Sommario Relazione Tecnica
Impianto Elettrico di Pubblica Illuminazione
1. GENERALITA’ SULL’INTERVENTO ........................................................................................................................... - 2 2. RESPONSABILI .......................................................................................................................................................... - 2 3. RIFERIMENTI NORMATIVI ........................................................................................................................................ - 2 3.1. Prescrizioni Generali............................................................................................................................................ - 2 3.2. Disposizioni di legge e norme tecniche................................................................................................................ - 2 4. ALIMENTAZIONE DELL’IMPIANTO ELETTRICO ...................................................................................................... - 3 4.1. Principali Utenze Elettriche .................................................................................................................................. - 3 4.2. Consegna dell’Energia......................................................................................................................................... - 3 5. QUADRI ELETTRICI ................................................................................................................................................... - 3 5. DISTRIBUZIONE ........................................................................................................................................................ - 4 5.1. Cavi Elettrici ......................................................................................................................................................... - 4 5.2. Tubazioni e Canali ............................................................................................................................................... - 4 5.3. Giunzioni .............................................................................................................................................................. - 5 6. PUBBLICA ILLUMINAZIONE ...................................................................................................................................... - 5 6.1. Prescrizioni Generali............................................................................................................................................ - 5 6.2. Corpi Illuminanti in Progetto ................................................................................................................................. - 5 7. PROTEZIONI E SEZIONAMENTO ............................................................................................................................. - 6 7.1. Caratteristiche Generali del Sistema di Protezioni ............................................................................................... - 6 7.2. Impianto di Messa a Terra ................................................................................................................................... - 6 7.3. Protezione dal Sovraccarico ................................................................................................................................ - 6 7.4. Protezione dal Cortocircuito ................................................................................................................................. - 7 7.5. Protezione dai Contatti Diretti .............................................................................................................................. - 7 7.6. Protezione dai Contatti Indiretti ............................................................................................................................ - 7 7.7. Collegamenti Equipotenziali................................................................................................................................. - 8 7.8. Selettività delle Protezioni .................................................................................................................................... - 8 7.9. Sezionamento e Comando .................................................................................................................................. - 9 TABULATI DI CALCOLO
RELAZIONE TECNICA
Impianto Elettrico di Pubblica Illuminazione
1. GENERALITA’ SULL’INTERVENTO
La presente relazione ha per scopo il progetto esecutivo di “Rigenerazione e riqualificazione del centro storico” del comune di
Cannole. Tale progetto tra l’altro interviene sull’’impianto elettrico di pubblica illuminazione al servizio della Piazza San Vincenzo. La
presente relazione tecnica viene redatta al fine di dettagliare l’intervento sull’impianto elettrico.
Per l’illuminazione di fondo della piazza si prevede la sostituzione dei pali di pubblica esistenti (altezza 10 metri) con pali
d’illuminazione artistica (altezza 4 metri) a doppio braccio, completi di n. 2 lanterne con lampade al sodio ad alta pressione da 70 W
ciascuna.
Si prevede inoltre un’illuminazione d’accento, per gli edifici di maggior pregio prospicienti la piazza, costituita da faretti incassati a
pavimento dotati di lampade a ioduri metallici da 70 W.
L’illuminazione puntuale del campanile della chiesa è garantita da un faretto, attualmente installato su uno dei pali da rimuovere, che
verrà riposizionato a parete sul muro di un edificio nelle immediate vicinanze.
Per quanto riguarda l’alimentazione dei pali artistici in progetto si prevede di utilizzare le stesse condutture elettriche presenti per i
pali di pubblica illuminazione da rimuovere.
I faretti incassati a pavimento per l’illuminazione d’accento sono invece alimentati da nuove dorsali da posare sotto la sede stradale
oggetto di intervento.
Tutte le linee elettriche dipartono da un quadro in vetroresina a pavimento esistente, installato nella piazza stessa, che alimenta i pali
di pubblica illuminazione ed alcuni faretti d’accento già presenti, pertanto non si richiedono nuove forniture di energia e l’installazione
di nuovi contatori.
Gli impianti da realizzare si intendono costruiti a regola d’arte e dovranno pertanto osservare le prescrizioni della presente relazione
e degli elaborati grafici allegati, delle norme tecniche e della legislazione tecnica vigente.
2. RESPONSABILI
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Committente: Amministrazione Comunale di Cannole (Le)
Progettista: R.T.P. Ing. Leonardo Zacheo, Arch. Ennio Villani, Arch. Sara Tortorella
3. RIFERIMENTI NORMATIVI
3.1. Prescrizioni Generali
La realizzazione degli impianti deve essere affidata ad un’impresa qualificata ai sensi del Decreto Ministeriale n° 37 del 22 gennaio
2008, che deve eseguire i lavori a perfetta regola d’arte e conformemente alla normativa vigente in materia. Ultimati i lavori, in
ottemperanza con quanto prescritto dal D.M. n° 37 del 22/01/2008 l’impresa deve obbligatoriamente rilasciare al committente la
dichiarazione di conformità dell’impianto.
Prima della messa in servizio l’impresa dovrà procedere al collaudo dell’impianto, in ottemperanza alle norme vigenti.
La manutenzione degli impianti, di cui è responsabile il detentore che dovrà incaricare a tal uopo un tecnico abilitato ai sensi del
D.M. n° 37 del 22/01/2008, deve essere eseguita nei termini prescritti dalla legislazione vigente.
Le caratteristiche degli impianti e dei loro componenti devono essere conformi alla normativa generale (disposizioni legislative
italiane) e tecnica di settore vigente alla data di presentazione del presente progetto, oltre che alle disposizioni impartite da enti e
autorità locali.
3.2. Disposizioni di legge e norme tecniche
D.M. n. 37 del 22.01.2008: Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della
legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti
all'interno degli edifici.
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CEI 11-4: Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne.
CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in
corrente continua.
CEI 81-1: Protezione delle strutture contro i fulmini.
CEI 81-4: Protezione delle strutture contro i fulmini - Valutazione del rischio dovuto al fulmine.
CEI EN 50086-2-4: Sistemi di canalizzazione per cavi - Sistemi di tubi - Parte 2-4: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi
interrati.
UNI 10819: Impianti di illuminazione esterna - Requisiti per la limitazione della dispersione verso l'alto del flusso luminoso.
UNI40: Pali per illuminazione pubblica.
Per quanto concerne gli argomenti non trattati, o particolari non specificati, si prescrive che in conformità a quanto sopra descritto i
materiali adottati e l'esecuzione dei lavori corrispondano alle norme CEI o europee di pari valore ed abbiano dimensioni unificate
secondo le tabelle UNEL e DIN in vigore.
4. ALIMENTAZIONE DELL’IMPIANTO ELETTRICO
4.1. Principali Utenze Elettriche
La potenza impegnata (in base alla quale è dimensionato l’impianto di pubblica illuminazione) viene calcolata sulla base delle
principali utenze elettriche previste e di seguito riportate:
- Lampioni con lampade SAP da 70 W su pali artistici: 2 kW.
- Faretti incassati a pavimento con lampade JM da 70 W: 2 kW.
La potenza impegnata totale, considerando pari ad uno sia il coefficiente di utilizzazione che il coefficiente di contemporaneità, vale
pertanto 4 kW.
4.2. Consegna dell’Energia
L’energia elettrica viene prelevata dalla rete di distribuzione pubblica in basa tensione (230/400 V), mediante un solo punto di
consegna ENEL già presente, pertanto non si richiede l’installazione di nuovi contatori.
Il sistema di distribuzione è del tipo TT, con un unico impianto di terra da raccordare all’esistente.
5. QUADRI ELETTRICI
In prossimità di Piazza San Vincenzo è presente un armadio a pavimento in vetroresina entro cui sono alloggiati il contatore ed i
dispositivi di comando e protezione a servizio dell’impianto di illuminazione pubblica esistente, pertanto si prevede di alimentare i
nuovi corpi illuminanti a partire dal medesimo quadro, previa implementazione di nuove apparecchiature di comando e protezione,
come da schema elettrico unifilare allegato.
Dal quadro dipartono due condutture elettriche in cavidotto interrato, una esistente ed una di nuova installazione.
La conduttura elettrica esistente, precedentemente utilizzata per alimentare i pali di pubblica illuminazione da rimuovere, si prevede
di utilizzarla per l’alimentazione dei pali artistici in progetto.
La conduttura elettrica di nuova installazione, da posare sotto la sede stradale oggetto di intervento, alimenta invece i faretti
incassati a pavimento per l’illuminazione d’accento.
I quadri sono dotati degli opportuni dispositivi di sezionamento e di comando (interruttori orari ed orologi programmatori), di
protezione dei circuiti contro le sovracorrenti (interruttori magnetotermici con idoneo potere di interruzione) e di dispositivi contro i
contatti indiretti (interruttori differenziali con Idn 0.03 A).
In particolare i quadri in materiale isolante sono rispondenti alla Norma CEI 23-49, ed hanno una potenza massima dissipabile
superiore alla potenza dissipata totale, in accordo alla verifica da effettuare sui limiti di sovratemperatura secondo la Norma CEI 2351 per quadri con corrente nominale inferiore a 125 A.
I quadri con corrente nominale superiore a 125 A sono conformi alla Norma CEI 17-13/1.
Si rammenta che la corrente presunta di cortocircuito nel punto di installazione del contatore di energia elettrica è al massimo pari al
valore di 6 kA, per cui per la Norma relativa ai quadri elettrici di distribuzione si prende in considerazione il valore della sola corrente
nominale del quadro.
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Gli involucri hanno la capacità di un numero di moduli superiore a circa il 30% di quelli necessari alla realizzazione dei quadri stessi,
onde prevedere l’aggiunta di ulteriori linee ed un’agevole manutenzione.
Oltre i quadri soggetti alla Norma CEI 17-13/1, anche quelli rientranti nella Norma CEI 23-51 devono essere forniti di una targa che
può essere posta anche dietro lo sportello e che riporti in maniera indelebile i seguenti dati:
nome o marchio del costruttore;
tipo o altro mezzo d’identificazione del quadro da parte del costruttore;
corrente nominale del quadro;
natura della corrente e frequenza;
grado di protezione.
Tutti i circuiti sono facilmente identificabili per mezzo di targhette poste in corrispondenza di ogni sistema di protezione ed indicanti il
circuito protetto. Le portelle per l’accesso alle parti in tensione sono rimovibili solo con attrezzo.
Per tutti i circuiti alimentati si contiene la caduta di tensione entro il 4 %.
Per maggiori dettagli vedasi gli schemi elettrici unifilari e gli elaborati grafici allegati.
5. DISTRIBUZIONE
L’Impianto di pubblica illuminazione in progetto è tale da garantire una buona continuità di servizio, grazie all’elevato numero di
circuiti quasi tutti singolarmente protetti da interruttori di d’opportuno calibro e sensibilità.
La distribuzione avviene con tubazioni interrate.
Sono inoltre previsti un adeguato numero di pozzetti di derivazione ed ispezione in CLS muniti di chiusino.
5.1. Cavi Elettrici
Le linee elettriche interrate, sono realizzate con cavi unipolari o multipolari isolati in gomma G7 sotto guaina in PVC non propagante
l'incendio, denominati FG7R o FG7OR 0.6/1kV.
I conduttori saranno contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazioni CEI-UNEL, utilizzando preferibilmente
i colori nero, grigio e marrone per i conduttori di fase e riservando il colore blu chiaro per i conduttori di neutro e il bicolore gialloverde per i conduttori di protezione ed equipotenziali.
Come risulta dagli elaborati allegati, sono stati condotti i calcoli elettrici delle linee di alimentazione. Tali calcoli riguardano le cadute
di tensione lungo la linea, la portata dei cavi e le relative sezioni da utilizzare.
Da questi si può desumere che in molti casi, a favore della sicurezza, per la valutazione della portata dei cavi sono stati usati dei
coefficienti di correzione per circuiti adiacenti, circuiti che, per la maggior parte, saranno posati in affasciamenti con un numero
inferiore di circuiti adiacenti.
Per linee con carichi distribuiti si è ipotizzato il carico concentrato in un punto intermedio della linea.
Le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensioni
non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere
superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL.
a) Le sezioni minime ammesse per i conduttori di rame sono:
2,5 mm2 per l’allaccio degli apparecchi illuminanti;
b) Sezione minima dei conduttori di neutro:
la sezione dei conduttori di neutro non è inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase.
5.2. Tubazioni e Canali
La distribuzione elettrica all’impianto di pubblica illuminazione avviene con cavi muniti di guaina protettiva alloggiati all’interno di
cavidotti in PE a doppia parete interrati.
Nel dimensionamento dei componenti si è tenuto conto dei valori minimi delle norme CEI:
Il diametro interno dei tubi protettivi sarà almeno pari a 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi.
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5.3. Giunzioni
Le giunzioni previste sono del tipo a resine colate per linee elettriche interrate.
6. PUBBLICA ILLUMINAZIONE
6.1. Prescrizioni Generali
Devono essere rispettati i limiti di progetto illuminotecnico imposti dalla norma UNI 10819 che hanno l’obiettivo di limitare
l’inquinamento luminoso.
Al fine di contenere i consumi energetici è fondamentale l’installazione di:
- lampade con elevata efficienza luminosa;
- alimentatori aventi elevato rendimento elettrico;
- apparecchi caratterizzati da ottiche ad alto rendimento.
I pali di illuminazione devono essere installati in accordo con la norma UNI EN 40 (se necessario anche la Norma CEI 11-4)
rispettando eventualmente la larghezza minima di 90cm (tra pali installati ai lati opposti del passaggio) richiesta per i passaggi
pedonali (DM 14/06/1989 n. 233).
Devono essere rispettate le distanze minime fornite dalle Norme CEI tra i componenti dell’impianto di illuminazione e le linee
elettriche.
La resistenza di isolamento dell’impianto deve rispettare i valori definiti nella Norma CEI 64-8.
La protezione dai contatti diretti deve essere ottenuta tramite:
- isolamento;
- barriere o involucri.
L’ accessibilità agli apparecchi di illuminazione non è consentita senza precedente rimozione della protezione diretta.
Ai fini della protezione dai contatti indiretti possono essere utilizzate le seguenti metodologie di protezione:
- utilizzo di componenti di classe II;
- interruzione automatica dell’alimentazione.
Il grado minimo di protezione per i componenti elettrici deve essere IP54 e può essere elevato in caso di installazioni particolarmente
gravose.
Come livelli medi di illuminamento, in considerazione della centralità della Piazza, sono consigliati 10-20 lux.
6.2. Corpi Illuminanti in Progetto
Pali d’illuminazione artistica
Per l’illuminazione di fondo della piazza si prevede la sostituzione dei pali di pubblica esistenti (altezza 10 metri) con pali
d’illuminazione artistica (altezza 4 metri) a doppio braccio, completi di n. 2 lanterne con lampade al sodio ad alta pressione da 70 W
ciascuna, composti da:
- Palo rastremato in acciaio con sezione circolare zincato secondo normative CE verniciato di colore nero antracite, composto tubi di
varia altezza e diametro rastremati. Dotato di vite M10 per la messa a terra e di un foro diametro 55 mm per il passaggio di un cavo
elettrico all'interno. Il basamento in fusione di ghisa EN-GJL-200 UNI EN a base ottagonale 410x410 mm ed una altezza di 1170 mm
fissato al palo tramite grani. La rastremazione è ornata con collari in fusione di alluminio e fissata al palo tramite grani. La protezione
delle superfici è ottenuta attraverso le seguenti fasi: Sabbiatura, una mano di primer mono componente allo zinco , una mano a finire
di colore nero antracite.
- Cima per pali in ghisa formata da elementi in ghisa UNI EN 1561 o alluminio. La cima è decorata da fiori ed ornamenti , è dotata di
tubo interno per il passaggio dei cavi e di tubo filettato 3/4 alla sommita per innesto di lanterna.
N. 2 lanterne, incluse nel prezzo, del tipo in pressofusione di alluminio , UNI 5078-5079 con le seguenti caratteristiche:
1) Supporto a forma di ragno in pressofusione di alluminio.
2) Dadi a cappuccio in ottone.
3) Segmento inferiore in pressofusione di alluminio.
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4) Piastra riflettente, coperchio di chiusura in policarbonato bianco.
5) Riflettore in alluminio translucido, con portalampada in ceramica con attacco E27 o E40.
6) Segmento superiore in pressofusione di alluminio , completo di Boxer in classe 2.
7) Protezione in plexiglas.
8) Vite di apertura cappello.
9) Cappuccio in pressofusione di alluminio.
Grado di protezione vano apparecchiature elettriche IP49.
Grado di protezione vano ottico IP66.
Faretti incassati a pavimento
Si prevede inoltre un’illuminazione d’accento, per gli edifici di maggior pregio prospicienti la piazza, costituita da apparecchi di
illuminazione IP67, del tipo a faretto incassato a terra con lampada a ioduri metallici da 70 W, completo di: corpo in alluminio
pressofuso verniciato con polveri poliuretaniche, fascio largo, stretto o asimmetrico, guarnizione in gomma ai siliconi, aggancio in
acciaio inossidabile, riflettore in alluminio stampato brillantato ed anodizzato, basetta di fissaggio con sportello, morsetto tripolare e
blocca cavo, cristallo frontale temperato antivandalo trasparente od opaco antiabbagliante; portalampada in porcellana, alimentatore,
accenditore, condensatore di rifasamento, lampada e staffe di fissaggio.
7. PROTEZIONI E SEZIONAMENTO
7.1. Caratteristiche Generali del Sistema di Protezioni
Il sistema delle protezioni progettate soddisfa le prescrizioni delle norme CEI 64-8 e fornisce, garanzie di selettività per tutti i casi di
guasto (corto circuito e guasto verso terra).
Tutti i circuiti sono sezionabili dall’alimentazione su tutti i conduttori attivi e neutro. I dispositivi usati per il sezionamento sono:
chiaramente identificabili;
installati all’inizio della conduttura elettrica;
eserciti in materia tale da non costituire pericolo d’innesco o di propagazione d’incendi sia in condizioni normali che di
guasto;
installati rispettando le istruzioni del costruttore.
Inoltre elettricamente devono:
interrompere le correnti di sovraccarico dei conduttori del circuito protetto, prima che tali correnti provochino un
riscaldamento nocivo dell’isolante;
assicurare il coordinamento con la conduttura elettrica protetta;
interrompere le correnti di corto circuito prima che esse possano diventare pericolose per gli effetti termici e meccanici nei
conduttori e nelle relative connessioni;
rispondere ai requisiti prescritti sul potere di interruzione e sull’integrale di Joule.
Le protezioni elettriche hanno inoltre taratura tale da eliminare le sovracorrenti in tempi brevissimi in modo che le caratteristiche dei
componenti non siano danneggiate.
7.2. Impianto di Messa a Terra
Tutti i componenti in classe I di isolamento devono essere collegati all’impianto di messa a terra, previa verifica della resistenza di
terra dello stesso.
L’impianto di terra è definito come l’insieme dei dispersori, dei conduttori di terra, dei collettori (o nodi) principali di terra e dei
conduttori di protezione ed equipotenziali, destinato a realizzare la messa a terra di protezione e/o di funzionamento.
I conduttori di protezione ed equipotenziali rispettano le prescrizioni delle norme sulle sezioni minime.
7.3. Protezione dal Sovraccarico
La protezione contro i sovraccarichi è effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle norme CEI 64-8.
Gli interruttori automatici magnetotermici previsti contro il sovraccarico, installati a protezione delle linee, sono adatti a sopportare
con continuità le corrente d’impiego IB dei circuiti senza intervenire in maniera intempestiva, contemporaneamente i dispositivi
evitano che nei circuiti stessi permangono correnti superiori alle portate dei cavi IZ.
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Quindi affinché sia verificato il coordinamento tra conduttori di alimentazione del circuito e il dispositivo di protezione installato sullo
stesso circuito è risultato necessario verificare per ciascuna linea la seguente relazione:
IB IN IZ
I valori di IB / IN /IZ, sono riportati nelle schede di calcolo e negli schemi unifilari allegati.
Cioè è stato verificato che la corrente nominale dei dispositivi di protezione progettati sia risultata maggiore o al massimo uguale alla
corrente d’impiego e comunque minore o al massimo uguale della portata del cavo alimentante il circuito in oggetto. In
considerazione poi che il dispositivo di protezione non interviene in modo certo per correnti di poco superiori alla propria corrente
nominale IN ma solo per correnti uguali o superiori alla corrente funzionale d’intervento I f, è risultato inoltre necessario verificare
contemporaneamente anche la seguente relazione:
If 1,45 IZ
La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate è automaticamente soddisfatta nel caso di impiego di interruttori automatici
conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5.
7.4. Protezione dal Cortocircuito
Si definisce corrente di cortocircuito in un punto dell’impianto la corrente che fluisce, a seguito di un cortocircuito in quel punto,
quando il dispositivo di protezione è sostituito da un conduttore di impedenza trascurabile.
Gli interruttori automatici magnetotermici interrompono le correnti di corto circuito che possono verificarsi nell'impianto per garantire
che nel conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose (vedi norme CEI 64-8).
Affinché sia verificata questa ulteriore considerazione è stata soddisfatta la seguente relazione per un corto circuito in un punto
qualsiasi della conduttura:
I2t K2S2
dove:
t è la durata in secondi;
S è la sezione in mm2;
I è la corrente effettiva di cortocircuito in ampere ed espressa in valore efficace;
K è una costante.
7.5. Protezione dai Contatti Diretti
La protezione contro i contatti diretti di tutte le installazioni è prevista, come prescritto dalla norma CEI 64-8/4 con le seguenti
modalità:
Isolamento delle parti attive
Le parti attive devono essere completamente ricoperte con un isolamento che possa essere rimosso solo mediante distruzione.
L’isolamento dei componenti elettrici costruiti in fabbrica deve soddisfare alle relative norme. Per gli altri componenti elettrici la
protezione deve essere assicurata da un isolamento tale da resistere alle influenze meccaniche, chimiche, elettriche e termiche alle
quali può essere soggetto nell’esercizio. Vernici, lacche, smalti e prodotti similari da soli non sono in genere considerati idonei per
assicurare un adeguato isolamento per la protezione contro i contatti diretti.
Involucri o barriere
Le parti attive devono essere poste entro involucri o dietro barriere tali da assicurare almeno il grado di protezione IP XXB. Le
superfici superiori di involucri o barriere orizzontali, se a portata di mano, devono corrispondere ad un grado di protezione non
inferiore a IP XXD.
Gli involucri e le barriere devono essere saldamente fissati, avere sufficiente stabilità e durata nel tempo in modo da conservare il
richiesto grado di protezione ed una conveniente separazione delle parti attive, nelle condizioni di servizio prevedibili, tenuto conto
delle condizioni ambientali.
Quando sia necessario togliere barriere, aprire involucri o togliere parti di involucri, questo deve essere possibile solo con le seguenti
modalità: uso di una chiave o di un attrezzo, oppure solo dopo l’interruzione dell’alimentazione alle parti attive nei confronti delle
quali le barriere o gli involucri offrono protezione; il ripristino dell’alimentazione deve risultare possibile solo dopo la sostituzione o la
richiusura delle barriere o degli involucri.
7.6. Protezione dai Contatti Indiretti
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Protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione
Questa metodologia di protezione è richiesta se sulle masse può essere superato (in caso di guasto) il seguente valore della
tensione di contatto limite:
UL > 50 V in c.a.
Si devono collegare allo stesso impianto di terra tutte le masse a cui si possa accedere simultaneamente.
Devono essere connessi al collegamento equipotenziale principale:
il conduttore di protezione;
il conduttore di terra;
il collettore principale di terra;
le masse estranee specificate all’art. 413.1.2.1.
Prescrizioni particolari per sistemi TT (senza cabina propria, categoria I)
Questa tipologia di sistema è caratterizzata dal collegamento di tutte le masse che devono essere protette da uno stesso dispositivo
ad un unico impianto di terra.
La protezione contro i contatti indiretti deve essere ottenuta mediante interruzione automatica dell’alimentazione per mezzo di
dispositivi di protezione a corrente differenziale che verificano la seguente disequazione:
RA x Idn ≤ 50
RA [Ω] = resistenze dell’impianto di terra (condizioni più sfavorevole);
Idn [A] = corrente che provoca l’intervento dell’interruttore differenziale (la maggiore tra le correnti differenziali d’intervento).
Nel caso in progetto:
Idn = 0.3 A, per cui deve essere rispettata la condizione RA ≤ 166 Ω.
Collegamento equipotenziale supplementare
Il collegamento deve essere disposto tra tutte le masse e masse estranee che possono essere accessibili simultaneamente, inoltre
deve essere collegato a tutti i conduttori PE dei componenti elettrici.
Protezione con impiego di componenti di classe II o con isolamento equivalente
La protezione deve essere ottenuta tramite:
- utilizzo di componenti elettrici di classe II e quadri rispondenti alla Norma CEI 17-13/1: Apparecchiature assiemate di protezione e
di manovra per bassa tensione (quadri BT - Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente
soggette a prove di tipo (ANS));
- isolamento supplementare di componenti aventi il solo isolamento principale e isolamento rinforzato delle parti attive nude
(entrambi ottenibili rispettando le condizioni art. 413.2 CEI 64-8).
7.7. Collegamenti Equipotenziali
Si assicurerà la continuità del circuito di protezione tra i coperchi, pannelli, porte, piastre di chiusura (che hanno le caratteristiche di
masse in quanto contenenti parti in tensione) nelle seguenti condizioni:
presentano apparecchi, conduttori o parti comunque in tensione: in questo caso saranno collegati al circuito di protezione
rigidamente mediante cavo o corda avente sezione pari al conduttore attivo di maggiore sezione;
non presentano apparecchi, conduttori o parti in tensione ma sono connessi alla struttura mediante viti, cerniere, bulloni
metallici che assicurano nel tempo una buona continuità elettrica (indicativamente R 0,2 ): in tal caso non occorreranno
collegamenti equipotenziali mediante cavallotti;
non presentano apparecchi, conduttori o parti in tensione ma sono connessi alla struttura mediante sistemi che non
garantiscono la continuità elettrica (viti di plastica, cerniere verniciate o isolanti, viti di ferro non trattato, ecc..): in queste
condizioni la continuità elettrica dei circuiti di protezione sarà assicurata mediante interconnessioni efficaci
(indicativamente cavallotti con sezione di 6 mm²).
I coperchi, i pannelli, le porte, le piastre che non hanno le caratteristiche di massa o di massa estranea (Norme CEI 64-8/2), in
quanto non possono entrare in contatto con parti in tensione, con il potenziale zero oppure con altri potenziali estranei, non
andranno collegati al conduttore di protezione.
7.8. Selettività delle Protezioni
Le protezioni sono previste per fornire, ai vari livelli, una selettività in caso di corto circuito ed una selettività in caso di guasto a terra
come di seguito specificato.
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Coordinamento selettivo tra dispositivi di protezione da sovracorrenti
Gli interruttori megnetotermici automatici adottati consentiranno di isolare dal sistema la parte di impianto interessata dal guasto,
facendo intervenire il solo interruttore situato immediatamente a monte di esso.
Al fine di realizzare un corretto coordinamento selettivo, si sono tenute presenti le seguenti regole fondamentali:
allo scopo di ridurre gli effetti di tipo termico ed elettrodinamico e contenere i tempi di ritardo entro valori ragionevoli, il
coordinamento selettivo non avverrà tra più di quattro interruttori in cascata;
ciascun interruttore sarà in grado di stabilire, supportare ed interrompere la massima corrente di cortocircuito nel punto
dove è installato;
per assicurarsi che gli interruttori di livello superiore non intervengano, mettendo fuori servizio anche parti di impianto non
guaste, si adotteranno soglie di corrente di intervento di valore crescente partendo dagli utilizzatori andando verso la
sorgente di alimentazione;
per assicurare la selettività, l’intervallo dei tempi di intervento sarà approssimativamente di 0,1-0,2 s. Il tempo massimo di
intervento non sarà superiore a 0,5 s.
Coordinamento selettivo tra dispositivi differenziali
Questo coordinamento è ottenuto tra due dispositivi differenziali in serie rispettando entrambe le seguenti condizioni:
la caratteristica di non funzionamento tempo-corrente del dispositivo posto a monte si deve trovare al di sopra o per
regolazione (interruttore generale) o per costruzione (interruttori del quadro secondario) alla caratteristica tempo-corrente
di sicuro funzionamento del dispositivo posto a valle;
il rapporto tra la corrente differenziale nominale del dispositivo a monte e la corrente differenziale nominale del dispositivo
a valle deve essere: Idnmonte ≥ 3 Idnvalle.
7.9. Sezionamento e Comando
Sezionamento
E’ previsto il sezionamento dell’impianto elettrico, o parte di esso, tramite l’utilizzo di interruttori magnetotermici, in modo da
permettere operazioni di manutenzione, rilevazione guasti, riparazione, ecc.
Il sezionamento deve essere generalmente effettuato su tutti i conduttori attivi.
La posizione di aperto dei contatti deve essere visibile direttamente oppure tramite un indicatore meccanicamente vincolato ai
contatti.
Il dispositivo di chiusura deve essere tale da impedire manovre non intenzionali in seguito a urti, vibrazioni, falsi contatti elettrici,
guasti, ecc.
Il conduttore di terra non deve mai essere sezionato o interrotto in nessun sistema.
Comando funzionale
Il comando funzionale ha la funzione, in condizioni ordinarie, di aprire, chiudere o variare la tensione di un circuito.
A tal fine si prevede l’installazione di un interruttore crepuscolare e di un orologio programmatore per la gestione automatizzata
dell’impianto di pubblica illuminazione in progetto.
Castrignano dè Greci, 28/03/2012
I PROGETTISTI
R.T.P.
Ing. Leonardo ZACHEO
Arch. Ennio VILLANI
Arch. Sara TORTORELLA
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TABULATI DI CALCOLO
Data:
Pagina:
Documento:
ILLUMINAZIONE PIAZZA CANNOLE
Dati di progetto
Disegnatore:
Coordinatore:
N° di disegno:
Tensione di esercizio [V]:
400 (400) / 230 (230)
C.d.t. massima totale ammessa nell'impianto:
Sistema di Distribuzione:
4,0 %
TT
Corrente di c.to c.to presunta trifase nel punto di consegna:
Corrente di c.to c.to presunta fase-neutro nel punto di consegna:
Contributo motori alla corrente di c.to c.to:
4,50 kA
3,00 kA
No
- 11 -
21/03/2012
1
Data:
Pagina:
Documento:
ILLUMINAZIONE PIAZZA CANNOLE
Quadro n°:
1
Descrizione:
Dati quadro
GENERALE ILLUMINAZIONE - Q1
Metodo di calcolo del Potere di Interruzione:
Icn / Icu
Potere di Interruzione degli apparecchi modulari secondo la norma:
Metodo di selezione della taratura:
Protezione di Back-Up:
CEI EN 60898
In > Ib
No
Collegamento in morsettiera:
No
Cablaggio interno al Quadro:
No
Livello massimo per il quadro:
6
Sezione minima abilitata:
1,5 mm²
Taratura minima abilitata:
1,00 A
Note:
- 12 -
21/03/2012
2
Data:
Pagina:
Documento:
Sim. n°
ILLUMINAZIONE PIAZZA CANNOLE
Descrizione linea
21/03/2012
3
Stampa Tabellare
Fasi della linea
Potenza totale
Ku / Kc
Potenza
effettiva
1,00 / 1,00
1,00 / 1,00
1,00 / 1,00
1,00 / 1,00
1,00 / 1,00
1,00 / 1,00
1,00 / 1,00
1,00 / 1,00
1,00 / 1,00
1,00 / 1,00
4,020 kW
1,900 kW
0,200 kW
0,200 kW
0,200 kW
1,920 kW
1,920 kW
0,640 kW
0,640 kW
0,640 kW
Quadro n° 1 - GENERALE ILLUMINAZIONE - Q1
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Int. Generale
Lampioni
Circuiti Ausiliari
Crepuscolare
Orologio Programmatore
Faretti Incassati a Pavimento
Faretti Pavimento / 1
Faretti Pavimento / 2
Faretti Pavimento / 3
L1 L2 L3 N
L1 L2 L3 N
L1 N
L1 N
L1 N
L1 L2 L3 N
L1 L2 L3 N
L1 N
L2 N
L3 N
4,020 kW
1,900 kW
0,200 kW
0,200 kW
0,200 kW
1,920 kW
1,920 kW
0,640 kW
0,640 kW
0,640 kW
- 13 -
Data:
Pagina:
Documento:
Sim. n°
ILLUMINAZIONE PIAZZA CANNOLE
Corrente di
impiego Ib [A]
Corrente
nominale In [A]
7,11
3,05
0,97
0,97
0,97
3,09
3,09
3,09
3,09
3,09
16,00
16,00
10,00
16,00
16,00
10,00
20,00
10,00
10,00
10,00
Stampa Tabellare
Idiff [A] / Tdiff
[s]
Lunghezza Tipo cavo
linea a valle [m]
Isolante
Sigla cavo
EPR
EPR
FG7R
FG7(O)R
PVC
N07G9/K
EPR
EPR
EPR
FG7(O)R
FG7(O)R
FG7(O)R
Quadro n° 1 - GENERALE ILLUMINAZIONE - Q1
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
0,03 / 0,0
0,03 / 0,0
0,0 Multipolare
100,0 Multipolare
1,0 Unip. no guaina
0,03 / 0,0
100,0 Multipolare
100,0 Multipolare
100,0 Multipolare
- 14 -
21/03/2012
4
Data:
Pagina:
Documento:
Sim. n°
ILLUMINAZIONE PIAZZA CANNOLE
Stampa Tabellare
Sezione fase
[mm²]
Portata fase [A]
Sezione neutro
[mm²]
Sezione PE
[mm²]
6,0
6,0
44,33
33,25
6,0
6,0
6,0
6,0
1,5
17,50
1,5
1,5
C.d.T. linea /
C.d.T. totale
Icc max inizio
linea [kA]
Quadro n° 1 - GENERALE ILLUMINAZIONE - Q1
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
6,0
6,0
6,0
39,73
39,73
39,73
6,0
6,0
6,0
6,0
6,0
6,0
0,00 / 0,01
0,46 / 0,47
0,00 / 0,01
0,00 / 0,01
0,01 / 0,02
0,00 / 0,01
0,00 / 0,01
0,93 / 0,94
0,93 / 0,94
0,93 / 0,94
4,24
4,24
2,77
2,77
2,77
4,24
4,24
2,77
2,77
2,77
- 15 -
Potere
d'interruzione
[kA]
6,00
4,50
4,50
4,50
4,50
4,50
4,50
21/03/2012
5
Data:
Pagina:
Documento:
Sim. n°
ILLUMINAZIONE PIAZZA CANNOLE
Stampa Tabellare
Descrizione Articolo
Quadro n° 1 - GENERALE ILLUMINAZIONE - Q1
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
MTC60 C16 4P
MDC45 C16 4P Id=30mA AC
MDC45 C10 2P Id=30mA AC
Interruttore crepuscolare con sonda esterna / 1 c.tto / 2…500 lux / 1M
Interruttore orario giornaliero 1 canale senza ris. carica 220/240V AC / 1M
MDC45 C10 4P Id=30mA AC
Contattore 4NA 230V AC / 20A / 2M
MTC45 C10 2P
MTC45 C10 2P
MTC45 C10 2P
- 16 -
21/03/2012
6