Mercati Concorrenziali:

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ECONOMIA APPLICATA
Prof.ssa Mariarosaria Agostino
Dispensa 10. Brevi note su: Domanda,
Offerta,
Equilibrio
q
nei
mercati
concorrenziali.
Esercizi di statica comparata.
[Pindyck, Rubinfeld cap2 e cap 9, ed.
2006].
2006]
1
Mercati Concorrenziali:
1.Bene
1
Bene
omogeneo
sostituibile)
(perfettamente
2.Compratori e venditori talmente numerosi
che nessuno di loro può influenzare il P di
mercato.
Esempio: mercato del frumento
2
IL MODELLO ECONOMICO PIU’ LARGAMENTE
IMPIEGATO
PER
DESCRIVERE
IL
FUNZIONAMENTO
DEI
MERCATI
(CONCORRENZIALI)
E’
IL
MODELLO
DELLA
“DOMANDA E DELL’OFFERTA”.
DELL’OFFERTA”.
3
LA DOMANDA di mercato
LA DOMANDA DI UN BENE INDICA LA
QUANTITA’ CHE I CONSUMATORI
DESIDERANO ACQUISTARE DI QUEL
BENE PER OGNI POSSIBILE PREZZO,
ceteris paribus
Legge della
d ll domanda:
d
d
a parità
à di
d altre
l
condizioni, quando il prezzo di un bene
aumenta, la
l quantità
à domandata
d
d
si riduce
d
4
I FATTORI - DIVERSI DAL PREZZO - CHE INLFUENZANO
LA DOMANDA
- IL REDDITO (beni normali e beni inferiori)
- IL PREZZO DI ALTRI BENI ((beni sostituti, beni
complementari)
- I GUSTI (Preferenze)
- LE ASPETTATIVE sul (reddito o prezzo) futuro
- IL NUMERO DEI COMPRATORI
5
UNA VARIAZIONE DI UN FATTORE DIVERSO
DAL PREZZO PROVOCA UNO SPOSTAMENTO
DELLA CURVA DI DOMANDA
CIO’ PERCHE’:
l’l aumento della quantità domandata che avv
avviene
ene
ad ogni dato livello di prezzo determina uno
spostamento verso destra della curva di domanda;
la riduzione della quantità domandata che avviene
ad ogni dato livello di prezzo determina uno
spostamento verso sinistra della curva di domanda.
6
7
In sintesi:
LA VARIAZIONE DEL PREZZO DI UN BENE
PROVOCA UN MOVIMENTO LUNGO LA CURVA
DI DOMANDA DI QUEL BENE.
LA VARIAZIONE DI UN QUALSIASI ALTRO
FATTORE DIVERSO DAL PREZZO DEL BENE
CAUSA UNO SPOSTAMENTO DELLA CURVA DI
DOMANDA.
8
L’OFFERTA di mercato
L’OFFERTA DI UN BENE INDICA LA
QUANTITA’ DI QUEL BENE CHE LE IMPRESE
DESIDERANO VENDERE PER OGNI POSSIBILE
PREZZO, ceteris paribus
PREZZO
GENERALMENTE LA CURVA DI OFFERTA E
E’
INCLINATA POSITIVAMENTE.
9
I FATTORI
F TTORI -DIVERSI
DIVER I D
DAL
L PREZZO - CHE INFLUENZANO
INFLUENZ NO
L’ OFFERTA
- I PREZZI DEGLI INPUT (O COSTI DEI
FATTORI PRODUTTIVI)
- LA TECNOLOGIA
-LE ASPETTATIVE
- IL NUMERO DEI VENDITORI
10
LA VARIAZIONE DI UN FATTORE DIVERSO DAL PREZZO
PROVOCA UNO SPOSTAMENTO DELLA CURVA DI OFFERTA
ANZICHE’ UN MOVIMENTO LUNGO LA STESSA CURVA.
CIO’ PERCHE’:
l’ aumento della quantità offerta di un bene che
avviene AD OGNI DATO LIVELLO DI P determina
uno spostamento verso il basso e verso destra della
curva di offerta;
la riduzione della quantità offerta di un bene che
avviene AD OGNI DATO LIVELLO DI P determina
uno spostamento verso l’alto e verso sinistra della curva
di offerta.
11
12
In sintesi:
UNA VARIAZIONE DI PREZZO
PROVOCA
MOVIMENTO LUNGO LA CURVA DI OFFERTA.
OFFERTA
UN
LA VARIAZIONE DI UN QUALSIASI ALTRO FATTORE
DIVERSO DAL PREZZO CAUSA UNO SPOSTAMENTO
DELLA CURVA DI OFFERTA.
13
L’EQUILIBRIO
Q
DI MERCATO
- IL MERCATO E’ IN EQUILIBRIO QUANDO IL
PREZZO HA RAGGIUNTO UN LIVELLO AL QUALE
DOMANDA E OFFERTA SI EQUIVALGONO
- QUANDO IL P NON è QUELLO DI EQUILIBRIO
SI PUò VERIFICARE:
• ECCEDENZA (Q OFFERTA> Q DOMANDATA)
• SCARSITA’ (Q DOMANDATA> Q OFFERTA)
14
L EQUILIBRIO SI MODIFICA SE SI VERIFICA UNO
L’EQUILIBRIO
SHOCK CHE SPOSTA LA CURVA DI DOMANDA O
QUELLA DI OFFERTA.
COME SAPPIAMO, TALI CURVE SI SPOSTANO SE SI
MODIFICA UNA DELLE VARIABILI,
VARIABILI DIVERSE DAL
PREZZO, indicate in precedenza
15
A li i d
Analisi
delle
ll variazioni
i i id
dell’equilibrio
ll’
ilib i ((esercizi
i i
di statica comparata)
1
1.
Si stabilisce
t bili
se l’evento
l’
t
(
(o
shock)
h k) induce
i d
spostamenti della curva di domanda o di quella di
offerta (o di entrambe)
2
2.
Si stabilisce la direzione dello spostamento
3
3.
Si analizza la variazione del P e della Q di
equilibrio
16
Esempi
• Variazione della domanda
• Variazione dell’offerta
• Variazione di entrambe
17
18
19
20
La funzione dei Prezzi
•
I P tendono ad aggiustarsi in modo
che la quantità offerta sia uguale a
quella domandata
q
• In un economia di mercato i P sono il
meccanismo che permette di allocare
le risorse scarse
21
• Surplus
S
l consumatore
t
beneficio
f
che il consumatore trae
dalla partecipazione al mercato
= differenza tra il P massimo che il
consumatore è disposto a pagare ed
ill P che
h effettivamente
ff
paga
22
• Per ogni data quantità, il p definito dalla
curva
di
domanda
è
uguale
alla
disponibilità a pagare
del compratore
marginale
(colui
che
per
primo
abbandonerebbe il mercato se il p
aumentasse anche di pochissimo)
p
)
• L’altezza della curva in un punto
((disponibilità
p
a p
pagare
g
del consumatore
marginale)- prezzo pagato= surplus del
consumatore marginale
23
• l’area compresa tra la curva ed il
livello del P (effettivamente pagato)
p
dei consumatori
è il surplus
• T
Tale
l area, infatti,
i f tti rappresenta
t la
l
p
dei singoli
g
somma dei surplus
consumatori
24
• Surplus produttore
beneficio che il produttore trae
dalla partecipazione al mercato
=
differenza tra il P che il
produttore riceve ed il costo
che sostiene
25
• Per ogni data quantità, il p definito dalla
curva di offerta
ff t è uguale
l all costo
t del
d l
venditore marginale (colui che per primo
abbandonerebbe
bb d
bb
il mercato
t
se il p
diminuisse anche di pochissimo)
• Prezzo ricevuto - altezza della curva in
un punto (costo del produttore marginale)
= surplus del produttore marginale
26
• l’area compresa tra la curva ed il
livello
del
P
(effettivamente
p
dei p
produttori
ottenuto)) è il surplus
• Tale area rappresenta infatti la
somma dei surplus dei singoli
venditori
27
28
ECONOMIA APPLICATA
Prof.ssa Mariarosaria Agostino
DISPENSA 11: LE IMPOSTE
Mankiw N. G., PRINCIPI DI ECONOMIA, Zanichelli,
2007
1
• Se ill governo decide
d d di
d imporre una tassa su
(consumo o produzione) di un bene chi ne
sopporta l’onere?
l’
? Solo
l i consumatori?
? Solo
l i
produttori o entrambi?
• In altri termini, come si ripartisce ll’onere
onere
fiscale tra le due diverse categorie di
soggetti economici (quale sarà ll’incidenza
incidenza
dell’imposta)?
Imposta sul consumo
1. Si sposta solo la curva di domanda
2 Si sposta
2.
sp st verso
s il b
basso
ss d
dello
ll st
stesso
ss
ammontare dell’imposta (per indurre i
consumatori a domandare la stessa
quantità del bene è necessario ↓ il P dello
stesso ammontare della tassa)
3 Mettiamo
3.
M
a confronto
f
i due
d
equilibri:
lb
ill P
↓, Q ↓
L’imposta
L
imposta ↓ la dimensione del mercato
Imposta sulla produzione
1. Si sposta solo la curva di offerta
2 Si sposta
2.
sp st verso
s l’l alto
lt d
dello
ll st
stesso
ss
ammontare dell’imposta (per indurre i
produttori a offrire la stessa quantità del
bene è necessario ↑ il P dello stesso
ammontare della tassa)
3 Mettiamo
3.
M
a confronto
f
i due
d
equilibri:
lb
ill P
↑, Q ↓
• L’
L’onere fiscale
fi
l sii ripartisce
i
ti
t
tra
consumatori
t i
e produttori indipendentemente dalla natura
dell imposta
dell’imposta
• L’incidenza
delle
imposte
dipende
dall’elasticità
dall
elasticità delle due curve: se ll’offerta
offerta è
più
elastica
della
domanda,
l’onere
dell’imposta
dell
imposta ricadrà più pesantemente sul
consumatore, e vice versa.
Capitolo 9‐ Pindyck, Rubinfeld Nel mercato della benzina Pe=1 Qe=100 , l’elasticità della domanda rispetto al prezzo εD = −0.5, l’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo εS = +0.4 a) Determinare le funzioni lineari di domanda e offerta e rappresentarle graficamente R. QD = 150‐50P e Q S =60+40P , b) Determinare (quantitativamente e graficamente) la perdita secca ed il gettito fiscale provocate dall’imposizione di un’imposta specifica sull’acquisto di ogni litro di benzina 0,5. Commentare. R. gettito= 89/2 perdita secca =11/4 c) Come varierebbe l’effetto prodotto sul benessere dei produttori e dei consumatori dalla stessa imposta qualora la domanda fosse meno elastica? R. Rappresentare graficamente un caso in cui, ceteris paribus, la domanda è meno elastica, ricavando che: il P pagato dai consumatori sarebbe più elevato, la quantità scambiata maggiore, il P incassato dai venditori sarebbe più alto, per cui l’onere dell’imposta ricadrebbe più pesantemente sul consumatore ESEMPI 2.10 e 9.1 (Pindyck, Rubinfeld, pag. 44 e pag 245)
Nel mercato del gas, QD = a - b PG + c PP e Q S =d+ ePG+ f PP, dove PG rappresenta il prezzo del gas,
mentre PP , il prezzo del petrolio, è esogeno e pari a 8. Il prezzo di libero mercato del gas è P=2, la quantità
scambiata (in libero mercato) Q=20; l’elasticità della domanda rispetto al prezzo è pari a εD = −0.5 ;
l’elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo del petrolio è ε
D
PP
= + 1.5; l’elasticità dell’offerta
rispetto al prezzo è εS = +0.2 ; l’elasticità incrociata dell’offerta rispetto al prezzo del petrolio è ε PP = + 0.1.
a) Determinare le funzioni lineari di domanda e offerta e rappresentarle graficamente
b) Determinare la variazione del surplus del consumatore e del produttore provocate dall’imposizione
di un prezzo del gas pari a 1.
c) Determinare la perdita secca
S
Esempio 9.4, pag 256
Nel mercato del frumento, la domanda privata è QD = 3550 – 266P; l’offerta privata è Q S =1800+ 240P.
a) Determinare il prezzo e la quantità di equilibrio e rappresentare graficamente le due curve.
b) Determinare quale quantità il governo deve acquistare per far aumentare il prezzo a 3.7 euro
c) Determinare la variazione del surplus del produttore e del consumatore ed il costo per il governo.
Commentare.
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