Capitolo 2 - Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza

annuncio pubblicitario
Capitolo 2
I dati della macroeconomia
1
Il percorso
Teoria e verifica empirica
Le
teorie economiche hanno origine
nell’osservazione della realtà.
Vengono
costruite sulla base della
conoscenza del funzionamento
dell’economia.
Vengono
testate utilizzando i dati
disponibili: verifica empirica.
2
I dati e documenti ufficiali
Istat (Istituto italiano di statistica) http://www.istat.it.
Ministero dell’Economia e delle Finanze (http://www.tesoro.it)
Banca d’Italia (http://www.bancaditalia.it)
Unione Europea (http://europa.eu.int)
EUROSTAT (http://europa.eu.int/comm/eurostat)
OECD (http://www.oecd.org)
Fondo Monetario Internazionale (http://www.imf.org)
Banca Mondiale (http://worldbank.org)
Nazioni Unite (http://unstats.un.org/unsd)
Banca Centrale Europea
(http://www.ecb.int/stats/html/index.en.html)
3
I dati e documenti ufficiali
L’Istat (Istituto italiano di statistica: http://www.istat.it) è la
fonte ufficiale per l’Italia per la maggior parte delle statistiche
economiche. Cura il rilevamento dei dati relativi ai censimenti
della popolazione, alla contabilità nazionale, ai bilanci delle
famiglie, agli indici dei prezzi, alle forze di lavoro, alla
produzione industriale, ecc.
L’istituto offre accesso gratuito a una molteplicità di banche dati
attraverso le quali l’utente può costruire delle tabelle o serie di dati
personalizzate in base alle proprie esigenze di ricerca. Particolarmente
utili sono le statistiche congiunturali e le statistiche sul commercio
estero; l’accesso a ciascuna banca dati richiede una registrazione
separata, che può essere effettuata facilmente seguendo le istruzioni
riportate sulla pagina corrispondente.
Sono inoltre disponibili delle tavole di dati diffuse senza una cadenza
regolare, prodotte in generale al termine di particolari indagini, mentre
richieste di dati possono essere inoltrate agli sportelli dell’Istat
presenti su tutto il territorio nazionale.
Infine, l’Istat ha approntato anche una pagina espressamente dedicata
agli studenti e a tutti coloro che desiderano acquisire familiarità con lo
studio e l’interpretazione dei dati statistici
4
I dati e documenti ufficiali
Sempre per l’Italia, il sito del Ministero
dell’Economia e delle Finanze
(http://www.tesoro.it) contiene
numerose informazioni tra cui il
Documento di programmazione
Economica e Finanziaria
Nel sito della Banca d’Italia
(http://www.bancaditalia.it) si trova la
Relazione annuale e il Bollettino
economico
5
I dati e documenti ufficiali
Il portale statistico dell’OCSE (Organizzazione per la
cooperazione e lo sviluppo economico) dà accesso a
un’ampia selezione di dati e statistiche relative ai paesi
membri e non membri.
Il sito ha una struttura intuitiva e di facile navigazione: nella
parte centrale della home page sono riportate le principali
categorie di dati; è inoltre possibile consultare i contenuti
per argomento, paese o dipartimento. La registrazione al
sito permette inoltre di creare una propria homepage con i
link agli argomenti di interesse, un’opzione particolarmente
utile per chi intenda fare un uso frequente del sito. Gli
utenti registrati possono anche ricevere, se lo desiderano,
newsletter con gli aggiornamenti sugli argomenti di loro
interesse.
L’OECD pubblica autorevoli rapporti (OECD Economic
Outlook) e rassegne periodiche (Economic Surveys) sulla
situazione macroeconomica dei paesi membri
6
I dati e documenti ufficiali
Il Fondo monetario internazionale è un’organizzazione
di 185 paesi membri che promuove la cooperazione
monetaria internazionale, la stabilità dei tassi di cambio
e forme di assistenza tecnica e finanziaria ai paesi che si
confrontano con una crisi della bilancia dei pagamenti.
Il sito del FMI è un ottimo contenitore di risorse, sia
teoriche sia empiriche, sull’economia monetaria e
finanzia. Nella sezione dedicata alle pubblicazioni sono
raccolti gli IMF policy papers, che illustrano i principali
dibattiti concernenti le politiche del Fondo, le
pubblicazioni periodiche e alcuni titoli con cadenza
annuale, come il World Economic Outlook (di cui è
possibile scaricare integralmente anche la base dati) Il
sito contiene anche una sezione dati e statistiche, con
accesso a numerose banche dati.
Infine, la pagina «Country Info» contiene relazioni e
pubblicazioni dell’IMF organizzate per paese.
7
I dati e documenti ufficiali
Eurostat è il sito dell’istituto statistico dell’Unione
Europea, che fornisce dati e statistiche relative ai paesi
membri della UE.
Il sito può essere consultato liberamente, ma è
consigliabile registrarsi per ricevere gli aggiornamenti
sulle ultime pubblicazioni e per usufruire delle
funzionalità avanzate per la consultazione, lo
scaricamento e la conservazione dei dati e delle stringhe
di ricerca. Dal 1° ottobre 2004, tutti i dati e le statistiche
possono essere scaricati gratuitamente.
I dati sono disponibili in forma di tabelle o in banche dati
suddivise per argomenti, entrambe accessibili attraverso
i pannelli collocati nella parte centrale della home page.
Per aiutare l’utente a orientarsi tra la molteplicità di dati
e pubblicazioni, le pagine «first visit» forniscono una
guida introduttiva ai servizi offerti dal sito.
8
I dati e documenti ufficiali
La Banca Centrale Europea pubblica
periodicamente delle statistiche a supporto
delle politiche monetarie della banca stessa e
del sistema delle banche centrali europee.
Tra i dati di particolare interesse, menzioniamo i
principali indicatori dell’area euro, i dati relativi
ai mercati finanziari e monetari, e quelli relativi
alle finanze pubbliche dei paesi appartenenti
all’area euro.
La BCE mette inoltre a disposizione la propria
banca dati. Registrandosi alle apposite
newsletter, è possibile rimanere aggiornati
sulle ultime modifiche apportate a particolari
raccolte di dati.
9
La contabilità nazionale
Gli economisti utilizzano i dati per testare
il funzionamento dei modelli.
TRE indicatori sono particolarmente
rilevanti:
1
Prodotto interno lordo
2
L’indice dei prezzi al consumo
(inflazione)
3
Tasso di disoccupazione
10
PIL: come spesa in beni finali o aggregata
Il valore di mercato di tutti i beni e i
servizi finali prodotti in un paese in un
dato periodo di tempo
11
PIL e Benessere economico
Il PIL non considera la salute dei nostri figli, la
qualità della loro istruzione, la gioia dei loro giochi.
Non considera rilevanti la bellezza della nostra
poesia o la forza dei nostri matrimoni, l’intelligenza
del dibattito politico o l’integrità dei pubblici
funzionari. Non misura né il nostro coraggio, né la
nostra saggezza, né la nostra devozione al nostro
paese. Misura tutto, fuorché ciò che rende la vita
degna di essere vissuta: può dirci tutto
dell’America, meno la ragione per la quale siamo
orgogliosi di essere americani. (Robert Kennedy,
1968)
12
PIL e Benessere economico
Queste affermazioni di Robert Kennedy sono
ancora vere. Allora perché ci interessa tanto
il PIL?
Il PIL non misura la salute dei nostri figli, ma i paesi
con reddito più elevato possono permettersi di offrire
una migliore assistenza sanitaria.
Il PIL non misura l’istruzione dei nostri figli, ma i
paesi con reddito più elevato possono permettersi un
sistema scolastico più efficiente.
Il PIL non misura la bellezza della nostra poesia, ma
le nazioni più ricche possono permettersi di
insegnare ai propri cittadini a leggere e apprezzare
la poesia.
13
PIL e Benessere economico
Il PIL non misura il coraggio, la saggezza, la fede,
l’intelligenza e l’integrità di un popolo, ma tutte
queste lodevoli qualità possono essere incoraggiate
piu facilmente se gli individui non devono
concentrarsi esclusivamente alla sopravvivenza.
Il PIL non è una misura diretta di ciò che
contribuisce alla qualità della vita, ma misura la
possibilità di ottenere i mezzi per vivere una vita
degna di essere vissuta. (Mankiw, Principi di
economia)
14
PIL
valore
di mercato: i beni e
servizi vengono considerati
secondo il loro valore di mercato
misurato dai Prezzi di Mercato
Non vengono considerati nel PIL alcuni beni e
servizi che non vengono scambiati sul
mercato, ad esempio i lavori domestici
delle casalinghe o l’insegnamento impartito
dai genitori ai figli.
15
I prezzi dei beni
Sommare arance e mele
Diversi beni e servizi hanno un valore diverso.
I valori dei beni sono espressi attraverso i
prezzi di mercato.
Auto
Scarpe
PIL
Q
7
100
P
10000
40
Valore di mercato
70000
4000
74000
16
PIL
di tutti (problema per identificare il valore di mercati di
i beni e servizi: vengono computati sia beni
alcuni beni, quali attività illecite, beni prodotti per
l’autoconsumo,…)
tangibili sia servizi non tangibili (pulizie domestiche,
taglio capelli, …)
finali: ottenuti nella fase terminale del processo
produttivo.
Sono esclusi i Beni e servizi intermedi che sono i beni
utilizzati nella produzione di altri beni e servizi e che
rappresentano, quindi, una fase transitoria del processo
produttivo.
Invece, sono considerati nel calcolo del PIL quando non
sono utilizzati immediatamente nella produzione ma
rimangono in magazzino come le scorte (investimenti in
scorte).
17
PIL
prodotti :
in un paese: il PIL misura il valore della
beni e servizi prodotti attualmente e
non le transazioni che riguardano i beni prodotti nel
passato perché contabilizzati nel PIL dei
corrispondenti anni
produzione nell’ambito dei confini geografici di un
paese indipendentemente dalla nazionalità del
produttore (PIL ‡ PNL=beni prodotti da un individuo
RESIDENTE in Italia)
in un dato periodo di tempo:
Periodo
di tempo considerato, in genere, anno o trimestre.
18
Quali transazioni entrano nel computo del PIL?
Beni usati? No, perché è un trasferimento di
ricchezza già esistente.
Le scorte di magazzino? Sì, perché rappresentano
produzione di nuova ricchezza (anche se verranno
vendute in futuro).
Beni intermedi? No. Viene calcolato il valore dei
beni finali (quindi il pane ma non la farina venduta
per produrlo).
19
Il prodotto interno lordo
Cos’è e come si calcola
IL PIL è anche uguale a:
1.
spesa totale in beni e servizi finali prodotti nel
paese in un anno
2.
reddito totale prodotto dai fattori di produzione
localizzati nel paese durante un anno
Contabilmente risulta sempre verificata l’identità:
Spesa in beni e servizi finali=Redditi=PIL
20
Identità del reddito nazionale
Reddito aggregato = spesa aggregata
Perché due definizioni?
In ogni transazione economica la spesa
sostenuta dall’acquirente è pari al reddito
ricevuto del venditore.
Quindi, la somma di tutte le spese è pari alla
somma di tutti i nuovi redditi prodotti.
21
Ricavo
beni e
Servizi venduti
MERCATI
DI
BENI E SERVIZI
Le imprese vendono
Le famiglie comprano
Salari, rendite
e profitti
Figura 2-1
beni e
servizi comprati
IMPRESE
Producono e vendono
beni e servizi
Utilizzano lavoro e
fattori di produzione
Fattori di
produzione
Spesa
FAMIGLIE
Comprano e consumano
beni e servizi.
Possiedono e cedono
fattori di produzione
MERCATI
DEI
FATTORI DI PRODUZIONE
Le famiglie vendono
Le imprese comprano
Terra, lavoro,
e capitale
Reddito
=
Flusso di beni
e servizi
=
Flusso di moneta
22
Identità del reddito nazionale
Reddito aggregato = spesa aggregata
Esempio: Valore della produzione = 1000 euro
1. Chi acquista la produzione? Consumatori e
imprese
900 +100 (inv. in scorte)=1000 (PIL come spesa)
2. Come si distribuisce il reddito?
Salari + interessi + materie prime = reddito dei fattori
450 + 50 + 300 = 800
Profitto = 1000 - 800 = 200 = reddito del proprietario
23
PIL = Spesa aggregata finale
Le componenti della spesa aggregata
Consumo
Investimenti
Spesa pubblica
Esportazioni nette
(C)
(I)
(G)
(NX)
24
Identità del reddito nazionale
Reddito totale = Y
Spesa totale = C + I + G + NX
quindi:
PIL = Y = C + I + G + NX
25
Le componenti della spesa aggregata
Consumo (C )
Definizione: acquisto di beni di consumo, sia
di produzione nazionale che estera, da parte
delle famiglie. Comprende:
Beni durevoli:
Esempi: automobili, case, elettrodomestici
Beni non durevoli
Esempi: cibo, vestiti
Servizi lavori fatti per gli individui
26
Le componenti della spesa aggregata
Investimenti (I )
Definizione: Beni acquisiti per uso futuro.
Investimenti fissi delle imprese:
Esempi: Impianti e attrezzature
Investimenti residenziali
Esempi: Immobili industriali o abitativi
Investimenti in scorte
Esempio: Magazzino
27
Le componenti della spesa aggregata
La spesa pubblica (G )
Definizione: Acquisti, sia di produzione
nazionale che estera, di beni e servizi
(incluso servizi lavorativi) da parte del settore
pubblico (Stato, Regioni, Comuni, ecc.)
Esempi: Infrastrutture, dipendenti pubblici, spesa
militare, polizia.
Esclude le spese per redistribuzione e
trasferimenti in quanto non rappresentano
produzione di nuova ricchezza.
28
Le componenti della spesa aggregata
Le esportazioni nette (NX )
Definizione: Valore totale delle esportazioni
(EX) meno valore totale delle importazioni (IM )
NX = EX – IM
NX Bilancia commerciale (NX>0 avanzo;
NX<0 disavanzo)
EX domanda di beni nazionali da parte dei non
residenti
IM
domanda di beni esteri proveniente dai
residenti
29
Tavola 1 - Conto economico delle risorse e degli impieghi (milioni di euro)
AGGREGATI
VALORI A PREZZI CORRENTI
RISORSE
2002
2003
2004
2005
2006
Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato 1,295,226 1,335,354 1,390,539 1,423,048 1,475,401
Importazioni di beni e servizi fob
320,776 320,512 342,791 371,780 422,843
Totale
1,616,002 1,655,866 1,733,329 1,794,828 1,898,244
IMPIEGHI
Consumi nazionali
1,009,106 1,051,968 1,091,458
755,855 784,333 810,148
Spesa delle famiglie residenti
Spesa delle Amministrazioni pubbliche e
delle Isp (a)
253,250 267,635 281,310
Investimenti fissi lordi
270,889 271,776 285,084
77,607
70,430
73,172
Investimenti fissi netti
193,282 201,346 211,912
Ammortamenti
Variazione delle scorte
1,070
2,435
1,629
Oggetti di valore
1,718
1,773
2,308
333,219 327,913 352,851
Esportazioni di beni e servizi fob
Totale
1,616,002 1,655,866 1,733,329
1,130,291 1,174,481
834,264 869,209
296,027 305,272
292,621 306,605
70,397
74,934
222,223 231,672
- 1,191
3,672
2,377
2,754
370,731 410,732
1,794,828 1,898,244
30
Le componenti della spesa aggregata nel 2006
2006
%
Consumi
869,209
59%
Spesa delle AA.PP
305,272
21%
Investimenti fissi lordi
313,035
21%
Esportazioni nette
- 12,110
-1%
PIL
1,475,406
100%
31
Il PIL come Valore Aggiunto
Ogni bene è prodotto attraverso una serie di fasi
intermedie.
Il PIL rappresenta il valore totale dei beni e servizi finali. Il
prezzo dei beni intermedi è compreso nel prezzo dei beni
finali che concorrono a produrre.
Un altro modo per contabilizzare il PIL è sommare
il valore aggiunto di ciascuna fase della
produzione.
Il valore aggiunto è pari al valore del prodotto
finale meno il valore dei beni intermedi utilizzati
per produrlo (consumi intermedi).
VA=Produzione - Consumi intermedi
32
Il PIL
Il prodotto interno lordo misura il flusso monetario
corrispondente allo scambio di beni e servizi tra gli individui
e le imprese all’interno di un sistema economico.
Tre modi per calcolare il PIL:
somma delle componenti della spesa in beni
finali;
somma dei redditi dei fattori della produzione
valore aggiunto=valore della produzione consumi intermedi
Spesa in beni finali=Redditi=VA
33
Tre modi per calcolare il PIL (1)
Il PIL è il valore dei beni e dei servizi finali prodotti
nell’economia in un dato periodo di tempo.
Impresa A (produce acciaio)
Ricavi
100
Costi (salari)
80
Profitti
20
Impresa B (produce manufatti utilizzando l’acciaio prodotto
da A)
Ricavi
210
Costi
(salari)
70
(acciaio)
100
Profitti
40
Valore del prodotto finale (manufatti di acciao) = 210
34
Tre modi per calcolare il PIL (2)
Il PIL è la somma del valore aggiunto nell’economia in un dato
periodo di tempo. Il valore aggiunto si definisce come il
valore della produzione al netto del valore dei beni intermedi
usati nella produzione stessa.
Impresa A
Ricavi
100
Costi (salari)
80
Profitti
20
Valore aggiunto
100
Impresa B
Ricavi
210
Costi
(salari)
70
(acciaio)
100
Profitti
40
Valore aggiunto
210 – 100 = 110
Valore aggiunto impresa A + impresa B = 100 + 110 = 210
⇒
Il PIL può essere pensato come la somma dei valori aggiunti
delle imprese che compongono l’economia.
35
Tre modi per calcolare il PIL (3)
Il PIL è la somma dei redditi di tutta l’economia in un dato
periodo di tempo.
Impresa A
Ricavi
100
Costi (salari)
80
Profitti
20
Redditi distribuiti impresa A
80+20=100
Impresa B
Ricavi
210
Costi
(salari)
70
(acciaio)
100
Profitti
40
Redditi distribuiti impresa B
70+40=110
Redditi distribuiti nell’economia
100+110=210
36
EQUIVALENZA DELLE TRE DEFINIZIONI:
UN ALTRO ESEMPIO
Impresa 1: estrae petrolio che vende
all’impresa 2
Impresa 2: trasforma il petrolio in
benzina che vende ai consumatori.
37
EQUIVALENZA DELLE TRE DEFINIZIONI:
UN ALTRO ESEMPIO
Impresa 1
Ricavi
200
Salari
100
Profitti
100
----------------------------------------------------Valore aggiunto
200
Redditi distribuiti
200
38
EQUIVALENZA DELLE TRE DEFINIZIONI:
UN ALTRO ESEMPIO
Impresa 2
Ricavi
400
Materie prime(petrolio)
200
Salari
150
Profitti
50
----------------------------------------------------Valore aggiunto
200
Redditi distribuiti
200
39
EQUIVALENZA DELLE TRE DEFINIZIONI:
UN ALTRO ESEMPIO
Economia (Impresa 1 + 2)
Valore del prodotto finale (benzina)
400
Somma valori aggiunti
200 + 200 = 400
Somma redditi distribuiti
200 + 200 = 400
40
PIL reale e nominale
Il PIL è una misura efficace del benessere?
Esempio PIL = quantità di mele x prezzo delle mela
+ quantità di arance x prezzo delle arancia
Il PIL può aumentare sia perché aumentano le
quantità sia perché aumentano i prezzi!!!
Il benessere viene correttamente misurato dal
PIL in termini reali e non nominali!!!
Infatti, supponiamo che i prezzi di mele e arance
raddoppino. Di quanto aumenta il PIL nominale? Di
quanto aumenta il PIL reale?
41
PIL reale e nominale
Il PIL misura il valore dei beni e servizi
prodotti in un certo anno (aumenta lo
stock di ricchezza).
Il PIL nominale misura questo valore a
prezzi correnti
Il PIL reale misura questo valore
utilizzando come numerario di riferimento
i prezzi di un anno base (prezzi costanti)
42
Il PIL reale tiene conto dell’inflazione
Le variazioni del PIL nominale sono dovute a:
variazione delle quantità di beni e servizi
variazione dei prezzi
Se tutti i p raddoppiassero e non variasse la
quantità, il PIL raddoppierebbe MA ciò non
implicherebbe un aumento del benessere!!!
Una misura più efficace del benessere deve
tener conto della produzione di beni e servizi,
senza essere influenzata dalle variazioni dei
prezzi. A tale scopo si ricorre al PIL reale.
Come si ottiene? => Neutralizzando la
variazione dei prezzi
43
Il PIL reale tiene conto dell’inflazione
Il calcolo del PIL viene effettuato utilizzando i prezzi
di un anno di riferimento. In questo modo i PIL in
diversi anni è confrontabile.
Usando la seguente notazione:
Quantità del bene x nel 2002
Quantità del bene y nel 2002
Prezzo del bene x nel 2002
Prezzo del bene y nel 2002
=
=
=
=
Qx02
Qy02
Px02
Py02
Mentre denotiamo con Q_03 i valori per il 2003
44
Il PIL reale tiene conto dell’inflazione
Calcoliamo il PIL nominale e il PIL reale nel 2002 e
nel 2003 prendendo il 2002 come anno base:
Anno 2002:
PIL nominale = PIL reale
PIL = (Qx02 x Px02) + (Qy02 x Py02)
Anno 2003:
PIL nominale = (Qx03 x Px03) + (Qy03 x Py03)
PIL reale = (Qx03 x Px02) + (Qy03 x Py02)
45
Esempio calcolo PIL
Prezzi correnti: 2004
Q
Auto
7
Scarpe
100
PIL
P
10000
40
Valore di m ercato
70000
4000
74000
Prezzi correnti: 2005
Q
Auto
8
Scarpe
110
PIL
P
10050
42
Valore di m ercato
80400
4620
85020
Prezzi costante (anno base 2004): 2005
Q
P
Valore di m ercato
Auto
8
10000
80000
Scarpe
110
40
4400
PIL
84400
46
Esempio calcolo PIL reale
Il Pil nominale è passato da 74000 del 2004 a
85020 nel 2005, tale aumento tiene conto anche
dell’aumento dei prezzi.
Il Pil reale è passato da 74000 del 2004 a 84400
nel 2005, tale incremento è dovuto esclusivamente
ad aumenti della quantità di beni prodotti, dato che
i prezzi sono stati mantenuti costanti.
47
Tasso di variazione
Tasso di variazione =((Yt – Yt-1)/ Yt-1)*100
Tasso di crescita nominale: si utilizza
il Pil nominale e riflette sia la dinamica
della produzione che quella dei prezzi.
Tasso di crescita reale: si utilizza il
PIL reale e riflette solo variazioni nella
produzione realizzata
48
Inflazione
Il tasso di inflazione:
è la variazione percentuale del livello
generalizzato dei prezzi.
Ovvero è una variazione media dei
prezzi dei diversi beni e servizi in un
certo periodo di tempo.
49
Indici dei prezzi: il deflatore del PIL
Una misura del livello dei prezzi si ottiene
confrontando PIL nominale e reale,
ottenendo così un terzo dato statistico:
DEFLATORE DEL PIL.
Ci dice quanta parte della crescita del PIL
nominale è attribuibile a variazioni di
prezzo, invece che a variazioni di
produzione.
50
Dai valori nominali a quelli reali
Inflazione
Inflazione si misura generalmente con
riferimento a:
1.
2.
3.
Deflatore del PIL
Indice dei prezzi al consumo (IPC)
Indice dei prezzi alla produzione
(IPP)
51
Dai valori nominali a quelli reali
1.Deflatore del PIL
Una misura del livello dei prezzi è
appunto il deflatore del PIL che viene
implicitamente definito come:
PIL nominale
Deflatore del PIL = 100 ×
PIL reale
PIL nominale
PIL reale =
Deflatore del PIL
Per questo abbiamo detto che viene utilizzato
per deflazionare il PIL, cioè per depurare il PIL
dall’inflazione
52
Dai valori nominali a quelli reali
1.Deflatore del PIL
PIL nominale
Deflatore del PIL = 100 ×
PIL reale
Questa formula premette di capire la ragione
per la quale il deflatore misura il livello dei
prezzi:
una variazione nel prezzo di un bene che non
sortisca effetti sulla produzione influenza il
valore del PIL nominale, ma non di quello
reale; di conseguenza tale variazione di prezzo
viene rilevata dal deflatore del PIL
53
Il PIL reale tiene conto dell’inflazione
Esempio numerico:
Pbene1
Qbene1
2001 1 euro
100
2002 2 euro
150
PIL nominale
2001 (1euro x 100) + (2euro
2002 (2euro x 150) + (3euro
PIL reale (anno base 2001)
2001 (1euro x 100) + (2euro
2002 (1euro x 150) + (2euro
Pbene2 Qbene2
2 euro 50
3 euro 100
x 50) = 200 euro
x 100) = 600 euro
x 50) = 200 euro
x 100) = 350 euro
DEFLATORE DEL PIL
2001 (200euro/200euro) x 100 = 100 euro
2002 (600euro/350euro) x 100 = 171 euro
Conclusione: poiché il deflatore del PIL è cresciuto in un anno
da 100 a 171, si può affermare che il livello dei prezzi è
aumentato del 71%.
54
Dai valori nominali a quelli reali
2.IPC, indice dei prezzi al consumo
Misura il livello dei prezzi di un paniere di beni e servizi
acquistato da una famiglia “media”. IPC è il prezzo
relativo di questo paniere rispetto al medesimo paniere
nell’anno base
Costo del paniere nel periodo in corso
IPC = 100 ×
Costo del paniere nel periodo base
Pubblicato dall’Istat ed usato per:
misurare il cambio del «costo della vita» delle famiglie.
indicizzare i contratti all’inflazione.
calcolare i valori reali e confrontare i dati di anni
diversi.
55
IPC, esempio
Paniere:2 pagnotte di pane + 1 l. di latte
Anno Base: 2003
Costruzione Indice prezzi
Prezzo Prezzo Costo
Pane
Latte paniere
2003
2004
2005
0.9
1.0
1.1
0.8
0.9
1.0
Indice
prezzi
(2003=100)
2.6
2.9
3.2
100.00
111.54
123.08
IPC04= 2.9/2.6x100=111.54
IPC05= 3.2/2.6x100=123.08
123 - 111.5
Inflazione 2005 =
× 100 = 10.4%
111.5
56
IPC
L’ISTAT calcola l’IPC in tre versioni:
L’indice per l’intera collettività nazionale (NIC) misura
l’inflazione a livello dell’intero sistema economico: considera l’Italia
come se fosse un’unica grande famiglia di consumatori. E’
utilizzato per la realizzazione delle politiche economiche (ad
esempio per indicare nel DPEF il tasso di inflazione programmata,
cui sono collegati i rinnovi dei contratti di lavoro)
L’indice per le famiglie di operai e impiegati (FOI) si riferisce ai
consumi delle famiglie residenti in Italia facenti capo ad un
lavoratore dipendente extra-agricolo. E’ usato per adeguare
periodicamente valori monetari (es. canoni di locazione)
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo per i paesi dell’UE
(IPCA) assicura una misura dell’inflazione comparabile a livello
europeo. Viene assunto per verificare la convergenza delle
economie dei paesi UE, ai fini dell’accesso e della permanenza
nell’Unione Monetaria
57
Indice generale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati compresi ed esclusi i tabacchi
Periodo
2006 (1995=100)
gennaio
febbraio
marzo
aprile
maggio
giugno
luglio
agosto
settembre
ottobre
novembre
dicembre
2007 (1995=100)
gennaio
febbraio
marzo
Compresi i tabacchi
Variazioni %
Rispetto al
Rispetto al corrisponden
Indici
periodo
te periodo
precedente dell’anno
precedente
Esclusi i tabacchi
Variazioni %
Rispetto al
Rispetto al corrisponden
Indici
periodo
te periodo
precedente dell’anno
precedente
127.3
127.6
127.9
128.3
128.5
128.7
129.2
129.4
129.3
129.0
129.3
129.3
+0,2
+0,2
+0,2
+0,3
+0,2
+0,2
+0,4
+0,2
-0,1
-0,2
+0,2
0,0
+2,2
+2,1
+2,2
+2,1
+2,1
+2,1
+2,3
+2,2
+2,1
+1,7
+1,8
+1,8
126.6
126.9
127.1
127.4
127.8
127.9
128.2
128.4
128.4
128.2
128.3
128.4
+0,2
+0,2
+0,2
+0,2
+0,3
+0,1
+0,2
+0,2
0,0
-0,2
+0,1
+0,1
+2,2
+2,1
+2,1
+2,0
+2,2
+2,1
+2,1
+2,1
+2,0
+1,7
+1,7
+1,7
129.4
129.8
129.9
+0,1
+0,3
+0,1
+1,6
+1,7
+1,6
128.5
128.8
129.0
+0,1
+0,2
+0,2
+1,5
+1,5
+1,5
58
Dai valori nominali a quelli reali
3 Indice dei prezzi alla Produzione (IPP)
L’IPP misura il costo di un paniere di beni e servizi
acquistato dalle imprese, invece che dai
consumatori.
I pesi sono calcolati sulla base dei dati della
produzione industriale italiana.
In Italia, l’ISTAT calcola l’IPP in due versioni:
1. IPP per destinazione economica (beni finali di
consumo, di investimento e beni intermedi)
2. IPP per settore di attività economica (es. prodotti
del settore tessile, alimentari, ecc.)
59
Inflazione, deflatore e IPC
L’inflazione può essere misurata dalla
variazione percentuale di deflatore oppure
variazioni dell’IPC
Deflatore
IPC
Beni considerati
Tutti
Paniere consumo
Prodotti
Italia
Italia ed estero
Pesi dei beni
Variabili
Fissi
60
Misure alternative della ricchezza
Prodotto interno e prodotto nazionale
La produzione dei cittadini italiani è
misurata dal Prodotto nazionale
lordo (PNL) che si ottiene dal PIL:
sommando
i redditi da lavoro e da
capitale (interesse, dividendi,
profitti)) degli italiani all’estero
sottraendo
i redditi da lavoro e
capitale degli stranieri in Italia
61
Misure alternative della ricchezza
Prodotto interno e prodotto nazionale
Quindi,
Prodotto
interno lordo (PIL):
prodotto in Italia. Reddito totale ottenuto dai
fattori di produzione localizzati in Italia anche se
esteri
Prodotto
nazionale lordo (PNL):
prodotto da cittadini italiani. Reddito totale
ottenuto dai fattori di produzione nazionali
localizzati anche all’estero
62
PNL, PNN, reddito nazionale
Prodotto nazionale netto =
PNL – ammortamenti
Reddito nazionale =
PNN – imposte indirette
Reddito personale = RN +/– trasferimenti
a/da imprese e P. A. (non tasse)
Reddito personale disponibile = RP – tasse
P.A.
63
La popolazione
Avevamo detto ad inizio lezione che gli
economisti utilizzano i dati per testare il
funzionamento dei modelli e che TRE
indicatori sono particolarmente rilevanti:
1
Prodotto interno lordo
2
L’indice dei prezzi al consumo
(inflazione)
3
Tasso di disoccupazione
Resta da analizzare il terzo indicatore.
64
Il tasso di disoccupazione
Alcune definizioni: Popolazione, Forza lavoro, Occupati, …
La popolazione è divisa in:
Attiva: età tra 15 e 64 (pensionati).
Passiva: bambini e anziani.
La popolazione attiva è classificata sulla base della condizione
lavorativa.
Forza lavoro
Disponibilità di lavoro nell’economia: occupati + disoccupati
Occupati
Coloro che hanno un lavoro retribuito
Disoccupati
I non occupati in cerca di lavoro
Fuori forza lavoro
Non occupati non in cerca di lavoro e non attivi
65
Tasso di disoccupazione e di partecipazione
I valori percentuali sono più informativi
Tasso di disoccupazione
Percentuale della forza lavoro
disoccupata =
Numero di disoccupati/Forza Lavoro
Tasso di partecipazione
Percentuale di appartenenti alla forza
lavoro sulla popolazione adulta =
Forza lavoro/popolazione adulta
66
Forze di lavoro per condizione - dati destagionalizzati
(migliaia di unità e variazioni congiunturali percentuali)
Forze di lavoro
Valori
assouti
Periodo
2003 (*)
2004
2005
2006
IV Trimestre
I Trimestre
II Trimestre
III Trimestre
IV Trimestre
I Trimestre
II Trimestre
III Trimestre
IV Trimestre
I Trimestre
II Trimestre
III Trimestre
IV Trimestre
24,385
24,261
24,348
24,405
24,444
24,440
24,458
24,432
24,547
24,639
24,702
24,669
24,668
Variazioni
percentuali
rispetto al
trimestre
precedente
0.2
-0.5
0.4
0.2
0.2
0.0
0.1
-0.1
0.5
0.4
0.3
-0.1
0.0
Occupati
Valori
assouti
22,385
22,262
22,390
22,471
22,512
22,526
22,559
22,571
22,689
22,871
23,003
23,012
23,057
Variazioni
percentuali
rispetto al
trimestre
precedente
0.5
-0.5
0.6
0.4
0.2
0.1
0.1
0.1
0.5
0.8
0.6
0.0
0.2
Persone in cerca di
occupazione
Valori
Variazioni
percentuali
assouti
rispetto al
trimestre
precedente
-2.8
2,000
-0.1
1,999
-2.0
1,958
-1.3
1,934
-0.1
1,932
-0.9
1,914
-0.8
1,899
-2.0
1,861
-0.2
1,858
-4.9
1,768
-3.9
1,699
-2.5
1,657
-2.8
1,611
67
Tasso di disoccupazione - dati destagionalizzati
(valori percentuali e differenze congiunturali assolute)
Periodo
2003
2004
2005
2006
IV Trimestre
I Trimestre
II Trimestre
III Trimestre
IV Trimestre
I Trimestre
II Trimestre
III Trimestre
IV Trimestre
I Trimestre
II Trimestre
III Trimestre
IV Trimestre
Valori
assouti
Variazioni in punti
percentuali rispetto al
trimestre precedente
8.2
8.2
8.0
7.9
7.9
7.8
7.8
7.6
7.6
7.2
6.9
6.7
6.5
-0.3
0.0
-0.2
-0.1
0.0
-0.1
-0.1
-0.1
0.0
-0.4
-0.3
-0.2
-0.2
68
Legge di Okun
Descrive la relazione tra variazione del tasso di
disoccupazione e variazione del PIL reale.
Poiché i disoccupati non concorrono alla
produzione di beni e servizi, un incremento
della disoccupazione determina una riduzione
del PIL reale.
In particolare, la legge stabilisce che per
ridurre il tasso di disoccupazione dell’1%,
occorre aumentare del 2% il tasso di crescita
del PIL.
69
Analisi di un caso: La legge di Okun
Legge di Okun
Una crescita del 2%
del PIL reale è
associato a una
riduzione dell’1% del
tasso di
disoccupazione
Variazione % PIL reale
10
8
6
1951
1984
2000
4
1999
1993
2
1975
0
-2
-3
1982
-2
-1
0
1
2
3
4
Variazione del tasso di disoccupazione
70
In sintesi
TRE indicatori sono particolarmente rilevanti:
1
Prodotto interno lordo
2
Indice dei prezzi (Inflazione)
3
Tasso di disoccupazione
1. PIL
Tre modi per calcolare il PIL : Spesa in beni finali = Redditi
dei fattori di produzione = Valore Aggiunto
Il PIL nominale misura il reddito ai prezzi correnti mentre il
PIL reale lo misura a prezzi costanti. Variazioni della
produzione cambiano entrambe le misure ma variazioni dei
prezzi hanno effetti soltanto sul PIL nominale.
Il PIL è la somma di consumo, investimenti, spesa pubblica
ed esportazioni nette.
71
In sintesi
2. Indice dei prezzi
Il livello complessivo dei prezzi può essere
misurato sia:
Il deflatore del PIL, il rapporto tra il PIL nominale e
reale
Dall’indice dei prezzi al consumo (IPC), ovvero il
prezzo di un paniere fisso di beni acquistato dal
consumatore tipico.
Dall’Indice dei prezzi alla produzione (IPP)
3. Tasso di disoccupazione
Il tasso di disoccupazione è la frazione di forza
lavoro che non è impiegata. È’
negativamente correlato alla crescita del PIL
(legge di Okun)
72
IPC,Esempio
Paniere
di beni
p unitari
gen-07
5 Kg pane
euro 2/Kg
5 Kg pasta euro 2,5 Kg
5 Kg carne euro 10/Kg
50 lt benzina euro 1,30/lt
20 mc gas euro 2,5/mc
affitto
euro 300
totale
Paniere
di beni
10
15
50
65
50
300
542
p unitari
gen-08
5 Kg pane euro 2,1/Kg
5 Kg pasta euro 2,5 Kg
5 Kg carne euro 10/Kg
50 lt benzina euro 1,25/lt
20 mc gas euro 2,5/mc
affitto
euro 310
totale
spesa famiglia
gen-07
spesa famiglia
gen-08
10,5
15
50
62,5
50
320
550
73
IPC, Esempio
IPC= 560/542x100= 103,32
In questo caso l’anno base è il 2007.
L’indice descrive quanto costa oggi
acquistare il paniere di beni rispetto al
costo dello stesso paniere nel 2007.
Dall’esempio, sappiamo che costa il
3,32% in più
IPC=(103,32-100)/100x100
74
Scarica