INVERSIONE TERMICA 1. La stratificazione dell’atmosfera L’atmosfera è suddivisa in quattro strati fondamentali, all’interno dei quali la pressione, la densità dell’aria e la temperatura variano in maniera differente. Lo strato atmosferico in cui si svolgono tutte le attività umane e animali (compreso il trasporto aereo) si chiama troposfera e si estende fino a circa 10km di altezza alle medie latitudini. Qui la temperatura decresce con la quota, raggiungendo circa i -56°C e la sua composizione è omogenea per l’elevato rimescolamento dei gas. Ciò che separa la troposfera dallo strato superiore, la stratosfera (fino a 50km), si chiama tropopausa, molto fredda. La stratosfera, invece, prevede l’aumento della temperatura con la quota, in quanto qui si trova l’ozono (O3) che assorbe gran parte della radiazione ultravioletta proveniente dal sole. Tra i 50km e gli 80km, poi, troviamo la mesosfera, dove la temperatura crolla attorno ai -92°C in quanto c’è l’assenza di gas assorbenti. Infine, oltre gli 80km di quota, troviamo la termosfera, la quale si trova, alla sommità, a qualche migliaio di gradi secondo dati teorici. Figura { SEQ Figura \* ARABIC } Termometria dell'atmosfera e distribuzione dell'ozono 2. L’inversione termica In meteorologia con il termine inversione termica si indica un cambiamento dell’andamento della temperatura con la quota, dove molto spesso la temperatura aumenta più si va in alto. Viene perciò a rompersi il gradiente termico verticale standard di 0,6°C/1°C in meno ogni 100m di quota. Figura 2 Schema base dell'inversione termica 3. I tipi di inversione termica Le inversioni termiche sono di vario tipo e vengono classificate in base alla loro localizzazione nella troposfera (primi 10km circa dell’atmosfera) e in base a ciò che le ha generate. In modo particolare, possono venir classificate in: inversione termica al suolo e inversione termica in quota. L’inversione termica al suolo è generata dalla discesa notturna di aria fredda dai monti, da un’avvezione di aria calda o per irraggiamento notturno. Nel primo caso, l’aria più fredda e più pesante, tende ad accumularsi nei luoghi più bassi del suolo, generando anche un gradiente termico notevole con le quote superiori. Molto importante, però, è la velocità del vento. Infatti, con una ventilazione superiore a circa 10km/h, l’inversione termica viene notevolmente disturbata a causa dei moti turbolenti generati dalla rugosità del suolo. Nel secondo caso, un richiamo d’aria calda alle quote alte può portare a un deciso aumento termico ad alta quota, mentre in valle, grazie al famoso cuscino freddo, le temperature si mantengono basse. Nel ultimo caso, invece, una condizione di stabilità atmosferica (periodo anticiclonico), con cielo sereno, assenza di ventilazione e possibile effetto albedo, provoca il ristagno dell’aria in uno strato che può variare da alcune decine di metri fino a circa 200-300m di altezza. L’aria fredda, ovviamente, ha la capacità di contenere meno quantità di vapore acqueo rispetto all’aria calda e ciò provoca una saturazione dello strato prossimo al suolo. La conseguenza è la formazione delle nebbie da irraggiamento, appartenenti al genere degli stratus, mentre d’estate è più comune la formazione di foschia. Il secondo tipo di inversione è quella in quota o anche chiamata dinamica. La sua formazione avviene per vari motivi: in presenza di alta pressione e a causa di un fronte caldo. In presenza di alta pressione, l’aria tende a scendere dalle quote alte verso il suolo, con conseguente convergenza in quota (bassa pressione) e divergenza al suolo (alta pressione). Tale moto del vento provoca il fenomeno conosciuto come Figura 3 Schema moti anticiclonici subsidenza, che collegato alla compressione adiabatica fa aumentare la temperatura dell’aria. Per spiegare meglio quest’ultimo processo bisogna sapere che nella nostra atmosfera, spesso, le masse d'aria subiscono uno spostamento verticale, causato da ostacoli orografici come i monti o a fenomeni anticiclonici. Esse, venendosi a trovare in regioni con diversa pressione atmosferica, subiscono un processo di espansione o di compressione che è accompagnato da un conseguente raffreddamento o riscaldamento della stessa massa d’aria. In altre parole, aumenta l’energia interna al sistema, ma tutto ciò non è provato da fattori esterni ad esso. Normalmente, questo tipo di Figura 4 Warm Conveyor Belt. Questa è una delle cause di inversione termica al suolo negativa e positiva in quota inversione termica avviene ad una quota compresa tra gli 850hPa e i 600hPa. Un inversione in quota, come anche quella al suolo, può infine venir generata dalla presenza di aria calda che scorre sopra un strato d’aria fredda. L’avvezione d’aria calda provocante l’inversione termica può essere di tipo pre-frontale o legata alla Warm Conveyor Belt. 4. L’inversione termica vista dai diagrammi aerologici Un altro strumento molto utile, che permette una facile individuazione delle inversioni termiche e del profilo termodinamico dell’atmosfera, è il radiosondaggio. Esso viene fatto due volte al giorno tramite dei palloni sonda, alle ore 00:00 e 12:00. Questo a lato, mostra il profilo della temperatura all’aeroporto di Milano Linate il giorno 19 gennaio del 2007. Come si vede meglio nel grafico, che evidenzia solamente l’andamento delle temperature, nei primi 100m di quota la Figura 5 Radiosondaggio Milano Linate (19.01.2007) temperatura, dopo un lieve calo tende ad aumentare. Mentre al suolo abbiamo una temperatura di +15,8°C alla quota di 371m siamo a +19,4°C. Figura 6 Dati del radiosondaggio e profilo termometrico Milano Linate (19.01.2015) Un altro esempio di inversione termica, questa volta in quota, è quello mostrato dal diagramma aerologico Skew-T di Udine del giorno 11 gennaio 2015. Il pallone sonda parte con una temperatura al suolo di +8,8°C alle ore 12 circa e raggiunge la temperatura di +1,2°C a 1067m di quota. Da qui la curva termometrica tende nuovamente a valori positivi, raggiungendo il valore più alto a 1509m con +12,8°C. Anche in questo caso, siamo di fronte a un chiaro esempio di inversione termica. Ciò viene anche messo in risalto dal profilo igrometrico della colonna d’aria: saturazione a livello del suolo e nei primi 1100 metri circa e aria secca in alto. Figura 7 Profilo termometrico, igrometri e dati radiosondaggio Udine (11.01.2015) Sebastiano Carpentari Sebastiano Carpentari in collaborazione con OsservatorioCalliano di Andrea Pernecher