1) Primo esempio di svolgimento di un saggio breve (con antitesi).
Ambito artistico-letterario: L’Eden perduto nei Promessi Sposi.
L’esempio riportato è un saggio letterario di Giovanni Nencioni, relativo al celebre passo dell’Addio ai
monti, cap.VIII de I promessi sposi.
SVOLGIMENTO:
Che il distacco si configuri come una sorta di “cacciata dall’Eden”, è confermato dallo squarcio lirico
dell’Addio ai monti .[Presentazione della tesi centrale del saggio: il distacco di Renzo e Lucia dal paese natio
è paragonabile ad una sorta di cacciata dall’Eden].
Al centro del monologo lirico si collocano, appunto, le immagini del villaggio con il suo paesaggio familiare,
della casa, della chiesa. La totalità su cui è costruito il passo si fonda su tre note, le “care abitudini”, le “care
speranze”, la “giocondità” della vita condotta in quei ristretti confini fino al momento dello scontro con il
male. E’ evidente dunque che, nella prospettiva dei personaggi al momento del distacco, il mondo
domestico e paesano si compone secondo le linee tipiche dell’idillio: l’ambito ristretto, in cui possono
essere contenute tutte le aspirazioni, senza sentire il bisogno di spingere oltre lo sguardo e il desiderio; il
ripetersi uguale e tranquillo dei ritmi di vita, tra consuetudini amate e realtà familiari e rassicuranti; la
serenità senza ombra che alimenta solo speranze di un avvenire di immobile, sempre identica felicità.
[Primo argomento a sostegno tesi: per i due promessi sposi il villaggio, reso familiare dalle “care abitudini”,
è un piccolo paradiso terrestre].
Se la vita finora condotta appare come un Eden perduto, essi avvertono anche che il distacco significa per
loro l’immersione nel mondo vasto e doloroso della storia: difatti, all’interno dello stesso monologo lirico,
di contro alla prospettiva del villaggio si profila l’immagine della città che si offre avvolta in un’atmosfera
opprimente, di incubo e di angoscia. La città dove pulsa la storia si presenta, dunque, con le apparenze di
una realtà vagamente infernale. Questa immagine della città ha un chiaro valore anticipatore
dell’esperienza destinata ai personaggi al di fuori del “nido” domestico e paesano, e più in particolare
prefigura la “discesa agli inferi” di Renzo, che nella grande città, labirinto di vie e di case, avrà un’esperienza
traumatica. Si delineano così già sin d’ora le coordinate tra cui si svolgerà l’esperienza successiva di Renzo, il
rimpianto nostalgico dell’Eden perduto e l’esplorazione dolorosa del negativo nella storia. [Secondo
argomento a sostegno della tesi: il valore paradisiaco del nido domestico emerge con evidenza in
contrapposizione con la “discesa agli inferi” costituita dall’avventura di Renzo in città].
In realtà il mondo della casa e del villaggio non è e non può potrebbe veramente essere un Eden. [Antitesi:
il distacco di Renzo e Lucia dal paese natio non è paragonabile ad una sorta di cacciata dall’Eden; il villaggio
non è un Eden].
L’immagine che l’autore ne ha proposto e che il lettore ha presente è ben diversa da quella che i personaggi
costruiscono nel ricordo nostalgico. Proprio in quei luoghi che apparivano pervasi da tanta giocondità ed in
cui si figuravano un soggiorno tranquillo e perpetuo, già risiedeva nel suo tetro palazzotto Don Rodrigo; ed
era in atto l’oppressione straniera, la corruzione, il servilismo, la prevaricazione, la carestia, la fame, la
miseria. Il villaggio può apparire un Eden solo allo sguardo ingenuo di Renzo e Lucia e nel loro rimpianto.
[Argomento a sostegno dell’antitesi: il villaggio contiene in sé elementi negativi che non ne fanno
realmente un paradiso.]
Tuttavia, anche se i protagonisti, nella loro ingenuità di giovani contadini, si ingannano sulla realtà della vita
del paese, vedendola in una luce edenica, Manzoni non si pone certo in un atteggiamento di distacco critico
nei loro confronti, anzi, guarda con superiore benevolenza le oro legittime aspirazioni alla felicità, il loro
attaccamento al paese dove sono nati e vissuti. Nel sistema ideologico del romanzo è essenziale che i
protagonisti si rappresentino il mondo domestico e paesano come un Eden perduto. Il ricordo dell’Eden
perduto che accompagna i protagonisti nelle loro peripezie, contrapponendosi alla negatività totale del
mondo reale, costituisce per essi un punto di riferimento, una certezza, un sostegno, un’alternativa al
negativo della storia. E, infatti, la costituzione del nido, della famiglia, la conquista di una relativa serenità
quotidiana, fatta di lavoro e di piccole gioie domestiche, sarà il traguardo cui approderà la vicenda dei
protagonisti. [Confutazione dell’antitesi: il paese natio è simile a un Eden se visto nella prospettiva dei
personaggi manzoniani.]
Se la visione tragica di Manzoni rifiuta l’idillio domestico, è pur vero che i valori della casa e della famiglia
hanno sempre un ruolo centrale nella visione della realtà, e sono una componente fondamentale del
sistema ideologico-narrativo del romanzo. [Conclusione: il ritorno ad un “Eden” familiare nella conclusione
del romanzo].
2) Secondo esempio di svolgimento di un saggio breve (senza antitesi).
Ambito socio-economico: I nuovi scenari della produzione industriale dal “fatto in casa” al “fatto nel
mondo”.
L’esempio riportato è un saggio di carattere economico relativo al concetto di globalizzazione delle attività
produttive, tratto da R. Mainardi.
SVOLGIMENTO:
Trent’anni fa il mondo era sostanzialmente un mosaico di economie nazionali relativamente autosufficienti
per molti prodotti. I sistemi produttivi nazionali erano protetti dalla concorrenza esterna, dalla barriera di
alti costi di trasporto. Si indossavano abiti confezionati nel proprio paese e di produzione nazionale erano i
frigoriferi, i televisori e le automobili. Gran parte delle materie prime utilizzate per produrre quei beni erano
importate, ma la maggior parte dei semilavorati (tessuti, lamiere, tubi, cavi) era prodotta da imprese
nazionali. [Introduzione].
Oggi la situazione è completamente cambiata: i prodotti che usiamo provengono da ogni parte del mondo.
Anche i semilavorati vengono importati dall’estero in misura sempre crescente: ad esempio i componenti
dei televisori assemblati in Europa vengono dall’Asia. Si è passati dunque dall’industria “nazionale” alla
produzione “globale”: si parla infatti della globalizzazione delle attività economiche. [Tesi: oggi ci troviamo
di fronte a una globalizzazione delle attività economiche].
Perché questa caduta così rapida e forte delle barriere che isolavano le economie nazionali? La spinta
iniziale è venuta dal governo degli Stati Uniti che ha creato istituzioni come il GATT: il General Agreement on
Tariffs and Trade (Accordo generale sulle tariffe e il commercio), entrato in funzione nel 1947, prescrive
codici di comportamento nel commercio internazionale, puntando all’eliminazione degli strumenti interni di
ogni Stato (imposte, sussidi ecc.) che pongono restrizioni al commercio. La riduzione delle barriere doganali
e la realizzazione di investimenti in impianti produttivi di una stessa impresa - distribuiti tra più paesihanno dato lo stimolo iniziale alla “globalizzazione”dell’economia mondiale. [Primo argomento a sostegno
tesi: la riduzione delle barriere doganali].
Questo processo è stato poi rilanciato e amplificato dalla continua diminuzione di costi del trasporto delle
merci e delle comunicazioni di affari, reso possibile dal progresso tecnico (container, aerei supersonici, navi
giganti, telefax ecc.) e dagli enormi investimenti nel potenziamento dei trasporti stradali, marittimi e aerei.
La nuova geografia dell’industria comporta rovesciamenti di situazioni, come quella del Regno Unito che da
culla della rivoluzione industriale è divenuto un paese che importa più prodotti industriali di quanti ne
esporta. In Gran Bretagna, come conseguenza di questa industrializzazione, il numero degli operai si è
dimezzato tra il 1970 e il 1990, cambiando il panorama sociale e politico del paese. I trasporti sono
diventati più veloci, meno costosi, più flessibili e più adatti al trasferimento di prodotti molto deperibili o
molto voluminosi. Con l’avvento di prodotti più leggeri, compatti e costosi, come gli hi-fi o i personal
computer, il costo del trasporto diventa un fattore di localizzazione irrilevante. [Secondo argomento a
sostegno della tesi: la diminuzione dei costi dei trasporti e delle comunicazioni].
Questo sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni rende città e regioni del pianeta più vicine, favorendo
così l’interdipendenza economica e la competizione commerciale anche su distanze di migliaia di chilometri.
[Conclusione: si ribadisce la tesi del’interdipendenza economica a livello planetario].