Al fondo sta, non lo nego, il sogno che inseguo da una vita: tra gli anfratti dello spazio, gli interstizi del tempo, le incrinature dell'identità e le slabbrature dell'essere su cui prolifera il nostro oggi, presentare uno spettacolo infinito, capace di eccedere nel tempo e nello spazio le facoltà percettive del pubblico, che possa essere colto da ogni singolo spettatore solo per frammenti e che riviva nella memoria come soggettivo montaggio di schegge da lui rubate nel vario offrirsi - e sfarsi - della rappresentazione. Luca Ronconi, per “Infinities”, 2002 Metterò assieme pezzo a pezzo la città perfetta, fatta di frammenti mescolati col resto, d’istanti separati da intervalli, di segnali che uno manda e non sa chi li raccoglie. Italo Calvino, da “Le città invisibili”,1972 Fondazione Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa Stagione 2015/2016 Sessantanovesima dalla fondazione Membri Fondatori Comune di Milano Regione Lombardia Città Metropolitana di Milano Membro Sostenitore Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Milano Consiglio Generale Giuliano Pisapia Sindaco di Milano Sindaco metropolitano Roberto Maroni Presidente Regione Lombardia Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Milano Consiglio di Amministrazione Salvatore Carrubba Presidente Consiglieri Marco Accornero Stefano Baia Curioni Cristina Cappellini Federica Olivares Livia Piermattei Andrea Ragosta Collegio dei Revisori dei Conti Vincenzo Donnamaria Presidente Revisori dei Conti Francesco Carlo D’Alessandro Ugo Zanello Ufficio Stampa [email protected] tel. 02 72 333 212 – fax 02 72 333 311 Direttore Sergio Escobar Carlo Maria Cella Rapporti istituzionali con i media Consulente artistico Stefano Massini Valentina Cravino Addetto stampa Direttore Scuola di Teatro Luca Ronconi Carmelo Rifici 1 2 Privato e Pubblico, una strategia comune Il Piccolo è fra i teatri europei con più alta quota di autofinanziamento. Per questo deve ringraziare il rapporto con il pubblico costruito negli anni e la fiducia che imprese private e istituzioni pubbliche hanno confermato nel tempo, legandosi in una strategia comune che nasce dal riconoscersi nell’impegno di una gestione virtuosa. Al fianco dei soci fondatori (Comune di Milano, Regione Lombardia, Città Metropolitana), con il contributo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con il sostegno della Camera di Commercio di Milano, anche nella Stagione 2015/2016 ci sono Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo, Eni, Sisal, Fondazione Silvio Tronchetti Provera e Ali Group. Molte altre Istituzioni del mondo dell’impresa e del commercio investono nel Piccolo, componendone l’Albo d’Oro. La Fondazione Cariplo è con convinzione a fianco del Piccolo Teatro di Milano anche nella Stagione 2015/2016, nell’ambito di una strategia che da anni sostiene e promuove la cultura nelle sue diverse forme. “Il ruolo della Fondazione Cariplo”, spiega il suo Segretario generale, Sergio Urbani, “è sussidiario all’interno dell’intervento pubblico, che rimane indispensabile per la sopravvivenza del pluralismo culturale, della vivacità creativa e dello sviluppo economico del settore. La Fondazione Cariplo intende sostenere il settore culturale, come ha seguitato a fare nei recenti anni segnati dalla crisi economica e finanziaria, per favorire una continuità nella visione strategica di lungo periodo e non far venire meno al settore non solo le risorse ma anche le certezze, indispensabili per una pianificazione strategica di eccellenza. Fondazione Cariplo sostiene il teatro in generale, e il Piccolo in particolare”, aggiunge Urbani, “in quanto luogo di confronto delle idee, di dialogo con la tradizione, di sperimentazione dei nuovi linguaggi e di produzione di valore aggiunto per il territorio”. Intesa Sanpaolo conferma anche quest’anno la propria collaborazione con la Fondazione Piccolo Teatro di Milano rinnovando il proprio sostegno, in qualità di Special Sponsor, alla Stagione 2015/2016 del Piccolo Teatro Grassi. La collaborazione più che decennale vede Intesa Sanpaolo e il Piccolo uniti da una comune passione per la cultura e per il teatro, nella prospettiva dell’impegno verso la collettività. Tale percorso è iniziato con il progetto “Benvenuti al Piccolo”, un’iniziativa che ha accompagnato negli anni migliaia di alunni delle scuole elementari e delle medie alla scoperta del teatro. Nel segno della continuità, lo scorso anno Intesa Sanpaolo e il Piccolo Teatro hanno concepito un nuovo progetto dal titolo “I sensi del bello”, appositamente ideato per Gallerie d’Italia-Piazza Scala e nel segno di un’esperienza unica all’interno dei percorsi espositivi di Gallerie d’Italia. Quattro appuntamenti diversi tra loro ma legati al luogo; un nuovo modo di guardare l’arte figurativa attraverso la suggestione di pagine di poesia, letteratura e teatro, a cura delle attrici e degli attori del Piccolo Teatro di Milano, in un viaggio inedito e spettacolare tra bellezza e tensione. In occasione di EXPO MILANO 2015, la collaborazione si è concretizzata con un progetto esclusivo, realizzato all’interno di “The Waterstone”, spazio espositivo della Banca in Expo. Verranno infatti ospitati sei reading con attori del Piccolo Teatro che guideranno gli spettatori alla scoperta delle più belle pagine della letteratura italiana, e dodici appuntamenti interamente dedicati ai bambini e alle famiglie. 3 La cultura è da sempre un valore fondamentale per Eni. Un valore comune con la Scuola del Piccolo Teatro, della quale Eni è per il quinto anno consecutivo partner. La partnership si inserisce nella strategia di Eni di valorizzare i giovani talenti partendo, in questo caso, da dove i sogni hanno inizio, dove i talenti di domani muovono i primi passi: tra i banchi di una scuola prestigiosa come quella del Piccolo Teatro di Milano. Una collaborazione che vuole stimolare un percorso virtuoso in grado di avvicinare una grande azienda come Eni ai giovani, per far incontrare competenze, passioni, discipline, linguaggi e creatività. Riconosciuto come luogo di sperimentazione artistica e aggregazione culturale, il Piccolo Teatro si propone fin dall'inizio come un teatro d’arte, aperto a tutti, con uno sguardo di respiro internazionale legato, al contempo, alle proprie radici. Allo stesso modo raccontare Sisal significa narrare una grande storia imprenditoriale italiana che ha costruito le proprie fondamenta coniugando tradizione e innovazione, elementi distintivi del percorso di crescita dell’azienda. Un percorso che si riconosce in quei valori che sono ispirati alla cultura e alla socializzazione. Con questo spirito Sisal che, nel 2009, ha contribuito alla riapertura del celebre Chiostro intitolato a Nina Vinchi, continua a sostenere nell’ambito di un più ampio progetto di responsabilità sociale l’attività di questo suggestivo spazio rinascimentale. Via Rovello 2, indirizzo caro a generazioni di appassionati di teatro, oggi è un vivace polo culturale nel cuore di Milano che ospita incontri e dibattiti, letture e lezioni a ingresso libero. Un luogo privilegiato di incontro aperto a tutti coloro che vedono nella cultura una crescita personale. Anche nella Stagione teatrale 2015/16 prosegue la collaborazione del Piccolo Teatro di Milano con la Fondazione Silvio Tronchetti Provera: nel corso degli ultimi sette anni il Piccolo e la Fondazione, con Scienza under 18, hanno collaborato alla realizzazione del progetto Teatro Scienza: un percorso multidisciplinare e formativo che ha lo scopo di avvicinare e appassionare allo studio delle discipline scientifiche gli studenti delle scuole primarie e secondarie, utilizzando il linguaggio teatrale. Questo percorso si è concluso nel maggio 2015 con la Giornata di Teatro Scienza per Expo: quattro spettacoli teatrali prodotti all’interno delle scuole e uno spettacolo del Piccolo sono stati presentati a Expo Milano 2015, in collaborazione con il Padiglione Italia. Dal 2012, Ali Group ha scelto di essere al fianco del Piccolo Teatro di Milano, perché crede nei suoi valori e nella sua importante funzione sociale. Ci identifichiamo con il grande e prezioso contributo culturale che il Piccolo ogni anno offre ai milanesi e a tutto il Paese. L' incontro con il Piccolo nasce in occasione dei festeggiamenti per i nostri cinquant'anni di attività: infatti, nel 2012, abbiamo scelto proprio il palcoscenico del Piccolo per far conoscere e far vivere a tutte le famiglie di Ali Group la magia del Teatro. È da questo primo incontro che siamo diventanti sostenitori di una straordinaria realtà in cui crediamo con sempre maggior convinzione, valorizzando l'unione tra i nostri brand - nello specifico Carpigiani e Rancilio - con i tanti temi che il Piccolo Teatro offre a tutti i suoi spettatori. Per il prossimo anno, grazie alla disponibilità di Carpigiani, marchio di eccellenza nel settore, siamo lieti di poter mettere sotto i riflettori della stupenda cornice del Chiostro Nina Vinchi una macchina per il gelato, potendo quindi incontrare i tanti giovani che vorranno godersi la lunga estate del Piccolo, gustando un buon gelato. In ultimo, insieme a Rancilio, siamo onorati di poter sostenere il “Progetto Odyssey”. 4 L’ALBO D’ORO - AZIENDE Sin dalla sua nascita, l’Albo d’Oro riunisce aziende e realtà imprenditoriali che condividono la missione del Piccolo sostenendo l’attività del Teatro. Un rapporto fondato su valori condivisi, ma soprattutto sulla costante ricerca di valori nuovi, da costruire insieme. MECENATI AD HONOREM MECENATI SOSTENITORI AMICI Camera di Commercio - Milano Eni Fastweb Fondazione Berti Fondazione Cariplo Fondazione Corriere della Sera Fondazione Tronchetti Provera Intesa Sanpaolo Laura Biagiotti Sisal Banca Popolare Commercio e Industria (Gruppo UBI Banca) Carpigiani Pirelli & C Rancilio Group Carlo Belgir Fondazione Brunello Cucinelli Indicod-Ecr Cedral Tassoni Centromarca Cooperativa FEMA Sofia SGR L’ALBO D’ORO - PERSONE Il Piccolo Teatro nasce con una vocazione universale: un Teatro d’Arte per tutti. È per questo motivo che le persone con il loro contributo economico, loro testimonianza e la loro amicizia continuano a rappresentare un tassello fondamentale per l’attività del Piccolo e per la realizzazione dei suoi obiettivi. MECENATI SOSTENITORI AMICI Gilberto Calindri (onorario) Carla e Martina Carpi (onorario) Milli De Monticelli (onorario) Gustavo Ghidini Francesco Micheli Rosita Missoni Federica Olivares Dolores Redaelli (onorario) Tiziana e Gaetano Arnò Sarah e Sonia Balestra Piero Bassetti Cinzia Colombo Filippo Crivelli Marino Golinelli Vittorio Gregotti Giovanni Iudica Paolo Francesco Lazzati Luigi Marcante Massimo Menozzi Maria Angela Morini Rossini Alessandro Nespoli Nandi Ostali Carla Piasentin Canussio Carla Venosta Fossati Bellani Amici della Scala Rosellina Archinto Marconi Annamaria Cascetta Dario Ferrari Piergiorgio Gattinoni Mimma Guastoni Andrea Kerbaker Giacomo Leva Maria Grazia Mezzadri Cofano Rosella Milesi Saraval Fiorella Minervino Gian Battista Origoni della Croce Orestina Rosa Piontelli Maurizio Porro Enrico Sacchi Gianbattista Stoppani www.iosostengoilpiccolo.it www.iosostengoilpiccolo.it Un piccolo dono per un grande gesto: ringraziamo ancora tutti i nostri donatori che, partendo da un contributo di 10 euro, rendono il Piccolo Teatro sempre più grande. www.iosostengoilpiccolo.it si riconferma il sito web dedicato alla raccolta fondi online. Un sito web che esprime energia e voglia di partecipare allo sviluppo e alla valorizzazione della nostra cultura anche con un piccolo e prezioso contributo. “Io sostengo il Piccolo” significa quindi entrare a far parte di una community che ti rende protagonista e ti coinvolge in attività esclusive, partendo da un piccolo gesto di generosità. 5 PRODUZIONI Odyssey, 6 - 31 ottobre 2015 (Teatro Strehler) L’opera da tre soldi, 19 aprile - 11 giugno 2016 (Teatro Strehler) Le donne gelose, 22 ottobre - 22 novembre 2015 (Teatro Studio Melato) Questa sera si recita a soggetto 4 febbraio - 24marzo 2016 (Teatro Grassi) e in tournée Sanghenapule, 5 - 24 aprile 2016 (Teatro Grassi) Credoinunsolodio, 1 - 20 dicembre 2015 (Teatro Studio Melato) Gabbiano, 12 - 24 gennaio 2016 (Teatro Studio Melato) Winter’s Tale, 17 - 21 febbraio 2016 (Teatro Strehler) Bella e Fiera, 17 - 29 novembre 2015 (Teatro Grassi) Wordsandsounds: Shakespeare 2.016 (3 titoli) 13 – 30 aprile 2016 (Teatro Studio Melato, Chiostro Nina Vinchi) Giordano Bruno, 7 novembre 2015 (Teatro Strehler) Natale in casa Cupiello 4 – 20 dicembre 2015 (Teatro Grassi) e in tournée 6 Arlecchino servitore di due padroni 3 – 22 maggio 2016 (Teatro Grassi) e in tournée La barca dei comici, 8 – 20 marzo (Teatro Studio Melato) e in tournée Attori, mercanti, corsari, 9 – 30 settembre 2015 (Chiostro Nina Vinchi) Resilienza d’amore, tournée internazionale 2016 Osservatorio sul presente (4 titoli) novembre 2015 – giugno 2016 (Teatro Strehler/Scatola Magica) Iliade, mito e guerra 12 – 31 gennaio 2015 (Teatro Strehler/Scatola Magica) C’era una volta… Miti Dei Stelle e Pianeti dell’Universo 16 – 28 febbraio 2016 (Teatro Strehler/Scatola Magica) Il mestiere del teatro / Benvenuti al Piccolo autunno 2015 – primavera 2016 (Teatro Strehler/Scatola Magica) 7 PRODUZIONI Le 140 rappresentazioni di Odyssey Odyssey è spettacolo di simboli e di record. Quando andò in scena per la prima volta, coprodotto con il Teatro Nazionale di Atene, sfidando le leggi ritenute onnipotenti dell’economia, la Grecia era “il problema” dell’Unione Europea. Tre anni dopo, il caso Grecia è ancora sul tavolo, ma nuove riflessioni hanno screziato l’idea che l’Europa ha del Mediterraneo, dimostrando che l’Europa non esiste se non è un punto di vista responsabile sul resto del mondo. Di sicuro anche questo spettacolo-simbolo è cambiato insieme al pubblico. Un pubblico immenso, perché, come fotografa Robert Wilson: “Un nuovo viaggio aspetta Ulisse e i suoi compagni: la sua Itaca, il suo porto e la sua casa sono il teatro”. E a ottobre 2015, Odyssey raggiungerà, tra Atene e Milano, il totale epico di 140 rappresentazioni, di cui oltre 40 in lingua originale al Teatro Strehler. Piccolo Teatro Strehler, dal 6 al 31 ottobre 2015 produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, National Theatre of Greece, Athens COPRODUZIONE INTERNAZIONALE RIPRESA Odyssey progetto, regia, scene e luci Robert Wilson, musiche Thodoris Oikonomou testo Simon Armitage da Omero, drammaturgia Wolfgang Wiens costumi Yashi Tabassomi, collaboratrice alla scenografia Stephanie Engeln collaboratore alle luci Scott Bolman, suono Studio 19 - Kostas Bokos, Vassilis Kountouris supervisione musicale Hal Willner traduzione greca – collaboratore alla drammaturgia Yorgos Depastas scenografie, oggetti di scena e costumi realizzati dai Laboratori del Piccolo Teatro Spettacolo in greco moderno con sovratitoli in italiano e inglese Odyssey, coproduzione del Piccolo Teatro di Milano e del National Theatre of Greece di Atene, diretta da Robert Wilson, torna a Milano. Di nuovo in scena 17 tra i migliori interpreti del teatro ellenico contemporaneo. Lo spettacolo debuttò ad Atene, dove rimase per quattro mesi, nel 2012, l’anno più difficile della crisi greca e dell’Europa, e poi, nell’aprile 2013, fu rappresentato per oltre 20 esauritissime recite al Piccolo. Ora torna, per quattro settimane di repliche, al Teatro Strehler dove, tra Milano e Atene, raggiungerà il traguardo delle 140 recite. Torna in scena quando nuovi sono gli interrogativi e nuove le riflessioni – non solo economiche – sul futuro dell’Europa e sempre più intense le tensioni che attraversano il Mediterraneo. Robert Wilson presenta un allestimento teatrale del poema epico nella versione in greco moderno tratta dal testo del poeta inglese Simon Armitage e lo fa con la sua capacità, unica, di penetrare radicalmente nel testo, formidabile emblema dell’insopprimibile bisogno dell’uomo di conoscere e del suo inarrestabile viaggio in cerca delle radici della propria esistenza, di portarne alla luce nuovi significati, rivelandone in modo magico gli aspetti più sorprendenti, gli elementi inattesi e combinando continuativamente il piano del fantastico e quello della realtà. Wilson stabilisce originali collegamenti tra l’antico e il moderno, dando una nuova lettura al tema eterno della lotta della specie umana per sopravvivere e migliorare la propria condizione in un mondo che, oggi totalmente esplorato, sentiamo paradossalmente ignoto nella complessità in continuo cambiamento. Durata: 2 ore e 45 minuti 8 PRODUZIONI Brecht e Weill, sessant’anni dopo Nel 2016 L’opera da tre soldi si avvierà verso i 90 anni. In questo arco di storia nulla è rimasto come nel 1928, quando Brecht scrisse la sua trasposizione della settecentesca Opera del mendicante di John Gay. Saranno anche passati sessant’anni dalla morte di Brecht e da quando Giorgio Strehler mise in scena per la prima volta, in Via Rovello, la Dreigroschenoper (1956). Anche il Piccolo e il teatro non son più gli stessi. Nessun confronto è possibile. Il teatro musicale di Brecht e di Weill ha bisogno di continuare a vivere, consegnato a un artista del nostro tempo, e Damiano Michieletto (nella foto) è un regista che sta lasciando nell’opera lirica e nel teatro un segno netto, rimescolando le carte della tradizione con risultati spesso rivelatori. Nel rispetto di Kurt Weill, in buca c’è l’organico cameristico di un’orchestra sinfonica, LaVerdi, diretto da Giuseppe Grazioli, e in scena una compagnia di attori che sanno coniugare parola e musica. Piccolo Teatro Strehler, dal 19 aprile al 11 giugno 2016 produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa NUOVA PRODUZIONE COPRODUZIONE INTERNAZIONALE L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht e Kurt Weill, regia di Damiano Michieletto scene Paolo Fantin, costumi Carla Teti, luci Alessandro Carletti con (in ordine alfabetico) Rossy de Palma, Margherita Di Rauso, Marco Foschi, Sergio Leone, Stella Piccioni, Maria Roveran, Peppe Servillo (cast in via di completamento) e l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi direttore Giuseppe Grazioli Bertolt Brecht e Kurt Weill la crearono nel 1928 e in quello stesso anno la misero in scena a Berlino. Il primo ad allestirla in Italia, nel 1956, fu Strehler, presente lo stesso Brecht, che sarebbe morto sei mesi dopo. Parliamo de L’Opera da tre soldi, «rappresentata in tutto il mondo – spiega Damiano Michieletto -. Solo nella prossima stagione, oltre alla nostra, ne saranno prodotte edizioni a Vienna, in Germania, in Francia, a Salisburgo… Come dire, i termini di paragone con cui confrontarsi, per un regista, sono numerosissimi, ma soprattutto in continuo divenire, poiché inesauribili sono i tentativi di approccio a quest’unicum della storia del teatro occidentale». La storia dei Peachum, di Jenny delle Spelonche, di Macheath detto Mackie Messer e di tutta la varia umanità protagonista dell’Opera da tre soldi è tratta dalla Beggar’s Opera, L’opera del mendicante che l’inglese John Gay scrisse nel 1728. Fu Elisabeth Hauptmann, storica collaboratrice di Brecht, a tradurla dall’inglese al tedesco e a suggerirne allo scrittore la riscrittura in chiave contemporanea. «Senza la Hauptmann oggi non avremmo L’Opera da tre soldi – continua Michieletto – e mi pare opportuno ricordare anche il suo ruolo di eccellente dramaturg, troppo spesso offuscato dalla presenza di due colossi come Brecht e Weill». Ma come sarà L’Opera da tre soldi di Damiano Michieletto? «Proprio perché il testo, in partenza, si presta a essere letto da tanti punti di vista - penso a chi si è inserito nel solco tracciato dal marxista Brecht e a chi, all’opposto, ha scelto il puro entertainement del musical di Broadway - la mia idea è mettere l’Opera sotto processo, guardarla sotto una lente d’ingrandimento. Il fulcro è il processo a Mackie Messer, che diventa il filtro attraverso il quale leggere la storia e al tempo stesso comprenderla. È un tentativo di smontare il racconto e rimontarlo secondo una circostanza precisa, in grado di creare il necessario distacco analitico. Sarà un lavoro sui personaggi svolto su un costante dislivello recitativo, dove la canzone crea un’ulteriore e prepotente spaccatura con il tessuto e le circostanze della vicenda». 9 PRODUZIONI Anche a Venezia è sempre questione di soldi “Questa, Lettor carissimo, è una Commedia veneziana, venezianissima...”. Così Carlo Goldoni, nella prefazione di Le donne gelose, parla di questa sua pièce in dialetto veneziano, scritta e messa in scena nel 1752, che segna il passaggio dalla maschera all’attore. L’ambiente è il sestiere ristretto e meschino di una città che è di per sé un mondo separato dal mondo, eppure tutto sembra scritto per noi. La crisi morde, i negozi soffrono, i piccoli commercianti si fanno la guerra, le fortune si mettono in gioco e alla fortuna del gioco si affidano illusorie speranze, su tutto dominano il denaro e l’incubo di diventare poveri. Lo sfondo, poi, è il Carnevale, la voglia di festa continua. Insomma, l’Italia. Giorgio Sangati, regista poco più che trentenne, interpreta una delle opere meno frequentate di Goldoni correggendo qualche luogo comune, imprimendo la sua visione su una commedia che fa ridere molto, di noi, anche amaro. Piccolo Teatro Studio Melato, dal 22 ottobre al 22 novembre 2015 produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa Le donne gelose di Carlo Goldoni, regia Giorgio Sangati scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca, luci Claudio De Pace, trucco e acconciature Aldo Signoretti con (in ordine alfabetico) Fausto Cabra, Leonardo De Colle, Elisa Fedrizzi, Ruggero Franceschini, Sara Lazzaro, Valentina Picello, Paolo Pierobon, Marta Richeldi, Sandra Toffolatti NUOVA PRODUZIONE Bortolo Sacchi, Carnevale a Venezia (Improvviso, 1927-28) Collezione Adriana Bonato Zanardi In dialetto veneziano con sovratitoli in italiano Le donne gelose è la prima commedia che Goldoni scrive interamente in veneziano. L’attenzione dell’autore si concentra su una zona circoscritta della città, un vicinato, un periodo preciso, gli ultimi giorni di carnevale, e su un’unica classe sociale di bottegai e mercanti, piccoli borghesi già sulla soglia dell’impoverimento. «È un mondo chiuso – spiega Sangati - claustrofobico, senza contatti con l’esterno, autoreferenziale, segnato prima ancora che dalla crisi economica da una deriva morale che trascina i protagonisti in un vortice di dipendenza patologica dal gioco, in un turbine di gelosie e invidie deliranti. I rapporti umani sono miseri, ipocriti; le relazioni corrose, ammuffite, perennemente condizionate da motivi economici; l’intimità è squallida, segnata da insulti e botte. Imperano il culto del denaro e una fiducia ossessiva nell’azzardo: solo la sorte infatti può alleviare l’angoscia di (ri)cadere nella miseria, ma si tratta di un sollievo temporaneo per un mondo dal destino ormai segnato. Nessuno lavora, ma le energie si sprecano, tutti si affannano, si inseguono, si consumano, senza trovare una via d’uscita, come in un labirinto in cui si gira a vuoto e si ritorna sempre al punto di partenza». Goldoni alterna in un montaggio compulsivo interni ed esterni, alto e basso, privato e pubblico: si avverte nel testo una sconnessione, un disordine, l’entropia di una cultura che ha perso definitivamente la sua centralità. Al campiello come luogo di incontro, di scontro, ma anche di festa, si sostituisce il mestissimo Ridotto dove ognuno, protetto dall’anonimato della maschera, può spiare gli altri sperando di non essere riconosciuto. «È una Venezia anomala, scura, silenziosa – continua il regista – semideserta. Perfino il Carnevale rimane sullo sfondo, confinato fuori scena. La festa per eccellenza del rovesciamento, in cui si può fingere di essere ciò che non si è, non può coinvolgere un ceto che può rovesciarsi solo nel proprio vuoto di valori. L’unico piacere (sadico) per i protagonisti sembra derivare dalla contemplazione delle disgrazie altrui. È il trionfo di un individualismo suicida: non a caso questa generazione non ha figli, al limite allievi addestrati ad affrontare un mondo che non fa sconti». 10 PRODUZIONI Pirandello, indagine sopra il teatro Federico Tiezzi, regista che ha scosso alle radici il teatro italiano e che prosegue nella sua rigorosa ricerca, affronta Pirandello, autore che ha indagato nel profondo le meccaniche non divine e le sottili psicologie del teatro. Dopo I giganti della montagna (2007) e Non si sa come (2014), Questa sera si recita a soggetto è il terzo testo pirandelliano che Tiezzi (nella foto) indaga, ma curiosamente, nel 2010, aveva lavorato al Piccolo su I promessi sposi alla prova, in cui Testori pure si impegna in un bellissimo ed elaborato gioco di citazioni, riverberi e slittamenti teatrali. La compagnia di attori promette una risposta creativa al confronto serrato fra autore e regista, fra testo ormai classico e nuova lettura. Teatro Grassi, dal 4 febbraio al 24 marzo 2016 e in tournée produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa Questa sera si recita a soggetto di Luigi Pirandello, drammaturgia Sandro Lombardi e Federico Tiezzi regia Federico Tiezzi scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca e Giovanna Buzzi, luci Gianni Pollini con (in ordine alfabetico) Nicola Ciaffoni, Francesca Ciocchetti, Francesco Colella, Elena Ghiaurov, Luigi Lo Cascio, Massimo Verdastro (cast in via di completamento) “Nel 1929, anno in cui vide la luce Questa sera si recita a soggetto – osserva Federico Tiezzi -, l’Europa era devastata da una terribile crisi economica. In Germania, immagine reale ma pare tratta da un testo di Brecht, si andava a comprare il pane con pacchi di marchi senza quasi più valore. Oltreoceano, crollava Wall Street. Il testo di Pirandello non parla di questo: ma si muove su quello sfondo, con quel rumore di fondo. Il testo si basa, come avviene anche per molti altri drammi di Pirandello, su una novella Leonora addio! del 1910 in cui si racconta di Mommina innamorata del Trovatore di Verdi e tenuta prigioniera dalla gelosia del marito Rico Verri. Ma il soggetto vero del testo è l’imprevedibilità di ciò che accade sulla scena quando si inizia a provare uno spettacolo e un regista /demiurgo entra in conflitto con attori/creature, tanto da costituirne in più scene il correlativo oggettivo. Gli attori sono gli insetti che un regista entomologo studia sotto la sua lente di ingrandimento. La natura di Questa sera si recita a soggetto consente di pensarlo teatralmente come un grande trattato di regia, un ‘sistema di sistemi’ teatrali, una relazione di diverse funzioni registiche. Molti teatri sono infatti contenuti in questo testo: il teatro brechtiano, quello naturalistico (e i due lottano l’uno con l’altro), la farsa, il dramma sentimentale, l’opera lirica (continui i riferimenti operistici anche nella trama), nella terza parte si presagisce addirittura il teatro di poesia di Eliot e Pasolini”. “Questa sera si recita a soggetto - annota Tiezzi - è la terza opera della trilogia del cosiddetto teatro nel teatro. Ma, se nelle prime due opere della Trilogia, Sei personaggi e Ciascuno a suo modo, la teatralità è concepita come tentativo di salvezza rispetto alla vita, in Questa sera il teatro è un’illusione che viene spazzata via. La vita si riprende il suo spazio. Se il teatro cerca di stilizzarla, ne riceve una controspinta. Il teatro ammutolisce. Il testo mostra alla fine il suo grido bergmaniano, uno strazio; anche il ragionamento diventa doloroso. Lo spettacolo vorrei che somigliasse a un trattato scientifico. Hinkfuss, il regista mago al quale gli attori si ribellano, compone un trattato matematico sulla regia, intesa come ciò che apre ferite all’interno di un testo, all’interno del teatro. Una sorta di Galileo novecentesco che scrive sulla pagina bianca del palcoscenico il suo trattato scientifico su cosa sia il teatro, la regia… Una delle caratteristiche di Questa sera si recita a soggetto è la decostruzione del linguaggio, la frantumazione delle frasi, l’inciampo del periodo, l’esplosione della sintassi: in tutto questo vedo una speciale malattia dei personaggi, specchio di quella crisi economica e sociale che frantumò il mondo a partire dal finire degli anni venti del '900. Un universo sociale, economico e linguistico prossimo al disastro, all’afasia”. 11 PRODUZIONI Un po’ Divina Commedia, ma napoletana Quanto è religione e quanto superstizione? Quanto è fede e quanto paganesimo nel rito devoto a San Gennaro? Roberto Saviano e Mimmo Borrelli sanno bene quanto inferno c’è nel paradiso del santo più “esclusivo” del mondo, e ce ne mettono a parte in quel che si annuncia come un incontro al vertice fra intelligenza, rigore, etica, fatalismo, follia e passione. Di che sangue sia fatta Napoli ce lo raccontano senza infingimenti né retorica. Come e in che lingua lo facciano, possiamo immaginarlo dall’assolo con cui Toni Servillo apriva il suo bellissimo recital La parola canta: la tirata Napule, scritta appunto da Mimmo Borrelli. Formidabile. A corredo e contrappunto, le musiche di Mauro Pagani, eseguite dal vivo. Piccolo Teatro Grassi, dal 5 al 24 aprile 2016 produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa SANGHENAPULE NUOVA PRODUZIONE It’s never too late – Nicola Masuottolo Vita straordinaria di San Gennaro testo Roberto Saviano drammaturgia di Roberto Saviano e Mimmo Borrelli regia Mimmo Borrelli con Roberto Saviano e Mimmo Borrelli musiche di Mauro Pagani, eseguite dal vivo Roberto Saviano e Mimmo Borrelli hanno qualcosa in comune. Il luogo di nascita, Napoli; la generazione, sono nati entrambi nel 1979; una maniera differente ma egualmente lucida e appassionata di leggere la ‘napoletanità’. Entrambi hanno un legame consolidato con il Piccolo Teatro: Saviano nel 2009 è in scena, per la prima volta, con La bellezza e l’inferno, diretto da Serena Sinigaglia; Mimmo Borrelli, nel 2014 porta al Teatro Studio Malacrescita, una Medea nella Terra dei Fuochi. Per entrambi la centralità del lavoro sta nella parola, quella di Saviano come unica possibilità di resistenza; quella di Borrelli, cesellata ‘testorianamente’ in una costante contaminazione tra letterario e popolare. Entrambi hanno raccontato l’inferno della criminalità, Saviano attraverso la cronaca, Borrelli quasi in forma di tragedia classica. Le loro parole si intrecciano, in questa nuova produzione del Piccolo Teatro, per tornare a raccontare la ‘napoletanità’, frammenti della storia della città, intrecciati su una trama, tra il serio e il grottesco, attraverso il suo simbolo per eccellenza, il suo santo protettore, San Gennaro, e la ritualità che lo accompagna. “Immaginando uno spettacolo su San Gennaro – dice Saviano – pensiamo a un racconto di Napoli attraverso i secoli. Il Santo ne è protagonista in quanto figura di mediatore, spartiacque tra il bene e il male, tra il celeste il sotterraneo, tra la luce della nostra città e l’oscurità delle sue contraddizioni”. “Quello di San Gennaro è un culto che si afferma nel XV secolo – prosegue Borrelli - intrecciandosi a tradizioni pagane. E se la chiave di questa religiosità è l’innesto, la stessa contaminazione si manifesta nella lingua con cui andiamo a costruire il nostro racconto, ricca, viva, barocca che deve di necessità tradurre sulla scena una tradizione così stratificata nei secoli”. È una Divina Commedia napoletana, con Saviano Virgilio e Borrelli Dante, un viaggio narrativo e figurativo affidato al talento affabulatorio di Saviano, un viaggio drammatico che ruota intorno alla potente presenza scenica di Borrelli, ma anche un percorso linguistico, nella maniera destrutturante, quasi ‘devastatoria’, di Borrelli, e musicale, nelle sonorità partenopee, affidato alla musica di Mauro Pagani eseguita dal vivo. 12 PRODUZIONI Il gioco duro delle tre religioni Il nuovo testo di Stefano Massini per il Piccolo già ci confonde con il titolo a doppia lettura. Tre donne in Terra Santa: ciascuna guarda, giudica e vive il conflitto israelo-palestinese da un punto di vista che non sembra alimentare alcun dialogo con nessuna delle altre due. Tre attrici bravissime, che al Piccolo Teatro Studio hanno offerto una straordinaria rilettura di tutte le Troiane della storia letteraria e teatrale, fanno proprio un testo dirompente, che gioca con realtà così indurite dal tempo che nessuno, forse, potrà più vantarsi di poterne scoprire il bandolo. Men che meno la verità. Piccolo Teatro Studio Melato dall’1 al 20 dicembre 2015 Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa NUOVA PRODUZIONE Credoinunsolodio di Stefano Massini, diretto e interpretato da Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres scene Mauro De Santis, musiche Francesco Santalucia, movimenti Marco Angelilli Credo in un solo Dio o Credo in un sol Odio: si può leggere in entrambi i modi il titolo della nuova produzione del Piccolo Teatro che coniuga il talento drammaturgico di Stefano Massini e quello registicointerpretativo di Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres (nella foto), un ensemble già segnalatosi per due spettacoli di successo come Roma ore 11 e Troiane. Tre ritratti di donna, tre culture, tre religioni, tre percorsi di vita. Le loro storie procedono parallele, all’apparenza inconciliabili, eppure destinate fino dall’inizio a un epilogo comune, nel grande labirinto della cosiddetta Terra Santa, in cui il tritolo si infiamma con la facilità dei fuochi d’artificio, e le paure si insinuano nel sangue come iniettate in endovena. Eden Golan, docente di storia ebraica. Mina Wilkinson, più o meno nascostamente in forza a un esercito straniero. E infine Shirin Akhras, ventenne studentessa palestinese. I loro punti di vista si intrecciano e si allontanano, fra improvvisi rischiosissimi incontri e vertiginose contrapposizioni, sfiorando talvolta il brivido inconsulto di una perfetta sintonia. Ma non è consentito combattere dalla stessa parte, sulla scacchiera in cui tutto vive di contrapposizioni. In una drammaturgia condotta su tre binari narrativi senza mai dialogo, la vicenda si nutre di echi e di rimandi, convergenze e antitesi, e dopo un crescendo inarrestabile culmina nel fuoco purificante e maledetto dell’ennesimo sacrificio. Credoinunsolodio, che va in scena in prima assoluta al Piccolo Teatro nella Stagione 2015/2016, è un testo scritto da Stefano Massini nel 2010, prima degli ultimi sanguinosi eventi che hanno ancor più infiammato la storia recente arabo-israeliana. Frutto di un profondo studio della situazione e delle motivazioni, l’opera procede con un meccanismo a orologeria, fitto di capovolgimenti e di cambi repentini di punto di vista, lasciando come sempre al pubblico ogni giudizio e ogni conclusione. Un mosaico di sensazioni, riflessioni e stati d’animo, rappresentati in un puzzle di solitudini, laddove niente è più spiazzante che l’assoluto eterno confronto con i propri ideali e le proprie credenze. Ne nasce una drammaturgia spiazzante, dal continuo capovolgimento di struttura, sempre lontana dal chiarimento, appesa al filo di un equilibrio impossibile e di un appuntamento risolutivo, in eterno rimandato. 13 PRODUZIONI Čechov si specchia nel lago di Rifici Treplev uccide un gabbiano e lo regala a Nina. Perché? Nina è giovane e romantica, vive sulle rive di un lago, si identifica con i gabbiani, fa volare con loro i suoi sogni. Il capolavoro di Čechov ruota attorno a quel gesto crudele, e chi sa come muore Treplev, conosce la chiave. Qui la materia simbolica si trasmette allo spettacolo: Carmelo Rifici, cresciuto al Piccolo Teatro, dove ha firmato importanti produzioni, è oggi direttore del Teatro di Lugano, che la città e il Cantone hanno dotato di un meraviglioso spazio poliartistico di nome LAC, affacciato sul lago antistante. Rifici ha davanti agli occhi la materia in cui si specchiano e si perdono i personaggi di Čechov. La sua regia promette evocatrici sintonie. Teatro Studio Melato, dal 12 al 24 gennaio 2016 NUOVA PRODUZIONE coproduzione Piccolo Teatro di Milano, LuganoInScena COPRODUZIONE INTERNAZIONALE in collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Sociale di Bellinzona Gabbiano di Anton Čechov, regia di Carmelo Rifici scene Margherita Palli, costumi Margherita Baldoni musiche Zeno Gabaglio, luci Jean Luc Chammonat con Fausto Russo Alesi, Giovanni Crippa, Ruggero Dondi, Mariangela Granelli, Igor Horvat, Emiliano Masala, Maria Pilar Pérez Aspa, Giorgia Senesi, Anahi Traversi (nella foto) e con la amorevole partecipazione di Antonio Ballerio Maspero “Perché Il gabbiano?”, si chiede per primo Carmelo Rifici. “Intanto è un classico e questo mi permette di lavorare sulla memoria di un testo che ho sempre amato. In secondo luogo mi viene da dire che Il gabbiano parla di cose che tutti sanno: di rapporti familiari, di conflitti e di delusioni, senza averne consapevolezza. ‘Čechov è talmente semplice che fa paura’, diceva Gor’kij. Nel Gabbiano tutti si rappresentano, anzi sono tutti ossessionati dalla rappresentazione. Si impegnano a vivere una vita che non è la loro e tentano di eternarla, di renderla un presente continuo. Non sarà perché tentano disperatamente di fermare la vita e di bloccare dentro di loro il sinistro desiderio di voler uscire, di volare via per fare parte di qualcosa di più grande? Teatro e mistero, verità e sogno. Non a caso i protagonisti sono attori, scrittori, registi, e l’umanità che gira intorno a loro, fatta di contadini, di lavoratori, non sogna altro che d’essere attori e scrittori. Ossessione della rappresentazione di sé. I personaggi recitano su un palcoscenico che si specchia in un lago che mostra a sua volta la loro misera umanità e l’incapacità di volare alto. Il lago li attrae verso il basso. Il lago: il latino Lacus significa cavità, spaccatura, incavo riempito d’acqua, che lega anche con lakkos, il baratro. Se la parola fosse presa nel suo significato simbolico, potremmo dire che chi vive vicino a un lago vive su una spaccatura, su un baratro. Il lago, quindi, condiziona le vite di chi lo abita. L’incavo è però riempito d’acqua dolce, piatta, che fa da specchio. Per questo, spesso, il Lago diventa anche sinonimo di occhio: l’occhio (profondo) dentro il quale ci si specchia. Il teatro è il grande specchio del mondo. Non potrebbe essere che il lago e il teatro in Čechov siano la stessa cosa? Non potrebbe essere che è la rappresentazione a spingere l’uomo verso il baratro e a impedirgli di spiccare il volo verso l’alto?”. Lo spettacolo nasce dopo la nomina di Carmelo Rifici a direttore del Teatro di Lugano: egli si trova nella straordinaria condizione di inaugurare un nuovo teatro che si specchia nel lago della città, proprio come Kostantin che inizia la sua avventura di scrittore costruendo un teatrino sulla riva del lago di casa. Il teatro si chiama LAC. 14 PRODUZIONI Shakespeare come lo sanno fare loro Nessuno può dire che Shakespeare “autentico” lo possono mettere in scena solo gli inglesi, come Verdi soltanto gli italiani, ma è sempre forte la curiosità di controllare “come lo fanno loro”. E in questo caso “loro” sono il regista Declan Donnellan, fra i più grandi del Regno Unito, e la sua compagnia Cheek by Jowl, che il Times definisce “fra le più innovative”, da anni al Piccolo con spettacoli memorabili. Nell’anno quattrocentesimo dalla sua morte, Shakespeare torna in palcoscenico allo Strehler con un testo tra i più imprendibili e sorprendenti, e con uno spettacolo in lingua originale che rientra nella tradizione internazionale del Piccolo e nel suo impegno di Teatro d’Europa. Teatro Strehler, dal 17 al 21 febbraio 2016 COPRODUZIONE INTERNAZIONALE, PRIMA ITALIANA coproduzione Cheek by Jowl, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, Barbican, London; Les Gémeaux/Scène Nationale-Sceaux; Grand Théâtre de Luxembourg; Centro Dramático Nacional, Madrid (INAEM) Winter’s Tale di William Shakespeare regia Declan Donnellan scena Nick Ormerod (cast in via di completamento) Spettacolo in inglese con sovratitoli in italiano Cheek by Jowl, la compagnia inglese fondata nel 1981 da Declan Donnellan e Nick Ormerod, torna per la terza volta al Piccolo Teatro di Milano con una grande coproduzione internazionale. Dopo il trascinante Cymbeline e il livido Macbeth presentati al Piccolo - rispettivamente nel 2007 e nel 2010 - dal più internazionale dei registi inglesi, che, come scrive The Guardian, riporta linfa vitale ai classici, il fascinoso ensemble onora, nella stagione 2016, il quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare con l’allestimento di Winter’s Tale (Racconto d’inverno). “Tra le maggiori opere di Shakespeare - spiega Donnellan - Winter’s Tale, per quanto scritto nello stesso periodo della Tempesta, abbatte tutte le regole che la Tempesta al contrario segue. Unità di tempo, luogo e azione sono spazzate via mentre vaghiamo da una corte a una nazione, dall’alto della tragedia al basso della commedia, in un arco di tempo di quattordici anni. Winter’s Tale parla di un re delirante e paranoico, che smembra la propria famiglia. Ma questo è il nuovo Shakespeare, dopo che ha concluso le grandi tragedie e la dura lotta per la redenzione produce barlumi di speranza. L’oscurità iniziale lascia spazio alla gioia, così come il Tempo conduce i personaggi a una conclusione sconvolgente.” Donnellan e Ormerod allestirono già, nel 1997, Winter’s Tale per il Maly Drama Theatre di San Pietroburgo, spettacolo che gli guadagnò il prestigioso Golden Mask Award Acclamato in tutto il mondo, Donnellan ha vinto per tre volte il più ambito premio teatrale inglese : il Laurence Olivier Awards. Con le sue tournée Cheek by Jowl ha attraversato più di 380 città e 50 paesi in sei continenti. 15 PRODUZIONI L’orgoglio di essere Fiera Che cosa sarebbe Milano senza la Fiera e la Fiera senza Milano, quanto di più glocal si possa immaginare. La Fiera, un tempo ‘Campionaria’, è quella in cui scorrono tutte le esposizioni possibili, anche prima di questa Universale, dove passano in vetrina tutti i saper fare d’Italia e del Mondo, dove da piccoli ci si caricava di chili di dépliants inutili, per una irrazionale fame di carta, di cui qualcosa rimaneva come sensazione del ‘nuovo’. Laura Curino, che ha uno speciale talento nel dare respiro creativo al Lavoro in ogni sua forma, sia pure consacrato in quel che chiamiamo istituzione, si lancia in un’altra sfida: riempire di suggestioni quel grande contenitore. Con la regia di Emiliano Bronzino, inventa uno spettacolo per il palcoscenico del teatro il cui nome, come quello della Fiera, è quasi un aggettivo di Milano. Ma, promette, non solo raccontando l’orgoglio del passato e del presente, ma anche, perché no, del futuro (nella foto, il padiglione della meccanica in costruzione - Archivio Storico Fondazione Fiera Milano) Piccolo Teatro Grassi, dal 17 al 29 novembre 2015 NUOVA PRODUZIONE Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa Bella e Fiera di Laura Curino, regia Emiliano Bronzino scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca, luci Claudio De Pace con (in ordine alfabetico) Pasquale Di Filippo, Sergio Leone, Bruna Rossi (cast in via di completamento) in collaborazione con Fiera di Milano Laura Curino è una delle voci più vive del teatro di narrazione, applicato negli ultimi anni, dopo lo straordinario successo del dittico sulla famiglia Olivetti, alla celebrazione del genio, della fantasia, dell’operosità, dell’intraprendenza del popolo italiano. Il suo viaggio, curioso e incantato, nella storia d’Italia, dal ‘cane a sei zampe’ di Eni al design italiano, fino ai 150 del Politecnico, si ferma ora alla stazione di Fiera Milano, per raccontarla in uno spettacolo diretto da Emiliano Bronzino, allievo di Ronconi, che ritorna al Piccolo per firmare questa messa in scena dopo il successo del suo Zio Vanja nella scorsa stagione. “Il Piccolo Teatro di Milano è il luogo esatto dove mettere in scena questo progetto”, spiega Bronzino, “poiché è luogo profondamente legato alla città e allo stesso tempo fortemente e necessariamente internazionale, universale." Racconta la Curino "Rappresenteremo la Fiera della città nel Teatro della città e, come la parola ‘fiera’ suggerisce, sarà una festa e una storia della quale andare ‘fieri’. Lo spettacolo è il rito laico dove rappresentare le storie e le emozioni al pubblico. Senza il pubblico non c’è il teatro, senza Milano non c’è Fiera. Vorrei raccontare persone coraggiose, anticonformiste, originali, persone dalla schiena dritta, e che dritta la tengono anche a costo di sembrare altere. Non è superbia, è che cercano di alzare lo sguardo il più alto possibile per vedere più lontano. Mi piacerebbe raccontare di idee nobilmente orgogliose, che abbiano il carattere della lungimiranza, della sfida al futuro. Mi piacerebbe scegliere i protagonisti tra i tanti visitatori, espositori, organizzatori e anche grandi architetti e designer che hanno dato vita ai luoghi della Fiera, le aziende italiane i cui prodotti sono diventati simbolo delle trasformazioni della società. Quante macchine, idee, oggetti che hanno varcato i cancelli della Fiera e sono andati in giro a parlare di noi al mondo? Volti e voci che compongono il ritratto di una contemporaneità operosa che non si arrende all’individualismo, alla libera circolazione della tristezza, alla virtualità come assenza di responsabilità”. “Ecco: più che un C’era una volta… - conclude l’autrice - vorrei che fosse un Ci sarà una volta, domani”. L’Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano è ricco di documenti preziosi, attraverso lo spettacolo il pubblico avrà accesso a quella miniera di storie e di volti, di percorsi, significati, invenzioni e prodotti che si intrecciano con la Storia dagli anni 20 in poi. 16 PRODUZIONI Shakespeare suona così, in inglese Di casa sulle scene del nostro teatro, la compagnia scozzese Charioteer Theatre, fondata e diretta da Laura Pasetti, figlia del Piccolo e con una grande esperienza internazionale, nel quattrocentesimo della morte di Shakespeare, è non soltanto ospite privilegiato ma diventa anche coproduttore di un progetto di rilettura dei testi shakespeariani, con due giovani drammaturghi britannici. Dal 13 al 30 aprile 2016 NUOVA PRODUZIONE, COPRODUZIONE INTERNAZIONALE coproduzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, Charioteer Theatre WORDSANDSOUNDS: SHAKESPEARE 2.016 Piccolo Teatro Studio Melato #SonsOfGod progetto Coriolano drammaturgia Jennifer McGregor e Duncan Kidd (cast in via di completamento) È la storia di Coriolano rivisitata per un pubblico di giovani. Charioteer prevede due versioni, una per gli over 14 anni, una per un pubblico più giovane (tra la fine della scuola dell’obbligo e il primo anno delle superiori). Perché Coriolano? Perché emblema di una società basata sulla prepotenza, il bisogno di notorietà, il potere. La violenza è l’unico linguaggio che Coriolano conosce e pratica. Non sarà capace di cambiare, a costo di perdere tutto. Il rapporto con la madre, la paura dell’abbandono, l’amicizia e il tradimento sono alcuni dei temi portanti affrontati in quella che Strehler e Brecht definivano una tragedia attuale e contemporanea. Musica rap e social network saranno protagonisti, insieme a Shakespeare, dell’adattamento realizzato da due giovani drammaturghi. Sotto la supervisione di Laura Pasetti, daranno voce ai personaggi della storia con un linguaggio contemporaneo. Il testo è in inglese e italiano. Piccolo Teatro Studio Melato The merry Wives of Windsor illiam musica Roberto Andreoni, parole di William Shakespeare dai Sonetti e dai Plays con Maria Calvo, Laura Faoro, Claudia Schirripa, idea scenica e regia Laura Pasetti Tre vedove si ritrovano all’anniversario della morte del loro “amato”, in un incontro tra note e parole. Musica contemporanea e parole del 1500 si sfidano, si aggrovigliano e si intrecciano in un duello di cuori. Un gioco, uno scherzo surreale dove tre musiciste si fingono attrici e si divertono ad affrontare i versi di Shakespeare nella lingua originale. Piccolo Teatro Grassi, Chiostro Nina Vinchi Breakfast with Shakespeare con Benedetta Borciani (voce recitante), Claudia Schirripa (pianoforte), idea scenica e regia Laura Pasetti Fare uno spuntino in compagnia di William Shakespeare... a quanti non sarebbe piaciuto? A oltre 450 anni dalla nascita del Bardo immortale, l'unico modo per avvicinarsi il più possibile a questo “sogno” è bere una tazza di tè dopo aver ascoltato il tesoro più grande che ci ha lasciato: le sue opere. Charioteer Theatre propone una formula di “lettura da concerto”, in un continuo dialogo tra l'attore e il pianoforte. I brani musicali sono stati ispirati direttamente dai testi shakespeariani a compositori come Mendelssohn, Beethoven e Prokofiev. Nello spazio della Scatola Magica del Teatro Strehler, anche Laboratori di drammaturgia, musica e radio. 17 PRODUZIONI Piccolo Teatro Strehler, 7 novembre 2015 COPRODUZIONE INTERNAZIONALE Milano Musica in coproduzione con il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa presentano, nell’ambito del 24° Festival di Milano Musica Giordano Bruno Opera in due parti e dodici scene di Francesco Filidei, libretto di Stefano Busellato direttore Léo Warynski, regia Antoine Gindt scenografia Elise Capdenat, luci Daniel Levy, costumi Fanny Brouste con Lionel Peintre (Giordano Bruno), Jeff Martin (Inquisitore I), Ivan Ludlow (Inquisitore II), Guilhem Terrail (Papa Clemens VIII) e dodici voci soliste Remix Ensemble Casa da Música Produzione : T&M-Paris, Casa da Música di Porto, Festival Musica di Strasburgo, T2G – Théâtre de Gennevilliers, Théâtre de Caen, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia Giordano Bruno, opera in musica su un filosofo e pensatore rivoluzionario, uomo di religione e martire della Chiesa - Ronconi realizzò una straordinaria edizione del suo Candelaio - non poteva che nascere come un intreccio di profili e di culture. Il libretto è di Stefano Busellato, tratto da testi originali di Giordano Bruno. La musica è di Francesco Filidei (nella foto), compositore che si stacca per stile e linguaggio dal coro delle nuove generazioni, quest’anno segnalato dal Premio Abbiati dell’Associazione Critici Musicali Italiani. “L’immagine di Bruno sul rogo, il suo corpo che tocca il legno ardente è al centro dell’opera”, spiega Filidei. “La prima idea era di lavorare in un contesto operistico come lo si intende nel repertorio classico. […] Ho poi imposto una struttura di dodici scene e il contrasto fra le scene cosiddette filosofiche, dove si espongono le diverse tesi di Bruno, e quelle processuali, dove si segue la cronologia storica, dall’arresto al supplizio. […] Le ho immaginate come luoghi della memoria, ciascuna associata a un’immagine, a un colore. Bisogna attendere l’undicesima, la scena del rogo, per ritrovare tutte le note delle scene precedenti, dove tutti i colori si mescolano, dove infine si distrugge quello che è stato costruito. Nelle mie opere c’è sempre un principio distruttivo. Voglio superare la bellezza rendendo la materia aggressiva, perché sia interessante, perché ponga domande”. Durata: un’ora e 45 minuti Piccolo Teatro Grassi, dal 4 al 20 dicembre 2015 e in tournée produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa RIPRESA Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo adattato, diretto e interpretato da Fausto Russo Alesi scene Marco Rossi luci Claudio De Pace musiche Giovanni Vitaletti “È con gioia, paura, emozionata curiosità e una buona dose di follia che mi sono avventurato alla scoperta del teatro di Eduardo De Filippo”: così Fausto Russo Alesi (nella foto) descriveva il proprio stato d’animo mentre si preparava ad allestire Natale in casa Cupiello, l’originalissimo “assolo” che ha riscosso un grande successo a Milano, la città dalla quale è partito e alla quale ora ritorna, e nelle tantissime città italiane che ha toccato durante una tournée durata tre anni. Nella Stagione 2015/2016 lo spettacolo sarà ancora in viaggio ma tornerà anche al Piccolo, a dicembre, questa volta nella sala storica di via Rovello. “Questa versione solitaria della commedia mi è sembrata un modo possibile, una chiave d’accesso per incontrare l’arte e il linguaggio di Eduardo. Ho la sensazione di trovarmi davanti a un meraviglioso spartito musicale, un vibrante veicolo di comunicazione, profondità e poesia”. Durata: un’ora e 45 minuti 18 PRODUZIONI Piccolo Teatro Grassi, dal 3 al 22 maggio 2016 e in tournée produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa RIPRESA Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni, regia Giorgio Strehler messa in scena da Ferruccio Soleri con la collaborazione di Stefano de Luca scene Ezio Frigerio, costumi Franca Squarciapino luci Gerardo Modica, musiche Fiorenzo Carpi movimenti mimici Marise Flach, scenografa collaboratrice Leila Fteita maschere Amleto e Donato Sartori con Ferruccio Soleri e con Enrico Bonavera, Giorgio Bongiovanni, Francesco Cordella, Leonardo De Colle, Davide Gasparro, Alessandra Gigli, Stefano Guizzi, Fabrizio Martorelli, Tommaso Minniti, Stefano Onofri, Annamaria Rossano, Giorgia Senesi e i musicisti Gianni Bobbio, Francesco Mazzoleni, Valerio Panzolato, Elisabetta Pasquinelli, Celio Regoli Non esiste stagione del Piccolo senza i lazzi, i duelli e le risate, ma soprattutto la poesia, il ‘teatro puro’ di Arlecchino, creato sessantanove anni fa da Giorgio Strehler reinterpretando la tradizione goldoniana. Arlecchino resta uno spettacolo assolutamente vivo perché fin dall’origine conteneva il vero manifesto teatrale di Strehler, e ha seguito nel tempo la maturazione del suo lavoro con Goldoni, ma in parallelo anche con le opere di Mozart che ne hanno accompagnato le tante edizioni. Ferruccio Soleri porta a teatro il Guinness dei Primati, attraversando negli anni tutto il mondo ancor prima che il mondo attraversasse le città, ma soprattutto realizza la stessa umanissima evoluzione interpretativa, vivendo quella mutazione del corpo dell’attore che si fa tenera poesia. Manifesto di un modo di fare teatro, palestra di attori – da sempre gli allievi della nostra scuola entrano a far parte della grande famiglia di Arlecchino in un ideale passaggio del testimone con i loro predecessori – lo spettacolo rimane un prodigio di energia e vitalità che diverte, appassiona e commuove, un atto d’amore assoluto per il teatro. Durata: 3 ore Piccolo Teatro Studio Melato, dall’8 al 20 marzo 2016 e in tournée produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa RIPRESA La barca dei comici fantasia teatrale di Stefano de Luca da un episodio dei "Mémoires" di Carlo Goldoni regia Stefano de Luca, scene Fabrizio Montecchi, costumi Luisa Spinatelli musiche Fiorenzo Carpi e Marco Mojana, luci Claudio De Pace ombre Nicoletta Garioni e Fabrizio Montecchi con Tommaso Banfi, Marta Comerio, Davide Marranchelli, Tommaso Minniti Salpa di nuovo La barca dei comici. Dopo un viaggio di tre stagioni che l’ha visto in scena in tutta Italia, lo spettacolo torna al Teatro Studio: una fantasia teatrale per attori e ombre alla quale Stefano de Luca ha dato corpo lavorando sui Mémoires di Carlo Goldoni e sul copione teatrale di Strehler. “Una storia della giovinezza di Goldoni - sono parole di Strehler - quando una mattina d’aprile partì in un favoloso viaggio per mare assieme a una compagnia di comici. Lì conosce per la prima volta tutto: l’amore, le donne, lo stupore, la curiosità per l’umano mondo dei comici, e attraverso di essi, la curiosità per il mondo dell’uomo”. L’appuntamento con il teatro, per il giovane Goldoni, è rimandato soltanto di qualche anno: «Carlo, Carletto Goldoni - spiega Stefano de Luca - fuggendo la noia della filosofia scolastica, si affaccia a questo mondo che sarà la sua vita intera, il Teatro. Da quella barca Goldoni non scenderà mai più. Dunque il piccolo viaggio di quell’episodio delle memorie assurge a simbolo dell’intera esistenza dell’autore. C’è un grande mare che noi tutti, piccoli e grandi, dobbiamo attraversare. È il mare dell’esistenza. Tutti abbiamo il nostro viaggio da compiere. In fondo andiamo tutti da “qui” a “là”. Da Rimini a Venezia. Il viaggio è la nostra stessa vita». Durata: un’ora e 30 minuti 19 PRODUZIONI Piccolo Teatro Grassi/Chiostro Nina Vinchi, dal 9 al 30 settembre 2015 produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa RIPRESA Attori, mercanti, corsari spettacolo con le Maschere della Commedia dell’Arte regia Stefano de Luca con Matteo Gatta, Yasmin Karam, Marta Malvestiti, Viola Marietti, Elena Rivoltini, Ugo Fiore, Francesco Santagada, Jacopo Sorbini “Ho voluto pensare a uno spettacolo che fosse anche l’occasione, per un gruppo di giovani attori, di mettersi alla prova in uno dei territori più appassionanti del nostro del teatro italiano”. Così Stefano de Luca racconta la sua idea di messa in scena, a partire da un testo cardine, “Attori, mercanti, corsari. La Commedia dell’Arte in Europa tra Cinque e Seicento” (Einaudi), che Siro Ferrone scrisse una ventina d’anni fa e che da allora è considerato l’opera più completa sull’argomento. Stefano de Luca, che di Commedia dell’Arte - e del teatro di Carlo Goldoni in particolare – è esperto, per la condirezione con Ferruccio Soleri dell’ultima edizione dell’Arlecchino strehleriano, ma soprattutto per la sua regia de Gli Innamorati al Teatro Maly di Mosca e de La barca dei comici ancora al Piccolo, pensa a uno spettacolo basato su tanti canovacci. “Piccole scene, a due a tre - continua de Luca - in cui i nostri giovanissimi attori professionisti raccontano momenti di vita quotidiana di una ipotetica compagnia di comici che attraversa l’Italia per esibirsi nelle strade e nelle piazze. Dopo un breve prologo in via Rovello, a richiamare l’attenzione degli spettatori, il pubblico viene ‘attirato’ tra le pareti del Chiostro Nina Vinchi. Qui, attorno a un carretto che rimanda idealmente alla ‘mitica’ edizione dei carri dell’Arlecchino di Strehler, gli artisti danno il via al loro spettacolo”. Durata: 60 minuti Tournée internazionale 2016 produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa RIPRESA Resilienza d’amore Donne, Surrealismo e passione recital di Rossy de Palma Spettacolo in italiano e spagnolo Dopo lo straordinario successo, che a marzo 2015 ha fatto registrare il tutto esaurito, Resilienza d’amore, creato da Rossy de Palma (nella foto) per il Piccolo Teatro, torna, anche in tournée, nella Stagione 2015/2016. Artista eclettica, diva di Almodovar, definita "dama Picasso" per i suoi straordinari lineamenti asimmetrici, Rossy de Palma compie un viaggio attraverso il Surrealismo tangibile, materiale e vitale. Dopo la coscienza dell’incoscienza postmoderna, si scopre la pura assurdità della vita e sotto il prisma di Cubismo, Surrealismo, Espressionismo e Costruttivismo, l'artista multidisciplinare rivendica la validità della sua idiosincrasia fisica e mentale, della necessità dell’arte come salvatrice suprema per affrontare la mostruosità della diversità. Ci parla della creazione incosciente, del misticismo dell’esistenza, della terapia creativa, di come un naso sfidante si può trasformare in uno scudo protettivo, di come la sensibilità si apra alla versatilità artistica creando una Resilienza d'amore, di come l’arte possa rappresentare la fragilità della vita, la complessità di un mondo in costante cambiamento. Con i versi di Lorca, le suggestioni visive di Picasso e di Dalì, Rossy de Palma dichiara il suo amore, di più, la sua immedesimazione con il Surrealismo, in un recital che intesse storie d'amore e racconti di donne, come Gala, la Musa di Dalì, il cui fantasma ancora "vive" nella mitica villa di Cadaques. Una performance unica, uno spettacolo intenso e suggestivo, che mescola i linguaggi più diversi per raccontare la contemporaneità attraverso le infinite, inafferrabili contraddizioni del ‘900. Durata: un’ora e 15 minuti 20 PRODUZIONI Piccolo Teatro Strehler/Scatola Magica, novembre 2015-giugno 2016 Produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano NUOVA PRODUZIONE Osservatorio sul presente L'Osservatorio sul presente diventa, come promesso, un appuntamento fisso, partendo dal materiale vivo delle riflessioni e delle indagini condotte dai ricercatori e studenti del Corso di Sociologia della criminalità organizzata del professor Nando dalla Chiesa. Il progetto è nato la scorsa stagione dall'Università degli Studi di Milano e dal Piccolo Teatro, come ciclo di appuntamenti e spettacoli che ha visto al suo centro la produzione di E io dico no. Ogni notte ha un’alba, grazie alla efficace sintesi del regista Marco Rampoldi. Ogni due mesi, da novembre 2015 a giugno 2016, l’Osservatorio presenterà quattro spettacoli su temi connessi alla legalità, alle mafie e alla possibilità di combatterle, raccontando la cronaca attraverso il linguaggio del teatro. Piccolo Teatro Strehler/Scatola Magica, dal 12 al 31 gennaio 2016 produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa in collaborazione con Associazione Culturale Mitmacher Iliade, mito e guerra da Omero, drammaturgia di Giovanna Scardoni, con Nicola Ciaffoni, regia di Stefano Scherini light designer Anna Merlo, scene Gregorio Zurla, costumi Giada Masi I versi di Omero attraverso gli occhi dell’archeologo Heinrich Schliemann, famoso per aver scoperto la mitica città di Troia, permetteranno di scoprire i luoghi che sono stati teatro della guerra più leggendaria della storia e di dare vita agli spettri di tutte le guerre da essa generati. Oltre a raccontare i fatti contenuti nel poema, lo spettacolo ripercorre il filo della storia che collega mito, epica e narrazione al presente: cambia il linguaggio, cambiano le modalità comunicative, cambiano le guerre, ma i temi che riguardano l’uomo sono destinati a non invecchiare mai. Durata: un’ora e 15 minuti Piccolo Teatro Strehler/Scatola Magica, dal 16 al 28 febbraio 2016 produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa NUOVA PRODUZIONE C’era una volta… Miti Dei Stelle e Pianeti dell’Universo di e con Flavio Albanese “I primi miti me li raccontava mio padre”, ricorda Flavio Albanese. “Guardando il cielo, nella speranza di vedere combattere i tre giganti dalle 100 braccia o scorgere Atena e Crono, cominciai ad avere l’impressione di sentire una voce che continuava i racconti di mio padre… sono le storie che raccontano le stelle. Galilei, Newton, Einstein, Hawking… filosofi, scienziati, poeti… si sono fatti raccontare storie dalle stelle, come bambini. Chissà se anche loro hanno sentito quella voce che sento io, ancora oggi”. Un viaggio nei misteri dell’universo: dalle stelle ai pianeti, dalle galassie al buio infinito. Dal mito alle scoperte con i primi strumenti ottici, fino alle ultime teorie scientifiche. Piccolo Teatro Strehler/Scatola Magica, autunno 2015-primavera 2016 produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa RIPRESA Il mestiere del teatro Benvenuti al Piccolo Davide Gasparro e Federica Gelosa, due attori nei panni di ‘maschere’ che accolgono il pubblico in sala, fanno rivivere gli spazi dove il Teatro da idea si fa realtà, svelando al pubblico il lato più nascosto e quanto di ideale e insieme concreto ci sia in questo che è un vero mestiere. Stefano Guizzi, formatosi alla Scuola del Piccolo e tra gli straordinari interpreti storici di Arlecchino, costruisce la regia di questo viaggio nella passione teatrale, dalle aree “pubbliche” (il foyer, la sala) fino agli spazi meno conosciuti, come sartoria, attrezzeria e archivio storico con le sue memorie come mappe delle tante anime del teatro, una avventurosa caccia al tesoro del suo imprendibile mistero. Durata: 60 minuti 21 ANTICIPAZIONE/AUTUNNO 2016 In tournée, autunno 2016 / Piccolo Teatro Grassi, gennaio 2017 produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa Lehman Trilogy di Stefano Massini, regia Luca Ronconi scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca luci A.J.Weissbard, suono Hubert Westkemper trucco e acconciature Aldo Signoretti con (in ordine di apparizione ) Massimo De Francovich, Fabrizio Gifuni, Massimo Popolizio, Martin Ilunga Chishimba, Paolo Pierobon, Fabrizio Falco, Raffaele Esposito, Denis Fasolo, Roberto Zibetti, Fausto Cabra, Francesca Ciocchetti, Laila Maria Fernandez Dopo il tutto esaurito del debutto, nel gennaio scorso, e della ripresa, a maggio (per un totale di 70 recite), Lehman Trilogy parte per una lunga tournée in Italia e all’estero, per tornare poi al Teatro Grassi nell’autunno 2016. Il racconto della saga dei fondatori di Lehman Brothers è lo spettacolo che ha coronato i sedici anni di lavoro di Luca Ronconi al Piccolo. Non è solo l’ultimo capolavoro di Ronconi, è il simbolo perfetto della sfida, costante nella sua ricerca, su testi, teatrali o letterari, che stimolassero il rapporto fra la parola scritta e la parola fatta vivere in palcoscenico. Lehman Trilogy è lo spettacolo da Ronconi forse più “temuto” e alla fine più amato, vissuto come l’impegno più forte del Teatro che è stato la sua casa negli ultimi anni, realizzato in accordo stretto con coloro che Ronconi ringraziò, la vigilia di andare in scena, come suoi “adorati artisti, tecnici e collaboratori”. L’identificazione della vita con il teatro non è mai stata così profonda come nel pensiero e nel lavoro quotidiano di Luca Ronconi. La tournée e il riallestimento, al Grassi, di Lehman Trilogy non è un semplice omaggio: è la scelta che Ronconi avrebbe sicuramente approvato. Un modo per averlo ancora vivo con noi attraverso i suoi attori e il suo teatro. Il lavoro teatrale di Luca Ronconi Università Statale e Piccolo Teatro insieme per raccontare il lavoro teatrale di Luca Ronconi Università degli Studi di Milano e Piccolo Teatro di Milano Corso universitario Anno accademico 2015/16 - Semestre febbraio-maggio 2016 Storia del teatro e dello spettacolo. Dipartimento di Beni culturali e Ambientali a cura del Professor Alberto Bentoglio Raccontare l’universo teatrale di Luca Ronconi vuole dire riflettere sul teatro di ieri, di oggi ma anche e soprattutto, sul possibile teatro di domani. Da questa premessa nasce il progetto di un corso di Storia del teatro e dello spettacolo dedicato a “Il lavoro teatrale di Luca Ronconi”. Un corso monografico, coordinato dal prof. Alberto Bentoglio, che, da febbraio a maggio 2016, studierà il percorso storico-artistico, le scelte drammaturgiche, il lavoro con gli attori, le innovazioni scenografiche, l’impegno pedagogico di Luca Ronconi per la formazione dei giovani attori. Questo progetto vede la partecipazione del Piccolo Teatro che, condividendone l’impostazione e la necessità di tramandare a giovani studiosi non un’astratta riflessione sul “metodo”, ma una concreta e approfondita analisi sul lavoro - così come sarebbe piaciuto allo stesso Ronconi - ha assicurato la propria costante presenza, attraverso incontri in aula, videoproiezioni di spettacoli e dibattiti con coloro - attori, scenografi, costumisti, tecnici e autori - che con Ronconi hanno lavorato nel corso degli anni. Saranno coinvolti anche la Scuola di Teatro del Piccolo e il Centro Teatrale Santacristina. “Il lavoro teatrale di Luca Ronconi” sarà affiancato da un gruppo di ricerca, coordinato dalla dott.ssa Silvia Tisano, che, nell’ambito delle iniziative scientifiche del Dipartimento di Beni culturali e ambientali, raccoglierà, catalogherà e studierà documenti e testimonianze video, inedite e rare, di spettacoli prodotti dal Piccolo Teatro, conservate presso l’Archivio storico del Piccolo. I risultati della ricerca saranno pubblicati in un volume e confluiranno in uno spazio online appositamente dedicato. 22 SPETTACOLI IN LINGUA ORIGINALE Violence(s) (Tunisia), 4 - 5 settembre 2015 (Teatro Studio Melato) Le Kung-Fu (Francia/Congo), 2 - 3 ottobre 2015 (Teatro Grassi) Odyssey (Grecia), 6-31 ottobre 2015 (Teatro Strehler) Slava’s Snowshow (Russia) 28 dicembre 2015 – 10 gennaio 2016 (Teatro Strehler) Gaudeamus (Russia), 27 – 31 gennaio 2016 (Teatro Strehler) Winter’s Tale (Gran Bretagna), 17 – 21 febbraio 2016 (Teatro Strehler) Wordsandsounds: Shakespeare 2.016 (Gran Bretagna) 13 – 30 aprile 2016 (Teatro Studio Melato/Chiostro Nina Vinchi) Tramedautore (Cina), 9 – 20 settembre 2015 (Teatro Grassi, Chiostro Nina Vinchi) Milano incontra la grecia 23 TUNISIA PRIMA ITALIANA Piccolo Teatro Studio Melato, 4 e 5 settembre 2015 Un progetto del Teatro Nazionale di Tunisia e del Piccolo Teatro di Milano in collaborazione con Comune di Milano Violence(s) Delitti, grandi e piccoli di Fadhel Jaïbi, con gli attori della Scuola e del Teatro Nazionale di Tunisia Spettacolo in arabo con sovratitoli in italiano Figura di rilievo nel panorama teatrale contemporaneo arabo ed europeo, Fadhel Jaïbi (nella foto) è stato fatto conoscere al pubblico italiano grazie al Piccolo Teatro, che nel 2004, in occasione del “Festival del Mediterraneo”, ne ha presentato Junun (Demenze) e nel 2010 Yahia Yaich/Amnesia. Un laboratorio sull’attore, tenuto da Jaïbi a Milano, è stato l’avvio di una collaborazione con il Piccolo, in materia di formazione, che ora prosegue con il Teatro Nazionale di Tunisi, di cui l’artista ha assunto la direzione. Il suo ritorno al Piccolo è il naturale sviluppo dell’attenzione che il nostro teatro ha sempre dedicato all’area Euromediterranea, in questo caso in dichiarato sostegno a un artista che si muove con senso critico in un contesto molto difficile. Con questa nuova produzione, Jaïbi prosegue la propria indagine attorno al travaglio passato e presente della politica e della società tunisine. Violence(s) è una riflessione su delitti, grandi e piccoli, reali e immaginari, commessi da gente “comune”, esseri eccezionali o psicopatici. Si investigano i processi che scatenano il susseguirsi di violenze postrivoluzionarie, rurali e urbane, in Tunisia; democrazia non perfetta, ma punta avanzata del movimento democratico dell’area mediorientale, dopo le speranze disilluse all’indomani della primavera araba. L’artista, e lo spettacolo teatrale con lui, sentono l’obbligo di osservare le dinamiche di queste violenze dall’alto, in un contesto universale, come viaggio nel profondo dell’animo umano che non può non attingere a Omero, Eschilo, Sofocle, Euripide, Shakespeare, Dante, Büchner, Pasolini, artisti che, nel tempo, si sono interrogati sulla sofferenza dell’uomo e su quanto di irreale, surreale, tragicomico e ineluttabile attraversi il nostro quotidiano. FRANCIA/CONGO Piccolo Teatro Grassi, 2 e 3 ottobre 2015 in occasione di Expo 2015 e nel quadro della stagione artistica “La Francia in scena” coprodotto con Le Grand Gardon Blanc, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Ambasciata di Francia in Italia / Institut français d'Italie PRIMA NAZIONALE Le Kung-Fu testo, regia, scene, interpretazione di Dieudonné Niangouna (nella foto) collaborazione artistica Laetitia Ajanohun luci Laurent Vergnaud, video Wolfgang Korewin, direzione tecnica e suono Nicolas Barrot Spettacolo in francese con sovratitoli in italiano Teatro e cinema si fondono in questo spettacolo in cui l’autore e protagonista racconta l’infanzia in Congo, con un padre insegnante, pazzo per il cinema. Dalla Francia, il Professor Niangouna porta in Africa tantissimi VHS con film di ogni genere da guardare con il figlio, sognando di farne un cineasta. Tra tutte, il ragazzino ama le pellicole che parlano di kung-fu. Il padre gli promette di inviarlo in Cina a imparare la tecnica dei monaci shaolin. Poi, insieme, gireranno dei film di kung-fu congolese. Il Professor Niangouna muore prima di realizzare il progetto; Dieudonné non diverrà un regista di cinema, bensì un uomo di teatro. Tuttavia, il cinema gli consente di “fare il suo kungfu”, il percorso tra fantasia e realtà che ogni appassionato della settima arte costruisce a partire dai fotogrammi dei film che hanno accompagnato gli eventi della vita. Durata: un’ora e 55 minuti 24 GRECIA Piccolo Teatro Strehler, dal 6 al 31 ottobre 2015 produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, National Theatre of Greece, Athens Odyssey progetto, regia, scene e luci Robert Wilson, musiche Thodoris Oikonomou, testo Simon Armitage da Omero drammaturgia Wolfgang Wiens, costumi Yashi Tabassomi collaboratrice alla scenografia Stephanie Engeln collaboratore alle luci Scott Bolman suono Studio 19 - Kostas Bokos, Vassilis Kountouris, supervisione musicale Hal Willner traduzione greca – collaboratore alla drammaturgia Yorgos Depastas scenografie, oggetti di scena e costumi realizzati dai Laboratori del Piccolo Teatro Spettacolo in greco moderno con sovratitoli in italiano e inglese Odyssey, coproduzione del Piccolo Teatro di Milano e del National Theatre of Greece di Atene, diretta da Robert Wilson, torna a Milano. Di nuovo in scena 17 tra i migliori interpreti del teatro ellenico contemporaneo. Lo spettacolo debuttò ad Atene, dove rimase per quattro mesi, nel 2012, l’anno più difficile della crisi greca e dell’Europa, e poi, nell’aprile 2013, fu rappresentato per oltre 20 esauritissime recite al Piccolo. Ora torna, per quattro settimane di repliche, al Teatro Strehler dove, tra Milano e Atene, raggiungerà il traguardo delle 140 recite; in un contesto nel quale nuovi sono gli interrogativi e nuove le riflessioni – non solo economiche – sul futuro dell’Europa e sempre più intense le tensioni che attraversano il Mediterraneo. Durata: 2 ore e 45 minuti RUSSIA Piccolo Teatro Strehler, dal 28 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016 SLAVA’S SNOWSHOW Creato e messo in scena da SLAVA www.slavasnowshow.com Tournée italiana organizzata da ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna, in collaborazione con SLAVA e Gwenael Allan www.slavasnowshow.it Uno spettacolo che continua a stupire ed emozionare, divertire e far sognare: è SLAVA’S SNOWSHOW un grande classico delle feste natalizie al Piccolo. Gioia, buonumore e un pizzico di malinconia si rincorrono sul palcoscenico con i fiocchi di neve, le bolle di sapone e i palloncini colorati sospinti da un vento di tempesta o fatti rimbalzare tra il palcoscenico e la platea in un gioco che coinvolge i clown e il pubblico. Uno spettacolo per tutti, perché anche gli adulti tornano bambini trascinati dalla vitalità degli artisti che alternano gag e comicità esplosiva a momenti di poesia struggente e malinconica. E allora, che il pubblico segua ancora una volta il Clown giallo e i suoi compagni in un’avventura che non finisce mai… come i palloncini, come la neve. Durata: 2 ore 25 RUSSIA Piccolo Teatro Strehler, dal 27 al 31 gennaio 2016 produzione Maly Teatr San Pietroburgo Gaudeamus dal racconto Battaglione di costruzione di Sergeij Kaledin adattamento e regia Lev Dodin assistente alla regia Oleg Dmitriev scene Alexei Porai-Koshits collaborazione artistica Valery Galendeev Spettacolo in russo con sovratitoli in italiano Spettacolo cult del Maly Teatr di San Pietroburgo, consacrò Lev Dodin sui palcoscenici di tutto il mondo. Gaudeamus debuttò nel 1990, all’indomani dell’abbattimento del muro di Berlino, mentre nell’est europeo soffiava il vento della perestrojka. Oggi torna in scena in una versione del tutto rinnovata, a partire dal cast, composto dagli attori del Maly e da allievi appena diplomati all’Accademia Teatrale di San Pietroburgo di cui Dodin dirige il dipartimento di recitazione. Protagonista di Gaudeamus (il titolo rimanda a una celebre canzone della goliardia universitaria medievale) è un piccolo contingente militare. In un susseguirsi di scene poetiche e insieme violente, delicatissime ma anche devastanti, Dodin all’epoca intese descrivere l’insensatezza della vita militare - e della guerra - la violenza esercitata dal sistema sul singolo, la crudeltà della vita tout-court. Oggi, a un quarto di secolo dal debutto, lo spettacolo è stato riallestito con attori giovani e giovanissimi “Alcuni di loro non erano nati - spiega Dodin - o lo erano appena quando lo spettacolo fece la sua comparsa sulle scene. Si sono appena diplomati all’Accademia, non hanno conosciuto direttamente l’Unione Sovietica né la perestrojka, possiedono un immaginario collettivo altro, rispetto a chi li ha preceduti nei ruoli. Gaudeamus è uno spettacolo che parla dell’essere umano, degli esseri umani, dei rapporti che li legano gli uni agli altri, del loro modo di rapportarsi al sistema, qualunque esso sia, giusto o ingiusto. Pertanto questa nuova versione del mio spettacolo viaggia nella direzione di una mancanza di significato della vita in senso atemporale e universale, sicché alcuni momenti, se vogliamo, acquisiscono un realismo e una violenza ancora più crudi: quel che si vede in scena è il circo della vita », un viaggio anche nel tempo dalla Perestrojka alla Russia di Putin. Grandi spettacoli e regie shakespeariane (“Finché non dirigi Shakespeare, non ti prendono sul serio” ebbe a dire), attori straordinari, che educa a partire dall’Accademia teatrale di San Pietroburgo per poi renderli protagonisti dei suoi spettacoli. Anni di studio e lavoro per arrivare ad allestimenti memorabili, da Commedia senza titolo al recente Vita e destino. Dopo Ljubimov, Dodin ha scritto una pagina indelebile nella storia del teatro russo, e continua a scriverla, al ritmo di (almeno) una produzione nuova all’anno. Il suo teatro è fisico, a partire dai materiali (acqua, legno, terra), per proseguire con la recitazione, in cui acrobazia e agilità sono essenziali, e la musica (i suoi attori suonano sempre almeno uno strumento e non manca mai musica eseguita in scena). Dai primi anni Novanta, è di casa al Piccolo e a Milano e il pubblico italiano non gli ha mai fatto venir meno il proprio affetto e il proprio entusiasmo. 26 GRAN BRETAGNA Teatro Strehler, dal 17 al 21 febbraio 2016 PRIMA ITALIANA coproduzione Cheek by Jowl; Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa; Barbican, London; Les Gémeaux/Scène Nationale-Sceaux; Grand Théâtre de Luxembourg; Centro Dramático Nacional, Madrid (INAEM) Winter’s Tale di William Shakespeare regia Declan Donnellan scena Nick Ormerod (cast in via di completamento) Spettacolo in inglese con sovratitoli in italiano Cheek by Jowl, la compagnia inglese fondata nel 1981 da Declan Donnellan e Nick Ormerod, torna per la terza volta al Piccolo Teatro di Milano con una grande coproduzione internazionale. Dopo il trascinante Cymbeline e il livido Macbeth presentati al Piccolo - rispettivamente nel 2007 e nel 2010 - dal più internazionale dei registi inglesi, che, come scrive il The Guardian, riporta linfa vitale ai classici, il fascinoso ensemble onora, nella stagione 2016, il quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare con l’allestimento di Winter’s Tale (Racconto d’inverno). “Tra le maggiori opere di Shakespeare - spiega Donnellan - Winter’s Tale, per quanto scritto nello stesso periodo della Tempesta, abbatte tutte le regole che la Tempesta al contrario segue. Unità di tempo, luogo e azione sono spazzate via mentre vaghiamo da una corte a una nazione, dall’alto della tragedia al basso della commedia, in un arco di tempo di quattordici anni. Winter’s Tale parla di un re delirante e paranoico, che smembra la propria famiglia. Ma questo è il nuovo Shakespeare, dopo che ha concluso le grandi tragedie e la dura lotta per la redenzione produce barlumi di speranza. L’oscurità iniziale lascia spazio alla gioia, così come il Tempo conduce i personaggi a una conclusione sconvolgente.” GRAN BRETAGNA Dal 13 al 30 aprile 2016 coproduzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, Charioteer Theatre WORDSANDSOUNDS: SHAKESPEARE 2.016 Piccolo Teatro Studio Melato #SonsOfGod progetto Coriolano drammaturgia Jennifer McGregor e Duncan Kidd (cast in via di completamento) Piccolo Teatro Studio Melato The merry Wives of Windsor illiam musica Roberto Andreoni parole di William Shakespeare dai Sonetti e dai Plays con Maria Calvo, Laura Faoro, Claudia Schirripa, idea scenica e regia Laura Pasetti Piccolo Teatro Grassi, Chiostro Nina Vinchi Breakfast with Shakespeare con Benedetta Borciani (voce recitante), Claudia Schirripa (pianoforte) idea scenica e regia Laura Pasetti 27 PRIMA ITALIANA CINA Piccolo Teatro Grassi e Chiostro Nina Vinchi, dal 9 al 20 settembre 2015 Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea TRAMEDAUTORE XV Festival Internazionale della nuova drammaturgia La Cina e le sue grandi trasformazioni in collaborazione con Beijing Fringe Festival | Shangai Dramatic Arts Centre | Istituto Italiano di Cultura di Pechino | Fondazione Italia – Cina | Istituto Confucio Università degli Studi di Milano | Casa Editrice ObarraO Quest'anno la sezione internazionale di TRAMEDAUTORE è interamente dedicata alla Cina. L'importanza di questo Paese sull'arena internazionale e nell'economia globale è indiscussa, la presenza dell'emigrazione e dell'imprenditorialità cinese in Italia e in genere in Occidente è massiccia. I rapporti del nostro Paese con la Cina sono sempre più stretti e importanti. Eppure, nonostante questo, conosciamo ancora poco il Gigante Asiatico. Nell'ambito teatrale la nostra conoscenza si limita ai generi tradizionali, salvo pochissime incursioni dei protagonisti della scena contemporanea come Meng Jinghui. La proposta della rassegna comprende maestri acclamati, riconosciuti in patria e all'estero come Guo Shixing (drammaturgo residente del Central Experimental Theatre di Pechino) e Nick Rongjun Yu (direttore del Shanghai Dramatic Arts Centre), ma anche i giovani drammaturghi di successo come Shao Zehui (Pechino), Candance Chong (Hong-Kong) e Li Bonan (Pechino), ci saranno i dissidenti come il premio Nobel Gao Xinjiang, che vive a Parigi, e autori assolutamente integrati nel contesto socio-politico cinese come Pan Jun, uno degli ex cosiddetti "giovani istruiti" dall'Università dell' Anhui inviati in campagna durante la Rivoluzione Culturale. Nella scelta degli autori e dei testi abbiamo cercato di rispettare stili di scrittura che spaziano dall'epico all'intimistico, dal realismo all'astrazione, dal drammatico al concettuale. L'unico fil rouge che si intravvede nella costellazione di questi testi, è che sono espressione della vita urbana delle grandi metropoli: Pechino, Shanghai, Hong-Kong. Nelle storie specifiche, alcune dolorose e tormentate, altre divertenti e ironiche, gli autori cinesi ci fanno scoprire l'attualità e il recente passato del loro paese. Questa edizione di TRAMEDAUTORE dimostra la sintonia profonda con la programmazione del Piccolo Teatro che fu per la prima volta in Cina nel 2002 con la tournée di Arlecchino, vi tornò nel 2006 con Così fan tutte, mentre Arlecchino era in tournée per un mese in cinque città tra cui Tianjin dove inaugurò il Chinese Theatre. Nel corso della stessa tournée nacque la collaborazione, ormai decennale, con la Shanghai Theatre Academy: momenti di un lungo dialogo, fitto e vivace, con un Paese che oggi occupa una posizione nel mondo allora difficilmente immaginabile. GRECIA Milano incontra la Grecia Progetto a cura di Alexandra Papadopoulos, realizzato da Satellart-transmitting Greece con il patrocinio del Consolato Generale di Grecia a Milano, il Comune di Milano e con la collaborazione del Piccolo Teatro di Milano Nona edizione di Milano incontra la Grecia, festival di respiro europeo, che ha lo scopo di promuovere la cultura greca oltre i confini nazionali. Se la Grecia continua a vivere in uno stato di forte depressione economica e tensione sociale, per nulla povera o immobile è la sua freschezza e vivacità artistica, che sta anzi attraversando un momento di grandissimo fermento. La rassegna include artisti del mondo del teatro, danza contemporanea, musica e arti visivi. Il programma è in via di definizione. Nel periodo della più grande crisi del Paese, quattro mesi di programmazione di Odyssey, coprodotto dal Piccolo con il Teatro Nazionale della Grecia, ha visto ad Atene il tutto esaurito: questa collaborazione con la Grecia ribadisce quanto il teatro sia strumento per ‘leggere’ la realtà, per uscire da una crisi europea, che non è solo economica. 28 IL PICCOLO TEATRO E L’EUROMEDITERRANEO Il Piccolo Teatro lavora con le sponde del Sud del Mediterraneo dal 2003/2004, anno in cui uno sguardo reso maturo dalle condizioni storiche e culturali diede vita al Festival del Mediterraneo, il cui spirito è poi migrato nel corpo delle programmazioni. Da allora i legami con realtà di quell’area mediterranea si sono intensificati, come dimostra la collaborazione con Fadhel Jaïbi e il suo Teatro Nazionale di Tunisia, che quest’anno si concretizza nell’ospitalità di un nuovo lavoro del regista, Violence(s), che tocca il cuore della crisi mediorientale. Diversi altri spettacoli compongono un filone mediterraneo nella Stagione 2015/2016 come Odyssey (coproduzione con la Grecia), Credoinunsolodio per il suo tema “palestinese”, Incendi di Wajdi Mouawad e la Trilogia del naufragio di Lina Prosa. Non è un caso che l’incontro con il lavoro di Lina Prosa sia avvenuto con Lampedusa Beach, che fu scritto nel 2003 e quando andò in scena a Parigi, nel 2013, l’immagine scelta per simboleggiare la stagione dedicata alle “identità in viaggio”, era la Porta di Lampedusa di Mimmo Paladino. Lo sguardo verso il sud non distoglie il Piccolo, Teatro d’Europa, dai vincoli con le radici del Continente. Anzi, in ogni sede, anche nell’Unione dei Teatri d’Europa di cui è stato tra i fondatori, il Piccolo sostiene che l’Europa esiste solo se sa essere “punto di vista e di azione” sul resto del Mondo. Solo così la cittadinanza europea sarà reale e unitaria. Un’altra volontà del Tempo, ovvero i 30 anni dalla morte di Altiero Spinelli, tra i padri dell’ Unione Europea, e i quasi 30 anni dalla nascita del progetto Erasmus, sono la doppia occasione per dedicare a entrambe le ricorrenze un articolato appuntamento al Teatro Studio Melato, appuntamento “riconosciuto” e fatto proprio dalla Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento Europeo presieduto da Silvia Costa. Europa da Spinelli all’Erasmus: un ponte tra generazioni Il Parlamento Europeo e il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, a 30 anni della morte di Altiero Spinelli (23 maggio 1986) e in vista dei 30 anni della nascita del progetto Erasmus (2017), nel novembre 2016 organizzano una giornata al Piccolo Teatro Studio Melato dedicata al pensiero e al lavoro di uno dei fondatori dell’Unione e a uno dei più significativi progetti europei dedicato ai giovani “costruttori del domani”. Nel corso della giornata di novembre 2016, ponte cronologico tra i due anniversari, ospiti internazionali avranno modo di raccontare l’ideale ponte generazionale tra il valore dei principi e delle radici dei fondatori e il futuro dell’Unione di oggi sempre più allargata a nuovi confini EuroMediterranei, con le sfide che ne conseguono. "La federazione europea non si propone di colorare in questo o quel modo un potere esistente. È la sobria proposta di creare un potere democratico europeo - parole proprio di Altiero Spinelli. Ma non possiamo costruire il nostro futuro se non conosciamo il passato e le radici del sogno europeo. L’Unione Europea è un progetto che ha coinvolto tre generazioni di giovani: i padri fondatori che l’hanno concepita, i giovani del Dopoguerra che hanno vissuto i primi passi della Comunità e la riunificazione seguita alla caduta del Muro di Berlino e i giovani di oggi, i primi veri ‘nativi europei’. Ma dobbiamo ancora lavorare sul processo democratico, la cittadinanza, l’integrazione economica e politica e la solidarietà, unica via per affrontare le nuove sfide globali. Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Ursula Hirschmann e Ada Rossi sono stati protagonisti autentici dell’europeismo, lavorando per il sogno di un’Europa unita durante i giorni più bui della storia del nostro continente. Le loro figure rappresentano l’esempio concreto di come una utopia politica può diventare realtà, e dovrebbero essere riconosciuti dalle nuove generazioni come icone”. (Silvia Costa, Presidente della Commissione cultura e istruzione del Parlamento Europeo) 29 Questi sono gli altri progetti che hanno preso corpo, nell’orizzonte dello sguardo euromediterraneo, come impegni del Piccolo Teatro. Passepartout per il Teatro Tra i progetti di formazione internazionali uno fra tutti “traduce” l’impegno del Piccolo nel promuovere una concreta idea di libera circolazione degli artisti in Europa e nel mondo: “Passepartout per il Teatro”. Ispirandosi a un modello di “Erasmus della Cultura”, il progetto si rivolge a giovani talenti del teatro - artisti, esperti di produzione e comunicazione, under 35, di lingue e culture diverse - che, alternando momenti di mobilità transnazionale e di residenza al Piccolo, potranno conseguire un vero e proprio “Passepartout del Teatro e della cultura”. Il progetto si innesta in un solido percorso nella formazione internazionale già intrapreso dal Piccolo: ne sono esempi il progetto “Oblomov”, ideato dall’Università degli Studi di Milano, “Playfestival Internazionale” e le “Masterclass euro-mediterranee”. Playfestival Internazionale Il progetto ha come scopo di far nascere dei Festival per giovani compagnie under 35 in vari paesi europei e ha come obiettivo la mobilità e la scoperta di nuovi talenti. Le compagnie selezionate dai Teatri membri dell’Unione dei Teatri d’Europa che aderiscono all’iniziativa, nel 2016 concorreranno con i loro spettacoli e nei singoli paesi d’appartenenza a Playfestival Nazionali. Nel 2017 gli spettacoli vincitori dei Playfestival Nazionali gareggeranno tra loro al Piccolo Teatro e successivamente avranno la possibilità di circuitare nei vari teatri europei. Nel 2015 sono previsti due momenti preparatori al progetto triennale con il sostegno del Programma Cultura con il progetto “Conflict Zones/Zones de conflit”: il primo a maggio; il secondo a novembre 2015, dove i Teatri che partecipano al progetto saranno invitati a Milano ad assistere allo spettacolo vincitore del Playfestival Nazionale 2015 all’interno della stagione teatrale del Piccolo. Hanno già aderito: lo Yugoslavian Theatre di Belgrado (Serbia), il Teatro Ungherese di Cluj, il Teatro Bulandra (Romania), il Teatro Nazionale di Atene (Grecia), il Teatro Laboratorio Sfumato di Sofia (Bulgaria), il teatro Nazionale di Lussemburgo, il Teatro Nazionale Sao Joao di Porto (Portogallo), il Teatro Habima di Tel Aviv (Israele). Masterclass euro-mediterranee Fra le collaborazioni che il Piccolo intrattiene dal 2003 con teatri e giovani compagnie, al già noto rapporto quasi decennale con Fadhel Jaïbi e, ora, con il teatro Nazionale di Tunisia, si aggiungono le masterclass in programma con Al-Harah Performing Arts Training Center-PARC di Beit Jala – Palestina, la prima accademia per la formazione dei mestieri dello spettacolo di tutto il paese. Sono previsti due momenti di formazione: il primo a giugno 2015, con masterclass internazionali che il Piccolo organizzerà in Palestina con i suoi tecnici professionisti in disegno luci, sartoria e organizzazione dello spettacolo. Il secondo a gennaio-febbraio 2016, quando il Piccolo accoglierà due giovani studenti del PARC a Milano per uno stage formativo in vari reparti del Teatro. In programma anche laboratori con giovani compagnie egiziane con cui il Piccolo lavora dal 2004. 30 OSPITALITÀ ITALIANE I protagonisti della scena italiana al Piccolo: Peter Stein, Mario Martone, Federico Tiezzi, Luca De Filippo, Emma Dante, Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alessandro Gassmann, Pascal Rambert, Moni Ovadia, ricci/forte, Sandro Lombardi, Ottavia Piccolo, Paolo Rossi, Giuseppe Battiston, Paolo Pierobon, Laura Marinoni, Maddalena Crippa, Paolo Graziosi, Francesco Saponaro, Roberto Latini, Elia Schilton, Luca Lazzareschi, Andrea Renzi, Graziano Piazza, Lina Prosa, Guido De Monticelli, Pietro Conversano, Compagnia San Patrignano & Sanpa Singers, Gianluigi Fogacci, Pia Lanciotti, Giorgia Senesi, Giampiero Solari, Anagoor, Alvia Reale, Anna Della Rosa 31 OSPITALITÀ ITALIANE Piccolo Teatro Grassi, dal 6 al 11 ottobre 2015 / dal 13 al 18 ottobre 2015 compagnia Sud Costa Occidentale Le sorelle Macaluso testo e regia Emma Dante con Serena Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Italia Carroccio, Davide Celona, Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier luci Cristian Zucaro, armature Gaetano Lo Monaco Celano produzione Teatro Stabile di Napoli, Théâtre National - Bruxelles, Festival d'Avignon, Folkteatern – Göteborg in collaborazione con Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale Operetta burlesca di Emma Dante con Viola Carinci, Roberto Galbo, Francesco Guida, Carmine Maringola testo, regia, scene e costumi Emma Dante coreografie Davide Celona, luci Cristian Zucaro produzione Sud Costa Occidentale Spettacoli con sovratitoli in inglese Dopo lo straordinario successo di critica e pubblico nella Stagione 2013/2014 e dopo avere vinto il Premio Ubu 2014 come migliore spettacolo, Le sorelle Macaluso torna in via Rovello nell’autunno 2015 come parte di un dittico che consolida il legame di Emma Dante con il Piccolo Teatro. Il primo spettacolo è una “storia matriarcale”, quella di sette sorelle che si ritrovano al funerale di una di loro e, dopo la cerimonia, si fermano a ricordare, evocare, rinfacciare, sognare, piangere e ridere della loro storia. I morti appaiono sul fondo, mescolati ai vivi, pronti ad apparire e a scomparire lungo il confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu: se ne stanno in bilico su una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano. Le sorelle Macaluso sono uno stormo di uccelli sospesi tra la terra e il cielo, in confusione tra vita e morte. Il secondo spettacolo è Operetta burlesca, “storia di Pietro, un ragazzo della provincia meridionale, nato femmina ai piedi del Vesuvio, che parla in falsetto, ha un corpo sbagliato e un animo passionale, influenzato dal vulcano». C’è tutta Emma Dante nelle prime righe delle sue note di regia: il Sud, la diversità e la marginalità, una fisicità ‘sbagliata’ e tanto più prepotente, capace di raccontare storie al di là delle parole. La vita di Pietro, con i suoi amori, le sue melanconie, il suo lavoro in una pompa di benzina e le sue fughe dalla provincia a Napoli in cerca di spazio, anonimato, vestiti e scarpe da donna, appaiono l’eco-scandaglio di una società ma, come spiega la regista, anche “uno spogliarello dell’anima”. Durata Le Sorelle Macaluso: 70 minuti / Operetta burlesca: 55 minuti La profonda sintonia artistica con il lavoro di Emma Dante prosegue con una nuova coproduzione internazionale già programmata per il 2017. 32 OSPITALITÀ ITALIANE Piccolo Teatro Strehler, dal 24 novembre al 6 dicembre 2015 Produzione Teatro di Roma Der Park di Botho Strauss dal Sogno di Shakespeare traduzione Roberto Menin, regia Peter Stein con Alessandro Averone, Mauro Avogadro, Carlo Bellamio, Martin Chishimba, Maddalena Crippa, Michele De Paola, Arianna Di Stefano, Gianluigi Fogacci, Paolo Graziosi, Pia Lanciotti, Laurence Mazzoni, Andrea Nicolini, Silvia Pernarella, Graziano Piazza, Daniele Santisi, Fabio Sartor scenografo Ferdinand Woegerbauer, costumista Annamaria Heinreich lighting designer Joachim Barth, musiche originali Massimiliano Gagliardi Der Park è una tragicommedia che Botho Strauss scrisse appositamente per Peter Stein nel 1983 e che fu messa in scena dalla Schaubühne am Lehniner Platz, per la regia dello stesso Stein, nel 1984 con Bruno Ganz e Jutta Lampe. La storia è ruota attorno a Oberon e Titania che, nella speranza di ricondurre l'umanità alla riconquista dell'armonia perduta, fanno visita di notte a un parco cittadino. Un gioco poetico di metamorfosi dove si dipingono scene impietose della società in un parco, completamente frainteso dagli dei che credono di essere in uno spazio mitico mentre invece si tratta solo di una natura fortemente umanizzata. Scriveva Franco Quadri: «Un’allegoria dei giorni nostri, nel trasferire il Sogno al Tiergarten di Berlino o al Central Park di New York, che ricalca i temi consueti di Strauss, magari con qualche ambizione in più nei riferimenti classici». Durata: 4 ore e 15 minuti Piccolo Teatro Strehler, dal 1 al 13 marzo 2016 produzione Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale La morte di Danton di Georg Büchner con Giuseppe Battiston, Paolo Pierobon (cast in via di completamento) regia Mario Martone (nella foto) Scritto in sole cinque settimane tra il gennaio ed il febbraio del 1835 dal ventunenne (sarebbe morto solo tre anni dopo) scrittore in fuga dalle autorità dell’Assia, dove era stato coinvolto in una rivolta, La morte di Danton (Dantons Tod) descrive l’atmosfera degli ultimi giorni del Terrore, la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che lo contrappone a Maximilian Robespierre. Il discorso drammatico è concentrato sulla contrapposizione tra i due alfieri della Rivoluzione francese, compagni prima e avversari in seguito, entrambi destinati alla ghigliottina a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Danton non crede alla necessità del Terrore e difende una visione del mondo liberale e tollerante, anche se consapevole dei limiti dell’azione rivoluzionaria; il suo antagonista invece incarna la linea giacobina, stoica, intransigente, furiosa. Bűchner nutre La morte di Danton di temi tutti rilevanti per il nostro tempo: la natura della rivoluzione, il rapporto tra uomini e donne, l'amicizia, la classe, il determinismo, il materialismo, il ruolo del teatro stesso. Oggetto di rari allestimenti in Italia, La morte di Danton è stato messo in scena da Giorgio Strehler, Jean Vilar e più recentemente da Robert Wilson, Thomas Ostermeier, Christoph Marthaler. Mario Martone dirige per la prima volta al Teatro Stabile di Torino il capolavoro del grande autore tedesco. 33 OSPITALITÀ ITALIANE Piccolo Teatro Strehler, dal 10 al 22 novembre 2015 Compagnia di Teatro di Luca De Filippo Non ti pago di Eduardo De Filippo, regia Luca De Filippo con Luca De Filippo, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo e (in ordine alfabetico) Giovanni Allocca, Federica Altamura, Carmen Annibale, Gianni Cannavacciuolo, Andrea Cioffi, Viola Forestiero, Paola Fulciniti scene Gianmaurizio Fercioni, costumi Silvia Polidori musiche Nicola Piovani, luci Stefano Stacchini Continuando il lavoro di approfondimento sulla drammaturgia di Eduardo, Luca De Filippo (nella foto), dopo oltre 25 anni – la commedia era stata già allestita nella Stagione 1989/1990 – torna a confrontarsi con Non ti pago, scritta da Eduardo nel 1940 e messa in scena per la prima volta lo stesso anno al Teatro Quirino di Roma con Eduardo nella parte di Ferdinando Quagliuolo e il fratello Peppino in quella dell'antagonista Mario Bertolini. Non ti pago è commedia tra le più brillanti del repertorio eduardiano, che lo stesso grande drammaturgo napoletano ha definito “una commedia molto comica che secondo me è la più tragica che io abbia mai scritto”. Ferdinando Quagliuolo, gestore di un botteghino di banco lotto a Napoli, gioca con accanimento ma non indovina mai un numero vincente. Al contrario, il suo impiegato e futuro genero Mario Bertolini, interpretando i sogni, colleziona vincite su vincite fino ad arrivare a “fare quaterna” con i numeri dati in sogno dal defunto padre del suo datore di lavoro. Accecato da una feroce invidia, Don Ferdinando si rifiuta di pagargli la vincita e rivendica il diritto di incassare la somma per sé sostenendo che lo spirito di suo padre avrebbe commesso un involontario scambio di persona recandosi per errore nella vecchia abitazione della famiglia Quagliolo dove ora risiede il giovane Bertolini. Di questo titolo è già prevista una ripresa nella Stagione 2016/2017. Piccolo Teatro Strehler, dal 2 al 14 febbraio 2016 produzione Compagnia Orsini Il Prezzo (The Price) di Arthur Miller, traduzione di Masolino D’Amico scene Maurizio Balò, costumi Gianluca Sbicca, luci Pasquale Mari regia Massimo Popolizio, direzione artistica Umberto Orsini con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton Il testo di Arthur Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29. Figli di un padre che ha subito drammaticamente la crisi, due fratelli si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare un appartamento, che sta per essere demolito, in cui sono accumulati i mobili e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della vita. Un vecchio broker è chiamato per stabilirne il prezzo. Da questo semplice spunto emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere può esercitare su chi si dibatte nella crisi. Miller tratta il tema con la consueta maestria, facendoci scoprire un capolavoro che, pur venendo da lontano, ci porta ai nostri giorni così pieni di incertezze. 34 OSPITALITÀ ITALIANE Piccolo Teatro Strehler, dal 23 al 28 febbraio 2016 produzione Fondazione Emilia Romagna Teatro, Teatro Stabile dell’Umbria, Teatro Stabile del Veneto 7 minuti di Stefano Massini, regia di Alessandro Gassmann con Ottavia Piccolo e Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Balkissa Maiga, Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla, Vittoria Corallo, Arianna Ancarani, Stella Piccioni scenografia Gianluca Amodio, costumi Lauretta Salvagnin, light designer Marco Palmieri, musiche originali Pivio&Aldo de Scalzi, videografie Marco Schiavoni Undici donne – è Ottavia Piccolo a “guidarle” - in balia della paura di perdere il lavoro sono costrette a uno sforzo eroico di raziocinio per non cedere alla legge della necessità che la dirigenza della loro fabbrica tenta di usare come strumento di un tacito ricatto, per offuscare la loro dignità e indebolire i diritti acquisiti. Questo il nucleo quanto mai attuale di 7 minuti , la cui vicenda ispirata a una storia vera sembra aver esercitato un eguale potere sia su Stefano Massini, sia su Alessandro Gassmann. “Ci sono storie che ti vengono a cercare. Sembra che facciano davvero di tutto per essere raccontate, per essere scritte. Una di queste ha raggiunto e conquistato me, ed ha a che fare con le operaie tessili di Yssingeaux, nell’Alta Loira”, ha detto Stefano Massini. “7 minuti di Stefano Massini, basato su un episodio realmente accaduto in una fabbrica francese è, in questo passaggio storico, il testo che andavo cercando”, ha aggiunto Alessandro Gassman. “Parliamo di lavoro, di donne, di diritti, raccontiamo le paure per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, le rabbie inconsulte che situazioni di precarietà̀ lavorative possono scatenare”. Durata: 90 minuti Piccolo Teatro Studio Melato, dal 9 al 21 febbraio 2016 produzione Teatri Uniti in collaborazione con Università della Calabria Calderón di Pier Paolo Pasolini regia di Francesco Saponaro scene e costumi Lino Fiorito con Andrea Renzi (cast in via di completamento) e la partecipazione filmata di Anna Bonaiuto In Calderón, ispirato a La vida es sueño, i personaggi dell’opera originale agiscono nella Spagna franchista del 1967, corrispondente oggettivo del nostro presente, consegnato dalla storia al crollo definitivo dei sogni e delle utopie. Il dramma è pervaso dal dubbio e dallo smarrimento, dal rapporto feroce tra individuo e potere, in una costante alternanza fra realtà e allucinazione. A fare da sfondo alla vicenda è il capolavoro Las Meninas di Velázquez, dipinto prepotente e ambiguo, che rimanda al profondo rapporto dell'autore con le arti figurative. “È questa trasversalità dei linguaggi, che continua a segnare il mio lavoro con Teatri Uniti, ad affascinarmi”, spiega il regista, Francesco Saponaro, “perché porta a fare i conti con i riferimenti espressivi di cui è carica l'intera poetica di Pasolini e a spingere la messa in scena sul versante del dialogo tra cinema e teatro, a partire dalla scelta degli interpreti tra cui spiccano Anna Bonaiuto e Andrea Renzi (nella foto)”. 35 OSPITALITÀ ITALIANE Piccolo Teatro Studio Melato, dal 1 al 10 aprile 2016 produzione ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione La prova Testo, regia e coreografia Pascal Rambert con (in ordine di apparizione) Anna Della Rosa, Laura Marinoni, Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni scene Daniel Jeanneteau, luci Yves Godin, musiche Alexandre Meyer La prova sarà la versione italiana di Répétition, scritto e diretto da Pascal Rambert (nella foto), di cui sono protagonisti Emmanuelle Béart, Audrey Bonnet, Stanislas Nordey e Denis Podalydès e che ha debuttato lo scorso mese di dicembre al parigino Festival d’Automne e sarà presentato in esclusiva assoluta italiana a Vie Festival nell’autunno 2015. Di Rambert, ERT ha recentemente prodotto la versione italiana di Clôture de l’amour, nel quale Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi hanno magistralmente interpretato la cronaca sublime di una separazione annunciata. Questo nuovo lavoro non è più incentrato sul tema dell’amore e della separazione ma riguarda la scrittura e l’atto creativo. E, al centro, l’essere umano, l’artista, confusi, messi a nudo. In La prova ritroviamo dunque Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi insieme a Laura Marinoni e Giovanni Franzoni: in una sala prove, due attrici, uno scrittore e un regista assistono all’implosione della loro unione artistica. “Ho visto più verità in alcuni momenti di teatro, danza e letteratura che nella vita stessa. Ho cercato di mostrare questo passaggio costante che caratterizza il mestiere dell’artista tra ciò che attingiamo dalla vita, la sua trasformazione in materia immaginaria e questo flusso continuo che è l’oggetto del nostro parlare. Per me la vita e la finzione sono sempre legate l’una all’altra. Non si interrompono mai. Questo flusso ininterrotto è uno dei possibili argomenti dello spettacolo”. Piccolo Teatro Studio Melato, dal 17 al 29 maggio 2016 produzione Compagnia Lombardi Tiezzi Il ritorno di Casanova di Arthur Schnitzler, traduzione adattamento e regia di Federico Tiezzi drammaturgia Sandro Lombardi e Fabrizio Sinisi costumi Giovanna Buzzi, luci Gianni Pollini con Sandro Lombardi (nella foto) e Luca Terracciano musiche eseguite dal vivo in collaborazione con Accademia Filarmonica Romana, Conservatorio di Musica Luigi Cherubini-Firenze, Museo Nazionale del Bargello L’avventuriero veneziano, giunto a 53 anni, stanco di avventure erotiche e nauseato da un passato di diplomatico da strapazzo, ha un solo desiderio: tornare nell’amata Venezia. Quando sembra che il sogno stia per realizzarsi, un vecchio amico lo trascina in una casa di campagna nei pressi di Mantova, dove Casanova incontra la giovane Marcolina, che riaccende in lui il desiderio. Lo sguardo che la donna gli rivolge, freddo e indifferente, lo getta nella disperazione: si sente vecchio e privo di fascino. L’amaro sapore della sconfitta lo spinge a un estremo quanto folle tentativo: sospettando che la giovane sia l’amante di un bellimbusto, un certo sottotenente Lorenzi, fa di tutto per scoprire la verità e, avuta conferma ai suoi sospetti, una notte si sostituisce con l’inganno a Lorenzi. Avrà così l’amore desiderato della bella Marcolina. Dopo un sogno misterioso, al risveglio, la situazione precipita. Il Ritorno di Casanova (1918) è uno dei capolavori di Schnitzler. In questo racconto, ridotto a opera teatrale attraverso l’artificio di far parlare Casanova in prima persona, si rivela la tragicommedia della coscienza moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta ai propri istinti e ai propri falsi valori, nel tentativo di sottrarsi alla vecchiaia e alla morte. Durata: 70 minuti 36 OSPITALITÀ ITALIANE Piccolo Teatro Strehler, dal 12 al 24 gennaio 2016 produzione Teatro Stabile di Bolzano Molière: la recita di Versailles di Stefano Massini, Paolo Rossi, Giampiero Solari regia Giampiero Solari scene e costumi Elisabetta Gabbioneta, luci Gigi Saccomandi con Paolo Rossi, canzoni originali Gianmaria Testa musiche eseguite dal vivo Emanuele Dell’Aquila e I Virtuosi del Carso In L’improvvisazione di Versailles (L'Impromptu de Versailles), commedia scritta nel 1663, Molière riassume l’esperienza del teatro comico italiano e in particolare della commedia dell’arte, con l’intento di fondare la nuova commedia di carattere e di costume. Il grande commediografo e capocomico francese infatti, riteneva necessario realizzare opere che attraessero il pubblico, non soltanto quello della corte e di Parigi, ma anche la “platea che si lascia coinvolgere”. La riscrittura dell’opera, firmata da Stefano Massini, Paolo Rossi (nella foto) e Giampiero Solari, si prefigge di approfondire l’arte comica, fondendo tradizione e attualità con rigore e poesia. Ne nasce una divertente rappresentazione della vita quotidiana dei teatranti, alla ricerca del capolavoro, tra brani tratti dalle commedie più celebri e stralci della biografia straordinariamente affascinante del grande capocomico francese. Un viaggio nel teatro, nelle opere e nella biografia di Molière, il racconto del dietro le quinte di una compagnia in prova che deve allestire uno spettacolo in tutta fretta, una nuova commedia che mette a confronto in un gioco di specchi temporali ed esistenziali il lavoro e la vita del capocomico Molière e del personaggio capocomico Paolo Rossi. Piccolo Teatro Grassi, dal 22 al 27 settembre 2015 Produzione Promo Music Il registro dei peccati Rapsodia lieve per racconti, melopee, narrazioni e storielle recital-reading sul mondo khassidico ideato ed interpretato da Moni Ovadia Spettacolo con sovratitoli in inglese Moni Ovadia (nella foto) accompagna lo spettatore in un viaggio straordinario nel khassidismo, un mondo estirpato dal paesaggio umano e spirituale dalla brutalità dell’odio, ma che continua a parlare grazie alla sua indomita, colorata e pulsante energia. Il khassidismo è la celebrazione della fragilità umana e della sua bellezza, nella quale si riconosce la maestà del divino, ineffabile e invisibile, ma con il quale si intrattengono relazioni di familiarità e persino di prossimità irriverente, senza trascorrere mai nella blasfemia. Quel divino viene celebrato con la preghiera e con lo studio, ma anche con il canto, la danza, la narrazione e predilige l’umorismo il cui esprìt era sommamente stimato dai grandi maestri del khassidismo che ne apprezzavano il potere anti idolatrico. Incontrare quel mondo anche solo nel riverbero delle sue iridescenze, percepire i profumi della sua anima e ascoltarne la voce è un esperienza indimenticabile. Durata: un’ora e 50 minuti 37 OSPITALITÀ ITALIANE produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo Trilogia del Naufragio testo e regia Lina Prosa scene, luci e video design Paolo Calafiore costumi Mela Dell’Erba Piccolo Teatro Grassi, dal 27 ottobre al 4 novembre 2015 Lampedusa Beach con Elisa Lucarelli (nella foto) Piccolo Teatro Studio Melato, dal 10 al 15 maggio 2016 Lampedusa Snow con Federico Lima Roque (nella foto) Lampedusa Way previsto in programmazione nella Stagione 2016-2017 Lampedusa Beach è il primo dei tre testi che compongono la Trilogia del naufragio di Lina Prosa. Scritto nel 2003 è stato prodotto e messo in scena nel 2013, a Parigi, dalla Comédie-Française. Si tratta di un intenso monologo sull’emigrazione clandestina, la testimonianza di Shauba, una giovane africana naufragata al largo di Lampedusa. Inghiottita dal mare, racconta la sua esperienza: il sogno di una vita migliore, l’ingiustizia del mondo, ma anche il suo rapporto primordiale con l'acqua, con la sua identità mediterranea. “Il tempo della discesa del corpo negli abissi coincide con il tempo della scrittura”, spiega Lina Prosa. “La parola annegata di Shauba dà vita a un’odissea sott’acqua in cui la fine, l’arrivo al fondo, è un respiro lungo elevato a racconto”. Lampedusa Snow è il secondo capitolo della Trilogia, andato in scena con successo alla Comèdie-Française tra gennaio e febbraio 2014. Ispirato, come il precedente, a un fatto di cronaca, anche questo testo è il racconto in prima persona di un’odissea tragica. Alcuni anni fa, a causa del sovraffollamento del centro di accoglienza di Lampedusa, alcuni migranti vennero trasferiti in un altro centro a circa 1800 metri di altitudine. Mohamed è uno di questi migranti: con indosso una felpa usata, troppo grande per lui, il giovane ingegnere africano, stanco dell’attesa che sembra non dover finire mai, decide di cercare un varco per raggiungere l’altro versante del monte. Dopo l’immersione negli abissi di Shauba, il pubblico assiste alla sofferta ascensione di Mohamed, il quale, dopo un surreale incontro con un partigiano che gli parla della rivoluzione e gli canta Bella ciao, sempre più ansimante, viene avvolto dal freddo e dalla neve fino all’ultimo soffio di vita. Il teatro francese ha recentemente prodotto l’intera Trilogia per la regia della stessa autrice. Durata Lampedusa Beach: 55 minuti / Lampedusa Snow: 60 minuti 38 OSPITALITÀ ITALIANE Piccolo Teatro Grassi, dal 20 al 25 ottobre 2015 produzione Sardegna Teatro Incendi di Wajdi Mouawad, traduzione Caterina Gozzi regia Guido De Monticelli scene Fausto Dappiè, musiche Alessandro Olla, video Francesco Deiana costumi Stefania Grilli, disegno luci Loïc François Hamelin assistente alla regia Rosalba Ziccheddu con Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Agnese Fois, Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Marta Proietti Orzella, Cesare Saliu, Giorgia Senesi, Marco Spiga, Maria Grazia Sughi, Leonardo Tomasi, Luigi Tontoranelli Spettacolo con sovratitoli in inglese Incendi di Wajdi Mouawad, seconda tappa di una tetralogia (o quartetto) dedicata alla memoria (e intitolata “Il sangue delle promesse”) fa rivivere gli sconvolgenti orrori della guerra in Medioriente e, insieme, commuovere profondamente e comunicare un fortissimo senso della vita, perfino della leggerezza e dell’incanto. Ha dell’epopea, a un tempo antichissima e modernissima, quest’opera, intessuta coi fili del sangue e delle parole che combattono e risanano: un’odissea, che Mouawad affida a due fratelli gemelli. Il loro sarà un lungo viaggio verso il mistero della loro origine. Tutto nasce dall’apertura del testamento lasciato dalla madre: un silenzio ostinato ed enigmatico aveva accompagnato la donna nei suoi ultimi anni di vita. In lei era l’indicibile. Ora, a ciascuno dei due giovani, lascia una lettera: destinata l’una al padre che essi credevano morto, l’altra al fratello di cui ignoravano l’esistenza. La vicenda assume il carattere dell’inchiesta, l’inseguimento di un enigma da sciogliere, che porterà i due ragazzi a ripercorrere i sentieri di quel paese lontano, paese di guerre fratricide, sulle orme della madre e di se stessi. Durata: 2 ore e 45 minuti Piccolo Teatro Studio Melato, dal 3 all’8 maggio 2016 produzione Fortebraccio Teatro in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi, Fondazione Orizzonti d’Arte, Emilia Romagna Teatro Fondazione I giganti della montagna di Luigi Pirandello, adattamento e regia Roberto Latini con Roberto Latini (nella foto) musiche e suoni Gianluca Misiti luci e direzione tecnica Max Mugnai, video Barbara Weigel Rappresentato postumo nel 1937, è l'ultimo dei capolavori pirandelliani ed è incompleto. La vicenda è quella di una compagnia di attori che giunge nelle sue peregrinazioni in un tempo e luogo indeterminati: al limite, fra la favola e la realtà, alla Villa detta "la Scalogna". Spiega Latini: “Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione. Dopo le bellissime messe in scena che grandissimi registi e attori del nostro Teatro recente e contemporaneo ci hanno già regalato, penso ci sia l’occasione di non resistere ad altre tentazioni. Voglio immaginare tutta l'immaginazione che posso per muovere dalle parole di Pirandello verso un limite che non conosco. Portarle ‘al di fuori di tempo e spazio’, come indicato nella prima didascalia, toglierle ai personaggi e alle loro sfumature, ai caratteri, ai meccanismi dialogici, sperando possano portarmi ad altro, altro che non so, altro, oltre tutto quello che può sembrare. Se i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo, per andare appena oltre, per provarci almeno, devo muovere proprio da quelli”. Durata: un’ora e 55 minuti 39 OSPITALITÀ ITALIANE Piccolo Teatro Studio Melato, dal 2 al 7 febbraio 2016 produzione Romaeuropa Festival e Snaporazverein in co-produzione con Théâtre MC93 Bobigny/Festival Standard Ideal, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Festival delle Colline Torinesi DARLING (Ipotesi per un’Orestea) con Anna Gualdo, Giuseppe Sartori, Piersten Leirom, Gabriel Da Costa drammaturgia ricci/forte movimenti Marco Angelilli, elementi scenici Francesco Ghisu costumi Gianluca Falaschi, suono Thomas Giorgi assistente regia Liliana Laera, regia Stefano Ricci Un nuovo atto della cosmogonia disegnata dai due dioscuri della scena italiana, come sempre attraversata dal corto-circuito tra presente e mito. Scrivono ricci/forte (insieme nella foto): “Gli orrori dell’Orestea, indipendentemente dalla domanda se siano o meno così lontani dai simboli che ci vivono addosso, possono restituirci attraverso l’incubo una nuova piattaforma solida sul quale poggiare le speranze di un futuro? O sarà l’ennesimo padiglione ospedaliero in cui accetteremo la punizione del bromuro mitriale pur di seguire la striscia continua dell’utopica democrazia che ci viene indicata?”. Eschilo e ricci/forte, genesi e ipercontemporaneo, Artaud e l’hard rock dei Led Zeppelin, sovrapposizioni intertestuali sonore e fisiche, tutte tese a scansionare una lisergia che serva da bussola per rintracciare traiettorie. Durata: un’ora e 40 minuti Piccolo Teatro Studio Melato, dal 26 al 31 gennaio 2016 produzione Anagoor 2014 in coproduzione con Festival delle Colline Torinesi, Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto, University of Zagreb-Student Centre in Zagreb-Culture of Change Anagoor è parte di Fies Factory e APAP-Performing Europe Virgilio brucia con Marco Menegoni, Gayanée Movsisyan, Massimiliano Briarava, Moreno Callegari, Marta Kolega, Gloria Lindeman, Paola Dallan, Monica Tonietto, Artemio Tosello, Emanuela Guizzon con la partecipazione straordinaria di Marco Cavalcoli regia di Simone Derai, drammaturgia di Simone Derai, Patrizia Vercesi costumi Serena Bussolaro, Simone Derai, scene Simone Derai, Luisa Fabris video Simone Derai, Giulio Favotto, musiche Mauro Martinuz testi ispirati dalle opere di Publio Virgilio Marone, Hermann Broch, Emmanuel Carrère, Danilo Kiš, Alessandro Barchiesi, Alessandro Fo, Joyce Carol Oates Poesia e potere, bellezza e violenza, memoria e consenso: con Virgilio brucia la compagnia Anagoor affronta questi temi in una prospettiva spiazzante. Sulla figura di Virgilio infatti grava il pregiudizio di essere un poeta al servizio dell’ideologia imperiale, in cui Anagoor però individua delle incrinature: punto d’attacco due libri dell’Eneide, quelli che Virgilio lesse ad Augusto, e dove sono narrati la violenza della distruzione di Ilio, il viaggio nell’oltretomba, cesura definitiva con il passato relegato a memoria. Così Virgilio brucia diventa l’occasione per squadernare quel rapporto tra arte e potere, la funzione della cultura e della memoria, la guerra imperiale, la violenza e il rapporto di Virgilio, figlio di contadini mantovani, con la natura, elemento che spesso appare sia nelle opere del poeta latino che nelle creazioni della compagnia. Una identificazione di Virgilio con Enea, cadenzata sia da musiche corali eseguite dal vivo che da antichissime tradizioni europee ed extraeuropee, che racchiudono la magia di quegli aedi che per primi cantarono l’epopea di Troia e dei troiani, fino al minimalismo contemporaneo di John Tavener. Durata: un’ora e 40 minuti 40 OSPITALITÀ ITALIANE Piccolo Teatro Grassi, 6 e 7 novembre 2015 produzione Odemà A tua immagine Spettacolo vincitore Playfestival 2014 progetto drammaturgico Davide Gorla diretto e interpretato da Enrico Ballardini, Giulia Diletta D’Imperio, Davide Gorla musiche originali Enrico Ballardini, disegno luci Monica Gorla scene e costumi Odemà Vincitore della seconda edizione di PlayFestival, il concorso organizzato da ATIR Teatro Ringhiera in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano, riservato a compagnie emergenti under 40, lo spettacolo racconta la vicenda di una triade straordinaria. Circondati dalle nebbie di un non luogo, ci troviamo dinnanzi a individui altolocatissimi. Il primo è venuto per chieder conto al padre di quali siano i doveri e i privilegi che comporta questo essere figlio suo. Il secondo, il padre, sembra tergiversare dinnanzi a queste richieste. Infine il terzo è venuto perché anch’egli può trarre degli interessi da questa unione. Ed è proprio il terzo personaggio, questo diavolo, un po’ triste e un po’ ironico, a introdurci in un quadro familiare terribile: quello di Lui, di Dio e di suo figlio Gesù. Parla di un Dio pessimo, ambizioso e insensibile più di chiunque altro alla pena e al dolore. Unico scopo, dominare sulle genti. Ben venga se utile, il sacrificio dell’unico figlio e altre nefandezze tali da far sperare il diavolo stesso, che non venga attribuita a lui la colpa di tutto questo. Durata: un’ora Piccolo Teatro Studio, 10 e 11 settembre 2015 Compagnia San Patrignano & SanpaSingers (insieme nella foto) Francesco povero di Pietro Conversano Torna al Piccolo la Compagnia di San Patrignano con Francesco Povero, testo inedito e mai rappresentato scritto dall’attore e regista Pietro Conversano nel 1996 su ispirazione di Orazio Costa, di cui fu allievo e collaboratore. La parabola biografica e spirituale di Francesco viene restituita attraverso una trama linguistica che intreccia l’originale lingua jacoponica, come lo stesso Costa volle, ai diversi dialetti dei ragazzi, per ricomporre una differente ‘sacra rappresentazione’, un affresco scarno e asciutto, privo di retorica ed enfasi. Lo spettacolo verrà arricchito dalla presenza dei SanpaSingers, il coro della comunità, portando così in scena oltre 45 ragazzi tra attori, cantanti e musicisti. Musica e teatro si sposano nel messaggio universale di Francesco che così bene si coniuga con l’esperienza dei ragazzi di San Patrignano durante il percorso di recupero per riappropriarsi della propria vita. 41 DANZA Aterballetto con tre novità L’Accademia del Teatro alla Scala MilanoFlamencoFestival E il Festival Internazionale di Danza 42 DANZA/ATERBALLETTO Piccolo Teatro Strehler, giugno 2016 Aterballetto al Piccolo Quinta stagione per la collaborazione artistica tra Aterballeto e Piccolo Teatro, ormai una vera e propria ‘residenza’. Due serate, due programmi, due trittici suddivisi fra sei coreografi nel segno dei grandi valori assodati e del rinnovamento. Tre novità firmate da Johan Inger, Eugenio Scigliano e Philippe Kratz, un brano di un maestro della danza del Novecento, Jiri Kylian, che entra per la prima volta nel repertorio della compagnia, e due coreografie di Giuseppe Spota e Michele Di Stefano, rappresentanti della danza d’autore italiana, compongono la proposta del più famoso ensemble di danza italiana indipendente. Un programma che ben sintetizza il percorso intrapreso dalla direttrice artistica Cristina Bozzolini con l’intento di rinnovare il repertorio della compagnia, affiancando autori internazionali a nuovi talenti italiani. Johan Inger Dopo Andonis Foniadakis, quest’anno Aterballetto affida a Johan Inger il compito di creare una nuova coreografia per la compagnia, con la quale aveva già lavorato per la ripresa di Rain Dogs, visto al Teatro Strehler nel 2014. Inger, svedese, ex direttore del Cullberg Ballet e coreografo di punta del Nederland Dans Theather, è tra gli autori contemporanei più interessanti, e i suoi lavori sono nel repertorio di numerose compagnie in tutto il mondo. Jiri Kylian Di Jiri Kylian entra nel repertorio della compagnia 14’20” su musiche di Dirk Haubrich. “Il titolo - dice Kylian - deriva semplicemente dalla durata di questo pezzo, che è parte del lavoro originale intitolato 27’52”. La nostra vita è condizionata dal tempo, ma tempo è un concetto astratto. Abbiamo costruito congegni che misurano il tempo con maggiore precisione rispetto al passato, ma molti filosofi affermano che non esiste un’entità chiamata tempo, è un’invenzione... Una cosa è certa: il nostro tempo è determinato da due istanti piccolissimi, il momento in cui siamo nati e il momento in cui si muore. La mia coreografia parla di tempo ma non solo: tratta anche di velocità, amore e invecchiamento”. Eugenio Scigliano, Philippe Kratz, Michele Di Stefano, Giuseppe Spota Oltre al nuovo passo a due firmato da Eugenio Scigliano, che da alcuni anni crea le sue coreografie per Aterballetto, e la novità di Philippe Kratz, L’Eco dell’Acqua, ispirato a una poesia di Goethe sul tema del destino, la danza d’autore italiana è rappresentata da Michele Di Stefano e Giuseppe Spota. Personalità eclettica, intelligente e radicale, vincitore del Leone d’Argento per la Danza alla Biennale di Venezia 2014, Di Stefano propone Upper East Side, su musiche originali di Lorenzo Bianchi Hoesch. Un lavoro sull’architettura del movimento creata dalla dinamica dei corpi, una struttura in continua evoluzione in quanto determinata dalla gestualità dei ballerini nello spazio, dalla loro velocità, dall’esecuzione di una coreografia che è allo stesso tempo una geografia della danza. Giuseppe Spota torna all’Aterballetto, compagnia nella quale ha danzato prima di trasferirsi in Germania, in veste di coreografo con LEGO. Nessun riferimento specifico al famoso gioco di costruzioni, ma un collegamento lessicale e di concetto: “I legami sono anche delle costruzioni”, dice Spota. “Legare è costruire, attraverso l’incontro di mani e di corpi, nella consapevolezza che se uno non incastra bene ogni mattoncino la costruzione non avviene, esattamente come nel gioco”. Anche per la Stagione 2015/2016 sarà realizzato, in collaborazione con Aterballetto, il Festival Internazionale di Danza. Il programma sarà annunciato nell’autunnno 2015, per essere realizzato nel giugno/luglio 2016. 43 DANZA/ACCADEMIA SCALA Piccolo Teatro Strehler, dal 12 al 20 dicembre 2015 e dal 17 al 20 marzo 2016 Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala diretta da Frédéric Olivieri Una felicissima collaborazione lega, da 8 anni, l’Accademia del Teatro alla Scala e il Piccolo, portando a esibirsi sul palcoscenico dello Strehler giovani promesse della danza. Il legame si rinnova e consolida nella prossima stagione con la coproduzione del tradizionale appuntamento di fine anno, un titolo intramontabile della storia del balletto, la favola natalizia per eccellenza, che torna a grande richiesta al Teatro Strehler: Lo Schiaccianoci nella coreografia ideata nel 2011 da Frédéric Olivieri, a partire da Lev Ivanov. Questa coreografia rappresenta un banco di prova importante che va ad arricchire l’esperienza quotidiana di studio degli allievi. “Schiaccianoci è particolarmente adatto per i nostri giovani danzatori – ha detto Frédéric Olivieri. - Le sequenze delle scene e del quadro del primo atto, i numerosi personaggi e le danze, e il gran passo a due del secondo atto consentono loro di esprimersi sia tecnicamente sia artisticamente, mettendo in luce tutto il loro potenziale di futuri professionisti”. Dopo Lo Schiaccianoci natalizio, i giovani talenti della Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala tornano sul palcoscenico del Teatro Strehler con il tradizionale spettacolo a serata mista, appuntamento di fine anno accademico che idealmente chiude i corsi. Si compone di una coreografia ideata da Frédéric Olivieri per coinvolgere tutti gli allievi, evidenziando la tecnica appresa dai giovani ballerini, dai primi corsi fino ai diplomandi, e di alcuni brani coreografici, scelti dal repertorio classico, moderno e contemporaneo, vero e proprio banco di prova per i più grandi: da Petipa, Ivanov, Bournonville ai maestri del Novecento e di oggi, come George Balanchine, Maurice Béjart, Mats Ek, William Forsythe, Jirí Kylián, José Limón, Roland Petit, Angelin Preljocaj. DANZA/FLAMENCO Piccolo Teatro Strehler / Studio Melato, luglio 2016 produzione PuntoFlamenco Organizzazione e direzione artistica Maria Rosaria Mottola con Patrocinio di Ministerio de Educación, Cultura y Deporte, Instituto Nacional de las Artes Escénicas y de la Música (INAEM), Comune di Milano MilanoFlamencoFestival MilanoFlamencoFestival arriva alla 9° Edizione e si riconferma come uno degli appuntamenti più attesi dell’estate milanese. Il successo delle edizioni passate premia la manifestazione organizzata e prodotta dall’Associazione Punto Flamenco diretta da Maria Rosaria Mottola: una settimana culturale, dedicata esclusivamente al flamenco con compagnie di fama mondiale in perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. Oltre agli spettacoli il Festival offre attività parallele: conferenze, esposizioni, workshop con artisti internazionali, nell’ottica di promuovere quest’arte Patrimonio Immateriale dell’Umanità che contribuisce a fare di Milano la capitale europea delle culture. 44 COLLABORAZIONI LEGAMI STORICI. Compagnia Carlo Colla e Figli, Civica Jazz Band, Accademia del Teatro alla Scala, MiTo, Milano per Gaber CINEMA. Milano Film Festival, Festival Mix Milano, Souq Film Festival COLLABORAZIONI MEDIA. Fondazione Corriere della Sera, Radio24 E gli Amici del Piccolo 45 COLLABORAZIONI/COLLA Si rinnova il sodalizio con la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli che dalla Stagione 1999/2000 impreziosisce il cartellone del Piccolo Teatro con opere di prosa, lirica, balletto affidate all’incanto interpretativo degli “attori di legno”: capolavori di artigianato, di scenografia e sartoria in miniatura, che lasciano ‘a bocca aperta’ e commuovono il pubblico di tutte le età. Come tradizione, due sono gli appuntamenti anche nella Stagione 2015/2016, quello natalizio, con Il gatto con gli stivali, e quello ‘estivo’ con Macbeth. Piccolo Teatro Studio Melato, dal 27 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016 Produzione Associazione Grupporiani - Comune di Milano - Cultura - Teatro convenzionato Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli Il gatto con gli stivali fiaba in due tempi di Carlo II Colla, tratto dall’omonima fiaba di Charles Perrault musica Felice Camesasca, scene Achille Lualdi e Franco Citterio costumi Carlo II Colla ed Eugenio Monti Colla, regia Eugenio Monti Colla Il gatto con gli stivali è, con Excelsior, uno dei maggiori successi della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli: rappresentato per la prima volta nel 1911, è rimasto in scena al Teatro Gerolamo di Milano fino al 1957 (anno di chiusura della celebre sala, una vera e propria “bomboniera” a misura di marionette) e, dalla sua ripresa, nel 1987, conta oltre quattrocento repliche in Italia e in Europa. Tratto dall’omonima fiaba di Charles Perrault ma “ripensato” da Carlo II Colla per le marionette in forma di féerie (ovvero con parti recitate alternate alle parti cantate e alle parti musicali), Il gatto con gli stivali è uno spettacolo ricco e fastoso, con una messinscena capace di restituire il senso del fiabesco, sottolineato dalla musica scritta appositamente da Felice Camesasca. Uno spettacolo ironico e sorprendente, capace di divertire tutti. Durata: un’ora e 15 minuti Piccolo Teatro Grassi, dal 10 al 19 giugno 2016 produzione Associazione Grupporiani - Comune di Milano - Cultura - Teatro convenzionato in collaborazione con Chicago Shakespeare Theater Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli Macbeth riduzione per marionette di Eugenio Monti Colla dell’omonimo dramma di William Shakespeare musica Fabio Vacchi, scene e luci Franco Citterio costumi Eugenio Monti Colla e Cecilia Di Marco regia Eugenio Monti Colla Il dramma shakespeariano ha sempre trovato posto nel repertorio del teatro marionettistico italiano di tradizione dalla prima metà del XIX secolo, quando la funzione prima delle compagnie era la divulgazione dei grandi classici del teatro, della letteratura e dell’opera lirica. Si tratta dei testi più conosciuti e comprensibili come Otello, Romeo e Giulietta e Macbeth. A quest’ultimo ha dedicato la sua particolare attenzione la Compagnia Carlo Colla & Figli, rinnovando lo spettacolo per una messa in scena di grande impatto emotivo: 150 personaggi, con bocca e mani mobili per ottenere una gestualità stilizzata ma di grande pathos, un testo tradotto da Eugenio Monti Colla e le voci registrate di un gruppo di attori italiani rendono questo Macbeth uno spettacolo imperdibile, nella più pura tradizione della Compagnia Marionettistica più famosa d’Italia. Durata: un’ora e 45 minuti 46 COLLABORAZIONI/JAZZ Jazz al Piccolo – Orchestra senza confini XVIII edizione Organizzato da Associazione Culturale Musica Oggi e dal Piccolo Teatro di Milano con la Civica Jazz Band - solisti: Emilio Soana (tromba), Roberto Rossi (trombone), Giulio Visibelli (sassofoni e flauti), Marco Vaggi o Lucio Terzano (contrabbasso), Tony Arco (batteria) e gli studenti dei Civici Corsi di Jazz di Milano direttore musicale Enrico Intra (nella foto), direttore artistico Maurizio Franco Per la sua XVIII edizione Orchestra Senza Confini guarda senza pregiudizi agli stili storici del jazz, omaggia la figura di Frank Sinatra nel centenario della nascita e presenta uno spaccato di una delle scene jazzistiche più attive d’Italia. Un programma come sempre originale, fuori dagli schemi, con progetti costruiti per l’occasione e affidati all’interpretazione di un orchestra che nel 2016 festeggerà i suoi vent’anni di attività artistica e formativa, arricchita da solisti prestigiosi e da significativi gruppi ospiti. L’incrocio di stili jazzistici e di autori e interpreti che dal jazz hanno tratto ispirazione è un elemento caratterizzante della rassegna, così come la scelta degli ospiti. Telesforo è stato invitato perché non è un cantante “alla Sinatra” e porta una personale interpretazione a questo omaggio, che vuole evitare assolutamente il ricalco. Il Dixieland è rappresentato da una formazione storica del panorama musicale milanese, così come lo Swing ha in Tomelleri una sua moderna incarnazione. Per il Bebop saranno presenti solisti di altissimo profilo e originalità, che attualizzano il linguaggio di Parker e Gillespie. Gershwiniana esalta le molteplici competenze di interprete e improvvisatore di Michele Di Toro e offre uno spaccato del mondo di Gershwin, artista proteiforme e trasversale quanto pochi altri. Infine, la sensazionale scena del jazz siciliano viene proposta attraverso diverse generazioni di musicisti con gli arrangiamenti di Giovanni Mazzarino. Programma 7 dicembre 2015 GERSHWINIANA Rhapsody in blue e Songbook solista ospite Michele Di Toro e con la partecipazione degli Archi della Civica Scuola di Musica C.Abbado gennaio 2016 DIXIELAND e SWING solista ospite Paolo Tomelleri e con la partecipazione della Bovisa New Orleans Jazz Band febbraio 2016 BEBOP marzo 2016 100 SINATRA 100 solista ospite Gegè Telesforo aprile 2016 SICILIAN NIGHT solisti ospiti Giovanni Mazzarino e altri esponenti della scena jazz siciliana 47 COLLABORAZIONI/ACCADEMIA SCALA Piccolo Teatro Strehler, dal 12 al 20 dicembre 2015 Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala in collaborazione produttiva con Piccolo Teatro di Milano Lo Schiaccianoci coreografia Frédéric Olivieri, da Lev Ivanov Ivanovic musica Pëtr Il’ic Ciajkovskij, scene-costumi Roberta Guidi di Bagno Una felicissima collaborazione lega, da 8 anni, l’Accademia del Teatro alla Scala e il Piccolo, portando a esibirsi sul palcoscenico dello Strehler giovani promesse della danza. Il legame si rinnova e consolida nella prossima stagione con la coproduzione del tradizionale appuntamento di fine anno, un titolo intramontabile della storia del balletto, la favola natalizia per eccellenza, che torna a grande richiesta al Teatro Strehler: Lo Schiaccianoci nella coreografia ideata nel 2011 da Frédéric Olivieri a partire da Lev Ivanov. Questa coreografia rappresenta un banco di prova importante che va ad arricchire l’esperienza quotidiana di studio degli allievi. “Schiaccianoci è particolarmente adatto per i nostri giovani danzatori – ha detto Frédéric Olivieri. - Le sequenze delle scene e del quadro del primo atto, i numerosi personaggi e le danze e il gran passo a due del secondo atto consentono loro di esprimersi sia tecnicamente che artisticamente, mettendo in luce tutto il loro potenziale di futuri professionisti”. L’allestimento in scena allo Strehler, nato nel 2000 al Teatro alla Scala per la firma di Roberta Guidi di Bagno, è stato riportato a nuovo vigore e vivacità da un gruppo di ex allievi del Corso per scenografi realizzatori e del Corso per sarti dello spettacolo, sapientemente seguiti dalla scenografa e costumista romana. Durata: 2 ore e 15 minuti COLLABORAZIONI/MITO Piccolo Teatro Strehler, Grassi e Studio Melato, dal 5 al 18 settembre 2015 Festival MITO SettembreMusica Dal 2007 il Festival ha unito le due città di Milano e Torino nell'impegno di diffondere le migliori espressioni musicali nei luoghi più diversi delle città. La nona edizione di MITO SettembreMusica si svolge dal 5 al 24 settembre 2015 e offre un palinsesto che si rivolge a un pubblico internazionale con la messa in scena in prima italiana di Akhnaten, l’opera di Philip Glass, le grandi orchestre come la Filarmonica di San Pietroburgo, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra del Teatro Mariinskij, e sentieri sonori che ritraggono i momenti di grande bellezza della musica italiana, percorrendo suoni e tradizioni del Bel Paese. Tra le numerose sedi cittadine coinvolte nel Festival, il Piccolo Teatro quest’anno ricopre un ruolo d’eccezione grazie alla collaborazione per la messa in scena dell’opera di Philip Glass. Due gli appuntamenti con il jazz internazionale al Piccolo Teatro Studio Melato: lunedì 7 settembre, in concerto Pierre Dørge & New Jungle Orchestra presentano una commistione di suggestioni e suoni provenienti dalle musiche asiatiche, africane ed europee, creando un universo che rende le loro performance un’esperienza straordinaria; venerdì 18 settembre Piano Ring, una sfida tra Andrea Bacchetti e Michele Di Toro, in cui i due pianisti si confronteranno su un repertorio che va dalla classica al jazz, spaziando da Liszt a Duke Ellington, da Thelonious Monk a Mendelssohn. Domenica 6, eccezionalmente in doppia replica alle 15 e alle 18, la Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli, riproporrà Cenerentola nella versione andata in scena nel 1906 in occasione dell’Esposizione Universale di Milano. Uno spettacolo storico in cui grandi e bambini potranno ammirare le scene e i costumi originali, disegnati da Caramba, celebre costumista del Teatro alla Scala, rivivere in una favola senza tempo. 48 COLLABORAZIONI/MITO Piccolo Teatro Strehler, 15 settembre 2015 Festival MITO SettembreMusica in collaborazione produttiva con Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa Akhnaten photo Steve Pyke Akhnaten è un’ opera in tre atti che andò in scena per la prima volta all’Opera di Stato di Stoccarda nel marzo del 1984 e che, annota Philip Glass (nella foto), “segna il culmine e la conclusione di un lungo periodo della mia vita compositiva”. “Akhnaten completa la trilogia delle opere ritratto che iniziai nel 1975 con Einstein on the Beach (in collaborazione con Robert Wilson) e proseguì nel 1979 con Satyagraha”. Ritratti di tre grandi uomini “che hanno rivoluzionato il pensiero e gli eventi del loro tempo con la forza di una visione interiore”: Einstein, l’uomo della scienza; Gandhi (Satyagraha), l’uomo della politica; Akhnaten (Akhenaton), l’uomo della religione, il faraone “monoteista” con il quale toccò il culmine, e si concluse, il “tempo della Luce” nel lungo arco delle dinastie egizie. Akhnaten è scritta per grande organico (sei solisti, coro e orchestra), rispetto alle altre di quel decennio non impiega elettronica e, in sintonia con soggetto e ambientazione, piega alle esigenze del canto “impostato” le rigide geometrie dello stile cosiddetto “ripetitivo” americano, presto entrato nel linguaggio del nostro tempo in tutte le sue forme. L’opera presentata in forma di concerto, con l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio di Torino, andrà in scena in prima italiana per il Festival MITO il 15 settembre al Piccolo Teatro Strehler. La regia video, affidata a Luca Scarzella, prevede una doppia proiezione inedita appositamente creata per questa produzione, basata sulle immagini dei reperti archeologici del Museo Egizio di Torino. COLLABORAZIONI/GABER Milano per Gaber Piccolo Teatro Grassi, aprile 2016 Continua la collaborazione con la Fondazione Gaber con spettacoli e incontri per mantenere viva, soprattutto tra i giovani, la conoscenza e la passione per l’autore che proprio al Piccolo ha dato vita al Teatro-Canzone: una vera e propria forma espressiva che coniuga libertà intellettuale e responsabilità civile. Con la collaborazione dell'Ufficio Proposte Culturali del Piccolo Teatro di Milano, continuano nelle scuole di Milano e della Regione, le richiestissime Lezioni-Spettacolo per far conoscere alle nuove generazioni l'attualità del pensiero di Giorgio Gaber. 49 COLLABORAZIONI/CINEMA Milano Film Festival Piccolo Teatro Strehler/Studio Melato, 10-20 settembre 2015 produzione esterni Da vent’anni il Milano Film Festival promuove il cinema indipendente e i talenti italiani e internazionali. Una ricerca che tocca da vicino sia il linguaggio sia i contenuti, guardando con interesse a quei prodotti artistici che utilizzano le nuove tecnologie e ripensano formati e generi, con un occhio speciale al cinema degli esordi ma anche ai grandi maestri 'irregolari' del cinema mondiale. Centro nevralgico del festival sarà, come accade ormai da quindici anni, il Teatro Strehler di Milano, con il suo Sagrato, e il Teatro Studio, al quale si affiancheranno il Parco Sempione, vera e propria piazza del festival, e altri luoghi in città, che si animeranno per 11 giorni di cinema, musica e incontri con ospiti e registi internazionali, raccogliendo davanti agli schermi oltre 100.000 persone da tutto il mondo, in due settimane a Milano. Il programma prevede il CONCORSO INTERNAZIONALE LUNGOMETRAGGI, aperto solo a opere prime e seconde di registi provenienti da ogni parte del mondo, tutte in anteprima italiana; il tradizionale CONCORSO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI, riservato a registi under 40; COLPE DI STATO, la storica rassegna fuori concorso che indaga la realtà complessa del sistema di potere nel mondo; tutto affiancato da altre sezioni fuori concorso, film in anteprima, ospiti, workshop ed eventi paralleli. COLLABORAZIONI/CINEMA 30° Festival Mix Milano di cinema gaylesbico e queer culture Piccolo Teatro Strehler, giugno 2016 Organizzato da Associazione Culturale MIX Milano in collaborazione con MFN Milano Film Network, la rete dei festival di cinema milanesi. Ideato da Giampaolo Marzi, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, da dieci anni ospitato dal Piccolo Teatro Strehler. Nel 2016 giungerà al trentesimo anno il Festival MIX Milano di Cinema Gaylesbico e Queer Culture, che tornerà a proporre nella sede del Piccolo Teatro Strehler una delle più importanti rassegne di cinema tematico a livello internazionale. Film, letteratura, performance e musica costruiscono il percorso multidisciplinare che il Festival MIX Milano propone, per raccontare identità in continuo movimento e trasformazione, alla ricerca di un’idea nuova di cittadinanza. L’edizione 2016 proporrà i tradizionali 100 titoli, suddivisi in tre sezioni macro, lungometraggi, documentari e cortometraggi. Tre giurie formate da esperti e critici di cinema internazionali e nostrani sceglieranno i migliori, fra tante anteprime, pellicole all’avanguardia, poliglotte e innovative. Accanto ai film una serie di appuntamenti off, dalla letteratura alla musica al teatro performativo. È attualmente in corso la campagna di crowdfunding per il coinvolgimento del pubblico nel processo produttivo. ‘La cultura è un dono. All or nothing! Noi ci siamo’. I dettagli e gli aggiornamenti al link www.limoney.it/festivalmixmilano. L'edizione 2015 del Festival MIX Milano si svolgerà dal 3 al 6 luglio e sarà l'occasione per festeggiare 10 anni di festival al Piccolo Teatro Strehler. 50 COLLABORAZIONI/CINEMA Souq Film Festival Continua la collaborazione tra Fondazione Casa della carità e il Piccolo con la quarta edizione del SOUQ Film Festival. La manifestazione, che in tre edizioni ha proposto al pubblico milanese oltre 50 opere di registi provenienti da tutto il mondo, nasce per raccontare il tema della sofferenza urbana, che la Casa della carità si adopera ogni giorno per alleviare. In questa cornice tematica, il cinema fotografa quel vorticoso prisma di difficoltà che accomunano gli abitanti delle aree metropolitane del nostro pianeta: storie di esclusione, ma anche di riscatto che sappiano parlare al grande pubblico, coinvolgere ed emozionare, ma anche promuovere una maggiore consapevolezza dei problemi che investono le nostre città e inspirare soluzioni possibili e concrete. Il quarto appuntamento è in programma venerdì 20 e sabato 21 novembre 2015 nell’auditorium del Centro Culturale San Fedele di Milano. Le iscrizioni al concorso, tramite il quale verranno selezionati i corti partecipanti, apriranno invece ad inizio estate. Il SOUQ Film Festival 2015 è un evento promosso dal Centro Studi Sofferenza Urbana della Fondazione Casa della carità in collaborazione con il Piccolo Teatro e il Centro Culturale San Fedele. www.souqfilmfestival.net COLLABORAZIONI/PARTNER Fondazione Corriere della Sera La Fondazione Corriere della Sera prosegue la collaborazione con il Piccolo Teatro nella Stagione 2015/16 partecipando alla nuova edizione dell’Osservatorio sul presente. A seguito del progetto Osservatorio sul presente: la legalità 2014, nella quale è stato proposto un ciclo di incontri in sala Buzzati sulle declinazioni che la parola “Legalità” suggerisce, per la prossima stagione teatrale è in programma una nuova tappa del progetto. In collaborazione con il Corso di Sociologia della Criminalità Organizzata dell’Università degli Studi di Milano saranno realizzate letture e approfondimenti curati da Marco Rampoldi e Nando dalla Chiesa. Radio24 Voci d’impresa e non solo… a teatro Anche nella Stagione 2015/16 le produzioni del Piccolo Teatro saranno protagoniste di “incursioni” radiofoniche da e con Radio24. Dal successo della rassegna “Pagine per il futuro” della Stagione 2012/13 nasce, nelle stagioni successive, il percorso “Storie d’impresa” e l’ampia collaborazione intorno allo spettacolo “Lehman Trilogy” di Stefano Massini con la Regia di Luca Ronconi, in occasione del quale, insieme a Borsa italiana, sono stati organizzati incontri, letture e approfondimenti: è nato un vero e proprio “modello” di narrazione intorno al mondo dell’impresa con e nel teatro. L’impegno degli “Amici del Piccolo” è ancora una volta quello di approfondire alcuni temi che ispirano la programmazione del Piccolo Teatro, sempre più attenta alla grande tradizione e sensibile alla nuova drammaturgia italiana e internazionale. 51 FORMAZIONE La Scuola di Teatro Luca Ronconi prosegue il suo lavoro sotto la direzione di Carmelo Rifici Dialogo continuo con le scuole Dalle primarie alle superiori così nasce il nuovo pubblico Università, accademie e scuole di specializzazione: al Piccolo Teatro itinerari di studio e di ricerca Masterclass, stages, incontri con il pubblico Un teatro aperto e vissuto tutto il giorno, tutti i giorni 52 LA SCUOLA DI TEATRO LUCA RONCONI Diretta da Carmelo Rifici Con la Stagione 2015/16 riprendono le lezioni del II anno del Corso Luchino Visconti della Scuola per attori oggi intitolata a Luca Ronconi. I 28 allievi proseguiranno il loro percorso di formazione sotto la guida di Carmelo Rifici, e del Coordinatore didattico, Giovanni Crippa. “Nella mia esperienza di regista - diceva Ronconi - il lavoro di messa in scena non è mai stato disgiunto da quello didattico, essenzialmente (ma non solo) concentrato sulla figura dell’attore. Ritengo che per l’esercizio dell’arte scenica il talento, qualora non venga sostenuto da un serio e scrupoloso iter di formazione, non sia sufficiente. Nella nostra civiltà teatrale i giovani attori, se privi di un solido patrimonio di tecniche e della possibilità di validi tirocini, rischiano di essere consumati nel fulmineo ed effimero volgere dell’evento. Per me, formare un attore – oggi – significa fornire a un giovane gli strumenti tecnici per durare e la possibilità di sviluppare uno spirito critico rispetto a una lettura sia di se stessi, sia del teatro, sia del mondo.” Secondo questo orientamento, la Scuola Luca Ronconi offre agli allievi la possibilità di confrontarsi con una pluralità di metodi e l’attenzione del consolidato corpo docente è puntata sulle singolarità di ciascun giovane, prediligendo la formazione dell’allievo, inteso come singolo individuo, piuttosto che del gruppo. Date queste premesse, la prassi didattica limita al massimo l’impostazione teorica per incrementare, invece, l’esercizio educativo dell’insegnare teatro facendo teatro, permettendo, cioè, agli allievi di alternare l’esperienza didattica a quella concreta del palcoscenico. 53 FORMAZIONE E NUOVI PUBBLICI I temi centrali della Stagione 2015/2016 si riflettono in molteplici percorsi e azioni formative che attraversano tutta la programmazione e si rivolgono all’intera filiera didattica. Le proposte a carattere formativo sono indirizzate ai docenti, con seminari dedicati, e agli studenti - dalla Scuola Primaria all’alta formazione universitaria - e hanno per obiettivo la costruzione di progetti interdisciplinari e momenti di confronto tra i linguaggi della scena e il mondo dell’istruzione. 350 insegnanti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, vengono coinvolti ogni anno in laboratori e attività formative 2.350 bambini partecipano ai Benvenuti al Piccolo 320 incontri nelle scuole secondarie di Milano, Regione Lombardia e regioni limitrofe (Emilia Romagna – Piemonte) 25.500 studenti provenienti da scuole primarie, secondarie e università sono coinvolti in attività formative nelle scuole, nelle università e al Piccolo Teatro 36 collaborazioni con Università, Accademie, Scuole di alta formazione e Master a Milano, in Italia e all’estero siglate negli ultimi 10 anni 47% del pubblico del Piccolo Teatro ha meno di 26 anni Scuola Primaria La stagione per i ragazzi della Scuola Primaria si apre con Il mestiere del teatro - Benvenuti al Piccolo, a cura di Stefano Guizzi, un vero e proprio spettacolo itinerante che racconta i mestieri della scena e il fascino del mondo “dietro le quinte”. Il viaggio prosegue con C’era una volta… Miti Dei Stelle e Pianeti dell’Universo di Flavio Albanese, spettacolo di narrazione che evoca la nascita del Mito, con uno sguardo alla scienza e largo spazio al fascino della parola. Teatro d’attore e teatro d’ombre si fondono per mettere in scena un frammento della vita di Carlo Goldoni ne La barca dei comici, regia di Stefano de Luca, dove la fuga giovanile dell’autore veneziano a bordo di una barca di comici dell’arte diventa uno strumento straordinario per raccontare, anche ai più giovani, il teatro e le sue magie. Inoltre, rientrano nel “semestre Expo” (maggio/ottobre 2015) due spettacolilaboratorio per i più piccoli e loro famiglie al Chiostro Nina Vinchi, Attori, mercanti e corsari, a cura di Stefano de Luca, ispirato all’omonimo saggio di Siro Ferrone sul variegato e ricchissimo mondo dei Comici dell’Arte e Marionette al Chiostro con la Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli. In occasione della programmazione degli spettacoli verranno proposti agli insegnanti momenti di approfondimento, realizzati in collaborazione con le Università milanesi. 54 Scuola Secondaria di primo e secondo grado Anche gli studenti delle Scuole secondarie di primo grado potranno avvicinarsi alla figura di Carlo Goldoni attraverso La barca dei comici, spettacolo di grande efficacia comunicativa, ma anche ricco di spunti didattici relativi alla storia del teatro del ‘700 e della Commedia dell’Arte. Il mito omerico e la perennità del tema tragico della guerra si ritrovano in Iliade, mito e guerra, regia di Stefano Scherini, in cui i versi di Omero, visti attraverso lo sguardo dell’archeologo Heinrich Schliemann, permettono di scoprire i luoghi che sono stati teatro della guerra più leggendaria della storia. Anche in questa stagione, per gli spettatori della Scuola Secondaria di primo e secondo grado, grande spazio al teatro in lingua inglese. Torna infatti Wordsandsounds, un mese di spettacoli, incontri e laboratori al Teatro Studio Melato con Charioteer Theatre, compagnia scozzese guidata da Laura Pasetti. Quest’anno, in occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare, il tema della rassegna sarà Shakespeare 2.016, con due nuove proposte per la Scuola Secondaria di primo e secondo grado, all’interno di Progetto Coriolano: Sons of God, prove aperte e laboratori in lingua inglese per studenti e insegnanti. I percorsi per gli studenti e i docenti della Scuola Secondaria di secondo grado si sviluppano sull’intera programmazione, con particolare attenzione alle produzioni del Piccolo Teatro, di cui rielaborano temi e motivi portanti. Nella Stagione 2015/16, una prima area di lavoro è centrata sul mito con proposte juniores come C’era una volta… Miti Dei Stelle e Pianeti dell’Universo, Iliade, mito e guerra, ma anche Virgilio brucia della Compagnia Anagoor. Un itinerario goldoniano si profila invece a partire da Le donne gelose, commedia in veneziano scelta da Luca Ronconi e messa in scena da Giorgio Sangati, da cui emerge il tema dell’azzardo dalle forti risonanze contemporanee, per proseguire poi attraverso i Mémoires, cui è ispirato La barca dei Comici, e l’intramontabile Arlecchino servitore di due padroni. L’opera di Pirandello, di cui Federico Tiezzi dirige Questa sera si recita a soggetto, sarà un ulteriore spunto di approfondimento, così come l’universo di Bertolt Brecht che, a partire da L’Opera da tre soldi firmata da Damiano Michieletto, sarà al centro di un percorso che attraverserà la stagione, coinvolgendo le Università milanesi in una ricerca interdisciplinare. Credoinunsoloodio di Stefano Massini apre un percorso tematico rispetto a una delle questioni geopolitiche più complesse dei nostri tempi, quella medio-orientale, ma si offre anche quale punto di partenza ideale di una riflessione che coinvolge molti altri titoli/autori in stagione, rispetto al tema delle scrittura (delle scritture). La relazione con l’oggi è ribadita anche da Osservatorio sul Presente, progetto realizzato dal Piccolo Teatro con l’Università degli Studi di Milano (in particolare con il Corso di Sociologia della Criminalità organizzata di Nando dalla Chiesa) che prosegue quest’anno con un “laboratorio di drammaturgia del presente” dove i fatti del giorno, rielaborati dagli studenti e dai ricercatori della Cattedra, acquisteranno una dimensione teatrale. Per gli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado, molte coproduzioni, ospitalità italiane e internazionali del Piccolo possono offrire spunti di approfondimento che spaziano da grandi classici a testi contemporanei. Tra queste, in particolare, Gabbiano di Anton Cechov, regia di Carmelo Rifici, Non ti pago, di Eduardo de Filippo, regia di Luca de Filippo e, tra le presenze internazionali, Winter’s Tale di William Shakespeare, regia di Declan Donnellan e Gaudeaumus di Lev Dodin. Oltre ai percorsi di formazione per i docenti, realizzati nelle sedi del Piccolo, anche nel corso della prossima stagione verranno proposti nelle scuole, agli studenti, incontri propedeutici alla visione degli spettacoli. 55 Università, Accademie e Scuole di specializzazione Il rapporto tra il Piccolo Teatro di Milano, le Università, le Accademie e le Istituzioni di formazione superiore milanesi si consolida e si arricchisce e prevede, anche nella Stagione 2015/2016, un ricco programma di attività, in cui il linguaggio teatrale si pone al centro di una prospettiva di lavoro comune, ispirata al confronto interdisciplinare. Università degli Studi di Milano L’intero semestre del corso di Storia del Teatro e dello Spettacolo del Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali e Ambientali, si svilupperà intorno a Il lavoro teatrale di Luca Ronconi, inoltre il corso di Estetica dello Spettacolo realizzerà un approfondimento sul tema del mito. Prosegue il progetto Osservatorio sul presente, a cura di Nando dalla Chiesa e Marco Rampoldi e con i ricercatori del corso di Sociologia della criminalità organizzata, che presenterà al pubblico quattro spettacoli su temi connessi alla legalità. Tra i principali interlocutori della stagione internazionale del Piccolo Teatro i Dipartimenti linguistici presenti in Ateneo: Arabo, Cinese, Francese, Inglese, Russo, Spagnolo e Tedesco. In particolare, Germanistica, seguirà un percorso interdisciplinare dedicato all’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht e Kurt Weill, per la regia di Damiano Michieletto. Politecnico di Milano Le molteplici relazioni tra mito e scienza, che si possono tracciare seguendo le suggestioni offerte degli spettacoli, sono il punto di partenza di una delle aree di confronto su temi formativi sviluppate in collaborazione con Politecnico di Milano. Inoltre, la programmazione del Piccolo offre agli studenti di provenienza internazionale del Politecnico la possibilità di seguire attività, workshop e spettacoli in lingua originale. Accademia Teatro alla Scala e MIP Politecnico di Milano Master in Performing Arts Management Seconda edizione del Master realizzato in partnership con Accademia Teatro alla Scala e MIP Politecnico di Milano. Il piano didattico prevede lezioni frontali in aula e un impegno progettuale dei partecipanti in un field project a confronto con i differenti ambiti di lavoro del teatro. Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano In collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo e l’interfacoltà di Economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo verrà proposto un percorso dedicata alle scritture contemporanee per la scena. L’attività editoriale a cura del Centro di Cultura e iniziativa teatrale "Mario Apollonio" (CIT), avviata nelle scorse stagioni proseguirà con nuove proposte. Prosegue inoltre la collaborazione con il Dipartimento di Psicologia con progetti formativi rivolti al mondo della Scuola Secondaria di primo grado, basati sugli spettacoli della stagione “juniores” del Piccolo e centrati sui temi dell’identità e della crescita. 56 Università Commerciale Luigi Bocconi Si consolida la collaborazione con il Centro ASK e con le aree d’Arte e Cultura dell’Università Commerciale Luigi Bocconi, tesa a sottolineare il rapporto tra il discorso politico-economico e la rappresentazione teatrale. Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM L’Ateneo si confronta con il Piccolo su temi legati al linguaggio della messa in scena e dell’organizzazione, con lezioni e momenti di approfondimento in aula e negli spazi del Teatro. Università degli Studi di Milano Bicocca Anche con Università degli Studi di Milano Bicocca si attivano proposte per gli studenti che prevedono, oltre alla visione degli spettacoli del Piccolo Teatro, la partecipazione ai percorsi didattici, momenti formativi e visite guidate dietro le quinte. Scuola d’Arte drammatica Paolo Grassi La Scuola d'Arte drammatica "Paolo Grassi" ospita numerosi momenti d’incontro con attori e registi protagonisti della stagione teatrale del Piccolo e prevede per gli allievi delle diverse discipline una densa offerta di spettacoli e di attività formative in teatro. Accademia di Belle Arti di Brera di Milano Il rapporto con l’Accademia si consolida sia sul piano istituzionale che su quello dell’offerta formativa. Gli studenti della Scuola di Scenografia, in particolare, oltre a integrare il piano di studi accademico con approfondimenti del linguaggio scenico e teatrale, sono coinvolti in azioni divulgative legate a temi di pertinenza artistica e scenografica per il pubblico del Piccolo. Centro Sperimentale di Cinematografia A seguito del progetto Nuovo… “Cinema Rovello” che anima il Chiostro Nina Vinchi durante l’apertura estiva in occasione di EXPO, prosegue la collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, in cui gli studenti vengono coinvolti nella visione degli spettacoli, nell’offerta formativa del Piccolo e nella produzione di progetti video/teatrali. Istituto Europeo del Design I progetti condivisi con IED hanno un’accentuazione multimediale e coinvolgono gli studenti nella produzione e realizzazione di progetti video legati alla programmazione della stagione. . NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano I progetti condivisi con NABA si sviluppano nelle aree dell’arte del costume e della scenografia vicine ai contesti di specializzazione degli studenti. Istituto Italiano di Fotografia Prosegue anche per la Stagione 2015/2016 la collaborazione con Istituto Italiano di Fotografia al fine di realizzare una documentazione fotografica degli spettacoli in programma. 57 IL PICCOLO PER IL PUBBLICO A teatro con un clic Piccolo Multimedia Piccolo Social Il Chiostro Nina Vinchi La web tv del Piccolo Teatro Servizi di biglietteria Calendario 58 A TEATRO CON UN CLIC www.piccoloteatro.org Cinquemila visitatori al giorno. Una linea diretta con il Piccolo. Online tutte le notizie sugli spettacoli, con schede, fotografie, video, news e archivi multimediali. Sul sito è possibile acquistare i biglietti degli spettacoli della stagione e selezionare il posto che si desidera scegliendolo direttamente sulla pianta del teatro. Per ogni sala del Piccolo, il sito offre inoltre un’anteprima della visuale del palcoscenico dal posto selezionato, per agevolare l’utente in fase d’acquisto. Gli utenti possono stampare, comodamente da casa, il proprio biglietto “ticket-less” che consente un più rapido accesso in sala, senza passare dalla biglietteria, tramite una semplice lettura del codice a barre riportato sul biglietto stesso. Inoltre è possibile personalizzare la propria esperienza sul sito, indicando in fase d’acquisto l’altezza di coloro che assisteranno allo spettacolo, garantendo così una migliore fruizione anche per gli altri spettatori. Il sito del Piccolo è consultabile interamente in italiano e in inglese. La community del Piccolo Entra anche tu nella nostra community, unisciti agli oltre 137.000 utenti che già ricevono la newsletter del Piccolo con le anticipazioni sulla programmazione, contenuti speciali e, in esclusiva, le migliori offerte sugli spettacoli in scena. Prosegue anche per la Stagione 2015/16 il programma fedeltà del Piccolo Teatro, la Nuova Piccolo Card, che consente di accumulare punti in modo facile e vantaggioso con l’acquisto dei biglietti, per accedere a promozioni speciali direttamente sul sito www.piccoloteatro.org. 59 PICCOLO MULTIMEDIA App Piccolo Teatro Scaricabile direttamente dall’App Store, l’App del Piccolo per iPhone, da quest’anno anche in inglese, permette di conoscere gli spettacoli in scena, acquistare biglietti in offerta, leggere le ultime news ed entrare nel mondo di “Io sostengo il Piccolo”. La “realtà aumentata” del Piccolo! Puntando la camera del proprio iPhone sulle immagini di locandine, manifesti o altri materiali cartacei che riportano l’icona della “realtà aumentata”, è possibile consultare contenuti speciali dedicati direttamente da mobile. Inoltre, per coloro che si trovano nei pressi di una delle sale del Piccolo, la App offre un nuovo servizio di geo-localizzazione, in grado di riconoscere quale dei tre Teatri si trovi più vicino all’utente, così da suggerire informazioni, news e promozioni sullo spettacolo in scena in quel momento. L’App “Edizioni Piccolo Teatro”, scaricabile da App Store e da Play Store, è una biblioteca virtuale delle pubblicazioni del Piccolo. Molte le possibilità di navigazione: gallerie fotografiche, video, testi, locandine, biografie degli artisti. Per chi non si collega da mobile, i contenuti sono visibili attraverso una webApp, pubblicata nelle schede dei relativi spettacoli sul sito www.piccoloteatro.org PICCOLO SOCIAL www.facebook.com/PiccoloTeatro Oltre 114.000 fan da tutto il mondo! Uno spazio per condividere con tutti gli utenti commenti sugli spettacoli in programma e sugli appuntamenti che il Piccolo organizza. Per i fan biglietti scontati, giochi e altre iniziative speciali ed esclusive. www.twitter.com/Piccolo_Teatro Un microblog dove gli utenti possono scambiarsi messaggi brevi e diretti, commentare uno spettacolo, chiedere un’informazione, aggiornarsi sul mondo della cultura e del teatro. www.youtube.com/PiccoloTeatroMilano I video del Piccolo sono anche su YouTube. Il Piccolo Teatro non poteva mancare sul canale più cliccato, offrendo il meglio della propria produzione video. instagram.com/piccoloteatromilano Il Piccolo è anche su Instagram. La celebre applicazione gratuita per smartphone dove trovare le foto più belle del dietro le quinte, i dettagli e i protagonisti del Piccolo, colti attraverso un punto di vista nuovo e coinvolgente. TripAdvisor Una pagina dove gli spettatori possono lasciare recensioni sugli spettacoli visti. Uno strumento utile per chi si trova in vacanza a Milano e che potrà così inserire il Piccolo nel suo itinerario turistico. 60 IL CHIOSTRO NINA VINCHI Un teatro aperto tutto il giorno, tutti i giorni Il Piccolo Teatro, con il Comune di Milano, ha restituito alla città un luogo di servizio pubblico. Inaugurato nel dicembre 2009, dopo un restauro conservativo che ha fatto riaffiorare affreschi di Scuola bramantesca di grande valore artistico, il Chiostro Nina Vinchi è diventato la “quarta sala” del Piccolo Teatro, andando a estendere l’attività del Teatro Grassi. Frequentato da oltre 190.000 persone l’anno, il Chiostro è un vero e proprio spazio di aggregazione sociale per la città aperto tutto il giorno grazie all’articolazione dei suoi spazi, vissuti quotidianamente da pubblico del teatro, da cittadini e turisti provenienti da tutto il mondo. Il Chiostro è stato inserito nelle più importanti guide turistiche internazionali quale luogo di alto interesse culturale della Città di Milano. In occasione di Expo 2015 il Chiostro è sempre aperto da maggio a ottobre ospitando oltre 250 appuntamenti di spettacolo per bambini e adulti, concerti Jazz, proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali e mostre. 61 LA WEB TV DEL PICCOLO TEATRO News, Spettacoli, Interviste 24 ore su 24 www.piccoloteatro.tv È stata la prima televisione online di un teatro italiano. Viene realizzata grazie al contributo editoriale di 3D produzioni e fonde la spettacolarità del teatro con la puntualità di un canale giornalistico. Un grande contenitore dove curiosare tra le tante interviste con gli attori e i registi degli spettacoli, seguire le conferenze stampa, tenersi aggiornati con gli special dedicati alla drammaturgia contemporanea. I canali sono quattro: news, Stagione, Sky@Piccolo, archivio. La 65esima edizione di Prix Italia, concorso internazionale per la radio, la televisione e il web, ha proclamato la web tv del Piccolo Teatro vincitrice del Premio speciale nella sezione multimediale di produzioni a contenuto culturale. Prosegue, inoltre, la collaborazione con SkyArteHD per la produzione di speciali dedicati alla programmazione del Piccolo Teatro realizzati da 3D Produzioni e presentati nel programma “Sky@Piccolo”, in onda su SkyArteHD (canali 120 e 400 di Sky). I documentari sono disponibili 24 ore su 24 sulla web tv del Piccolo. News Aggiornato quotidianamente, il canale news propone le ultime notizie della web-tv. Uno strumento prezioso per chi vuole essere sempre informato sulle attività del Piccolo Teatro, dall’appassionato di teatro, al giornalista, allo studente. Un mezzo di diffusione delle notizie che cresce con il pubblico e ne ascolta le richieste. Stagione In anteprima, i trailers degli spettacoli in scena al Piccolo Teatro, momenti delle prove, con attori e registi, speciali dai laboratori di scenografia e dalla sartoria. Sky@Piccolo Per rivedere le puntate integrali realizzate in collaborazione con SkyArteHD su alcuni degli spettacoli più interessanti in programmazione. Archivio I video degli spettacoli storici, con interviste e documenti d’epoca dell’Archivio storico del Piccolo Teatro. La web tv è realizzata con il sostegno della Fondazione Pasquinelli. Una realizzazione Piccolo Teatro - 3D Produzioni sulla piattaforma di Ultrafragola. 62 ALTRI SERVIZI DI BIGLIETTERIA Posti riservati per carrozzine Per gli spettatori con deficit motori dotati di carrozzina e relativi accompagnatori, il Piccolo Teatro mette a disposizione nelle tre sale (Strehler, Grassi e Studio) alcuni posti acquistabili presso la biglietteria del Teatro Strehler o attraverso la biglietteria telefonica. Questi posti si possono visualizzare alla pagina: www.piccoloteatro.org/Posti-riservati-per-carrozzine. Posti riservati e servizi per ipoudenti, ipovedenti e non vedenti Gli spettatori con deficit uditivi e visivi possono acquistare alcuni posti dedicati in tutte e tre le sale del Piccolo Teatro (Strehler, Grassi e Studio) recandosi presso la biglietteria del Teatro Strehler o chiamando la biglietteria telefonica. La platea del Teatro Strehler è dotata di un servizio di amplificazione ad induzione magnetica per ipoacusia e sordità. Presso le biglietterie serali dei tre Teatri sono disponibili programmi e fogli di sala stampati in caratteri speciali per facilitare la lettura agli spettatori ipovedenti, oltre a fogli e programmi di sala trascritti in braille per gli spettatori non vedenti realizzati grazie alla collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano. Gruppi e pubblico organizzato Per informazioni su biglietti e abbonamenti per i gruppi e il pubblico organizzato, pomeridiane per le scuole, recite mattutine c’è il Servizio Promozione Pubblico e Proposte Culturali: [email protected] Informazioni, prevendita o prenotazione telefonica Il Servizio di biglietteria telefonica del Piccolo Teatro risponde all'848.800.304 (max 1 scatto urbano da telefono fisso) da lunedì a sabato 9.45-18.45; domenica dalle 10 alle 17. Per chi chiama dall'estero tel. +39 02 42411889. È possibile ricevere via e-mail i biglietti acquistati tramite biglietteria telefonica indicando il proprio indirizzo di posta elettronica Biglietteria presso il Piccolo Teatro Strehler In largo Greppi, 1 (M2 Lanza), da lunedì sabato 9.45-18.45 continuato; domenica 13-18.30. NOVITA’: dal 9 maggio 2015 “Info point e biglietteria Chiostro Nina Vinchi" Info point da lunedì a venerdì dalle 13 fino a un’ora prima dello spettacolo sabato 10.45/15; domenica chiuso Biglietteria da un’ora prima dello spettacolo in scena dal 2 al 31 agosto anche dalle 13 alle 21 (sabato 15 e domenica 16 agosto chiuso) e-mail dedicata al pubblico: [email protected] 63 CALENDARIO Jaïbi, Violence(s) 4 - 5 sett 2015 Studio 5 - 18 sett 2015 Strehler/Studio/Grassi Festival MITO SettembreMusica 9 - 20 sett 2015 Grassi/Chiostro 9 - 30 set 2015 Chiostro Nina Vinchi de Luca, Attori, mercanti, corsari 10 - 11 sett 2015 Studio Compagnia San Patrignano, Francesco povero 10 - 20 set 2015 Strehler/Studio Milano Film Festival 15 sett 2015 Strehler Glass, Akhnaten, Festival MITO SettembreMusica 22 - 27 sett 2015 Grassi Moni Ovadia, Il registro dei peccati TRAMEDAUTORE aut 2015 - prim 2016 Scatola Magica Il Mestiere del Teatro/Benvenuti al Piccolo, Guizzi 2 - 3 ott 2015 Grassi Niangouna, Le Kung-Fu 6 - 18 ott 2015 Grassi Emma Dante, Le sorelle Macaluso/Operetta burlesca 6 - 31 ott 2015 Strehler Armitage/Omero, Odissey, Wilson 20 - 25 ott 2015 Grassi Mouawad, Incendi, De Monticelli 22 ott - 22nov 2015 Studio Goldoni, Le donne gelose, Sangati 27 ott - 4 nov 2015 Grassi Prosa, Lampedusa Beach/Trilogia del Naufragio nov 2015 - giu 2016 Scatola Magica Osservatorio sul presente 6 - 7 nov 2015 Grassi Odemà, A tua immagine 7 nov 2015 Strehler MilanoMusica, Giordano Bruno 10 - 22 nov 2015 Strehler E.De Filippo, Non ti pago, L. De Filippo 17 - 29 nov 2015 Grassi Curino, Bella e Fiera, Bronzino 24 nov - 6 dic 2015 Strehler Strauss, Der Park, Stein dic 2015 - apr 2016 Strehler/Studio/Grassi Jazz al Piccolo 1 - 20 dic 2015 Studio 64 Massini, Credoinunsolodio, Mandracchia/Toffolatti/Torres 4 - 20 dic 2015 Grassi De Filippo, Natale in casa Cupiello, Russo Alesi 12 - 20 dic 2015 Strehler Accademia Teatro alla Scala, Lo Schiaccianoci 27 dic ‘15 - 6 gen ‘16 Studio Carlo Colla & Figli, Il gatto con gli stivali 28 dic ‘15- 10 gen ‘16 Strehler SLAVA’S SNOWSHOW 12 - 24 gen 2016 Strehler Massini/Rossi/Solari, Molière: la recita di Versailles, Solari 12 - 24 gen 2016 Studio Čechov, Gabbiano, Rifici 12 - 31 gen 2016 Scatola Magica Scardoni, Iliade mito e guerra, Scherini 26 - 31 gen 2016 Studio Anagoor, Virgilio brucia 27 - 31 gen 2016 Strehler Kaledin, Gaudeamus, Dodin 2 - 7 feb 2016 Studio ricci/forte, DARLING (Ipotesi per un’Orestea) 2 - 14 feb 2016 Strehler Miller, Il Prezzo, Orsini/Popolizio 4 feb - 24 mar 2016 Grassi Pirandello, Questa sera si recita a soggetto, Tiezzi 9 - 21 feb 2016 Studio Pasolini, Calderón, Saponaro 16 - 28 feb 2016 Scatola Magica Albanese, C’era una volta… 17 - 21 feb 2016 Strehler Shakespeare, Winter’s Tale, Donnellan 23 - 28 feb 2016 Strehler Massini, 7 minuti, Gassmann 1 - 13 marzo 2016 Strehler Büchner, La morte di Danton, Martone 8 - 20 mar 2016 Studio Goldoni/Strehler, La barca dei comici, de Luca 17 - 20 marzo 2016 Strehler Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala aprile 2016 Grassi Milano per Gaber 1 - 10 apr 2016 Studio Rambert, La prova 5 - 24 apr 2016 Grassi Saviano/Borrelli, Sanghenapule 13 - 30 apr 2016 Studio/Chiostro WORDSANDSOUNDS: SHAKESPEARE 2.016 19 apr - 11 giu 2016 Strehler 65 Brecht/Weill, L’opera da tre soldi, Michieletto 3 - 8 mag 2016 Studio Pirandello, I giganti della montagna, Latini 3 - 22 mag 2016 Grassi Goldoni, Arlecchino, Strehler/Soleri 10 - 15 mag 2016 Studio Prosa, Lampedusa Snow/Trilogia del Naufragio 17 - 29 mag 2016 Studio Schnitzler, Il ritorno di Casanova, Lombardi/Tiezzi giugno 2016 Strehler Aterballetto giugno 2016 Strehler Festival Mix Milano 10 - 19 giu 2016 Grassi Carlo Colla & Figli, Macbeth luglio 2016 Strehler/Studio MilanoFlamencoFestival 66