L’elastocompressione nelle ulcere non venose La riparazione tessutale delle lesioni croniche cutanee Napoli 04 – 06 marzo 2010 Giovanni Ragozzino U. O. Medicina Interna Villa Fiorita - CAPUA Elastocompressione: principi della contenzione - compressione “… agiscono mediante tre distinte azioni di tipo meccanico” 1. diretta sui tessuti 2. Sui vasi venosi ed arteriosi 3. Sui vasi linfatici Gradiente di Pressione La pressione media aortica è di 90 mmHg, mentre la P della vena cava alla congiunzione con l’atrio dx è ± 0. Si crea un gradiente di pressione (Λ P) = 90 mmHg, ovvero la forza complessiva che fa scorrere il sangue nel circolo sistemico λ P = MAP (pressione arteriosa media) Elastocompressione: assunti condivisi Elevata incidenza di arteriopatie “silenti” e/o diabete • Controindicata: compressione esterna in conflitto con insufficienza arteriosa ↓ Sofferenza tissutale ↓ necrosi Fisiopatologia del microcircolo Criteri di indicazione Premesse L’elastocompressione agisce in superficie agli AI con P ↓ superficie → profondità In superficie si esplicano le alterazioni patologiche maggiori: algie cutanee I fase: ↓ annessi II fase: modificazioni cutanee (alterazione scambio O2; ↓ T superficiale) III fase: lesioni trofiche → gangrena Criteri di indicazione Premesse L’elastocompressione agisce in superficie agli AI con P ↓ superficie → profondità La sofferenza delle strutture profonde si manifesta con: 1. Disturbi neuroestesici • Parestesie ed anestesia 2. Muscolari • Claudicatio → dolore a riposo Teoricamente, elastocompressione ed arteriopatia periferica (con lesioni trofiche) sono INCOMPATIBILI! Criteri di indicazione Premesse Gli effetti dell’elastocompressione si manifestano in profondità durante la fase dinamica (marcia) La compressione ha effetti positivi sul ritorno venoso (1) e sulla P arteriosa (2): 1. ↓ stasi e P interstiziale ↑ scambi gassosi e V ematica 2. Opposizione alla P arteriosa Criteri di indicazione Postulato La P arteriosa precapillare è ↓ nell’arteriopatia (es. microangiopatia) La P compressione può essere maggiore della P unità capillare ↓ Ischemia (clinostatismo) ↓ scambi gassosi e V ematica Criteri di indicazione Postulato La P arteriosa precapillare è ↓ nell’arteriopatia (es. microangiopatia) Paziente in marcia (ortostatismo): ↓ 1. P idrostatica agevola la PA periferica → marcia modifica effetto della elastocompressione → intermittente 2. → ↑↑ perfusione periferica nell’arteriopatico Criteri di indicazione Postulato Elastocompressione attiva (1) ≠ Compressione passiva (2) 1 1. 2. 3. Esercita P a riposo su strutture superficiali Interferisce con PA periferica Uso esclusivo nel paziente deambulante 2 1. Esercita basse P a riposo su strutture superficiali → ↑↑ perfusione 2. Migliore compliance nel paziente non deambulante Indicazione compressione nell’arteropatico 1. 2. 3. 4. 5. 6. Ulcere miste Varici essenziali Varici secondarie Edema linfovenoso Prevenzione del TEV Post-operatorio by-pass femoro distale • Non si differenziano dalla popolazione generale • Le caratteristiche (struttura tessile) dei mezzi elastocompressivi è varia con caratteristiche compatibili con l’arteriopatia Fattori condizionanti 1. Indice caviglia-braccio 2. Neuropatia periferica 3. Alterazioni del trofismo cutaneo 4. Deformità dell’arto inferiore 5. Deambulazione 6. Cardiopatie • • • • • • Indice di perfusione: soglia I.W. ≤ 0,55 Sensibilità superficiale: rischio lesione Diabete: cutinfezioni, neuropatia, I.W. Irregolarità ossee Compressione vs. contenzione Edema cardiaco → ischemia periferica ed edema polmonare (ICC) I meccanismi di azione della elastocompressione La elastocompressione è una terapia efficace con uno spazio ben definito all’interno di un percorso terapeutico complesso. Le risorse terapeutiche a disposizione vanno conosciute e ben dosate per la massima efficacia in termini di: Clinica e Terapia Compliance del paziente Controllo dei costi Appropriatezza d’uso T I M E Tessuto necrotico (slough) o devitalizzato Infezione o infiammazione Macerazione o secchezza/ squilibrio dei fluidi Epidermide margini non proliferativi/ matrice extracellulare Controllo carica batterica Gestione degli essudati Stimolazione nuovo tessuto Eliminazion e tessuto necrotico I meccanismi di azione della elastocompressione Input fisici Conseguenze fisiologiche Effetti clinici AZIONE REAZIONE RISULTATO Come si agisce sulla ferita Quali meccanismi si innescano a livello della ferita e dei tessuti sottostanti I benefici clinici risultanti I meccanismi di azione della elastocompressione Input fisici Forze fisiche sui tessuti Rimozione dei fluidi in eccesso Copertura della ferita Martin & Smith, WUWHS 2008 Conseguenze fisiologiche Macro deformazione Compressione tessuti localizzata Riduzione dell’edema Riduzione dell’essudato Ambiente protetto Ischemia Espansione tessuti Microdeformazione Wound splinting Incremento perfusione locale Formazione tessuto granulazione Rimozione dei fattori inibitori dell’essudato Riduzione dello slough Effetti clinici Prevenzione macerazione Riduzione della ferita Rimozione Barriere guarigione (TIME) Rimozione batteri dall’essudato Barriera batterica Mantenimento ambiente umido Inizio promozione guarigione Uso appropriato della elastocompressione Parametri per la valutazione della progressione della ferita Diminuzione dimensioni della ferita_ lunghezza, ampiezza, profondità, sottominature e tunnellizzazioni Diminuzione essudato drenato Riduzione carica batterica Riduzione dolore Riduzione odore Aumento tessuto di granulazione Aumento epitelizzazione Uso appropriato della elastocompressione Paziente C2-3 con arteriopatia (IIA) Nessuna controindicazione alla elastocompressione diurna Tolleranza buona Anche in presenza di malattia diabetica Uso appropriato della elastocompressione Paziente C4-5-6 con arteriopatia (IIb) Indicata contenzione passiva con bende a corto allungamento o bendaggio fisso Tolleranza buona Anche in presenza di malattia diabetica ed ulcere miste Uso appropriato della elastocompressione Paziente C4-5-6 con arteriopatia (III) Indicata elastocompressione tipo Fisher postpost-PTA o bypass femoro distale Migliora indice di perfusione e azione dei Vasoattivi ed Antibiotici (restitutio per ulcere) Calze antitrombo + eparina --- prevenzione TEV Uso appropriato della elastocompressione Paziente C (tutte) con arteriopatia (III, IV) Controindicazione quasi assoluta (eccezione stadio III) In presenza di edema periferico posturale (stasi) nel paziente deambulante stabilmente Uso di bende rigide esercitanti basse pressioni a riposo