La catena del dolore

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saluteTesto
attualità
di Rossella
Briganti
Lo sapevi che il
98% delle ernie non
vanno operate?
E che l’ossigenoozonoterapia
“secca” l’ernia in
poche sedute?
Scopri come
combattere il mal
di schiena con un
metodo dolce
(che funziona)
l’ernia
lombare
Getty
via con il gas
Pugnalata alla schiena
nel cuore della notte.
Così mi sono sentita un
anno fa quando, di punto
in bianco, ho avvertito un
dolore lancinante che si irradiava a tutta la
gamba impedendomi di poggiare il piede
a terra. Saltellando sulle stampelle, sono
andata al pronto soccorso dove mi hanno
diagnosticato un’ernia lombare: «Signora,
la dobbiamo operare». Ho ripreso il taxi
e sono filata via. Finire in sala operatoria,
quando ero appena stata operata alle
tonsille? A casa, però, non riuscivo a stare né
seduta né in piedi, a malapena sdraiata. Per
tre giorni mi sono imbottita di analgesici
ma il dolore non mi lasciava tregua. Ho
quindi fatto la risonanza magnetica che
confermava la diagnosi: avevo una “florida”
ernia lombare e dovevo operarmi. Grazie
ad amici, sono approdata nello studio di
un medico che “riduce” l’ernia con delle
iniezioni di ossigeno e ozono. Io e gli aghi
non siamo mai andati molto d’accordo. Ma
Hai domande per l’esperto? [email protected]
era l’unica alternativa possibile. Le iniezioni
bruciavano un po’ ma già dalla seconda
seduta ho abbandonato le stampelle.
Non camminavo sciolta, ma riuscivo per
lo meno a trascinarmi quella gamba,
pietrificata, come un ramo secco. Dopo
15 giorni sono tornata alla scrivania e nel
giro di un mese e mezzo la mia gamba ha
smesso di essere un manico di scopa. Però,
quella pugnalata, non la dimentico: resta
archiviata tra i miei incubi peggiori.
Francesca, 45 anni
starbene Giugno 2012
111
salute attualità
Bis
di
40
Nel cerchio a
destra, il medico
aspira con
una siringa la
miscela gassosa
di ossigeno e
ozono. Quindi, la
inietta nella zona
paravertebrale
prossima all’ernia
del disco. Da qui,
il gas si diffonde
in tutta la parte
senza bisogno di
massaggiare.
ernia silente
%
è la
percentuale
di casi in cui
non fa male
Fortunate le donne che hanno
un’ernia e non sanno di averla. Ma
se anche a te, come a Francesca, il
dolore acuto erompe all’improvviso
(e non hai fatto un trasloco o
sollevato pesi in palestra) prova a
domandarti perché. La “scatola
nera” per risalire a quanto è
accaduto si chiama stress.«Grazie
alla medicina integrata, che
fonde più “saperi” e più pratiche
terapeutiche, oggi sappiamo che non
sempre il problema nasce nel punto
in cui si avverte dolore», spiega
il professor Salvatore Bardaro,
docente di medicina integrata
all’università di Siena e omeopata a
Roma.«Nel caso dell’ernia lombare,
che esordisce all’improvviso dopo
anni di pacifica convivenza, la
“spina irritativa” può partire dalla
bocca, per il vizio di masticare
solo da una parte, per la mancanza
di un dente o per la presenza di
“ponti” o otturazioni più alte degli
altri. Oppure può derivare da un
atteggiamento posturale scorretto:
l’abitudine di scrivere tutte storte,
di caricare pesi e zainetti solo su
una spalla, di lavorare al computer
con la testa inclinata, di guidare
col braccio fuori dal finestrino e il
sedere che scivola in avanti… Tutti
vizi di postura che il nostro corpo,
per un po’, riesce a controbilanciare
con delle posizioni compensatorie.
112
starbene Luglio 2012
Corbis (2)
Perché succede
Ecco come si “secca” l’ernia
Con la “ tecnica indiretta” si
inietta la miscela gassosa non
direttamente nell’ernia ma in
tutta l’area lombare circostante
«Quella indiretta è la tecnica più
diffusa perché meno invasiva ed
effettuabile in ambulatorio senza
anestesia», spiega il dottor Luciano
Bassani, fisiatra. «Da una bombola di
gas si preleva la miscela di ossigeno
e ozono (95 per cento il primo e
5 per cento il secondo) e nel fare
due iniezioni per lato, a fianco della
colonna (non serve l’anestetico
perché l’ago è sottile). Penetrando
non oltre i 4 centimetri, il fastidio è
simile a quello di qualsiasi iniezione
intramuscolare. Una volta iniettato,
il gas si diffonde da solo in tutta
la zona, esercitando più funzioni:
antinfiammatoria e analgesica,
insieme alla capacità di “cicatrizzare”
l’ernia e di stimolare la riparazione del
disco». L’importante è fare almeno
8-12 sedute (due alla settimana) che
costano 70-100 euro l’una. E anche
se, a fine ciclo, l’ernia non supera la
prova della risonanza magnetica,
mostrandosi ancora presente
(benché più piccola), l’importante
è che non faccia più male. Lo scopo
dell’ossigeno-ozonoterapia, infatti,
non è di far sparire l’ernia ma ridurla
quanto basta a eliminare i dolori.
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salute attualità
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sedute consigliate
-
è il ciclo di
agopuntura
previsto per
uscire dal
tunnel
SOS medicina integrata
Con granulini e
microiniezioni puoi
ritrovare scioltezza
Finché, a un certo punto, subentra
un forte periodo di stress psicofisico che manda all’aria l’equilibrio
instabile che si era creato».
La catena del dolore
Poiché lo stress provoca
infiammazione, vasocostrizione
e ipossia (riduzione dell’apporto
di ossigeno), le fibrille muscolari
entrano in sofferenza accumulando
tossine acide. «A quel punto
l’organismo non riesce più a
compensare e gli “ammortizzatori”
schierati in campo saltano a uno a
uno», prosegue il professor Salvatore
Bardaro.«La soglia del dolore allora
si abbassa e l’ernia lombare, che fino
a quel momento era stata silente,
si risveglia di colpo e comincia a
far sentire i suoi acuti». L’evento
scatenante, insomma, è lo stress
che ingabbia la mente, irrigidisce,
accorcia e imbriglia i muscoli in
una corazza di ferro. E non appena
la colonna vertebrale perde la sua
flessibilità, ecco che emergono
problemi latenti che per tanto
tempo erano rimasti sommersi.
Che fare, allora? Prima di buttarti
sulla fisioterapia e la rieducazione
posturale (a quelle ci penserai dopo),
urge attutire il dolore, dato dal fatto
che il nucleo del disco, fuoriuscito,
comprime la radice del nervo
sciatico che percorre tutta la gamba.
Tra le medicine non convenzionali,
oltre all’ossigeno-ozonoterapia,
funzionano l’agopuntura e
l’omeopatia. Leggi qui a lato le
soluzioni più adatte al tuo dolore.
112
starbene Luglio 2012
Fase d’attacco.
«Nella fase iniziale, per il dolore
urente che ti paralizza a letto
e che aumenta con l’umidità
(e appena cerchi di muoverti)
funziona bene Ledum Palustre
5 CH, tre granuli più volte al
giorno», suggerisce il professor
Salvatore Bardaro. «Puoi
associarvi Rhus Toxicodrendon
5CH (cinque granuli più volte al
giorno) quando il dolore, un po’
meno intenso, non ti blocca ma
migliora col movimento».
Secondo step
«Nella fase cronica, invece,
quando il dolore acuto si
trasforma in un malessere di
sottofondo, dovresti assumere
sempre Ledum Palustre (il
rimedio elettivo per la colonna)
ma a una diluizione più alta,
e diminuendo la frequenza
di assunzione: 15 o 30 CH,
tre granuli tutte le mattine»,
prosegue l’esperto. «Ad esso
puoi associare Bryonia 9 CH
(tre granuli più volte al giorno)
se il dolore migliora con il caldo
e la compressione della parte
(quando, ad esempio, la boule
dell’acqua calda ti dà sollievo).
il nostro esperto
Dott.Luciano Bassani
fisiatra
risponde
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02-70300159
Scegli le infiltrazioni
Se vuoi accelerare i tempi
di guarigione, sappi che
una “scorciatoia” c’è. Puoi
fare affidamento sugli stessi
rimedi omeopatici ma iniettati
dal medico anziché presi
per bocca. «Disponibili in
fiale, hanno un’efficacia più
rapida se infiltrati, con delle
microiniezioni non dolorose, nei
punti di agopuntura dislocati
lungo i meridiani energetici»,
puntualizza Bardaro. «Vengono
trattate sia le aree interessate
dall’ernia, sia alcuni punti a
distanza (per esempio, lungo le
braccia, le gambe o sui piedi) in
modo da agire su più meridiani
e puntare a un riequilibrio
energetico globale».
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10 luglio, 13-15
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Testo di Rossella Briganti
Ormoni o gola? Se
ingrassi a vista non
crearti subito un alibi!
Dott.Salvatore Bardaro
Specialista in medicina
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2
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16 luglio, 12-14
ormoni?
1
Se mi sento giù
è colpa degli
Sento un caldo
improvviso, che mi
“sale” alla testa e
infuoca le guance.
Di notte, inoltre, mi
capita di svegliarmi
in un bagno di sudore.
è un problema ormonale. «Sì, se le
vampate compaiono dopo i 45-50 anni»,
spiega il professor Salvatore Bardaro,
docente di medicina integrata all’università
di Siena. «Con l’avvento della menopausa,
infatti, diminuiscono gli estrogeni ovarici
ma aumentano quelli tissutali. E poiché
questi ormoni agiscono sia a livello centrale
(sui meccanismi di termoregolazione situati
nel cervello) che nella regolazione periferica
della circolazione, è facile che si verifichino
quei repentini fenomeni di vasodilatazione
chiamati caldane o vampate di calore.
Al di fuori della menopausa, possono
comparire nella settimana di sospensione
della pillola anticoncezionale (specie se
124
starbene Luglio 2012
ad alto dosaggio), come “effetto-rimbalzo”
dell’improvviso calo di estrogeni».
Cosa fare. «Se sei prossima alla menopausa
mangia alimenti ricchi di fitoestrogeni
(soia, ceci, sedano, olio di semi di lino),
di vitamina C (agrumi, kiwi, pomodori,
peperoni) e di vitamina E (mandorle, noci,
germe di grano)», prosegue Bardaro.
«Inoltre, puoi contrastare i fastidiosi
flushing assumendo un integratore a base
di trifoglio rosso o dei rimedi omeopatici
ad hoc, come la Cimicifuga e l’Agnocasto
(entrambi alla 5CH, tre granuli 5 volte al
giorno)». Se il problema è legato alla pillola
anticoncezionale, cambiala a favore di una
a più basso dosaggio di estrogeni, da usare
in continuo, senza pause.
Non è un problema ormonale. Sensazioni
improvvise di calore possono essere
dovute ai picchi di pressione arteriosa,
specie dopo una giornata stressante o un
acceso diverbio. Controllala in farmacia:
se è superiore a 90 (la “minima”) e140 (la
“massima”) consulta il tuo medico di base.
Da sapere. Elimina tutti i cibi eccitanti, che
danno vasodilatazione, specie alla sera:
tè, caffè, cioccolato, peperoncino, alcolici,
piatti piccanti e speziati.
Qualche goccia
di olio essenziale
di lavanda o di
arancio amaro sul
cuscino aiuta a
scivolare serene
tra le braccia di
Morfeo.
Ho i nervi a fior di pelle
e scatto per un nonnulla.
Talvolta dormo poco e male
e avverto i morsi dell’ansia.
è un problema ormonale. «Occorre
distinguere tra il nervosismo episodico,
che si concentra soprattutto nella
settimana precedente il ciclo, e quello
che ti accompagna tutto il mese e che
ti impedisce di rilassarti e “staccare” la
spina», risponde il professor Bardaro. «Nel
primo caso la colpa è della famigerata
sindrome premestruale, legata al
brusco calo di ormoni (in particolare del
progesterone, che ha un effetto sedativo)
nei giorni precedenti il ciclo». Se, invece,
hai sempre i nervi scoperti, con pressione
alta, tachicardia e sonno disturbato, puoi
avere un eccesso di adrenalina, l’ormone
che si mantiene alto per far fronte a un
periodo di stress prolungato.
Cosa fare. Per attenuare i sintomi della
sindrome premestruale, prendi l’estratto
secco titolato di Dioscorea villosa, una
pianta che ha un’azione similprogestinica:
due compresse da 250mg al dì, dal
14° giorno del ciclo in poi. Per rilassarti
profondamente, oltre a seguire un corso
di yoga, training autogeno o meditazione,
cerca aiuto nei gemmoterapici: 30 gocce
di macerato glicerico di Tillia tomentosa
(1 DH), mattino e sera (se il lavoro, le
preoccupazioni e i pensieri fissi non ti
fanno riposare). In alternativa, 30 gocce di
macerato glicerico di Crataegus, mattino e
sera (se l’ansia ti fa palpitare il cuore).
Non è un problema ormonale. A
volte, gli squilibri emozionali possono
dipendere da una carenza di magnesio,
di acido folico e di vitamine del gruppo B
(specie la B6 e la B12) che presiedono a un
buon equilibrio nervoso. Prova a prenderli
sotto forma di compresse, sciroppi o fiale.
Da sapere. Questi integratori non hanno
rischio di sovradosaggio e sono indicati,
oltre che per combattere l’irrequietezza
e il cattivo umore, anche in caso di
stanchezza cronica o debilitazione.
3
A 35 anni suonati mi sono
riempita di acne come
un’adolescente. Chissà se
questa fioritura di brufoletti
sia dovuta allo stress…
Tips
Tutta colpa degli ormoni se hai
sempre fame, ti senti sull’orlo di
una crisi di nervi, hai le vampate
di calore o ti è spuntato un
brufoletto? Sì e no. Ecco come
capire quando il tuo problema è
realmente ormonale e quando
invece dipende da altre cause.
risponde
gratis
è un problema ormonale. «Se l’acne compare soprattutto
nella parte inferiore del viso, in quella zona che i francesi
chiamano “collier de barbe”: parte inferiore delle guance,
mento, area “ baffetti” e linea mandibolare», precisa la
dottoressa Riccarda Serri, dermatologa a Milano. «Tipica
dell’acne adulta, che (ri)compare verso i 30 anni o anche più
tardi, è la presenza di veri e propri noduli, dolorosi al tatto,
che predominano sulle pustole (i brufoli comunemente
detti). I disordini ormonali, spesso dovuti a un forte stress,
vanno indagati con specifici esami del sangue, mirati al
dosaggio di diversi ormoni e prescritti dal dermatologo
Ecco i siti selezionati da Starbene: www.idoctors.it
Corbis
salute fai il check
o dall’endocrinologo. Lo squilibrio può riguardare gli
ormoni ipofisari, ovarici (sindrome dell’ovaio policistico) o
corticosurrenali ed evidenziano quasi sempre un eccesso di
androgeni, che stimolano la produzione di sebo».
Che cosa fare. «La terapia varia in base alle alterazioni
emerse dagli esami», puntualizza la Serri. «In genere si
prescrivono farmaci ormonali (tra i quali, anche la pillola
anticoncezionale) che vanno assunti per lunghi periodi al
fine di riequilibrare tutto il quadro».
Non è un problema ormonale. Più frequente di quanto
non si creda, è l’ acne dovuta all’uso di cosmetici (creme,
sieri, fondotinta, fard in crema) non adatti alla pelle grassa,
che reagisce producendo ancora più sebo. Un problema
che si accentua in estate, con l’uso di creme solari grasse e
coprenti, ricche di sostanze occlusive come gli oli minerali, i
siliconi e i petrolati che non fanno respirare la pelle. Occorre
invece scegliere trucchi, creme e solari non solo guardando
il filtro e gli attivi ma assicurandosi che siano formulati per
pelle grassa e riportino la scritta “non comedogenici”.
Da sapere. Se credi che la cute acneica sia più “robusta”,
sbagli di grosso. In realtà è sensibile e irritabile, specie in
estate, quando c’è un alto tasso di umidità. Il trucco? Fai ogni
sera degli impacchi al viso con acqua termale spray.
4
Se sei sempre in “overstress”
allenati alla respirazione
diaframmatica (quella di pancia).
Calma i nervi e stoppa l’aggressività
Ho una fame incontrollabile: di giorno
non resisto alla tentazione di prendere
qualche snack dolce alla macchinetta, e
alla sera scarto cioccolatini davanti alla
tv. Così, sono ingrassata cinque chili.
è un problema ormonale. Se, facendo
un piccolo esame di coscienza, riconosci
di mangiare di più nei momenti di stress
(che ha cento volti: ansia, delusione,
rabbia o frustrazione). Spiega il professor
Salvatore Bardaro. «Periodi prolungati di
stress aumentano la secrezione di cortisolo,
l’ormone che a sua volta innalza la glicemia,
la sostanza più importante nella regolazione
dell’appetito. Alzandosi, la fame diminuisce.
Però, se lo stress diventa cronico, si instaura
la cortisolo-resistenza e l’appetito aumenta
anziché diminuire. Stesso meccanismo per la
leptina, l’ormone che dà al cervello il segnale
di sazietà. Più mangi, più si crea una leptinoresistenza che rende l’organismo sordo ai
messaggi ormonali. Tant’è che gli obesi,
contrariamente a quanto si pensa, hanno
livelli di leptina altissimi».
Che cosa fare. Per interrompere questo
circolo vizioso, dovresti cercare di placare
l’ansia che alimenta la fame nervosa. Come?
Incrementando l’attività fisica (palestra,
aquagym o qualsiasi altro sport tre volte
alla settimana) che, se praticata con
126
Tips
salute fai il check
starbene Luglio 2012
regolarità, aumenta il dispendio calorico,
alza la serotonina (che gratifica tanto
quanto il cibo) e ha un effetto blandamente
anoressizzante. «Quando ti assale la fame
nervosa, bevi un bicchiere d’acqua e
sgranocchia gambi di sedano, finocchi
crudi e carotine: sono poco calorici ma
soddisfano la voglia di schiacciare qualcosa
sotto i denti», prosegue l’esperto. «Se ciò
non bastasse, cerca un alleato nei rimedi
omeopatici indicati qui a lato»
Non è ormonale. Ormoni a parte, se la tua
fame sconfina sempre nella voglia di dolci,
probabilmente hai ricevuto l’imprinting
di dolce = premio o gratificazione. Prova a
invertire il trend “consolandoti” con altri tipi
di snacks poco dolci e ricchi di fibre (come
le “fiber bars” senza zucchero o le barrette
proteiche che trovi al super). A poco, a poco
rieducherai il gusto.
Da sapere. Biscottini e cioccolato scartati
con la scusa di sopperire a un fantomatico
calo degli zuccheri fanno più male che bene:
appena la glicemia si riabbassa ecco che la
fame ritorna. Evita lo yo-yo glicemico!
RIMEDI ANTIFAME
Salvatore Bardaro,
omeopata a Roma, ti indica
come smorzare l’appetito.
Fame bulimica
Se hai un languore irresistibile
che ti spinge ad abbuffarti fino a
“scoppiare” (con contorno di
sensi di colpa). Prendi
Anacardium orientalis 30 CH
(5 granuli sotto la lingua
prima dei pasti).
Fame nervosa
Da senso di frustrazione o
strisciante depressione, che ti
porta a sgranocchiare sempre
qualcosa senza avere realmente
fame. Ignatia amara 9CH, tre
granuli tre volte al giorno. In
alternativa, fiore di Bach
Agrimony (5 gocce tre volte al dì).
Fame vorace
Se divori tutto in un batter
d’occhio, senza gustare
realmente i cibi ma come se si
trattasse di un assaggio (senso di
colpa assente). Antimonium
crudum 30 CH, tre granuli al
risveglio per tre settimane.
Ecco i siti seleza Starbene: www.siomi.it
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