I concerti del conservatorio inverno_primavera 2017 Programma inverno_primavera 2017 Mercoledì 25 gennaio 2017 – ore 20.30 In memory Omaggio a Marco Sofianopulo con gli allievi del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste Mercoledì 1 febbraio 2017 – ore 20.30 Nachtlied Erdem Nusret Karakaš – Baritono Naile Ilgaz – Pianoforte In collaborazione con Istanbul Üniversitesi (Turchia) Sabato 4 febbraio 2017 – ore 20.30 Serenate e melodie elegiache Orchestra d'archi del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste Fabio Pirona – Docente preparatore Mercoledì 8 febbraio 2017 – ore 20.30 Son Elisabetta Spinelli – Soprano Gabriele Mastrogiovanni – Pianoforte Mercoledì 15 febbraio 2017 – ore 20.30 Arabesques Quattro flauti a Parigi Arianna Russolo – Flauto Lucia Jankovski Daniela Petkoska Urša Časar I concerti si terranno nella Sala Tartini Il concerto del 4 febbraio si terrà nella Sala Victor de Sabata (Ridotto Teatro "G. Verdi") Programma Mercoledì 22 febbraio 2017 – ore 20.30 In the Mists Alberto Olivo – Pianoforte Mercoledì 1 marzo 2017 – ore 20.30 Asventuras Jaan Wu Stokelj – Percussioni XQTrio: Ivan Boaro – Percussioni Luca Gobbato Marco Viel Mercoledì 8 marzo 2017 – ore 20.30 Ballade Daniela Andonova – Pianoforte In collaborazione con National Academy of Music "P. Vladigerov" - Sofia (Bulgaria) Mercoledì 15 marzo 2017 – ore 20.30 Capriccio Duo Nèmesis: Maria Bertòs – Clarinetto Hiromi Arai – Pianoforte Mercoledì 22 marzo 2017 – ore 20.30 Andante con variazioni Trio Jubilé: Pierluigi Maestri – Flauto Sergio Lazzeri – Fagotto Dimitri Romano – Pianoforte inverno_primavera 2017 Mercoledì 29 marzo 2017 – ore 20.30 Anime e lune Paolo Chiarandini – Pianoforte Mercoledì 5 aprile 2017 – ore 20.30 Johann Sebastian Bach: Largo ovvero Adagio Payam Gül Susanni - Şeniz Duru – Pianoforte In collaborazione con Yaşar Üniversitesi - Müzik bölümü (Turchia) Teresa Trevisan - Flavio Zaccaria – Pianoforte Quintetto d'archi del Conservatorio "G. Tartini": Paolo Martino Delmarco – Violino Teresa Vio – Violino Sara Zoto – Viola Katja Panger – Violoncello Kevin Reginald Cooke – Contrabbasso Mercoledì 12 aprile 2017 – ore 20.30 Dalla "Hausmusik" al palco dell'opera Lai Sikai – Bass-baritone Gabriele Avian – Pianoforte Mercoledì 19 aprile 2017 – ore 20.30 Pièces d'orgue Jean-Baptiste Robin – Organo I concerti si terranno nella Sala Tartini Mercoledì 25 gennaio 2017 – ore 20.30 Sala Tartini In memory Omaggio a Marco Sofianopulo — con gli allievi del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste PROGRAMMA Marco Sofianopulo Convegno (1971) (1952 – 2014) Andrea Resce – Contrabbasso Hiromi Arai – Pianoforte Motetto (1978) Alberto Potente – Organo Serenata per flauto, clarinetto e fagotto (1993) Marco Obersnel – Flauto Maria Bertòs − Clarinetto Ridvan Shaqia − Fagotto Toccata per marimba solo (1995) Marco Viel − Marimba Varianti a una danza popolare dell'Epiro (1996) Snežana Aćimović − Violino AU (2000) Giulia Liberalato − Chitarra Elia Zuberti − Flauto Musica per ottoni n. 1 (1972) Denis Daneu - Matteo Novello − Trombe Gianluca Antonini − Trombone Tilen Božić − Corno In ricordo dell'amico e collega Il concerto di questa sera, dedicato alla musica di Marco Sofianopulo, osserva un ordine cronologico e illustra l’evoluzione stilistica di un compositore che, distribuita la propria produzione su differenti piani linguistici, ha saputo modulare in ogni circostanza e con estrema perizia la propria scrittura in funzione delle diverse destinazioni d’uso. Sofianopulo ha diretto per moltissimi anni la Cappella Civica di Trieste realizzando per quest’organico un’infinità di pagine destinate alla liturgia; è questo un primo e fondamentale ramo del suo flusso creativo: sorretto da un rapporto con il sacro, solido e ispirato, egli non ha mai smesso di considerare questo aspetto della sua attività compositiva come un veicolo privilegiato di relazione con la trascendenza da un lato e di funzione pastorale dall’altro. Trascurata questa considerazione, si rischierebbe forse di fraintendere l’accessibilità linguistica propria della produzione sacra di Sofianopulo – del tutto programmatica − assumendone i tratti in quanto scelta espressiva assoluta. Non è così. Di natura diversa è la sua insaziabile attenzione per le musiche di provenienza extra-colta, dalla cultura yiddish ai canti popolari del Friuli, per fare un paio d’esempi. Marco Sofianopulo lavora a quest’altro tavolo secondo tutt’altra prospettiva stilistica: in essa, la disposizione anche etica che gli appartiene lo vincola, amorevolmente, ai testi originali e gli impone di non alterarne le qualità melodico-formali ed etniche con trattamenti sopraffacenti o decontestualizzanti. Anche in questo caso, Sofianopulo si rivolge ad un ascolto specifico, tale da orientare sguardo e linguaggio del compositore/ arrangiatore. Da tutt’altre motivazioni nascono invece le musiche di Sofianopulo destinate a una produzione strumentale che si affranca completamente dalle strettoie linguistiche imposte dai repertori di cui si è detto sopra. Si tratta qui di un musicista che, fin da gio- vanissimo, si mostra lealmente immerso nella ricerca di una propria messa a punto espressiva e la cui lingua, certo mutevole nel tempo, risulta sorprendentemente strutturata se posta in relazione all’età anagrafica cui risalgono certi primi lavori. Alcuni tra i pezzi in programma stasera testimoniano di una scrittura precocemente sensibile alla prassi maturata nell’alveo delle avanguardie del dopoguerra. Qui, l’approccio compositivo di Sofianopulo, pur giovane, non è affatto episodico né superficiale: i pezzi suonano necessari a sé stessi, e questa sua produzione dei primi anni non appare riconducibile al puro esercizio di stile; i brani di questo periodo suggeriscono realmente l’impressione di scaturire da una fame artistica e intellettuale spontanea almeno quanto cosciente di sé. Negli anni successivi, il percorso stilistico si rivela orientato secondo una progressiva riduzione del tratto virtuosistico proprio dei primi lavori solidi, in un tentativo di conciliazione con la dimensione dell’ascolto "medio": è noto che quest’ultima necessità ha investito tutta la musica colta degli ultimi cinquant’anni e, anche qui, Sofianopulo riesce a individuare modalità espressive fluide, sincere e felicemente lontane dagli esiti (a volte oscillanti tra drammatico e grottesco) cui sono approdati molti compositori della sua generazione. Il concerto vuole essere testimonianza dell’amore e della stima di cui Marco Sofianopulo ha goduto e continua a godere tra colleghi e studenti che, abbracciandone le musiche affettuosamente, intendono rendergli qui omaggio grato. Stefano Bellon Docente di Composizione Conservatorio "G. Tartini" - Trieste I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 25 gennaio 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Marco Sofianopulo Nato a Trieste, allievo prediletto di Giulio Viozzi, si è diplomato a pieni voti al Conservatorio "G. Tartini" della sua città in Pianoforte, Organo e composizione organistica, Composizione e Strumenti a percussione. Dal 1975, presso lo stesso Istituto ha svolto attività di docente di Lettura della partitura e Composizione vocale e corale. Sono centinaia i concerti da lui tenuti in quasi tutti i Paesi europei quale direttore di coro e d'orchestra. Compositore dal linguaggio libero, moderatamente cromatico, ha composto opere vocali, corali e strumentali, cameristiche e sinfoniche, musiche per film e teatro (nel 2010, la sua prima opera lirica è stata presentata al Teatro Lirico Nazionale di Atene), che sono state eseguite in Europa ed altri continenti, pubblicate da numerose case editrici, registrate da emittenti radio-televisive, incise su LP e CD e premiate in concorsi. Dopo esserne stato per cinque anni l'organista, dal 1986 ha diretto la Cappella Civica del Comune di Trieste, la più antica istituzione musicale triestina che, con quasi mezzo millennio di vita, cura il servizio liturgico nella Cattedrale di San Giusto. Sotto la sua guida, la Cappella Civica ha sviluppato anche la sua attività in campo musicologico e di promozione artistica, attraverso la ricerca, lo studio, la pubblicazione, l'esecuzione e l'incisione di un repertorio raro, sia antico che moderno. Si ricordano le iniziative organizzate per i compositori triestini vissuti fra il 1750 e il 1959, ad esempio con la riscoperta dell'Oratorio "Tobias" di L. Farinelli, registrato dalla RAI; ed inoltre per altri autori in diverse occasioni celebrative quali: Giuseppe Tartini, Francesco e Gabriele Spongia, Antonio Tarsia, Giulio Viozzi, Carl Ferdinand Lickl, Fondo "A. Gracco" della Biblioteca Civica, ecc... Sono state per di più organizzate diverse iniziative in accordo con altre istituzioni culturali del Comune di Trieste: "La Musica del neoclassico", "Musica e paesaggio", "Harmonie du soir", "Proposte musicali ricordando la prima Biennale", "Musica dall'Oriente", "Salotto Svevo", "Shalom Trieste" ecc.. Commemorazioni sono state dedicate anche a compositori di musica sacra non strettamente legati alla cultura locale (F. Liszt, C. Gounod, C. Franck, L. Cherubini, ecc.). Nell'ambito dell'attività della Cappella, ha inoltre organizzato attività formativa rivolta ai giovani musicisti, attraverso corsi, seminari, laboratori, ecc.... Dopo un periodo iniziale alla guida di altre formazioni musicali, ha maturato un'esperienza trentennale con la Cappella Civica, dirigendola con regolarità settimanale in tutte le liturgie, in gran parte trasmesse dalla RAI regionale e talvolta teletrasmesse in rete nazionale. A lui è stata altresì affidata la responsabilità musicale di tutte le più importanti celebrazioni sacre della città di Trieste, ad iniziare dalla storica visita del papa San Giovanni Paolo II a Trieste, nel 1992. È stato chiamato più volte a far parte di giurie in concorsi internazionali in diverse parti del mondo, sia come componente che in qualità di presidente, considerata la sua competenza, riconosciuta in campo internazionale, e la Cappella Civica è divenuta un punto di riferimento in questo specifico settore musicale, portando il suo nome ad una risonanza mai avuta in precedenza. Per la sua attività ha ottenuto diversi premi internazionali ed onorificenze (Cavaliere al merito della Repubblica, Cavaliere honoris causa del Sovrano Ordine di Malta e Cavaliere dell'Ordine di S. Silvestro Papa). I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 1 febbraio 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Nachtlied — Erdem Nusret Karakaš – Baritono Naile Ilgaz – Pianoforte In collaborazione con Istanbul Üniversitesi (Turchia) PROGRAMMA Robert Franz Im Mai (W. Osterwald) op. 11 n. 3 (1815 – 1892) Will über Nacht wohl durch das Thal (W. Osterwald) op. 5 n. 4 Mädchen mit dem roten Mündchen (H. Heine) op. 5 n. 5 Nachtlied (E. Geibel) op. 25 n. 3 Die Liebe hat gelogen (W. Osterwald) op. 6 n. 4 Im Sommer (J. W. von Goethe) op. 16 n. 2 Der Fichtenbaum (H. Heine) op. 16 n. 3 Verfehlte Liebe, verfehltes Leben! (H. Heine) op. 20 n. 3 Mailied (J. W. von Goethe) op. 33 n. 3 Genesung (J. Schröer) op. 5 n. 12 Felix Mendelssohn-Bartholdy Da lieg'ich unter den Bäumen (Anonimo) op. 84 n. 1 (1809 – 1847) Keine von der Erde Schönen (Lord Byron) (composto nel 1833) Schilflied (N. Lenau) op. 71 n. 4 Herbstlied (C. Klingemann) op. 84 n. 2 Nachtlied (J. von Eichendorff) op. 71 n. 6 Minnelied (L. Tieck) op. 47 n. 1 Frühlingslied (C. Klingemann) op. 71 n. 2 NOTE DI SALA Nonostante quasi tutta la sua produzione musicale sia dedicata alla forma liederistica, Franz è un compositore poco conosciuto e poco eseguito. Pubblicò la sua op. 1 nel 1843 su testi di vari poeti contemporanei tedeschi. Schumann fu entusiasta del modo di comporre di Franz, dichiarando che queste melodie rappresentavano un moderno genere di Lied, più artistico e più profondo, e che il suo stile armonico era veramente nuovo e, per certi versi, sorprendente. Molti dei Lieder di Franz proseguono le tradizioni di semplicità e di popolarità, ma tali caratteristiche - un cromatismo decorativo e sentimentale all'interno di una struttura ritmica di grande regolarità - appartengono chiaramente alla sua generazione. L’altro compositore del programma, Mendelssohn, benché un nome che non manca di fama, è tuttora il più sottovalutato tra i grandi musicisti del XIX secolo. A causa delle persecuzioni antisemite di cui fu vittima, culminate con la censura della sua musica da parte del regime nazista, l'opera e la figura di Mendelssohn sono state a lungo misconosciute e fraintese. Il suo rapporto con la musica e con il suo significato era di grande modernità: egli incarna il perfetto connubio tra tradizione e innovazione, sperimentando nuove strutture musicali senza mai perdere il suo peculiare equilibrio formale, recuperando la grande tradizione della musica sacra di J. S. Bach e Händel, altresì rinnovandola alla luce dell'esperienza del Romanticismo tedesco. Se Mendelssohn non fosse esistito, l'evoluzione della musica nella seconda metà dell'800 sarebbe stata certamente molto diversa. Anche nelle sue composizioni liederistiche, il compositore rivela la sua grandezza mantenendo la semplicità e la cantabilità della melodia, evidenziando in particolare una straordinaria abilità nell'equilibrare la forma poetica con l'espressione musicale. Il concerto sarà un’occasione importante per ascoltare questo repertorio, purtroppo poco conosciuto, specialmente nel caso di Franz. Erdem Nusret Karakaš Nato a Istanbul nel 1982, ha iniziato lo studio del canto a quattordici anni nella sua città. Dopo aver vissuto in Russia durante l’anno scolastico 1998-1999 ed aver ottenuto la maturità nel 2000, ha proseguito gli studi musicali in Italia al Conservatorio "B. Marcello" di Venezia nella classe di Stefano Gibellato, ottenendo il diploma di Canto. Durante il periodo trascorso in Italia ha partecipato a diversi concerti di musica lirica, di musica sacra e di musica da camera ed ha vinto alcuni premi in concorsi nazionali ed internazionali. Ritornato in Turchia, dopo aver ottenuto la laurea in Canto lirico ha proseguito gli studi con un master in Pedagogia della musica e con il dottorato in Canto lirico presso il Conservatorio Statale dell’Università di Istanbul, dove attualmente insegna. Svolge intensa attività concertistica specialmente in ambito cameristico. Naile Ilgaz Nata a Kazan, capitale della Repubblica del Tatarstan (Federazione Russa), ha iniziato a studiare il pianoforte all’età di sei anni nella Scuola di Musica di Kazan, proseguendo gli studi al Liceo Musicale e, successivamente, al Conservatorio Statale della sua città con Sergei Rabotkin. Ha insegnato pianoforte al Liceo Musicale ed al Conservatorio Statale di Kazan per diversi anni. Ha partecipato a master classes di pianoforte a Tambov (Russia) con V. Merjanov e A. Vedernikov. Ha lavorato come maestro collaboratore di sala al Teatro Statale Tataro ed ha tenuto numerosi concerti come solista ed in formazioni cameristiche. Ottenuta la cittadinanza turca, vive a lstanbul dove insegna Pianoforte e svolge attività concertistica. I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Sabato 4 febbraio 2017 – ore 20.30 Sala Victor de Sabata (Ridotto Teatro "G. Verdi") – Trieste Serenate e melodie elegiache — Orchestra d'archi del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste Fabio Pirona – Docente preparatore PROGRAMMA Max Bruch Serenata in do minore per archi (1838 – 1920) su melodie popolari svedesi (opera postuma) Marcia - Allegro moderato Andante Allegro Andante sostenuto Marcia - Allegro moderato Edvard Grieg Due melodie elegiache per archi op. 34 (1843 – 1907) Allegretto espressivo Andante Edvard Grieg Fra Holbergs tid (Dai tempi di Holberg) (1843 – 1907) Suite in stile antico per archi op. 40/1 Praeludium - Allegro vivace Sarabande - Andante espressivo Gavotte - Allegretto Air - Andante religioso Rigaudon - Allegro con brio NOTE DI SALA La Serenata su motivi popolari svedesi di Max Bruch è un epigono nel suo genere, nasce nel 1916 e guarda alla tradizione romantica tedesca o centro Europea similmente ad altri autori, quali Brahms e Dvořák, non tenendo conto del cambiamento del mondo musicale avvenuto all'inizio del '900. La prima edizione a stampa sarà realizzata solo nel 1941. In essa possiamo riscontrare il magistero compositivo di Bruch, che fu anche un insigne didatta, unito alla ricerca di melodie e suggestioni popolari che l'autore aveva già collezionato in una raccolta di 15 Danze svedesi per violino e pianoforte di qualche anno precedente. Nella successione dei movimenti, si riscontra una felice scrittura per l'Orchestra d'archi: nella partitura tutte le sezioni suonano divise e si può notare soprattutto l'autonomia dei contrabbassi rispetto al normale raddoppio all'ottava con i violoncelli. Oltre allo struggente lirismo dei due movimenti centrali e la divertente danza popolare, è da rilevare come il primo e l'ultimo movimento siano praticamente eguali, tranne una coda, ritornando così ad una prassi addirittura settecentesca. Fra i rappresentanti delle cosiddette Scuole Nazionali, un posto di spicco spetta sicuramente a Edvard Grieg, noto compositore norvegese, che amava le forme brevi e miniaturistiche e che con i suoi tratti, inconfondibilmente nordici, ci regala delle pagine di grande poesia come le Due melodie elegiache op. 34 del 1881. La Holberg Suite guarda ad un certo Neoclassicismo di ispirazione francese, ispirata alle opere del drammaturgo danese Ludwig Holberg. La sequenza dei cinque movimenti ripercorre una forma barocca con riferimenti sia di ispirazione popolare (Gavotta, Musette e Rigadoun provenzale) che sacra (Aria dell'Andante religioso). La composizione, del 1884, nasce originalmente per pianoforte, poi orchestrata dallo stesso Grieg, diventata poi uno dei pezzi più eseguiti del repertorio per Orchestra d'archi. Orchestra d'archi del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste L'Orchestra d'archi suona senza l'ausilio di un direttore perché il lavoro svolto in sede di preparazione mira ad una concezione del quartetto d'archi esteso all'orchestra intera. L'Orchestra ha già eseguito un vasto repertorio, dal barocco al '900 storico e, oltre che in Regione, ha eseguito numerosi concerti anche in Austria e Slovenia. Nel 2012 e nel 2013 è stata invitata al Quirinale a Roma dove ha eseguito due concerti alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana e delle massime autorità dello Stato, ricevendo unanimi consensi. I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 8 febbraio 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Son — Elisabetta Spinelli – Soprano Gabriele Mastrogiovanni – Pianoforte PROGRAMMA Sergej Vasil'evič Rachmaninov Preludio op. 3 n. 2 (per pianoforte) (1873 – 1943) Ne poj, krasavica, pri mne - op. 4 n. 4 (Oh, non cantarmi, mia bella) Son - op. 8 n. 5 (Sogno) Preludio op. 32 n. 10 (per pianoforte) Ia jdou tebia - op. 14 n. 1 (Ti aspetto) Soumerki - op. 21 n. 3 (Crepuscolo) Otryvok iz A. Mjusset - op. 21 n. 6 (Frammento da A. De Musset) Preludio op. 32 n. 12 (per pianoforte) Siren'- op. 21 n. 5 (Lillà) Zdes khorocho - op. 21 n. 7 (Com'è bello questo posto) Preludio op. 23 n. 2 (per pianoforte) Nié ver mni, droug - op. 14 n. 7 (Non credermi, amico) Vesennié vody - op. 14 n. 11 (Acque di primavera) NOTE DI SALA Il programma è un omaggio a Rachmaninov, una delle figure più illustri del tardo romanticismo russo, amato molto dal pubblico di tutto il mondo per la grande sensibilità armonica e l'inesauribile vena melodica. La raccolta dei 10 Preludi op. 23 forma, insieme ai 13 dell'op. 32 ed al Preludio op. 3 n. 2 (scritto a 19 anni e quasi sicuramente il più famoso), un ciclo di 24 Preludi comprendenti tutte le tonalità, come fecero Bach con il suo Clavicembalo ben temperato, Chopin nei 24 Preludi op. 28 ed altri compositori. In queste pagine si trovano idee melodiche e formule tecniche inconsuete, unite ad una enorme espressività ed un'inesauribile fantasia del compositore. Le Romanze per voce e pianoforte, in particolare quelle dell'op. 14 e dell'op. 21, sono ormai lontane dall'influenza di Čajkovskij, idolo di Rachmaninov, ed aprono una nuova tendenza nella Romanza russa del '900. La parte melodica è sempre di ampio respiro, così tipica dell'autore, ricca di intensità espressiva e di passione, ed unisce il canto, la poesia ed il pianoforte in una simbiosi perfetta di musica di grande forza e suggestione. Elisabetta Spinelli Ha iniziato ad appassionarsi alla musica fin da giovanissima entrando a far parte del coro femminile "Multifariam". Ha studiato canto con Romina Basso, Cecilia Fusco, Claudio Strudthoff e, al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste, con Cinzia De Mola, ottenendo il diploma Accademico di I livello. Ha partecipato a varie master classes con docenti di fama internazionale (D. Mazzuccato, M. R. Cosotti, E. Belmonte, G. Michaelides, ecc....). Ha svolto attività concertistica in Italia ed all’estero, sostenendo anche alcuni ruoli in opere liriche del grande repertorio. Nel luglio 2014 ha cantato come artista del coro la Messa da Requiem di G. Verdi al Ravenna Festival e presso il Sacrario di Redipuglia sotto la direzione di Riccardo Muti. Nel 2016 ha brillantemente ottenuto il Diploma Accademico di II livello in Canto al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste, sempre sotto la guida di Cinzia De Mola. Gabriele Mastrogiovanni Ha iniziato lo studio del pianoforte a soli quattro anni. Allievo di Teresa Trevisan, ha partecipato nel 2000 al Concorso Pianistico Nazionale di Cesenatico ottenendo il Primo premio; successivamente ha vinto ancora il Primo premio in alcuni tra i più importanti concorsi pianistici nazionali. Nel 2002 è entrato al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste, nella classe di Teresa Trevisan continuando a partecipare a numerosi concorsi nazionali ed internazionali e classificandosi sempre ai primi posti. Ha ottenuto anche diverse borse di studio per merito, tra cui quella offerta dalla Fondazione Filantropica Ananian di Trieste. Nel 2014 è stato selezionato dal Conservatorio di Trieste per partecipare al premio "Maria Grazia Fabris". Ha tenuto concerti in diverse città italiane e nell'isola di Cefalonia (Grecia). Ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio "G. Tartini" in occasione dei concerti di apertura dell’anno accademico 2013-2014 e con l'Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori Italiani nella Sala de Banfield-Tripcovich di Trieste, a Belgrado e Novi Sad nell'ambito del progetto di collaborazione artistica e culturale tra Italia e Serbia sostenuta e finanziata dal MIUR. È attivo anche come collaboratore al pianoforte e nel campo dell’improvvisazione pianistica, ed ha partecipato a numerose master classes con docenti di livello internazionale. Nel marzo 2016 ha ottenuto il Diploma Accademico di I livello al Conservatorio di Trieste ed attualmente frequenta il primo anno del Biennio Specialistico Interpretativo di II livello nello stesso istituto, sempre sotto la guida di Teresa Trevisan. I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 15 febbraio 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Arabesques Quattro flauti a Parigi — Arianna Russolo – Flauto Lucia Jankovski Daniela Petkoska Urša Časar PROGRAMMA Marc Berthomieu Suite éolienne (1906 – 1991) Saltarella Volte Balancelle Espièglerie Claude-Henry Joubert Suite Barométrique (1948) Variable Nuageux Beau fixe Claude Debussy Deux Arabesques (1862 – 1918) Andantino con moto Allegretto scherzando Eugène Bozza Trois pièces (1905 – 1991) Molto moderato Andantino Allegro Marc Berthomieu Arcadie (1906 – 1991) Bergers Syrinx magique Dryades NOTE DI SALA Il XIX secolo rappresenta un periodo particolarmente florido per la letteratura flautistica, che riceve dalla musica francese un importante slancio vitale destinato a prolungarsi nel secolo successivo con grande successo. Questo programma ci porta nella Parigi di fine '800 e ci conduce al pieno '900 nel sogno della Ville Lumière. I primi due brani che aprono questo concerto sono due brevi Suite che appartengono al genere della musica descrittiva, poiché cercano di rendere attraverso i suoni, fenomeni naturali come il movimento del vento e gli agenti atmosferici. Seguono le due Arabesques di Debussy (scritte originariamente per pianoforte) che ci portano nella Francia di fine '800, periodo d’oro dell’Art Nouveau, in cui venivano usate le figure degli arabeschi con la loro curva linearità nei dipinti e come decorazione dei palazzi. Debussy, con questi brani, cerca quindi di ricreare con le note questi particolari ornamenti. Eugène Bozza, poi, ci guida nella Parigi della seconda metà del '900 con tre pezzi scritti per quattro flauti che risaltano l’eleganza e la fluidità melodica di questo strumento. Il concerto si chiude infine con la composizione forse più famosa scritta per questo organico: Arcadie; è un brano dal carattere pastorale e mitologico che evoca pastori, flauti magici e driadi, le ninfe delle querce. Il Quartetto di flauti del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste Si è formato nel 2015 nell'ambito del corso di Ensemble di flauti tenuto dalla docente Giuseppina Mascheretti ed ha al suo attivo diversi concerti a livello regionale e nazionale. È composto da musiciste che svolgono attività concertistica anche come soliste e che si stanno perfezionando con le docenti Giuseppina Mascheretti e Luisa Sello. Firma autografa di Claude Debussy I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 15 febbraio 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Arianna Russolo Ha iniziato lo studio della musica e del pianoforte all’età di sei anni con lo zio organista e compositore Giuseppe Russolo. In seguito si è iscritta al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste nella classe di Flauto di Giuseppina Mascheretti, ottenendo il Diploma a pieni voti nel luglio 2014. Attualmente sta concludendo il Biennio Specialistico Interpretativo di Flauto nel medesimo istituto con la stessa docente, frequentando contemporaneamente l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Svolge attività concertistica con diverse orchestre in qualità di primo flauto, (con l’Orchestra "L. Da Ponte" di Portogruaro e con l’Orchestra Academia Symphonica di Udine), eseguendo musiche tratte dal repertorio lirico e sinfonico. Si esibisce inoltre con diversi organici cameristici (duo di flauti, trio di flauti e pianoforte, quartetto di flauti). Ha partecipato alle master classes tenute da F. Massaglia, S. Ducrot, T. Leopold, S. Hoepnner, M. Caroli, G. Pretto, B. Cavallo e D. Formisano. Lucia Jankovski Ha intrapreso lo studio del flauto all’età di sette anni con Erika Slama alla Scuola di Musica Glasbena Matica di Trieste. Iscrittasi in seguito al Triennio di I livello al Conservatorio "G. Tartini", sta concludendo attualmente gli studi nella classe di Giuseppina Mascheretti. Ha partecipato a varie master classes con importanti e qualificati musicisti di livello internazionale: B. Cavallo, G. Pretto, H. Guoliang, H. Matsushima, S. Thorp, C. Fabiano ecc.... Ha svolto attività concertistica con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste, sostenendo anche numerosi concerti con vari organici cameristici (quartetto di flauti, duo flauto e chitarra, ecc...) e collaborando inoltre con formazioni corali della città di Trieste. Daniela Petkoska Nata a Ohrid (Macedonia), ha frequentato la Scuola di Musica della sua città con sua madre Olivera Petkoska, continuando gli studi presso la Scuola Superiore Musicale di Bitola con Aleksandar Stefanovski. Ha proseguito quindi la sua formazione presso la Facoltà di Musica di Skopje e, grazie programma europeo Erasmus, al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste nella classe di Giuseppina Mascheretti. Ha frequentato numerose master classes in diversi paesi (Italia, Serbia, Germania, Macedonia e Slovenia) con flautisti di fama internazionale (J. Galway, L. Galway, E. Pahud, D. Formisano, C. Ferarrini, R. Trevisani, M. Zupan, D. Gavrich). Dal 2010 ad oggi ha svolto attività concertistica esibendosi in recitals come solista e come primo flauto dell'Orchestra della Macedonia, collaborando inoltre con molte orchestre in vari paesi europei (Italia, Germania, Polonia e Serbia). Ha ottenuto il Premio speciale "Grandprix" dall'"European Union of Music Competitiotions for Youth", al Concorso internazionale di Valjevo (Serbia). Attualmente è iscritta al Biennio Specialistico Interpretativo al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste, sotto la guida di Giuseppina Mascheretti. Urša Časar Ha iniziato a suonare il flauto nel 2002 presso la Scuola di Musica di Isola d'Istria, con le docenti Katja Petrovič, Antoneja Gjaja, Jelena Pesič ed Erika Dujc e, nell'anno scolastico 2007-2008, ha continuato gli studi presso la Scuola di Musica di Capodistria con Alenka Zupan. Nel 2007 ha partecipato al Concorso regionale per giovani musicisti ottenendo un premio d'oro e la medaglia di bronzo. Nello stesso anno ha ricevuto dalla Scuola di Musica di Isola un premio come la migliore e più promettente giovane musicista. Si è esibita in diverse città: Poreč, Padova, Trieste, Bled, Klagenfurt, Calella, Cerknica, Zurigo e Kranj. Ha sostenuto vari concerti come solista e in duo con l'arpista Eva Tomšič. Ha partecipato a seminari e master classes con noti flautisti quali: A. Zubcevič, M. Zupan, M. Schmidt (Germania - Belgio) e poi, nell'ambito della Biennale di Musica Contemporanea 2012, con F. Lotti e J. Balint. Nel 2016 ha concluso il Ginnasio artistico di Capodistria ottenendo il diploma di maturità. È iscritta al Biennio Specialistico Interpretativo di Flauto presso il Conservatorio "G. Tartini" di Trieste nella classe di Luisa Sello. I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 22 febbraio 2017 – ore 20.30 Sala Tartini In the Mists — Alberto Olivo – Pianoforte PROGRAMMA Ludwig van Beethoven Sonata op. 10 n. 2 (1770 – 1827) Allegro Allegretto Presto Leóš Janáček da "In the Mists" (1854 – 1928) Andante Molto adagio Andantino Ferruccio Busoni (1866 – 1924) Kammer-Fantasie über Bizets "Carmen" Robert Schumann Tema con variazioni sul nome "Abegg", op. 1 (1810 – 1856) (dedicato a Pauline, contessa di Abegg) Tema - Animato Tre variazioni Cantabile Finale alla Fantasia Franz Liszt Après une lecture du Dante: (1811 – 1886) Fantasia quasi Sonata NOTE DI SALA La Sonata opera 10 n. 2 è la sesta delle 32 Sonate di Beethoven. La scrittura pianistica è scarna e limpida, quasi cembalistica. Il movimento più interessante è l'Allegretto: a differenza della gran parte delle sonate classiche, qui manca il movimento lento, inteso come momento riflessivo e statico; esso si fonda invece sul contrasto fra una melodia sinuosa sviluppata polifonicamente e la melodia accordale della sezione centrale. "In the Mists" è datata 1912. Janáček riprende la musica folkloristica ceca e la arricchisce con uno stile molto personale. La complessità della scrittura pianistica e la grande ricchezza timbrica sono unite ad un indefinibile ma affascinante tono intimo. Busoni compone la sesta Sonatina nel 1920. Questa è una delle opere più complesse scritte dal compositore italiano: le sonorità si fanno tenui e irreali, raffigurando in modo perfetto le immagini sonore della Carmen di Bizet, opera intrisa di forte calore sensuale. Le variazioni Abegg sono dedicate ad una fanciulla di nome Meta. Quest’ultima venne però trasformata da Schumann in un’inesistente contessa Pauline von Abegg. Essa viene raffigurata da un valzer di carattere schubertiano, formato da un ciclo di otto battute poi arricchite da molte varianti. La Fantasia quasi Sonata prende ispirazione dalla Divina Commedia, molto amata da Liszt. Si tratta di una composizione ampia che assume per certi versi il respiro di una vera e propria Sonata. Il pezzo è caratterizzato da effetti timbrici senza precedenti e da passi estremamente virtuosistici. Alberto Olivo Nato nel 1998 a Monfalcone, comincia lo studio del pianoforte all'età di 5 anni con Alessio De Franzoni. Nel 2010 continua gli studi presso il Conservatorio "G. Tartini" di Trieste, nella classe di Massimo Gon, dove attualmente frequenta il II anno del Triennio Accademico di I livello. Ha partecipato a diversi concorsi, ottenendo importanti premi e riconoscimenti tra i quali: il Premio Speciale "Presidenza del Consiglio - Regione F.V.G." all'XI Concorso Internazionale per Giovani Strumentisti di Povoletto (2007), il Primo Premio al III "International Music Competition" a Trieste, il Primo premio al I Concorso Nazionale per Giovani Musicisti "Città di Palmanova" (2013), il Primo premio al XXVIII Concorso Pianistico "Città di Albenga" (2015), mentre nel 2016 ha vinto il Premio Pianistico "Filippo Trevisan" al IV Concorso Musicale "Città di Palmanova" con il massimo punteggio. Recentemente ha conseguito il diploma di scuola secondaria di II grado presso il Liceo Musicale "G. Carducci" di Trieste con il massimo dei voti. I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 1 marzo 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Asventuras — Jaan Wu Stokelj – Percussioni XQTrio: Ivan Boaro – Percussioni Luca Gobbato Marco Viel PROGRAMMA Alexej Gerassimez (1987) Asventuras Nebojša Jovan ŽivkovićSuomineito (1962) Igor Lešnik da Midnight Pieces: "First Toy" (1956) Iannis Xenakis Rebonds B (1922 – 2001) Jaan Wu Stokelj − Percussioni Nebojša Jovan Živković Trio per uno (1962) Movimento I - Movimento III Mark FordStubernic (1958) Fabián Pérez TedescoXQTrio (1963) (Prima esecuzione assoluta) XQTrio − Percussioni Minoru Miki Marimba Spiritual (1930 – 2011) Jaan Wu Stokelj − Marimba XQTrio − Percussioni NOTE DI SALA La rivalutazione dell’utilizzo degli Strumenti a percussione come strumenti solistici e non solo come parte dell’orchestra, avviene a partire dagli anni '20 del XX secolo, in quanto tali strumenti diventano i protagonisti dei processi di sperimentazioni timbriche e sonore che porteranno allo sviluppo di un repertorio solistico e cameristico, in costante evoluzione, per le sole percussioni. Il programma spazia dagli autori contemporanei, con la prima esecuzione assoluta del brano di Fabián Pérez Tedesco dedicato allo stesso Trio di percussioni, esplorando le potenzialità sonore dei vari strumenti; ritmi tribali e incalzanti, voci e gesti si amalgamano con melodie dolci o incisive, in un percorso storico relativamente breve, ma sonoramente molto vasto ed intenso. La prima parte del concerto vedrà protagonista Jaan Wu Stokelj, la seconda invece l'XQTrio formato da Ivan Boaro, Luca Gobbato e Marco Viel. Infine una composizione che impegna tutti gli interpreti in un brano altamente suggestivo affidato al solista con l'accompagnamento del Trio. Jaan Wu Stokelj Ha iniziato a studiare Strumenti a percussione all'età di 6 anni sotto la guida di Josip Mihelcic alla Scuola di Musica di Capodistria e nel 2013 si è iscritto al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste nella classe di Fabián Peréz Tedesco. Durante il percorso di studi ha vinto diversi premi, tra i quali: il Premio d'oro e il terzo premio al Concorso sloveno TEMSIG (2005), e il Premio d'oro al Concorso Svirel (2015). Ha suonato con diverse formazioni orchestrali: l'Orchestra di fiati di Capodistria, l'Orchestra Civica di Trieste, l'Orchestra Sinfonica del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste e l'Orchestra Sinfonica dell'Accademia di Zagabria. Ha partecipato a numerose master classes con percussionisti di chiara fama: I. Bilić, P. Sadlo, M. Kamiya, F. Santangelo, J. Burgess ecc.... Attualmente è iscritto al Triennio Accademico di I livello al Conservatorio "G. Tartini" e, tramite il programma Erasmus, sta frequentando l'Accademia di Musica di Zagabria, dove studia nella classe di Ivana Bilić e Igor Lesnik. QXTrio Si è formato nel 2014 esibendosi in diverse sedi concertistiche regionali, tra cui Cividale, Gemona del Friuli, Sacile, Palmanova, (Teatro Modena) e Trieste (Sala Tartini, Teatro Miela, Sala Victor de Sabata). Ha partecipato a numerosi festivals e rassegne musicali tra cui il Mittelfest di Cividale del Friuli (2015), il Festival Internazionale "Nei suoni dei luoghi" (XVII edizione) e "Concerto per Erik Satie" a Trieste. Ha partecipato al III Concorso Musicale "Città di Palmanova" vincendo il Primo premio. Fin dalla sua fondazione, il Trio è seguito e preparato da Fabián Peréz Tedesco. I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 8 marzo 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Ballade — Daniela Andonova – Pianoforte In collaborazione con National Academy of Music "P. Vladigerov" - Sofia (Bulgaria) PROGRAMMA Fryderyk Chopin (1810 – 1849) Scherzo n. 1 in si minore op. 20 Scherzo n. 2 in si bemolle minore op. 31 Ballade n. 4 in fa minore op. 52 Franz Liszt da "Études d'exécution trascendante (1811 – 1886) d'après Paganini" n. 3 - La Campanella Allegro moderato Maurice Ravel da "Miroirs" n. 4 - Alborada del Gracioso (1875 – 1937) Assez vif Pancho Vladigerov (1899 – 1978) NOTE DI SALA Episodes op. 36 n. 5 "Toccata" Il concerto propone alcune delle opere pianistiche più famose, spaziando dal romanticismo fino alla musica contemporanea bulgara. I quattro Scherzi di Chopin sono brani di grande impegno virtuosistico. Sono stati composti tra il 1831 e il 1842 e di essi Alfred Cortot disse ".... sono giochi, ma terrificanti; danze, ma febbricitanti e allucinate; paiono sottolineare l'amaro girotondo dei tormenti umani ....". La Ballade n. 4 in fa minore op. 52, fu composta nel 1842 a Parigi e Nohant. Il termine Ballade è stato utilizzato da Chopin nel senso di un interludio balletto o brano per danza, corrispondente alla vecchia ballata italiana. "La Campanella" è il titolo dato al terzo dei sei Grandes études de Paganini (1851). La sua melodia proviene dal movimento finale del Concerto per violino n. 2 in si minore di Paganini. È un Allegretto vivace in cui la mano destra è costantemente impegnata a coprire intervalli più grandi dell'ottava, estendendosi talvolta anche alle due ottave in tempo di sedicesimi. Alborada del Gracioso è parte della suite Miroirs, scritta da Ravel tra il 1904 e il 1905. È un brano di grande virtuosismo, improntato ad un forte carattere spagnolo reso evidente dallo staccato iniziale, che ricorda il pizzicato della chitarra, e dal ritmo molto marcato. L'Alborada è il canto spagnolo del mattino, mentre il Gracioso si riferisce nel contesto, in senso peggiorativo, ad un uomo maturo che usa artifici vari per conquistare il cuore di una giovane donna. Pancho Vladigerov è stato uno dei rappresentanti più apprezzati della cultura musicale bulgara, superando i confini del suo paese grazie alla sua reputazione come compositore ed esecutore. Sempre ispirato, ha tradotto in musica tutto il possibile, toccando ogni genere e combinando capacità di lavoro ad un talento incredibile. Fu per lungo tempo docente di Pianoforte e Composizione presso l'Accademia di Stato di Sofia, ora a lui intitolata. La Toccata fa parte degli Episodes for Piano op. 36, composti nel 1941. Daniela Andonova La vittoria al Concorso Pianistico Internazionale "Maria Callas" di Atene nel 1981 ha contribuito a dare grande visibilità alla sua figura artistica. Quale membro del Bulgarian Music State Association e del Bulgarian Impresario Board, ha tenuto numerosi concerti e registrazioni in Bulgaria, Grecia, Belgio, Francia, Corea, Cuba, Russia, Romania, Repubblica Ceca, Italia, Polonia e Francia. Si è laureata ed ha conseguito il Master in Pianoforte presso l'Accademia Musicale Nazionale di Sofia con il massimo dei voti. Successivamente si è perfezionata sotto la guida di P. Gevers al Royal Conservatory of Music di Anversa (Belgio), ricevendo il Diploma "avec la plus grande distinction" oltre ai premi e riconoscimenti "E. Boshe", "L. Tervooren" e "Alex de Vries". È risultata inoltre vincitrice dei Concorsi Internazionali "S. Obretenov " in Bulgaria e Senigallia in Italia. Ha inciso dischi e CD in Bulgaria per la Balkanton, in Grecia per la Polydor, ed ha inoltre registrato per la Radio Nazionale Bulgara, per Radio Atene, eseguendo concerti di pianoforte anche per la Televisione Nazionale Bulgara. È stata solista con numerose orchestre in Bulgaria, Romania, Polonia, Repubblica Ceca, Cuba, suonando sotto la direzione di importanti direttori d'orchestra quali Tabakov, Stefanov, Nachev, Pradella, Duchesne, Haan ecc... Il suo repertorio comprende molte delle più importanti opere per pianoforte del periodo barocco, classico e romantico, spaziando sino alla musica contemporanea. Si è esibita nei più importanti festivals musicali nel suo paese e all'estero, guadagnandosi l'attenzione e la stima della critica musicale di Bulgaria, Grecia, Belgio, Romania, Cuba e Francia. Accanto all'attività concertistica, affianca quella didattica essendo titolare della cattedra di Pianoforte presso l'Accademia Nazionale di Musica di Sofia (Facoltà di Piano Performance). È spesso invitata a far parte della giuria in prestigiosi concorsi pianistici internazionali. Tiene inoltre numerose e ripetute master classes in Bulgaria, Cipro, Romania, Austria e Portogallo. Annovera tra i suoi migliori allievi numerosi vincitori di concorsi pianistici nazionali ed internazionali. È stata insignita dei Premi nazionali bulgari "Golden Muse 2008" per l'interpretazione della musica russa e "Golden Lyre 2011" della Union of Bulgarian Music and Dance, per alti meriti artistici. I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 15 marzo 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Capriccio — Duo Nèmesis: Maria Bertòs – Clarinetto Hiromi Arai – Pianoforte PROGRAMMA Carl Maria von Weber Grand Duo concertant op. 48 in mi bemolle maggiore (1786 – 1826) per clarinetto e pianoforte Allegro con fuoco Andante con moto Rondò - Allegro Ante Grgin (1945) Capriccio n. 1 per clarinetto solo Alban Berg Quattro pezzi per clarinetto e pianoforte op. 5 (1885 – 1935) Mässig Sehr langsam Sehr rasch Langsam Malcolm Arnold Sonatina per clarinetto e pianoforte op. 29 (1921 – 2006) Allegro con brio Andantino Furioso NOTE DI SALA Il programma di stasera propone un percorso musicale che, partendo da un linguaggio classico-romantico, ci porterà fino alla musica dei nostri giorni. Nella prima parte un Weber ricco di virtuosismi ma anche di temi lirici e cantabili, un caposaldo della letteratura per clarinetto del primo '800. Nella seconda parte l'originalità stilistica di Berg all'interno dei flussi creativi del Novecento è ben evidente in queste quattro Miniature, capaci di evocare atmosfere lunari, sensuali, fredde; la partitura rappresenta una moderna drammaturgia strumentale, senza una forte indicazione tematica, costruita per brevi iperboli, con melodie sinuose cui si contrappongono violenti e repentini attacchi del suono, come a voler raggiungere una rarefatta concentrazione: il grado zero della scrittura musicale. La serata si concluderà con il brano del compositore britannico Arnold, dallo stile ancora tonale, e dal più moderno Capriccio del compositore e clarinettista serbo Ante Grgin. Maria Bertòs Giovane musicista friulana, affianca all'attività strumentale quella canora. Ha partecipato a diversi concorsi strumentali e vocali classificandosi sempre ai primi posti. Nel maggio 2014, con l'ensemble "Bair Quintet", è stata premiata con menzione di merito ed una borsa di studio al Concorso "Lilian Caraian". Ha partecipato a festivals canori anche come cantautrice, ed inoltre, come vocalist, ha partecipato ad importanti progetti a livello nazionale. Nel 2014 ha ottenuto il Diploma Accademico di I livello in Clarinetto sotto la guida di Lino Urdan al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste. Ha seguito numerosi stages e master classes con importanti docenti sia in ambito strumentale che in quello cameristico (A. Eusebio, S. Melillo, V. Sivilotti, F. Hrvatic, H. Fister, J. Gallai, T. Leopold, G. Pretto, C. Fabiano, ecc.). Ha frequentato inoltre diversi corsi in campo vocale e didattico. Attualmente è iscritta al Biennio Specialistico di II livello nella classe di Elena Ferrofino, al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste. Hiromi Arai Nata a Tokorozawa, in Giappone, ha iniziato lo studio del pianoforte all'età di 4 anni nella sua città natale. Ha proseguito gli studi a Tokyo al Liceo musicale "Kunitachi - Università della Musica" con Yasuhiro Yoshino e quindi si è laureata presso l'Università "Kunitachi" sotto la guida di Yuko Oshima. Ha approfondito anche lo studio della didattica insegnando in seguito presso la Scuola di Musica Yamaha della sua città. Ha continuato poi lo studio del pianoforte frequentando diversi corsi di perfezionamento. Dopo aver brillantemente ottenuto il Diploma Accademico di I livello al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste, ha proseguito gli studi al Biennio Specialistico Interpretativo ottenendo il Diploma Accademico di II livello con il massimo dei voti sotto la guida di Massimo Gon. Attualmente, nello stesso Conservatorio, frequenta il Biennio Specialistico (indirizzo Maestro collaboratore) sotto la guida di Fabrizio Del Bianco, Patrizia Tirindelli e Silvano Zabeo. Ha collaborato con vari gruppi ed ensembles cameristici preparati da Fedra Florit. Si è esibita in diversi importanti festivals musicali, tra i quali il Mittelfest di Cividale del Friuli (2013) in trio con clarinetto e violoncello. I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 22 marzo 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Andante con variazioni — Trio Jubilé: Pierluigi Maestri – Flauto Sergio Lazzeri – Fagotto Dimitri Romano – Pianoforte PROGRAMMA Ludwig van Beethoven Trio in sol maggiore WoO 37 (1770 – 1827) Allegro Adagio Tema - Andante con variazioni Edouard Marcel Rouher (1857 – 1940) Berceuse pastorale Carl Maria von Weber Trio in sol minore op. 63 (1786 – 1826) Allegro moderato Scherzo Andantino espressivo Finale - Allegro NOTE DI SALA Il Trio in sol maggiore WoO 37 (Werke ohne Opuszhal - Composizioni senza numero di Opus) fu composto da Beethoven tra il 1786 e il 1790 per la famiglia del conte Friedrich von Westerholt-Gysenberg. Il conte infatti suonava il fagotto, mentre la figlia Maria Anna Guglielmina era allieva di pianoforte del compositore, follemente innamorato di lei. Articolato in tre movimenti, il Trio risente molto dell'influenza di Mozart, come del resto le altre composizioni beethoveniane del cosiddetto Primo periodo, caratterizzate da una delicatezza e da una cura del dettaglio sorprendenti. Un interessante Tema - Andante con variazioni in tempo di 2/4, chiude l'opera. Di Edouard Marcel Rouher si conosce veramente poco: allievo di Franck, Dubois e Massenet al Conservatoire Supérieur de Musique a Parigi, fu Organista e Maestro di Cappella nella capitale francese. Il brano in programma, scritto nel 1900, risente indubbiamente dell'influenza dei grandi insegnanti di Rouher, specialmente di quella franckiana inerente ad una solida e chiara struttura formale. Il programma si conclude con una delle partiture più raffinate della produzione cameristica di Carl Maria von Weber, il Trio op. 63, che fonde felicemente i timbri del flauto, del fagotto e del pianoforte, offrendo loro bellezza melodica ed una sottile vena teatrale, più evidente nei temi del Finale, che presenta chiare analogie con alcuni motivi del "Freischütz (composto nello stesso anno del Trio), ed in particolare, uno di questi temi, ricorda chiaramente la canzone di Kaspar nel primo atto dell'opera. Il carattere bucolico del brano è riconducibile al particolare momento in cui fu composta: l'estate del 1819 durante una piacevole e serena vacanza agreste del compositore. Pierluigi Maestri Diplomato presso il Conservatorio "G. Verdi" di Torino e il Conservatorio di Nizza, si perfeziona presso la Scuola di Saluzzo e il Conservatorio di Aulnay-sous-Bois (Paris) sotto la guida di P. Gallois, M. Larrieu, A. Marion, A. Adorjan e M. Bourgue. Partecipa, con importanti orchestre, a festivals in Italia e all'estero sotto la guida di grandi direttori quali S. Celibidache, L. Bernstein e R. Rogoff. Il suo grande interesse per lo studio della musica da camera lo ha portato ad approfondire il repertorio con numerosi ensembles. Da trent'anni si dedica all'attività didattica con passione ed interesse e dal 2014 è docente al ConservatoDimitri Romano rio "G. Tartini" di Trieste. Diplomatosi con lode al Conservatorio "B. Marcello" di Venezia con Vincenzo Pertile, ha proseguito gli studi presso la "Scuola di Alto Perfezionamento" di Saluzzo (CN) e successivamente all'Accademia di Musica di Losanna con J. B. Pommier, B. Canino ed inoltre ha incontrato e raccolto gli insegnamenti di altri grandi maestri tra i quali S. Celibidache. Dedito al repertorio classico così come al repertorio contemporaneo e del '900 storico, ha suonato come solista con l’Orchestra del Teatro La Fenice al Teatro Malibran di Venezia, ed inoltre al Teatro Comunale di Treviso, ed in altri teatri, sale da concerto in Italia, Germania, Gran Bretagna, Australia, Messico, collaborando sempre come solista con importanti orchestre internazionali. Ha inciso come solista per le etichette discografiche Sergio Lazzeri Rivoalto, Stradivarius, Videoradio, Forlane. Ha conseguito il Diploma di Fagotto con il Ha insegnato nei Conservatori di Brescia, Comassimo dei voti nel 1982 presso il Consersenza, Venezia, Firenze, Bari, Trapani e Sassari. vatorio "N. Paganini" di Genova. Nel 1984 è Attualmente è docente al Conservatorio "G. Tarrisultato vincitore del concorso per il posto tini" di Trieste. di fagotto co-solista presso il Teatro del Giglio di Lucca. Dal 1987 è stato primo fagotto in varie orchestre europee tra cui: Orquesta Filarmonica de Gran Canaria, Orchestre National de Lyon, Cyprus State Orchestra, Israel Chamber Orchestra. Vincitore del concorso per esami e titoli presso i conservatori italiani, ha insegnato nei Conservatori di Frosinone e di Firenze; attualmente è docente di Fagotto al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste. Come controfagottista ha collaborato con le seguenti orchestre: Orchestra Filarmonica Marchigiana, Teatro dell'Opera di Roma, Orchestra Haydn di Bolzano, RAI di Torino, Filarmonjia di Lubiana e del Festival di Maribor. I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 29 marzo 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Anime e lune — Paolo Chiarandini – Pianoforte PROGRAMMA Marco Maiero Marçae (1956)Dove Bosco Silenzio di neve Füc La ploe Mateç Su, prendi sonno Buere di març Carezze Mani di luna Cjalcjut Cascugnit Mazarot Golica Maggio NOTE DI SALA "Anime e lune" è l’ideale conclusione del percorso di rielaborazione in veste pianistica di alcune pagine corali del compositore friulano Marco Maiero, parte del repertorio del coro Vôs de mont. Paolo Chiarandini, condividendo un’idea di Maiero, ha rivisitato i canti, deliziose poesie abilmente modellate sulla musica, proponendoli in un’originale versione pianistica. Ne emerge una sorta di suite friulana che ricrea il meravigliato stupore per la vita e la natura. La poesia non svela il mistero. Ci avvicina di più ad esso per rivelarne il fascino. È a sua volta un arcano, costruito sulla misteriosa potenza dei linguaggi. In questa raccolta, sono la grazia e la levigatezza cantabile del pianoforte che parlano, attraverso la sapienza elaborativa e il tocco affascinante delle mani di Paolo Chiarandini. "Anime e lune" è poesia nella poesia. Corde vibranti ci avvolgono di abbracci armonici, nell’intimità segreta della musica dove si può ancora sognare. Paolo Chiarandini Ha iniziato lo studio del pianoforte con Maria Felicita Russo-Perez, e ha proseguito gli studi con Nino Gardi perfezionandosi in seguito ai corsi estivi di Zumaia (Spagna) con Norberto Cappelli e Hector Moreno. È vincitore di sette Primi premi assoluti in concorsi pianistici e di musica da camera sia nazionali che internazionali ("Camillo Milano" - Savona, "Sergio Lorenzi" - Trieste, Albenga, Stresa, Caltanissetta, ecc.). Diplomato in Pianoforte, Strumenti a percussione e Strumenti antichi presso i Conservatori "J. Tomadini" di Udine e "B. Marcello" di Venezia, da diversi anni si dedica anche alla composizione e alla rielaborazione pianistica tra cui va sicuramente ricordato il progetto dedicato alle musiche dei Genesis, celeberrimo gruppo britannico. Ha svolto attività concertistica per importanti associazioni in tutta Italia e all’estero (Teatro la Fenice - Venezia, Teatro Chiabrera - Savona, "Salle des Fêtes de la Marie" - Parigi, "Sale Apollinee" - Venezia, ecc.) prendendo parte anche a numerosi programmi radiofonici e televisivi (RAI 3, Radio 1, Radio 3) e registrando per le case discografiche Edipan e Bebung records. Con il Contempo Ensemble, gruppo da camera specializzato in musica contemporanea, ha partecipato ai più importanti festivals internazionali ("Musica del Nostro Tempo" Milano, "La Biennale di Venezia", "Rotte Mediterranee" - Algeri, "XIII Festival Forie Saint Germain" - Parigi, ecc...). È membro dei Piano Twelve, gruppo di dodici pianisti friulani, con i quali si è esibito in prestigiosi teatri tra cui lo Strehler di Milano, il Duse di Bologna, il Verdi di Gorizia, il Palazzo dei Congressi di Lugano e presso l’Expo di Milano. Ha partecipato come solista alla prima esecuzione assoluta dell'opera Prometeo di Luigi Nono con la Chamber Orchestra of Europe sotto la direzione di Claudio Abbado. La critica definisce il suo stile "... di raffinatezza dinamica e bel tocco, suono ricco di sfumature, brillante e raffinato cesello di giocosa vivacità e cantabile eleganza, tocco delicato e cantante". È docente di Pratica e lettura pianistica presso il Conservatorio "G. Tartini" di Trieste. I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 5 aprile 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Johann Sebastian Bach: Largo ovvero Adagio — Payam Gül Susanni - Şeniz Duru – Pianoforte In collaborazione con Yaşar Üniversitesi - Müzik bölümü (Turchia) Teresa Trevisan - Flavio Zaccaria – Pianoforte Quintetto d'archi del Conservatorio "G. Tartini": Paolo Martino Delmarco – Violino Teresa Vio – Violino Sara Zoto – Viola Katja Panger – Violoncello Kevin Reginald Cooke – Contrabbasso PROGRAMMA Johann Sebastian Bach Concerto in do minore BWV 1060 (1685 – 1750) Allegro Largo ovvero Adagio Allegro Payam Gül Susanni - Şeniz Duru – Pianoforte Concerto in do maggiore BWV 1061 (nessuna indicazione di tempo) Adagio ovvero Largo Fuga Teresa Trevisan - Flavio Zaccaria – Pianoforte Concerto in do minore BWV 1062 (Allegro) Andante e piano Allegro assai Payam Gül Susanni - Şeniz Duru – Pianoforte NOTE DI SALA I tre Concerti BWV 1060-1061 e 1062 di Johann Sebastian Bach furono tutti composti nel 1735 e fanno parte dei 13 scritti per clavicembalo solista, orchestra d'archi e basso continuo e sono gli unici per due clavicembali solisti, fatta eccezione per il BWV 1044. Ad eccezione del BWV 1050, tutti i concerti sono arrangiamenti da pezzi precedentemente esistenti, in origine composti per violino, oboe o flauto e orchestra, scritti in larga parte da Bach nel periodo della sua permanenza a Köthen (1717-1723). Il termine arrangiamento non deve far pensare che queste siano opere minori: Bach lavorò con estrema meticolosità alle parti solistiche, talmente raffinate da rendere le trascrizioni per clavicembalo delle vere e proprie reinterpretazioni dei concerti originali. Il BWV 1060 è una trascrizione di un perduto concerto in do minore, di cui ci è pervenuto un abbozzo; la fusione eccezionale tra strumenti e solisti rende l'opera una delle espressioni più mature degli anni di Bach a Köthen. Il BWV 1061 ebbe origine come un concerto per due clavicembali non accompagnati, alla maniera del concerto italiano BWV 971. Le parti orchestrali vennero aggiunte successivamente. Il BWV 1062 si basa sul concerto per due violini BWV 1043, ma venne trasportato un tono sotto al fine di evitare un mi5, con ogni probabilità mancante sulla tastiera dei clavicembali dell'epoca. Payam Gül Susanni Nata nel 1974 a Izmir, in Turchia, ha completato la laurea triennale presso l'University Dokuz Eylul-Izmir State Conservatory dove ha studiato pianoforte con Nilgun Alkan. Ha proseguito successivamente gli studi alla LSU School of Music, sotto la guida di Michael Gurt per il Pianoforte e di Dennis Parker per la Musica da camera. Ha conseguito il Master in Musica presso l'Università del Texas ad Austin, seguendo i corsi di Pianoforte con David Renner, di Musica da camera con Gregory Allen e di Pedagogia del pianoforte con Sophia Gilmson. Ha tenuto numerosi concerti da solista, con orchestra, in duo e in formazioni cameristiche negli Stati Uniti, in Europa e Turchia. Nel periodo 2000 - 2008 ha insegnato Pianoforte e Musica da camera presso la Clavier Werke School of Music di Austin (Texas). È stata invitata ad organizzare numerosi festivals ed è stata chiamata a far parte della giuria in concorsi pianistici. Rientrata nella sua città natale nel 2008, ha proseguito la sua attività di docente presso la Yasar University Arts and Design Faculty - School of Music. Nel corso degli ultimi quattro anni è stata coordinatore della Yasar University Continuous Education Center Music Academy for children, proseguendo l'insegnamento del Pianoforte ai più giovani. Dal 2010, quale Coordinatore del Dipartimento di Musica, organizza con continuità festivals internazionali, master classes e concerti. In tale veste ha aiutato lo stesso Dipartimento a prendere parte attivamente a numerosi progetti europei. È anche autore ed ospite del progetto denominato "OMEGA" (Opening More Employability Gates for Arts and Music Students) che è stato tra i soli otto progetti europei selezionati da parte dell'Agenzia Nazionale Turca. I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 5 aprile 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Şeniz Duru Nata a Zile (Turchia), ha completato il Bachelor in Pianoforte presso la Dokuz Eylul University-Izmir State Conservatory, sotto la guida di Secil Akdil. Durante la sua formazione ha frequentato master classes con H. Sermet, U. B. Dorduncu, Z. Adiguzelzade, M. Berkofsky, G. U. Battel, K. Feeney e E. Golandsky. Ha studiato inoltre con N. Alkan, G. Eryumlu per il Pianoforte e con A. Isiksun Musica da camera presso il D.E.U. State Conservatoire ottenendo il Master MM e il dottorato DMA. Ha tenuto numerosi concerti solistici, in duo e in formazioni cameristiche nel Regno Unito, in Germania, Russia, Ucraina, Italia e Turchia. È stata particolarmente attiva quale componente del Trio con pianoforte "Aegean Trio", presentando numerose prime mondiali di compositori contemporanei turchi. Durante il periodo 2002 - 2013 ha ricoperto la carica di vice-direttore del D.E.U. Fine Arts Institute. Nel 2012 ha frequentato corsi di Historical Performance e Clavicembalo con P. Seymour e C. Hollingworth al Music Department dell'Università di York. Nel 2014 ha partecipato al "Summer Symposium" tenuto dal Golandsky Institute su "Taubman approach" presso l'Università di Princeton. All'attività di concertista affianca quella didattica come docente di Pianoforte e Direttore presso il Dokuz Eylul University State Conservatory di Smirne (Turchia). Teresa Trevisan - Flavio Zaccaria Unendo le personali esperienze che avevano precedentemente portato i due musicisti a confrontarsi con il principale repertorio e con le particolari difficoltà proprie di questa delicata formazione, il Duo pianistico formato da Teresa Trevisan (già allieva di L. Gante e A. Delle Vigne) e Flavio Zaccaria (E. Bagnoli, U. Amendola, B. Mezzena) ha debuttato nel 2002 al Festival Internazionale di Bitola (Macedonia), iniziando così una vasta attività concertistica con notevole successo di pubblico e critica. Dediti ad approfondire un repertorio meno frequentato, hanno inciso per Velut Luna brani per pianoforte a quattro mani di Max Reger. L'esecuzione della Suite op. 16 di Reger è valsa al Duo il conferimento della Menzione d'Onore alla 2006 Web Concert Hall Competition (USA). Sono stati invitati a tenere master classes di pianoforte e Duo pianistico presso l'Università di Oulu (Finlandia), l'Accademia Lituana di Musica e Teatro di Vilnius (Lituania), la Yasar University di Smirne, il Conservatoire Royal de Mons (Belgio) e la Sofia Music Academy. Dal 2009 il Duo ha collaborato con il GARR allo sviluppo del progetto LOLA (Low Latency) che studia la possibilità di collegamenti audio-video a distanza in tempo reale. Nel novembre 2010 è stato protagonista della prima esecuzione mondiale a distanza realizzata tra l'IRCAM di Parigi ed il Conservatorio "G. Tartini" di Trieste. Quintetto d'archi del Conservatorio "G. Tartini" Il Quintetto d'archi si è formato all'interno del corso di Musica d'insieme per archi tenuto dal docente Fabio Pirona. I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 12 aprile 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Dalla "Hausmusik" al palco dell'opera — Lai Sikai – Bass-baritone Gabriele Avian – Pianoforte PROGRAMMA Robert Schumann da Liederkreis op. 39: (1810 – 1856) In der Fremde Die Stille Mondnacht da Dichterliebe op. 48: Im wunderschönen Monat Mai Ich grolle nicht Johannes Brahms Vier ernste Gesänge op. 121 (1833 – 1897) Denn es gehet dem Menschen wie dem Vieh Ich wandte mich und sahe O Tod, wie bitter bist du Wenn ich mit Menschen Wolfgang Amadeus Mozart da "Le nozze di Figaro" Non più andrai farfallone amoroso (1756 – 1791) da "Don Giovanni" Madamina, il catalogo è questo Richard Wagner da "Tannhäuser" Aria di Wolfram (1813 – 1883) Charles Gounod da "Faust" Vous qui faites l'endormie (1818 – 1893) Gioachino Rossini da "Il barbiere di Siviglia" La calunnia (1792 – 1868) NOTE DI SALA Il programma si articola in un itinerario musicale dal lied all'opera, con due massimi esponenti del genere liederistico, Schumann e Brahms. I lieder di Schumann sono tratti dai cicli Liederkreis e Dichterliebe (Amore di poeta). Nel primo ciclo, composto su poemi di Eichendorff, si evidenzia il classicismo dell'opera romantica del grande compositore, in cui la musica si fonde in maniera perfetta con la poesia, esaltandone ed accentuandone il significato profondo, passando dalla serena nostalgia di In der Fremde (In terra straniera), alla dolcezza scherzosa di Die Stille (Il silenzio), arrivando all'estatico fervore di Mondnacht (Notte di luna). I due lieder tratti dal secondo ciclo (op. 48), composti su poemi di Heine, fanno parte della raccolta più celebre e più completa dei cicli liederistici del romanticismo tedesco. I lieder op. 121 di Brahms, pubblicati nel 1896, sono gli ultimi scritti dal compositore e si possono considerare come un'opera testamentaria, rivelante la potenza spirituale e la grandezza di Brahms. Queste quattro meditazioni, composte alla morte del padre dello scultore Max Klinger, cui sono dedicate, sembrano predestinare la morte di Clara, moglie di Schumann, profondamente amata anche da Brahms, la quale si spegnerà solo qualche giorno più tardi. Il programma continua passando al mondo dell'opera con due arie, tra le più note, tratte dalle opere di Mozart su libretto di Da Ponte, continuando poi con Wagner, che ha trasformato completamente l'idea dell'opera attraverso la concezione del Gesamt kunstverk (Opera totale, sintesi delle arti poetiche, visuali, musicali e drammatiche). Concludono il programma l'aria di Mefistofele, dal secondo atto del Faust di Gounod (importante esponente del Grand-Opéra francese), e la celeberrima aria del Barbiere di Siviglia, in cui il genio operistico di Rossini si esprime in tutta la sua grandezza. Lai Sikai Nato a Pechino, ha iniziato gli studi di canto nella sua città natale con Li Yun Hai e successivamente con Peng Kangliang, docente al Conservatorio di Pechino. Nel 2006 arriva in Italia studiando alla Scuola di Musica di Portogruaro e, nel 2008, entra al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste ottenendo prima il Diploma Accademico di I livello e, nel 2016 il Diploma Accademico di II livello con il massimo dei voti e la lode, sotto la guida di Rita Susovsky. Ha partecipato a numerose master classes con artisti di fama internazionale (D. Mazzuccato, M. R. Cosotti, E. Belmonte, G. Michaelides, M. Surais, ecc...) e, più recentemente, con i bassi Bonaldo Giaiotti e Ferruccio Furlanetto. Si è esibito in numerosi concerti a Trieste ed in altre località della regione Friuli Venezia Giulia e del Veneto. Svolge anche attività didattica alla Scuola di Musica di Portogruaro ed è stato assistente in diverse master classes sul repertorio lirico e cameristico italiano a Pechino ed in altre Università della Cina. I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 12 aprile 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Gabriele Avian Inizia lo studio del pianoforte giovanissimo e successivamente si iscrive al corso di Organo e Composizione organistica prima al Conservatorio "J. Tomadini" di Udine sotto la guida di Lino Falilone e quindi al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste nella classe di Marcello Girotto, dove si diploma brillantemente nel febbraio 2013. Nell’ottobre 2014, nello stesso Conservatorio, ha ultimato gli studi di Pianoforte con Rita Verardi, laureandosi con il massimo dei voti. Ha partecipato a molti concerti sia come organista che come pianista in Italia e all’ estero, esibendosi anche come solista con orchestra. Ha partecipato e assistito a numerose master classes pianistiche e organistiche con docenti di fama internazionale. Nel 2011 è stato scelto per rappresentare a Mosca gli studenti della Regione Friuli Venezia Giulia nelle iniziative promosse dal MIUR in ambito internazionale. Ha lavorato come maestro collaboratore per la messa in scena dell’ opera "Un altro flauto magico", riadattamento del "Zauberflöte" di W. A. Mozart. Durante l'anno accademico 2016 - 2017, tramite il programma europeo Erasmus, ha frequentato l’Hochschule für Musik, Theater und Media di Hannover (Germania) dove ha studiato Opera-Korrepetition con Paul Weigold, Direzione d’orchestra con Martin Brauß, Repertorio liederistico e Pratiche del basso continuo. Attualmente frequenta il Biennio Specialistico in Maestro collaboratore al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste e prosegue gli studi e il perfezionamento pianistico con Federico Consoli. Pagine tratte dalla partitura manoscritta di W. A. Mozart dell'aria di Leporello "Notte e giorno faticar ..." dall'opera Don Giovanni I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Mercoledì 19 aprile 2017 – ore 20.30 Sala Tartini Pièces d'orgue — Jean-Baptiste Robin – Organo PROGRAMMA Louis Marchand dalla Suite du premier ton (1700) (1669 – 1732) Plein Jeu Tierce en taille Grand Dialogue Johann Kaspar Kerll (1627 – 1693) Capriccio sopra il Cucu Johann Sebastian Bach (1685 – 1750) Fantasia BWV 572 ("Pièces d'orgue") Felix Mendelssohn-Bartholdy Sonata op. 65 n. 3 in la maggiore (1809 – 1847) Con moto maestoso Andante tranquillo Charles-Marie Widor (1844 – 1937) dalla Sinfonia n. 6: Allegro Jean-Baptiste Robin (1976) Trois Solos Maurice Duruflé (1902 – 1986) dalla Suite op. 5: Toccata Jean-Baptiste Robin (1976) Improvvisazione sopra un tema dato NOTE DI SALA Il programma proposto si configura come retrospettiva della grande tradizione organistica francese, retrospettiva pensata e prodotta da un esecutore che di quella grande tradizione è parte viva: Jean-Baptiste Robin, successore di François Couperin e Louis Marchand alle tastiere dell'organo della Cappella Reale del Castello di Versailles. Il viaggio musicale si dipana dalle atmosfere dorate e lussureggianti dell'Ancien Regime, per toccare i momenti inquieti ed eroici del secolo XIX, con l'alternarsi continuo di imperi e repubbliche (Widor è stato il testimone privilegiato di quest'epoca), per poi addentrarsi nel tormentato secolo breve - che vedrà assurgere tra le macerie di due conflitti mondiali, figure carismatiche come quella di Maurice Duruflé - e in un secolo XXI ricco di incognite ed innovazione. Il maestro Robin sarà l'ultimo anello di questa prestigiosa catena. Un piccolo diversivo: gli accenni a due grandi autori della tradizione tedesca, J. S. Bach e Felix Mendelssohn-Bartholdy, il primo, grande ammiratore della musica di De Grigny e Couperin, il secondo, direttamente presente sul suolo francese come affermato concertista di pianoforte e organo. Jean-Baptiste Robin Con la sua nomina ad organista titolare della Cappella Reale del Castello di Versailles, avvenuta nel 2010, Jean-Baptiste Robin si inserisce nella prestigiosa linea storica degli "organisti del Re", formata dai vari François Couperin, Louis Marchand, Claude Balbastre, ecc... Dal 2000 al 2010, Robin aveva inoltre ricoperto la carica di titolare dello storico organo Clicquot della Cattedrale di Poitiers. A Versailles è docente di Organo presso il locale Conservatorire à Rayonnement Regional (CRR). Robin si è formato presso il Conservatoire Supérieur di Parigi, conseguendo sette Premier Prix e due Diplomi post-gradum in Teoria della Musica ed Esecuzione Organistica. Ha studiato Organo sotto la guida di Marie-Claire Alain, Olivier Latry, Michel Bouvard e Louis Robillard. Ha inoltre studiato Composizione presso il King's College di Londra, sotto la guida di George Benjamin. Intensa e a livello mondiale la sua attività come concertista e docente. Negli U.S.A. si è più volte esibito presso la Woolsey Hall della Yale University, presso le Cattedrali di Seattle e Salt Lake City e presso il Museum of Performing Arts di Cleveland. Nel 2010 è stato scelto come esecutore ospite per il Congresso annuale dell'American Guild of Organists a Washington. È inoltre regolarmente presente come concertista presso i più importanti festivals organistici internazionali come quelli di Toulouse, Haarlem, Bonn/Beuel, München, Koblenz, Köln, Freiberg (Silbermann Organ Festival), Porto, Madrid, Timisoara (Romania), ecc.... Ha inoltre suonato per il Teatro Mariinsky di S. Pie- troburgo, il Sejong Cultural Centre di Seoul e la Musashino Concert Hall di Tokyo. Nel 2015 ha compiuto una tournée concertistica in Israele. Ha tenuto corsi e master classes per diverse prestigiose istituzioni accademiche, come l'Accademia estiva di Haarlem, la Yale University, la Washington University (Seattle), la Lawrence University (Wisconsin), il Cincinnati College of Music e la Oberlin Conservatory of Music (Ohio). È inoltre docente regolare ai corsi organizzati dalla Fondazione "Abbazia di Royaumont" e alla Accademia estiva di Poitiers. Molto attivo come compositore, la sua creatività ha contribuito al rinnovamento e all'ampliamento del repertorio organistico. Le sue composizioni sono pubblicate principalmente dalla casa editrice francese Billaudot. Completa infine la sua attività artistica un cospicuo numero di incisioni tra cui spiccano le opere integrali per organo di Jean Alain (Brilliant Classic), Felix Mendelssohn-Bartholdy e Louis Marchand (Triton Label), Francois Couperin (Naxos) e un CD dedicato a proprie composizioni (Naxos). I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017 Organigramma DIRETTORE Roberto Turrin DIRETTORE VICARIO Stefano Procaccioli Strumenti armonici Fabrizio Del Bianco CONSIGLIO ACCADEMICO Nuovi linguaggi, percussioni e tecnologie musicali Pietro Polotti Componenti designati dal Collegio dei professori Nicola Buso Sergio Lazzeri Adriano Martinolli Sinead Nava Sandro Torlontano Marco Maria Tosolini Maria Rita Verardi Componenti designati dalla Consulta degli studenti Marko Andrija Bulajich Matjaž Zobec COORDINATORI DEI DIPARTIMENTI Canto, coralità e teatro musicale Gualtiero Lo Nigro Didattica della musica e dello strumento Cristina Fedrigo Direzione d'orchestra, musica da camera e d'insieme Romolo Gessi Strumenti a fiato Massimiliano Morosini Strumenti ad arco Pietro Serafin Teoria della musica, armonia, analisi, musicologia Enrico Perrini DELEGATI DALLA DIREZIONE PER LE ATTIVITÀ DEL CONSERVATORIO Coordinamento della didattica e servizi agli studenti Silvia Tarabocchia Coordinamento e programmazione delle attività di produzione artistica Andrea Amendola Realizzazione e organizzazione delle attività di produzione artistica Rita Susovsky Coordinamento e realizzazione del programma "Erasmus+" e relazioni internazionali Roberto Turrin (ad interim) Coordinamento, aggiornamento e sviluppo dei servizi informatici d'istituto Massimo Parovel PRESIDENTE Lorenzo Capaldo CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Esperto designato dal Ministero Domenico Balzani Componente designato dal Consiglio accademico Stefano Procaccioli Direttore amministrativo Francesco Gabrielli Direttore di ragioneria Serena Trocca Collaboratori Rossella Lucchini Assistenti Massimo Bianco Giovanna Bordin Federica Cecotti Kristian Franzil Martina Furlanich Giulia Piccini Katia Salvato Rota Paola Trevisan Personale tecnico Alessandro Capuzzo, Isabella Cecotti, Cristina Costanzo, Filomena Mangiafave, Martina Marin, Salvatore Napolano, Marzia Opassich, Sabrina Penzo, Lucia Prato, Claudia Radivo, Vittorio Rizzian, Fulvio Salvetat, Boris Suspize, Maurizio Wallner Collegio dei revisori Carla Casolaro Maria Antonietta Scalera Consulta degli studenti Marko Andrija Bulajich Wang Hao Felipe Josè Kopušar Prenz Michela Sabadin Matjaž Zobec RSU Margherita Canale Martina Furlanich Massimiliano Morosini DOCENTI PER SETTORE ARTISTICO-DISCIPLINARE (al 9 gennaio 2017) Direzione d'orchestra Elisabetta Maschio Accompagnamento pianistico Fabrizio Del Bianco Silvio Sirsen Silvano Zabeo Direzione di coro e repertorio corale per Didattica della musica Romano Vettori Arpa Nicoletta Sanzin Batteria e percussioni jazz Stefano Peretto Bibliografia e biblioteconomia musicale Paolo Da Col Canto Cinzia De Mola Rita Susovsky Elementi di composizione per Didattica della musica Stefano Bellon Esecuzione e interpretazione della musica elettroacustica Nicola Buso Esercitazioni corali Gualtiero Lo Nigro Esercitazioni orchestrali Stojan Kuret Canto jazz Francesco Forges-Davanzati * Fagotto Sergio Lazzeri Chitarra Pier Luigi Corona Sandro Torlontano Andrea Vettoretti Fisarmonica Corrado Rojac Mikela Ursič * Chitarra jazz Riccardo Chiarion Clarinetto Elena Ferrofino Domenico Foschini Flauto Pierluigi Maestri Giuseppina Mascheretti Luisa Sello Flauto dolce Stefano Casaccia Clavicembalo e tastiere storiche Paola Erdas * Informatica musicale Pietro Polotti Composizione Filippo Del Corno Fabio Nieder Lettura della partitura Daniele Proni Composizione musicale elettroacustica Paolo Pachini Contrabbasso Stefano Sciascia Contrabbasso jazz Giovanni Maier Corno Imerio Prina Tagliaferri Direzione di coro e composizione corale Adriano Martinolli Multimedialità Stefano Bonetti Musica d'insieme per strumenti a fiato Giuseppe Falco Musica d'insieme per strumenti ad arco Fabio Pirona Musica da camera Alessandra Carani Fedra Florit Romolo Gessi Paola La Raja Oboe Pietro Milella Organo Giuliana Maccaroni Wladimir Matesic Pedagogia musicale per Didattica della musica Cristina Fedrigo Pianoforte Giuseppe Albanese Paolo Bidoli Tiziana Bortolin Claudio Crismani Massimo Gon Irene Gratton Maria Letizia Michielon Alessandro Paparo Gianluigi Polli Teresa Maria Trevisan Maria Rita Verardi Flavio Zaccaria Pianoforte jazz Matteo Alfonso Pratica della lettura vocale e pianistica per Didattica della musica Patrizia Tirindelli Pratica e lettura pianistica Paolo Chiarandini Dimitri Romano Silvia Tarabocchia Michela Urdido Teoria dell'armonia e analisi Massimo Parovel Stefano Procaccioli Dario Regattin Teoria e tecnica dell'interpretazione scenica Rosalba Trevisan Teoria, ritmica e percezione musicale Roberto De Nicolò Marco Feruglio Enrico Perrini Vittoriano Vinciguerra Giuseppe Zudini Tromba Massimiliano Morosini Trombone Mauro Ferrari Viola Andrea Amendola Maurizio Malaridotti Violino Massimo Belli Lucio Degani * Diana Mustea Giancarlo Nadai Sinead Nava Paolo Rodda Violoncello Pietro Serafin Cristina Nadal * Saxofono Massimiliano Donninelli Saxofono jazz Klaus Gesing Storia della musica Giulio Aldo D'Angelo Marco Maria Tosolini Storia della musica per Didattica della musica Margherita Canale Strumenti a percussione Ivan Mancinelli Giorgio Ziraldo * a contratto Accesso ai concerti La serie di manifestazioni di cui al presente programma, rientra nell'attività didattica del Conservatorio e costituisce parte integrante del Progetto d'Istituto. Alle manifestazioni possono accedere, con ingresso libero, docenti e allievi del Conservatorio, e contestualmente anche il pubblico esterno, previa prenotazione dal giorno precedente il concerto presso la portineria del Conservatorio. T. +39 040 6724911 Info: www.conts.it Le registrazioni dei concerti sono effettuate per uso didattico e di documentazione dagli studenti della Scuola di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio. Divulgando Srl - Trieste Conservatorio di Musica "Giuseppe Tartini" Via Carlo Ghega, 12 – 34132 Trieste T. +39 040 6724911 – F. +39 040 6724969 www.conts.it