Cosa erano le poleis? Le poleis erano le città-stato indipendenti della Grecia.I Greci, infatti, non formarono mai uno Stato unitario. Ma si organizzarono in città-stato autonome le une dalle altre. Quando si affermarono le prime poleis? Le prime poleis si affermarono tra l'800 e il 700 a.C. Nella sola Grecia ne furono fondate centinaia, a volte anche a poca distanza le une dalle altre. Come nacquero le Molto probabilmente le poleis nacquero dall'unione di piccoli villaggi nelle vicinanze di un poleis? luogo sacro. Che dimensioni Le poleis avevano dimensioni modeste, in genere contavano tra i 1.000 e i 2.000 avevano le poleis? abitanti.In alcuni casi potevano arrivare a contare anche 10.000 abitanti. L’organizzazione politica – istituzionale si esprime a livello territoriale con una nuova organizzazione del centro comunitarioEsempio di città arcaica è Atene definita «malamente divisa secondo la maniera arcaica» (Eraclide I, 1) •L'acropoli era la parte alta della città situata su una altura. Qui si trovavano:il tempio dedicato alla divinità protettrice; •gli edifici pubblici più importanti. L'acropoli era il centro della vita religiosa della polis. Inizialmente le poleis erano formate solamente dalla parte alta della città dove gli abitanti delle campagne si potevano rifugiare in caso di attacco da parte dei nemici. Ogni polis aveva una sua divinità protettrice. Ad esempio, Atene, aveva come divinità protettrice Minerva. La chora era la zona al di fuori delle mura cittadine. Qui si trovavano i villaggi, le campagne e il porto.I terreni coltivati appartenevano ai singoli cittadini. Da essi si otteneva grano, vino, olio e frutta. I terreni incolti erano di proprietà di tutti ed erano adibiti al pascolo e al taglio degli alberi. L'agorà era la parte bassa della città. Questa parte delle poleis fu costruita in un secondo momento ai piedi dell'acropoli.L'agorà veniva costruita intono ad una piazza principale dove si teneva il mercato e i cittadini facevano affari. La piazza era circondata dalle case del popolo. L'agorà accoglieva anche l'assemblea popolare nella quale venivano discusse le questioni pubbliche e venivano prese le decisioni politiche. Lo scudo di Achille è propriamente lo scudo utilizzato dall'eroe greco Achille per combattere Ettore, descritto in un celebre passaggio del libro XVIII, versi 478-607, dell'Iliade. •Per la ricostruzione degli edifici sacri della città, Pericle affidò il coordinamento a Fidia (490-430 a.C.), grande scultore ed architetto, capace di trovare il punto di incontro tra umano e divino, esprimendo attraverso la misura e la proporzione, il concetto della supe- riorità della razionalità umana. che esistevano precedentemente del nulla è rimasto perché furono dalle armate del re Serse. Fino a noi sono giunti soltanto quelle statue e quei frammenti di frontoni. Il Partenone (447-438 a.C.) La ricostruzione partì dal grande tem- pio dedicato ad Atena Parthénos (cioè vergine) ad opera degli architetti Ictino e Callicrate, sebbene venga attribuita la paternità allo stesso Fidia in quanto qui si realizza compiutamente l’ideale greco di equilibrata misura. L’edificio è in stile dorico All’interno della cella era collocata la statua crisoelefantina (cioè in oro e avorio) della dea Atena. Alta ben 15 metri è una delle opere sicuramente realizzate da Fidia (purtroppo oggi perduta). La dea era in piedi, vestita con il peplo, e al petto por-tava un’egida con la gorgone. Sulla mano destra teneva una vittoria alata, la lancia poggia va sulla spalla sinistra e la mano sinistra teneva lo scudo poggiato a terra. Il tempietto di Atena Nike (430-421 a.C.) Piccolissimo tempio dedicato alla dea della vittoria, fu ideato dall’architetto Callicrate. Pur sorgendo sul bastione accanto ai Propilei ed essendo, quin- di, visibile da lontano, è stato realizzato in stile ionico poiché le sue misure non sarebbero state adatte ad armonizzarsi con il massiccio ordine dorico. L’Eretteo (421-406 a.C.) Costruito da Fìlocle è un anomalo tempio doppio ionico, con due celle interne dedicate rispettivamente ad Atena Polìade e a Posei- done Eretteo. L’edificio ha una pianta complessa e le sue parti aggettanti si inseriscono liberamente nel paesaggio. Sul lato meridionale è la logget- ta delle Cariatidi nella quale sta- tue femminili (dette, appunto, cariatidi) sorreggono l’architrave in quanto sono delle kòrai canèfore, cioè portatrici di ceste. Il peplo ricco di pieghe crea un fitto chiaroscuro e ammorbidisce l’effetto colonnare delle figure.