Al fondo sta, non lo nego, il sogno che inseguo da una vita: tra gli

Al fondo sta, non lo nego, il sogno che inseguo da una vita:
tra gli anfratti dello spazio, gli interstizi del tempo,
le incrinature dell'identità e le slabbrature dell'essere
su cui prolifera il nostro oggi,
presentare uno spettacolo infinito,
capace di eccedere nel tempo e nello spazio
le facoltà percettive del pubblico, che possa essere colto
da ogni singolo spettatore solo per frammenti
e che riviva nella memoria come soggettivo montaggio di schegge
da lui rubate nel vario offrirsi - e sfarsi - della rappresentazione.
Luca Ronconi, per “Infinities”, 2002
Metterò assieme pezzo a pezzo la città perfetta,
fatta di frammenti mescolati col resto,
d’istanti separati da intervalli,
di segnali che uno manda e non sa chi li raccoglie.
Italo Calvino, da “Le città invisibili”,1972
Fondazione Piccolo Teatro di Milano
Teatro d’Europa
Stagione 2015/2016
Sessantanovesima dalla fondazione
Membri Fondatori
Comune di Milano
Regione Lombardia
Città Metropolitana di Milano
Membro Sostenitore
Camera di Commercio Industria
Artigianato Agricoltura di Milano
Consiglio Generale
Giuliano Pisapia
Sindaco di Milano
Sindaco metropolitano
Roberto Maroni
Presidente Regione Lombardia
Carlo Sangalli
Presidente
Camera di Commercio di Milano
Consiglio di Amministrazione
Salvatore Carrubba
Presidente
Consiglieri
Marco Accornero
Stefano Baia Curioni
Cristina Cappellini
Federica Olivares
Livia Piermattei
Andrea Ragosta
Collegio dei Revisori dei Conti
Vincenzo Donnamaria
Presidente
Revisori dei Conti
Francesco Carlo D’Alessandro
Ugo Zanello
Ufficio Stampa
[email protected]
tel. 02 72 333 212 – fax 02 72 333 311
Direttore
Sergio Escobar
Carlo Maria Cella
Rapporti istituzionali con i media
Consulente artistico
Stefano Massini
Valentina Cravino
Addetto stampa
Direttore Scuola di Teatro Luca Ronconi
Carmelo Rifici
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Privato e Pubblico, una strategia comune
Il Piccolo è fra i teatri europei con più alta quota di autofinanziamento. Per questo deve
ringraziare il rapporto con il pubblico costruito negli anni e la fiducia che imprese private e
istituzioni pubbliche hanno confermato nel tempo, legandosi in una strategia comune che nasce
dal riconoscersi nell’impegno di una gestione virtuosa. Al fianco dei soci fondatori (Comune di
Milano, Regione Lombardia, Città Metropolitana), con il contributo del Ministero dei beni e delle
attività culturali e del turismo, con il sostegno della Camera di Commercio di Milano, anche
nella Stagione 2015/2016 ci sono Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo, Eni, Sisal, Fondazione
Silvio Tronchetti Provera e Ali Group. Molte altre Istituzioni del mondo dell’impresa e del
commercio investono nel Piccolo, componendone l’Albo d’Oro.
La Fondazione Cariplo è con convinzione a fianco del
Piccolo Teatro di Milano anche nella Stagione
2015/2016, nell’ambito di una strategia che da anni
sostiene e promuove la cultura nelle sue diverse forme.
“Il ruolo della Fondazione Cariplo”, spiega il suo
Segretario generale, Sergio Urbani, “è sussidiario
all’interno dell’intervento pubblico, che rimane indispensabile per la sopravvivenza del pluralismo culturale,
della vivacità creativa e dello sviluppo economico del settore. La Fondazione Cariplo intende sostenere il
settore culturale, come ha seguitato a fare nei recenti anni segnati dalla crisi economica e finanziaria, per
favorire una continuità nella visione strategica di lungo periodo e non far venire meno al settore non solo le
risorse ma anche le certezze, indispensabili per una pianificazione strategica di eccellenza. Fondazione
Cariplo sostiene il teatro in generale, e il Piccolo in particolare”, aggiunge Urbani, “in quanto luogo di
confronto delle idee, di dialogo con la tradizione, di sperimentazione dei nuovi linguaggi e di produzione di
valore aggiunto per il territorio”.
Intesa Sanpaolo conferma anche quest’anno
la propria collaborazione con la Fondazione
Piccolo Teatro di Milano rinnovando il
proprio sostegno, in qualità di Special Sponsor, alla Stagione 2015/2016 del Piccolo Teatro Grassi. La
collaborazione più che decennale vede Intesa Sanpaolo e il Piccolo uniti da una comune passione per la
cultura e per il teatro, nella prospettiva dell’impegno verso la collettività. Tale percorso è iniziato con il
progetto “Benvenuti al Piccolo”, un’iniziativa che ha accompagnato negli anni migliaia di alunni delle scuole
elementari e delle medie alla scoperta del teatro. Nel segno della continuità, lo scorso anno Intesa Sanpaolo e
il Piccolo Teatro hanno concepito un nuovo progetto dal titolo “I sensi del bello”, appositamente ideato per
Gallerie d’Italia-Piazza Scala e nel segno di un’esperienza unica all’interno dei percorsi espositivi di Gallerie
d’Italia. Quattro appuntamenti diversi tra loro ma legati al luogo; un nuovo modo di guardare l’arte figurativa
attraverso la suggestione di pagine di poesia, letteratura e teatro, a cura delle attrici e degli attori del Piccolo
Teatro di Milano, in un viaggio inedito e spettacolare tra bellezza e tensione.
In occasione di EXPO MILANO 2015, la collaborazione si è concretizzata con un progetto esclusivo,
realizzato all’interno di “The Waterstone”, spazio espositivo della Banca in Expo. Verranno infatti ospitati
sei reading con attori del Piccolo Teatro che guideranno gli spettatori alla scoperta delle più belle pagine
della letteratura italiana, e dodici appuntamenti interamente dedicati ai bambini e alle famiglie.
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La cultura è da sempre un valore fondamentale per Eni. Un valore comune con la Scuola
del Piccolo Teatro, della quale Eni è per il quinto anno consecutivo partner.
La partnership si inserisce nella strategia di Eni di valorizzare i giovani talenti partendo,
in questo caso, da dove i sogni hanno inizio, dove i talenti di domani muovono i primi
passi: tra i banchi di una scuola prestigiosa come quella del Piccolo Teatro di Milano.
Una collaborazione che vuole stimolare un percorso virtuoso in grado di avvicinare una
grande azienda come Eni ai giovani, per far incontrare competenze, passioni, discipline,
linguaggi e creatività.
Riconosciuto come luogo di sperimentazione artistica e aggregazione
culturale, il Piccolo Teatro si propone fin dall'inizio come un teatro
d’arte, aperto a tutti, con uno sguardo di respiro internazionale legato,
al contempo, alle proprie radici. Allo stesso modo raccontare Sisal
significa narrare una grande storia imprenditoriale italiana che ha
costruito le proprie fondamenta coniugando tradizione e innovazione,
elementi distintivi del percorso di crescita dell’azienda. Un percorso che si riconosce in quei valori che sono
ispirati alla cultura e alla socializzazione. Con questo spirito Sisal che, nel 2009, ha contribuito alla riapertura
del celebre Chiostro intitolato a Nina Vinchi, continua a sostenere nell’ambito di un più ampio progetto di
responsabilità sociale l’attività di questo suggestivo spazio rinascimentale. Via Rovello 2, indirizzo caro a
generazioni di appassionati di teatro, oggi è un vivace polo culturale nel cuore di Milano che ospita incontri e
dibattiti, letture e lezioni a ingresso libero. Un luogo privilegiato di incontro aperto a tutti coloro che vedono
nella cultura una crescita personale.
Anche nella Stagione teatrale 2015/16 prosegue la collaborazione del Piccolo Teatro
di Milano con la Fondazione Silvio Tronchetti Provera: nel corso degli ultimi sette
anni il Piccolo e la Fondazione, con Scienza under 18, hanno collaborato alla
realizzazione del progetto Teatro Scienza: un percorso multidisciplinare e formativo
che ha lo scopo di avvicinare e appassionare allo studio delle discipline scientifiche
gli studenti delle scuole primarie e secondarie, utilizzando il linguaggio teatrale.
Questo percorso si è concluso nel maggio 2015 con la Giornata di Teatro Scienza per
Expo: quattro spettacoli teatrali prodotti all’interno delle scuole e uno spettacolo del
Piccolo sono stati presentati a Expo Milano 2015, in collaborazione con il Padiglione Italia.
Dal 2012, Ali Group ha scelto di essere al fianco del Piccolo Teatro di Milano, perché
crede nei suoi valori e nella sua importante funzione sociale. Ci identifichiamo con il
grande e prezioso contributo culturale che il Piccolo ogni anno offre ai milanesi e a
tutto il Paese. L' incontro con il Piccolo nasce in occasione dei festeggiamenti per i
nostri cinquant'anni di attività: infatti, nel 2012, abbiamo scelto proprio il palcoscenico
del Piccolo per far conoscere e far vivere a tutte le famiglie di Ali Group la magia del
Teatro. È da questo primo incontro che siamo diventanti sostenitori di una straordinaria realtà in cui
crediamo con sempre maggior convinzione, valorizzando l'unione tra i nostri brand - nello specifico
Carpigiani e Rancilio - con i tanti temi che il Piccolo Teatro offre a tutti i suoi spettatori. Per il prossimo
anno, grazie alla disponibilità di Carpigiani, marchio di eccellenza nel settore, siamo lieti di poter mettere
sotto i riflettori della stupenda cornice del Chiostro Nina Vinchi una macchina per il gelato, potendo quindi
incontrare i tanti giovani che vorranno godersi la lunga estate del Piccolo, gustando un buon gelato. In
ultimo, insieme a Rancilio, siamo onorati di poter sostenere il “Progetto Odyssey”.
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L’ALBO D’ORO - AZIENDE
Sin dalla sua nascita, l’Albo d’Oro riunisce aziende e realtà imprenditoriali che condividono la missione del
Piccolo sostenendo l’attività del Teatro. Un rapporto fondato su valori condivisi, ma soprattutto sulla
costante ricerca di valori nuovi, da costruire insieme.
MECENATI AD HONOREM
MECENATI
SOSTENITORI
AMICI
Camera di Commercio - Milano
Eni
Fastweb
Fondazione Berti
Fondazione Cariplo
Fondazione Corriere della Sera
Fondazione Tronchetti Provera
Intesa Sanpaolo
Laura Biagiotti
Sisal
Banca Popolare
Commercio e Industria
(Gruppo UBI Banca)
Carpigiani
Pirelli & C
Rancilio Group
Carlo Belgir
Fondazione Brunello
Cucinelli
Indicod-Ecr
Cedral Tassoni
Centromarca
Cooperativa FEMA
Sofia SGR
L’ALBO D’ORO - PERSONE
Il Piccolo Teatro nasce con una vocazione universale: un Teatro d’Arte per tutti. È per questo motivo che le
persone con il loro contributo economico, loro testimonianza e la loro amicizia continuano a rappresentare
un tassello fondamentale per l’attività del Piccolo e per la realizzazione dei suoi obiettivi.
MECENATI
SOSTENITORI
AMICI
Gilberto Calindri (onorario)
Carla e Martina Carpi (onorario)
Milli De Monticelli (onorario)
Gustavo Ghidini
Francesco Micheli
Rosita Missoni
Federica Olivares
Dolores Redaelli (onorario)
Tiziana e Gaetano Arnò
Sarah e Sonia Balestra
Piero Bassetti
Cinzia Colombo
Filippo Crivelli
Marino Golinelli
Vittorio Gregotti
Giovanni Iudica
Paolo Francesco Lazzati
Luigi Marcante
Massimo Menozzi
Maria Angela Morini Rossini
Alessandro Nespoli
Nandi Ostali
Carla Piasentin Canussio
Carla Venosta Fossati Bellani
Amici della Scala
Rosellina Archinto Marconi
Annamaria Cascetta
Dario Ferrari
Piergiorgio Gattinoni
Mimma Guastoni
Andrea Kerbaker
Giacomo Leva
Maria Grazia Mezzadri Cofano
Rosella Milesi Saraval
Fiorella Minervino
Gian Battista Origoni della Croce
Orestina Rosa Piontelli
Maurizio Porro
Enrico Sacchi
Gianbattista Stoppani
www.iosostengoilpiccolo.it
www.iosostengoilpiccolo.it
Un piccolo dono per un grande gesto: ringraziamo ancora tutti i nostri donatori
che, partendo da un contributo di
10 euro, rendono il Piccolo Teatro sempre più grande.
www.iosostengoilpiccolo.it si riconferma il sito web dedicato alla raccolta fondi online. Un sito web che esprime
energia e voglia di partecipare allo sviluppo e alla valorizzazione della nostra cultura anche con un piccolo e
prezioso contributo. “Io sostengo il Piccolo” significa quindi entrare a far parte di una community che ti rende
protagonista e ti coinvolge in attività esclusive, partendo da un piccolo gesto di generosità.
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PRODUZIONI
Odyssey, 6 - 31 ottobre 2015 (Teatro Strehler)
L’opera da tre soldi, 19 aprile - 11 giugno 2016 (Teatro Strehler)
Le donne gelose,
22 ottobre - 22 novembre 2015 (Teatro Studio Melato)
Questa sera si recita a soggetto
4 febbraio - 24marzo 2016 (Teatro Grassi) e in tournée
Sanghenapule, 5 - 24 aprile 2016 (Teatro Grassi)
Credoinunsolodio, 1 - 20 dicembre 2015 (Teatro Studio Melato)
Gabbiano, 12 - 24 gennaio 2016 (Teatro Studio Melato)
Winter’s Tale, 17 - 21 febbraio 2016 (Teatro Strehler)
Bella e Fiera, 17 - 29 novembre 2015 (Teatro Grassi)
Wordsandsounds: Shakespeare 2.016
(3 titoli)
13 – 30 aprile 2016 (Teatro Studio Melato, Chiostro Nina Vinchi)
Giordano Bruno, 7 novembre 2015 (Teatro Strehler)
Natale in casa Cupiello
4 – 20 dicembre 2015 (Teatro Grassi) e in tournée
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Arlecchino servitore di due padroni
3 – 22 maggio 2016 (Teatro Grassi) e in tournée
La barca dei comici, 8 – 20 marzo (Teatro Studio Melato) e in tournée
Attori, mercanti, corsari, 9 – 30 settembre 2015 (Chiostro Nina Vinchi)
Resilienza d’amore, tournée internazionale 2016
Osservatorio sul presente (4 titoli)
novembre 2015 – giugno 2016 (Teatro Strehler/Scatola Magica)
Iliade, mito e guerra
12 – 31 gennaio 2015 (Teatro Strehler/Scatola Magica)
C’era una volta… Miti Dei Stelle e Pianeti dell’Universo
16 – 28 febbraio 2016 (Teatro Strehler/Scatola Magica)
Il mestiere del teatro / Benvenuti al Piccolo
autunno 2015 – primavera 2016 (Teatro Strehler/Scatola Magica)
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PRODUZIONI
Le 140 rappresentazioni di Odyssey
Odyssey è spettacolo di simboli e di record. Quando andò in scena per la prima volta, coprodotto
con il Teatro Nazionale di Atene, sfidando le leggi ritenute onnipotenti dell’economia, la Grecia
era “il problema” dell’Unione Europea. Tre anni dopo, il caso Grecia è ancora sul tavolo, ma
nuove riflessioni hanno screziato l’idea che l’Europa ha del Mediterraneo, dimostrando che
l’Europa non esiste se non è un punto di vista responsabile sul resto del mondo. Di sicuro anche
questo spettacolo-simbolo è cambiato insieme al pubblico. Un pubblico immenso, perché, come
fotografa Robert Wilson: “Un nuovo viaggio aspetta Ulisse e i suoi compagni: la sua Itaca, il suo
porto e la sua casa sono il teatro”. E a ottobre 2015, Odyssey raggiungerà, tra Atene e Milano, il
totale epico di 140 rappresentazioni, di cui oltre 40 in lingua originale al Teatro Strehler.
Piccolo Teatro Strehler, dal 6 al 31 ottobre 2015
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa,
National Theatre of Greece, Athens
COPRODUZIONE INTERNAZIONALE RIPRESA
Odyssey
progetto, regia, scene e luci Robert Wilson, musiche Thodoris Oikonomou
testo Simon Armitage da Omero, drammaturgia Wolfgang Wiens
costumi Yashi Tabassomi, collaboratrice alla scenografia Stephanie Engeln
collaboratore alle luci Scott Bolman, suono Studio 19 - Kostas Bokos, Vassilis Kountouris
supervisione musicale Hal Willner
traduzione greca – collaboratore alla drammaturgia Yorgos Depastas
scenografie, oggetti di scena e costumi realizzati dai Laboratori del Piccolo Teatro
Spettacolo in greco moderno con sovratitoli in italiano e inglese
Odyssey, coproduzione del Piccolo Teatro di Milano e del
National Theatre of Greece di Atene, diretta da Robert Wilson,
torna a Milano. Di nuovo in scena 17 tra i migliori interpreti del
teatro ellenico contemporaneo. Lo spettacolo debuttò ad Atene,
dove rimase per quattro mesi, nel 2012, l’anno più difficile della
crisi greca e dell’Europa, e poi, nell’aprile 2013, fu rappresentato
per oltre 20 esauritissime recite al Piccolo. Ora torna, per quattro
settimane di repliche, al Teatro Strehler dove, tra Milano e Atene,
raggiungerà il traguardo delle 140 recite. Torna in scena quando
nuovi sono gli interrogativi e nuove le riflessioni – non solo
economiche – sul futuro dell’Europa e sempre più intense le
tensioni che attraversano il Mediterraneo.
Robert Wilson presenta un allestimento teatrale del poema epico
nella versione in greco moderno tratta dal testo del poeta inglese
Simon Armitage e lo fa con la sua capacità, unica, di penetrare
radicalmente nel testo, formidabile emblema dell’insopprimibile
bisogno dell’uomo di conoscere e del suo inarrestabile viaggio in
cerca delle radici della propria esistenza, di portarne alla luce nuovi significati, rivelandone in modo magico
gli aspetti più sorprendenti, gli elementi inattesi e combinando continuativamente il piano del fantastico e
quello della realtà. Wilson stabilisce originali collegamenti tra l’antico e il moderno, dando una nuova lettura
al tema eterno della lotta della specie umana per sopravvivere e migliorare la propria condizione in un
mondo che, oggi totalmente esplorato, sentiamo paradossalmente ignoto nella complessità in continuo
cambiamento.
Durata: 2 ore e 45 minuti
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PRODUZIONI
Brecht e Weill, sessant’anni dopo
Nel 2016 L’opera da tre soldi si avvierà verso i 90
anni. In questo arco di storia nulla è rimasto come nel
1928, quando Brecht scrisse la sua trasposizione della
settecentesca Opera del mendicante di John Gay.
Saranno anche passati sessant’anni dalla morte di
Brecht e da quando Giorgio Strehler mise in scena per
la prima volta, in Via Rovello, la Dreigroschenoper
(1956). Anche il Piccolo e il teatro non son più gli
stessi. Nessun confronto è possibile. Il teatro musicale
di Brecht e di Weill ha bisogno di continuare a vivere,
consegnato a un artista del nostro tempo, e Damiano Michieletto (nella foto) è un regista che sta
lasciando nell’opera lirica e nel teatro un segno netto, rimescolando le carte della tradizione con
risultati spesso rivelatori. Nel rispetto di Kurt Weill, in buca c’è l’organico cameristico di
un’orchestra sinfonica, LaVerdi, diretto da Giuseppe Grazioli, e in scena una compagnia di
attori che sanno coniugare parola e musica.
Piccolo Teatro Strehler, dal 19 aprile al 11 giugno 2016
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
NUOVA PRODUZIONE
COPRODUZIONE INTERNAZIONALE
L’opera da tre soldi
di Bertolt Brecht e Kurt Weill, regia di Damiano Michieletto
scene Paolo Fantin, costumi Carla Teti, luci Alessandro Carletti
con (in ordine alfabetico) Rossy de Palma, Margherita Di Rauso, Marco Foschi,
Sergio Leone, Stella Piccioni, Maria Roveran, Peppe Servillo (cast in via di completamento)
e l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi direttore Giuseppe Grazioli
Bertolt Brecht e Kurt Weill la crearono nel 1928 e in quello stesso anno la misero in scena a Berlino.
Il primo ad allestirla in Italia, nel 1956, fu Strehler, presente lo stesso Brecht, che sarebbe morto sei mesi
dopo. Parliamo de L’Opera da tre soldi, «rappresentata in tutto il mondo – spiega Damiano Michieletto -.
Solo nella prossima stagione, oltre alla nostra, ne saranno prodotte edizioni a Vienna, in Germania, in
Francia, a Salisburgo… Come dire, i termini di paragone con cui confrontarsi, per un regista, sono
numerosissimi, ma soprattutto in continuo divenire, poiché inesauribili sono i tentativi di approccio a
quest’unicum della storia del teatro occidentale». La storia dei Peachum, di Jenny delle Spelonche, di
Macheath detto Mackie Messer e di tutta la varia umanità protagonista dell’Opera da tre soldi è tratta dalla
Beggar’s Opera, L’opera del mendicante che l’inglese John Gay scrisse nel 1728. Fu Elisabeth Hauptmann,
storica collaboratrice di Brecht, a tradurla dall’inglese al tedesco e a suggerirne allo scrittore la riscrittura in
chiave contemporanea. «Senza la Hauptmann oggi non avremmo L’Opera da tre soldi – continua
Michieletto – e mi pare opportuno ricordare anche il suo ruolo di eccellente dramaturg, troppo spesso
offuscato dalla presenza di due colossi come Brecht e Weill». Ma come sarà L’Opera da tre soldi di
Damiano Michieletto?
«Proprio perché il testo, in partenza, si presta a essere letto da tanti punti di vista - penso a chi si è inserito
nel solco tracciato dal marxista Brecht e a chi, all’opposto, ha scelto il puro entertainement del musical di
Broadway - la mia idea è mettere l’Opera sotto processo, guardarla sotto una lente d’ingrandimento. Il fulcro
è il processo a Mackie Messer, che diventa il filtro attraverso il quale leggere la storia e al tempo stesso
comprenderla. È un tentativo di smontare il racconto e rimontarlo secondo una circostanza precisa, in grado
di creare il necessario distacco analitico. Sarà un lavoro sui personaggi svolto su un costante dislivello
recitativo, dove la canzone crea un’ulteriore e prepotente spaccatura con il tessuto e le circostanze della
vicenda».
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PRODUZIONI
Anche a Venezia è sempre questione di soldi
“Questa, Lettor carissimo, è una Commedia veneziana, venezianissima...”. Così Carlo Goldoni,
nella prefazione di Le donne gelose, parla di questa sua pièce in dialetto veneziano, scritta e
messa in scena nel 1752, che segna il passaggio dalla maschera all’attore. L’ambiente è il
sestiere ristretto e meschino di una città che è di per sé un mondo separato dal mondo, eppure
tutto sembra scritto per noi. La crisi morde, i negozi soffrono, i piccoli commercianti si fanno la
guerra, le fortune si mettono in gioco e alla fortuna del gioco si affidano illusorie speranze, su
tutto dominano il denaro e l’incubo di diventare poveri. Lo sfondo, poi, è il Carnevale, la voglia
di festa continua. Insomma, l’Italia. Giorgio Sangati, regista poco più che trentenne, interpreta
una delle opere meno frequentate di Goldoni correggendo qualche luogo comune, imprimendo la
sua visione su una commedia che fa ridere molto, di noi, anche amaro.
Piccolo Teatro Studio Melato, dal 22 ottobre al 22 novembre 2015
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Le donne gelose
di Carlo Goldoni, regia Giorgio Sangati
scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca,
luci Claudio De Pace, trucco e acconciature Aldo Signoretti
con (in ordine alfabetico) Fausto Cabra, Leonardo De Colle,
Elisa Fedrizzi, Ruggero Franceschini, Sara Lazzaro, Valentina
Picello, Paolo Pierobon, Marta Richeldi, Sandra Toffolatti
NUOVA PRODUZIONE
Bortolo Sacchi, Carnevale a Venezia (Improvviso, 1927-28)
Collezione Adriana Bonato Zanardi
In dialetto veneziano con sovratitoli in italiano
Le donne gelose è la prima commedia che Goldoni scrive
interamente in veneziano. L’attenzione dell’autore si concentra su
una zona circoscritta della città, un vicinato, un periodo preciso, gli
ultimi giorni di carnevale, e su un’unica classe sociale di bottegai e
mercanti, piccoli borghesi già sulla soglia dell’impoverimento.
«È un mondo chiuso – spiega Sangati - claustrofobico, senza contatti
con l’esterno, autoreferenziale, segnato prima ancora che dalla crisi economica da una deriva morale che
trascina i protagonisti in un vortice di dipendenza patologica dal gioco, in un turbine di gelosie e invidie
deliranti. I rapporti umani sono miseri, ipocriti; le relazioni corrose, ammuffite, perennemente condizionate
da motivi economici; l’intimità è squallida, segnata da insulti e botte. Imperano il culto del denaro e una
fiducia ossessiva nell’azzardo: solo la sorte infatti può alleviare l’angoscia di (ri)cadere nella miseria, ma si
tratta di un sollievo temporaneo per un mondo dal destino ormai segnato. Nessuno lavora, ma le energie si
sprecano, tutti si affannano, si inseguono, si consumano, senza trovare una via d’uscita, come in un labirinto
in cui si gira a vuoto e si ritorna sempre al punto di partenza».
Goldoni alterna in un montaggio compulsivo interni ed esterni, alto e basso, privato e pubblico: si avverte nel
testo una sconnessione, un disordine, l’entropia di una cultura che ha perso definitivamente la sua centralità.
Al campiello come luogo di incontro, di scontro, ma anche di festa, si sostituisce il mestissimo Ridotto dove
ognuno, protetto dall’anonimato della maschera, può spiare gli altri sperando di non essere riconosciuto.
«È una Venezia anomala, scura, silenziosa – continua il regista – semideserta. Perfino il Carnevale rimane
sullo sfondo, confinato fuori scena. La festa per eccellenza del rovesciamento, in cui si può fingere di essere
ciò che non si è, non può coinvolgere un ceto che può rovesciarsi solo nel proprio vuoto di valori. L’unico
piacere (sadico) per i protagonisti sembra derivare dalla contemplazione delle disgrazie altrui. È il trionfo di
un individualismo suicida: non a caso questa generazione non ha figli, al limite allievi addestrati ad
affrontare un mondo che non fa sconti».
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PRODUZIONI
Pirandello, indagine sopra il teatro
Federico Tiezzi, regista che ha scosso alle radici il teatro italiano e che prosegue nella sua
rigorosa ricerca, affronta Pirandello, autore che ha indagato nel profondo le meccaniche non
divine e le sottili psicologie del teatro. Dopo I giganti della montagna (2007) e Non si sa come
(2014), Questa sera si recita a soggetto è il terzo testo
pirandelliano che Tiezzi (nella foto) indaga, ma
curiosamente, nel 2010, aveva lavorato al Piccolo su
I promessi sposi alla prova, in cui Testori pure si impegna
in un bellissimo ed elaborato gioco di citazioni, riverberi e
slittamenti teatrali. La compagnia di attori promette una
risposta creativa al confronto serrato fra autore e regista,
fra testo ormai classico e nuova lettura.
Teatro Grassi, dal 4 febbraio al 24 marzo 2016 e in tournée
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
Questa sera si recita a soggetto
di Luigi Pirandello, drammaturgia Sandro Lombardi e Federico Tiezzi
regia Federico Tiezzi
scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca e Giovanna Buzzi, luci Gianni Pollini
con (in ordine alfabetico) Nicola Ciaffoni, Francesca Ciocchetti, Francesco Colella,
Elena Ghiaurov, Luigi Lo Cascio, Massimo Verdastro (cast in via di completamento)
“Nel 1929, anno in cui vide la luce Questa sera si recita a soggetto – osserva Federico Tiezzi -, l’Europa era
devastata da una terribile crisi economica. In Germania, immagine reale ma pare tratta da un testo di Brecht,
si andava a comprare il pane con pacchi di marchi senza quasi più valore. Oltreoceano, crollava Wall Street.
Il testo di Pirandello non parla di questo: ma si muove su quello sfondo, con quel rumore di fondo. Il testo si
basa, come avviene anche per molti altri drammi di Pirandello, su una novella Leonora addio! del 1910 in
cui si racconta di Mommina innamorata del Trovatore di Verdi e tenuta prigioniera dalla gelosia del marito
Rico Verri. Ma il soggetto vero del testo è l’imprevedibilità di ciò che accade sulla scena quando si inizia a
provare uno spettacolo e un regista /demiurgo entra in conflitto con attori/creature, tanto da costituirne in
più scene il correlativo oggettivo. Gli attori sono gli insetti che un regista entomologo studia sotto la sua
lente di ingrandimento. La natura di Questa sera si recita a soggetto consente di pensarlo teatralmente come
un grande trattato di regia, un ‘sistema di sistemi’ teatrali, una relazione di diverse funzioni registiche. Molti
teatri sono infatti contenuti in questo testo: il teatro brechtiano, quello naturalistico (e i due lottano l’uno con
l’altro), la farsa, il dramma sentimentale, l’opera lirica (continui i riferimenti operistici anche nella trama),
nella terza parte si presagisce addirittura il teatro di poesia di Eliot e Pasolini”.
“Questa sera si recita a soggetto - annota Tiezzi - è la terza opera della trilogia del cosiddetto teatro nel
teatro. Ma, se nelle prime due opere della Trilogia, Sei personaggi e Ciascuno a suo modo, la teatralità è
concepita come tentativo di salvezza rispetto alla vita, in Questa sera il teatro è un’illusione che viene
spazzata via. La vita si riprende il suo spazio. Se il teatro cerca di stilizzarla, ne riceve una controspinta. Il
teatro ammutolisce. Il testo mostra alla fine il suo grido bergmaniano, uno strazio; anche il ragionamento
diventa doloroso. Lo spettacolo vorrei che somigliasse a un trattato scientifico. Hinkfuss, il regista mago al
quale gli attori si ribellano, compone un trattato matematico sulla regia, intesa come ciò che apre ferite
all’interno di un testo, all’interno del teatro. Una sorta di Galileo novecentesco che scrive sulla pagina bianca
del palcoscenico il suo trattato scientifico su cosa sia il teatro, la regia… Una delle caratteristiche di Questa
sera si recita a soggetto è la decostruzione del linguaggio, la frantumazione delle frasi, l’inciampo del
periodo, l’esplosione della sintassi: in tutto questo vedo una speciale malattia dei personaggi, specchio di
quella crisi economica e sociale che frantumò il mondo a partire dal finire degli anni venti del '900. Un
universo sociale, economico e linguistico prossimo al disastro, all’afasia”.
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PRODUZIONI
Un po’ Divina Commedia, ma napoletana
Quanto è religione e quanto superstizione? Quanto è fede e quanto paganesimo nel rito devoto a
San Gennaro? Roberto Saviano e Mimmo Borrelli sanno bene quanto inferno c’è nel paradiso
del santo più “esclusivo” del mondo, e ce ne mettono a parte in quel che si annuncia come un
incontro al vertice fra intelligenza, rigore, etica, fatalismo, follia e passione. Di che sangue sia
fatta Napoli ce lo raccontano senza infingimenti né retorica. Come e in che lingua lo facciano,
possiamo immaginarlo dall’assolo con cui Toni Servillo apriva il suo bellissimo recital La parola
canta: la tirata Napule, scritta appunto da Mimmo Borrelli. Formidabile. A corredo e
contrappunto, le musiche di Mauro Pagani, eseguite dal vivo.
Piccolo Teatro Grassi, dal 5 al 24 aprile 2016
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
SANGHENAPULE
NUOVA PRODUZIONE
It’s never too late – Nicola Masuottolo
Vita straordinaria di San Gennaro
testo Roberto Saviano
drammaturgia di Roberto Saviano e Mimmo Borrelli
regia Mimmo Borrelli
con Roberto Saviano e Mimmo Borrelli
musiche di Mauro Pagani, eseguite dal vivo
Roberto Saviano e Mimmo Borrelli hanno qualcosa in comune.
Il luogo di nascita, Napoli; la generazione, sono nati entrambi nel
1979; una maniera differente ma egualmente lucida e appassionata di
leggere la ‘napoletanità’. Entrambi hanno un legame consolidato con
il Piccolo Teatro: Saviano nel 2009 è in scena, per la prima volta, con
La bellezza e l’inferno, diretto da Serena Sinigaglia; Mimmo Borrelli,
nel 2014 porta al Teatro Studio Malacrescita, una Medea nella Terra dei Fuochi. Per entrambi la centralità
del lavoro sta nella parola, quella di Saviano come unica possibilità di resistenza; quella di Borrelli, cesellata
‘testorianamente’ in una costante contaminazione tra letterario e popolare. Entrambi hanno raccontato
l’inferno della criminalità, Saviano attraverso la cronaca, Borrelli quasi in forma di tragedia classica. Le loro
parole si intrecciano, in questa nuova produzione del Piccolo Teatro, per tornare a raccontare la
‘napoletanità’, frammenti della storia della città, intrecciati su una trama, tra il serio e il grottesco, attraverso
il suo simbolo per eccellenza, il suo santo protettore, San Gennaro, e la ritualità che lo accompagna.
“Immaginando uno spettacolo su San Gennaro – dice Saviano – pensiamo a un racconto di Napoli attraverso
i secoli. Il Santo ne è protagonista in quanto figura di mediatore, spartiacque tra il bene e il male, tra il
celeste il sotterraneo, tra la luce della nostra città e l’oscurità delle sue contraddizioni”. “Quello di San
Gennaro è un culto che si afferma nel XV secolo – prosegue Borrelli - intrecciandosi a tradizioni pagane. E
se la chiave di questa religiosità è l’innesto, la stessa contaminazione si manifesta nella lingua con cui
andiamo a costruire il nostro racconto, ricca, viva, barocca che deve di necessità tradurre sulla scena una
tradizione così stratificata nei secoli”. È una Divina Commedia napoletana, con Saviano Virgilio e Borrelli
Dante, un viaggio narrativo e figurativo affidato al talento affabulatorio di Saviano, un viaggio drammatico
che ruota intorno alla potente presenza scenica di Borrelli, ma anche un percorso linguistico, nella maniera
destrutturante, quasi ‘devastatoria’, di Borrelli, e musicale, nelle sonorità partenopee, affidato alla musica di
Mauro Pagani eseguita dal vivo.
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PRODUZIONI
Il gioco duro delle tre religioni
Il nuovo testo di Stefano Massini per il Piccolo già ci confonde con il titolo a doppia lettura. Tre
donne in Terra Santa: ciascuna guarda, giudica e vive il conflitto israelo-palestinese da un punto
di vista che non sembra alimentare alcun dialogo
con nessuna delle altre due. Tre attrici bravissime,
che al Piccolo Teatro Studio hanno offerto una
straordinaria rilettura di tutte le Troiane della
storia letteraria e teatrale, fanno proprio un testo
dirompente, che gioca con realtà così indurite dal
tempo che nessuno, forse, potrà più vantarsi di
poterne scoprire il bandolo. Men che meno la
verità.
Piccolo Teatro Studio Melato
dall’1 al 20 dicembre 2015
Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
NUOVA PRODUZIONE
Credoinunsolodio
di Stefano Massini, diretto e interpretato da Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres
scene Mauro De Santis, musiche Francesco Santalucia, movimenti Marco Angelilli
Credo in un solo Dio o Credo in un sol Odio: si può leggere in entrambi i modi il titolo della nuova
produzione del Piccolo Teatro che coniuga il talento drammaturgico di Stefano Massini e quello registicointerpretativo di Manuela Mandracchia, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres (nella foto), un ensemble già
segnalatosi per due spettacoli di successo come Roma ore 11 e Troiane.
Tre ritratti di donna, tre culture, tre religioni, tre percorsi di vita. Le loro storie procedono parallele,
all’apparenza inconciliabili, eppure destinate fino dall’inizio a un epilogo comune, nel grande labirinto della
cosiddetta Terra Santa, in cui il tritolo si infiamma con la facilità dei fuochi d’artificio, e le paure si
insinuano nel sangue come iniettate in endovena. Eden Golan, docente di storia ebraica. Mina Wilkinson, più
o meno nascostamente in forza a un esercito straniero. E infine Shirin Akhras, ventenne studentessa
palestinese. I loro punti di vista si intrecciano e si allontanano, fra improvvisi rischiosissimi incontri e
vertiginose contrapposizioni, sfiorando talvolta il brivido inconsulto di una perfetta sintonia. Ma non è
consentito combattere dalla stessa parte, sulla scacchiera in cui tutto vive di contrapposizioni. In una
drammaturgia condotta su tre binari narrativi senza mai dialogo, la vicenda si nutre di echi e di rimandi,
convergenze e antitesi, e dopo un crescendo inarrestabile culmina nel fuoco purificante e maledetto
dell’ennesimo sacrificio.
Credoinunsolodio, che va in scena in prima assoluta al Piccolo Teatro nella Stagione 2015/2016, è un testo
scritto da Stefano Massini nel 2010, prima degli ultimi sanguinosi eventi che hanno ancor più infiammato la
storia recente arabo-israeliana. Frutto di un profondo studio della situazione e delle motivazioni, l’opera
procede con un meccanismo a orologeria, fitto di capovolgimenti e di cambi repentini di punto di vista,
lasciando come sempre al pubblico ogni giudizio e ogni conclusione. Un mosaico di sensazioni, riflessioni e
stati d’animo, rappresentati in un puzzle di solitudini, laddove niente è più spiazzante che l’assoluto eterno
confronto con i propri ideali e le proprie credenze. Ne nasce una drammaturgia spiazzante, dal continuo
capovolgimento di struttura, sempre lontana dal chiarimento, appesa al filo di un equilibrio impossibile e di
un appuntamento risolutivo, in eterno rimandato.
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PRODUZIONI
Čechov si specchia nel lago di Rifici
Treplev uccide un gabbiano e lo regala a Nina. Perché? Nina è giovane e romantica, vive sulle
rive di un lago, si identifica con i gabbiani, fa volare con loro i suoi sogni. Il capolavoro di
Čechov ruota attorno a quel gesto crudele, e chi sa come muore Treplev, conosce la chiave. Qui
la materia simbolica si trasmette allo spettacolo: Carmelo Rifici, cresciuto al Piccolo Teatro, dove
ha firmato importanti produzioni, è oggi direttore del Teatro di Lugano, che la città e il Cantone
hanno dotato di un meraviglioso spazio poliartistico di nome LAC, affacciato sul lago antistante.
Rifici ha davanti agli occhi la materia in cui si specchiano e si perdono i personaggi di Čechov.
La sua regia promette evocatrici sintonie.
Teatro Studio Melato, dal 12 al 24 gennaio 2016
NUOVA PRODUZIONE
coproduzione Piccolo Teatro di Milano, LuganoInScena
COPRODUZIONE INTERNAZIONALE
in collaborazione con LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Sociale di Bellinzona
Gabbiano
di Anton Čechov, regia di Carmelo Rifici
scene Margherita Palli, costumi Margherita Baldoni
musiche Zeno Gabaglio, luci Jean Luc Chammonat
con Fausto Russo Alesi, Giovanni Crippa, Ruggero Dondi,
Mariangela Granelli, Igor Horvat, Emiliano Masala,
Maria Pilar Pérez Aspa, Giorgia Senesi, Anahi Traversi (nella foto)
e con la amorevole partecipazione di Antonio Ballerio Maspero
“Perché Il gabbiano?”, si chiede per primo Carmelo Rifici. “Intanto è
un classico e questo mi permette di lavorare sulla memoria di un testo
che ho sempre amato. In secondo luogo mi viene da dire che Il
gabbiano parla di cose che tutti sanno: di rapporti familiari, di conflitti
e di delusioni, senza averne consapevolezza. ‘Čechov è talmente
semplice che fa paura’, diceva Gor’kij.
Nel Gabbiano tutti si rappresentano, anzi sono tutti ossessionati dalla
rappresentazione. Si impegnano a vivere una vita che non è la loro e
tentano di eternarla, di renderla un presente continuo. Non sarà perché tentano disperatamente di fermare la
vita e di bloccare dentro di loro il sinistro desiderio di voler uscire, di volare via per fare parte di qualcosa di
più grande? Teatro e mistero, verità e sogno. Non a caso i protagonisti sono attori, scrittori, registi, e
l’umanità che gira intorno a loro, fatta di contadini, di lavoratori, non sogna altro che d’essere attori e
scrittori. Ossessione della rappresentazione di sé. I personaggi recitano su un palcoscenico che si specchia in
un lago che mostra a sua volta la loro misera umanità e l’incapacità di volare alto. Il lago li attrae verso il
basso. Il lago: il latino Lacus significa cavità, spaccatura, incavo riempito d’acqua, che lega anche con
lakkos, il baratro. Se la parola fosse presa nel suo significato simbolico, potremmo dire che chi vive vicino a
un lago vive su una spaccatura, su un baratro. Il lago, quindi, condiziona le vite di chi lo abita. L’incavo è
però riempito d’acqua dolce, piatta, che fa da specchio. Per questo, spesso, il Lago diventa anche sinonimo di
occhio: l’occhio (profondo) dentro il quale ci si specchia. Il teatro è il grande specchio del mondo. Non
potrebbe essere che il lago e il teatro in Čechov siano la stessa cosa? Non potrebbe essere che è la
rappresentazione a spingere l’uomo verso il baratro e a impedirgli di spiccare il volo verso l’alto?”.
Lo spettacolo nasce dopo la nomina di Carmelo Rifici a direttore del Teatro di Lugano: egli si trova nella
straordinaria condizione di inaugurare un nuovo teatro che si specchia nel lago della città, proprio come
Kostantin che inizia la sua avventura di scrittore costruendo un teatrino sulla riva del lago di casa. Il teatro si
chiama LAC.
14
PRODUZIONI
Shakespeare come lo sanno fare loro
Nessuno può dire che Shakespeare “autentico” lo possono mettere in scena solo gli inglesi, come
Verdi soltanto gli italiani, ma è sempre forte la curiosità di controllare “come lo fanno loro”. E
in questo caso “loro” sono il regista Declan Donnellan, fra i più grandi del Regno Unito, e la sua
compagnia Cheek by Jowl, che il Times definisce “fra le più innovative”, da anni al Piccolo con
spettacoli memorabili. Nell’anno quattrocentesimo dalla sua morte, Shakespeare torna in
palcoscenico allo Strehler con un testo tra i più imprendibili e sorprendenti, e con uno spettacolo
in lingua originale che rientra nella tradizione internazionale del Piccolo e nel suo impegno di
Teatro d’Europa.
Teatro Strehler, dal 17 al 21 febbraio 2016
COPRODUZIONE INTERNAZIONALE, PRIMA ITALIANA
coproduzione Cheek by Jowl, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, Barbican, London;
Les Gémeaux/Scène Nationale-Sceaux; Grand Théâtre de Luxembourg;
Centro Dramático Nacional, Madrid (INAEM)
Winter’s Tale
di William Shakespeare
regia Declan Donnellan
scena Nick Ormerod
(cast in via di completamento)
Spettacolo in inglese con sovratitoli in italiano
Cheek by Jowl, la compagnia inglese fondata nel 1981 da Declan
Donnellan e Nick Ormerod, torna per la terza volta al Piccolo Teatro
di Milano con una grande coproduzione internazionale.
Dopo il trascinante Cymbeline e il livido Macbeth presentati al
Piccolo - rispettivamente nel 2007 e nel 2010 - dal più
internazionale dei registi inglesi, che, come scrive The Guardian,
riporta linfa vitale ai classici, il fascinoso ensemble onora, nella
stagione 2016, il quattrocentesimo anniversario della morte di
William Shakespeare con l’allestimento di Winter’s Tale (Racconto d’inverno).
“Tra le maggiori opere di Shakespeare - spiega Donnellan - Winter’s Tale, per quanto scritto nello stesso
periodo della Tempesta, abbatte tutte le regole che la Tempesta al contrario segue. Unità di tempo, luogo e
azione sono spazzate via mentre vaghiamo da una corte a una nazione, dall’alto della tragedia al basso della
commedia, in un arco di tempo di quattordici anni. Winter’s Tale parla di un re delirante e paranoico, che
smembra la propria famiglia. Ma questo è il nuovo Shakespeare, dopo che ha concluso le grandi tragedie e la
dura lotta per la redenzione produce barlumi di speranza. L’oscurità iniziale lascia spazio alla gioia, così
come il Tempo conduce i personaggi a una conclusione sconvolgente.”
Donnellan e Ormerod allestirono già, nel 1997, Winter’s Tale per il Maly Drama Theatre di San Pietroburgo,
spettacolo che gli guadagnò il prestigioso Golden Mask Award
Acclamato in tutto il mondo, Donnellan ha vinto per tre volte il più ambito premio teatrale inglese : il
Laurence Olivier Awards. Con le sue tournée Cheek by Jowl ha attraversato più di 380 città e 50 paesi in sei
continenti.
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PRODUZIONI
L’orgoglio di essere Fiera
Che cosa sarebbe Milano senza la Fiera e la Fiera senza
Milano, quanto di più glocal si possa immaginare. La Fiera,
un tempo ‘Campionaria’, è quella in cui scorrono tutte le
esposizioni possibili, anche prima di questa Universale, dove
passano in vetrina tutti i saper fare d’Italia e del Mondo, dove
da piccoli ci si caricava di chili di dépliants inutili, per una
irrazionale fame di carta, di cui qualcosa rimaneva come
sensazione del ‘nuovo’. Laura Curino, che ha uno speciale
talento nel dare respiro creativo al Lavoro in ogni sua forma,
sia pure consacrato in quel che chiamiamo istituzione, si lancia in un’altra sfida: riempire di
suggestioni quel grande contenitore. Con la regia di Emiliano Bronzino, inventa uno spettacolo
per il palcoscenico del teatro il cui nome, come quello della Fiera, è quasi un aggettivo di
Milano. Ma, promette, non solo raccontando l’orgoglio del passato e del presente, ma anche,
perché no, del futuro (nella foto, il padiglione della meccanica in costruzione - Archivio Storico
Fondazione Fiera Milano)
Piccolo Teatro Grassi, dal 17 al 29 novembre 2015
NUOVA PRODUZIONE
Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Bella e Fiera
di Laura Curino, regia Emiliano Bronzino
scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca, luci Claudio De Pace
con (in ordine alfabetico) Pasquale Di Filippo, Sergio Leone, Bruna Rossi (cast in via di completamento)
in collaborazione con Fiera di Milano
Laura Curino è una delle voci più vive del teatro di narrazione, applicato negli ultimi anni, dopo lo
straordinario successo del dittico sulla famiglia Olivetti, alla celebrazione del genio, della fantasia,
dell’operosità, dell’intraprendenza del popolo italiano. Il suo viaggio, curioso e incantato, nella storia
d’Italia, dal ‘cane a sei zampe’ di Eni al design italiano, fino ai 150 del Politecnico, si ferma ora alla stazione
di Fiera Milano, per raccontarla in uno spettacolo diretto da Emiliano Bronzino, allievo di Ronconi, che
ritorna al Piccolo per firmare questa messa in scena dopo il successo del suo Zio Vanja nella scorsa stagione.
“Il Piccolo Teatro di Milano è il luogo esatto dove mettere in scena questo progetto”, spiega Bronzino,
“poiché è luogo profondamente legato alla città e allo stesso tempo fortemente e necessariamente
internazionale, universale." Racconta la Curino "Rappresenteremo la Fiera della città nel Teatro della città e,
come la parola ‘fiera’ suggerisce, sarà una festa e una storia della quale andare ‘fieri’. Lo spettacolo è il rito
laico dove rappresentare le storie e le emozioni al pubblico. Senza il pubblico non c’è il teatro, senza Milano
non c’è Fiera. Vorrei raccontare persone coraggiose, anticonformiste, originali, persone dalla schiena dritta, e
che dritta la tengono anche a costo di sembrare altere. Non è superbia, è che cercano di alzare lo sguardo il
più alto possibile per vedere più lontano. Mi piacerebbe raccontare di idee nobilmente orgogliose, che
abbiano il carattere della lungimiranza, della sfida al futuro. Mi piacerebbe scegliere i protagonisti tra i tanti
visitatori, espositori, organizzatori e anche grandi architetti e designer che hanno dato vita ai luoghi della
Fiera, le aziende italiane i cui prodotti sono diventati simbolo delle trasformazioni della società. Quante
macchine, idee, oggetti che hanno varcato i cancelli della Fiera e sono andati in giro a parlare di noi al
mondo? Volti e voci che compongono il ritratto di una contemporaneità operosa che non si arrende
all’individualismo, alla libera circolazione della tristezza, alla virtualità come assenza di responsabilità”.
“Ecco: più che un C’era una volta… - conclude l’autrice - vorrei che fosse un Ci sarà una volta, domani”.
L’Archivio Storico di Fondazione Fiera Milano è ricco di documenti preziosi, attraverso lo spettacolo il
pubblico avrà accesso a quella miniera di storie e di volti, di percorsi, significati, invenzioni e prodotti che si
intrecciano con la Storia dagli anni 20 in poi.
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PRODUZIONI
Shakespeare suona così, in inglese
Di casa sulle scene del nostro teatro, la compagnia scozzese Charioteer Theatre, fondata e diretta
da Laura Pasetti, figlia del Piccolo e con una grande esperienza internazionale, nel
quattrocentesimo della morte di Shakespeare, è non soltanto ospite privilegiato ma diventa anche
coproduttore di un progetto di rilettura dei testi shakespeariani, con due giovani drammaturghi
britannici.
Dal 13 al 30 aprile 2016
NUOVA PRODUZIONE, COPRODUZIONE INTERNAZIONALE
coproduzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, Charioteer Theatre
WORDSANDSOUNDS: SHAKESPEARE 2.016
Piccolo Teatro Studio Melato
#SonsOfGod
progetto Coriolano
drammaturgia Jennifer McGregor e Duncan Kidd
(cast in via di completamento)
È la storia di Coriolano rivisitata per un pubblico di giovani. Charioteer
prevede due versioni, una per gli over 14 anni, una per un pubblico più
giovane (tra la fine della scuola dell’obbligo e il primo anno delle superiori).
Perché Coriolano? Perché emblema di una società basata sulla prepotenza, il
bisogno di notorietà, il potere. La violenza è l’unico linguaggio che Coriolano
conosce e pratica. Non sarà capace di cambiare, a costo di perdere tutto. Il
rapporto con la madre, la paura dell’abbandono, l’amicizia e il tradimento
sono alcuni dei temi portanti affrontati in quella che Strehler e Brecht
definivano una tragedia attuale e contemporanea. Musica rap e social network saranno protagonisti, insieme
a Shakespeare, dell’adattamento realizzato da due giovani drammaturghi. Sotto la supervisione di Laura
Pasetti, daranno voce ai personaggi della storia con un linguaggio contemporaneo. Il testo è in inglese e
italiano.
Piccolo Teatro Studio Melato
The merry Wives of Windsor illiam
musica Roberto Andreoni, parole di William Shakespeare dai Sonetti e dai Plays
con Maria Calvo, Laura Faoro, Claudia Schirripa, idea scenica e regia Laura Pasetti
Tre vedove si ritrovano all’anniversario della morte del loro “amato”, in un incontro tra note e parole.
Musica contemporanea e parole del 1500 si sfidano, si aggrovigliano e si intrecciano in un duello di cuori.
Un gioco, uno scherzo surreale dove tre musiciste si fingono attrici e si divertono ad affrontare i versi di
Shakespeare nella lingua originale.
Piccolo Teatro Grassi, Chiostro Nina Vinchi
Breakfast with Shakespeare
con Benedetta Borciani (voce recitante), Claudia Schirripa (pianoforte), idea scenica e regia Laura Pasetti
Fare uno spuntino in compagnia di William Shakespeare... a quanti non sarebbe piaciuto? A oltre 450 anni
dalla nascita del Bardo immortale, l'unico modo per avvicinarsi il più possibile a questo “sogno” è bere una
tazza di tè dopo aver ascoltato il tesoro più grande che ci ha lasciato: le sue opere. Charioteer Theatre
propone una formula di “lettura da concerto”, in un continuo dialogo tra l'attore e il pianoforte. I brani
musicali sono stati ispirati direttamente dai testi shakespeariani a compositori come Mendelssohn, Beethoven
e Prokofiev.
Nello spazio della Scatola Magica del Teatro Strehler, anche Laboratori di drammaturgia, musica e radio.
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PRODUZIONI
Piccolo Teatro Strehler, 7 novembre 2015
COPRODUZIONE INTERNAZIONALE
Milano Musica in coproduzione con il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
presentano, nell’ambito del 24° Festival di Milano Musica
Giordano Bruno
Opera in due parti e dodici scene
di Francesco Filidei, libretto di Stefano Busellato
direttore Léo Warynski, regia Antoine Gindt
scenografia Elise Capdenat, luci Daniel Levy, costumi Fanny Brouste
con Lionel Peintre (Giordano Bruno), Jeff Martin (Inquisitore I),
Ivan Ludlow (Inquisitore II), Guilhem Terrail (Papa Clemens VIII)
e dodici voci soliste
Remix Ensemble Casa da Música
Produzione : T&M-Paris, Casa da Música di Porto, Festival Musica di Strasburgo, T2G – Théâtre de
Gennevilliers, Théâtre de Caen, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Giordano Bruno, opera in musica su un filosofo e pensatore rivoluzionario, uomo di religione e martire della
Chiesa - Ronconi realizzò una straordinaria edizione del suo Candelaio - non poteva che nascere come un
intreccio di profili e di culture. Il libretto è di Stefano Busellato, tratto da testi originali di Giordano Bruno.
La musica è di Francesco Filidei (nella foto), compositore che si stacca per stile e linguaggio dal coro delle
nuove generazioni, quest’anno segnalato dal Premio Abbiati dell’Associazione Critici Musicali Italiani.
“L’immagine di Bruno sul rogo, il suo corpo che tocca il legno ardente è al centro dell’opera”, spiega Filidei.
“La prima idea era di lavorare in un contesto operistico come lo si intende nel repertorio classico. […] Ho
poi imposto una struttura di dodici scene e il contrasto fra le scene cosiddette filosofiche, dove si espongono
le diverse tesi di Bruno, e quelle processuali, dove si segue la cronologia storica, dall’arresto al supplizio.
[…] Le ho immaginate come luoghi della memoria, ciascuna associata a un’immagine, a un colore. Bisogna
attendere l’undicesima, la scena del rogo, per ritrovare tutte le note delle scene precedenti, dove tutti i colori
si mescolano, dove infine si distrugge quello che è stato costruito. Nelle mie opere c’è sempre un principio
distruttivo. Voglio superare la bellezza rendendo la materia aggressiva, perché sia interessante, perché ponga
domande”.
Durata: un’ora e 45 minuti
Piccolo Teatro Grassi, dal 4 al 20 dicembre 2015 e in tournée
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
RIPRESA
Natale in casa Cupiello
di Eduardo De Filippo
adattato, diretto e interpretato da Fausto Russo Alesi
scene Marco Rossi
luci Claudio De Pace
musiche Giovanni Vitaletti
“È con gioia, paura, emozionata curiosità e una buona dose di follia
che mi sono avventurato alla scoperta del teatro di Eduardo De Filippo”:
così Fausto Russo Alesi (nella foto) descriveva il proprio stato d’animo
mentre si preparava ad allestire Natale in casa Cupiello, l’originalissimo “assolo” che ha riscosso un grande
successo a Milano, la città dalla quale è partito e alla quale ora ritorna, e nelle tantissime città italiane che ha
toccato durante una tournée durata tre anni. Nella Stagione 2015/2016 lo spettacolo sarà ancora in viaggio
ma tornerà anche al Piccolo, a dicembre, questa volta nella sala storica di via Rovello.
“Questa versione solitaria della commedia mi è sembrata un modo possibile, una chiave d’accesso per
incontrare l’arte e il linguaggio di Eduardo. Ho la sensazione di trovarmi davanti a un meraviglioso spartito
musicale, un vibrante veicolo di comunicazione, profondità e poesia”.
Durata: un’ora e 45 minuti
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PRODUZIONI
Piccolo Teatro Grassi, dal 3 al 22 maggio 2016 e in tournée
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
RIPRESA
Arlecchino servitore di due padroni
di Carlo Goldoni, regia Giorgio Strehler
messa in scena da Ferruccio Soleri
con la collaborazione di Stefano de Luca
scene Ezio Frigerio, costumi Franca Squarciapino
luci Gerardo Modica, musiche Fiorenzo Carpi
movimenti mimici Marise Flach, scenografa collaboratrice Leila Fteita
maschere Amleto e Donato Sartori
con Ferruccio Soleri e con Enrico Bonavera, Giorgio Bongiovanni, Francesco Cordella,
Leonardo De Colle, Davide Gasparro, Alessandra Gigli, Stefano Guizzi, Fabrizio Martorelli,
Tommaso Minniti, Stefano Onofri, Annamaria Rossano, Giorgia Senesi
e i musicisti Gianni Bobbio, Francesco Mazzoleni, Valerio Panzolato, Elisabetta Pasquinelli, Celio Regoli
Non esiste stagione del Piccolo senza i lazzi, i duelli e le risate, ma soprattutto la poesia, il ‘teatro puro’ di
Arlecchino, creato sessantanove anni fa da Giorgio Strehler reinterpretando la tradizione goldoniana.
Arlecchino resta uno spettacolo assolutamente vivo perché fin dall’origine conteneva il vero manifesto
teatrale di Strehler, e ha seguito nel tempo la maturazione del suo lavoro con Goldoni, ma in parallelo anche
con le opere di Mozart che ne hanno accompagnato le tante edizioni. Ferruccio Soleri porta a teatro il
Guinness dei Primati, attraversando negli anni tutto il mondo ancor prima che il mondo attraversasse le città,
ma soprattutto realizza la stessa umanissima evoluzione interpretativa, vivendo quella mutazione del corpo
dell’attore che si fa tenera poesia. Manifesto di un modo di fare teatro, palestra di attori – da sempre gli
allievi della nostra scuola entrano a far parte della grande famiglia di Arlecchino in un ideale passaggio del
testimone con i loro predecessori – lo spettacolo rimane un prodigio di energia e vitalità che diverte,
appassiona e commuove, un atto d’amore assoluto per il teatro.
Durata: 3 ore
Piccolo Teatro Studio Melato, dall’8 al 20 marzo 2016 e in tournée
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
RIPRESA
La barca dei comici
fantasia teatrale di Stefano de Luca
da un episodio dei "Mémoires" di Carlo Goldoni
regia Stefano de Luca, scene Fabrizio Montecchi, costumi Luisa Spinatelli
musiche Fiorenzo Carpi e Marco Mojana, luci Claudio De Pace
ombre Nicoletta Garioni e Fabrizio Montecchi
con Tommaso Banfi, Marta Comerio, Davide Marranchelli, Tommaso Minniti
Salpa di nuovo La barca dei comici. Dopo un viaggio di tre stagioni che l’ha visto in scena in tutta Italia, lo
spettacolo torna al Teatro Studio: una fantasia teatrale per attori e ombre alla quale Stefano de Luca ha dato
corpo lavorando sui Mémoires di Carlo Goldoni e sul copione teatrale di Strehler. “Una storia della
giovinezza di Goldoni - sono parole di Strehler - quando una mattina d’aprile partì in un favoloso viaggio per
mare assieme a una compagnia di comici. Lì conosce per la prima volta tutto: l’amore, le donne, lo stupore,
la curiosità per l’umano mondo dei comici, e attraverso di essi, la curiosità per il mondo dell’uomo”.
L’appuntamento con il teatro, per il giovane Goldoni, è rimandato soltanto di qualche anno: «Carlo, Carletto
Goldoni - spiega Stefano de Luca - fuggendo la noia della filosofia scolastica, si affaccia a questo mondo che
sarà la sua vita intera, il Teatro. Da quella barca Goldoni non scenderà mai più. Dunque il piccolo viaggio di
quell’episodio delle memorie assurge a simbolo dell’intera esistenza dell’autore. C’è un grande mare che noi
tutti, piccoli e grandi, dobbiamo attraversare. È il mare dell’esistenza. Tutti abbiamo il nostro viaggio da
compiere. In fondo andiamo tutti da “qui” a “là”. Da Rimini a Venezia. Il viaggio è la nostra stessa vita».
Durata: un’ora e 30 minuti
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PRODUZIONI
Piccolo Teatro Grassi/Chiostro Nina Vinchi, dal 9 al 30 settembre 2015
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
RIPRESA
Attori, mercanti, corsari
spettacolo con le Maschere della Commedia dell’Arte
regia Stefano de Luca
con Matteo Gatta, Yasmin Karam, Marta Malvestiti, Viola Marietti,
Elena Rivoltini, Ugo Fiore, Francesco Santagada, Jacopo Sorbini
“Ho voluto pensare a uno spettacolo che fosse anche l’occasione,
per un gruppo di giovani attori, di mettersi alla prova in uno dei territori più
appassionanti del nostro del teatro italiano”. Così Stefano de Luca racconta la
sua idea di messa in scena, a partire da un testo cardine, “Attori, mercanti, corsari. La Commedia dell’Arte in
Europa tra Cinque e Seicento” (Einaudi), che Siro Ferrone scrisse una ventina d’anni fa e che da allora è
considerato l’opera più completa sull’argomento. Stefano de Luca, che di Commedia dell’Arte - e del teatro
di Carlo Goldoni in particolare – è esperto, per la condirezione con Ferruccio Soleri dell’ultima edizione
dell’Arlecchino strehleriano, ma soprattutto per la sua regia de Gli Innamorati al Teatro Maly di Mosca e de
La barca dei comici ancora al Piccolo, pensa a uno spettacolo basato su tanti canovacci. “Piccole scene, a
due a tre - continua de Luca - in cui i nostri giovanissimi attori professionisti raccontano momenti di vita
quotidiana di una ipotetica compagnia di comici che attraversa l’Italia per esibirsi nelle strade e nelle piazze.
Dopo un breve prologo in via Rovello, a richiamare l’attenzione degli spettatori, il pubblico viene ‘attirato’
tra le pareti del Chiostro Nina Vinchi. Qui, attorno a un carretto che rimanda idealmente alla ‘mitica’
edizione dei carri dell’Arlecchino di Strehler, gli artisti danno il via al loro spettacolo”.
Durata: 60 minuti
Tournée internazionale 2016
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
RIPRESA
Resilienza d’amore
Donne, Surrealismo e passione
recital di Rossy de Palma
Spettacolo in italiano e spagnolo
Dopo lo straordinario successo, che a marzo 2015 ha fatto registrare il tutto
esaurito, Resilienza d’amore, creato da Rossy de Palma (nella foto) per il Piccolo
Teatro, torna, anche in tournée, nella Stagione 2015/2016. Artista eclettica, diva di
Almodovar, definita "dama Picasso" per i suoi straordinari lineamenti asimmetrici,
Rossy de Palma compie un viaggio attraverso il Surrealismo tangibile, materiale e
vitale. Dopo la coscienza dell’incoscienza postmoderna, si scopre la pura assurdità
della vita e sotto il prisma di Cubismo, Surrealismo, Espressionismo e
Costruttivismo, l'artista multidisciplinare rivendica la validità della sua idiosincrasia fisica e mentale, della
necessità dell’arte come salvatrice suprema per affrontare la mostruosità della diversità. Ci parla della
creazione incosciente, del misticismo dell’esistenza, della terapia creativa, di come un naso sfidante si può
trasformare in uno scudo protettivo, di come la sensibilità si apra alla versatilità artistica creando una
Resilienza d'amore, di come l’arte possa rappresentare la fragilità della vita, la complessità di un mondo in
costante cambiamento. Con i versi di Lorca, le suggestioni visive di Picasso e di Dalì, Rossy de Palma
dichiara il suo amore, di più, la sua immedesimazione con il Surrealismo, in un recital che intesse storie
d'amore e racconti di donne, come Gala, la Musa di Dalì, il cui fantasma ancora "vive" nella mitica villa di
Cadaques. Una performance unica, uno spettacolo intenso e suggestivo, che mescola i linguaggi più diversi
per raccontare la contemporaneità attraverso le infinite, inafferrabili contraddizioni del ‘900.
Durata: un’ora e 15 minuti
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PRODUZIONI
Piccolo Teatro Strehler/Scatola Magica, novembre 2015-giugno 2016
Produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano
NUOVA PRODUZIONE
Osservatorio sul presente
L'Osservatorio sul presente diventa, come promesso, un appuntamento fisso, partendo dal
materiale vivo delle riflessioni e delle indagini condotte dai ricercatori e studenti del Corso di
Sociologia della criminalità organizzata del professor Nando dalla Chiesa. Il progetto è nato la
scorsa stagione dall'Università degli Studi di Milano e dal Piccolo Teatro, come ciclo di appuntamenti e
spettacoli che ha visto al suo centro la produzione di E io dico no. Ogni notte ha un’alba, grazie alla efficace
sintesi del regista Marco Rampoldi. Ogni due mesi, da novembre 2015 a giugno 2016, l’Osservatorio
presenterà quattro spettacoli su temi connessi alla legalità, alle mafie e alla possibilità di combatterle,
raccontando la cronaca attraverso il linguaggio del teatro.
Piccolo Teatro Strehler/Scatola Magica, dal 12 al 31 gennaio 2016
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
in collaborazione con Associazione Culturale Mitmacher
Iliade, mito e guerra
da Omero, drammaturgia di Giovanna Scardoni, con Nicola Ciaffoni, regia di Stefano Scherini
light designer Anna Merlo, scene Gregorio Zurla, costumi Giada Masi
I versi di Omero attraverso gli occhi dell’archeologo Heinrich Schliemann, famoso per aver
scoperto la mitica città di Troia, permetteranno di scoprire i luoghi che sono stati teatro della guerra più
leggendaria della storia e di dare vita agli spettri di tutte le guerre da essa generati. Oltre a raccontare i fatti
contenuti nel poema, lo spettacolo ripercorre il filo della storia che collega mito, epica e narrazione al
presente: cambia il linguaggio, cambiano le modalità comunicative, cambiano le guerre, ma i temi che
riguardano l’uomo sono destinati a non invecchiare mai.
Durata: un’ora e 15 minuti
Piccolo Teatro Strehler/Scatola Magica, dal 16 al 28 febbraio 2016
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
NUOVA PRODUZIONE
C’era una volta…
Miti Dei Stelle e Pianeti dell’Universo
di e con Flavio Albanese
“I primi miti me li raccontava mio padre”, ricorda Flavio Albanese. “Guardando il cielo, nella speranza di
vedere combattere i tre giganti dalle 100 braccia o scorgere Atena e Crono, cominciai ad avere l’impressione
di sentire una voce che continuava i racconti di mio padre… sono le storie che raccontano le stelle. Galilei,
Newton, Einstein, Hawking… filosofi, scienziati, poeti… si sono fatti raccontare storie dalle stelle, come
bambini. Chissà se anche loro hanno sentito quella voce che sento io, ancora oggi”. Un viaggio nei misteri
dell’universo: dalle stelle ai pianeti, dalle galassie al buio infinito. Dal mito alle scoperte con i primi
strumenti ottici, fino alle ultime teorie scientifiche.
Piccolo Teatro Strehler/Scatola Magica, autunno 2015-primavera 2016
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
RIPRESA
Il mestiere del teatro
Benvenuti al Piccolo
Davide Gasparro e Federica Gelosa, due attori nei panni di ‘maschere’ che accolgono il pubblico in sala,
fanno rivivere gli spazi dove il Teatro da idea si fa realtà, svelando al pubblico il lato più nascosto e quanto
di ideale e insieme concreto ci sia in questo che è un vero mestiere. Stefano Guizzi, formatosi alla Scuola del
Piccolo e tra gli straordinari interpreti storici di Arlecchino, costruisce la regia di questo viaggio nella
passione teatrale, dalle aree “pubbliche” (il foyer, la sala) fino agli spazi meno conosciuti, come sartoria,
attrezzeria e archivio storico con le sue memorie come mappe delle tante anime del teatro, una avventurosa
caccia al tesoro del suo imprendibile mistero.
Durata: 60 minuti
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ANTICIPAZIONE/AUTUNNO 2016
In tournée, autunno 2016 / Piccolo Teatro Grassi, gennaio 2017
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Lehman Trilogy
di Stefano Massini, regia Luca Ronconi
scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca
luci A.J.Weissbard, suono Hubert Westkemper
trucco e acconciature Aldo Signoretti
con (in ordine di apparizione )
Massimo De Francovich, Fabrizio Gifuni, Massimo Popolizio,
Martin Ilunga Chishimba, Paolo Pierobon, Fabrizio Falco,
Raffaele Esposito, Denis Fasolo, Roberto Zibetti, Fausto Cabra, Francesca Ciocchetti, Laila Maria Fernandez
Dopo il tutto esaurito del debutto, nel gennaio scorso, e della ripresa, a maggio (per un totale di 70 recite),
Lehman Trilogy parte per una lunga tournée in Italia e all’estero, per tornare poi al Teatro Grassi
nell’autunno 2016. Il racconto della saga dei fondatori di Lehman Brothers è lo spettacolo che ha coronato i
sedici anni di lavoro di Luca Ronconi al Piccolo. Non è solo l’ultimo capolavoro di Ronconi, è il simbolo
perfetto della sfida, costante nella sua ricerca, su testi, teatrali o letterari, che stimolassero il rapporto fra la
parola scritta e la parola fatta vivere in palcoscenico. Lehman Trilogy è lo spettacolo da Ronconi forse più
“temuto” e alla fine più amato, vissuto come l’impegno più forte del Teatro che è stato la sua casa negli
ultimi anni, realizzato in accordo stretto con coloro che Ronconi ringraziò, la vigilia di andare in scena,
come suoi “adorati artisti, tecnici e collaboratori”. L’identificazione della vita con il teatro non è mai stata
così profonda come nel pensiero e nel lavoro quotidiano di Luca Ronconi. La tournée e il riallestimento, al
Grassi, di Lehman Trilogy non è un semplice omaggio: è la scelta che Ronconi avrebbe sicuramente
approvato. Un modo per averlo ancora vivo con noi attraverso i suoi attori e il suo teatro.
Il lavoro teatrale di Luca Ronconi
Università Statale e Piccolo Teatro insieme per raccontare il lavoro teatrale di Luca Ronconi
Università degli Studi di Milano e Piccolo Teatro di Milano
Corso universitario Anno accademico 2015/16 - Semestre febbraio-maggio 2016
Storia del teatro e dello spettacolo. Dipartimento di Beni culturali e Ambientali
a cura del Professor Alberto Bentoglio
Raccontare l’universo teatrale di Luca Ronconi vuole dire riflettere sul
teatro di ieri, di oggi ma anche e soprattutto, sul possibile teatro di domani.
Da questa premessa nasce il progetto di un corso di Storia del teatro e dello
spettacolo dedicato a “Il lavoro teatrale di Luca Ronconi”.
Un corso monografico, coordinato dal prof. Alberto Bentoglio, che, da
febbraio a maggio 2016, studierà il percorso storico-artistico, le scelte
drammaturgiche, il lavoro con gli attori, le innovazioni scenografiche,
l’impegno pedagogico di Luca Ronconi per la formazione dei giovani attori. Questo progetto vede la
partecipazione del Piccolo Teatro che, condividendone l’impostazione e la necessità di tramandare a giovani
studiosi non un’astratta riflessione sul “metodo”, ma una concreta e approfondita analisi sul lavoro - così
come sarebbe piaciuto allo stesso Ronconi - ha assicurato la propria costante presenza, attraverso incontri in
aula, videoproiezioni di spettacoli e dibattiti con coloro - attori, scenografi, costumisti, tecnici e autori - che
con Ronconi hanno lavorato nel corso degli anni. Saranno coinvolti anche la Scuola di Teatro del Piccolo e il
Centro Teatrale Santacristina. “Il lavoro teatrale di Luca Ronconi” sarà affiancato da un gruppo di ricerca,
coordinato dalla dott.ssa Silvia Tisano, che, nell’ambito delle iniziative scientifiche del Dipartimento di Beni
culturali e ambientali, raccoglierà, catalogherà e studierà documenti e testimonianze video, inedite e rare, di
spettacoli prodotti dal Piccolo Teatro, conservate presso l’Archivio storico del Piccolo. I risultati della
ricerca saranno pubblicati in un volume e confluiranno in uno spazio online appositamente dedicato.
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SPETTACOLI IN LINGUA ORIGINALE
Violence(s) (Tunisia),
4 - 5 settembre 2015 (Teatro Studio Melato)
Le Kung-Fu (Francia/Congo), 2 - 3 ottobre 2015 (Teatro Grassi)
Odyssey (Grecia), 6-31 ottobre 2015 (Teatro Strehler)
Slava’s Snowshow (Russia)
28 dicembre 2015 – 10 gennaio 2016 (Teatro Strehler)
Gaudeamus (Russia), 27 – 31 gennaio 2016 (Teatro
Strehler)
Winter’s Tale (Gran Bretagna),
17 – 21 febbraio 2016 (Teatro Strehler)
Wordsandsounds: Shakespeare 2.016 (Gran Bretagna)
13 – 30 aprile 2016 (Teatro Studio Melato/Chiostro Nina Vinchi)
Tramedautore (Cina), 9 – 20 settembre 2015
(Teatro Grassi, Chiostro Nina Vinchi)
Milano incontra la grecia
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TUNISIA
PRIMA ITALIANA
Piccolo Teatro Studio Melato, 4 e 5 settembre 2015
Un progetto del Teatro Nazionale di Tunisia e del Piccolo Teatro di Milano
in collaborazione con Comune di Milano
Violence(s)
Delitti, grandi e piccoli
di Fadhel Jaïbi, con gli attori della Scuola e del Teatro Nazionale di Tunisia
Spettacolo in arabo con sovratitoli in italiano
Figura di rilievo nel panorama teatrale contemporaneo arabo ed europeo, Fadhel
Jaïbi (nella foto) è stato fatto conoscere al pubblico italiano grazie al Piccolo
Teatro, che nel 2004, in occasione del “Festival del Mediterraneo”, ne ha
presentato Junun (Demenze) e nel 2010 Yahia Yaich/Amnesia. Un laboratorio
sull’attore, tenuto da Jaïbi a Milano, è stato l’avvio di una collaborazione con il
Piccolo, in materia di formazione, che ora prosegue con il Teatro Nazionale di
Tunisi, di cui l’artista ha assunto la direzione. Il suo ritorno al Piccolo è il naturale sviluppo dell’attenzione
che il nostro teatro ha sempre dedicato all’area Euromediterranea, in questo caso in dichiarato sostegno a un
artista che si muove con senso critico in un contesto molto difficile. Con questa nuova produzione, Jaïbi
prosegue la propria indagine attorno al travaglio passato e presente della politica e della società tunisine.
Violence(s) è una riflessione su delitti, grandi e piccoli, reali e immaginari, commessi da gente “comune”,
esseri eccezionali o psicopatici. Si investigano i processi che scatenano il susseguirsi di violenze postrivoluzionarie, rurali e urbane, in Tunisia; democrazia non perfetta, ma punta avanzata del movimento
democratico dell’area mediorientale, dopo le speranze disilluse all’indomani della primavera araba. L’artista,
e lo spettacolo teatrale con lui, sentono l’obbligo di osservare le dinamiche di queste violenze dall’alto, in un
contesto universale, come viaggio nel profondo dell’animo umano che non può non attingere a Omero,
Eschilo, Sofocle, Euripide, Shakespeare, Dante, Büchner, Pasolini, artisti che, nel tempo, si sono interrogati
sulla sofferenza dell’uomo e su quanto di irreale, surreale, tragicomico e ineluttabile attraversi il nostro
quotidiano.
FRANCIA/CONGO
Piccolo Teatro Grassi, 2 e 3 ottobre 2015
in occasione di Expo 2015
e nel quadro della stagione artistica “La Francia in scena”
coprodotto con Le Grand Gardon Blanc,
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa,
Ambasciata di Francia in Italia / Institut français d'Italie
PRIMA NAZIONALE
Le Kung-Fu
testo, regia, scene, interpretazione di Dieudonné Niangouna (nella foto)
collaborazione artistica Laetitia Ajanohun
luci Laurent Vergnaud, video Wolfgang Korewin, direzione tecnica e suono Nicolas Barrot
Spettacolo in francese con sovratitoli in italiano
Teatro e cinema si fondono in questo spettacolo in cui l’autore e protagonista racconta l’infanzia in Congo,
con un padre insegnante, pazzo per il cinema.
Dalla Francia, il Professor Niangouna porta in Africa tantissimi VHS con film di ogni genere da guardare
con il figlio, sognando di farne un cineasta. Tra tutte, il ragazzino ama le pellicole che parlano di kung-fu.
Il padre gli promette di inviarlo in Cina a imparare la tecnica dei monaci shaolin. Poi, insieme, gireranno dei
film di kung-fu congolese. Il Professor Niangouna muore prima di realizzare il progetto; Dieudonné non
diverrà un regista di cinema, bensì un uomo di teatro. Tuttavia, il cinema gli consente di “fare il suo kungfu”, il percorso tra fantasia e realtà che ogni appassionato della settima arte costruisce a partire dai
fotogrammi dei film che hanno accompagnato gli eventi della vita.
Durata: un’ora e 55 minuti
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GRECIA
Piccolo Teatro Strehler, dal 6 al 31 ottobre 2015
produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa,
National Theatre of Greece, Athens
Odyssey
progetto, regia, scene e luci Robert Wilson,
musiche Thodoris Oikonomou, testo Simon Armitage da Omero
drammaturgia Wolfgang Wiens, costumi Yashi Tabassomi
collaboratrice alla scenografia Stephanie Engeln
collaboratore alle luci Scott Bolman
suono Studio 19 - Kostas Bokos, Vassilis Kountouris, supervisione musicale Hal Willner
traduzione greca – collaboratore alla drammaturgia Yorgos Depastas
scenografie, oggetti di scena e costumi realizzati dai Laboratori del Piccolo Teatro
Spettacolo in greco moderno con sovratitoli in italiano e inglese
Odyssey, coproduzione del Piccolo Teatro di Milano e del National Theatre of Greece di Atene, diretta da
Robert Wilson, torna a Milano. Di nuovo in scena 17 tra i migliori interpreti del teatro ellenico
contemporaneo. Lo spettacolo debuttò ad Atene, dove rimase per quattro mesi, nel 2012, l’anno più difficile
della crisi greca e dell’Europa, e poi, nell’aprile 2013, fu rappresentato per oltre 20 esauritissime recite al
Piccolo. Ora torna, per quattro settimane di repliche, al Teatro Strehler dove, tra Milano e Atene, raggiungerà
il traguardo delle 140 recite; in un contesto nel quale nuovi sono gli interrogativi e nuove le riflessioni – non
solo economiche – sul futuro dell’Europa e sempre più intense le tensioni che attraversano il Mediterraneo.
Durata: 2 ore e 45 minuti
RUSSIA
Piccolo Teatro Strehler, dal 28 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016
SLAVA’S SNOWSHOW
Creato e messo in scena da SLAVA
www.slavasnowshow.com
Tournée italiana organizzata
da ATER – Associazione Teatrale
Emilia Romagna, in collaborazione
con SLAVA e Gwenael Allan
www.slavasnowshow.it
Uno spettacolo che continua a stupire ed emozionare, divertire e far
sognare: è SLAVA’S SNOWSHOW un grande classico delle feste natalizie al Piccolo. Gioia, buonumore e
un pizzico di malinconia si rincorrono sul palcoscenico con i fiocchi di neve, le bolle di sapone e i palloncini
colorati sospinti da un vento di tempesta o fatti rimbalzare tra il palcoscenico e la platea in un gioco che
coinvolge i clown e il pubblico. Uno spettacolo per tutti, perché anche gli adulti tornano bambini trascinati
dalla vitalità degli artisti che alternano gag e comicità esplosiva a momenti di poesia struggente e
malinconica. E allora, che il pubblico segua ancora una volta il Clown giallo e i suoi compagni in
un’avventura che non finisce mai… come i palloncini, come la neve.
Durata: 2 ore
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RUSSIA
Piccolo Teatro Strehler, dal 27 al 31 gennaio 2016
produzione Maly Teatr San Pietroburgo
Gaudeamus
dal racconto Battaglione di costruzione di
Sergeij Kaledin
adattamento e regia Lev Dodin
assistente alla regia Oleg Dmitriev
scene Alexei Porai-Koshits
collaborazione artistica Valery Galendeev
Spettacolo in russo con sovratitoli in italiano
Spettacolo cult del Maly Teatr di San
Pietroburgo, consacrò Lev Dodin sui
palcoscenici di tutto il mondo.
Gaudeamus debuttò nel 1990, all’indomani
dell’abbattimento del muro di Berlino, mentre nell’est europeo soffiava il vento della perestrojka. Oggi torna
in scena in una versione del tutto rinnovata, a partire dal cast, composto dagli attori del Maly e da allievi
appena diplomati all’Accademia Teatrale di San Pietroburgo di cui Dodin dirige il dipartimento di
recitazione. Protagonista di Gaudeamus (il titolo rimanda a una celebre canzone della goliardia universitaria
medievale) è un piccolo contingente militare. In un susseguirsi di scene poetiche e insieme violente,
delicatissime ma anche devastanti, Dodin all’epoca intese descrivere l’insensatezza della vita militare - e
della guerra - la violenza esercitata dal sistema sul singolo, la crudeltà della vita tout-court.
Oggi, a un quarto di secolo dal debutto, lo spettacolo è stato riallestito con attori giovani e giovanissimi
“Alcuni di loro non erano nati - spiega Dodin - o lo erano appena quando lo spettacolo fece la sua comparsa
sulle scene. Si sono appena diplomati all’Accademia, non hanno conosciuto direttamente l’Unione Sovietica
né la perestrojka, possiedono un immaginario collettivo altro, rispetto a chi li ha preceduti nei ruoli.
Gaudeamus è uno spettacolo che parla dell’essere umano, degli esseri umani, dei rapporti che li legano gli
uni agli altri, del loro modo di rapportarsi al sistema, qualunque esso sia, giusto o ingiusto. Pertanto questa
nuova versione del mio spettacolo viaggia nella direzione di una mancanza di significato della vita in senso
atemporale e universale, sicché alcuni momenti, se vogliamo, acquisiscono un realismo e una violenza
ancora più crudi: quel che si vede in scena è il circo della vita », un viaggio anche nel tempo dalla
Perestrojka alla Russia di Putin.
Grandi spettacoli e regie shakespeariane (“Finché non dirigi Shakespeare, non ti prendono sul serio” ebbe a
dire), attori straordinari, che educa a partire dall’Accademia teatrale di San Pietroburgo per poi renderli
protagonisti dei suoi spettacoli. Anni di studio e lavoro per arrivare ad allestimenti memorabili, da
Commedia senza titolo al recente Vita e destino. Dopo Ljubimov, Dodin ha scritto una pagina indelebile
nella storia del teatro russo, e continua a scriverla, al ritmo di (almeno) una produzione nuova all’anno.
Il suo teatro è fisico, a partire dai materiali (acqua, legno, terra), per proseguire con la recitazione, in cui
acrobazia e agilità sono essenziali, e la musica (i suoi attori suonano sempre almeno uno strumento e non
manca mai musica eseguita in scena). Dai primi anni Novanta, è di casa al Piccolo e a Milano e il pubblico
italiano non gli ha mai fatto venir meno il proprio affetto e il proprio entusiasmo.
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GRAN BRETAGNA
Teatro Strehler, dal 17 al 21 febbraio 2016
PRIMA ITALIANA
coproduzione Cheek by Jowl; Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa; Barbican, London;
Les Gémeaux/Scène Nationale-Sceaux; Grand Théâtre de Luxembourg;
Centro Dramático Nacional, Madrid (INAEM)
Winter’s Tale
di William Shakespeare
regia Declan Donnellan
scena Nick Ormerod
(cast in via di completamento)
Spettacolo in inglese con sovratitoli in italiano
Cheek by Jowl, la compagnia inglese fondata nel 1981 da Declan
Donnellan e Nick Ormerod, torna per la terza volta al Piccolo Teatro di
Milano con una grande coproduzione internazionale. Dopo il trascinante
Cymbeline e il livido Macbeth presentati al Piccolo - rispettivamente nel
2007 e nel 2010 - dal più internazionale dei registi inglesi, che, come scrive il The Guardian, riporta linfa
vitale ai classici, il fascinoso ensemble onora, nella stagione 2016, il quattrocentesimo anniversario della
morte di William Shakespeare con l’allestimento di Winter’s Tale (Racconto d’inverno).
“Tra le maggiori opere di Shakespeare - spiega Donnellan - Winter’s Tale, per quanto scritto nello stesso
periodo della Tempesta, abbatte tutte le regole che la Tempesta al contrario segue. Unità di tempo, luogo e
azione sono spazzate via mentre vaghiamo da una corte a una nazione, dall’alto della tragedia al basso della
commedia, in un arco di tempo di quattordici anni. Winter’s Tale parla di un re delirante e paranoico, che
smembra la propria famiglia. Ma questo è il nuovo Shakespeare, dopo che ha concluso le grandi tragedie e la
dura lotta per la redenzione produce barlumi di speranza. L’oscurità iniziale lascia spazio alla gioia, così
come il Tempo conduce i personaggi a una conclusione sconvolgente.”
GRAN BRETAGNA
Dal 13 al 30 aprile 2016
coproduzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, Charioteer Theatre
WORDSANDSOUNDS: SHAKESPEARE 2.016
Piccolo Teatro Studio Melato
#SonsOfGod
progetto Coriolano
drammaturgia Jennifer McGregor e Duncan Kidd
(cast in via di completamento)
Piccolo Teatro Studio Melato
The merry Wives of Windsor illiam
musica Roberto Andreoni
parole di William Shakespeare dai Sonetti e dai Plays
con Maria Calvo, Laura Faoro, Claudia Schirripa, idea scenica e regia Laura Pasetti
Piccolo Teatro Grassi, Chiostro Nina Vinchi
Breakfast with Shakespeare
con Benedetta Borciani (voce recitante), Claudia Schirripa (pianoforte)
idea scenica e regia Laura Pasetti
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PRIMA ITALIANA
CINA
Piccolo Teatro Grassi e Chiostro Nina Vinchi, dal 9 al 20 settembre 2015
Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea
TRAMEDAUTORE XV Festival Internazionale della nuova drammaturgia
La Cina e le sue grandi trasformazioni
in collaborazione con
Beijing Fringe Festival | Shangai Dramatic Arts Centre | Istituto Italiano di Cultura di Pechino | Fondazione
Italia – Cina | Istituto Confucio Università degli Studi di Milano | Casa Editrice ObarraO
Quest'anno la sezione internazionale di TRAMEDAUTORE è interamente
dedicata alla Cina. L'importanza di questo Paese sull'arena internazionale e
nell'economia globale è indiscussa, la presenza dell'emigrazione e
dell'imprenditorialità cinese in Italia e in genere in Occidente è massiccia.
I rapporti del nostro Paese con la Cina sono sempre più stretti e importanti.
Eppure, nonostante questo, conosciamo ancora poco il Gigante Asiatico.
Nell'ambito teatrale la nostra conoscenza si limita ai generi tradizionali, salvo
pochissime incursioni dei protagonisti della scena contemporanea come Meng
Jinghui. La proposta della rassegna comprende maestri acclamati, riconosciuti in
patria e all'estero come Guo Shixing (drammaturgo residente del Central
Experimental Theatre di Pechino) e Nick Rongjun Yu (direttore del Shanghai Dramatic Arts Centre), ma
anche i giovani drammaturghi di successo come Shao Zehui (Pechino), Candance Chong (Hong-Kong) e Li
Bonan (Pechino), ci saranno i dissidenti come il premio Nobel Gao Xinjiang, che vive a Parigi, e autori
assolutamente integrati nel contesto socio-politico cinese come Pan Jun, uno degli ex cosiddetti "giovani
istruiti" dall'Università dell' Anhui inviati in campagna durante la Rivoluzione Culturale.
Nella scelta degli autori e dei testi abbiamo cercato di rispettare stili di scrittura che spaziano dall'epico
all'intimistico, dal realismo all'astrazione, dal drammatico al concettuale. L'unico fil rouge che si intravvede
nella costellazione di questi testi, è che sono espressione della vita urbana delle grandi metropoli: Pechino,
Shanghai, Hong-Kong. Nelle storie specifiche, alcune dolorose e tormentate, altre divertenti e ironiche, gli
autori cinesi ci fanno scoprire l'attualità e il recente passato del loro paese.
Questa edizione di TRAMEDAUTORE dimostra la sintonia profonda con la programmazione del Piccolo
Teatro che fu per la prima volta in Cina nel 2002 con la tournée di Arlecchino, vi tornò nel 2006 con Così fan
tutte, mentre Arlecchino era in tournée per un mese in cinque città tra cui Tianjin dove inaugurò il Chinese
Theatre. Nel corso della stessa tournée nacque la collaborazione, ormai decennale, con la Shanghai Theatre
Academy: momenti di un lungo dialogo, fitto e vivace, con un Paese che oggi occupa una posizione nel
mondo allora difficilmente immaginabile.
GRECIA
Milano incontra la Grecia
Progetto a cura di Alexandra Papadopoulos, realizzato da Satellart-transmitting Greece
con il patrocinio del Consolato Generale di Grecia a Milano, il Comune di Milano
e con la collaborazione del Piccolo Teatro di Milano
Nona edizione di Milano incontra la Grecia, festival di respiro europeo, che ha lo scopo
di promuovere la cultura greca oltre i confini nazionali. Se la Grecia continua a vivere in
uno stato di forte depressione economica e tensione sociale, per nulla povera o immobile
è la sua freschezza e vivacità artistica, che sta anzi attraversando un momento di grandissimo fermento.
La rassegna include artisti del mondo del teatro, danza contemporanea, musica e arti visivi. Il programma è
in via di definizione. Nel periodo della più grande crisi del Paese, quattro mesi di programmazione di
Odyssey, coprodotto dal Piccolo con il Teatro Nazionale della Grecia, ha visto ad Atene il tutto esaurito:
questa collaborazione con la Grecia ribadisce quanto il teatro sia strumento per ‘leggere’ la realtà, per uscire
da una crisi europea, che non è solo economica.
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IL PICCOLO TEATRO E
L’EUROMEDITERRANEO
Il Piccolo Teatro lavora con le sponde del Sud del Mediterraneo dal 2003/2004, anno in cui uno sguardo
reso maturo dalle condizioni storiche e culturali diede vita al Festival del Mediterraneo, il cui spirito è poi
migrato nel corpo delle programmazioni. Da allora i legami con realtà di quell’area mediterranea si sono
intensificati, come dimostra la collaborazione con Fadhel Jaïbi e il suo Teatro Nazionale di Tunisia, che
quest’anno si concretizza nell’ospitalità di un nuovo lavoro del regista, Violence(s), che tocca il cuore della
crisi mediorientale. Diversi altri spettacoli compongono un filone mediterraneo nella Stagione 2015/2016
come Odyssey (coproduzione con la Grecia), Credoinunsolodio per il suo tema “palestinese”, Incendi di
Wajdi Mouawad e la Trilogia del naufragio di Lina Prosa. Non è un caso che l’incontro con il lavoro di Lina
Prosa sia avvenuto con Lampedusa Beach, che fu scritto nel 2003 e quando andò in scena a Parigi, nel 2013,
l’immagine scelta per simboleggiare la stagione dedicata alle “identità in viaggio”, era la Porta di Lampedusa
di Mimmo Paladino. Lo sguardo verso il sud non distoglie il Piccolo, Teatro d’Europa, dai vincoli con le
radici del Continente. Anzi, in ogni sede, anche nell’Unione dei Teatri d’Europa di cui è stato tra i fondatori,
il Piccolo sostiene che l’Europa esiste solo se sa essere “punto di vista e di azione” sul resto del Mondo. Solo
così la cittadinanza europea sarà reale e unitaria. Un’altra volontà del Tempo, ovvero i 30 anni dalla morte di
Altiero Spinelli, tra i padri dell’ Unione Europea, e i quasi 30 anni dalla nascita del progetto Erasmus,
sono la doppia occasione per dedicare a entrambe le ricorrenze un articolato appuntamento al Teatro Studio
Melato, appuntamento “riconosciuto” e fatto proprio dalla Commissione Cultura e Istruzione del Parlamento
Europeo presieduto da Silvia Costa.
Europa da Spinelli all’Erasmus: un ponte tra generazioni
Il Parlamento Europeo e il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, a 30 anni della morte di Altiero
Spinelli (23 maggio 1986) e in vista dei 30 anni della nascita del progetto Erasmus (2017), nel novembre
2016 organizzano una giornata al Piccolo Teatro Studio Melato dedicata al pensiero e al lavoro di uno dei
fondatori dell’Unione e a uno dei più significativi progetti europei dedicato ai giovani “costruttori del
domani”.
Nel corso della giornata di novembre 2016, ponte cronologico tra i due anniversari, ospiti internazionali
avranno modo di raccontare l’ideale ponte generazionale tra il valore dei principi e delle radici dei fondatori
e il futuro dell’Unione di oggi sempre più allargata a nuovi confini EuroMediterranei, con le sfide che ne
conseguono.
"La federazione europea non si propone di colorare in questo o quel modo un potere esistente. È la sobria
proposta di creare un potere democratico europeo - parole proprio di Altiero Spinelli. Ma non possiamo
costruire il nostro futuro se non conosciamo il passato e le radici del sogno europeo.
L’Unione Europea è un progetto che ha coinvolto tre generazioni di giovani: i padri fondatori che
l’hanno concepita, i giovani del Dopoguerra che hanno vissuto i primi passi della Comunità e la
riunificazione seguita alla caduta del Muro di Berlino e i giovani di oggi, i primi veri ‘nativi europei’.
Ma dobbiamo ancora lavorare sul processo democratico, la cittadinanza, l’integrazione economica e
politica e la solidarietà, unica via per affrontare le nuove sfide globali. Altiero Spinelli, Ernesto Rossi,
Eugenio Colorni, Ursula Hirschmann e Ada Rossi sono stati protagonisti autentici dell’europeismo,
lavorando per il sogno di un’Europa unita durante i giorni più bui della storia del nostro continente.
Le loro figure rappresentano l’esempio concreto di come una utopia politica può diventare realtà, e
dovrebbero essere riconosciuti dalle nuove generazioni come icone”.
(Silvia Costa, Presidente della Commissione cultura e istruzione del Parlamento Europeo)
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Questi sono gli altri progetti che hanno preso corpo, nell’orizzonte dello sguardo euromediterraneo,
come impegni del Piccolo Teatro.
Passepartout per il Teatro
Tra i progetti di formazione internazionali uno fra tutti “traduce” l’impegno del Piccolo nel promuovere una
concreta idea di libera circolazione degli artisti in Europa e nel mondo: “Passepartout per il Teatro”.
Ispirandosi a un modello di “Erasmus della Cultura”, il progetto si rivolge a giovani talenti del teatro - artisti,
esperti di produzione e comunicazione, under 35, di lingue e culture diverse - che, alternando momenti di
mobilità transnazionale e di residenza al Piccolo, potranno conseguire un vero e proprio “Passepartout del
Teatro e della cultura”. Il progetto si innesta in un solido percorso nella formazione internazionale già
intrapreso dal Piccolo: ne sono esempi il progetto “Oblomov”, ideato dall’Università degli Studi di Milano,
“Playfestival Internazionale” e le “Masterclass euro-mediterranee”.
Playfestival Internazionale
Il progetto ha come scopo di far nascere dei Festival per giovani compagnie under 35 in vari paesi europei e
ha come obiettivo la mobilità e la scoperta di nuovi talenti. Le compagnie selezionate dai Teatri membri
dell’Unione dei Teatri d’Europa che aderiscono all’iniziativa, nel 2016 concorreranno con i loro spettacoli
e nei singoli paesi d’appartenenza a Playfestival Nazionali. Nel 2017 gli spettacoli vincitori dei Playfestival
Nazionali gareggeranno tra loro al Piccolo Teatro e successivamente avranno la possibilità di circuitare
nei vari teatri europei. Nel 2015 sono previsti due momenti preparatori al progetto triennale con il sostegno
del Programma Cultura con il progetto “Conflict Zones/Zones de conflit”: il primo a maggio; il secondo a
novembre 2015, dove i Teatri che partecipano al progetto saranno invitati a Milano ad assistere allo
spettacolo vincitore del Playfestival Nazionale 2015 all’interno della stagione teatrale del Piccolo.
Hanno già aderito: lo Yugoslavian Theatre di Belgrado (Serbia), il Teatro Ungherese di Cluj, il Teatro
Bulandra (Romania), il Teatro Nazionale di Atene (Grecia), il Teatro Laboratorio Sfumato di Sofia
(Bulgaria), il teatro Nazionale di Lussemburgo, il Teatro Nazionale Sao Joao di Porto (Portogallo), il
Teatro Habima di Tel Aviv (Israele).
Masterclass euro-mediterranee
Fra le collaborazioni che il Piccolo intrattiene dal 2003 con teatri e giovani compagnie, al già noto rapporto
quasi decennale con Fadhel Jaïbi e, ora, con il teatro Nazionale di Tunisia, si aggiungono le masterclass in
programma con Al-Harah Performing Arts Training Center-PARC di Beit Jala – Palestina, la prima
accademia per la formazione dei mestieri dello spettacolo di tutto il paese. Sono previsti due momenti di
formazione: il primo a giugno 2015, con masterclass internazionali che il Piccolo organizzerà in Palestina
con i suoi tecnici professionisti in disegno luci, sartoria e organizzazione dello spettacolo. Il secondo a
gennaio-febbraio 2016, quando il Piccolo accoglierà due giovani studenti del PARC a Milano per uno
stage formativo in vari reparti del Teatro. In programma anche laboratori con giovani compagnie egiziane
con cui il Piccolo lavora dal 2004.
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OSPITALITÀ ITALIANE
I protagonisti della scena italiana al Piccolo:
Peter Stein, Mario Martone, Federico Tiezzi,
Luca De Filippo, Emma Dante, Umberto Orsini,
Massimo Popolizio, Alessandro Gassmann,
Pascal Rambert, Moni Ovadia, ricci/forte,
Sandro Lombardi, Ottavia Piccolo, Paolo Rossi,
Giuseppe Battiston, Paolo Pierobon, Laura Marinoni,
Maddalena Crippa, Paolo Graziosi, Francesco Saponaro,
Roberto Latini, Elia Schilton, Luca Lazzareschi,
Andrea Renzi, Graziano Piazza, Lina Prosa,
Guido De Monticelli, Pietro Conversano,
Compagnia San Patrignano & Sanpa Singers,
Gianluigi Fogacci, Pia Lanciotti, Giorgia Senesi,
Giampiero Solari, Anagoor, Alvia Reale, Anna Della Rosa
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OSPITALITÀ ITALIANE
Piccolo Teatro Grassi, dal 6 al 11 ottobre 2015 / dal 13 al 18 ottobre 2015
compagnia Sud Costa Occidentale
Le sorelle Macaluso
testo e regia Emma Dante
con Serena Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna,
Italia Carroccio, Davide Celona, Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino,
Daniela Macaluso, Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier
luci Cristian Zucaro, armature Gaetano Lo Monaco Celano
produzione Teatro Stabile di Napoli, Théâtre National - Bruxelles,
Festival d'Avignon, Folkteatern – Göteborg
in collaborazione con Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale
Operetta burlesca
di Emma Dante
con Viola Carinci, Roberto Galbo, Francesco Guida, Carmine Maringola
testo, regia, scene e costumi Emma Dante
coreografie Davide Celona, luci Cristian Zucaro
produzione Sud Costa Occidentale
Spettacoli con sovratitoli in inglese
Dopo lo straordinario successo di critica e pubblico nella Stagione 2013/2014
e dopo avere vinto il Premio Ubu 2014 come migliore spettacolo, Le sorelle
Macaluso torna in via Rovello nell’autunno 2015 come parte di un dittico che
consolida il legame di Emma Dante con il Piccolo Teatro.
Il primo spettacolo è una “storia matriarcale”, quella di sette sorelle che si
ritrovano al funerale di una di loro e, dopo la cerimonia, si fermano a
ricordare, evocare, rinfacciare, sognare, piangere e ridere della loro storia. I
morti appaiono sul fondo, mescolati ai vivi, pronti ad apparire e a scomparire
lungo il confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu: se ne stanno in bilico
su una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con
spade e scudi in mano.
Le sorelle Macaluso sono uno stormo di uccelli sospesi tra la terra e il cielo, in
confusione tra vita e morte.
Il secondo spettacolo è Operetta burlesca, “storia di Pietro, un ragazzo della
provincia meridionale, nato femmina ai piedi del Vesuvio, che parla in falsetto, ha un corpo sbagliato e un
animo passionale, influenzato dal vulcano». C’è tutta Emma Dante nelle prime righe delle sue note di regia:
il Sud, la diversità e la marginalità, una fisicità ‘sbagliata’ e tanto più prepotente, capace di raccontare storie
al di là delle parole. La vita di Pietro, con i suoi amori, le sue melanconie, il suo lavoro in una pompa di
benzina e le sue fughe dalla provincia a Napoli in cerca di spazio, anonimato, vestiti e scarpe da donna,
appaiono l’eco-scandaglio di una società ma, come spiega la regista, anche “uno spogliarello dell’anima”.
Durata Le Sorelle Macaluso: 70 minuti / Operetta burlesca: 55 minuti
La profonda sintonia artistica con il lavoro di Emma Dante prosegue con una nuova coproduzione
internazionale già programmata per il 2017.
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OSPITALITÀ ITALIANE
Piccolo Teatro Strehler, dal 24 novembre al 6 dicembre 2015
Produzione Teatro di Roma
Der Park
di Botho Strauss dal Sogno di Shakespeare
traduzione Roberto Menin, regia Peter Stein
con Alessandro Averone, Mauro Avogadro, Carlo Bellamio,
Martin Chishimba, Maddalena Crippa, Michele De Paola,
Arianna Di Stefano, Gianluigi Fogacci, Paolo Graziosi, Pia Lanciotti,
Laurence Mazzoni, Andrea Nicolini, Silvia Pernarella,
Graziano Piazza, Daniele Santisi, Fabio Sartor
scenografo Ferdinand Woegerbauer, costumista Annamaria Heinreich
lighting designer Joachim Barth, musiche originali Massimiliano Gagliardi
Der Park è una tragicommedia che Botho Strauss scrisse appositamente per Peter Stein nel 1983 e che fu
messa in scena dalla Schaubühne am Lehniner Platz, per la regia dello stesso Stein, nel 1984 con Bruno
Ganz e Jutta Lampe. La storia è ruota attorno a Oberon e Titania che, nella speranza di ricondurre l'umanità
alla riconquista dell'armonia perduta, fanno visita di notte a un parco cittadino. Un gioco poetico di
metamorfosi dove si dipingono scene impietose della società in un parco, completamente frainteso dagli dei
che credono di essere in uno spazio mitico mentre invece si tratta solo di una natura fortemente umanizzata.
Scriveva Franco Quadri: «Un’allegoria dei giorni nostri, nel trasferire il Sogno al Tiergarten di Berlino o al
Central Park di New York, che ricalca i temi consueti di Strauss, magari con qualche ambizione in più nei
riferimenti classici».
Durata: 4 ore e 15 minuti
Piccolo Teatro Strehler, dal 1 al 13 marzo 2016
produzione Fondazione del Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale
La morte di Danton
di Georg Büchner
con Giuseppe Battiston, Paolo Pierobon (cast in via di completamento)
regia Mario Martone (nella foto)
Scritto in sole cinque settimane tra il gennaio ed il febbraio del 1835 dal
ventunenne (sarebbe morto solo tre anni dopo) scrittore in fuga dalle
autorità dell’Assia, dove era stato coinvolto in una rivolta, La morte di
Danton (Dantons Tod) descrive l’atmosfera degli ultimi giorni del
Terrore, la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo
che lo contrappone a Maximilian Robespierre. Il discorso drammatico è concentrato sulla contrapposizione
tra i due alfieri della Rivoluzione francese, compagni prima e avversari in seguito, entrambi destinati alla
ghigliottina a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Danton non crede alla necessità del Terrore e difende
una visione del mondo liberale e tollerante, anche se consapevole dei limiti dell’azione rivoluzionaria; il suo
antagonista invece incarna la linea giacobina, stoica, intransigente, furiosa.
Bűchner nutre La morte di Danton di temi tutti rilevanti per il nostro tempo: la natura della rivoluzione, il
rapporto tra uomini e donne, l'amicizia, la classe, il determinismo, il materialismo, il ruolo del teatro stesso.
Oggetto di rari allestimenti in Italia, La morte di Danton è stato messo in scena da Giorgio Strehler, Jean
Vilar e più recentemente da Robert Wilson, Thomas Ostermeier, Christoph Marthaler. Mario Martone dirige
per la prima volta al Teatro Stabile di Torino il capolavoro del grande autore tedesco.
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OSPITALITÀ ITALIANE
Piccolo Teatro Strehler, dal 10 al 22 novembre 2015
Compagnia di Teatro di Luca De Filippo
Non ti pago
di Eduardo De Filippo, regia Luca De Filippo
con Luca De Filippo, Carolina Rosi,
Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo
e (in ordine alfabetico) Giovanni Allocca, Federica Altamura,
Carmen Annibale, Gianni Cannavacciuolo, Andrea Cioffi,
Viola Forestiero, Paola Fulciniti
scene Gianmaurizio Fercioni, costumi Silvia Polidori
musiche Nicola Piovani, luci Stefano Stacchini
Continuando il lavoro di approfondimento sulla drammaturgia di Eduardo, Luca De Filippo (nella foto),
dopo oltre 25 anni – la commedia era stata già allestita nella Stagione 1989/1990 – torna a confrontarsi con
Non ti pago, scritta da Eduardo nel 1940 e messa in scena per la prima volta lo stesso anno al Teatro Quirino
di Roma con Eduardo nella parte di Ferdinando Quagliuolo e il fratello Peppino in quella dell'antagonista
Mario Bertolini. Non ti pago è commedia tra le più brillanti del repertorio eduardiano, che lo stesso grande
drammaturgo napoletano ha definito “una commedia molto comica che secondo me è la più tragica che io
abbia mai scritto”. Ferdinando Quagliuolo, gestore di un botteghino di banco lotto a Napoli, gioca con
accanimento ma non indovina mai un numero vincente. Al contrario, il suo impiegato e futuro genero Mario
Bertolini, interpretando i sogni, colleziona vincite su vincite fino ad arrivare a “fare quaterna” con i numeri
dati in sogno dal defunto padre del suo datore di lavoro. Accecato da una feroce invidia, Don Ferdinando si
rifiuta di pagargli la vincita e rivendica il diritto di incassare la somma per sé sostenendo che lo spirito di suo
padre avrebbe commesso un involontario scambio di persona recandosi per errore nella vecchia abitazione
della famiglia Quagliolo dove ora risiede il giovane Bertolini.
Di questo titolo è già prevista una ripresa nella Stagione 2016/2017.
Piccolo Teatro Strehler, dal 2 al 14 febbraio 2016
produzione Compagnia Orsini
Il Prezzo (The Price)
di Arthur Miller, traduzione di Masolino D’Amico
scene Maurizio Balò, costumi Gianluca Sbicca, luci Pasquale Mari
regia Massimo Popolizio, direzione artistica Umberto Orsini
con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton
Il testo di Arthur Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione
le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti
nel ‘29. Figli di un padre che ha subito drammaticamente la crisi, due fratelli
si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare un
appartamento, che sta per essere demolito, in cui sono accumulati i mobili e
gli oggetti raccolti dal padre nel corso della vita. Un vecchio broker è
chiamato per stabilirne il prezzo. Da questo semplice spunto emergono tutte
le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del
benessere può esercitare su chi si dibatte nella crisi. Miller tratta il tema con
la consueta maestria, facendoci scoprire un capolavoro che, pur venendo da
lontano, ci porta ai nostri giorni così pieni di incertezze.
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OSPITALITÀ ITALIANE
Piccolo Teatro Strehler, dal 23 al 28 febbraio 2016
produzione Fondazione Emilia Romagna Teatro,
Teatro Stabile dell’Umbria, Teatro Stabile del Veneto
7 minuti
di Stefano Massini, regia di Alessandro Gassmann
con Ottavia Piccolo
e Paola Di Meglio, Silvia Piovan, Olga Rossi, Balkissa Maiga,
Stefania Ugomari Di Blas, Cecilia Di Giuli, Eleonora Bolla,
Vittoria Corallo, Arianna Ancarani, Stella Piccioni
scenografia Gianluca Amodio, costumi Lauretta Salvagnin,
light designer Marco Palmieri, musiche originali Pivio&Aldo de Scalzi,
videografie Marco Schiavoni
Undici donne – è Ottavia Piccolo a “guidarle” - in balia della paura di
perdere il lavoro sono costrette a uno sforzo eroico di raziocinio per non cedere alla legge della necessità che
la dirigenza della loro fabbrica tenta di usare come strumento di un tacito ricatto, per offuscare la loro dignità
e indebolire i diritti acquisiti. Questo il nucleo quanto mai attuale di 7 minuti , la cui vicenda ispirata a una
storia vera sembra aver esercitato un eguale potere sia su Stefano Massini, sia su Alessandro Gassmann. “Ci
sono storie che ti vengono a cercare. Sembra che facciano davvero di tutto per essere raccontate, per essere
scritte. Una di queste ha raggiunto e conquistato me, ed ha a che fare con le operaie tessili di Yssingeaux,
nell’Alta Loira”, ha detto Stefano Massini. “7 minuti di Stefano Massini, basato su un episodio realmente
accaduto in una fabbrica francese è, in questo passaggio storico, il testo che andavo cercando”, ha aggiunto
Alessandro Gassman. “Parliamo di lavoro, di donne, di diritti, raccontiamo le paure per il nostro futuro e per
quello dei nostri figli, le rabbie inconsulte che situazioni di precarietà̀ lavorative possono scatenare”.
Durata: 90 minuti
Piccolo Teatro Studio Melato, dal 9 al 21 febbraio 2016
produzione Teatri Uniti
in collaborazione con Università della Calabria
Calderón
di Pier Paolo Pasolini
regia di Francesco Saponaro
scene e costumi Lino Fiorito
con Andrea Renzi (cast in via di completamento)
e la partecipazione filmata di Anna Bonaiuto
In Calderón, ispirato a La vida es sueño, i personaggi dell’opera
originale agiscono nella Spagna franchista del 1967, corrispondente oggettivo del nostro presente,
consegnato dalla storia al crollo definitivo dei sogni e delle utopie. Il dramma è pervaso dal dubbio e dallo
smarrimento, dal rapporto feroce tra individuo e potere, in una costante alternanza fra realtà e allucinazione.
A fare da sfondo alla vicenda è il capolavoro Las Meninas di Velázquez, dipinto prepotente e ambiguo, che
rimanda al profondo rapporto dell'autore con le arti figurative. “È questa trasversalità dei linguaggi, che
continua a segnare il mio lavoro con Teatri Uniti, ad affascinarmi”, spiega il regista, Francesco Saponaro,
“perché porta a fare i conti con i riferimenti espressivi di cui è carica l'intera poetica di Pasolini e a spingere
la messa in scena sul versante del dialogo tra cinema e teatro, a partire dalla scelta degli interpreti tra cui
spiccano Anna Bonaiuto e Andrea Renzi (nella foto)”.
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OSPITALITÀ ITALIANE
Piccolo Teatro Studio Melato, dal 1 al 10 aprile 2016
produzione ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione
La prova
Testo, regia e coreografia Pascal Rambert
con (in ordine di apparizione)
Anna Della Rosa, Laura Marinoni, Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni
scene Daniel Jeanneteau, luci Yves Godin, musiche Alexandre Meyer
La prova sarà la versione italiana di Répétition, scritto e diretto da Pascal
Rambert (nella foto), di cui sono protagonisti Emmanuelle Béart, Audrey
Bonnet, Stanislas Nordey e Denis Podalydès e che ha debuttato lo scorso
mese di dicembre al parigino Festival d’Automne e sarà presentato in
esclusiva assoluta italiana a Vie Festival nell’autunno 2015. Di Rambert, ERT ha recentemente prodotto la
versione italiana di Clôture de l’amour, nel quale Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi hanno
magistralmente interpretato la cronaca sublime di una separazione annunciata. Questo nuovo lavoro non è
più incentrato sul tema dell’amore e della separazione ma riguarda la scrittura e l’atto creativo. E, al centro,
l’essere umano, l’artista, confusi, messi a nudo. In La prova ritroviamo dunque Anna Della Rosa e Luca
Lazzareschi insieme a Laura Marinoni e Giovanni Franzoni: in una sala prove, due attrici, uno scrittore e un
regista assistono all’implosione della loro unione artistica. “Ho visto più verità in alcuni momenti di teatro,
danza e letteratura che nella vita stessa. Ho cercato di mostrare questo passaggio costante che caratterizza il
mestiere dell’artista tra ciò che attingiamo dalla vita, la sua trasformazione in materia immaginaria e questo
flusso continuo che è l’oggetto del nostro parlare. Per me la vita e la finzione sono sempre legate l’una
all’altra. Non si interrompono mai. Questo flusso ininterrotto è uno dei possibili argomenti dello spettacolo”.
Piccolo Teatro Studio Melato, dal 17 al 29 maggio 2016
produzione Compagnia Lombardi Tiezzi
Il ritorno di Casanova
di Arthur Schnitzler, traduzione
adattamento e regia di Federico Tiezzi
drammaturgia Sandro Lombardi e Fabrizio Sinisi
costumi Giovanna Buzzi, luci Gianni Pollini
con Sandro Lombardi (nella foto) e Luca Terracciano
musiche eseguite dal vivo
in collaborazione con Accademia Filarmonica Romana,
Conservatorio di Musica Luigi Cherubini-Firenze,
Museo Nazionale del Bargello
L’avventuriero veneziano, giunto a 53 anni, stanco di avventure
erotiche e nauseato da un passato di diplomatico da strapazzo, ha un solo desiderio: tornare nell’amata
Venezia. Quando sembra che il sogno stia per realizzarsi, un vecchio amico lo trascina in una casa di
campagna nei pressi di Mantova, dove Casanova incontra la giovane Marcolina, che riaccende in lui il
desiderio. Lo sguardo che la donna gli rivolge, freddo e indifferente, lo getta nella disperazione: si sente
vecchio e privo di fascino. L’amaro sapore della sconfitta lo spinge a un estremo quanto folle tentativo:
sospettando che la giovane sia l’amante di un bellimbusto, un certo sottotenente Lorenzi, fa di tutto per
scoprire la verità e, avuta conferma ai suoi sospetti, una notte si sostituisce con l’inganno a Lorenzi. Avrà
così l’amore desiderato della bella Marcolina. Dopo un sogno misterioso, al risveglio, la situazione precipita.
Il Ritorno di Casanova (1918) è uno dei capolavori di Schnitzler. In questo racconto, ridotto a opera teatrale
attraverso l’artificio di far parlare Casanova in prima persona, si rivela la tragicommedia della coscienza
moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta ai propri istinti e ai propri falsi valori, nel tentativo di
sottrarsi alla vecchiaia e alla morte.
Durata: 70 minuti
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OSPITALITÀ ITALIANE
Piccolo Teatro Strehler, dal 12 al 24 gennaio 2016
produzione Teatro Stabile di Bolzano
Molière: la recita di Versailles
di Stefano Massini, Paolo Rossi, Giampiero Solari
regia Giampiero Solari
scene e costumi Elisabetta Gabbioneta, luci Gigi Saccomandi
con Paolo Rossi, canzoni originali Gianmaria Testa
musiche eseguite dal vivo Emanuele Dell’Aquila e I Virtuosi del Carso
In L’improvvisazione di Versailles (L'Impromptu de Versailles), commedia
scritta nel 1663, Molière riassume l’esperienza del teatro comico italiano e in
particolare della commedia dell’arte, con l’intento di fondare la nuova
commedia di carattere e di costume. Il grande commediografo e capocomico
francese infatti, riteneva necessario realizzare opere che attraessero il
pubblico, non soltanto quello della corte e di Parigi, ma anche la “platea che
si lascia coinvolgere”. La riscrittura dell’opera, firmata da Stefano Massini,
Paolo Rossi (nella foto) e Giampiero Solari, si prefigge di approfondire l’arte
comica, fondendo tradizione e attualità con rigore e poesia. Ne nasce una divertente rappresentazione della
vita quotidiana dei teatranti, alla ricerca del capolavoro, tra brani tratti dalle commedie più celebri e stralci
della biografia straordinariamente affascinante del grande capocomico francese. Un viaggio nel teatro, nelle
opere e nella biografia di Molière, il racconto del dietro le quinte di una compagnia in prova che deve
allestire uno spettacolo in tutta fretta, una nuova commedia che mette a confronto in un gioco di specchi
temporali ed esistenziali il lavoro e la vita del capocomico Molière e del personaggio capocomico Paolo
Rossi.
Piccolo Teatro Grassi, dal 22 al 27 settembre 2015
Produzione Promo Music
Il registro dei peccati
Rapsodia lieve per racconti, melopee, narrazioni e storielle
recital-reading sul mondo khassidico
ideato ed interpretato da Moni Ovadia
Spettacolo con sovratitoli in inglese
Moni Ovadia (nella foto) accompagna lo spettatore in un viaggio
straordinario nel khassidismo, un mondo estirpato dal paesaggio umano
e spirituale dalla brutalità dell’odio, ma che continua a parlare grazie
alla sua indomita, colorata e pulsante energia.
Il khassidismo è la celebrazione della fragilità umana e della sua
bellezza, nella quale si riconosce la maestà del divino, ineffabile e
invisibile, ma con il quale si intrattengono relazioni di familiarità e
persino di prossimità irriverente, senza trascorrere mai nella blasfemia. Quel divino viene celebrato con la
preghiera e con lo studio, ma anche con il canto, la danza, la narrazione e predilige l’umorismo il cui esprìt
era sommamente stimato dai grandi maestri del khassidismo che ne apprezzavano il potere anti idolatrico.
Incontrare quel mondo anche solo nel riverbero delle sue iridescenze, percepire i profumi della sua anima e
ascoltarne la voce è un esperienza indimenticabile.
Durata: un’ora e 50 minuti
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OSPITALITÀ ITALIANE
produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo
Trilogia del Naufragio
testo e regia Lina Prosa
scene, luci e video design Paolo Calafiore
costumi Mela Dell’Erba
Piccolo Teatro Grassi, dal 27 ottobre al 4 novembre 2015
Lampedusa Beach
con Elisa Lucarelli (nella foto)
Piccolo Teatro Studio Melato, dal 10 al 15 maggio 2016
Lampedusa Snow
con Federico Lima Roque (nella foto)
Lampedusa Way
previsto in programmazione nella Stagione 2016-2017
Lampedusa Beach è il primo dei tre testi che compongono la Trilogia del naufragio di Lina Prosa. Scritto nel
2003 è stato prodotto e messo in scena nel 2013, a Parigi, dalla Comédie-Française. Si tratta di un intenso
monologo sull’emigrazione clandestina, la testimonianza di Shauba, una giovane africana naufragata al largo
di Lampedusa. Inghiottita dal mare, racconta la sua esperienza: il sogno di una vita migliore, l’ingiustizia del
mondo, ma anche il suo rapporto primordiale con l'acqua, con la sua identità mediterranea. “Il tempo della
discesa del corpo negli abissi coincide con il tempo della scrittura”, spiega Lina Prosa. “La parola annegata
di Shauba dà vita a un’odissea sott’acqua in cui la fine, l’arrivo al fondo, è un respiro lungo elevato a
racconto”.
Lampedusa Snow è il secondo capitolo della Trilogia, andato in scena con
successo alla Comèdie-Française tra gennaio e febbraio 2014. Ispirato, come
il precedente, a un fatto di cronaca, anche questo testo è il racconto in prima
persona di un’odissea tragica. Alcuni anni fa, a causa del sovraffollamento
del centro di accoglienza di Lampedusa, alcuni migranti vennero trasferiti in
un altro centro a circa 1800 metri di altitudine. Mohamed è uno di questi
migranti: con indosso una felpa usata, troppo grande per lui, il giovane
ingegnere africano, stanco dell’attesa che sembra non dover finire mai,
decide di cercare un varco per raggiungere l’altro versante del monte. Dopo
l’immersione negli abissi di Shauba, il pubblico assiste alla sofferta
ascensione di Mohamed, il quale, dopo un surreale incontro con un
partigiano che gli parla della rivoluzione e gli canta Bella ciao, sempre più
ansimante, viene avvolto dal freddo e dalla neve fino all’ultimo soffio di vita. Il teatro francese ha
recentemente prodotto l’intera Trilogia per la regia della stessa autrice.
Durata Lampedusa Beach: 55 minuti / Lampedusa Snow: 60 minuti
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OSPITALITÀ ITALIANE
Piccolo Teatro Grassi, dal 20 al 25 ottobre 2015
produzione Sardegna Teatro
Incendi
di Wajdi Mouawad, traduzione Caterina Gozzi
regia Guido De Monticelli
scene Fausto Dappiè, musiche Alessandro Olla, video Francesco Deiana
costumi Stefania Grilli, disegno luci Loïc François Hamelin
assistente alla regia Rosalba Ziccheddu
con Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Agnese Fois, Corrado Giannetti,
Paolo Meloni, Marta Proietti Orzella, Cesare Saliu, Giorgia Senesi,
Marco Spiga, Maria Grazia Sughi, Leonardo Tomasi, Luigi Tontoranelli
Spettacolo con sovratitoli in inglese
Incendi di Wajdi Mouawad, seconda tappa di una tetralogia
(o quartetto) dedicata alla memoria (e intitolata “Il sangue delle promesse”) fa rivivere gli sconvolgenti orrori
della guerra in Medioriente e, insieme, commuovere profondamente e comunicare un fortissimo senso della
vita, perfino della leggerezza e dell’incanto. Ha dell’epopea, a un tempo antichissima e modernissima,
quest’opera, intessuta coi fili del sangue e delle parole che combattono e risanano: un’odissea, che Mouawad
affida a due fratelli gemelli. Il loro sarà un lungo viaggio verso il mistero della loro origine. Tutto nasce
dall’apertura del testamento lasciato dalla madre: un silenzio ostinato ed enigmatico aveva accompagnato la
donna nei suoi ultimi anni di vita. In lei era l’indicibile. Ora, a ciascuno dei due giovani, lascia una lettera:
destinata l’una al padre che essi credevano morto, l’altra al fratello di cui ignoravano l’esistenza. La vicenda
assume il carattere dell’inchiesta, l’inseguimento di un enigma da sciogliere, che porterà i due ragazzi a
ripercorrere i sentieri di quel paese lontano, paese di guerre fratricide, sulle orme della madre e di se stessi.
Durata: 2 ore e 45 minuti
Piccolo Teatro Studio Melato, dal 3 all’8 maggio 2016
produzione Fortebraccio Teatro
in collaborazione con Armunia Festival Costa degli Etruschi,
Fondazione Orizzonti d’Arte, Emilia Romagna Teatro Fondazione
I giganti della montagna
di Luigi Pirandello, adattamento e regia Roberto Latini
con Roberto Latini (nella foto)
musiche e suoni Gianluca Misiti
luci e direzione tecnica Max Mugnai, video Barbara Weigel
Rappresentato postumo nel 1937, è l'ultimo dei capolavori pirandelliani ed
è incompleto. La vicenda è quella di una compagnia di attori che giunge
nelle sue peregrinazioni in un tempo e luogo indeterminati: al limite, fra la
favola e la realtà, alla Villa detta "la Scalogna".
Spiega Latini: “Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il
lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia
senza conclusione. Dopo le bellissime messe in scena che grandissimi registi e attori del nostro Teatro
recente e contemporaneo ci hanno già regalato, penso ci sia l’occasione di non resistere ad altre tentazioni.
Voglio immaginare tutta l'immaginazione che posso per muovere dalle parole di Pirandello verso un limite
che non conosco. Portarle ‘al di fuori di tempo e spazio’, come indicato nella prima didascalia, toglierle ai
personaggi e alle loro sfumature, ai caratteri, ai meccanismi dialogici, sperando possano portarmi ad altro,
altro che non so, altro, oltre tutto quello che può sembrare. Se i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio
mondo, per andare appena oltre, per provarci almeno, devo muovere proprio da quelli”.
Durata: un’ora e 55 minuti
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OSPITALITÀ ITALIANE
Piccolo Teatro Studio Melato, dal 2 al 7 febbraio 2016
produzione Romaeuropa Festival e Snaporazverein
in co-produzione con Théâtre MC93 Bobigny/Festival Standard
Ideal, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG,
Festival delle Colline Torinesi
DARLING (Ipotesi per un’Orestea)
con Anna Gualdo, Giuseppe Sartori,
Piersten Leirom, Gabriel Da Costa
drammaturgia ricci/forte
movimenti Marco Angelilli, elementi scenici Francesco Ghisu
costumi Gianluca Falaschi, suono Thomas Giorgi
assistente regia Liliana Laera, regia Stefano Ricci
Un nuovo atto della cosmogonia disegnata dai due dioscuri della
scena italiana, come sempre attraversata dal corto-circuito tra presente e mito. Scrivono ricci/forte (insieme
nella foto): “Gli orrori dell’Orestea, indipendentemente dalla domanda se siano o meno così lontani dai
simboli che ci vivono addosso, possono restituirci attraverso l’incubo una nuova piattaforma solida sul quale
poggiare le speranze di un futuro? O sarà l’ennesimo padiglione ospedaliero in cui accetteremo la punizione
del bromuro mitriale pur di seguire la striscia continua dell’utopica democrazia che ci viene indicata?”.
Eschilo e ricci/forte, genesi e ipercontemporaneo, Artaud e l’hard rock dei Led Zeppelin, sovrapposizioni
intertestuali sonore e fisiche, tutte tese a scansionare una lisergia che serva da bussola per rintracciare
traiettorie.
Durata: un’ora e 40 minuti
Piccolo Teatro Studio Melato, dal 26 al 31 gennaio 2016
produzione Anagoor 2014
in coproduzione con Festival delle Colline Torinesi, Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto,
University of Zagreb-Student Centre in Zagreb-Culture of Change
Anagoor è parte di Fies Factory e APAP-Performing Europe
Virgilio brucia
con Marco Menegoni, Gayanée Movsisyan, Massimiliano Briarava,
Moreno Callegari, Marta Kolega, Gloria Lindeman, Paola Dallan,
Monica Tonietto, Artemio Tosello, Emanuela Guizzon
con la partecipazione straordinaria di Marco Cavalcoli
regia di Simone Derai, drammaturgia di Simone Derai, Patrizia Vercesi
costumi Serena Bussolaro, Simone Derai, scene Simone Derai, Luisa Fabris
video Simone Derai, Giulio Favotto, musiche Mauro Martinuz
testi ispirati dalle opere di Publio Virgilio Marone, Hermann Broch, Emmanuel Carrère, Danilo Kiš,
Alessandro Barchiesi, Alessandro Fo, Joyce Carol Oates
Poesia e potere, bellezza e violenza, memoria e consenso: con Virgilio brucia la compagnia Anagoor affronta
questi temi in una prospettiva spiazzante. Sulla figura di Virgilio infatti grava il pregiudizio di essere un
poeta al servizio dell’ideologia imperiale, in cui Anagoor però individua delle incrinature: punto d’attacco
due libri dell’Eneide, quelli che Virgilio lesse ad Augusto, e dove sono narrati la violenza della distruzione di
Ilio, il viaggio nell’oltretomba, cesura definitiva con il passato relegato a memoria. Così Virgilio brucia
diventa l’occasione per squadernare quel rapporto tra arte e potere, la funzione della cultura e della memoria,
la guerra imperiale, la violenza e il rapporto di Virgilio, figlio di contadini mantovani, con la natura,
elemento che spesso appare sia nelle opere del poeta latino che nelle creazioni della compagnia. Una
identificazione di Virgilio con Enea, cadenzata sia da musiche corali eseguite dal vivo che da antichissime
tradizioni europee ed extraeuropee, che racchiudono la magia di quegli aedi che per primi cantarono l’epopea
di Troia e dei troiani, fino al minimalismo contemporaneo di John Tavener.
Durata: un’ora e 40 minuti
40
OSPITALITÀ ITALIANE
Piccolo Teatro Grassi, 6 e 7 novembre 2015
produzione Odemà
A tua immagine
Spettacolo vincitore Playfestival 2014
progetto drammaturgico Davide Gorla
diretto e interpretato da
Enrico Ballardini, Giulia Diletta D’Imperio, Davide Gorla
musiche originali Enrico Ballardini, disegno luci Monica Gorla
scene e costumi Odemà
Vincitore della seconda edizione di PlayFestival, il concorso
organizzato da ATIR Teatro Ringhiera in collaborazione con
Piccolo Teatro di Milano, riservato a compagnie emergenti under
40, lo spettacolo racconta la vicenda di una triade straordinaria. Circondati dalle nebbie di un non luogo, ci
troviamo dinnanzi a individui altolocatissimi. Il primo è venuto per chieder conto al padre di quali siano i
doveri e i privilegi che comporta questo essere figlio suo. Il secondo, il padre, sembra tergiversare dinnanzi a
queste richieste. Infine il terzo è venuto perché anch’egli può trarre degli interessi da questa unione. Ed è
proprio il terzo personaggio, questo diavolo, un po’ triste e un po’ ironico, a introdurci in un quadro familiare
terribile: quello di Lui, di Dio e di suo figlio Gesù. Parla di un Dio pessimo, ambizioso e insensibile più di
chiunque altro alla pena e al dolore. Unico scopo, dominare sulle genti. Ben venga se utile, il sacrificio
dell’unico figlio e altre nefandezze tali da far sperare il diavolo stesso, che non venga attribuita a lui la colpa
di tutto questo.
Durata: un’ora
Piccolo Teatro Studio, 10 e 11 settembre 2015
Compagnia San Patrignano & SanpaSingers (insieme nella foto)
Francesco povero
di Pietro Conversano
Torna al Piccolo la Compagnia di San Patrignano con Francesco
Povero, testo inedito e mai rappresentato scritto dall’attore e
regista Pietro Conversano nel 1996 su ispirazione di Orazio
Costa, di cui fu allievo e collaboratore. La parabola biografica e
spirituale di Francesco viene restituita attraverso una trama
linguistica che intreccia l’originale lingua jacoponica, come lo
stesso Costa volle, ai diversi dialetti dei ragazzi, per ricomporre
una differente ‘sacra rappresentazione’, un affresco scarno e
asciutto, privo di retorica ed enfasi. Lo spettacolo verrà arricchito dalla presenza dei SanpaSingers, il coro
della comunità, portando così in scena oltre 45 ragazzi tra attori, cantanti e musicisti. Musica e teatro si
sposano nel messaggio universale di Francesco che così bene si coniuga con l’esperienza dei ragazzi di San
Patrignano durante il percorso di recupero per riappropriarsi della propria vita.
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DANZA
Aterballetto con tre novità
L’Accademia del Teatro alla Scala
MilanoFlamencoFestival
E il Festival Internazionale di Danza
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DANZA/ATERBALLETTO
Piccolo Teatro Strehler, giugno 2016
Aterballetto al Piccolo
Quinta stagione per la collaborazione artistica tra
Aterballeto e Piccolo Teatro, ormai una vera e
propria ‘residenza’. Due serate, due programmi, due
trittici suddivisi fra sei coreografi nel segno dei grandi valori assodati e del rinnovamento. Tre
novità firmate da Johan Inger, Eugenio Scigliano e Philippe Kratz, un brano di un maestro della
danza del Novecento, Jiri Kylian, che entra per la prima volta nel repertorio della compagnia, e
due coreografie di Giuseppe Spota e Michele Di Stefano, rappresentanti della danza d’autore
italiana, compongono la proposta del più famoso ensemble di danza italiana indipendente. Un
programma che ben sintetizza il percorso intrapreso dalla direttrice artistica Cristina Bozzolini
con l’intento di rinnovare il repertorio della compagnia, affiancando autori internazionali a
nuovi talenti italiani.
Johan Inger
Dopo Andonis Foniadakis, quest’anno Aterballetto affida a Johan Inger il compito di creare una nuova
coreografia per la compagnia, con la quale aveva già lavorato per la ripresa di Rain Dogs, visto al Teatro
Strehler nel 2014. Inger, svedese, ex direttore del Cullberg Ballet e coreografo di punta del Nederland Dans
Theather, è tra gli autori contemporanei più interessanti, e i suoi lavori sono nel repertorio di numerose
compagnie in tutto il mondo.
Jiri Kylian
Di Jiri Kylian entra nel repertorio della compagnia 14’20” su musiche di Dirk Haubrich. “Il titolo - dice
Kylian - deriva semplicemente dalla durata di questo pezzo, che è parte del lavoro originale intitolato
27’52”. La nostra vita è condizionata dal tempo, ma tempo è un concetto astratto. Abbiamo costruito
congegni che misurano il tempo con maggiore precisione rispetto al passato, ma molti filosofi affermano che
non esiste un’entità chiamata tempo, è un’invenzione... Una cosa è certa: il nostro tempo è determinato da
due istanti piccolissimi, il momento in cui siamo nati e il momento in cui si muore. La mia coreografia parla
di tempo ma non solo: tratta anche di velocità, amore e invecchiamento”.
Eugenio Scigliano, Philippe Kratz, Michele Di Stefano, Giuseppe Spota
Oltre al nuovo passo a due firmato da Eugenio Scigliano, che da alcuni anni crea le sue coreografie per
Aterballetto, e la novità di Philippe Kratz, L’Eco dell’Acqua, ispirato a una poesia di Goethe sul tema del
destino, la danza d’autore italiana è rappresentata da Michele Di Stefano e Giuseppe Spota. Personalità
eclettica, intelligente e radicale, vincitore del Leone d’Argento per la Danza alla Biennale di Venezia 2014,
Di Stefano propone Upper East Side, su musiche originali di Lorenzo Bianchi Hoesch. Un lavoro
sull’architettura del movimento creata dalla dinamica dei corpi, una struttura in continua evoluzione in
quanto determinata dalla gestualità dei ballerini nello spazio, dalla loro velocità, dall’esecuzione di una
coreografia che è allo stesso tempo una geografia della danza. Giuseppe Spota torna all’Aterballetto,
compagnia nella quale ha danzato prima di trasferirsi in Germania, in veste di coreografo con LEGO. Nessun
riferimento specifico al famoso gioco di costruzioni, ma un collegamento lessicale e di concetto: “I legami
sono anche delle costruzioni”, dice Spota. “Legare è costruire, attraverso l’incontro di mani e di corpi, nella
consapevolezza che se uno non incastra bene ogni mattoncino la costruzione non avviene, esattamente come
nel gioco”.
Anche per la Stagione 2015/2016 sarà realizzato, in collaborazione con
Aterballetto, il Festival Internazionale di Danza. Il programma sarà annunciato
nell’autunnno 2015, per essere realizzato nel giugno/luglio 2016.
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DANZA/ACCADEMIA SCALA
Piccolo Teatro Strehler, dal 12 al 20 dicembre 2015 e dal 17 al 20 marzo 2016
Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala
diretta da Frédéric Olivieri
Una felicissima collaborazione lega, da 8 anni, l’Accademia del Teatro alla
Scala e il Piccolo, portando a esibirsi sul palcoscenico dello Strehler giovani
promesse della danza. Il legame si rinnova e consolida nella prossima
stagione con la coproduzione del tradizionale appuntamento di fine anno, un
titolo intramontabile della storia del balletto, la favola natalizia per eccellenza,
che torna a grande richiesta al Teatro Strehler: Lo Schiaccianoci nella
coreografia ideata nel 2011 da Frédéric Olivieri, a partire da Lev Ivanov.
Questa coreografia rappresenta un banco di prova importante che va ad
arricchire l’esperienza quotidiana di studio degli allievi. “Schiaccianoci è
particolarmente adatto per i nostri giovani danzatori – ha detto Frédéric
Olivieri. - Le sequenze delle scene e del quadro del primo atto, i numerosi
personaggi e le danze, e il gran passo a due del secondo atto consentono loro
di esprimersi sia tecnicamente sia artisticamente, mettendo in luce tutto il loro
potenziale di futuri professionisti”.
Dopo Lo Schiaccianoci natalizio, i giovani talenti della Scuola di Ballo
Accademia Teatro alla Scala tornano sul palcoscenico del Teatro Strehler con il tradizionale spettacolo a
serata mista, appuntamento di fine anno accademico che idealmente chiude i corsi. Si compone di una
coreografia ideata da Frédéric Olivieri per coinvolgere tutti gli allievi, evidenziando la tecnica appresa dai
giovani ballerini, dai primi corsi fino ai diplomandi, e di alcuni brani coreografici, scelti dal repertorio
classico, moderno e contemporaneo, vero e proprio banco di prova per i più grandi: da Petipa, Ivanov,
Bournonville ai maestri del Novecento e di oggi, come George Balanchine, Maurice Béjart, Mats Ek,
William Forsythe, Jirí Kylián, José Limón, Roland Petit, Angelin Preljocaj.
DANZA/FLAMENCO
Piccolo Teatro Strehler / Studio Melato, luglio 2016
produzione PuntoFlamenco
Organizzazione e direzione artistica Maria Rosaria Mottola
con Patrocinio di Ministerio de Educación, Cultura y Deporte,
Instituto Nacional de las Artes Escénicas y de la Música (INAEM), Comune di Milano
MilanoFlamencoFestival
MilanoFlamencoFestival arriva alla 9° Edizione e si riconferma come uno degli appuntamenti più attesi
dell’estate milanese. Il successo delle edizioni passate premia la manifestazione organizzata e prodotta
dall’Associazione Punto Flamenco diretta da Maria Rosaria Mottola: una settimana culturale, dedicata
esclusivamente al flamenco con compagnie di fama mondiale in perfetto equilibrio tra tradizione e
innovazione. Oltre agli spettacoli il Festival offre attività parallele: conferenze, esposizioni, workshop con
artisti internazionali, nell’ottica di promuovere quest’arte Patrimonio Immateriale dell’Umanità che
contribuisce a fare di Milano la capitale europea delle culture.
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COLLABORAZIONI
LEGAMI STORICI. Compagnia Carlo Colla e Figli,
Civica Jazz Band, Accademia del Teatro alla Scala,
MiTo, Milano per Gaber
CINEMA. Milano Film Festival, Festival Mix Milano,
Souq Film Festival
COLLABORAZIONI MEDIA.
Fondazione Corriere della Sera, Radio24
E gli Amici del Piccolo
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COLLABORAZIONI/COLLA
Si rinnova il sodalizio con la Compagnia Marionettistica Carlo
Colla & Figli che dalla Stagione 1999/2000 impreziosisce il
cartellone del Piccolo Teatro con opere di prosa, lirica, balletto
affidate all’incanto interpretativo degli “attori di legno”:
capolavori di artigianato, di scenografia e sartoria in miniatura,
che lasciano ‘a bocca aperta’ e commuovono il pubblico di tutte
le età. Come tradizione, due sono gli appuntamenti anche nella
Stagione 2015/2016, quello natalizio, con Il gatto con gli stivali, e quello ‘estivo’ con Macbeth.
Piccolo Teatro Studio Melato, dal 27 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016
Produzione Associazione Grupporiani - Comune di Milano - Cultura - Teatro convenzionato
Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli
Il gatto con gli stivali
fiaba in due tempi di Carlo II Colla, tratto dall’omonima fiaba di Charles Perrault
musica Felice Camesasca, scene Achille Lualdi e Franco Citterio
costumi Carlo II Colla ed Eugenio Monti Colla, regia Eugenio Monti Colla
Il gatto con gli stivali è, con Excelsior, uno dei maggiori successi della
Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli: rappresentato per la prima volta
nel 1911, è rimasto in scena al Teatro Gerolamo di Milano fino al 1957 (anno di
chiusura della celebre sala, una vera e propria “bomboniera” a misura di
marionette) e, dalla sua ripresa, nel 1987, conta oltre quattrocento repliche in
Italia e in Europa. Tratto dall’omonima fiaba di Charles Perrault ma “ripensato”
da Carlo II Colla per le marionette in forma di féerie (ovvero con parti recitate
alternate alle parti cantate e alle parti musicali), Il gatto con gli stivali è uno spettacolo ricco e fastoso, con
una messinscena capace di restituire il senso del fiabesco, sottolineato dalla musica scritta appositamente da
Felice Camesasca. Uno spettacolo ironico e sorprendente, capace di divertire tutti.
Durata: un’ora e 15 minuti
Piccolo Teatro Grassi, dal 10 al 19 giugno 2016
produzione Associazione Grupporiani - Comune di Milano - Cultura - Teatro convenzionato
in collaborazione con Chicago Shakespeare Theater
Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli
Macbeth
riduzione per marionette di Eugenio Monti Colla
dell’omonimo dramma di William Shakespeare
musica Fabio Vacchi, scene e luci Franco Citterio
costumi Eugenio Monti Colla e Cecilia Di Marco
regia Eugenio Monti Colla
Il dramma shakespeariano ha sempre trovato posto nel repertorio del teatro
marionettistico italiano di tradizione dalla prima metà del XIX secolo, quando la funzione prima delle
compagnie era la divulgazione dei grandi classici del teatro, della letteratura e dell’opera lirica. Si tratta dei
testi più conosciuti e comprensibili come Otello, Romeo e Giulietta e Macbeth. A quest’ultimo ha dedicato la
sua particolare attenzione la Compagnia Carlo Colla & Figli, rinnovando lo spettacolo per una messa in
scena di grande impatto emotivo: 150 personaggi, con bocca e mani mobili per ottenere una gestualità
stilizzata ma di grande pathos, un testo tradotto da Eugenio Monti Colla e le voci registrate di un gruppo di
attori italiani rendono questo Macbeth uno spettacolo imperdibile, nella più pura tradizione della Compagnia
Marionettistica più famosa d’Italia.
Durata: un’ora e 45 minuti
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COLLABORAZIONI/JAZZ
Jazz al Piccolo – Orchestra senza confini
XVIII edizione
Organizzato da Associazione Culturale Musica Oggi e dal Piccolo Teatro di Milano
con la Civica Jazz Band - solisti: Emilio Soana (tromba), Roberto Rossi (trombone),
Giulio Visibelli (sassofoni e flauti), Marco Vaggi o Lucio Terzano (contrabbasso),
Tony Arco (batteria) e gli studenti dei Civici Corsi di Jazz di Milano
direttore musicale Enrico Intra (nella foto), direttore artistico Maurizio Franco
Per la sua XVIII edizione Orchestra Senza Confini guarda senza pregiudizi agli stili storici del jazz, omaggia
la figura di Frank Sinatra nel centenario della nascita e presenta uno spaccato di una delle scene jazzistiche
più attive d’Italia. Un programma come sempre originale, fuori dagli schemi, con progetti costruiti per
l’occasione e affidati all’interpretazione di un orchestra che nel 2016 festeggerà i suoi vent’anni di attività
artistica e formativa, arricchita da solisti prestigiosi e da significativi gruppi ospiti. L’incrocio di stili
jazzistici e di autori e interpreti che dal jazz hanno tratto ispirazione è un elemento caratterizzante della
rassegna, così come la scelta degli ospiti. Telesforo è stato invitato perché non è un cantante “alla Sinatra” e
porta una personale interpretazione a questo omaggio, che vuole evitare assolutamente il ricalco. Il Dixieland
è rappresentato da una formazione storica del panorama musicale milanese, così come lo Swing ha in
Tomelleri una sua moderna incarnazione. Per il Bebop saranno presenti solisti di altissimo profilo e
originalità, che attualizzano il linguaggio di Parker e Gillespie. Gershwiniana esalta le molteplici
competenze di interprete e improvvisatore di Michele Di Toro e offre uno spaccato del mondo di Gershwin,
artista proteiforme e trasversale quanto pochi altri. Infine, la sensazionale scena del jazz siciliano viene
proposta attraverso diverse generazioni di musicisti con gli arrangiamenti di Giovanni Mazzarino.
Programma
7 dicembre 2015
GERSHWINIANA
Rhapsody in blue e Songbook
solista ospite Michele Di Toro
e con la partecipazione degli Archi della Civica Scuola di Musica C.Abbado
gennaio 2016
DIXIELAND e SWING
solista ospite Paolo Tomelleri
e con la partecipazione
della Bovisa New Orleans Jazz Band
febbraio 2016
BEBOP
marzo 2016
100 SINATRA 100
solista ospite Gegè Telesforo
aprile 2016
SICILIAN NIGHT
solisti ospiti Giovanni Mazzarino
e altri esponenti della scena jazz siciliana
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COLLABORAZIONI/ACCADEMIA SCALA
Piccolo Teatro Strehler, dal 12 al 20 dicembre 2015
Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala
in collaborazione produttiva con Piccolo Teatro di Milano
Lo Schiaccianoci
coreografia Frédéric Olivieri, da Lev Ivanov Ivanovic
musica Pëtr Il’ic Ciajkovskij, scene-costumi Roberta Guidi di Bagno
Una felicissima collaborazione lega, da 8 anni, l’Accademia del
Teatro alla Scala e il Piccolo, portando a esibirsi sul palcoscenico
dello Strehler giovani promesse della danza. Il legame si rinnova e
consolida nella prossima stagione con la coproduzione del tradizionale
appuntamento di fine anno, un titolo intramontabile della storia del
balletto, la favola natalizia per eccellenza, che torna a grande richiesta al Teatro Strehler: Lo Schiaccianoci
nella coreografia ideata nel 2011 da Frédéric Olivieri a partire da Lev Ivanov. Questa coreografia rappresenta
un banco di prova importante che va ad arricchire l’esperienza quotidiana di studio degli allievi.
“Schiaccianoci è particolarmente adatto per i nostri giovani danzatori – ha detto Frédéric Olivieri. - Le
sequenze delle scene e del quadro del primo atto, i numerosi personaggi e le danze e il gran passo a due del
secondo atto consentono loro di esprimersi sia tecnicamente che artisticamente, mettendo in luce tutto il loro
potenziale di futuri professionisti”. L’allestimento in scena allo Strehler, nato nel 2000 al Teatro alla Scala
per la firma di Roberta Guidi di Bagno, è stato riportato a nuovo vigore e vivacità da un gruppo di ex allievi
del Corso per scenografi realizzatori e del Corso per sarti dello spettacolo, sapientemente seguiti dalla
scenografa e costumista romana.
Durata: 2 ore e 15 minuti
COLLABORAZIONI/MITO
Piccolo Teatro Strehler, Grassi e Studio Melato, dal 5 al 18 settembre 2015
Festival MITO SettembreMusica
Dal 2007 il Festival ha unito le due città di Milano e Torino
nell'impegno di diffondere le migliori espressioni musicali nei luoghi più
diversi delle città. La nona edizione di MITO SettembreMusica si svolge
dal 5 al 24 settembre 2015 e offre un palinsesto che si rivolge a un
pubblico internazionale con la messa in scena in prima italiana di
Akhnaten, l’opera di Philip Glass, le grandi orchestre come la
Filarmonica di San Pietroburgo, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra
del Teatro Mariinskij, e sentieri sonori che ritraggono i momenti di grande bellezza della musica italiana,
percorrendo suoni e tradizioni del Bel Paese.
Tra le numerose sedi cittadine coinvolte nel Festival, il Piccolo Teatro quest’anno ricopre un ruolo
d’eccezione grazie alla collaborazione per la messa in scena dell’opera di Philip Glass. Due gli
appuntamenti con il jazz internazionale al Piccolo Teatro Studio Melato: lunedì 7 settembre, in concerto
Pierre Dørge & New Jungle Orchestra presentano una commistione di suggestioni e suoni provenienti dalle
musiche asiatiche, africane ed europee, creando un universo che rende le loro performance un’esperienza
straordinaria; venerdì 18 settembre Piano Ring, una sfida tra Andrea Bacchetti e Michele Di Toro, in cui i
due pianisti si confronteranno su un repertorio che va dalla classica al jazz, spaziando da Liszt a Duke
Ellington, da Thelonious Monk a Mendelssohn. Domenica 6, eccezionalmente in doppia replica alle 15 e alle
18, la Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli, riproporrà Cenerentola nella versione andata in scena
nel 1906 in occasione dell’Esposizione Universale di Milano. Uno spettacolo storico in cui grandi e bambini
potranno ammirare le scene e i costumi originali, disegnati da Caramba, celebre costumista del Teatro alla
Scala, rivivere in una favola senza tempo.
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COLLABORAZIONI/MITO
Piccolo Teatro Strehler, 15 settembre 2015
Festival MITO SettembreMusica
in collaborazione produttiva con Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa
Akhnaten
photo Steve Pyke
Akhnaten è un’ opera in tre atti che andò in scena per la prima volta
all’Opera di Stato di Stoccarda nel marzo del 1984 e che, annota Philip
Glass (nella foto), “segna il culmine e la conclusione di un lungo periodo
della mia vita compositiva”.
“Akhnaten completa la trilogia delle opere ritratto che iniziai nel 1975 con
Einstein on the Beach (in collaborazione con Robert Wilson) e proseguì nel
1979 con Satyagraha”.
Ritratti di tre grandi uomini “che hanno
rivoluzionato il pensiero e gli eventi del loro tempo con la forza di una
visione interiore”: Einstein, l’uomo della scienza; Gandhi (Satyagraha),
l’uomo della politica; Akhnaten (Akhenaton), l’uomo della religione, il
faraone “monoteista” con il quale toccò il culmine, e si concluse, il “tempo
della Luce” nel lungo arco delle dinastie egizie.
Akhnaten è scritta per grande organico (sei solisti, coro e orchestra), rispetto
alle altre di quel decennio non impiega elettronica e, in sintonia con
soggetto e ambientazione, piega alle esigenze del canto “impostato” le
rigide geometrie dello stile cosiddetto “ripetitivo” americano, presto entrato
nel linguaggio del nostro tempo in tutte le sue forme. L’opera presentata in
forma di concerto, con l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio di Torino,
andrà in scena in prima italiana per il Festival MITO il 15 settembre al Piccolo Teatro Strehler. La regia
video, affidata a Luca Scarzella, prevede una doppia proiezione inedita appositamente creata per questa
produzione, basata sulle immagini dei reperti archeologici del Museo Egizio di Torino.
COLLABORAZIONI/GABER
Milano per Gaber
Piccolo Teatro Grassi, aprile 2016
Continua la collaborazione con la Fondazione Gaber con spettacoli e incontri
per mantenere viva, soprattutto tra i giovani, la conoscenza e la passione per
l’autore che proprio al Piccolo ha dato vita al Teatro-Canzone: una vera e
propria forma espressiva che coniuga libertà intellettuale e responsabilità
civile. Con la collaborazione dell'Ufficio Proposte Culturali del Piccolo Teatro
di Milano, continuano nelle scuole di Milano e della Regione, le richiestissime
Lezioni-Spettacolo per far conoscere alle nuove generazioni l'attualità del
pensiero di Giorgio Gaber.
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COLLABORAZIONI/CINEMA
Milano Film Festival
Piccolo Teatro Strehler/Studio Melato, 10-20 settembre 2015
produzione esterni
Da vent’anni il Milano Film Festival promuove il cinema indipendente e i
talenti italiani e internazionali. Una ricerca che tocca da vicino sia il
linguaggio sia i contenuti, guardando con interesse a quei prodotti
artistici che utilizzano le nuove tecnologie e ripensano formati e generi,
con un occhio speciale al cinema degli esordi ma anche ai grandi maestri
'irregolari' del cinema mondiale. Centro nevralgico del festival sarà, come
accade ormai da quindici anni, il Teatro Strehler di Milano, con il suo
Sagrato, e il Teatro Studio, al quale si affiancheranno il Parco Sempione, vera e propria piazza del festival, e
altri luoghi in città, che si animeranno per 11 giorni di cinema, musica e incontri con ospiti e registi
internazionali, raccogliendo davanti agli schermi oltre 100.000 persone da tutto il mondo, in due settimane a
Milano. Il programma prevede il CONCORSO INTERNAZIONALE LUNGOMETRAGGI, aperto solo a
opere prime e seconde di registi provenienti da ogni parte del mondo, tutte in anteprima italiana; il
tradizionale CONCORSO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI, riservato a registi under 40; COLPE
DI STATO, la storica rassegna fuori concorso che indaga la realtà complessa del sistema di potere nel
mondo; tutto affiancato da altre sezioni fuori concorso, film in anteprima, ospiti, workshop ed eventi
paralleli.
COLLABORAZIONI/CINEMA
30° Festival Mix Milano
di cinema gaylesbico e queer culture
Piccolo Teatro Strehler, giugno 2016
Organizzato da Associazione Culturale MIX Milano in collaborazione con MFN
Milano Film Network, la rete dei festival di cinema milanesi. Ideato da Giampaolo
Marzi, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, da dieci anni
ospitato dal Piccolo Teatro Strehler.
Nel 2016 giungerà al trentesimo anno il Festival MIX Milano di Cinema Gaylesbico e
Queer Culture, che tornerà a proporre nella sede del Piccolo Teatro Strehler una delle più importanti rassegne
di cinema tematico a livello internazionale. Film, letteratura, performance e musica costruiscono il percorso
multidisciplinare che il Festival MIX Milano propone, per raccontare identità in continuo movimento e
trasformazione, alla ricerca di un’idea nuova di cittadinanza.
L’edizione 2016 proporrà i tradizionali 100 titoli, suddivisi in tre sezioni macro, lungometraggi, documentari
e cortometraggi. Tre giurie formate da esperti e critici di cinema internazionali e nostrani sceglieranno i
migliori, fra tante anteprime, pellicole all’avanguardia, poliglotte e innovative. Accanto ai film una serie di
appuntamenti off, dalla letteratura alla musica al teatro performativo.
È attualmente in corso la campagna di crowdfunding per il coinvolgimento del pubblico nel processo
produttivo. ‘La cultura è un dono. All or nothing! Noi ci siamo’. I dettagli e gli aggiornamenti al link
www.limoney.it/festivalmixmilano.
L'edizione 2015 del Festival MIX Milano si svolgerà dal 3 al 6 luglio e sarà l'occasione per festeggiare 10
anni di festival al Piccolo Teatro Strehler.
50
COLLABORAZIONI/CINEMA
Souq Film Festival
Continua la collaborazione tra Fondazione Casa della carità e il Piccolo con la
quarta edizione del SOUQ Film Festival. La manifestazione, che in tre edizioni ha
proposto al pubblico milanese oltre 50 opere di registi provenienti da tutto il
mondo, nasce per raccontare il tema della sofferenza urbana, che la Casa della
carità si adopera ogni giorno per alleviare. In questa cornice tematica, il cinema
fotografa quel vorticoso prisma di difficoltà che accomunano gli abitanti delle aree
metropolitane del nostro pianeta: storie di esclusione, ma anche di riscatto che
sappiano parlare al grande pubblico, coinvolgere ed emozionare, ma anche promuovere una maggiore
consapevolezza dei problemi che investono le nostre città e inspirare soluzioni possibili e concrete. Il quarto
appuntamento è in programma venerdì 20 e sabato 21 novembre 2015 nell’auditorium del Centro Culturale
San Fedele di Milano. Le iscrizioni al concorso, tramite il quale verranno selezionati i corti partecipanti,
apriranno invece ad inizio estate.
Il SOUQ Film Festival 2015 è un evento promosso dal Centro Studi Sofferenza Urbana della Fondazione
Casa della carità in collaborazione con il Piccolo Teatro e il Centro Culturale San Fedele.
www.souqfilmfestival.net
COLLABORAZIONI/PARTNER
Fondazione Corriere della Sera
La Fondazione Corriere della Sera prosegue la collaborazione con il Piccolo Teatro
nella Stagione 2015/16 partecipando alla nuova edizione dell’Osservatorio sul
presente. A seguito del progetto Osservatorio sul presente: la legalità 2014, nella
quale è stato proposto un ciclo di incontri in sala Buzzati sulle declinazioni che la
parola “Legalità” suggerisce, per la prossima stagione teatrale è in programma una
nuova tappa del progetto. In collaborazione con il Corso di Sociologia della
Criminalità Organizzata dell’Università degli Studi di Milano saranno realizzate letture e approfondimenti
curati da Marco Rampoldi e Nando dalla Chiesa.
Radio24
Voci d’impresa e non solo… a teatro
Anche nella Stagione 2015/16 le produzioni del Piccolo Teatro saranno
protagoniste di “incursioni” radiofoniche da e con Radio24. Dal successo della
rassegna “Pagine per il futuro” della Stagione 2012/13 nasce, nelle stagioni
successive, il percorso “Storie d’impresa” e l’ampia collaborazione intorno allo
spettacolo “Lehman Trilogy” di Stefano Massini con la Regia di Luca Ronconi,
in occasione del quale, insieme a Borsa italiana, sono stati organizzati incontri, letture e approfondimenti: è
nato un vero e proprio “modello” di narrazione intorno al mondo dell’impresa con e nel teatro.
L’impegno degli “Amici del Piccolo” è ancora una volta quello di approfondire alcuni
temi che ispirano la programmazione del Piccolo Teatro, sempre più attenta alla grande
tradizione e sensibile alla nuova drammaturgia italiana e internazionale.
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FORMAZIONE
La Scuola di Teatro Luca Ronconi
prosegue il suo lavoro sotto la direzione
di Carmelo Rifici
Dialogo continuo con le scuole
Dalle primarie alle superiori
così nasce il nuovo pubblico
Università, accademie e scuole
di specializzazione: al Piccolo Teatro
itinerari di studio e di ricerca
Masterclass, stages,
incontri con il pubblico
Un teatro aperto e vissuto
tutto il giorno, tutti i giorni
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LA SCUOLA DI TEATRO LUCA RONCONI
Diretta da Carmelo Rifici
Con la Stagione 2015/16 riprendono le lezioni del II anno del
Corso Luchino Visconti della Scuola per attori oggi intitolata a
Luca Ronconi.
I 28 allievi proseguiranno il loro percorso di formazione sotto la
guida di Carmelo Rifici, e del Coordinatore didattico, Giovanni
Crippa.
“Nella mia esperienza di regista - diceva Ronconi - il lavoro di
messa in scena non è mai stato disgiunto da quello didattico,
essenzialmente (ma non solo) concentrato sulla figura
dell’attore. Ritengo che per l’esercizio dell’arte scenica il
talento, qualora non venga sostenuto da un serio e scrupoloso iter di formazione, non sia sufficiente. Nella
nostra civiltà teatrale i giovani attori, se privi di un solido patrimonio di tecniche e della possibilità di validi
tirocini, rischiano di essere consumati nel fulmineo ed effimero volgere dell’evento.
Per me, formare un attore – oggi – significa fornire a un giovane gli strumenti tecnici per durare e la
possibilità di sviluppare uno spirito critico rispetto a una lettura sia di se stessi, sia del teatro, sia del
mondo.”
Secondo questo orientamento, la Scuola Luca Ronconi offre agli allievi la possibilità di confrontarsi con una
pluralità di metodi e l’attenzione del consolidato corpo docente è puntata sulle singolarità di ciascun giovane,
prediligendo la formazione dell’allievo, inteso come singolo individuo, piuttosto che del gruppo.
Date queste premesse, la prassi didattica limita al massimo l’impostazione teorica per incrementare, invece,
l’esercizio educativo dell’insegnare teatro facendo teatro, permettendo, cioè, agli allievi di alternare
l’esperienza didattica a quella concreta del palcoscenico.
53
FORMAZIONE E NUOVI PUBBLICI
I temi centrali della Stagione 2015/2016 si riflettono in molteplici percorsi e azioni formative che
attraversano tutta la programmazione e si rivolgono all’intera filiera didattica.
Le proposte a carattere formativo sono indirizzate ai docenti, con seminari dedicati, e agli studenti - dalla
Scuola Primaria all’alta formazione universitaria - e hanno per obiettivo la costruzione di progetti
interdisciplinari e momenti di confronto tra i linguaggi della scena e il mondo dell’istruzione.
350 insegnanti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie, vengono coinvolti ogni anno in
laboratori e attività formative
2.350 bambini partecipano ai Benvenuti al Piccolo
320 incontri nelle scuole secondarie di Milano, Regione Lombardia e regioni limitrofe (Emilia
Romagna – Piemonte)
25.500 studenti provenienti da scuole primarie, secondarie e università sono coinvolti in attività
formative nelle scuole, nelle università e al Piccolo Teatro
36 collaborazioni con Università, Accademie, Scuole di alta formazione e Master a Milano, in Italia e
all’estero siglate negli ultimi 10 anni
47% del pubblico del Piccolo Teatro ha meno di 26 anni
Scuola Primaria
La stagione per i ragazzi della Scuola Primaria si apre con Il mestiere del teatro - Benvenuti al Piccolo, a
cura di Stefano Guizzi, un vero e proprio spettacolo itinerante che racconta i mestieri della scena e il fascino
del mondo “dietro le quinte”. Il viaggio prosegue con C’era una volta… Miti Dei Stelle e Pianeti
dell’Universo
di Flavio Albanese, spettacolo di narrazione che evoca la nascita del Mito, con uno sguardo alla scienza e
largo spazio al fascino della parola. Teatro d’attore e teatro d’ombre si fondono per mettere in scena un
frammento della vita di Carlo Goldoni
ne La barca dei comici, regia di Stefano
de Luca, dove la fuga giovanile
dell’autore veneziano a bordo di una
barca di comici dell’arte diventa uno
strumento straordinario per raccontare,
anche ai più giovani, il teatro e le sue
magie.
Inoltre, rientrano nel “semestre Expo”
(maggio/ottobre 2015) due spettacolilaboratorio per i più piccoli e loro
famiglie al Chiostro Nina Vinchi, Attori,
mercanti e corsari, a cura di Stefano de
Luca, ispirato all’omonimo saggio di
Siro Ferrone sul variegato e ricchissimo
mondo dei Comici dell’Arte
e
Marionette al Chiostro con la Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli.
In occasione della programmazione degli spettacoli verranno proposti agli insegnanti momenti di
approfondimento, realizzati in collaborazione con le Università milanesi.
54
Scuola Secondaria di primo e secondo grado
Anche gli studenti delle Scuole secondarie di primo grado potranno avvicinarsi alla figura di Carlo Goldoni
attraverso La barca dei comici, spettacolo di grande efficacia comunicativa, ma anche ricco di spunti
didattici relativi alla storia del teatro del ‘700 e della Commedia dell’Arte.
Il mito omerico e la perennità del tema tragico della guerra si ritrovano in Iliade, mito e guerra, regia di
Stefano Scherini, in cui i versi di Omero, visti attraverso lo sguardo dell’archeologo Heinrich Schliemann,
permettono di scoprire i luoghi che sono stati teatro della guerra più leggendaria della storia.
Anche in questa stagione, per gli spettatori della Scuola Secondaria di primo e secondo grado, grande spazio
al teatro in lingua inglese. Torna infatti Wordsandsounds, un mese di spettacoli, incontri e laboratori al
Teatro Studio Melato con Charioteer Theatre, compagnia scozzese guidata da Laura Pasetti.
Quest’anno, in occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare, il tema
della rassegna sarà Shakespeare 2.016, con due nuove proposte per la Scuola Secondaria di primo e secondo
grado, all’interno di Progetto Coriolano: Sons of God, prove aperte e laboratori in lingua inglese per studenti
e insegnanti.
I percorsi per gli studenti e i docenti della Scuola Secondaria di secondo grado si sviluppano sull’intera
programmazione, con particolare attenzione alle produzioni del Piccolo Teatro, di cui rielaborano temi e
motivi portanti.
Nella Stagione 2015/16, una prima area di lavoro è centrata sul mito con proposte juniores come C’era una
volta… Miti Dei Stelle e Pianeti dell’Universo, Iliade, mito e guerra, ma anche Virgilio brucia della
Compagnia Anagoor.
Un itinerario goldoniano si profila invece a partire da Le donne gelose, commedia in veneziano scelta da
Luca Ronconi e messa in scena da Giorgio Sangati, da cui emerge il tema dell’azzardo dalle forti risonanze
contemporanee, per proseguire poi attraverso i Mémoires, cui è ispirato La barca dei Comici, e
l’intramontabile Arlecchino servitore di due padroni.
L’opera di Pirandello, di cui Federico Tiezzi dirige Questa sera si recita a soggetto, sarà un ulteriore spunto
di approfondimento, così come l’universo di Bertolt Brecht che, a partire da L’Opera da tre soldi firmata da
Damiano Michieletto, sarà al centro di un percorso che attraverserà la stagione, coinvolgendo le Università
milanesi in una ricerca interdisciplinare.
Credoinunsoloodio di Stefano Massini apre un percorso tematico rispetto a una delle questioni geopolitiche
più complesse dei nostri tempi, quella medio-orientale, ma si offre anche quale punto di partenza ideale di
una riflessione che coinvolge molti altri titoli/autori in stagione, rispetto al tema delle scrittura (delle
scritture).
La relazione con l’oggi è ribadita anche da Osservatorio sul Presente, progetto realizzato dal Piccolo Teatro
con l’Università degli Studi di Milano (in particolare con il Corso di Sociologia della Criminalità organizzata
di Nando dalla Chiesa) che prosegue quest’anno con un “laboratorio di drammaturgia del presente” dove i
fatti del giorno, rielaborati dagli studenti e dai ricercatori della Cattedra, acquisteranno una dimensione
teatrale.
Per gli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado, molte coproduzioni, ospitalità italiane e
internazionali del Piccolo possono offrire spunti di approfondimento che spaziano da grandi classici a testi
contemporanei. Tra queste, in particolare, Gabbiano di Anton Cechov, regia di Carmelo Rifici, Non ti pago,
di Eduardo de Filippo, regia di Luca de Filippo e, tra le presenze internazionali, Winter’s Tale di William
Shakespeare, regia di Declan Donnellan e Gaudeaumus di Lev Dodin.
Oltre ai percorsi di formazione per i docenti, realizzati nelle sedi del Piccolo, anche nel corso della prossima
stagione verranno proposti nelle scuole, agli studenti, incontri propedeutici alla visione degli spettacoli.
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Università, Accademie e Scuole di specializzazione
Il rapporto tra il Piccolo Teatro di Milano, le Università, le Accademie e le Istituzioni di formazione
superiore milanesi si consolida e si arricchisce e prevede, anche nella Stagione 2015/2016, un ricco
programma di attività, in cui il linguaggio teatrale si pone al centro di una prospettiva di lavoro comune,
ispirata al confronto interdisciplinare.
Università degli Studi di Milano
L’intero semestre del corso di Storia del Teatro e dello Spettacolo del
Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali e Ambientali, si svilupperà intorno a
Il lavoro teatrale di Luca Ronconi, inoltre il corso di Estetica dello Spettacolo
realizzerà un approfondimento sul tema del mito.
Prosegue il progetto Osservatorio sul presente, a cura di Nando dalla Chiesa e
Marco Rampoldi e con i ricercatori del corso di Sociologia della criminalità
organizzata, che presenterà al pubblico quattro spettacoli su temi connessi alla
legalità. Tra i principali interlocutori della stagione internazionale del Piccolo
Teatro i Dipartimenti linguistici presenti in Ateneo: Arabo, Cinese, Francese,
Inglese, Russo, Spagnolo e Tedesco. In particolare, Germanistica, seguirà un
percorso interdisciplinare dedicato all’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht e Kurt
Weill, per la regia di Damiano Michieletto.
Politecnico di Milano
Le molteplici relazioni tra mito e scienza, che si possono tracciare seguendo le
suggestioni offerte degli spettacoli, sono il punto di partenza di una delle aree di
confronto su temi formativi sviluppate in collaborazione con Politecnico di
Milano. Inoltre, la programmazione del Piccolo offre agli studenti di provenienza
internazionale del Politecnico la possibilità di seguire attività, workshop e
spettacoli in lingua originale.
Accademia Teatro alla Scala e MIP Politecnico di Milano
Master in Performing Arts Management
Seconda edizione del Master realizzato in partnership con Accademia Teatro alla
Scala e MIP Politecnico di Milano. Il piano didattico prevede lezioni frontali in
aula e un impegno progettuale dei partecipanti in un field project a confronto con i
differenti ambiti di lavoro del teatro.
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
In collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello
Spettacolo e l’interfacoltà di Economia e gestione dei beni culturali e dello
spettacolo verrà proposto un percorso dedicata alle scritture contemporanee per la
scena. L’attività editoriale a cura del Centro di Cultura e iniziativa teatrale "Mario
Apollonio" (CIT), avviata nelle scorse stagioni proseguirà con nuove proposte.
Prosegue inoltre la collaborazione con il Dipartimento di Psicologia con progetti
formativi rivolti al mondo della Scuola Secondaria di primo grado, basati sugli
spettacoli della stagione “juniores” del Piccolo e centrati sui temi dell’identità e
della crescita.
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Università Commerciale Luigi Bocconi
Si consolida la collaborazione con il Centro ASK e con le aree d’Arte e Cultura
dell’Università Commerciale Luigi Bocconi, tesa a sottolineare il rapporto tra il
discorso politico-economico e la rappresentazione teatrale.
Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
L’Ateneo si confronta con il Piccolo su temi legati al linguaggio della messa in
scena e dell’organizzazione, con lezioni e momenti di approfondimento in aula e
negli spazi del Teatro.
Università degli Studi di Milano Bicocca
Anche con Università degli Studi di Milano Bicocca si attivano proposte per gli
studenti che prevedono, oltre alla visione degli spettacoli del Piccolo Teatro, la
partecipazione ai percorsi didattici, momenti formativi e visite guidate dietro le
quinte.
Scuola d’Arte drammatica Paolo Grassi
La Scuola d'Arte drammatica "Paolo Grassi" ospita numerosi momenti d’incontro
con attori e registi protagonisti della stagione teatrale del Piccolo e prevede per gli
allievi delle diverse discipline una densa offerta di spettacoli e di attività
formative in teatro.
Accademia di Belle Arti di Brera di Milano
Il rapporto con l’Accademia si consolida sia sul piano istituzionale che su quello
dell’offerta formativa. Gli studenti della Scuola di Scenografia, in particolare,
oltre a integrare il piano di studi accademico con approfondimenti del linguaggio
scenico e teatrale, sono coinvolti in azioni divulgative legate a temi di pertinenza
artistica e scenografica per il pubblico del Piccolo.
Centro Sperimentale di Cinematografia
A seguito del progetto Nuovo… “Cinema Rovello” che anima il Chiostro Nina
Vinchi durante l’apertura estiva in occasione di EXPO, prosegue la collaborazione
con il Centro Sperimentale di Cinematografia, in cui gli studenti vengono
coinvolti nella visione degli spettacoli, nell’offerta formativa del Piccolo e nella
produzione di progetti video/teatrali.
Istituto Europeo del Design
I progetti condivisi con IED hanno un’accentuazione multimediale e coinvolgono
gli studenti nella produzione e realizzazione di progetti video legati alla
programmazione della stagione.
.
NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano
I progetti condivisi con NABA si sviluppano nelle aree dell’arte del costume e
della scenografia vicine ai contesti di specializzazione degli studenti.
Istituto Italiano di Fotografia
Prosegue anche per la Stagione 2015/2016 la collaborazione con Istituto Italiano
di Fotografia al fine di realizzare una documentazione fotografica degli spettacoli
in programma.
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IL PICCOLO PER IL PUBBLICO
A teatro con un clic
Piccolo Multimedia
Piccolo Social
Il Chiostro Nina Vinchi
La web tv del Piccolo Teatro
Servizi di biglietteria
Calendario
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A TEATRO CON UN CLIC
www.piccoloteatro.org
Cinquemila visitatori al giorno.
Una linea diretta con il Piccolo.
Online tutte le notizie sugli spettacoli,
con schede, fotografie, video, news e
archivi multimediali.
Sul sito è possibile acquistare i
biglietti degli spettacoli della stagione
e selezionare il posto che si desidera
scegliendolo direttamente sulla pianta
del teatro. Per ogni sala del Piccolo, il
sito offre inoltre un’anteprima della
visuale del palcoscenico dal posto
selezionato, per agevolare l’utente in
fase d’acquisto.
Gli
utenti
possono
stampare,
comodamente da casa, il proprio
biglietto
“ticket-less”
che
consente un più rapido accesso
in sala, senza passare dalla
biglietteria, tramite una semplice
lettura del codice a barre
riportato sul biglietto stesso.
Inoltre è possibile personalizzare la
propria esperienza sul sito, indicando
in fase d’acquisto l’altezza di coloro
che assisteranno allo spettacolo,
garantendo
così
una
migliore
fruizione anche per gli altri spettatori.
Il sito del Piccolo è consultabile
interamente in italiano e in inglese.
La community del Piccolo
Entra anche tu nella nostra community, unisciti agli oltre 137.000 utenti che già ricevono la newsletter del
Piccolo con le anticipazioni sulla programmazione, contenuti speciali e, in esclusiva, le migliori offerte sugli
spettacoli in scena.
Prosegue anche per la Stagione 2015/16 il programma fedeltà del Piccolo
Teatro, la Nuova Piccolo Card, che consente di accumulare punti in modo
facile e vantaggioso con l’acquisto dei biglietti, per accedere a
promozioni speciali direttamente sul sito www.piccoloteatro.org.
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PICCOLO MULTIMEDIA
App Piccolo Teatro
Scaricabile direttamente dall’App Store, l’App del Piccolo per
iPhone, da quest’anno anche in inglese, permette di conoscere gli
spettacoli in scena, acquistare biglietti in offerta, leggere le
ultime news ed entrare nel mondo di “Io sostengo il Piccolo”.
La “realtà aumentata” del Piccolo!
Puntando la camera del proprio iPhone sulle immagini di
locandine, manifesti o altri materiali cartacei che riportano
l’icona della “realtà aumentata”, è possibile consultare contenuti
speciali dedicati direttamente da mobile.
Inoltre, per coloro che si trovano nei pressi di una delle sale del Piccolo, la App offre un nuovo servizio di
geo-localizzazione, in grado di riconoscere quale dei tre Teatri si trovi più vicino all’utente, così da suggerire
informazioni, news e promozioni sullo spettacolo in scena in quel momento.
L’App “Edizioni Piccolo Teatro”, scaricabile da App Store e da Play Store, è una
biblioteca virtuale delle pubblicazioni del Piccolo. Molte le possibilità di
navigazione: gallerie fotografiche, video, testi, locandine, biografie degli artisti.
Per chi non si collega da mobile, i contenuti sono visibili attraverso una webApp,
pubblicata nelle schede dei relativi spettacoli sul sito www.piccoloteatro.org
PICCOLO SOCIAL
www.facebook.com/PiccoloTeatro
Oltre 114.000 fan da tutto il mondo! Uno spazio per condividere con tutti
gli utenti commenti sugli spettacoli in programma e sugli appuntamenti che
il Piccolo organizza. Per i fan biglietti scontati, giochi e altre iniziative
speciali ed esclusive.
www.twitter.com/Piccolo_Teatro
Un microblog dove gli utenti possono scambiarsi messaggi brevi e diretti,
commentare uno spettacolo, chiedere un’informazione, aggiornarsi sul
mondo della cultura e del teatro.
www.youtube.com/PiccoloTeatroMilano
I video del Piccolo sono anche su YouTube. Il Piccolo Teatro non poteva
mancare sul canale più cliccato, offrendo il meglio della propria produzione video.
instagram.com/piccoloteatromilano
Il Piccolo è anche su Instagram. La celebre applicazione gratuita per smartphone dove trovare le foto più
belle del dietro le quinte, i dettagli e i protagonisti del Piccolo, colti attraverso un punto di vista nuovo e
coinvolgente.
TripAdvisor
Una pagina dove gli spettatori possono lasciare recensioni sugli spettacoli visti. Uno strumento utile per chi
si trova in vacanza a Milano e che potrà così inserire il Piccolo nel suo itinerario turistico.
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IL CHIOSTRO NINA VINCHI
Un teatro aperto tutto il giorno, tutti i giorni
Il Piccolo Teatro, con il Comune di Milano, ha restituito alla città un luogo di servizio pubblico. Inaugurato
nel dicembre 2009, dopo un restauro conservativo che ha fatto riaffiorare affreschi di Scuola bramantesca di
grande valore artistico, il Chiostro Nina Vinchi è diventato la “quarta sala” del Piccolo Teatro, andando a
estendere l’attività del Teatro Grassi.
Frequentato da oltre 190.000 persone l’anno, il Chiostro è un vero e proprio spazio di aggregazione
sociale per la città aperto tutto il giorno grazie all’articolazione dei suoi spazi, vissuti quotidianamente da
pubblico del teatro, da cittadini e turisti provenienti da tutto il mondo. Il Chiostro è stato inserito nelle più
importanti guide turistiche internazionali quale luogo di alto interesse culturale della Città di Milano.
In occasione di Expo 2015 il Chiostro è sempre aperto da maggio a ottobre ospitando oltre 250 appuntamenti
di spettacolo per bambini e adulti, concerti Jazz, proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali e mostre.
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LA WEB TV DEL PICCOLO TEATRO
News, Spettacoli, Interviste 24 ore su 24
www.piccoloteatro.tv
È stata la prima televisione online di un teatro italiano. Viene realizzata grazie al contributo editoriale di 3D
produzioni e fonde la spettacolarità del teatro con la puntualità di un canale giornalistico. Un grande
contenitore dove curiosare tra le tante interviste con gli attori e i registi degli spettacoli, seguire le conferenze
stampa, tenersi aggiornati con gli special dedicati alla drammaturgia contemporanea. I canali sono quattro:
news, Stagione, Sky@Piccolo, archivio.
La 65esima edizione di Prix Italia, concorso internazionale per la radio, la televisione e il web, ha proclamato
la web tv del Piccolo Teatro vincitrice del Premio speciale nella sezione multimediale di produzioni a
contenuto culturale.
Prosegue, inoltre, la collaborazione con SkyArteHD per la produzione di speciali dedicati alla
programmazione del Piccolo Teatro realizzati da 3D Produzioni e presentati nel programma “Sky@Piccolo”,
in onda su SkyArteHD (canali 120 e 400 di Sky). I documentari sono disponibili 24 ore su 24 sulla web tv
del Piccolo.
News
Aggiornato quotidianamente, il canale news propone le ultime notizie della web-tv. Uno strumento prezioso
per chi vuole essere sempre informato sulle attività del Piccolo Teatro, dall’appassionato di teatro, al
giornalista, allo studente. Un mezzo di diffusione delle notizie che cresce con il pubblico e ne ascolta le
richieste.
Stagione
In anteprima, i trailers degli spettacoli in scena al Piccolo Teatro, momenti delle prove, con attori e registi,
speciali dai laboratori di scenografia e dalla sartoria.
Sky@Piccolo
Per rivedere le puntate integrali realizzate in collaborazione con SkyArteHD su alcuni degli spettacoli più
interessanti in programmazione.
Archivio
I video degli spettacoli storici, con interviste e documenti d’epoca dell’Archivio storico del Piccolo Teatro.
La web tv è realizzata con il sostegno della Fondazione Pasquinelli.
Una realizzazione Piccolo Teatro - 3D Produzioni sulla piattaforma di Ultrafragola.
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ALTRI SERVIZI DI BIGLIETTERIA
Posti riservati per carrozzine
Per gli spettatori con deficit motori dotati di carrozzina e relativi accompagnatori, il Piccolo Teatro mette a
disposizione nelle tre sale (Strehler, Grassi e Studio) alcuni posti acquistabili presso la biglietteria del Teatro
Strehler o attraverso la biglietteria telefonica. Questi posti si possono visualizzare alla pagina:
www.piccoloteatro.org/Posti-riservati-per-carrozzine.
Posti riservati e servizi per ipoudenti, ipovedenti e non vedenti
Gli spettatori con deficit uditivi e visivi possono acquistare alcuni posti dedicati in tutte e tre le sale
del Piccolo Teatro (Strehler, Grassi e Studio) recandosi presso la biglietteria del Teatro Strehler o chiamando
la biglietteria telefonica.
La platea del Teatro Strehler è dotata di un servizio di amplificazione ad induzione magnetica per ipoacusia e
sordità.
Presso le biglietterie serali dei tre Teatri sono disponibili programmi e fogli di sala stampati in caratteri
speciali per facilitare la lettura agli spettatori ipovedenti, oltre a fogli e programmi di sala trascritti in braille
per gli spettatori non vedenti realizzati grazie alla collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano.
Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni su biglietti e abbonamenti per i gruppi e il pubblico organizzato, pomeridiane per le scuole,
recite mattutine c’è il Servizio Promozione Pubblico e Proposte Culturali:
[email protected]
Informazioni, prevendita o prenotazione telefonica
Il Servizio di biglietteria telefonica del Piccolo Teatro risponde all'848.800.304 (max 1 scatto urbano da
telefono fisso) da lunedì a sabato 9.45-18.45; domenica dalle 10 alle 17. Per chi chiama dall'estero
tel. +39 02 42411889. È possibile ricevere via e-mail i biglietti acquistati tramite biglietteria telefonica
indicando il proprio indirizzo di posta elettronica
Biglietteria presso il Piccolo Teatro Strehler
In largo Greppi, 1 (M2 Lanza), da lunedì sabato 9.45-18.45 continuato; domenica 13-18.30.
NOVITA’: dal 9 maggio 2015 “Info point e biglietteria Chiostro Nina Vinchi"
Info point
da lunedì a venerdì dalle 13 fino
a un’ora prima dello spettacolo
sabato 10.45/15;
domenica chiuso
Biglietteria
da un’ora prima dello spettacolo in scena
dal 2 al 31 agosto anche dalle 13 alle 21
(sabato 15 e domenica 16 agosto chiuso)
e-mail dedicata al pubblico:
[email protected]
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CALENDARIO
Jaïbi, Violence(s)
4 - 5 sett 2015
Studio
5 - 18 sett 2015
Strehler/Studio/Grassi Festival MITO SettembreMusica
9 - 20 sett 2015
Grassi/Chiostro
9 - 30 set 2015
Chiostro Nina Vinchi de Luca, Attori, mercanti, corsari
10 - 11 sett 2015
Studio
Compagnia San Patrignano, Francesco povero
10 - 20 set 2015
Strehler/Studio
Milano Film Festival
15 sett 2015
Strehler
Glass, Akhnaten, Festival MITO SettembreMusica
22 - 27 sett 2015
Grassi
Moni Ovadia, Il registro dei peccati
TRAMEDAUTORE
aut 2015 - prim 2016 Scatola Magica
Il Mestiere del Teatro/Benvenuti al Piccolo, Guizzi
2 - 3 ott 2015
Grassi
Niangouna, Le Kung-Fu
6 - 18 ott 2015
Grassi
Emma Dante, Le sorelle Macaluso/Operetta burlesca
6 - 31 ott 2015
Strehler
Armitage/Omero, Odissey, Wilson
20 - 25 ott 2015
Grassi
Mouawad, Incendi, De Monticelli
22 ott - 22nov 2015
Studio
Goldoni, Le donne gelose, Sangati
27 ott - 4 nov 2015
Grassi
Prosa, Lampedusa Beach/Trilogia del Naufragio
nov 2015 - giu 2016
Scatola Magica
Osservatorio sul presente
6 - 7 nov 2015
Grassi
Odemà, A tua immagine
7 nov 2015
Strehler
MilanoMusica, Giordano Bruno
10 - 22 nov 2015
Strehler
E.De Filippo, Non ti pago, L. De Filippo
17 - 29 nov 2015
Grassi
Curino, Bella e Fiera, Bronzino
24 nov - 6 dic 2015
Strehler
Strauss, Der Park, Stein
dic 2015 - apr 2016
Strehler/Studio/Grassi Jazz al Piccolo
1 - 20 dic 2015
Studio
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Massini, Credoinunsolodio, Mandracchia/Toffolatti/Torres
4 - 20 dic 2015
Grassi
De Filippo, Natale in casa Cupiello, Russo Alesi
12 - 20 dic 2015
Strehler
Accademia Teatro alla Scala, Lo Schiaccianoci
27 dic ‘15 - 6 gen ‘16 Studio
Carlo Colla & Figli, Il gatto con gli stivali
28 dic ‘15- 10 gen ‘16 Strehler
SLAVA’S SNOWSHOW
12 - 24 gen 2016
Strehler
Massini/Rossi/Solari, Molière: la recita di Versailles, Solari
12 - 24 gen 2016
Studio
Čechov, Gabbiano, Rifici
12 - 31 gen 2016
Scatola Magica
Scardoni, Iliade mito e guerra, Scherini
26 - 31 gen 2016
Studio
Anagoor, Virgilio brucia
27 - 31 gen 2016
Strehler
Kaledin, Gaudeamus, Dodin
2 - 7 feb 2016
Studio
ricci/forte, DARLING (Ipotesi per un’Orestea)
2 - 14 feb 2016
Strehler
Miller, Il Prezzo, Orsini/Popolizio
4 feb - 24 mar 2016
Grassi
Pirandello, Questa sera si recita a soggetto, Tiezzi
9 - 21 feb 2016
Studio
Pasolini, Calderón, Saponaro
16 - 28 feb 2016
Scatola Magica
Albanese, C’era una volta…
17 - 21 feb 2016
Strehler
Shakespeare, Winter’s Tale, Donnellan
23 - 28 feb 2016
Strehler
Massini, 7 minuti, Gassmann
1 - 13 marzo 2016
Strehler
Büchner, La morte di Danton, Martone
8 - 20 mar 2016
Studio
Goldoni/Strehler, La barca dei comici, de Luca
17 - 20 marzo 2016
Strehler
Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala
aprile 2016
Grassi
Milano per Gaber
1 - 10 apr 2016
Studio
Rambert, La prova
5 - 24 apr 2016
Grassi
Saviano/Borrelli, Sanghenapule
13 - 30 apr 2016
Studio/Chiostro
WORDSANDSOUNDS: SHAKESPEARE 2.016
19 apr - 11 giu 2016 Strehler
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Brecht/Weill, L’opera da tre soldi, Michieletto
3 - 8 mag 2016
Studio
Pirandello, I giganti della montagna, Latini
3 - 22 mag 2016
Grassi
Goldoni, Arlecchino, Strehler/Soleri
10 - 15 mag 2016
Studio
Prosa, Lampedusa Snow/Trilogia del Naufragio
17 - 29 mag 2016
Studio
Schnitzler, Il ritorno di Casanova, Lombardi/Tiezzi
giugno 2016
Strehler
Aterballetto
giugno 2016
Strehler
Festival Mix Milano
10 - 19 giu 2016
Grassi
Carlo Colla & Figli, Macbeth
luglio 2016
Strehler/Studio
MilanoFlamencoFestival
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