IL FOREX E I CFD’s: STRUMENTI DI ANALISI PER L’APPROCCIO STRATEGICO E PRINCIPALI SINERGIE OPERATIVE NEL TRADING Dott. Francesco Dolce Prof.ssa Eliana Angelini IL FOREX E I CFD’s: STRUMENTI DI ANALISI PER L’APPROCCIO STRATEGICO E PRINCIPALI SINERGIE OPERATIVE NEL TRADING • I MERCATI FINANZIARI RIVESTONO AD OGGI UN PARTICOLARE INTERESSE A CAUSA: 1. Dell’estensione del numero di partecipanti ai mercati (retail), che partecipano attivamente ed in modo sistematico alle contrattazioni sul Forex e sul CFD markets; 2. Dalla semplicità di utilizzo degli strumenti finanziari, negoziabili per mezzo di istituti intermediari preposti alla fornitura dei terminali e delle quotazioni in tempo reale per connettere la clientela con il mercato globale; Saranno descritti il Forex e il CFD’s markets nel seguente ordine: 1. Cenni storici e introduzione allo stato attuale dei mercati; 2. Definizione e caratteristiche del Forex e dei CFD’s; 3. Gli assett; 4. Visualizzazione di una piattaforma; 5. Metodologie di analisi operativa: a) b) Analisi Fondamentale; Analisi tecnica; IL FOREX E I CFD’s: STRUMENTI DI ANALISI PER L’APPROCCIO STRATEGICO E PRINCIPALI SINERGIE OPERATIVE NEL TRADING 5. 6. 7. Analisi empirica: una settimana operativa L’importanza di un metodo per la creazione di una strategia; Conclusioni e considerazioni finali; 1. CENNI STORICI E INTRODUZIONE ALLO STATO ATTUALE DEI MERCATI • L’attività di trading si fonda sul principio della “speculazione”: noto fenomeno che risale alla seconda metà del XVI° sec., quando in Olanda nasceva per la prima volta la contrattazione a termine dei bulbi di tulipani e che viene definito come “l'attività di un individuo che acquista e vende beni o strumenti finanziari perseguendo l'obiettivo di trarre un profitto dalla differenza di quotazione tra il momento dell'acquisto e quello della vendita”. 1. CENNI STORICI E INTRODUZIONE ALLO STATO ATTUALE DEI MERCATI • Eventi storici che hanno segnato la nascita del Forex: 1. 1871 - Nascita del Gold Standard: sistema di monometallismo aureo per cui la circolazione era composta di monete d'oro e biglietti bancari pienamente convertibili in oro. La parità determinava: – Per i rapporti interni un legame di proporzionalità tra la quantità d'oro posseduto dalla banca centrale di ogni nazione e la quantità di moneta in circolazione; – Per i rapporti esterni un sistema di tassi di cambio praticamente fissi, ancorati alle oscillazioni dei c.d. punti dell'oro o punti metallici; 1. CENNI STORICI E INTRODUZIONE ALLO STATO ATTUALE DEI MERCATI Va in crisi al termine della I° guerra mondiale a causa delle difficoltà di molte nazioni a garantire la corrispondenza tra quantità d’oro detenuta dalle banche centrali e le banconote in circolazione. 1. CENNI STORICI E INTRODUZIONE ALLO STATO ATTUALE DEI MERCATI 2. 1944 - Gli accordi di Bretton Woods: creazione di un nuovo sistema di interscambio monetario internazionale. Il dollaro americano diveniva l'unica valuta convertibile in oro in base al cambio di $35/Oncia dell'oro ed eletto valuta di riferimento per gli scambi, mentre alle altre valute venivano consentite solo oscillazioni limitate in un regime di cambi fissi a parità centrale. I due principali compiti della conferenza, furono quelli di: – creare le condizioni per una stabilizzazione dei tassi di cambio rispetto al dollaro (eletta valuta principale) e non più rispetto all’oro; – eliminare al contempo le condizioni di squilibrio determinate dai pagamenti internazionali; 1. CENNI STORICI E INTRODUZIONE ALLO STATO ATTUALE DEI MERCATI Furono per il secondo fine istituite il FMI e la Banca internazionale per la ricostruzione e sviluppo (Banca mondiale) e con l'obiettivo di ridefinire e sorvegliare il sistema di regolazione dei cambi internazionali, dopo le difficoltà incontrate con il precedente regime. Il sistema va in crisi dagli anni ’60 a seguito: - delle spinte inflazionistiche del dollaro per la guerra del Vietnam e la costruzione della Great Society promossa dal presidente Johnson; - La crescente pressione dei capitali speculativi, tanto da creare un doppio mercato dell’oro e alimentare squilibri fondamentali che mise in crisi il sietema dei cambi fissi; Fine della Gold windows nel 1971 dichiarata dal presidente Nixon. 1. CENNI STORICI E INTRODUZIONE ALLO STATO ATTUALE DEI MERCATI 3. 1973: Nascita in Europa di un sistema a cambi flessibili (Forex market) in cui le valute venivano lasciate libere di fluttuare fra di loro a seguito dell’istituzione dello Smithsonian Agreement, con cui il dollaso americano veniva svalutato dell’8%. 4. 1990: Debutto dei CFD in Inghilterra. Strumento pensato per gli hedge funds e trader istituzionali; 1. CENNI STORICI E INTRODUZIONE ALLO STATO ATTUALE DEI MERCATI • Il trading on-line si riconduce ai seguenti eventi storici: 1. 1961: avvio negli USA al processo di controllo del mercato OTC affidato al NASD (National Association of Securities Dealers); 2. 1971: annuncio al mondo di un rivoluzionario sistema di negoziazione (Automated Quotations); 3. 1975: trasformazione del Nasdaq in borsa azionaria a tutti gli effetti; 4. 1988: avvio alla digitalizzazione in Europa da parte del London Stock Exchange; 5. 1995: apertura alle frontiere del trading on-line; 6. 2007: nascita del London Stock Exchange group attraverso la fusione di LSE e Borsa Italiana S.p.a. 1. CENNI STORICI E INTRODUZIONE ALLO STATO ATTUALE DEI MERCATI Distribuzione in percentuale delle principali valute scambiate; Fonte: Bis preliminary triennal surveys 2013 1. Cenni storici e introduzione allo stato attuale dei mercati; turnover annuale delle transazioni sul Forex in USD e distribuzione in percentuale degli operatori coinvolti. Fonte: BIS, Triennial Central Bank Survey (2013); 2. DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DEL FOREX E DEI CFD’s • Il Forex (Foreign Exchange Market), appresenta il mercato valutario internazionale ed è il mercato dei CFD più conosciuto e scambiato al mondo. E’ un mercato OTC (Over the Counter) in cui i prezzi vengono forniti dai principali operatori ai circuiti internazionali informativi. • Per valuta (o divisa) si intende la moneta ufficialmente utilizzata per i pagamenti in una nazione il cui prezzo può essere espresso in alcune unità di altra valuta denominata anche valuta di base. • Ogni cambio esprime il rapporto tra la valuta base (numeratore) e la valuta secondaria (denominatore) definito anche rapporto di cambio 2. DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DEL FOREX E DEI CFD’s 2. DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DEL FOREX E DEI CFD’s • Per ogni valuta vi è unico simbolo riconosciuto in tutto il mondo e approvato dagli standard di conformità ISO: Principali codici ISO valutari: Fonte: nozioni base delle valute (2013); 2. DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DEL FOREX E DEI CFD’s • Le coppie di valute si dividono nei tre grandi gruppi seguenti: 1. Majors: cambi delle principali valute contro il USD; 2. Cross: cambi derivanti dall’incrocio delle majors; 3. Esotics & others: coppia in cui la valuta più importante (USD) è abbinata ad un’altra valuta non appartenente al gruppo delle majors. 2. DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DEL FOREX E DEI CFD’s • E tre categorie: 1. Cambi diretti (Es: Eur/Usd, Aus/Usd); 2. Cambi inversi (Es: Usd/Jpy, Usd/Gbp); 3. Cambi incrociati (Gbp/Chf, Eur/Jpy); Quest’ultima classificazione, tornerà molto utile più avanti per determinare la convertibilità dell’unità di misura delle valute in $. 2. DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DEL FOREX E DEI CFD’s • Il CFD (contract for difference): è uno strumento finanziario derivato semplice che permette di approfittare delle variazioni al rialzo e al ribasso del prezzo di un’azione, di un indice di una valuta o di una commodity attraverso una sua replica punto per punto e senza esserne proprietari. • L'acquirente di un CFD genera un profitto a discapito del venditore, se il prezzo del sottostante cresce fra l'apertura e la chiusura della posizione, viceversa per le posizioni di vendita: 2. DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DEL FOREX E DEI CFD’s • Esistono 4 grandi famiglie di CFD: 1. Non quotati: negoziati direttamente tra il trader e il broker; 2. Quotati: si tratta sempre di prodotti OTC, a cui si aggiungono però delle garanzie sulla perdita massima generabile da una posizione; 3. Exchange listed: introdotti a fine 2007 dalla Borsa australiana ASX, simili a quelli non quotati ma con ulteriori vantaggi. In questa categoria oltre i vantaggi dei CFD quotati sono presenti: – – – Contratti standardizzati; Sono registrati da una controparte centralizzata CCP (Central Clearing Counterparty); Vige un anonimato totale sulle transazioni dei CFD sull’ASX; 4. DMA (Direct Market Access): : consentono ai clienti di accedere direttamente al book dei CFD e di immettere direttamente gli ordini sul mercato del sottostante, tramite apposite reti di connessioni elettroniche dirette chiamate DMA; 2. DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE DEL FOREX E DEI CFD’s • Attori coinvolti nel Forex e nei CFD’s: 1. I venditori: broker, market maker e white label; 2. Gli investitori: istituzionali, commerciali, privati; 3. Le autorità di controllo: claring house, commissioni di borsa e commissioni di vigilanza sui brokers; • Principali vantaggi dei CFD’s e del Forex: a) b) c) d) e) f) g) h) i) Sono prodotti derivati semplici; Offrono opportunità di guadagno sia al rialzo che al ribasso; Offrono un considerevole effetto leva fino 1:1.000; Sono strumenti di copertura ideale per investimenti di lungo termine; Sono facilmente accessibili garantendo una rapida esecuzione degli ordini; Costante crescita di volumi dei titoli scambiati; Assenza di arbitraggio e manipolabilità da parte di grandi istituzioni; Facile reperibilità di informazioni utili per gli operatori coinvolti; Costi di commissione ridotti; 3. GLI ASSETT • rappresentano gli strumenti specifici selezionabili e negoziabili dall’operatore. Le principali caratteristiche al fine di una scelta ottimale sono: 1. I prezzi di quotazione (bid, ask) e lo spread; 2. Le unità di misura del prezzo (pips e punti base); 3. La liquidità: capacità di un investimento in un'attività reale o finanziaria di trasformarsi facilmente e in breve tempo in moneta a condizioni economiche favorevoli; 4. La volatilità: misurata come si intende la misura della frequenza e dell'oscillazione del prezzo (variabilità) di un bene o di una valuta, in qualsiasi direzione in un arco temporale definito in statistica come: con: 3. GLI ASSETT 3. GLI ASSETTS Orari delle principali borse mondiali: 3. GLI ASSETTS • Le unità di misura per il calcolo degli utili/perdite: 1. NEL FOREX: l’unità di misura è rappresentata dal PIP (point in percentage), che è raffigurato dall’ultima cifra decimale dopo la virgola del cambio valutario di riferimento e che prende anche il nome di TICK; a) b) Nei cambi a 4 cifre decimali Nei cambi a 2 cifre decimali (contro JPY) 1 PIP = 0,0001 1 PIP = 0,01 I Cambi con lo Yen Giapponese sono gli unici ad avere 2 eccezioni: • • Lo Yen (JPY) è sempre al denominatore; Lo Yen (JPY) rappresenta gli unici cambi a 2 cifre decimali; 3. GLI ASSETT • NEL FOREX: La dimensione standard del contratto scambiato è un LOTTO, pari a 100.000 unità della valuta base (controvalore nozionale). Si possono scambiare anche frazioni di lotto: 1. 2. MINI (0,10 Lotti) MICRO (0,01 Lotti) Contratto Lotti Controvalore (nella valuta base) Lotto standard 1,00 100.000 Mini – Lotto 0,10 10.000 Micro-Lotto 0,01 1.000 GLI ASSETT • Valore del PIP in Dollari Americani ($): Nei cambi diretti: (Es: Eur/Usd) PIP = LOT SIZE x TICK SIZE (valore del pip sempre costante) Nei cambi inversi: ( Es:Usd/Chf) PIP = (LOT SIZE x TICK SIZE ) / CURRENT QUOTE (il valore del pip varia in funzione della quotazione corrente dello strumento selezionato (Usd/Chf) Nei cambi incrociati: (Es: Gbp/Aud) PIP = (LOT SIZE x TICK SIZE x BASE QUOTE) / CURRENTQUOTE (il valore del pip varia in funzione della quotazione della valuta base contro il dollaro americano $ ( Gbp/Usd) e della quotazione corrente dello strumento selezionato (Gbp/Aud) GLI ASSETT • Calcolo degli utili/perdite nel Forex: N° contratti x (N° PIPS x Valore del PIP) Esempio: Un trader decide di entrare Long (acquisto) con un Mini-Lotto sul cambio valutario Eur/Aud, al prezzo di quotazione Ask di 1,4657, impostando un livello di presa profitto (Take profit) al prezzo di chiusura(Bid) di 1,4697. Ipotizzando che quel livello venga raggiunto e che il conto deposito è in $, a quanto ammonta il profitto del trader considerando che la valuta base Eur/Usd quota 1,1024 ?? N° PIPS = 1,4697 – 1,4657 = 0,0040 Profit/Loss = (10.000 x 0,0040 x 1,1024) / 1,4657 = S 30,08 GLI ASSETT • Esempio: Un trader decide di entrare Short (vendita) con 0,50 Lotti sul cambio valutario Usd/Jpy, al prezzo di quotazione (Bid) di 113,05 impostando un livello di presa profitto (Take profit) al prezzo di chiusura(Ask) di 112,55. Ipotizzando che la posizione venga chiusa al prezzo (Ask) di 113,55 e che il conto deposito è in $, a quanto ammonta il profit/loss del trader ?? N° pips = 113,05 – 113,55 = - 0,50 Profit/Loss = 50.000 x (- 0,50) / 113,05 = $ -221,14 3. GLI ASSETT • In termini puramente cambistici si ha la seguente relazione: • Ipotizzando un acquisto di 1 Lotto di Eur/Usd si avrà il seguente risultato: • L’oscillazione del prezzo è stata favorevole all’aspettativa e dunque si è realizzato un profitto. 3. GLI ASSETT • NEI CFD’S: l’unità di misura è il Basis point (punto base). • La dimensione della transazione è determinata dai contratti; PROFIT/LOSS: VALORE CONTRATTO X N° CONTRATTO X N° BASIS POINT DI DIFFERENZA ES: un trader entra short sull’indice Nikkei225 con 55 contratti al prezzo di 19985,50 p.ti ed esce al prezzo di 20.110,00 p.ti. Considerando che ogni contratto vale €0,008 a quanto ammonta il profit/loss? 0,008 x 55 x 124,50 = €54,78 3. GLI ASSETT • LA LEVA E I MARGINI • L’EFFETTO LEVA: Per effetto leva si intende il meccanismo che permette al trader di poter controllare una posizione di importo notevolmente superiore rispetto al capitale effettivamente investito, tramite il prestito della rimanente parte dal broker Vantaggi Svantaggi • Possono essere controllate somme più elevate del capitale conferito • Amplificazione dei guadagni • Amplificazione delle perdite, talvolta superiori al capitale conferito, se non presente tutela del saldo negativo; differenze • Forex: rapporto di leva selezionabile all’apertura del conto; • CFD: leva variabile per ogni singolo strumento. Vedere informativa; 3. GLI ASSETT I MARGINI: • Il margine è la quantità di denaro necessaria, che il broker richiede per mantenere aperta la posizione del trader, trattenuto a “garanzia” di potenziali perdite. Il concetto di margine è strettamente correlato all’utilizzo della Leva. Maggiore è il rapporto di leva < è il margine richiesto Minore è il rapporto di leva > è il margine richiesto 3. GLI ASSETT 3. GLI ASSETT Sulle piattaforme di solito ci sono diverse definizioni di margine: • Saldo: deposito del cliente al netto di profitti e perdite e dei rollover determinati dalle posizioni già chiuse sul mercato; • Controvalore: rappresenta il saldo mark to market del trader al netto delle posizioni ancora aperte sul mercato differentemente dal saldo; • Margine richiesto: somma richiesta dal broker espressa in percentuale per mantenere aperta una posizione; • Margine disponibile: è il denaro disponibile nel nostro conto per aprire nuove posizioni al netto del margine utilizzato; • Livello del margine: Controvalore / Margine impegnato per il mantenimento delle posizioni in essere, moltiplicato per 100. Se inferiore al 75% vengono chiuse le posizioni a tutela di ulteriori perdite; • margin call: richiesta di integrazione margine per mantenere aperta la posizione e ristabilir nuovamente le condizioni di equilibrio del margine; Glossario degli ordini • Esecuzione istantanea: ordine eseguito a miglior prezzo di mercato; • Ordine pendente: il cliente autorizza il broker ad acquistare o vendere uno strumento indicato ad un prezzo predefinito; Tipologie di ordini pendenti: – – – – Buy limit, Sell limit Buy stop, Sell stop Buy stop limit, Sell stop limit Take profit, Stop loss • Fill or Kill, Trailing Stop, Cut 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA 1. L’ANALISI FONDAMENTALE: a) Microeconomica: • • b) Macroeconomica: • • • • • documenti contabili; grandi indicatori; Indicatori di offerta (PIL, Produzione industriale, etc); Indicatori di domanda (Vendite al dettaglio, al consumo, ordini beni durevoli, etc..) Indicatori d’impiego: sentiment delle politiche ecnomiche (Sussidi ed NFP); Indicatori monetari o d’inflazione (price index, tassi di interesse, trade balance) Le notizie possono essere: Prevedibili; Inattese; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA 2. L’ANALISI TECNICA: – Teoria fondata da Charles H. Dow e Edward Jones (1851 – 1902); (Dow Jones) “Thecnical analysis is an art, not a science” Si basa su 3 premesse: I. Il mercato sconta tutto; II. I prezzi si muovono dentro al trend; III. La storia si ripete; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA • L’analisi tecnica si scompone in: a) Analisi grafica; b) Analisi algoritmica; ANALISI GRAFICA - GRAFICI LINEARI GRAFICI A BARRE GRAFICI A CANDELE GIAPPONESI (CANDLESTICK JAPANESE) 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) Grafico a barre; Grafico lineare; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) • Japanese candlestick 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) • Candlestick base Spinning tops Doji Long day’s – short days 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) • I LIVELLI DI PREZZO: a) SUPPORTI E RESISTENZE STATICHE; b) SUPPORTI E RESISTENZE DINAMICHE; • • • • IL TREND HA 3 CLASSIFICAZIONI; IL MERCATO HA 6 FASI; PRINCIPIO DEL VENTAGLIO, CANALI E IMPORTANZA DEL NUMERO 3; FORMAZIONI GRAFICHE DI PREZZO: a) FIGURE DI INVERSIONE (head and shoulders, double-triple top/bottom, saucers and spikes); b) FIGURE DI CONTINUAZIONE (triangoli, rettangoli, flags, wedges); • PRICE GAPS a) Breackaway gap; b) Runway gap; c) Exhaution gap; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) Supporti e resistenze statiche; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) Il trend; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) • Il trend può essere: – Ascendente; – Discendente; – Laterale (trading range o congestione); 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) • Supporti, resistenze e trendline possono essere utilizzati: – A rimbalzo; – A breackout; • Quando una trendline viene violata è opportuno utilizzare dei filtri per assicurarsi una definitiva violazione. Le tecniche più ricorrenti sono: – Criterio di penetrazione del 3% multiday o 1% in intraday; – Filtri di tempo (generalmente le candele devono chiudere per almeno 2 giorni consecutivi al di sopra oppure al di sotto della trendline violata; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) Il mercato ha 6 fasi; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) Canali, ventaglio, importanza numero 3; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) Figure di continuazione; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) In alto: double bottom. In basso: reversal head and shoulders; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) I Gap; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI GRAFICA) Esempio di gap e spikes; Eur/Gbp – D1; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI ALGORITMICA) • Indicatori di tendenza (Es: medie mobili): – Semplici ( SA) – Ponderate (WMA) – Esponenziali (ESA) • • • • Indicatori di Momentum (Es: MACD); Indicatori di Volatilità (Es: Bollinger bands); Indici di forza relativa (Es: RSI) Pivot Point 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI ALGORITMICA) Le medie mobili possono essere: •Semplici; •Ponderate; •Esponenziali; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI ALGORITMICA) •Esponenziali per α > γ si attribuira un maggior peso ai periodi passati; per α < γ si attribuira un minor peso ai periodi passati; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI ALGORITMICA) Tra le modalità di utilizzo delle medie mobili si è soliti: • acquistare o vendere, quando il prezzo perfora verso l'alto (basso) la media utilizzata. Si è soliti attendere la chiusura della candela per averne conferma e utilizzando questo metodo come filtro di penetrazione; • acquistare o vendere quando la media in questione svolta verso l'alto (basso). Questo risulta essere un metodo soggetto ad un minor numero di falsi segnali, malgrado sia di più lenta applicazione; • attendere l'intersezione di più medie di diversi periodi, quale conferma diun'inversione di tendenza. Generalmente si è soliti acquistare quando la media dibreve periodo (es: 14 periodi) incrocia dal basso verso l’alto la media di un periodo più lungo (Es: 50 periodi) viceversa per la vendita; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI ALGORITMICA) Usd/Jpy – D1. Media gialla 21 periodi, media viola 50 periodi; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI ALGORITMICA) Le Bande di Bollinger: sono utilizzate per misurare la volatilità del mercato. Le bande sono costruite a partire da una media mobile semplice e 2 deviazioni standard ad essa associate. Per definire le bande è necessario deciderne i parametri, ovvero la % di deviazione standard che si intende utilizzare. La banda superiore è simile alla banda mediana, ma è spostata verso l'alto del valore corrispondente al numero di deviazioni standard scelte (D): La banda inferiore è simile alla banda mediana, ma è spostata invece verso il basso del valore corrispondente al numero di deviazioni standard scelte (D) 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI ALGORITMICA) • In presenza di pochi scambi le bande tenderanno alla contrazione; • In presenza di elevati scambi le bande tenderanno all’espanzione; • Secondo John Bollinger: – una forte variazione di prezzo tende a verificarsi dopo un restringimento delle bande (Squeeze) – quando i prezzi si muovono al di fuori o sulle bande, si presuppone una continuazione del trend corrente. – Se in un trend ben direzionato, i prezzi si muovono sulle bande opposte potrebbero indicarne un indebolimento; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI ALGORITMICA) Eur/Usd – H4: Esempio di utilizzo delle Bande di Bollinger; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI ALGORITMICA) RSI (Relative Strenght Index). Indicatore ideato da Wells Welder, con l’obiettivo di rilevare la forza del mercato ed evidenziarne eventuali fasi di: •Ipercomprato: se RSI > 70 •Ipervenduto: se RSI < 30 L’indicatore è costruito nel seguente modo: Con: U = media degli incrementi di prezzo negli ultimi n giorni D = media dei decrementi di prezzo negli ultimi n giorni 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI ALGORITMICA) SMA (21, 50), RSI (14), MACD (12,26,9), Bollinger Bands; I NUMERI DI FIBONACCI • Il loro nome deriva dal noto matematico Leonardo Fibonacci da Pisa. • Il loro utilizzo mira a identificare i potenziali livelli di supporto e di resistenza statici e dinamici (tramite appositi ritracciamenti i ventagli) futuri basati sui trend dei prezzi passati e sulle inversioni. • La sequenza di Fibonacci: 0, 1, 1, 2,3, 5, 8, 13, 21, 34, 55… • I rapporti più importanti: – 38,2% : si ottiene dividendo un numero della sequenza di Fibonacci per il secondo numero successivo della sequenza (34 ÷ 89 = 38,2%); – 50,0% : media tra 61,8% e 38,2%; – 61,8% : si ottiene dividendo un numero della sequenza di Fibonacci per il numero immediatamente successivo della sequenza (55 ÷ 89 = 61,8%). Rapporto Aureo; – 100,0%: punto di partenza del precedente trend I NUMERI DI FIBONACCI Ritracciamenti di Fibonacci; I NUMERI DI FIBONACCI Ventaglio di Fibonacci; 4. METODOLOGIE DI ANALISI OPERATIVA (ANALISI ALGORITMICA) • I pivot point: Pt Hp Lp Cp 3 Resistenze e supporti successivi: con: s1t 2 Pt Ht r1t 2 Pt Lt s 2t Pt r1t s1t r 2t Pt r1t s1t Pt = pivot today Hp = high price Lp = low price C = close price 5. ANALISI EMPIRICA: UNA SETTIMANA OPERATIVA 8-12/02/2016 • • • • • CAPITALE INIZIALE: $ 10.000,00 LEVA UTILIZZATA: 1 : 500 MAX RISK PER TRADE: 5 % OBIETTIVO SETTIMANALE: 5% STRUMENTI UTILIZZATI: – VALUTE MAJOR; – INDICI ( Ger30, S&P500); – COMMODITIES (Xau/Usd); 5. ANALISI EMPIRICA: UNA SETTIMANA OPERATIVA 8-12/02/2016 • Lunedi 8/02 ( Usd/Jpy Weekly) 5. ANALISI EMPIRICA: UNA SETTIMANA OPERATIVA 8-12/02/2016 • Lunedi 8/02 (Usd/Jpy – H4) 5. ANALISI EMPIRICA: UNA SETTIMANA OPERATIVA 8-12/02/2016 • Martedi 9/02 (Usd/Chf – Daily) 5. ANALISI EMPIRICA: UNA SETTIMANA OPERATIVA 8-12/02/2016 • Mercoledi 10/02 (Usd/Jpy – M30) 5. ANALISI EMPIRICA: UNA SETTIMANA OPERATIVA 8-12/02/2016 • Venerdi 12/02 (Xau/Usd – H4) 5. ANALISI EMPIRICA: UNA SETTIMANA OPERATIVA 8-12/02/2016 • Esito della prova 6. L’IMPORTANZA DI UN METODO PER LA CREAZIONE DI UNA STRATEGIA • “Let your profit run and cut your losses short” • Metodi di trading: A. Professionale (scalping, intraday, swingtrading…) B. Non professionale (anxiety trading, don’t know why trading, bet trading…) 6. L’IMPORTANZA DI UN METODO PER LA CREAZIONE DI UNA STRATEGIA Trading system vs trading discrezionale; • Trading system: insieme di regole che determinano le condizioni di ingresso o uscita da un trade. Sono iscritte in appositi software che entrano ed escono automaticamente da una posizione. Vantaggi: •autonomia del processo decisionale; •rapida simulazione di idee di trading e modelli operativi molto complessi; •limitazione ai rischi e controllo sistematico dei profitti; •assenza di discrezionalità nel processo decisionale. E’ richiesta dunque disciplina nell’applicazione del segnale quando esso viene confermato dal sistema; •Riduzione dell’emotività; Svantaggi: •mancata personalizzazione della validità statistica del sistema di trading; •probabilità di lunghi periodi caratterizzati da scarsi risultati, in assenza di banche dati ricche; •Ottimizzazioni esasperate che non portano ad alcun beneficio futuro; •Effetto frustrazione, in seguito dell’attesa della convalida di un chiaro segnale da parte del sistema, soprattutto per i trader esperti che potrebbero essere soggetti a forte tensione emotiva; 6. L’IMPORTANZA DI UN METODO PER LA CREAZIONE DI UNA STRATEGIA • Il trading discrezionale: analisi della situazione attuale del mercato, tipico degli analisti tecnici; Vantaggi: •adattabilità al mutare delle condizioni di mercato; • fruizione di una grande quantità di informazioni non commensurabili in maniera analitica; • trasformazione della componente umana in fattore critico di successo; • esaltazione dell’intuito e della capacità di analisi; Svantaggi: •Elementi di debolezza nel processo decisionale (emotività, insicurezza, distrazioni; •Perdita della cognizione nel controllo del rischio; •Eccessiva avidità; •Overtrading; 6. L’IMPORTANZA DI UN METODO PER LA CREAZIONE DI UNA STRATEGIA Elementi di conciliazione tra trading sistematico e discrezionale; 6. L’IMPORTANZA DI UN METODO PER LA CREAZIONE DI UNA STRATEGIA • Money management: fornisce una panoramica su quanti contratti (o azioni, o asset), è possibile lavorare in un determinato momento, considerando determinati parametri di portafoglio e rischio, fondamentali per il successo in un periodo caratterizzato da particolare instabilità dei mercati. Premesse: • 1. “… è meglio avere un sistema mediocre e una buona strategia di money management, piuttosto che una scadente strategia di money management e un ottimo sistema…”. • 2. “… quando si perde denaro, ci si ritrova con un capitale inferiore con cui lavorare. Per riguadagnare il denaro perso, è necessario realizzare una performance percentuale decisamente superiore a quella che si e appena persa…” 6. L’IMPORTANZA DI UN METODO PER LA CREAZIONE DI UNA STRATEGIA • Il money managenet può essere riassunto concettualmente in 3 semplici passaggi: 1. Il money management e un concetto difensivo; 2. 2. il money management e gestione del rischio; 3. 3. il money management serve ad ottimizzare l'uso del capitale; • Il punto focale risiede nella protezione del capitale e non nella ricerca disperata del gain !!!!!! • Massima attenzione al Drawdown !!! 6. L’IMPORTANZA DI UN METODO PER LA CREAZIONE DI UNA STRATEGIA • Alcuni consigli per una corretta gestione del rischio: 1. Max risk 2% a operazione; 2. Max investimento del 20% del proprio portafoglio; 3. Imporsi un Risk/Reward minimo di 1:1 per operazione; 4. Valutare sempre la volatilità del mercato in termini di stop loss; 5. Ridurre il livello di rischio all’aumentare dell’operatività; 6. Evitare stop mentali, lavorando con ordini sempre posizionati; 7. Tagliare una parte dei profitti e mettere a Breakeaven una volta raggiunto il target prefissato; 8. Operare solo su mercati di cui si dispone una piena conoscenza; 9. Operare solamente con un capitale adeguato al mercato trattato; 6. L’IMPORTANZA DI UN METODO PER LA CREAZIONE DI UNA STRATEGIA Alcune regole comportamentali: • Studiare le proprie strategie a mercati chiusi; • Fare trading secondo proprie idee analisi studiate ed evitare di seguire la massa; • Essere disciplinati, disciplinati e ancora disciplinati, secondo le regole imposte sul proprio piano di trading; • Cercare di gestire l’emotività e l’avidità. Essere obiettivi sulla propria strateglia tenendo aperte le posizioni contro tutto e contro tutti; • Adattare le proprie strategie al mutare delle condizioni di mercato; • Evitare di operare se non si è in una buona condizione fisica e mentale; • Astenersi dall’operare dopo grossi guadagni o grosse perdite; • Ricordarsi che il mercato è una macchina per deludere, ma che ha comunque SEMPRE RAGIONE!! 6. L’IMPORTANZA DI UN METODO PER LA CREAZIONE DI UNA STRATEGIA 6. L’IMPORTANZA DI UN METODO PER LA CREAZIONE DI UNA STRATEGIA CONCLUSIONI • • • GLI STRUMENTI DI ANALISI VANNO UTILIZZATI IN SINERGIA AD UNA METODICA APPLICAZIONE DI UNA STRATEGIA; L’ANALISI TECNICA RIFLETTE IL SENTIMENT DEGLI OPERATORI; IL MERCATO OFFRE SEMPRE UN’OPPORTUNITA’, POICHE’ GLI EVENTI SI RIPETONO CICLICAMENTE; VANTAGGI DEL TRADING ON-LINE: – MERCATI FACILMENTE ACCESSIBILI TRASPARENTI E FACILI DA NEGOZIARE; – STRUMENTI ADATTI AD OGNI ESIGENZA DI INVESTIMENTO; ELEMENTI NEGATIVI: – SCARSA INFORMATIVA SUI RISCHI; – SCARSITA’ DI INFORMAZIONI SULL’APPROCCIO MENTALE E STRATEGICO; ALLA BASE DI UNA BUONA STRATEGIA VI E’ SEMPRE E SOPRATTUTTO UN BUON ATTEGGIAMENTO!!!