Vocazione
Missionaria
INTRODUZIONE
“L’evangelizzazione è compito della Chiesa. Ma questo soggetto
dell’Evangelizzazione è ben più di una istituzione organica e gerarchica, poiché
anzitutto è un popolo in cammino verso Dio. Si tratta certamente di un mistero che
affonda le sue radici nella Trinità, ma che ha la sua concretezza storica in un popolo
pellegrino ed evangelizzatore. E.G.”
INVITO ALLA PREGHIERA
Salmo: 99
Acclamate al Signore voi tutti della terra
e servitelo con gioia andate a Lui con
canti di esultanza.
Servite il Signore nella verità con la gioia
nel cuore cantate a Lui.
Varcate le sue porte con inni di grazie
entrate nei suoi atri con canti di lode
lodate il Signore con sincerità,
benedite per sempre la sua bontà.
Servite il Signore con canti di gioia,
servite il Signore con canti di esultanza,
servite il Signore nella verità
benedite per sempre la sua bontà.
Servite nella gioia, servite il Signore,
servite in esultanza, servite nella verità,
benedite per sempre la sua bontà.
Adorate il Signore voi tutti della terra
temete il suo nome: è Lui il nostro Dio
poiché ci ha fatti e siamo suoi, suo popolo amato dall’eternità.
Proclamate che Dio è misericordia,
narrate il suo amore a tutte le nazioni,
perché resta salda la sua bontà, l’amore di Dio per l’eternità.
IN ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Dal Vangelo secondo Luca (15,1-10)
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Si avvicinarono a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi
mormoravano dicendo: “costui accoglie i peccatori e mangia con loro”: ed egli disse
loro questa parabola. “Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le
novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta finché non la trova? Quando
l’ha trovata pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i
vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che si era
perduta”. Io vi dico che ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si
converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
PER ENTRARE NELLA PAROLA
MEDITAZIONE: IN FRONTIERA (di GIULIO ALBANESE dal libro Missione
XL Per un Vangelo senza confini)
Uscire dalle proprie chiese, per chi concepisce l’evangelizzazione in termini solo e
unicamente di pastorale conservativa non è facile, così come individuare con certezza
sul proprio territorio quel “cortile dei gentili”dove intercettare i lontani. Eppure, come
leggiamo nel vangelo, “chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le
novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finchè non la trova? Oggi le
pecorelle smarrite, ce ne sono a bizzeffe. Tenendo conto che Gesù iniziò la sua
missione in Galilea e non a Gerusalemme dove sorgeva il tempio, possiamo
facilmente dedurre che optò per la frontiera come locus della ricerca. Sta di fatto che
Gesù scelse quel territorio per annunciare e per realizzare proprio da lì la novità del
Regno. La frontiera, è bene sottolineare, non è solo un luogo geografico che divide,
che segna il limite, che separa il noto dall’ignoto, ma è anche una situazione
sopratutto d’opzione. Come territorio la frontiera è caratterizzata da traffici
mercantili; è un luogo di scambi dove si parlano lingue diverse e solitamente è una
terra insicura per residenti e forestieri. È proprio lì, quando i rapporti tra le nazioni si
deteriorano, che avvengono le prime scaramucce, le azioni premonitrici di una
conflittualità che potrebbe investire due paesi confinanti. Dal punto di vista
“situazionale” , la frontiera rappresenta la linea di faglia tra ciò che è certo (il proprio
paese di origine) e ciò che è incerto, tra il comodo benessere e le emarginazione.
Passare la frontiera significa dunque lasciarsi alle spalle una situazione familiare,
tuffarsi nell’ignoto.
Ma non a tutti piace stare lì, a meno che non si tratti di turisti in cerca di avventure.
Ecco perché la frontiera, cristianamente parlando, diventa una scelta di vita per il
missionario, un’opzione irrinunciabile. L’uomo di frontiera, alla luce del vangelo, è
colui che ha accettato di “andare” al di là del confine, senza paure, fidandosi di Dio.
A questo punto viene spontaneo chiedersi quali possono essere per noi, oggi, le
frontiere dove il Signore ci chiama a seminare la sua Parola. Probabilmente la prima è
quella così detto aeropago giovanile. Quale buona Notizia possiamo veicolare a
questi ragazzi? Prima di aprire la bocca, dovremmo avere il coraggio di ascoltarla.
Soltanto chi ascolta può sperimentare quell’empatia necessaria per stabilire relazione
amicale e non di solita dottrina interfacciata di luoghi comuni che non hanno alcuna
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aderenza col vissuto delle persone. “Dammi, Signore, un cuore capace di ascoltare”
Cf.1Re 3,9. Un giorno un pagano incontrò un rabbino e gli chiese: “Perché Dio ha
scelto un roveto per parlare a Mosé?” il rabbino rispose: “Se avesse scelto un carrubo
o un gelso, mi avresti fatto la stessa domanda. Ma non posso lasciarti senza risposta.
Dio ha scelto un piccolo e miserabile roveto per insegnarci che non c’è luogo sulla
terra, neppure un roveto, dove egli non sia presente.
PREGHIERA FINALE
Gesù mio, sono anch'io una tua pecorella; quante volte ho voluto allontanarmi
da te, ho lasciato i pascoli erbosi, le acque tranquille dove tu mi conducevi, ho
rifiutato di seguirti, di stare dentro il tuo gregge; ma ho trovato sassi e spine, acque
amare e serpenti velenosi; nella solitudine e nel buio ho belato di paura, ho bramato
di vedere il tuo volto, di sentire la tua voce ..., E tu pure hai provato tanta pena per
me, mi hai chiamato e cercato, nei fossi e tra i dirupi, infine mi hai raccolto, tremante,
fra le tue braccia, sul tuo cuore mi hai fatto riposare, hai fasciato il mio piede
sanguinante. Ed ora che ci siamo ritrovati, o mio Signore, voglio restare sempre con
te, vicino a te, non voglio più separarmi, mai più! ", Ti amo, Gesù, mio Buon Pastore,
mio Signore e mio Dio; fai che possa restare sempre con te, sempre con te, in Questo
mondo e per tutta l'eternità. Grazie, Signore Gesù, mio Signore e mio Dio, mio tutto,
ora e sempre. Amen.
MARIA DONNA MISSIONARIA
Santa Maria, Donna missionaria, concedi alla tua Chiesa Il gaudio di riscoprire,
nascoste tra le zolle del Verbo “mandare”, le radici della sua primordiale vocazione.
Aiutala a misurarsi con Cristo e con nessun altro: come te, che, apparendo agli albori
della rivelazione neotestamentaria accanto a lui, il grande Missionario di Dio, lo
scegliesti come unico metro della tua vita. Santa Maria, donna Missionaria, tonifica la
nostra vita cristiana con quell’ardore che spinse te, portatrice di luce, sulle strade
della Palestina. Anfora delle Spirito, riversa il suo crisma su di noi, perchè ci metta
nel cuore la nostalgia degli “estremi confini della terra”. AMEN.
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ROSARIO MEDITATO
PER LE MISSIONI
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Dio vieni a salvarmi! Signore vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre…
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte
le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia; e donaci santi
vocazioni, la pace alle nostre famiglie e al mondo intero.
PRIMO MISTERO VOCAZIONALE
Maria, donna accogliente.
Santa Maria, donna accogliente, aiutaci ad accogliere la Parola nell'intimo del cuore.
A capire, cioè, come hai saputo fare tu, le irruzioni di Dio nella nostra vita. Egli non
bussa alla porta per intimarci lo sfratto, ma per riempire di luce la nostra solitudine.
Non entra in casa per metterci le manette, ma per restituirci il gusto della vera libertà.
(don Tonino Bello)
T. Preghiamo per i giovani perchè possano accogliere la Parola come Maria.
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre. Gesù perdona.
SECONDO MISTERO VOCAZIONALE
Maria, donna gestante
«Rimase con lei circa tre mesi. Poi tornò a casa sua». Il Vangelo stavolta non dice se
vi tornò «in fretta», come fu per il viaggio di andata. Ma c'è da supporlo. Da Nazaret
era quasi scappata di corsa, senza salutare nessuno. Quell'incredibile chiamata di Dio
l'aveva sconvolta. Era come se, improvvisamente, all'interno della sua casetta si fosse
spalancato un cratere e lei vi camminasse sul ciglio, in preda alle vertigini. E allora,
per non precipitare nell'abisso, si era aggrappata alla montagna. Ma ora bisognava
tornare. (Don Tonino Bello)
T. Preghiamo per i giovani perchè possano mettersi a servizio dei più poveri e
indifesi.
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre. Gesù perdona.
TERZO MISTERO VOCAZIONALE
Maria, donna del primo sguardo
Sì, è stata lei la prima a posare gli occhi sul corpo nudo di Dio. E l'ha avvolto
immediatamente con lo sguardo. Prima ancora di avvolgerlo in fasce. Anzi, l'ha
coperto subito nei panni, quasi per comprimere la luce di quel corpo e non rimanerne
accecata. Ed eccolo finalmente lì, 1'Emmanuele, bagnato dalle lacrime della
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puerpera, che scintillano come gemme al guizzare della lanterna. Donna del primo
sguardo: prescelta, cioè, dai secoli eterni per essere, dopo una foresta di attese, riviera
limpidissima bagnata dal fiume della grazia.(don Tonino Bello)
T. Preghiamo per i giovani perchè possano vivere la beatitudine “beati i poveri
in Spirito”.
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre. Gesù perdona.
QUARTO MISTERO VOCAZIONALE
Maria, donna in cammino:
“Peregrinante popolo di Dio», Prendici per mano e facci scorgere la presenza
sacramentale di Dio sotto il filo dei giorni, negli accadimenti del tempo, nel volgere
delle stagioni umane, nelle attese di solidarietà che si colgono nell'aria. Verso questi
santuari dirigi i nostri passi. Restituisci sapori di ricerca interiore alla nostra
inquietudine di turisti senza meta. Se ci vedi allo sbando, sul ciglio della strada,
fermati, Samaritana dolcissima, per versare sulle nostre ferite l'olio della
consolazione e il vino della speranza. E poi rimettici in carreggiata. Dalle nebbie di
questa "valle di lacrime", facci volgere gli occhi verso i monti da dove verrà l'aiuto. E
allora sulle nostre strade fiorirà l'esultanza del Magnificat. (don Tonino Bello)
T. Preghiamo per i giovani perchè possano seguire con perseveranza il cammino
della santità.
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre. Gesù perdona.
QUINTO MISTERO VOCAZIONALE
Maria, donna del silenzio: Tra i tanti appellativi mariani, ne ho trovato uno di
straordinaria suggestione: Maria, cattedrale del silenzio. Maria è appunto come una
cattedrale gotica che custodisce il silenzio. Gelosamente. Non lo rompe neppure
quando parla. Ma perché Maria è cattedrale del silenzio? Intanto, perché è una donna
di poche parole. Nel Vangelo parla appena quattro volte. All'annuncio dell' angelo.
Quando intona il Magnificat. Quando ritrova Gesù nel tempio. E a Cana di Galilea.
Ma il suo silenzio non è solo assenza di voci. Non è il vuoto di rumori. È, invece,
l'involucro di una presenza. Il guscio di una pienezza. Il grembo che custodisce la
Parola.
T. Preghiamo per i giovani perchè, accolta la chiamata del Signore, vi
rispondano con gioia, per il servizio del suo Regno.
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre. Gesù perdona.
Salve Regina
Preghiamo
Sposa amata dallo Spirito, ricevendo nel grembo il Verbo di Dio, hai dato al mondo
la vita: in Te l’uomo divenne dimora dell’eterno. Fa che edifichiamo con te il Regno
del Signore, Regno di lode perenne, Regno di giustizia e di pace per tutti e per
sempre. Amen
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vocazione
alla vita contemplativa
Tenerezza e fedeltà
Guida: “Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza
e hai prevalso” (Ger.20,7). Con queste parole del Profeta possiamo comprendere che
la nostra vita non è poi così piccola e insignificante come pensiamo se è Dio stesso a
sedurci, innamorarsi di noi rendendoci capaci di innamorarci di Lui. La prima mossa
è sempre la sua ed Egli sarà irriducibile di fronte ai nostri rifiuti,
finché non ci vedrà arresi.
INVITO ALLA PREGHIERA
Salmo 17 (incipit) Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia, mia fortezza, mio
liberatore,
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo.
Ti amo. Signore, perché mi hai amato per primo,
mi hai condotto nel deserto, hai parlato al mio cuore.
Ti amo, Signore, mi hai conquistato
totalmente,
hai riversato in me il tuo amore e io,
donandolo ai fratelli, dono Te.
Ti amo, Signore, perché con infinita tenerezza
lasci che io poggi la mia testa sul tuo cuore
e colga i tuoi palpiti e i tuoi desideri.
Ti amo, Signore, perché mi dai la certezza
del tuo amore che non viene mai meno.
Ti amo, Signore, perché ti compiaci di abitare nel mio cuore
e trovare in esso la tua gioia.
Ti amo, Signore, perché non tieni conto della mia fragilità
e rendi me, mortale,
capace di anticipare l’esperienza del tuo regno.
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Ti amo, Signore, perché con la tua carezza plachi le mia inquietudini,
raddrizzi i miei sbandamenti, illumini le mie ombre.
Ti amo, Signore, perché mi hai chiamato
a realizzare il vincolo sponsale con Te.
Ti amo, Signore, perché nella intimità feconda,
frutto di amore e desiderio, mi rendi capace di generarti anime.
Ti amo, Signore, mio Unico, perché hai scelto me
e mi dai la certezza che in Te ho tutto.
Ti amo, Signore, per questo tuo amore stupendo e luminoso
al quale mai anteporrò, con la tua grazia, alcun altro amore.
Ti amo, Signore, perché mi hai posto nel cuore della Chiesa
per accogliere in un abbraccio universale
le aspirazioni del mondo per offrirle a Te.
Ti amo, Signore, perché mi hai dato come Maestra Maria tua Madre,
Sposa perfetta e castissima, obbediente e povera,
esempio impareggiabile di sequela di Te.
Rendimi fedele, Signore, come Tu lo sei con me. SEMPRE.
IN ASCOLTO DELLA PAROLA
Dal Vangelo secondo Matteo (9,9)
In quel tempo, Gesù passando, vide un uomo seduto al banco delle imposte, chiamato
Matteo, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì.
PER ENTRARE NELLA PAROLA
“Credo che – per colui che si impegna nel celibato come per colui che si impegna nel
matrimonio – l’amore è un amore per sempre: per la vita. Non potrei tornare indietro.
E’ una questione di fedeltà.
C’è un’esigenza di fedeltà a Dio, il Tu più profondo ed indicibile della mia esistenza,
un abisso nel quale posso sprofondare ogni giorno di più.
Egli conosce i miei sentimenti, Egli sa di essere il compagno di ogni istante della mia
vita. Ti ho detto, cominciando questa lettera, che io ho sentito di essere “chiamato” da
Lui. La convinzione di questo essere chiamato per nome da Qualcuno non mi ha mai
abbandonato, anche nei momenti più difficili, anche oggi, pur se umanamente so così
poco della mia vita avvenire, e vivo la mia esistenza come una perenne avventura che
ricomincia sempre. Egli è fedele: su questa fedeltà di Dio si appoggia la nostra
possibilità di essere fedeli attraverso tutti i cambiamenti ed il passare degli anni.
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Ma c’è anche una esigenza di fedeltà alla Chiesa. Con essa, grazie al mio celibato, io
sento di aver stabilito come un rapporto sponsale, che sento indistruttibile. Quando
parlo di Chiesa, tu hai compreso bene, parlo del popolo di Dio, parlo della fedeltà che
debbo a tutti gli altri. Parlo della mia famiglia, questa prima <ecclesia domestica>
che ha nutrito la mia fede. Parlo dei miei confratelli nel sacerdozio. Parlo di quella
persona che ho lungamente ricordato sopra, certamente anche questo: essa ha
sacrificato la sua vita anche per il mio sacerdozio, e per quanto l’uno e l’altro ci
siamo sempre sentiti perfettamente liberi e distaccati, sento che non potrei tradire gli
ideali che abbiamo vissuto insieme negli anni della giovinezza come sento che essa
non li tradirebbe mai”.
(Abbé Jean, Lettera a una Religiosa)
PREGHIERE DI INTERCESSIONE
L’esperienza dell’amore di Dio manifestato nel dono di Gesù dato a noi come Sposo,
Fratello, Amico ci rende fiduciosi nelle nostre richieste. Diciamogli, perciò con gioia:
Canterò per sempre il tuo amore, Signore
• Per i consacrati e le consacrate che vivono nella fedeltà il loro servizio d’amore
perché continuino ad essere testimoni gioiosi di Cristo risorto. Preghiamo
• Per i consacrati e le consacrate che operano in situazioni di difficoltà relazionali
con il prossimo, perché trovino la strada del cuore e seminino con fiducia anche su
terreni aridi. Preghiamo
• Per i consacrati e le consacrate che attraversano una crisi di fedeltà perché, radicati
nella preghiera, scoprano nella prova un motivo di più vera consapevolezza e
rinnovato entusiasmo. Preghiamo
• Per i consacrati e le consacrate perché non abbiano paura di gesti di tenerezza e
sollecitudine reciproca per rafforzare nella gioia la certezza della loro
consacrazione. Preghiamo
• Per i giovani che avvertono la chiamata alla vita consacrata, perché non si
chiudano nella paura dei loro limiti ma, dilatato il cuore, accolgano la
sovrabbondante pienezza dell’amore di Dio. Preghiamo
Guarda, o Signore, i tuoi figli e le tue figlie
saldi nella fede e lieti nella speranza,
siano, per tua grazia, riflesso della tua luce,
strumenti dello spirito di pace,
prolungamento tra gli uomini della presenza di Cristo. Amen.
Preghiamo finale
O Dio misericordioso, che colmi dei tuoi beni coloro che hanno donato con
generosità tutta la loro vita a Te, ricordati di queste anime predilette e guarda a noi,
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tua famiglia radunata in preghiera; trasforma le nostre povertà in ricchezza del tuo
amore. Per Cristo nostro Signore. Amen
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Rosario meditato
per le vocazioni alla vita
contemplativa
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Dio vieni a salvarmi! Signore vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre…
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte
le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia; e donaci santi
vocazioni, la pace alle nostre famiglie e al mondo intero.
1° Mistero gaudioso: ANNUNCIAZIONE
Maria viene Amata e scelta fin dall’eternità.
Più pienamente rivendichiamo la verità di essere scelti e più facilmente scopriremo
un altro aspetto dell’essere Amati: il nostro “essere benedetti”.
BENEDETTO
Dare una benedizione è confermare, dire “sì” al fatto che una persona è Amata. Una
benedizione tocca la primigenia bontà dell’altro e dà vita al suo “essere Amato”. La
continua benedizione che scende su di noi ci consente di ascoltare che apparteniamo
ad un Dio amorevole, che non ci lascerà mai soli, ma che ci ricorderà sempre che ad
ogni passo della vita siamo guidati dall’amore.
Gesù ascoltò questa benedizione e fu questa a sostenerlo attraverso tutte le lodi, le
accuse, l’ammirazione e la condanna che seguirono nella sua vita.
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre.
2° MISTERO GAUDIOSO: VISITA A SANTA ELISABETTA
Maria si reca da Elisabetta e ne riceve la benedizione.
La voce che ci chiama Amati ci darà le parole per benedire gli altri e rivelerà loro che
non sono meno benedetti di noi. Una volta che abbiamo accettato questa verità e le
abbiamo detto <<sì>>, possiamo affrontare il nostro e l’altrui “essere spezzati”.
SPEZZATO
Il primo passo verso la salute non è un passo lontano dal dolore, ma un passo verso il
dolore. Dobbiamo avere l’ardire di domare la nostra paura e di familiarizzare con
essa. Sì, dobbiamo trovare il coraggio di abbracciare il nostro “essere spezzati”. Per
fare questo abbiamo bisogno di qualcuno che ci assicuri che oltre l’angoscia c’è la
pace, oltre la morte la vita e oltre la paura l’amore. Quando questo avviene ci
rendiamo conto di come la vera gioia possa essere sperimentata in mezzo alla grande
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sofferenza. La gioia e il dolore allora, non sono più l’opposto l’uno dell’altra, ma due
aspetti dello stesso desiderio di crescere verso la pienezza dell’Amato.
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre.
3° MISTERO GAUDIOSO: NASCITA DI GESU’
Maria si mette completamente a disposizione del disegno di Dio e sperimenta
l’immensa gioia di dare alla luce il Suo Figlio.
Sì, noi siamo veramente scelti, benedetti e spezzati per essere dati.
DATO
E’ triste vedere che, nel nostro mondo altamente competitivo e avido, abbiamo perso
il contatto con la gioia del dare. Spesso viviamo come se la nostra felicità dipendesse
dall’avere. Ma non conosco nessuno che è veramente felice per ciò che ha. La vera
gioia, l’intima pace provengono dal dare noi stessi agli altri.
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre.
4° MISTERO GAUDIOSO: PRESENTAZIONE AL TEMPIO
Maria presenta Gesù Bambino con la consapevolezza di chi sa che Egli è venuto al
mondo per noi.
Il mistero insondabile di Dio è che Dio è un Innamorato che vuole essere riamato.
Colui che ci ha creato sta aspettando la nostra risposta all’amore che ci ha dato la
vita. Dio non dice solamente: <<Tu sei il mio Amato>>, Dio chiede anche: <<Mi
ami?>>.
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre.
5° MISTERO GAUDIOSO: RITROVAMENTO DI GESU’
Maria nel riabbracciare Gesù dopo averlo cercato con ansia, non comprende
pienamente il mistero che si cela in Lui, ma sa che il suo compito è seguire i passi d
Dio e fidarsi di Lui che la Ama.
(Meditazioni tratte dal libro “Sentirsi Amati” di Henri J.M. Nouwen ed. Queriniana)
Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre.
SALVE REGINA
Preghiamo finale
Padre misericordioso accogli la preghiera che ti rivolgiamo.
Fa che la vita consacrata viva una nuova pentecoste
divenendo segno di speranza per questo mondo disorientato e confuso;
fuoco ardente che faccia sperimentare la gioia della vita;
profumo di Cristo da diffondere nella Chiesa e nel mondo. Amen.
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VOCAZIONE
DEI FIGLI DI DIO
INTRODUZIONE
“Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo
siamo realmente!” (1Gv 2,1a). L’apostolo Giovanni ci apre alla meraviglia della
nostra condizione: siamo figli di Dio, rinati dall’Acqua e dallo Spirito! In questo
mese, che ci vedrà festeggiare la Natività di Gesù, vogliamo pregare per ciascuno di
noi, perché sappiamo realizzare appieno la nostra vocazione filiale nel vivere
quotidiano, non dimenticandoci mai di “rimanere bambini”, l’unica cosa che può
permetterci di essere buoni operai per l’edificazione del Regno di Dio.
INVITO ALLA PREGHIERA
Salmo121
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.
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IN ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO
Dalla Lettera di San Paolo apostolo ai Romani (Rm 8,14–17)
Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi
non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto
lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: “Abbà! Padre!”. Lo
Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo
figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte
alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
PER ENTRARE NELLA PAROLA
Potremmo quindi dire che in Dio l’essere Padre ha due dimensioni. Anzitutto, Dio è
nostro Padre, perché è nostro Creatore. Ognuno di noi, ogni uomo e ogni donna è un
miracolo di Dio, è voluto da Lui ed è conosciuto personalmente da Lui. […] Ma
questo non basta ancora. Lo Spirito di Cristo ci apre ad una seconda dimensione della
paternità di Dio, oltre la creazione, poiché Gesù è il “Figlio” in senso pieno, “della
stessa sostanza del Padre”, come professiamo nel Credo. Diventando un essere
umano come noi, con l’Incarnazione, la Morte e la Risurrezione, Gesù a sua volta ci
accoglie nella sua umanità e nel suo stesso essere Figlio, così anche noi possiamo
entrare nella sua specifica appartenenza a Dio. Certo il nostro essere figli di Dio non
ha la pienezza di Gesù: noi dobbiamo diventarlo sempre di più, lungo il cammino di
tutta la nostra esistenza cristiana, crescendo nella sequela di Cristo, nella comunione
con Lui per entrare sempre più intimamente nella relazione di amore con Dio Padre,
che sostiene la nostra vita. È questa realtà fondamentale che ci viene dischiusa
quando ci apriamo allo Spirito Santo ed Egli ci fa rivolgere a Dio dicendogli: “Abbà!
Padre!”. Siamo realmente entrati oltre la creazione nella adozione con Gesù; uniti,
siamo realmente in Dio e figli in un nuovo modo, in una dimensione nuova.
(Benedetto XVI, Udienza Generale del 23 Maggio 2012)
PREGHIERA D’INTERCESSIONI
R. Padre, ascolta i tuoi figli!
1. La Chiesa, famiglia di famiglie, sia per tutti gli uomini luogo di incontro con
Te, perché tutti si sentano attesi e accolti dal tuo amore di Padre.
2. Sia prioritaria per noi la difesa delle nostre famiglie e di quella più grande
famiglia che è la Chiesa.
3. Tu, che vuoi tutti i tuoi figli partecipi della tua stessa Vita Divina, rendici sale e
luce nei luoghi del nostro quotidiano, dove ci chiami ad abitare.
4. Fa che tutti noi mai ci dimentichiamo interiormente di essere tuoi figli, ma
viviamo sempre con orgoglio e coerenza la nostra più profonda identità, quella
di essere chiamati a far parte della Tua Famiglia.
5. Donaci di seguirti nel tempo della gioia e in quello della fatica, perché sempre
collaboriamo all’annuncio gioioso del tuo Vangelo nel mondo.
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PREGHIERA FINALE
Mi hai amato dall’eternità
(scritta dal Servo di Dio Guglielmo Giaquinta)
Signore, io so che tu mi hai amato dall’eternità,
mi ami ed è tuo desiderio stringere sempre più nel futuro
il tuo rapporto d’amore con me.
Concedimi che tale conoscenza
sia luce che guidi i miei passi,
norma nel mio agire, ma, soprattutto,
fiamma che bruci il mio cuore
e infonda lena sempre nuova
al mio cammino.
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Rosario meditato
per i Figli di Dio
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Dio vieni a salvarmi! Signore vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre…
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo tutte
le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia; e donaci santi
vocazioni, la pace alle nostre famiglie e al mondo intero.
Noi impariamo a gridare “Abbà! Padre!” anche con Maria, la Madre del Figlio di
Dio. Recitiamo questo Santo Rosario pregando per ciascuno di noi, perché impariamo
a gustare la bellezza di essere figli di Dio, per poter invocarLo con la confidenza e la
fiducia che ha un bambino verso i genitori che lo amano.
PRIMO MISTERO
il “Fiat” di Maria e l’accoglienza in lei del Verbo di Dio.
“Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. (Lc 1, 38)
Preghiamo perché anche noi siamo capaci di rinnovare ogni giorno il nostro “sì” al
Signore.
Padre nostro, 10Ave Maria, Gloria.
SECONDO MISTERO
Il silenzio prezioso e orante di Maria
“Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2, 51)
Preghiamo perché nella nostra vita sappiamo apprezzare e vivere la preziosità del
silenzio.
Padre nostro, 10Ave Maria, Gloria.
TERZO MISTERO
Maria e la beatitudine dell’ascolto
Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: “Beato il grembo
che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!”. Ma Egli disse: “Beati piuttosto coloro
che ascoltano la Parola di Dio e la osservano!”. (Lc 11, 27–28)
Preghiamo affinché siamo resi capaci di accogliere la volontà di Dio nella nostra
vita e possiamo così sforzarci di conformarci ad essa.
Padre nostro, 10Ave Maria, Gloria.
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QUARTO MISTERO
la condivisione del destino del Figlio nell’esperienza della Croce
“Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di
Cléopa e Maria di Magdala”. (Gv 19, 25)
Preghiamo perché il Signore ci dia la grazia di rimanere a Lui fedele nei momenti
della tristezza e della prova.
Padre nostro, 10Ave Maria, Gloria.
QUINTRO MISTERO
Nel Quinto Mistero contempliamo Maria, donna del Servizio
“… chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il
primo tra voi sarà schiavo di tutti”. (Mc 11, 43–44)
Preghiamo affinché il nostro servire sia sempre per il bene e l’edificazione del Regno
di Dio.
Padre nostro, 10Ave Maria, Gloria.
Salve Regina
Preghiera finale
Nostra Madre Maria (scritta dal Servo di Dio Guglielmo Giaquinta)
A te, o Maria, la nostra voce di figli. Prega per noi, Madre di Dio; prega per noi,
divisi dall’odio e dall’interesse, chiusi nell’egoismo e nell’ambizione, ammalati di
inespugnabile solitudine. Prega per noi, anche se spesso non ricorriamo a te, e aiutaci
a riconoscerci fratelli non nel solo dolore o nella morte, ma nel caldo del tuo cuore di
Madre. Amen.
Se vuoi, anche tu puoi contribuire a sostenere un
seminarista contatta il CDV
BASILICA CATTEDRALE SAN LORENZO M.
Piazza duomo n.9
00019 Tivoli (Rm)
Don Fabrizio Fantini: tel. 0774/317192
Don Antonio Pedaci: tel. 333/4453354
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Monastero invisibile - Schema generale del sussidio - anno 2016
A cura del Centro Diocesano Vocazioni
1.
Primo trimestre
GENNAIO: Vocazione alla vita
1a. Rosario meditato per la Vita
2.
FEBBRAIO: Vocazione alla vita consacrata
2a. Rosario meditato per la vita consacrata
3.
MARZO: Vocazione alla famiglia
3a. Rosario meditato per famiglia
4.
Secondo trimestre
APRILE: Vocazione al diaconato permanente
4a. Rosario meditato per i Diaconi
5.
MAGGIO: Vocazione alla maternità
5a. Rosario meditato per il dono della maternità
6.
GIUGNO: Vocazione al sacerdozio
6a.Rosario meditato per i sacerdoti
7.
Terzo trimestre
LUGLIO: Vocazione Istituti Secolari
7a. Rosario meditato per gli Istituti secolari
8.
AGOSTO: Vocazione all’amore
8a. Rosario meditato per i fidanzati
9.
SETTEMBRE: Vocazione educativa
9a. Rosario meditato per gli educatori
10.
Quarto Trimestre
OTTOBRE: Vocazioni al servizio del Vangelo
10a. Rosario meditato per le vocazioni
11.
NOVEMBRE: Vocazione alla vita contemplativa
11a. Rosario meditato per la vita contemplativa
12.
DICEMBRE: Vocazione ad essere Figli di Dio
12a. Rosario meditato per i Figli di Dio
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