“Ein deutsches Requiem” Op. 45

annuncio pubblicitario
“Nel 2011 l’Italia ha sepolto poco meno di 1400 vittime del mesotelioma, il tumore maligno che colpisce
prevalentemente la pleure, causato da polvere di amianto inalata, inconsapevolmente, anche 20, 30 o 40
anni prima della manifestazione sintomatica della patologia. Magari giocando, da ragazzini, in un cortile
livellato con il micidiale “polverino” o con scarti di lavorazione sminuzzati oppure affacciandosi, da un
balcone, su un tetto di onduline di “eternit”.
(Silvana Mossano, Amianto Assassino. Inizia la battaglia al mesotelioma, da La Stampa 22.04.2012)
“Ogni anno nel mondo 120.000 persone muoiono per colpa dell’amianto. Una vittima ogni cinque minuti.
Si prevede che in Italia, tra il 2015 e il 2020, ci sarà il picco di mortalità a causa di malattie provocate
dall’esposizione all’amianto.
Solo negli ultimi anni, grazie anche agli appelli del Presidente della Repubblica, gli omicidi bianchi sono
balzati agli onori della cronaca. Il modello di sviluppo che mette il profitto davanti alla vita umana, però,
ha una storia secolare. Una storia fatta di uomini e donne che amavano il loro lavoro e i valori che rappresentava. Ma soprattutto la storia di un terribile sospetto: chi sapeva che l’amianto uccideva ha preferito
tacere?”
(Carlo Lucarelli, “Amianto: le morti silenziose”. RAITRE 13.02.2012)
Albino Majer aveva cinquantacinque anni, abitava e lavorava a Montebelluna.
Era un uomo che amava molto il silenzio e soprattutto, in silenzio, amava ascoltare le
sue montagne.
Alle parole anteponeva il lavoro delle sue mani grandi e generose.
È mancato nel 2002 per mesotelioma pleurico, malattia professionale contratta sul lavoro.
Malattia subdola, perché tace nel corpo anche per trent’anni e poi alla fine si manifesta
in tutta la sua brutale sofferenza: ci si può ammalare tagliando tubi dell’acquedotto,
respirando senza saperlo particelle di fibrocemento (amianto).
Il concerto di stasera vuole essere una preghiera per chi ha sofferto e soffre a causa di
questa dolorosa malattia, ma soprattutto per Albino per ricordare la sua gioia di vivere, la sua risata fragorosa, i suoi mille interessi, la sua tenacia e la sua caparbietà nella
ricerca della verità. Verità che va sempre guardata in faccia qualunque essa sia, anche
se può portare dolore, indifferenza e inaspettato distacco. Verità che si esprime con le
leggi dell’uomo anche se dopo dieci anni. Verità che porta ad una conclusione: Chi
lavora per vivere non dovrebbe morire a causa del proprio lavoro.
Federica
MONTEBELLUNA - CHIESA DI SANTA MARIA IN COLLE
Sabato 16 giugno ore 21.00
LUDWING VAN BEETHOVEN
Bonn 16.12.1770 - Vienna 26.03.1827
Ouverture “Egmont” Op. 84
1. Sostenuto ma non troppo/Allegro
JOHANNES BRAHMS
Amburgo 07.05.1833 - Vienna 03.04.1897
“Ein deutsches Requiem” Op. 45
Su testi tratti dalle sacre scritture
1. Selig sind, die da Leid Tragen
Ziemlich langsam und mit Ausdruck
(Piuttosto lentamente e con espressione)
2. Denn alles Fleisch, es ist wie Gras
Langsam, marschmäßig (Lentamente, con senso di marcia)/
Etwas bewegter (un po’ più mosso)/Tempo I/Un poco Sostenuto/
Allegro non troppo/Tranquillo
3. Herr, lehre doch mich
Andante moderato
4. Wie lieblich sind deine Wohnungen
Moderatamente mosso
5. Ihr habt nun Traurigkeit
Langsam (Lentamente)
6. Denn wir haben hie keine bleibende Statt
Andante/Vivace/Allegro
7. Selig sind die Toten
Feierlich (Solenne, Festoso)
È la fine del 1809, dopo alcuni mesi di assedio, a Vienna i cannoni francesi tacciono ed è ristabilita la
pace. Fra l’ottobre 1809 ed il giugno 1810, su commissione di Joseph Hartl von Luchsenstein, direttore dell’Hofburgtheater di Vienna, Beethoven compone con passione l’Ouverture per l’Egmont di
Goethe, e rende omaggio a quest’ultimo con la seguente dedica: “a questo meraviglioso Egmont, che
ho musicato con lo stesso fervore che l’ho letto…”. Lamoral Conte di Egmond (castello di La Hamaide,
ca 1522-1526), figlio di Giovanni IV Conte di Egmont e di Francesca di Lussemburgo, si fa onore
negli eserciti di Carlo V, per i suoi meriti l’imperatore gli conferisce il titolo di principe di Gavre. Il
suo atteggiamento fermo e dignitoso diventa un punto di riferimento della resistenza nazionale fiamminga al governo spagnolo; fu arrestato (1567), condannato a morte e decapitato. La vicenda ispirò
a Wolfgang Goethe la tragedia in 5 atti che fu pubblicata a Lipsia nel 1788 e andò in scena a Weimar
nel 1791. L’Ouverture si sviluppa in nove parti che si eseguivano durante gli intermezzi degli atti, pur
non essendo particolarmente descrittiva, nell’introduzione in fa minore evoca la cella dove è stato
imprigionato l’eroe, la conclusione trionfale che segue, sembra voler ricordare le sue ultime parole:
“amici, cadete con gioia seguendo il mio esempio”.
La Sinfonia di vittoria finale riprende l’ultima parte dell’Ouverture. Prima dell’”Allegro con brio”
finale un motivo dei violini simboleggia la decapitazione dell’eroe.
Nell’Ouverture Egmont, come in altre composizioni di Beethoven (Quinta Sinfonia, Nona Sinfonia,
Fidelio, Fantasia Corale), il percorso drammatico, iniziato in tonalità minore, finisce con un finale in
maggiore pieno di slancio e gioioso. Nella parabola creativa di Beethoven penso si possa riaffermare
il concetto etico coniato da E.T.A. Hoffmann: “…attraverso la battaglia alla vittoria, attraverso la notte
alla luce… ”, un messaggio pregno di speranza e in piena armonia con quell’anelito verso un nuovo
umanesimo al quale Beethoven ardentemente aspirava.
Ein deutsches Requiem (Requiem tedesco) è un lavoro sinfonico corale polifonico, ed è l’opera
che portò alla notorietà il compositore tedesco, allora trentacinquenne.
Non si tratta di una Messa da Requiem in senso propriamente liturgico, e non ha una diretta relazione con le messe funebri della tradizione latina come quelle di Da Victoria, Mozart o Verdi.
Il testo di forma abbastanza libera è tratto dalla Bibbia di Martin Lutero, e fu Brahms stesso a stenderne il libretto. Pur nella libertà della scelta dei testi e della struttura stessa della composizione “Ein
deutsches Requiem” ha un’anima molto antica.
Lo studente Brahms si manteneva a Vienna curando le bozze e le revisioni delle partiture delle opere più antiche (Haendel, Bach, Schubert, e di Heinrich Schutz/Musicalische Exequien), per la casa
editrice Breitkopf, ed è facile intuire che il continuo rapporto con le composizioni polifoniche dei
grandi predecessori e lo spirito che esse incarnavano, abbia affascinato ed influenzato Brahms nella stesura della sua opera. Molti sostengono che il concetto di fondo portato avanti da Brahms era
comunque di natura filosofica: le persone cui portare aiuto e consolazione non erano i morti, o per
meglio dire le anime dei morti, ma i vivi. Il tono di pace e consolazione, peraltro, è chiaramente percepibile sin dalle prime battute dell’opera e rimane tale anche nell’ultimo brano, nel quale riecheggia
il primo numero e porta a compimento, in maniera quasi ciclica, il lavoro. Altri invece preferiscono
sostenere si tratti di un inno alla vita dopo la morte, essendo, come detto un lavoro ciclico, nel quale
l’ultimo brano “Beati coloro che muoiono nel nome del Signore”, porta l’indicazione di tempo “Feierlich” (Solenne, Festoso).
L’opera è dedicata alla memoria della madre, e fu composta dal 1865 vedendo la prima esecuzione
nella stesura definitiva e attuale nel 1869 Gewandhaus di Lipsia.
R. Z.
Ein Deutsches Requiem Op. 45
1 CORO
Selig sind, die da Leid tragen,
denn sie sollen getröstet werden.
Die mit Tränen säen,
werden mit Freuden ernten.
Sie gehen hin und weinen
Und tragen edlen Samen,
und kommen mit freuden
und bringen ihre Garben
2 CORO
Denn alles Fleisch es ist wie gras
Und alle Herrlichkeit des Menschen
Wie des Grases Blumen.
Das Gras ist verdorret
Und die Blume abgefallen.
So seid nun geduldig, liebe Brüder,
bis auf die zukunft des Herrn.
Siehe, ein Ackermann wartet
Auf die koestliche Frucht der Erde
Und ist geduldig darüber,
bis er empfahe den Morgenregen und Abendregen.
So seid geduldig.
Denn alles Fleisch es ist wie gras
Und alle Herrlichkeit des Menschen
Wie des Grases Blumen.
Das Gras ist verdorret
Und die Blume abgefallen.
Aber des Herren Wort bleibt in Ewigkeit.
Die Erloeseten des Herrn werden wiederkommen,
und gen Zion kommen mit Jauchzen;
Freude, ewige Freude,
wird über ihrem Haupte sein;
Freude und Wonne werden sie ergreifen,
und Schmerz und Seufen wird weg müssen.
1. CORO
Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.
(Matteo 5,4)
Chi semina nelle lacrime
mieterà con giubilo.
Nell’andare, se ne va e piange,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con giubilo
portando i suoi covoni.
(Salmo 126, 5/6)
2 CORO
Poiché tutti i mortali sono come l’erba
E ogni loro splendore
È come fiore d’erba.
L’erba inaridisce,
i fiori cadono.
(Pietro 1, 24)
Siate dunque pazienti, fratelli,
fino alla venuta del Signore.
Guardate l’agricoltore:
egli aspetta pazientemente
il prezioso frutto della terra
finchè abbia ricevuto le piogge dell’autunno
e le piogge di primavera.
Siate pazienti.
(Giacobbe 5,7)
Perché tutti i mortali sono come l’erba
E ogni loro splendore
È come fiore d’erba.
L’erba inaridisce, ifiori cadono
Ma la parola del Signore
Rimane in eterno.
(Pietro 1, 24/25)
Ritorneranno i riscattati dal Signore
E verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne
splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.
(Isaia 35,19)
3 BARITONO E CORO
Herr, lhere doch mich,
daß ein Ende mit mir haben muß,
und mein Leben ein Ziel hat,
und ich davon muß
Siehe, meine Tage sind
Einer Hand breit vor Dir,
und mein Leben ist wie nichts vor Dir.
Ach, wie gar nichts sind alle Menschen,
die doch so sicher leben.
Sie gehen daher wie ein Schemen,
und machen ihnen viel vergebliche Unruhe:
sie sammlen und wissen nicht,
wer es kriegen wird.
Nun Herr, wes soll ich mich trösten?
Ich hoffe auf Dich.
Nach den Vorhöfen des Herrn;
Mein Leib und Seele freuen sich
In dem lebendigen Gott.
Wohl denen, die in Deinem Hause Wohnen,
die loben Dich immerdar.
3 BARITONO E CORO
Rivelami, Signore la mia fine
Quale sia la ,misura dei miei giorni
e saprò quanto è breve la mia vita.
Vedi, in pochi palmi
Hai misurato i miei giorni,
la mia esistenza davanti a te è nulla.
Solo un soffio
È ogni uomo che vive,
come ombra
è l’uomo che passa
e solo invano si agita;
accumula ricchezze e non sa
chi le raccolga.
Ora, che attendo Signore?
In te la mia speranza.
(Salmo 39, 5/8)
Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio,
nessun tormento le toccherà.
(Salomone 3,1)
4 CORO
Quanto sono amabili le tue dimore
Signore degli eserciti!
L’anima mia languisce
E brama gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
Esultano nel Dio vivente.
Beato chi abita la tua casa:
sempre canta le tue lodi.
(Salmo 84 2,3,5)
5 CORO CON SOPRANO SOLO
Ihr habt nun Traurigkeit;
aber ich will euch wiedersehen,
und eur Herz soll sich freuen,
und eure Freude soll niemand von euch
nehmen.
5 CORO CON SOPRANO SOLO
Così anche voi, ora, siete nella tristezza;
ma vi vedrò di nuovo,
e il vostro cuore si rallegrerà,
e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia.
(Giovanni 66,13)
Ich will euch trösten,
wie einen seine Mutter tröstet.
Come una madre consola il figlio,
così io vi consolerò.
(Isaia 66, 13)
Vedete con gli occhi che poco mi affaticai
E vi trovai per me una grande pace.
Io vi consolerò.
(Siracide 51,35)
Der Gerechten Seelen sind in Gottes Hand
Und keine Qual rühret sie an.
4 CORO
Wie leiblich sind Deine Wohnungen,
Herr Zebaoth!
Meine Seele verlanget und sehnet sich
Sehet mich an: Ich habe eine oleine Zeit
Mühe und Arbeit gehabt
und habe großen Trost gefunden
6 CORO CON BARITONO SOLO
Denn wir haben keine bleibende Statt,
sondern die zukünftige suchen wir.
Siehe, ich sage euch ein Geheimnis:
Wir werden nicht alle verwandelt werden;
und dasselbige plötzlich in einem Augenblick,
zu der Zeit der letzten Posaune. Denn es
wird di Posaune schallen unverweslich;
und wir werden verwandelt werden.
Dann wird erfüllet werden das Wort,
das geschrieben steht.
Der Tod ist verschlungen in den Sieg,
Tod, wo ist dei Stachel?
Hölle, wo ist dein Sieg?
6 CORO CON BARITONO SOLO
Poichè non abbiamo quaggiù una dimora stabile, ma andiamo in cerca di quella futura.
(Ebrei 13,14)
Ecco io vi annunzio un mistero:
non tutti moriremo, ma saremo trasformati,
in un istante, in un batter d’occhio,
al suono dell’ultima tromba
e i morti risorgeranno incorrotti
e noi saremo trasformati.
Si compirà la parola
Della Scrittura:
La morte è stata ingoiata per la vittoria.
Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?
Dov’è, o morte, la tua vittoria?
(1. Corinzi 51/42, 54/55)
Herr, du bist würdig
Zu nehmen Preis und Ehre und Kraft,
denn Du hast alle Dinge erschaffen,
und durch Deinen Willen haben sie das
Wesen
und sind geschaffen.
Tu sei degno, o Signore,
di ricevere gloria, l’onore e la potenza,
poiché tu hai creato tutte le cose,
e per tua volontà
furono create e sussistono.
(Apocalisse 4, 11)
7 CORO
Selig sind die Toten,
die in dem Herrn sterben,
von nun an.
Ja der Geisdt spricht,
daß sie ruhen von ihrer Arbeit;
denn ihre Werke folgen ihnen nach.
7 CORO
Beati fin d’ora i morti
Che muoiono
Nel Signore.
Si, dice lo Spirito,
riposeranno dalle loro fatiche;
perché le loro opere li seguono.
(Apocalisse, 14,13)
Partitura:
soprano e baritono soli, coro a 4 voci
1 piccolo, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti,
4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, 1 basso tuba, timpani,
violini I/II, viole, violoncelli, contrabbassi, arpa, organo (ad libtum).
Francesca Scaini, soprano.
Dopo la maturità classica si iscrive al Conservartorio “B.Marcello “ di Venezia diplomandosi con il
massimo dei voti, come migliore allieva riceve la medaglia d’argento dal Presidente della Repubblica.
Si perfeziona all’Accademia della Voce di Torino, frequentando Master Class con V. Zeani, F. Corelli
A. Krauss, R. Kabaiwanska; frequenta la R. Scotto Opera Accademy. Nel 2001 vince il premio “
M. Callas, Nuove voci per Verdi “, per la categoria soprani, confermando le sue doti di interprete
che l’hanno portata ad essere la Prima Donna della Staatsoper di Hannover per 5 anni, nei ruoli di
Aida, Amelia, Elvira, Leonora, Donna Anna, Tosca, Butterfly. Si è esibita nei maggiori teatri e sale
da concerto europei e non Amburgo, Stoccarda, La Fenice, l’Opera Bastille, Bellas Artes , Festival
di Edimburgo, Malaga, Graz, Zurigo, Kiev, etc. Ha inciso titoli rari per Dynamic. Ha collaborato con
registi come Ally, Del Monaco,Viebrock, De Monticelli, Bieto, etc Ha cantato sotto la direzione dei
Maestri Lu, Benini, Buechler, Lu-ja, Benzi, più volte con il Maestro Ceccato, eseguendo la Messa da
Requiem di G Verdi a Odensee, Brno, Blatislava, Graz etc.
Oliviero Giorgiutti, baritono
Oliviero Giorgiutti, nato nel 1972, si diploma prima in oboe poi in canto, perfezionandosi in seguito
con Raina Kabaiwanska, Rokwell Blake, Renato Bruson e Ruggero Raimondi. La sua carriera inizia
come vincitore prima del concorso internazionale As.Li.Co di Milano, poi del concorso internazionale “Toti dal Monte” di Rovigo e del concorso “Comunità Europea” di Spoleto, grazie ai quali interpreta i suoi primi ruoli importanti: Ford nel “Falstaff” di G. Verdi, Sharpless nella “Madama Butterfly” di G. Puccini, Germont ne “La Traviata” di G. Verdi, opera poi rappresentata anche nei maggiori
teatri giapponesi, fra cui il Bunka Kaikan di Tokyo. Da allora ha interpretato alcuni dei celebri ruoli
del suo in numerosi teatri in Italia e all’estero. Ha inoltre partecipato alla prima esecuzione italiana di
diverse opere di autori italiani e stranieri, tra cui ricordiamo: “Il diario di Nijinsky” del compositore
ungherese Detlev Glanert e la “Missa Lorca” di C. Margutti al Festival MITO SettembreMusica,
oltre a diverse opere da camera della rassegna MICRON.
Nato a Bassano del Grappa e residente ad Asolo, Roberto Zarpellon é, oltre che un musicista di
talento, un inarrestabile protagonista della vita culturale Italiana.
Si diploma nel 1985 in Organo e Composizione Organistica al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma e,
nel 1988, si laurea all’Accademia di Musica e Arti Figurative di Vienna sotto la guida del prof. Alfred
Mitterhofer. A Vienna frequenta i corsi di Direzione d’Orchestra, Musica da Chiesa (Kirchenmusik
- Direzione di Coro con E. Ortner), Pianoforte e Clavicembalo. Negli anni accademici 1985/86 e
1986/87, il Ministero per la Scienza e la Ricerca austriaco gli conferisce due premi.
Diviene assistente di Sandor Végh.
Debutta come direttore al Wiener Festwochen nel 1987 e nel 1988 al Mozarteum di Salisburgo.
Da allora ha tenuto concerti a Vienna (Konzerthaus), Salisburgo (per gli Amici del Festival), Berlino
(Konzerthaus), Colonia (WDR-Philharmonie), Budapest, Belgrado, Bonn (Festival Beethoven),
Linz (Brucknerhaus - Festival A. Bruckner), per l’Ente Arena di Verona, al Teatro la Fenice di Ve-
nezia, al Teatro dell’Opera di Roma, alla Sala Nervi di Città in Vaticano, Cappella Sistina (Inaugurazione delle Celebrazioni per i 500 anni di Costituzione della Guardia Svizzera), festival Puccini di
Torre del Lago, Festival di Martina Franca, nonché negli Stati Uniti e in Giappone (la produzione
del Falstaff di G. Verdi da lui diretta e prodotta dal Teatro dell’Opera di Sakai-City-Opera/Osaka
nel 2004 ha vinto il premio della Fondazione Internazionale Mitsubishi, quale miglior produzione
operistica dell’anno in Giappone).
Tra le collaborazioni più prestigiose é il caso di ricordare quelle con Bruno Canino, Michele Campanella, Olivera Miljakovic, Thomas Quastoff, Thomas Christian, Salvatore Accardo, Viktoria Mullova, Gloria Banditelli, Katya Ricciarelli, Alexander Lonquich, Sara Mingardo, Massimo Somenzi,
Geza Hosszu Legocky, Alois Brandhofer, Alexander Janiczek, Hiro Kurosaki, Fabio Biondi, e tanti
altri fra i quali alcune prime parti dell’Orchestra Filarmonica di Berlino, dell’Orchestra Filarmonica
di Monaco e dell’Orchestra Filarmonica di Vienna; progetti di “Teatro musicale” con David Riondino, Senta Berger, Lino Toffolo, Pino Caruso, etc.
Fondatore dell’Orchestra da Camera “Lorenzo Da Ponte”, per l’esecuzione della musica barocca si
avvale dell’ormai ventennale collaborazione di musicisti provenienti dal Concentus Musicus di N.
Harnoncourt e da altre delle migliori formazioni europee.
Ha inciso per la Fondazione Mozarteum di Salisburgo, la DG (Dabringhaus und Grimm), “Nuova
Era” e registrato per le più importanti Radio e TV italiane ed europee. Autore di saggi, pubblicazioni
(tra cui “La musica degli Affetti” in A. Kircher con la prefazione di Umberto Eco) e trascrizioni; è
stato consulente per il Ministero dei Beni Culturali Italiano.
Tiene corsi di perfezionamento sulla musica barocca e la prassi esecutiva dell’epoca ed é docente di
Direzione d’Orchestra presso il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco V.to. Già direttore artistico di diversi Festival (“Festival dell’Aurora - Maggio Pitagorico”, “In Festo Paschatos”; attualmente si
occupa del “Symposium Mozart-Da Ponte” e del Progetto “INTERFLUMINA, Cultura e Identità
fra il Brenta ed il Piave”.
Coro da Camera Reale Corte Armonica Caterina Cornaro, A cavallo tra i secoli XV e
XVI regnò ad Asolo Caterina Cornaro, Regina di Cipro, Armenia, Gerusalemme e Signora di Asolo.
Ella scelse la Perla della Marca per le sue antiche e nobili origini, nonché per la sua posizione geografica magica ed incantata sui miti colli dei domini veneziani. Seppe creare intorno a sé una Corte
così splendida di personaggi illustri, poeti e artisti che la sua fama permane tuttora.
Per secoli Asolo è stata dimora stabile e/meta di artisti, P. Bembo, R.Browning, G. F. Malipiero,
E.Duse, A.Schoenberg, G. D´Annunzio, E. Hemingway, I. Strawinski, M. Mastroianni, etc.
Stimolati dalla poesia, di cui le antiche mura della città della Marca sono ancora impregnate, nasce
il Coro da Camera Reale Corte Armonica Caterina Cornaro che debutta nella Cattedrale Asolana
nel Natale del 1993.
Il repertorio del coro, grazie anche alla duttilità dell’organico, abbraccia tutta la produzione musicale
che va dalla Polifonia Rinascimentale alle composizioni dei giorni nostri.
Il Coro si è esibito nelle principali città italiane (Milano, Basilica di San Marco Basilica dei Frari a
Venezia, Teatro dell’Opera di Roma, Città del Vaticano, Basilica di S. Pietro e Sala Nervi per S.S.
Giovanni Paolo II, Brescia, Festival Gasparo da Salò, Festival dell’Aurora di Crotone) e all´estero
(Austria, Ungheria e Germania). I solisti del complesso hanno eseguito in prima mondiale in tempi
moderni l’Oratorio di A. Caldara “Il Morto Redivivo, ovvero Sant’Antonio di Padova” nell’ambito
del Festival “Il Suono del Veneto”. Ha inciso per Rivo Alto (Mozart Größe Credo-Messe), ed ha registrato per Rai Uno, Rai Tre, Rai International, Sat 2000, Tele +3, WDR 3. Alcuni titoli dal repertorio: The Messiah, Dixit Dominus, Anthems di Händel; Grande Messa in Do min., Krönungsmesse,
Größe Credo-Messe, Requiem, Idomeneo, Così fan tutte di Mozart; IX Sinfonia e Fantasia Corale
Op. 80 di L. van Beethoven, Magnificat, Passioni, Cantate e Messa in Si min. di Bach; Petite Messe
Solennelle e Stabat Mater di Rossini, Requiem di Faurè, Orfeo ed Euridice e De profundis di Gluck,
Ein deutsches Requiem di Brahms, Messa di Requiem di Verdi, Via Crucis e Messa da Requiem di F.
Liszt, Gloria, Beatus vir, Dixit Dominus, Credo, Magnificat di A.Vivaldi, Vespro della Beata Vergine
di Monteverdi, Mottetti e Messa di Strawinsky, Poulanc, Carmina Burana di Orff. Sono molti i direttori dell´area Mitteleuropea, noti soprattutto per le produzioni sinfonico-corali che per le esecuzioni
del sopraccitato repertorio scelgono la Corte Armonica di Asolo: J. Hiemtsberger, M. Radulescu,
H. Winking, W. Sauseng, U. Lajovic, I. Fusseneger, etc. L´Associazione corale Reale Corte Armonica Caterina Cornaro, cura altresì programmazioni di Festivals manifestazioni musicali varie fra le
quali: Il Suono del Veneto, La Musica Sacra Fra universalismo e Tradizione Veneta/I Grandi Monumenti Musicali alla Cristianità (prima edizione in occasione del Giubileo 2000), Natale ad Asolo,
“In Festo Paschatos” (Festival di Pasqua di Bassano del Grappa) e il Simposio Mozart / Da Ponte,
in collaborazione con la Regione Veneto e la Fondazione Internazionale Mozarteum di Salisburgo.
SOPRANI: Simonetta Baldin, Erika Benatti, Silvana Benetti, Maria Assunta Breda, Tiziana Coppe,
Barbara Crisponi, Sara De Angelis, Miriam Gazzola, Roberta Majoni, Annalisa Massarotto, Flavia
Morisi, Ernesta Pontarolo, Roberta Pozzer, Sheila Rech, Paola Salamone O’Connors, Daniela Segato; CONTRALTI: Francesca Basso, Anna Bessi, Claudia De Pian, Paola De Longhi, Anna Grasso,
Deborah Lotto, Monica Seretti, Sabrina Simioni, Monica Tonietto, Tina Terzariol, Rossana Verlato,
Eugenia Zuin; TENORI: Fabio Coberlato, Roberto Daminato, Luigi Durante, Roberto Gonella,
Haruyuki Hirai, Gianclaudio Martin, Alberto Mazzocco, Bruno Nogara, Federico Rizzo, Maurizio
Saccani, Domenico Tessaro, Carlo Timillero, Gianbattista Trevisan, Mariano Zarpellonì; BASSI:
Giovanni Bertoldi, Bordin Filippo, Edoardo Cavalli, Luigi Bianchini, Adriano Calzavara, Biagio La
Torre, Gianni Moretta, Gianni Di Padua, Enrico Genovese, Giovanni Pedrazzoli, Daniele Facchin,
Marco Manzardo, Gaetan Nasato Tagnè, Carlo Roni, Luigi Varotto.
L ‘Orchestra da Camera Lorenzo Da Ponte raggruppa alcuni dei migliori musicisti dell’area mitteleuropea, provenienti dal Concentus Musicus Wien, dai Wiener Philharmoniker, dal Teatro
dell’Opera di Zurigo, dalla Filarmonica della Scala, dall’Orchestra Mozart, dalla Chamber Orchestra
of Europe, dall’Orchestra Sinfonica di Budapest e da altre tra le migliori formazioni europee.
Il gruppo, che ha sede ad Asolo, prende il nome da Lorenzo Da Ponte (fino a quattordici anni Emanuele Conegliano), geniale librettista la cui fama è indissolubilmente legata a quella di Wolfgang
Amadeus Mozart. Eredi dello spirito di questa importante figura del teatro musicale, che tanto ha
contribuito allo sviluppo della cultura e dell’opera italiana nel mondo, i componenti dell’orchestra si
prefiggono di coltivare e proseguire il rapporto privilegiato tra la cultura e la musica italiana e l’Euro-
pa, attraverso esecuzioni al tempo stesso fedeli al modello originale e all’avanguardia nel panorama
internazionale.
L’Orchestra è specializzata nel repertorio barocco e classico, e si trova perfettamente a suo agio sia
con strumenti originali che con strumenti moderni. Per il repertorio sinfonico-corale, l’orchestra
si avvale della collaborazione del Coro Reale Corte Armonica Caterina Cornaro, con il quale ha
eseguito innumerevoli brani del periodo barocco e classico, tra cui ad esempio il Vespro della Beata Vergine di C. Monteverdi; Gloria, Beatus vir, Dixit Dominus, Credo, Magnificat di A.Vivaldi;
Magnificat, Passioni, Cantate e Messa in Si min. di J. S. Bach; Messiah, Dixit Dominus, Anthems di
G. F. Händel; Grande Messa in Do min., Krönungsmesse, Größe-Credo-Messe, Requiem di W. A.
Mozart; IX Sinfonia e Fantasia Corale Op. 80 di L. van Beethoven.
Al progetto dell’Orchestra Lorenzo da Ponte hanno aderito solisti di fama internazionale come Thomas Christian, Bruno Canino, Viktoria Mullova, Alfred Mitterhofer, Bernard Naoki Hedenborg,
Fabio Biondi, Salvatore Accardo, Massimo Quarta, René Clemencic, Alois Brandhofer, Rudolf
Leopold, Alexander Janiczek, Alexander Lonquich, Geza Hossu-Legocy, e tanti altri. L’orchestra è
reduce dalla recente affermazione ottenuta a Salisburgo, con l’esecuzione della “Johannes-Passion”
di Bach, in collaborazione con il Sa lzburger Bach-Chor, e la direzione di Alois Glassner. ORGANICO CONCERTO 16.6.2012. VIOLINI I/II: VIOLINI I/II; Fabio Paggioro (violino principale),
Giorgio Baldan, Marialuisa Barbon Francesca Bonomo, Ezster Draskokzi, David Fuenmayor Pal Jaz
Agnes Kertesz, Tamas Toth, Gilda Urli, Elisa Saglia, Massimiliano Simonetto, Gianpiero Zanocco,
Roberta Zarpellon; VIOLE: Silvia Nehemet, Giada Broz, Simone Laghi, Francesca Milani; VIOLONCELLI: Simone Tieppo, Klaus Broz, Stefania Cavedon, Desirèe Calzavara; CONTRABBASSO; Mauro Meroi, Daniele Carnio; FLAUTO I/II: Anna Medici, Alberto Crivelletto; OTTAVINO:
Sophie Babetto; OBOE I/II: Arrigo Pietrobon, Michele Antonello; CLARINETTO: Corrado Orlando, Gerardo Carbone; FAGOTO: Andrea Bressan, Laura Costa; CONTROFAGOTTO: Giorgio Bellò; CORNO I/II/III/IV: Sándor Endrődy, Balázs Perneczky, Zsolt Kocsis, Mikes Kelemen;
TROMBONE I/II/III: András Pálfy, Simon Áron, Vörös Péter; TUBA: Tibor Takács; TORMBA
I/II: Gábor Devecsai, László Tóth; TIMPANI: Saverio Tasca; ARPA Silvia Vicaro.
In collaborazione con:
Via Foresto Vecchio, 2 - 31011 Asolo - www.realecortearmonica.it
Scarica