LIBRETTO concerti inverno - primavera 2017

I concerti del
conservatorio
inverno_primavera 2017
Programma
inverno_primavera 2017
Mercoledì 25 gennaio 2017 – ore 20.30
In memory
Omaggio a Marco Sofianopulo
con gli allievi del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste
Mercoledì 1 febbraio 2017 – ore 20.30
Nachtlied
Erdem Nusret Karakaš – Baritono
Naile Ilgaz – Pianoforte
In collaborazione con Istanbul Üniversitesi (Turchia)
Sabato 4 febbraio 2017 – ore 20.30
Serenate e melodie elegiache
Orchestra d'archi del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste
Fabio Pirona – Docente preparatore
Mercoledì 8 febbraio 2017 – ore 20.30
Son
Elisabetta Spinelli – Soprano
Gabriele Mastrogiovanni – Pianoforte
Mercoledì 15 febbraio 2017 – ore 20.30
Arabesques
Quattro flauti a Parigi
Arianna Russolo – Flauto
Lucia Jankovski
Daniela Petkoska
Urša Časar
I concerti si terranno nella Sala Tartini
Il concerto del 4 febbraio si terrà nella Sala Victor de Sabata (Ridotto Teatro "G. Verdi")
Programma
Mercoledì 22 febbraio 2017 – ore 20.30
In the Mists
Alberto Olivo – Pianoforte
Mercoledì 1 marzo 2017 – ore 20.30
Asventuras
Jaan Wu Stokelj – Percussioni
XQTrio: Ivan Boaro – Percussioni Luca Gobbato
Marco Viel
Mercoledì 8 marzo 2017 – ore 20.30
Ballade
Daniela Andonova – Pianoforte
In collaborazione con National Academy of Music "P. Vladigerov" - Sofia (Bulgaria)
Mercoledì 15 marzo 2017 – ore 20.30
Capriccio
Duo Nèmesis: Maria Bertòs – Clarinetto
Hiromi Arai – Pianoforte
Mercoledì 22 marzo 2017 – ore 20.30
Andante con variazioni
Trio Jubilé: Pierluigi Maestri – Flauto
Sergio Lazzeri – Fagotto
Dimitri Romano – Pianoforte
inverno_primavera 2017
Mercoledì 29 marzo 2017 – ore 20.30
Anime e lune
Paolo Chiarandini – Pianoforte
Mercoledì 5 aprile 2017 – ore 20.30
Johann Sebastian Bach:
Largo ovvero Adagio
Payam Gül Susanni - Şeniz Duru – Pianoforte
In collaborazione con Yaşar Üniversitesi - Müzik bölümü (Turchia)
Teresa Trevisan - Flavio Zaccaria – Pianoforte
Quintetto d'archi del Conservatorio "G. Tartini": Paolo Martino Delmarco – Violino
Teresa Vio – Violino
Sara Zoto – Viola
Katja Panger – Violoncello
Kevin Reginald Cooke – Contrabbasso
Mercoledì 12 aprile 2017 – ore 20.30
Dalla "Hausmusik" al palco dell'opera
Lai Sikai – Bass-baritone
Gabriele Avian – Pianoforte
Mercoledì 19 aprile 2017 – ore 20.30
Pièces d'orgue
Jean-Baptiste Robin – Organo
I concerti si terranno nella Sala Tartini
Mercoledì 25 gennaio 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
In memory
Omaggio a Marco Sofianopulo
—
con gli allievi del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste
PROGRAMMA
Marco Sofianopulo
Convegno (1971)
(1952 – 2014)
Andrea Resce – Contrabbasso
Hiromi Arai – Pianoforte
Motetto (1978)
Alberto Potente – Organo
Serenata per flauto, clarinetto e fagotto (1993)
Marco Obersnel – Flauto
Maria Bertòs − Clarinetto
Ridvan Shaqia − Fagotto
Toccata per marimba solo (1995)
Marco Viel − Marimba
Varianti a una danza popolare dell'Epiro (1996)
Snežana Aćimović − Violino
AU (2000)
Giulia Liberalato − Chitarra
Elia Zuberti − Flauto
Musica per ottoni n. 1 (1972)
Denis Daneu - Matteo Novello − Trombe
Gianluca Antonini − Trombone
Tilen Božić − Corno
In ricordo dell'amico e collega
Il concerto di questa sera, dedicato alla
musica di Marco Sofianopulo, osserva un
ordine cronologico e illustra l’evoluzione stilistica di un compositore che, distribuita la
propria produzione su differenti piani linguistici, ha saputo modulare in ogni circostanza e con estrema perizia la propria scrittura
in funzione delle diverse destinazioni d’uso.
Sofianopulo ha diretto per moltissimi anni
la Cappella Civica di Trieste realizzando
per quest’organico un’infinità di pagine
destinate alla liturgia; è questo un primo e
fondamentale ramo del suo flusso creativo:
sorretto da un rapporto con il sacro, solido
e ispirato, egli non ha mai smesso di considerare questo aspetto della sua attività
compositiva come un veicolo privilegiato di
relazione con la trascendenza da un lato e di
funzione pastorale dall’altro.
Trascurata questa considerazione, si rischierebbe forse di fraintendere l’accessibilità
linguistica propria della produzione sacra di
Sofianopulo – del tutto programmatica − assumendone i tratti in quanto scelta espressiva assoluta. Non è così.
Di natura diversa è la sua insaziabile attenzione per le musiche di provenienza
extra-colta, dalla cultura yiddish ai canti popolari del Friuli, per fare un paio d’esempi.
Marco Sofianopulo lavora a quest’altro tavolo secondo tutt’altra prospettiva stilistica:
in essa, la disposizione anche etica che gli
appartiene lo vincola, amorevolmente, ai
testi originali e gli impone di non alterarne
le qualità melodico-formali ed etniche con
trattamenti sopraffacenti o decontestualizzanti. Anche in questo caso, Sofianopulo si
rivolge ad un ascolto specifico, tale da orientare sguardo e linguaggio del compositore/
arrangiatore.
Da tutt’altre motivazioni nascono invece le
musiche di Sofianopulo destinate a una produzione strumentale che si affranca completamente dalle strettoie linguistiche imposte
dai repertori di cui si è detto sopra.
Si tratta qui di un musicista che, fin da gio-
vanissimo, si mostra lealmente immerso
nella ricerca di una propria messa a punto
espressiva e la cui lingua, certo mutevole nel
tempo, risulta sorprendentemente strutturata se posta in relazione all’età anagrafica
cui risalgono certi primi lavori.
Alcuni tra i pezzi in programma stasera testimoniano di una scrittura precocemente
sensibile alla prassi maturata nell’alveo
delle avanguardie del dopoguerra. Qui, l’approccio compositivo di Sofianopulo, pur
giovane, non è affatto episodico né superficiale: i pezzi suonano necessari a sé stessi,
e questa sua produzione dei primi anni non
appare riconducibile al puro esercizio di stile; i brani di questo periodo suggeriscono
realmente l’impressione di scaturire da una
fame artistica e intellettuale spontanea almeno quanto cosciente di sé.
Negli anni successivi, il percorso stilistico
si rivela orientato secondo una progressiva
riduzione del tratto virtuosistico proprio dei
primi lavori solidi, in un tentativo di conciliazione con la dimensione dell’ascolto
"medio": è noto che quest’ultima necessità
ha investito tutta la musica colta degli ultimi
cinquant’anni e, anche qui, Sofianopulo riesce a individuare modalità espressive fluide,
sincere e felicemente lontane dagli esiti (a
volte oscillanti tra drammatico e grottesco)
cui sono approdati molti compositori della
sua generazione.
Il concerto vuole essere testimonianza
dell’amore e della stima di cui Marco Sofianopulo ha goduto e continua a godere tra
colleghi e studenti che, abbracciandone le
musiche affettuosamente, intendono rendergli qui omaggio grato.
Stefano Bellon
Docente di Composizione
Conservatorio "G. Tartini" - Trieste
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 25 gennaio 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Marco Sofianopulo
Nato a Trieste, allievo prediletto di Giulio
Viozzi, si è diplomato a pieni voti al Conservatorio "G. Tartini" della sua città in Pianoforte, Organo e composizione organistica,
Composizione e Strumenti a percussione.
Dal 1975, presso lo stesso Istituto ha svolto
attività di docente di Lettura della partitura
e Composizione vocale e corale. Sono centinaia i concerti da lui tenuti in quasi tutti i
Paesi europei quale direttore di coro e d'orchestra. Compositore dal linguaggio libero,
moderatamente cromatico, ha composto
opere vocali, corali e strumentali, cameristiche e sinfoniche, musiche per film e teatro
(nel 2010, la sua prima opera lirica è stata
presentata al Teatro Lirico Nazionale di Atene), che sono state eseguite in Europa ed altri continenti, pubblicate da numerose case
editrici, registrate da emittenti radio-televisive, incise su LP e CD e premiate in concorsi.
Dopo esserne stato per cinque anni l'organista, dal 1986 ha diretto la Cappella Civica
del Comune di Trieste, la più antica istituzione musicale triestina che, con quasi mezzo
millennio di vita, cura il servizio liturgico
nella Cattedrale di San Giusto. Sotto la sua
guida, la Cappella Civica ha sviluppato anche la sua attività in campo musicologico
e di promozione artistica, attraverso la ricerca, lo studio, la pubblicazione, l'esecuzione e l'incisione di un repertorio raro, sia
antico che moderno. Si ricordano le iniziative organizzate per i compositori triestini
vissuti fra il 1750 e il 1959, ad esempio con
la riscoperta dell'Oratorio "Tobias" di L. Farinelli, registrato dalla RAI; ed inoltre per
altri autori in diverse occasioni celebrative
quali: Giuseppe Tartini, Francesco e Gabriele
Spongia, Antonio Tarsia, Giulio Viozzi, Carl
Ferdinand Lickl, Fondo "A. Gracco" della
Biblioteca Civica, ecc... Sono state per di
più organizzate diverse iniziative in accordo
con altre istituzioni culturali del Comune di
Trieste: "La Musica del neoclassico", "Musica
e paesaggio", "Harmonie du soir", "Proposte musicali ricordando la prima Biennale",
"Musica dall'Oriente", "Salotto Svevo", "Shalom Trieste" ecc.. Commemorazioni sono
state dedicate anche a compositori di musica sacra non strettamente legati alla cultura
locale (F. Liszt, C. Gounod, C. Franck, L. Cherubini, ecc.).
Nell'ambito dell'attività della Cappella, ha
inoltre organizzato attività formativa rivolta
ai giovani musicisti, attraverso corsi, seminari, laboratori, ecc.... Dopo un periodo iniziale alla guida di altre formazioni musicali,
ha maturato un'esperienza trentennale con
la Cappella Civica, dirigendola con regolarità settimanale in tutte le liturgie, in gran parte trasmesse dalla RAI regionale e talvolta
teletrasmesse in rete nazionale.
A lui è stata altresì affidata la responsabilità
musicale di tutte le più importanti celebrazioni sacre della città di Trieste, ad iniziare
dalla storica visita del papa San Giovanni
Paolo II a Trieste, nel 1992.
È stato chiamato più volte a far parte di
giurie in concorsi internazionali in diverse
parti del mondo, sia come componente che
in qualità di presidente, considerata la sua
competenza, riconosciuta in campo internazionale, e la Cappella Civica è divenuta un
punto di riferimento in questo specifico settore musicale, portando il suo nome ad una
risonanza mai avuta in precedenza.
Per la sua attività ha ottenuto diversi premi
internazionali ed onorificenze (Cavaliere al
merito della Repubblica, Cavaliere honoris
causa del Sovrano Ordine di Malta e Cavaliere dell'Ordine di S. Silvestro Papa).
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 1 febbraio 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Nachtlied
—
Erdem Nusret Karakaš – Baritono
Naile Ilgaz – Pianoforte
In collaborazione con Istanbul Üniversitesi (Turchia)
PROGRAMMA
Robert Franz
Im Mai (W. Osterwald) op. 11 n. 3
(1815 – 1892)
Will über Nacht wohl durch das Thal (W. Osterwald) op. 5 n. 4
Mädchen mit dem roten Mündchen (H. Heine) op. 5 n. 5
Nachtlied (E. Geibel) op. 25 n. 3
Die Liebe hat gelogen (W. Osterwald) op. 6 n. 4
Im Sommer (J. W. von Goethe) op. 16 n. 2
Der Fichtenbaum (H. Heine) op. 16 n. 3
Verfehlte Liebe, verfehltes Leben! (H. Heine) op. 20 n. 3
Mailied (J. W. von Goethe) op. 33 n. 3
Genesung (J. Schröer) op. 5 n. 12
Felix Mendelssohn-Bartholdy Da lieg'ich unter den Bäumen (Anonimo) op. 84 n. 1
(1809 – 1847)
Keine von der Erde Schönen (Lord Byron) (composto nel 1833)
Schilflied (N. Lenau) op. 71 n. 4
Herbstlied (C. Klingemann) op. 84 n. 2
Nachtlied (J. von Eichendorff) op. 71 n. 6
Minnelied (L. Tieck) op. 47 n. 1
Frühlingslied (C. Klingemann) op. 71 n. 2
NOTE DI SALA
Nonostante quasi tutta la sua produzione musicale sia dedicata alla forma liederistica, Franz è un compositore
poco conosciuto e poco eseguito. Pubblicò la sua op. 1 nel 1843 su testi di vari poeti contemporanei tedeschi.
Schumann fu entusiasta del modo di comporre di Franz, dichiarando che queste melodie rappresentavano un
moderno genere di Lied, più artistico e più profondo, e che il suo stile armonico era veramente nuovo e, per
certi versi, sorprendente. Molti dei Lieder di Franz proseguono le tradizioni di semplicità e di popolarità, ma tali
caratteristiche - un cromatismo decorativo e sentimentale all'interno di una struttura ritmica di grande regolarità
- appartengono chiaramente alla sua generazione. L’altro compositore del programma, Mendelssohn, benché
un nome che non manca di fama, è tuttora il più sottovalutato tra i grandi musicisti del XIX secolo. A causa delle
persecuzioni antisemite di cui fu vittima, culminate con la censura della sua musica da parte del regime nazista,
l'opera e la figura di Mendelssohn sono state a lungo misconosciute e fraintese. Il suo rapporto con la musica
e con il suo significato era di grande modernità: egli incarna il perfetto connubio tra tradizione e innovazione,
sperimentando nuove strutture musicali senza mai perdere il suo peculiare equilibrio formale, recuperando la
grande tradizione della musica sacra di J. S. Bach e Händel, altresì rinnovandola alla luce dell'esperienza del Romanticismo tedesco. Se Mendelssohn non fosse esistito, l'evoluzione della musica nella seconda metà dell'800
sarebbe stata certamente molto diversa. Anche nelle sue composizioni liederistiche, il compositore rivela la sua
grandezza mantenendo la semplicità e la cantabilità della melodia, evidenziando in particolare una straordinaria
abilità nell'equilibrare la forma poetica con l'espressione musicale. Il concerto sarà un’occasione importante per
ascoltare questo repertorio, purtroppo poco conosciuto, specialmente nel caso di Franz.
Erdem Nusret Karakaš
Nato a Istanbul nel 1982, ha iniziato lo studio del canto a quattordici anni nella sua
città. Dopo aver vissuto in Russia durante
l’anno scolastico 1998-1999 ed aver ottenuto la maturità nel 2000, ha proseguito
gli studi musicali in Italia al Conservatorio
"B. Marcello" di Venezia nella classe di
Stefano Gibellato, ottenendo il diploma di
Canto.
Durante il periodo trascorso in Italia ha partecipato a diversi concerti di musica lirica, di
musica sacra e di musica da camera ed ha
vinto alcuni premi in concorsi nazionali ed
internazionali.
Ritornato in Turchia, dopo aver ottenuto la
laurea in Canto lirico ha proseguito gli studi
con un master in Pedagogia della musica e
con il dottorato in Canto lirico presso il Conservatorio Statale dell’Università di Istanbul,
dove attualmente insegna. Svolge intensa
attività concertistica specialmente in ambito cameristico.
Naile Ilgaz
Nata a Kazan, capitale della Repubblica del
Tatarstan (Federazione Russa), ha iniziato a
studiare il pianoforte all’età di sei anni nella
Scuola di Musica di Kazan, proseguendo gli
studi al Liceo Musicale e, successivamente,
al Conservatorio Statale della sua città con
Sergei Rabotkin. Ha insegnato pianoforte al
Liceo Musicale ed al Conservatorio Statale di
Kazan per diversi anni. Ha partecipato a master classes di pianoforte a Tambov (Russia)
con V. Merjanov e A. Vedernikov.
Ha lavorato come maestro collaboratore di
sala al Teatro Statale Tataro ed ha tenuto
numerosi concerti come solista ed in formazioni cameristiche.
Ottenuta la cittadinanza turca, vive a
lstanbul dove insegna Pianoforte e svolge
attività concertistica.
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Sabato 4 febbraio 2017 – ore 20.30
Sala Victor de Sabata (Ridotto Teatro "G. Verdi") – Trieste
Serenate e melodie elegiache
—
Orchestra d'archi del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste
Fabio Pirona – Docente preparatore
PROGRAMMA
Max Bruch
Serenata in do minore per archi
(1838 – 1920) su melodie popolari svedesi (opera postuma)
Marcia - Allegro moderato
Andante
Allegro
Andante sostenuto
Marcia - Allegro moderato
Edvard Grieg
Due melodie elegiache per archi op. 34
(1843 – 1907) Allegretto espressivo
Andante
Edvard Grieg
Fra Holbergs tid (Dai tempi di Holberg)
(1843 – 1907) Suite in stile antico per archi op. 40/1
Praeludium - Allegro vivace
Sarabande - Andante espressivo
Gavotte - Allegretto
Air - Andante religioso
Rigaudon - Allegro con brio
NOTE DI SALA
La Serenata su motivi popolari svedesi di Max Bruch è un epigono nel suo genere, nasce nel 1916 e guarda
alla tradizione romantica tedesca o centro Europea similmente ad altri autori, quali Brahms e Dvořák, non
tenendo conto del cambiamento del mondo musicale avvenuto all'inizio del '900. La prima edizione a
stampa sarà realizzata solo nel 1941. In essa possiamo riscontrare il magistero compositivo di Bruch, che
fu anche un insigne didatta, unito alla ricerca di melodie e suggestioni popolari che l'autore aveva già
collezionato in una raccolta di 15 Danze svedesi per violino e pianoforte di qualche anno precedente.
Nella successione dei movimenti, si riscontra una felice scrittura per l'Orchestra d'archi: nella partitura
tutte le sezioni suonano divise e si può notare soprattutto l'autonomia dei contrabbassi rispetto al
normale raddoppio all'ottava con i violoncelli. Oltre allo struggente lirismo dei due movimenti centrali e
la divertente danza popolare, è da rilevare come il primo e l'ultimo movimento siano praticamente eguali,
tranne una coda, ritornando così ad una prassi addirittura settecentesca.
Fra i rappresentanti delle cosiddette Scuole Nazionali, un posto di spicco spetta sicuramente a Edvard
Grieg, noto compositore norvegese, che amava le forme brevi e miniaturistiche e che con i suoi tratti,
inconfondibilmente nordici, ci regala delle pagine di grande poesia come le Due melodie elegiache op.
34 del 1881. La Holberg Suite guarda ad un certo Neoclassicismo di ispirazione francese, ispirata alle
opere del drammaturgo danese Ludwig Holberg. La sequenza dei cinque movimenti ripercorre una
forma barocca con riferimenti sia di ispirazione popolare (Gavotta, Musette e Rigadoun provenzale) che
sacra (Aria dell'Andante religioso). La composizione, del 1884, nasce originalmente per pianoforte, poi
orchestrata dallo stesso Grieg, diventata poi uno dei pezzi più eseguiti del repertorio per Orchestra d'archi.
Orchestra d'archi
del Conservatorio "G. Tartini" di Trieste
L'Orchestra d'archi suona senza l'ausilio di
un direttore perché il lavoro svolto in sede
di preparazione mira ad una concezione del
quartetto d'archi esteso all'orchestra intera.
L'Orchestra ha già eseguito un vasto repertorio, dal barocco al '900 storico e, oltre che
in Regione, ha eseguito numerosi concerti
anche in Austria e Slovenia.
Nel 2012 e nel 2013 è stata invitata al Quirinale a Roma dove ha eseguito due concerti
alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana e delle massime autorità dello
Stato, ricevendo unanimi consensi.
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 8 febbraio 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Son
—
Elisabetta Spinelli – Soprano
Gabriele Mastrogiovanni – Pianoforte
PROGRAMMA
Sergej Vasil'evič Rachmaninov
Preludio op. 3 n. 2 (per pianoforte)
(1873 – 1943)
Ne poj, krasavica, pri mne - op. 4 n. 4
(Oh, non cantarmi, mia bella)
Son - op. 8 n. 5
(Sogno)
Preludio op. 32 n. 10 (per pianoforte)
Ia jdou tebia - op. 14 n. 1
(Ti aspetto)
Soumerki - op. 21 n. 3
(Crepuscolo)
Otryvok iz A. Mjusset - op. 21 n. 6
(Frammento da A. De Musset)
Preludio op. 32 n. 12 (per pianoforte)
Siren'- op. 21 n. 5
(Lillà)
Zdes khorocho - op. 21 n. 7
(Com'è bello questo posto)
Preludio op. 23 n. 2 (per pianoforte)
Nié ver mni, droug - op. 14 n. 7
(Non credermi, amico)
Vesennié vody - op. 14 n. 11
(Acque di primavera)
NOTE DI SALA
Il programma è un omaggio a Rachmaninov, una delle figure più illustri del tardo romanticismo russo, amato molto dal pubblico di tutto il mondo per la grande sensibilità armonica e l'inesauribile vena melodica. La
raccolta dei 10 Preludi op. 23 forma, insieme ai 13 dell'op. 32 ed al Preludio op. 3 n. 2 (scritto a 19 anni e quasi
sicuramente il più famoso), un ciclo di 24 Preludi comprendenti tutte le tonalità, come fecero Bach con il suo
Clavicembalo ben temperato, Chopin nei 24 Preludi op. 28 ed altri compositori. In queste pagine si trovano idee
melodiche e formule tecniche inconsuete, unite ad una enorme espressività ed un'inesauribile fantasia del compositore. Le Romanze per voce e pianoforte, in particolare quelle dell'op. 14 e dell'op. 21, sono ormai lontane
dall'influenza di Čajkovskij, idolo di Rachmaninov, ed aprono una nuova tendenza nella Romanza russa del '900.
La parte melodica è sempre di ampio respiro, così tipica dell'autore, ricca di intensità espressiva e di passione,
ed unisce il canto, la poesia ed il pianoforte in una simbiosi perfetta di musica di grande forza e suggestione.
Elisabetta Spinelli
Ha iniziato ad appassionarsi alla musica fin
da giovanissima entrando a far parte del coro
femminile "Multifariam". Ha studiato canto
con Romina Basso, Cecilia Fusco, Claudio
Strudthoff e, al Conservatorio "G. Tartini" di
Trieste, con Cinzia De Mola, ottenendo il diploma Accademico di I livello. Ha partecipato
a varie master classes con docenti di fama internazionale (D. Mazzuccato, M. R. Cosotti, E.
Belmonte, G. Michaelides, ecc....).
Ha svolto attività concertistica in Italia ed
all’estero, sostenendo anche alcuni ruoli in
opere liriche del grande repertorio.
Nel luglio 2014 ha cantato come artista del
coro la Messa da Requiem di G. Verdi al Ravenna Festival e presso il Sacrario di Redipuglia sotto la direzione di Riccardo Muti.
Nel 2016 ha brillantemente ottenuto il Diploma Accademico di II livello in Canto al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste, sempre sotto
la guida di Cinzia De Mola.
Gabriele Mastrogiovanni
Ha iniziato lo studio del pianoforte a soli quattro
anni. Allievo di Teresa Trevisan, ha partecipato
nel 2000 al Concorso Pianistico Nazionale di
Cesenatico ottenendo il Primo premio; successivamente ha vinto ancora il Primo premio
in alcuni tra i più importanti concorsi pianistici
nazionali. Nel 2002 è entrato al Conservatorio
"G. Tartini" di Trieste, nella classe di Teresa Trevisan continuando a partecipare a numerosi
concorsi nazionali ed internazionali e classificandosi sempre ai primi posti. Ha ottenuto
anche diverse borse di studio per merito, tra
cui quella offerta dalla Fondazione Filantropica
Ananian di Trieste. Nel 2014 è stato selezionato
dal Conservatorio di Trieste per partecipare al
premio "Maria Grazia Fabris". Ha tenuto concerti
in diverse città italiane e nell'isola di Cefalonia
(Grecia). Ha collaborato con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio "G. Tartini" in occasione
dei concerti di apertura dell’anno accademico
2013-2014 e con l'Orchestra Sinfonica Nazionale dei Conservatori Italiani nella Sala de
Banfield-Tripcovich di Trieste, a Belgrado e Novi
Sad nell'ambito del progetto di collaborazione
artistica e culturale tra Italia e Serbia sostenuta
e finanziata dal MIUR. È attivo anche come collaboratore al pianoforte e nel campo dell’improvvisazione pianistica, ed ha partecipato a
numerose master classes con docenti di livello
internazionale. Nel marzo 2016 ha ottenuto il
Diploma Accademico di I livello al Conservatorio di Trieste ed attualmente frequenta il primo
anno del Biennio Specialistico Interpretativo di
II livello nello stesso istituto, sempre sotto la guida di Teresa Trevisan.
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 15 febbraio 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Arabesques
Quattro flauti a Parigi
—
Arianna Russolo – Flauto
Lucia Jankovski
Daniela Petkoska
Urša Časar
PROGRAMMA
Marc Berthomieu
Suite éolienne
(1906 – 1991) Saltarella
Volte
Balancelle
Espièglerie
Claude-Henry Joubert
Suite Barométrique
(1948)
Variable
Nuageux
Beau fixe
Claude Debussy
Deux Arabesques
(1862 – 1918) Andantino con moto
Allegretto scherzando
Eugène Bozza
Trois pièces
(1905 – 1991) Molto moderato
Andantino
Allegro
Marc Berthomieu
Arcadie
(1906 – 1991) Bergers
Syrinx magique
Dryades
NOTE DI SALA
Il XIX secolo rappresenta un periodo particolarmente florido per la letteratura flautistica, che riceve dalla
musica francese un importante slancio vitale destinato a prolungarsi nel secolo successivo con grande
successo. Questo programma ci porta nella Parigi di fine '800 e ci conduce al pieno '900 nel sogno della Ville
Lumière. I primi due brani che aprono questo concerto sono due brevi Suite che appartengono al genere
della musica descrittiva, poiché cercano di rendere attraverso i suoni, fenomeni naturali come il movimento del vento e gli agenti atmosferici. Seguono le due Arabesques di Debussy (scritte originariamente per
pianoforte) che ci portano nella Francia di fine '800, periodo d’oro dell’Art Nouveau, in cui venivano usate
le figure degli arabeschi con la loro curva linearità nei dipinti e come decorazione dei palazzi. Debussy, con
questi brani, cerca quindi di ricreare con le note questi particolari ornamenti. Eugène Bozza, poi, ci guida
nella Parigi della seconda metà del '900 con tre pezzi scritti per quattro flauti che risaltano l’eleganza e la
fluidità melodica di questo strumento. Il concerto si chiude infine con la composizione forse più famosa
scritta per questo organico: Arcadie; è un brano dal carattere pastorale e mitologico che evoca pastori,
flauti magici e driadi, le ninfe delle querce.
Il Quartetto di flauti del Conservatorio
"G. Tartini" di Trieste
Si è formato nel 2015 nell'ambito del corso
di Ensemble di flauti tenuto dalla docente
Giuseppina Mascheretti ed ha al suo attivo
diversi concerti a livello regionale e nazionale. È composto da musiciste che svolgono
attività concertistica anche come soliste e
che si stanno perfezionando con le docenti
Giuseppina Mascheretti e Luisa Sello.
Firma autografa di Claude Debussy
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 15 febbraio 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Arianna Russolo
Ha iniziato lo studio della musica e del pianoforte all’età di sei anni con lo zio organista
e compositore Giuseppe Russolo. In seguito si è iscritta al Conservatorio "G. Tartini"
di Trieste nella classe di Flauto di Giuseppina Mascheretti, ottenendo il Diploma a
pieni voti nel luglio 2014. Attualmente sta
concludendo il Biennio Specialistico Interpretativo di Flauto nel medesimo istituto
con la stessa docente, frequentando contemporaneamente l’Università Ca’ Foscari
di Venezia. Svolge attività concertistica
con diverse orchestre in qualità di primo
flauto, (con l’Orchestra "L. Da Ponte" di Portogruaro e con l’Orchestra Academia Symphonica di Udine), eseguendo musiche tratte
dal repertorio lirico e sinfonico. Si esibisce
inoltre con diversi organici cameristici (duo
di flauti, trio di flauti e pianoforte, quartetto
di flauti). Ha partecipato alle master classes
tenute da F. Massaglia, S. Ducrot, T. Leopold,
S. Hoepnner, M. Caroli, G. Pretto, B. Cavallo e
D. Formisano.
Lucia Jankovski
Ha intrapreso lo studio del flauto all’età di
sette anni con Erika Slama alla Scuola di
Musica Glasbena Matica di Trieste. Iscrittasi
in seguito al Triennio di I livello al Conservatorio "G. Tartini", sta concludendo attualmente gli studi nella classe di Giuseppina
Mascheretti. Ha partecipato a varie master
classes con importanti e qualificati musicisti
di livello internazionale: B. Cavallo, G. Pretto,
H. Guoliang, H. Matsushima, S. Thorp, C. Fabiano ecc.... Ha svolto attività concertistica
con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio
"G. Tartini" di Trieste, sostenendo anche numerosi concerti con vari organici cameristici (quartetto di flauti, duo flauto e chitarra,
ecc...) e collaborando inoltre con formazioni
corali della città di Trieste.
Daniela Petkoska
Nata a Ohrid (Macedonia), ha frequentato la
Scuola di Musica della sua città con sua madre Olivera Petkoska, continuando gli studi
presso la Scuola Superiore Musicale di Bitola con Aleksandar Stefanovski. Ha proseguito quindi la sua formazione presso la Facoltà
di Musica di Skopje e, grazie programma europeo Erasmus, al Conservatorio "G. Tartini"
di Trieste nella classe di Giuseppina Mascheretti. Ha frequentato numerose master
classes in diversi paesi (Italia, Serbia, Germania, Macedonia e Slovenia) con flautisti
di fama internazionale (J. Galway, L. Galway,
E. Pahud, D. Formisano, C. Ferarrini, R. Trevisani, M. Zupan, D. Gavrich). Dal 2010 ad oggi
ha svolto attività concertistica esibendosi in
recitals come solista e come primo flauto
dell'Orchestra della Macedonia, collaborando inoltre con molte orchestre in vari paesi
europei (Italia, Germania, Polonia e Serbia).
Ha ottenuto il Premio speciale "Grandprix"
dall'"European Union of Music Competitiotions for Youth", al Concorso internazionale
di Valjevo (Serbia). Attualmente è iscritta al
Biennio Specialistico Interpretativo al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste, sotto la guida di Giuseppina Mascheretti.
Urša Časar
Ha iniziato a suonare il flauto nel 2002 presso la Scuola di Musica di Isola d'Istria, con le
docenti Katja Petrovič, Antoneja Gjaja, Jelena Pesič ed Erika Dujc e, nell'anno scolastico
2007-2008, ha continuato gli studi presso la
Scuola di Musica di Capodistria con Alenka
Zupan. Nel 2007 ha partecipato al Concorso
regionale per giovani musicisti ottenendo
un premio d'oro e la medaglia di bronzo.
Nello stesso anno ha ricevuto dalla Scuola
di Musica di Isola un premio come la migliore e più promettente giovane musicista. Si è
esibita in diverse città: Poreč, Padova, Trieste, Bled, Klagenfurt, Calella, Cerknica, Zurigo e Kranj. Ha sostenuto vari concerti come
solista e in duo con l'arpista Eva Tomšič. Ha
partecipato a seminari e master classes con
noti flautisti quali: A. Zubcevič, M. Zupan, M.
Schmidt (Germania - Belgio) e poi, nell'ambito della Biennale di Musica Contemporanea 2012, con F. Lotti e J. Balint. Nel 2016 ha
concluso il Ginnasio artistico di Capodistria
ottenendo il diploma di maturità. È iscritta
al Biennio Specialistico Interpretativo di
Flauto presso il Conservatorio "G. Tartini" di
Trieste nella classe di Luisa Sello.
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 22 febbraio 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
In the Mists
—
Alberto Olivo – Pianoforte
PROGRAMMA
Ludwig van Beethoven
Sonata op. 10 n. 2
(1770 – 1827)
Allegro
Allegretto
Presto
Leóš Janáček
da "In the Mists"
(1854 – 1928)
Andante
Molto adagio
Andantino
Ferruccio Busoni
(1866 – 1924) Kammer-Fantasie über Bizets "Carmen"
Robert Schumann
Tema con variazioni sul nome "Abegg", op. 1
(1810 – 1856) (dedicato a Pauline, contessa di Abegg)
Tema - Animato
Tre variazioni
Cantabile
Finale alla Fantasia
Franz Liszt Après une lecture du Dante:
(1811 – 1886)
Fantasia quasi Sonata
NOTE DI SALA
La Sonata opera 10 n. 2 è la sesta delle 32 Sonate di Beethoven. La scrittura pianistica è scarna e limpida,
quasi cembalistica. Il movimento più interessante è l'Allegretto: a differenza della gran parte delle sonate
classiche, qui manca il movimento lento, inteso come momento riflessivo e statico; esso si fonda invece
sul contrasto fra una melodia sinuosa sviluppata polifonicamente e la melodia accordale della sezione
centrale.
"In the Mists" è datata 1912. Janáček riprende la musica folkloristica ceca e la arricchisce con uno stile
molto personale. La complessità della scrittura pianistica e la grande ricchezza timbrica sono unite ad un
indefinibile ma affascinante tono intimo.
Busoni compone la sesta Sonatina nel 1920. Questa è una delle opere più complesse scritte dal compositore italiano: le sonorità si fanno tenui e irreali, raffigurando in modo perfetto le immagini sonore della
Carmen di Bizet, opera intrisa di forte calore sensuale.
Le variazioni Abegg sono dedicate ad una fanciulla di nome Meta. Quest’ultima venne però trasformata da
Schumann in un’inesistente contessa Pauline von Abegg. Essa viene raffigurata da un valzer di carattere
schubertiano, formato da un ciclo di otto battute poi arricchite da molte varianti.
La Fantasia quasi Sonata prende ispirazione dalla Divina Commedia, molto amata da Liszt. Si tratta di una
composizione ampia che assume per certi versi il respiro di una vera e propria Sonata. Il pezzo è caratterizzato da effetti timbrici senza precedenti e da passi estremamente virtuosistici.
Alberto Olivo
Nato nel 1998 a Monfalcone, comincia lo
studio del pianoforte all'età di 5 anni con
Alessio De Franzoni. Nel 2010 continua gli
studi presso il Conservatorio "G. Tartini" di
Trieste, nella classe di Massimo Gon, dove
attualmente frequenta il II anno del Triennio
Accademico di I livello. Ha partecipato a diversi concorsi, ottenendo importanti premi
e riconoscimenti tra i quali: il Premio Speciale "Presidenza del Consiglio - Regione F.V.G."
all'XI Concorso Internazionale per Giovani
Strumentisti di Povoletto (2007), il Primo
Premio al III "International Music Competition" a Trieste, il Primo premio al I Concorso Nazionale per Giovani Musicisti "Città
di Palmanova" (2013), il Primo premio al
XXVIII Concorso Pianistico "Città di Albenga"
(2015), mentre nel 2016 ha vinto il Premio
Pianistico "Filippo Trevisan" al IV Concorso
Musicale "Città di Palmanova" con il massimo punteggio. Recentemente ha conseguito il diploma di scuola secondaria di II grado
presso il Liceo Musicale "G. Carducci" di Trieste con il massimo dei voti.
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 1 marzo 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Asventuras
—
Jaan Wu Stokelj – Percussioni
XQTrio: Ivan Boaro – Percussioni
Luca Gobbato
Marco Viel
PROGRAMMA
Alexej Gerassimez
(1987)
Asventuras
Nebojša Jovan ŽivkovićSuomineito
(1962)
Igor Lešnik da Midnight Pieces: "First Toy"
(1956)
Iannis Xenakis
Rebonds B
(1922 – 2001) Jaan Wu Stokelj − Percussioni
Nebojša Jovan Živković
Trio per uno
(1962) Movimento I - Movimento III
Mark FordStubernic
(1958)
Fabián Pérez TedescoXQTrio
(1963)
(Prima esecuzione assoluta)
XQTrio − Percussioni
Minoru Miki
Marimba Spiritual
(1930 – 2011) Jaan Wu Stokelj − Marimba
XQTrio − Percussioni
NOTE DI SALA
La rivalutazione dell’utilizzo degli Strumenti a percussione come strumenti solistici e non solo come parte
dell’orchestra, avviene a partire dagli anni '20 del XX secolo, in quanto tali strumenti diventano i protagonisti dei processi di sperimentazioni timbriche e sonore che porteranno allo sviluppo di un repertorio
solistico e cameristico, in costante evoluzione, per le sole percussioni.
Il programma spazia dagli autori contemporanei, con la prima esecuzione assoluta del brano di Fabián
Pérez Tedesco dedicato allo stesso Trio di percussioni, esplorando le potenzialità sonore dei vari strumenti; ritmi tribali e incalzanti, voci e gesti si amalgamano con melodie dolci o incisive, in un percorso storico
relativamente breve, ma sonoramente molto vasto ed intenso.
La prima parte del concerto vedrà protagonista Jaan Wu Stokelj, la seconda invece l'XQTrio formato da
Ivan Boaro, Luca Gobbato e Marco Viel. Infine una composizione che impegna tutti gli interpreti in un brano
altamente suggestivo affidato al solista con l'accompagnamento del Trio.
Jaan Wu Stokelj
Ha iniziato a studiare Strumenti a percussione all'età di 6 anni sotto la guida di Josip
Mihelcic alla Scuola di Musica di Capodistria
e nel 2013 si è iscritto al Conservatorio "G.
Tartini" di Trieste nella classe di Fabián Peréz
Tedesco. Durante il percorso di studi ha vinto diversi premi, tra i quali: il Premio d'oro e
il terzo premio al Concorso sloveno TEMSIG
(2005), e il Premio d'oro al Concorso Svirel
(2015). Ha suonato con diverse formazioni
orchestrali: l'Orchestra di fiati di Capodistria, l'Orchestra Civica di Trieste, l'Orchestra
Sinfonica del Conservatorio "G. Tartini" di
Trieste e l'Orchestra Sinfonica dell'Accademia di Zagabria. Ha partecipato a numerose
master classes con percussionisti di chiara
fama: I. Bilić, P. Sadlo, M. Kamiya, F. Santangelo, J. Burgess ecc.... Attualmente è iscritto
al Triennio Accademico di I livello al Conservatorio "G. Tartini" e, tramite il programma
Erasmus, sta frequentando l'Accademia di
Musica di Zagabria, dove studia nella classe
di Ivana Bilić e Igor Lesnik.
QXTrio
Si è formato nel 2014 esibendosi in diverse
sedi concertistiche regionali, tra cui Cividale, Gemona del Friuli, Sacile, Palmanova,
(Teatro Modena) e Trieste (Sala Tartini,
Teatro Miela, Sala Victor de Sabata).
Ha partecipato a numerosi festivals e rassegne musicali tra cui il Mittelfest di Cividale
del Friuli (2015), il Festival Internazionale
"Nei suoni dei luoghi" (XVII edizione) e "Concerto per Erik Satie" a Trieste.
Ha partecipato al III Concorso Musicale "Città di Palmanova" vincendo il Primo premio.
Fin dalla sua fondazione, il Trio è seguito e
preparato da Fabián Peréz Tedesco.
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 8 marzo 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Ballade
—
Daniela Andonova – Pianoforte
In collaborazione con National Academy of Music "P. Vladigerov" - Sofia (Bulgaria)
PROGRAMMA
Fryderyk Chopin
(1810 – 1849) Scherzo n. 1 in si minore op. 20
Scherzo n. 2 in si bemolle minore op. 31
Ballade n. 4 in fa minore op. 52
Franz Liszt da "Études d'exécution trascendante
(1811 – 1886)
d'après Paganini" n. 3 - La Campanella
Allegro moderato
Maurice Ravel
da "Miroirs" n. 4 - Alborada del Gracioso
(1875 – 1937) Assez vif
Pancho Vladigerov
(1899 – 1978)
NOTE DI SALA
Episodes op. 36 n. 5 "Toccata"
Il concerto propone alcune delle opere pianistiche più famose, spaziando dal romanticismo fino alla musica contemporanea bulgara. I quattro Scherzi di Chopin sono brani di grande impegno virtuosistico. Sono
stati composti tra il 1831 e il 1842 e di essi Alfred Cortot disse ".... sono giochi, ma terrificanti; danze, ma
febbricitanti e allucinate; paiono sottolineare l'amaro girotondo dei tormenti umani ....". La Ballade n. 4
in fa minore op. 52, fu composta nel 1842 a Parigi e Nohant. Il termine Ballade è stato utilizzato da Chopin nel senso di un interludio balletto o brano per danza, corrispondente alla vecchia ballata italiana. "La
Campanella" è il titolo dato al terzo dei sei Grandes études de Paganini (1851). La sua melodia proviene dal
movimento finale del Concerto per violino n. 2 in si minore di Paganini. È un Allegretto vivace in cui la mano
destra è costantemente impegnata a coprire intervalli più grandi dell'ottava, estendendosi talvolta anche
alle due ottave in tempo di sedicesimi. Alborada del Gracioso è parte della suite Miroirs, scritta da Ravel tra
il 1904 e il 1905. È un brano di grande virtuosismo, improntato ad un forte carattere spagnolo reso evidente
dallo staccato iniziale, che ricorda il pizzicato della chitarra, e dal ritmo molto marcato. L'Alborada è il
canto spagnolo del mattino, mentre il Gracioso si riferisce nel contesto, in senso peggiorativo, ad un uomo
maturo che usa artifici vari per conquistare il cuore di una giovane donna. Pancho Vladigerov è stato uno
dei rappresentanti più apprezzati della cultura musicale bulgara, superando i confini del suo paese grazie
alla sua reputazione come compositore ed esecutore. Sempre ispirato, ha tradotto in musica tutto il possibile, toccando ogni genere e combinando capacità di lavoro ad un talento incredibile. Fu per lungo tempo
docente di Pianoforte e Composizione presso l'Accademia di Stato di Sofia, ora a lui intitolata. La Toccata
fa parte degli Episodes for Piano op. 36, composti nel 1941.
Daniela Andonova
La vittoria al Concorso Pianistico Internazionale "Maria Callas" di Atene nel 1981 ha
contribuito a dare grande visibilità alla sua
figura artistica. Quale membro del Bulgarian
Music State Association e del Bulgarian Impresario Board, ha tenuto numerosi concerti
e registrazioni in Bulgaria, Grecia, Belgio,
Francia, Corea, Cuba, Russia, Romania, Repubblica Ceca, Italia, Polonia e Francia.
Si è laureata ed ha conseguito il Master in
Pianoforte presso l'Accademia Musicale
Nazionale di Sofia con il massimo dei voti.
Successivamente si è perfezionata sotto la
guida di P. Gevers al Royal Conservatory of
Music di Anversa (Belgio), ricevendo il Diploma "avec la plus grande distinction" oltre ai
premi e riconoscimenti "E. Boshe", "L. Tervooren" e "Alex de Vries". È risultata inoltre
vincitrice dei Concorsi Internazionali "S.
Obretenov " in Bulgaria e Senigallia in Italia.
Ha inciso dischi e CD in Bulgaria per la
Balkanton, in Grecia per la Polydor, ed ha
inoltre registrato per la Radio Nazionale Bulgara, per Radio Atene, eseguendo concerti
di pianoforte anche per la Televisione Nazionale Bulgara.
È stata solista con numerose orchestre in
Bulgaria, Romania, Polonia, Repubblica
Ceca, Cuba, suonando sotto la direzione di
importanti direttori d'orchestra quali Tabakov, Stefanov, Nachev, Pradella, Duchesne,
Haan ecc...
Il suo repertorio comprende molte delle più
importanti opere per pianoforte del periodo
barocco, classico e romantico, spaziando
sino alla musica contemporanea. Si è esibita nei più importanti festivals musicali
nel suo paese e all'estero, guadagnandosi
l'attenzione e la stima della critica musicale
di Bulgaria, Grecia, Belgio, Romania, Cuba e
Francia.
Accanto all'attività concertistica, affianca
quella didattica essendo titolare della cattedra di Pianoforte presso l'Accademia Nazionale di Musica di Sofia (Facoltà di Piano Performance). È spesso invitata a far parte della
giuria in prestigiosi concorsi pianistici internazionali. Tiene inoltre numerose e ripetute
master classes in Bulgaria, Cipro, Romania,
Austria e Portogallo. Annovera tra i suoi migliori allievi numerosi vincitori di concorsi
pianistici nazionali ed internazionali.
È stata insignita dei Premi nazionali bulgari "Golden Muse 2008" per l'interpretazione
della musica russa e "Golden Lyre 2011" della Union of Bulgarian Music and Dance, per
alti meriti artistici.
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 15 marzo 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Capriccio
—
Duo Nèmesis: Maria Bertòs – Clarinetto
Hiromi Arai – Pianoforte
PROGRAMMA
Carl Maria von Weber
Grand Duo concertant op. 48 in mi bemolle maggiore
(1786 – 1826) per clarinetto e pianoforte
Allegro con fuoco
Andante con moto
Rondò - Allegro
Ante Grgin
(1945)
Capriccio n. 1 per clarinetto solo
Alban Berg
Quattro pezzi per clarinetto e pianoforte op. 5
(1885 – 1935) Mässig
Sehr langsam
Sehr rasch
Langsam
Malcolm Arnold
Sonatina per clarinetto e pianoforte op. 29
(1921 – 2006) Allegro con brio
Andantino
Furioso
NOTE DI SALA
Il programma di stasera propone un percorso musicale che, partendo da un linguaggio classico-romantico, ci
porterà fino alla musica dei nostri giorni.
Nella prima parte un Weber ricco di virtuosismi ma anche di temi lirici e cantabili, un caposaldo della letteratura
per clarinetto del primo '800. Nella seconda parte l'originalità stilistica di Berg all'interno dei flussi creativi del
Novecento è ben evidente in queste quattro Miniature, capaci di evocare atmosfere lunari, sensuali, fredde;
la partitura rappresenta una moderna drammaturgia strumentale, senza una forte indicazione tematica,
costruita per brevi iperboli, con melodie sinuose cui si contrappongono violenti e repentini attacchi del
suono, come a voler raggiungere una rarefatta concentrazione: il grado zero della scrittura musicale.
La serata si concluderà con il brano del compositore britannico Arnold, dallo stile ancora tonale, e dal più
moderno Capriccio del compositore e clarinettista serbo Ante Grgin.
Maria Bertòs
Giovane musicista friulana, affianca all'attività strumentale quella canora. Ha partecipato a diversi concorsi strumentali e vocali
classificandosi sempre ai primi posti. Nel
maggio 2014, con l'ensemble "Bair Quintet",
è stata premiata con menzione di merito ed
una borsa di studio al Concorso "Lilian Caraian". Ha partecipato a festivals canori anche
come cantautrice, ed inoltre, come vocalist,
ha partecipato ad importanti progetti a livello nazionale.
Nel 2014 ha ottenuto il Diploma Accademico
di I livello in Clarinetto sotto la guida di Lino
Urdan al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste. Ha seguito numerosi stages e master
classes con importanti docenti sia in ambito strumentale che in quello cameristico (A.
Eusebio, S. Melillo, V. Sivilotti, F. Hrvatic, H.
Fister, J. Gallai, T. Leopold, G. Pretto, C. Fabiano, ecc.).
Ha frequentato inoltre diversi corsi in campo
vocale e didattico.
Attualmente è iscritta al Biennio Specialistico di II livello nella classe di Elena Ferrofino,
al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste.
Hiromi Arai
Nata a Tokorozawa, in Giappone, ha iniziato lo studio del pianoforte all'età di 4 anni
nella sua città natale. Ha proseguito gli studi
a Tokyo al Liceo musicale "Kunitachi - Università della Musica" con Yasuhiro Yoshino e
quindi si è laureata presso l'Università "Kunitachi" sotto la guida di Yuko Oshima. Ha
approfondito anche lo studio della didattica
insegnando in seguito presso la Scuola di
Musica Yamaha della sua città. Ha continuato poi lo studio del pianoforte frequentando
diversi corsi di perfezionamento. Dopo aver
brillantemente ottenuto il Diploma Accademico di I livello al Conservatorio "G. Tartini"
di Trieste, ha proseguito gli studi al Biennio
Specialistico Interpretativo ottenendo il Diploma Accademico di II livello con il massimo dei voti sotto la guida di Massimo Gon.
Attualmente, nello stesso Conservatorio,
frequenta il Biennio Specialistico (indirizzo
Maestro collaboratore) sotto la guida di Fabrizio Del Bianco, Patrizia Tirindelli e Silvano
Zabeo.
Ha collaborato con vari gruppi ed ensembles cameristici preparati da Fedra Florit. Si
è esibita in diversi importanti festivals musicali, tra i quali il Mittelfest di Cividale del Friuli (2013) in trio con clarinetto e violoncello.
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 22 marzo 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Andante con variazioni
—
Trio Jubilé: Pierluigi Maestri – Flauto
Sergio Lazzeri – Fagotto
Dimitri Romano – Pianoforte
PROGRAMMA
Ludwig van Beethoven
Trio in sol maggiore WoO 37
(1770 – 1827) Allegro
Adagio
Tema - Andante con variazioni
Edouard Marcel Rouher
(1857 – 1940)
Berceuse pastorale
Carl Maria von Weber
Trio in sol minore op. 63
(1786 – 1826) Allegro moderato
Scherzo
Andantino espressivo
Finale - Allegro
NOTE DI SALA
Il Trio in sol maggiore WoO 37 (Werke ohne Opuszhal - Composizioni senza numero di Opus) fu composto
da Beethoven tra il 1786 e il 1790 per la famiglia del conte Friedrich von Westerholt-Gysenberg. Il conte
infatti suonava il fagotto, mentre la figlia Maria Anna Guglielmina era allieva di pianoforte del compositore,
follemente innamorato di lei. Articolato in tre movimenti, il Trio risente molto dell'influenza di Mozart, come
del resto le altre composizioni beethoveniane del cosiddetto Primo periodo, caratterizzate da una delicatezza
e da una cura del dettaglio sorprendenti. Un interessante Tema - Andante con variazioni in tempo di 2/4,
chiude l'opera. Di Edouard Marcel Rouher si conosce veramente poco: allievo di Franck, Dubois e Massenet
al Conservatoire Supérieur de Musique a Parigi, fu Organista e Maestro di Cappella nella capitale francese. Il
brano in programma, scritto nel 1900, risente indubbiamente dell'influenza dei grandi insegnanti di Rouher,
specialmente di quella franckiana inerente ad una solida e chiara struttura formale.
Il programma si conclude con una delle partiture più raffinate della produzione cameristica di Carl Maria
von Weber, il Trio op. 63, che fonde felicemente i timbri del flauto, del fagotto e del pianoforte, offrendo loro
bellezza melodica ed una sottile vena teatrale, più evidente nei temi del Finale, che presenta chiare analogie
con alcuni motivi del "Freischütz (composto nello stesso anno del Trio), ed in particolare, uno di questi
temi, ricorda chiaramente la canzone di Kaspar nel primo atto dell'opera. Il carattere bucolico del brano è
riconducibile al particolare momento in cui fu composta: l'estate del 1819 durante una piacevole e serena
vacanza agreste del compositore.
Pierluigi Maestri
Diplomato
presso il Conservatorio "G. Verdi"
di
Torino e il Conservatorio di Nizza, si perfeziona presso la Scuola di Saluzzo e il Conservatorio di Aulnay-sous-Bois (Paris) sotto
la guida di P. Gallois, M. Larrieu, A. Marion, A.
Adorjan e M. Bourgue. Partecipa, con importanti orchestre, a festivals in Italia e all'estero
sotto la guida di grandi direttori quali S. Celibidache, L. Bernstein e R. Rogoff. Il suo grande
interesse per lo studio della musica da camera lo ha portato ad approfondire il repertorio
con numerosi ensembles. Da trent'anni si
dedica all'attività didattica con passione ed
interesse e dal 2014 è docente al ConservatoDimitri Romano
rio "G. Tartini" di Trieste.
Diplomatosi con lode al Conservatorio "B. Marcello" di Venezia con Vincenzo Pertile, ha proseguito gli studi presso la "Scuola di Alto Perfezionamento" di Saluzzo (CN) e successivamente
all'Accademia di Musica di Losanna con J. B.
Pommier, B. Canino ed inoltre ha incontrato e
raccolto gli insegnamenti di altri grandi maestri
tra i quali S. Celibidache. Dedito al repertorio
classico così come al repertorio contemporaneo e del '900 storico, ha suonato come solista
con l’Orchestra del Teatro La Fenice al Teatro
Malibran di Venezia, ed inoltre al Teatro Comunale di Treviso, ed in altri teatri, sale da concerto
in Italia, Germania, Gran Bretagna, Australia,
Messico, collaborando sempre come solista
con importanti orchestre internazionali. Ha inciso come solista per le etichette discografiche
Sergio Lazzeri
Rivoalto, Stradivarius, Videoradio, Forlane.
Ha conseguito il Diploma di Fagotto con il
Ha insegnato nei Conservatori di Brescia, Comassimo dei voti nel 1982 presso il Consersenza, Venezia, Firenze, Bari, Trapani e Sassari.
vatorio "N. Paganini" di Genova. Nel 1984 è
Attualmente è docente al Conservatorio "G. Tarrisultato vincitore del concorso per il posto
tini" di Trieste.
di fagotto co-solista presso il Teatro del Giglio di Lucca. Dal 1987 è stato primo fagotto
in varie orchestre europee tra cui: Orquesta
Filarmonica de Gran Canaria, Orchestre National de Lyon, Cyprus State Orchestra, Israel
Chamber Orchestra. Vincitore del concorso
per esami e titoli presso i conservatori italiani, ha insegnato nei Conservatori di Frosinone
e di Firenze; attualmente è docente di Fagotto al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste.
Come controfagottista ha collaborato con
le seguenti orchestre: Orchestra Filarmonica
Marchigiana, Teatro dell'Opera di Roma, Orchestra Haydn di Bolzano, RAI di Torino, Filarmonjia di Lubiana e del Festival di Maribor.
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 29 marzo 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Anime e lune
—
Paolo Chiarandini – Pianoforte
PROGRAMMA
Marco Maiero
Marçae
(1956)Dove
Bosco
Silenzio di neve
Füc
La ploe
Mateç
Su, prendi sonno
Buere di març
Carezze
Mani di luna
Cjalcjut
Cascugnit
Mazarot
Golica
Maggio
NOTE DI SALA
"Anime e lune" è l’ideale conclusione del percorso di rielaborazione in veste pianistica di alcune pagine
corali del compositore friulano Marco Maiero, parte del repertorio del coro Vôs de mont. Paolo Chiarandini,
condividendo un’idea di Maiero, ha rivisitato i canti, deliziose poesie abilmente modellate sulla musica,
proponendoli in un’originale versione pianistica. Ne emerge una sorta di suite friulana che ricrea il meravigliato
stupore per la vita e la natura. La poesia non svela il mistero. Ci avvicina di più ad esso per rivelarne il fascino.
È a sua volta un arcano, costruito sulla misteriosa potenza dei linguaggi. In questa raccolta, sono la grazia e
la levigatezza cantabile del pianoforte che parlano, attraverso la sapienza elaborativa e il tocco affascinante
delle mani di Paolo Chiarandini. "Anime e lune" è poesia nella poesia. Corde vibranti ci avvolgono di abbracci
armonici, nell’intimità segreta della musica dove si può ancora sognare.
Paolo Chiarandini
Ha iniziato lo studio del pianoforte con
Maria Felicita Russo-Perez, e ha proseguito
gli studi con Nino Gardi perfezionandosi in
seguito ai corsi estivi di Zumaia (Spagna)
con Norberto Cappelli e Hector Moreno.
È vincitore di sette Primi premi assoluti in
concorsi pianistici e di musica da camera
sia nazionali che internazionali ("Camillo
Milano" - Savona, "Sergio Lorenzi" - Trieste,
Albenga, Stresa, Caltanissetta, ecc.). Diplomato in Pianoforte, Strumenti a percussione
e Strumenti antichi presso i Conservatori
"J. Tomadini" di Udine e "B. Marcello" di Venezia, da diversi anni si dedica anche alla composizione e alla rielaborazione pianistica tra
cui va sicuramente ricordato il progetto dedicato alle musiche dei Genesis, celeberrimo
gruppo britannico. Ha svolto attività concertistica per importanti associazioni in tutta
Italia e all’estero (Teatro la Fenice - Venezia,
Teatro Chiabrera - Savona, "Salle des Fêtes
de la Marie" - Parigi, "Sale Apollinee" - Venezia, ecc.) prendendo parte anche a numerosi
programmi radiofonici e televisivi (RAI 3,
Radio 1, Radio 3) e registrando per le case
discografiche Edipan e Bebung records. Con
il Contempo Ensemble, gruppo da camera
specializzato in musica contemporanea,
ha partecipato ai più importanti festivals
internazionali ("Musica del Nostro Tempo" Milano, "La Biennale di Venezia", "Rotte Mediterranee" - Algeri, "XIII Festival Forie Saint
Germain" - Parigi, ecc...). È membro dei Piano Twelve, gruppo di dodici pianisti friulani,
con i quali si è esibito in prestigiosi teatri tra
cui lo Strehler di Milano, il Duse di Bologna,
il Verdi di Gorizia, il Palazzo dei Congressi di
Lugano e presso l’Expo di Milano. Ha partecipato come solista alla prima esecuzione
assoluta dell'opera Prometeo di Luigi Nono
con la Chamber Orchestra of Europe sotto la
direzione di Claudio Abbado. La critica definisce il suo stile "... di raffinatezza dinamica e
bel tocco, suono ricco di sfumature, brillante
e raffinato cesello di giocosa vivacità e cantabile eleganza, tocco delicato e cantante".
È docente di Pratica e lettura pianistica presso il Conservatorio "G. Tartini" di Trieste.
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 5 aprile 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Johann Sebastian Bach:
Largo ovvero Adagio
—
Payam Gül Susanni - Şeniz Duru – Pianoforte
In collaborazione con Yaşar Üniversitesi - Müzik bölümü (Turchia)
Teresa Trevisan - Flavio Zaccaria – Pianoforte
Quintetto d'archi del Conservatorio "G. Tartini":
Paolo Martino Delmarco – Violino
Teresa Vio – Violino
Sara Zoto – Viola
Katja Panger – Violoncello
Kevin Reginald Cooke – Contrabbasso
PROGRAMMA
Johann Sebastian Bach
Concerto in do minore BWV 1060
(1685 – 1750) Allegro
Largo ovvero Adagio
Allegro
Payam Gül Susanni - Şeniz Duru – Pianoforte
Concerto in do maggiore BWV 1061
(nessuna indicazione di tempo)
Adagio ovvero Largo
Fuga
Teresa Trevisan - Flavio Zaccaria – Pianoforte
Concerto in do minore BWV 1062
(Allegro)
Andante e piano
Allegro assai
Payam Gül Susanni - Şeniz Duru – Pianoforte
NOTE DI SALA
I tre Concerti BWV 1060-1061 e 1062 di Johann Sebastian Bach furono tutti composti nel 1735 e fanno parte
dei 13 scritti per clavicembalo solista, orchestra d'archi e basso continuo e sono gli unici per due clavicembali solisti, fatta eccezione per il BWV 1044. Ad eccezione del BWV 1050, tutti i concerti sono arrangiamenti
da pezzi precedentemente esistenti, in origine composti per violino, oboe o flauto e orchestra, scritti in
larga parte da Bach nel periodo della sua permanenza a Köthen (1717-1723). Il termine arrangiamento
non deve far pensare che queste siano opere minori: Bach lavorò con estrema meticolosità alle parti solistiche, talmente raffinate da rendere le trascrizioni per clavicembalo delle vere e proprie reinterpretazioni
dei concerti originali.
Il BWV 1060 è una trascrizione di un perduto concerto in do minore, di cui ci è pervenuto un abbozzo; la
fusione eccezionale tra strumenti e solisti rende l'opera una delle espressioni più mature degli anni di Bach
a Köthen.
Il BWV 1061 ebbe origine come un concerto per due clavicembali non accompagnati, alla maniera del
concerto italiano BWV 971. Le parti orchestrali vennero aggiunte successivamente.
Il BWV 1062 si basa sul concerto per due violini BWV 1043, ma venne trasportato un tono sotto al fine di
evitare un mi5, con ogni probabilità mancante sulla tastiera dei clavicembali dell'epoca.
Payam Gül Susanni
Nata nel 1974 a Izmir, in Turchia, ha completato la laurea triennale presso l'University
Dokuz Eylul-Izmir State Conservatory dove
ha studiato pianoforte con Nilgun Alkan. Ha
proseguito successivamente gli studi alla
LSU School of Music, sotto la guida di Michael Gurt per il Pianoforte e di Dennis Parker per la Musica da camera. Ha conseguito
il Master in Musica presso l'Università del
Texas ad Austin, seguendo i corsi di Pianoforte con David Renner, di Musica da camera
con Gregory Allen e di Pedagogia del pianoforte con Sophia Gilmson.
Ha tenuto numerosi concerti da solista, con
orchestra, in duo e in formazioni cameristiche negli Stati Uniti, in Europa e Turchia. Nel
periodo 2000 - 2008 ha insegnato Pianoforte
e Musica da camera presso la Clavier Werke
School of Music di Austin (Texas). È stata invitata ad organizzare numerosi festivals ed è
stata chiamata a far parte della giuria in concorsi pianistici. Rientrata nella sua città natale nel 2008, ha proseguito la sua attività di
docente presso la Yasar University Arts and
Design Faculty - School of Music. Nel corso
degli ultimi quattro anni è stata coordinatore della Yasar University Continuous Education Center Music Academy for children,
proseguendo l'insegnamento del Pianoforte
ai più giovani. Dal 2010, quale Coordinatore
del Dipartimento di Musica, organizza con
continuità festivals internazionali, master
classes e concerti. In tale veste ha aiutato lo
stesso Dipartimento a prendere parte attivamente a numerosi progetti europei. È anche
autore ed ospite del progetto denominato
"OMEGA" (Opening More Employability Gates for Arts and Music Students) che è stato
tra i soli otto progetti europei selezionati da
parte dell'Agenzia Nazionale Turca.
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 5 aprile 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Şeniz Duru
Nata a Zile (Turchia), ha completato il Bachelor in Pianoforte presso la Dokuz Eylul
University-Izmir State Conservatory, sotto
la guida di Secil Akdil. Durante la sua formazione ha frequentato master classes con
H. Sermet, U. B. Dorduncu, Z. Adiguzelzade,
M. Berkofsky, G. U. Battel, K. Feeney e E. Golandsky. Ha studiato inoltre con N. Alkan, G.
Eryumlu per il Pianoforte e con A. Isiksun
Musica da camera presso il D.E.U. State Conservatoire ottenendo il Master MM e il dottorato DMA. Ha tenuto numerosi concerti solistici, in duo e in formazioni cameristiche nel
Regno Unito, in Germania, Russia, Ucraina,
Italia e Turchia.
È stata particolarmente attiva quale componente del Trio con pianoforte "Aegean Trio",
presentando numerose prime mondiali di
compositori contemporanei turchi. Durante
il periodo 2002 - 2013 ha ricoperto la carica
di vice-direttore del D.E.U. Fine Arts Institute.
Nel 2012 ha frequentato corsi di Historical
Performance e Clavicembalo con P. Seymour e C. Hollingworth al Music Department
dell'Università di York. Nel 2014 ha partecipato al "Summer Symposium" tenuto dal
Golandsky Institute su "Taubman approach"
presso l'Università di Princeton. All'attività di
concertista affianca quella didattica come
docente di Pianoforte e Direttore presso il
Dokuz Eylul University State Conservatory di
Smirne (Turchia).
Teresa Trevisan - Flavio Zaccaria
Unendo le personali esperienze che avevano precedentemente portato i due musicisti
a confrontarsi con il principale repertorio e
con le particolari difficoltà proprie di questa
delicata formazione, il Duo pianistico formato da Teresa Trevisan (già allieva di L. Gante
e A. Delle Vigne) e Flavio Zaccaria (E. Bagnoli, U. Amendola, B. Mezzena) ha debuttato
nel 2002 al Festival Internazionale di Bitola
(Macedonia), iniziando così una vasta attività concertistica con notevole successo di
pubblico e critica. Dediti ad approfondire un
repertorio meno frequentato, hanno inciso
per Velut Luna brani per pianoforte a quattro mani di Max Reger. L'esecuzione della
Suite op. 16 di Reger è valsa al Duo il conferimento della Menzione d'Onore alla 2006
Web Concert Hall Competition (USA). Sono
stati invitati a tenere master classes di pianoforte e Duo pianistico presso l'Università
di Oulu (Finlandia), l'Accademia Lituana di
Musica e Teatro di Vilnius (Lituania), la Yasar
University di Smirne, il Conservatoire Royal
de Mons (Belgio) e la Sofia Music Academy.
Dal 2009 il Duo ha collaborato con il GARR
allo sviluppo del progetto LOLA (Low Latency) che studia la possibilità di collegamenti
audio-video a distanza in tempo reale. Nel
novembre 2010 è stato protagonista della
prima esecuzione mondiale a distanza realizzata tra l'IRCAM di Parigi ed il Conservatorio "G. Tartini" di Trieste.
Quintetto d'archi del Conservatorio
"G. Tartini"
Il Quintetto d'archi si è formato all'interno
del corso di Musica d'insieme per archi tenuto dal docente Fabio Pirona.
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 12 aprile 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Dalla "Hausmusik"
al palco dell'opera
—
Lai Sikai – Bass-baritone
Gabriele Avian – Pianoforte
PROGRAMMA
Robert Schumann
da Liederkreis op. 39:
(1810 – 1856) In der Fremde
Die Stille
Mondnacht
da Dichterliebe op. 48:
Im wunderschönen Monat Mai
Ich grolle nicht
Johannes Brahms
Vier ernste Gesänge op. 121
(1833 – 1897) Denn es gehet dem Menschen wie dem Vieh
Ich wandte mich und sahe
O Tod, wie bitter bist du
Wenn ich mit Menschen
Wolfgang Amadeus Mozart da "Le nozze di Figaro"
Non più andrai farfallone amoroso
(1756 – 1791) da "Don Giovanni"
Madamina, il catalogo è questo
Richard Wagner
da "Tannhäuser"
Aria di Wolfram
(1813 – 1883) Charles Gounod
da "Faust"
Vous qui faites l'endormie
(1818 – 1893) Gioachino Rossini
da "Il barbiere di Siviglia"
La calunnia
(1792 – 1868) NOTE DI SALA
Il programma si articola in un itinerario musicale dal lied all'opera, con due massimi esponenti del genere
liederistico, Schumann e Brahms. I lieder di Schumann sono tratti dai cicli Liederkreis e Dichterliebe (Amore
di poeta). Nel primo ciclo, composto su poemi di Eichendorff, si evidenzia il classicismo dell'opera romantica
del grande compositore, in cui la musica si fonde in maniera perfetta con la poesia, esaltandone ed accentuandone il significato profondo, passando dalla serena nostalgia di In der Fremde (In terra straniera), alla
dolcezza scherzosa di Die Stille (Il silenzio), arrivando all'estatico fervore di Mondnacht (Notte di luna). I due
lieder tratti dal secondo ciclo (op. 48), composti su poemi di Heine, fanno parte della raccolta più celebre e
più completa dei cicli liederistici del romanticismo tedesco. I lieder op. 121 di Brahms, pubblicati nel 1896,
sono gli ultimi scritti dal compositore e si possono considerare come un'opera testamentaria, rivelante la
potenza spirituale e la grandezza di Brahms. Queste quattro meditazioni, composte alla morte del padre dello scultore Max Klinger, cui sono dedicate, sembrano predestinare la morte di Clara, moglie di Schumann,
profondamente amata anche da Brahms, la quale si spegnerà solo qualche giorno più tardi. Il programma
continua passando al mondo dell'opera con due arie, tra le più note, tratte dalle opere di Mozart su libretto
di Da Ponte, continuando poi con Wagner, che ha trasformato completamente l'idea dell'opera attraverso la
concezione del Gesamt kunstverk (Opera totale, sintesi delle arti poetiche, visuali, musicali e drammatiche).
Concludono il programma l'aria di Mefistofele, dal secondo atto del Faust di Gounod (importante esponente
del Grand-Opéra francese), e la celeberrima aria del Barbiere di Siviglia, in cui il genio operistico di Rossini si
esprime in tutta la sua grandezza.
Lai Sikai
Nato a Pechino, ha iniziato gli studi di canto
nella sua città natale con Li Yun Hai e successivamente con Peng Kangliang, docente
al Conservatorio di Pechino. Nel 2006 arriva
in Italia studiando alla Scuola di Musica di
Portogruaro e, nel 2008, entra al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste ottenendo prima il Diploma Accademico di I livello e, nel
2016 il Diploma Accademico di II livello con
il massimo dei voti e la lode, sotto la guida
di Rita Susovsky. Ha partecipato a numerose master classes con artisti di fama internazionale (D. Mazzuccato, M. R. Cosotti, E.
Belmonte, G. Michaelides, M. Surais, ecc...)
e, più recentemente, con i bassi Bonaldo
Giaiotti e Ferruccio Furlanetto. Si è esibito in
numerosi concerti a Trieste ed in altre località della regione Friuli Venezia Giulia e del
Veneto. Svolge anche attività didattica alla
Scuola di Musica di Portogruaro ed è stato
assistente in diverse master classes sul repertorio lirico e cameristico italiano a Pechino ed in altre Università della Cina.
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 12 aprile 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Gabriele Avian
Inizia lo studio del pianoforte giovanissimo
e successivamente si iscrive al corso di Organo e Composizione organistica prima al
Conservatorio "J. Tomadini" di Udine sotto
la guida di Lino Falilone e quindi al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste nella classe di
Marcello Girotto, dove si diploma brillantemente nel febbraio 2013. Nell’ottobre 2014,
nello stesso Conservatorio, ha ultimato gli
studi di Pianoforte con Rita Verardi, laureandosi con il massimo dei voti. Ha partecipato a molti concerti sia come organista
che come pianista in Italia e all’ estero, esibendosi anche come solista con orchestra.
Ha partecipato e assistito a numerose master classes pianistiche e organistiche con
docenti di fama internazionale. Nel 2011 è
stato scelto per rappresentare a Mosca gli
studenti della Regione Friuli Venezia Giulia
nelle iniziative promosse dal MIUR in ambito internazionale. Ha lavorato come maestro collaboratore per la messa in scena
dell’ opera "Un altro flauto magico", riadattamento del "Zauberflöte" di W. A. Mozart.
Durante l'anno accademico 2016 - 2017,
tramite il programma europeo Erasmus, ha
frequentato l’Hochschule für Musik, Theater
und Media di Hannover (Germania) dove
ha studiato Opera-Korrepetition con Paul
Weigold, Direzione d’orchestra con Martin
Brauß, Repertorio liederistico e Pratiche del
basso continuo. Attualmente frequenta il
Biennio Specialistico in Maestro collaboratore al Conservatorio "G. Tartini" di Trieste e
prosegue gli studi e il perfezionamento pianistico con Federico Consoli.
Pagine tratte dalla partitura manoscritta di W. A. Mozart
dell'aria di Leporello "Notte e giorno faticar ..." dall'opera Don Giovanni
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Mercoledì 19 aprile 2017 – ore 20.30
Sala Tartini
Pièces d'orgue
—
Jean-Baptiste Robin – Organo
PROGRAMMA
Louis Marchand
dalla Suite du premier ton (1700)
(1669 – 1732) Plein Jeu
Tierce en taille
Grand Dialogue
Johann Kaspar Kerll
(1627 – 1693)
Capriccio sopra il Cucu
Johann Sebastian Bach
(1685 – 1750)
Fantasia BWV 572 ("Pièces d'orgue")
Felix Mendelssohn-Bartholdy Sonata op. 65 n. 3 in la maggiore
(1809 – 1847) Con moto maestoso
Andante tranquillo
Charles-Marie Widor
(1844 – 1937)
dalla Sinfonia n. 6: Allegro
Jean-Baptiste Robin
(1976)
Trois Solos
Maurice Duruflé
(1902 – 1986)
dalla Suite op. 5: Toccata
Jean-Baptiste Robin
(1976)
Improvvisazione sopra un tema dato
NOTE DI SALA
Il programma proposto si configura come retrospettiva della grande tradizione organistica francese, retrospettiva pensata e prodotta da un esecutore che di quella grande tradizione è parte viva: Jean-Baptiste Robin,
successore di François Couperin e Louis Marchand alle tastiere dell'organo della Cappella Reale del Castello di Versailles. Il viaggio musicale si dipana dalle atmosfere dorate e lussureggianti dell'Ancien Regime, per
toccare i momenti inquieti ed eroici del secolo XIX, con l'alternarsi continuo di imperi e repubbliche (Widor
è stato il testimone privilegiato di quest'epoca), per poi addentrarsi nel tormentato secolo breve - che vedrà
assurgere tra le macerie di due conflitti mondiali, figure carismatiche come quella di Maurice Duruflé - e in un
secolo XXI ricco di incognite ed innovazione. Il maestro Robin sarà l'ultimo anello di questa prestigiosa catena. Un piccolo diversivo: gli accenni a due grandi autori della tradizione tedesca, J. S. Bach e Felix Mendelssohn-Bartholdy, il primo, grande ammiratore della musica di De Grigny e Couperin, il secondo, direttamente
presente sul suolo francese come affermato concertista di pianoforte e organo.
Jean-Baptiste Robin
Con la sua nomina ad organista titolare della
Cappella Reale del Castello di Versailles, avvenuta nel 2010, Jean-Baptiste Robin si inserisce
nella prestigiosa linea storica degli "organisti
del Re", formata dai vari François Couperin,
Louis Marchand, Claude Balbastre, ecc... Dal
2000 al 2010, Robin aveva inoltre ricoperto la
carica di titolare dello storico organo Clicquot
della Cattedrale di Poitiers.
A Versailles è docente di Organo presso il locale
Conservatorire à Rayonnement Regional (CRR).
Robin si è formato presso il Conservatoire
Supérieur di Parigi, conseguendo sette Premier Prix e due Diplomi post-gradum in Teoria
della Musica ed Esecuzione Organistica. Ha
studiato Organo sotto la guida di Marie-Claire
Alain, Olivier Latry, Michel Bouvard e Louis Robillard. Ha inoltre studiato Composizione presso il King's College di Londra, sotto la guida di
George Benjamin.
Intensa e a livello mondiale la sua attività
come concertista e docente.
Negli U.S.A. si è più volte esibito presso la
Woolsey Hall della Yale University, presso le
Cattedrali di Seattle e Salt Lake City e presso
il Museum of Performing Arts di Cleveland. Nel
2010 è stato scelto come esecutore ospite per
il Congresso annuale dell'American Guild of
Organists a Washington.
È inoltre regolarmente presente come concertista presso i più importanti festivals organistici internazionali come quelli di Toulouse,
Haarlem, Bonn/Beuel, München, Koblenz,
Köln, Freiberg (Silbermann Organ Festival),
Porto, Madrid, Timisoara (Romania), ecc.... Ha
inoltre suonato per il Teatro Mariinsky di S. Pie-
troburgo, il Sejong Cultural Centre di Seoul e la
Musashino Concert Hall di Tokyo. Nel 2015 ha
compiuto una tournée concertistica in Israele.
Ha tenuto corsi e master classes per diverse
prestigiose istituzioni accademiche, come l'Accademia estiva di Haarlem, la Yale University,
la Washington University (Seattle), la Lawrence University (Wisconsin), il Cincinnati College
of Music e la Oberlin Conservatory of Music
(Ohio). È inoltre docente regolare ai corsi organizzati dalla Fondazione "Abbazia di Royaumont" e alla Accademia estiva di Poitiers.
Molto attivo come compositore, la sua creatività ha contribuito al rinnovamento e all'ampliamento del repertorio organistico. Le sue
composizioni sono pubblicate principalmente
dalla casa editrice francese Billaudot.
Completa infine la sua attività artistica un cospicuo numero di incisioni tra cui spiccano le
opere integrali per organo di Jean Alain (Brilliant Classic), Felix Mendelssohn-Bartholdy e
Louis Marchand (Triton Label), Francois Couperin (Naxos) e un CD dedicato a proprie composizioni (Naxos).
I concerti del conservatorio | inverno_primavera 2017
Organigramma
DIRETTORE
Roberto Turrin
DIRETTORE VICARIO
Stefano Procaccioli
Strumenti armonici
Fabrizio Del Bianco
CONSIGLIO ACCADEMICO
Nuovi linguaggi, percussioni e
tecnologie musicali
Pietro Polotti
Componenti designati
dal Collegio dei professori
Nicola Buso
Sergio Lazzeri
Adriano Martinolli
Sinead Nava
Sandro Torlontano
Marco Maria Tosolini
Maria Rita Verardi
Componenti designati
dalla Consulta degli studenti
Marko Andrija Bulajich
Matjaž Zobec
COORDINATORI DEI DIPARTIMENTI
Canto, coralità e teatro musicale
Gualtiero Lo Nigro
Didattica della musica e dello strumento
Cristina Fedrigo
Direzione d'orchestra,
musica da camera e d'insieme
Romolo Gessi
Strumenti a fiato
Massimiliano Morosini
Strumenti ad arco
Pietro Serafin
Teoria della musica, armonia, analisi,
musicologia
Enrico Perrini
DELEGATI DALLA DIREZIONE PER
LE ATTIVITÀ DEL CONSERVATORIO
Coordinamento della didattica
e servizi agli studenti
Silvia Tarabocchia
Coordinamento e programmazione
delle attività di produzione artistica
Andrea Amendola
Realizzazione e organizzazione
delle attività di produzione artistica
Rita Susovsky
Coordinamento e realizzazione
del programma "Erasmus+"
e relazioni internazionali
Roberto Turrin (ad interim)
Coordinamento, aggiornamento e
sviluppo dei servizi informatici d'istituto
Massimo Parovel
PRESIDENTE
Lorenzo Capaldo
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Esperto designato dal Ministero
Domenico Balzani
Componente designato
dal Consiglio accademico
Stefano Procaccioli
Direttore amministrativo
Francesco Gabrielli
Direttore di ragioneria
Serena Trocca
Collaboratori
Rossella Lucchini
Assistenti
Massimo Bianco
Giovanna Bordin
Federica Cecotti
Kristian Franzil
Martina Furlanich
Giulia Piccini
Katia Salvato Rota
Paola Trevisan
Personale tecnico
Alessandro Capuzzo, Isabella Cecotti,
Cristina Costanzo, Filomena Mangiafave,
Martina Marin, Salvatore Napolano,
Marzia Opassich, Sabrina Penzo,
Lucia Prato, Claudia Radivo,
Vittorio Rizzian, Fulvio Salvetat,
Boris Suspize, Maurizio Wallner
Collegio dei revisori
Carla Casolaro
Maria Antonietta Scalera
Consulta degli studenti
Marko Andrija Bulajich
Wang Hao
Felipe Josè Kopušar Prenz
Michela Sabadin
Matjaž Zobec
RSU
Margherita Canale
Martina Furlanich
Massimiliano Morosini
DOCENTI PER SETTORE
ARTISTICO-DISCIPLINARE (al 9 gennaio 2017)
Direzione d'orchestra
Elisabetta Maschio
Accompagnamento pianistico
Fabrizio Del Bianco
Silvio Sirsen
Silvano Zabeo
Direzione di coro e repertorio corale
per Didattica della musica
Romano Vettori
Arpa
Nicoletta Sanzin
Batteria e percussioni jazz
Stefano Peretto
Bibliografia e biblioteconomia musicale
Paolo Da Col
Canto
Cinzia De Mola
Rita Susovsky
Elementi di composizione
per Didattica della musica
Stefano Bellon
Esecuzione e interpretazione
della musica elettroacustica
Nicola Buso
Esercitazioni corali
Gualtiero Lo Nigro
Esercitazioni orchestrali
Stojan Kuret
Canto jazz
Francesco Forges-Davanzati *
Fagotto
Sergio Lazzeri
Chitarra
Pier Luigi Corona
Sandro Torlontano
Andrea Vettoretti
Fisarmonica
Corrado Rojac
Mikela Ursič *
Chitarra jazz
Riccardo Chiarion
Clarinetto
Elena Ferrofino
Domenico Foschini
Flauto
Pierluigi Maestri
Giuseppina Mascheretti
Luisa Sello
Flauto dolce
Stefano Casaccia
Clavicembalo e tastiere storiche
Paola Erdas *
Informatica musicale
Pietro Polotti
Composizione
Filippo Del Corno
Fabio Nieder
Lettura della partitura
Daniele Proni
Composizione musicale elettroacustica
Paolo Pachini
Contrabbasso
Stefano Sciascia
Contrabbasso jazz
Giovanni Maier
Corno
Imerio Prina Tagliaferri
Direzione di coro e composizione corale
Adriano Martinolli
Multimedialità
Stefano Bonetti
Musica d'insieme per strumenti a fiato
Giuseppe Falco
Musica d'insieme per strumenti ad arco
Fabio Pirona
Musica da camera
Alessandra Carani
Fedra Florit
Romolo Gessi
Paola La Raja
Oboe
Pietro Milella
Organo
Giuliana Maccaroni
Wladimir Matesic
Pedagogia musicale
per Didattica della musica
Cristina Fedrigo
Pianoforte
Giuseppe Albanese
Paolo Bidoli
Tiziana Bortolin
Claudio Crismani
Massimo Gon
Irene Gratton
Maria Letizia Michielon
Alessandro Paparo
Gianluigi Polli
Teresa Maria Trevisan
Maria Rita Verardi
Flavio Zaccaria
Pianoforte jazz
Matteo Alfonso
Pratica della lettura vocale
e pianistica per Didattica della musica
Patrizia Tirindelli
Pratica e lettura pianistica
Paolo Chiarandini
Dimitri Romano
Silvia Tarabocchia
Michela Urdido
Teoria dell'armonia e analisi
Massimo Parovel
Stefano Procaccioli
Dario Regattin
Teoria e tecnica
dell'interpretazione scenica
Rosalba Trevisan
Teoria, ritmica e percezione musicale
Roberto De Nicolò
Marco Feruglio
Enrico Perrini
Vittoriano Vinciguerra
Giuseppe Zudini
Tromba
Massimiliano Morosini
Trombone
Mauro Ferrari
Viola
Andrea Amendola
Maurizio Malaridotti
Violino
Massimo Belli
Lucio Degani *
Diana Mustea
Giancarlo Nadai
Sinead Nava
Paolo Rodda
Violoncello
Pietro Serafin
Cristina Nadal *
Saxofono
Massimiliano Donninelli
Saxofono jazz
Klaus Gesing
Storia della musica
Giulio Aldo D'Angelo
Marco Maria Tosolini
Storia della musica
per Didattica della musica
Margherita Canale
Strumenti a percussione
Ivan Mancinelli
Giorgio Ziraldo
* a contratto
Accesso
ai concerti
La serie di manifestazioni di cui
al presente programma, rientra
nell'attività didattica del Conservatorio e costituisce parte
integrante del Progetto d'Istituto.
Alle manifestazioni possono accedere, con ingresso libero, docenti e allievi del Conservatorio, e contestualmente anche il
pubblico esterno, previa prenotazione dal giorno precedente
il concerto presso la portineria
del Conservatorio.
T. +39 040 6724911
Info: www.conts.it
Le registrazioni dei concerti sono
effettuate per uso didattico e di
documentazione dagli studenti
della Scuola di Musica e Nuove
Tecnologie del Conservatorio.
Divulgando Srl - Trieste
Conservatorio di Musica "Giuseppe Tartini"
Via Carlo Ghega, 12 – 34132 Trieste
T. +39 040 6724911 – F. +39 040 6724969
www.conts.it