SPETTACOLI PER LE SCUOLE SUPERIORI STAGIONE 2013-14 Teatro Franco Parenti Teatro fondato nel 1973 Via Giorgio Vasari, 15 20135 Milano Relazioni con le scuole prof.ssa Momenté Lisa [email protected] tel. 02 59995232 (lun – ven dalle 10 alle 14) dall’1 di settembre sarà operativo numero di cell: 349.6675266 www.teatrofrancoparenti.it Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti Pillole della stagione pag data titolo Argomento HAMLET Shakespeare’s masterpiece played by Hyperion Theatre Company, a New York City based Theatre Company which focuses on using visceral American acting techniques 25-27 settembre spettacolo in inglese con sovratitoli 18-19 ottobre MALALUNA Rosy Canale racconta la propria vita coraggiosa nella Locride, e che ha pagato per tutto quello che ancora il nostro paese non ha avuto il coraggio di fare. 20-21 ottobre 10 STORIE PROPRIO COSÍ Storie di camorra e impegno civile, come quelle, tra gli altri, di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Giuseppe Diana, Giancarlo Siani. Storie senza intenti celebrativi, enfasi, lacrime, raccontate proprio così, come sono. L’UOMO DAL 23 ottobre - FIORE IN 17 nov BOCCA Corrado Tedeschi offre un' interpretazione particolare del testo, che assume i toni di una lezione semiseria su Pirandello e la follia nella quale, sfruttando la sua esperienza televisiva, coinvolge direttamente il pubblico. GIORNI FELICI Scritto da S. Beckett uno degli scrittori, poeti e drammaturghi più influenti del secolo scorso tanto da meritare nel 1969 il Premio Nobel per la letteratura. Giorni felici rappresenta uno dei momenti più alti ed una evoluzione del Teatro dell’Assurdo. 3-22 dicembre FARÀ GIORNO Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi mettono a confronto tre generazioni e tre identità molto diverse, un vecchio partigiano, sua figlia, exterrorista di sinistra, e un giovane fascistello in un’interazione attraverso la quale scoprono le proprie debolezze, le paure, l'orgoglio, e in cui ciascuno impara e insegna. 6 -15 dicembre LUPI E PECORE Uno dei capolavori di Aleksandr Ostrovskij, padre della grande drammaturgia russa. Commedia nerissima e divertentissima che trae la sua vicenda da una cronaca giudiziaria del 1874. 3 ATTI UNICI Le commedie di Anton Checov rappresentano una pietra miliare della drammaturgia russa. La domanda di matrimonio, L'orso, L’anniversario sono tre comici vaudeville in cui emerge un confronto irrequieto tra sessi, dove le coppie si cercano e si respingono. 12-24 novembre 14-19 gennaio 2 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti TORMENTO ED ESTASI DI STEVE JOBS Il coraggio di uno sguardo libero e coraggioso: forse anche questo significato ha quell’incitazione di Jobs, «Siate affamati. Siate folli» Come accade sempre per figure tanto straordinarie, anche quella di Jobs – e ancor più della sua Apple – presenta però dei lati oscuri e Mike Daisey, coraggioso drammaturgo americano li evidenzia in un testo dinamico e acutamente critico. SIMPOSIO E', tra i dialoghi del filosofo Platone, il più vertiginoso perché mette in tensione l´ordine della ragione con l’abisso della follia. 11-19 febbraio GIULIO CESARE Tragedia di Shakespeare che mette in scena gli amici e nemici di Giulio Cesare, prima e dopo l'assassinio. Tutti si dibattono tra rivelazioni, per mezzo di sogni e segni, e la crisi profonda e radicale della società che la mette alla prova alle fondamenta e che costringe ogni personaggio a prese di posizione radicali e irreversibili. 19 febbraio – 2 marzo L’AFFAIRE MORO Un’indagine appassionante delle lettere che Moro scrisse prima di essere assassinato dalle BR firmata L. Sciascia. 5-16 marzo IDENTITÀ Un linguaggio alto con cui Marco Baliani riflette su come la parola Identità si presti ad essere modificata a seconda dei contesti. Dalla modernità in poi, questa parola è stata esaltata o negata; “chi sei tu?” rimanda subito a una domanda complementare “chi sono io?” 11-19 marzo SONO SOLTANTO ANIMALI I drammaturghi italiani Luciano Colavero e Federico Olivetti mettono in discussione concetti tradizionalmente legati alla Shoah quali l’eccezionalità di Auschwitz, il diritto di parlare di cose che non abbiamo vissuto e il rapporto tra obbedienza e responsabilità. 23 marzo 6 aprile Commedia del 1759 di Carlo Goldoni. Il testo Gli innamorati è stato scelto dalla regista Shammah perché “straordinariamente contemporaneo, dove GLI tormentarsi per amore ed essere poi incapaci di INNAMORATI amare diventa lo specchio di un oggi fortemente nevrotico in cui cinismo e romanticismo si mischiano e si intrecciano” 23 gennaio 2 febbraio 4-9 febbraio 3 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti merc 25- ven 27 settembre 2013 Director_Micheal R. Pauley Company_Hyperion Theatre (http://www.hyperiontheatreproject.com) Produced byTeatro Franco Parenti and the Universtity of Missouri Spettacolo in lingua inglese con sovratitoli in italiano Hamlet is more than 400 years-old but we hardly notice it, it continues to appeal to us because we see ourselves in these characters. Michael R. Pauley, the director of the Hyperion Theatre Company says “A part of us understands the lust for power that Claudius exerts. If you are fortunate enough to have a great friend in your life, then you will see yourself in Horatio. If you have tasted a love that could never be, then you have a bit of Ophelia in your soul. If you have felt the anguish of seeing someone in your family whom you love being abused, then you can understand why Laertes takes up arms against Hamlet. And as for Hamlet... he is searching for a sense of identity; he is fighting for his place in the world.” Subjects to focus on The acting way_The Hyperion Theatre Company is a New York City based Theatre Company which focuses on using visceral American acting techniques. Comparing their way of acting to the one of some Italian companies would be exciting and educational. Analyzing the play_Their Hamlet took inspiration from several historic productions, adding flat screen television and a combination of audio and visual design elements to underscore the psychological drama of Shakespeare’s masterpiece. A lot of subject matters are appearing in Shakespeare’s masterpiece revenge, redemption, our place in the universe, humour, instinct, power. Furthermore, Hamlet is a ghost story. Sala Grande Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo mercoledí 19:30 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) € 11,50 gio - ven 20:45 4 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti ven 18- sab 19 ottobre 2013 MALALUNA di Rosy Canale Regia e scene di Guglielmo Ferro con Rosy Canale Musiche di Franco Battiato Proiezioni grafiche di Peppo Bianchessi e Massimiliano Pace produzione Bananas La «signora Malaluna» era bellissima: i capelli rosso fuoco, il tacco tredici indossato con disinvoltura mentre faceva roteare i cocktail al bancone del suo locale, il più trendy di Reggio Calabria. Ma in certe terre amare prima o poi qualcuno bussa alla tua porta per importi obbedienza. Né le minacce, né la testa di coniglio mozzata e neppure i lunghi mesi trascorsi in ospedale fermano Rosy Canale, la quale, dopo essersi rifiutata di piegarsi alla ‘Ndrangheta ed essere stata abbandonata dallo Stato, ha deciso di raccontare la sua storia attraverso uno spettacolo. È da lì che Rosy riparte, dal suo impegno tra le donne in Aspromonte che, come lei, cercano un destino diverso. Spunti da approfondire Tematici_Malaluna è la vita di un’ imprenditrice che ha fatto una scelta coraggiosa, e che ha pagato per tutto quello che ancora il nostro paese non ha avuto il coraggio di fare finora. Quali sono state le misure d’intervento dello stato nella lotta al crimine organizzato? Rosy Canale ha fondato il Movimento Donne di San Luca e della Locride, un’associazione per creare opportunità lavorative e culturali in un territorio ad altissima penetrazione mafiosa, Letture_ La mia 'ndragheta, di Rosy Canale, ed. Paoline; articoli e interviste a Rosy Canale su testate straniere: il Los Angeles Times (2008), il Seattle Post ed il Washington Post, la rivista svedese Dagens Nyheter (2011), il britannico The Guardian (agosto 2012). Sala Grande Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo ven - sab 20:45 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) € 10,00 5 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti dom 20- lun 21 ottobre 2013 DIECI STORIE PROPRIO COSI' di Emanuela Giordano regia di Emanuela Giordano musiche di Antonio Di Pofi Dieci storie di camorra, di impegno civile, come quelle, tra gli altri, di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Giuseppe Diana, Giancarlo Siani. Storie senza intenti celebrativi, enfasi, lacrime, raccontate proprio così, come sono. «Noi, i familiari delle vittime innocenti della criminalità vi raccontiamo, con il lavoro di Emanuela Giordano, che non siamo scappati, pur avendo subito il torto più grande di tutti, perchè siamo convinti che possiamo farcela. Attraverso il ricordo dei nostri cari, con l'impegno dei giovani, con la partecipazione delle Istituzioni e attraverso la bellezza dell'arte vogliamo credere nel cambiamento». Una quasi opera contemporanea, un esperimento in musica, che si avventura all'interno del dibattito per la legalità, cercando di restituire un senso a questa parola così difficile, complicata, "abusata", elusa ogni giorno. Dieci storie proprio così fotografa una Spoon River di gente onesta, gente di oggi. Piccoli o grandi segni di coraggio che diventano esempio e speranza. Spunti da approfondire Tematici_Lo spettacolo offre spunti per approfondimenti basati sull’educazione civica e la formazione al bene comune. E’ partendo dal rispetto delle regole e dell’altro, dalla condivisione delle idee di giustizia che è possibile gettare le basi per la costruzione di una coscienza sociale. Letture_ “Educazione civica e lotta alle mafie nella scuola dell’autonomia” del prof. Ricardo Abati che da anni si dedica a questo tema, pdf scaricabile da http://www.riccardoabati.it/file/pdf/formazionecivica/lottamafiescuola.pdf Indagini del ministero degli interni sull’indice di persenze mafiose (IPM) nel nord e centro Italia “Gli investimenti delle mafie” http://www.investimentioc.it/ Sala Grande Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo lunedí 20:45 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) € 11,50 domenica 15:30 6 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti merc 23 ottobre – dom 17 novembre 2013 L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA di Luigi Pirandello con Corrado Tedeschi, Luca Bottale e Roberta Petrozzi regia di Marco Rampoldi produzione Teatro Franco Parenti Da sempre il monologo pirandelliano ha incontrato il favore del pubblico. “L’uomo dal fiore in bocca” è uno degli spettacoli più longevi della storia del teatro Franco Parenti di Milano, debuttò infatti nel gennaio 2001. Corrado Tedeschi, diretto da Marco Rampoldi, impiega il suo savoir faire acquisito da tante esperienze televisive per rendere la platea unita e coesa, preparandola psicologicamente all'atto breve che comincia quasi all'improvviso e che il pubblico segue con la massima attenzione. Un piccolo gioiello che Tedeschi porta in scena da dodici anni, come ci racconta prima di diventare uno splendido, vero, umanissimo uomo dal fiore in bocca. L'uomo dal fiore in bocca (1922) è un atto unico dello scrittore premio Nobel Luigi Pirandello (1867-1936), esempio di dramma borghese nel quale convergono i temi dell'incomunicabilità e della relatività della realtà. È un colloquio fra un uomo che si sa condannato a morire fra breve, e per questo medita sulla vita con urgenza appassionata, e uno come tanti, che vive un'esistenza convenzionale, senza porsi il problema della morte. Spunti da approfondire Letterari_filosofici_Pirandello si forma in un periodo di duplice crisi: da una parte, la crisi storica che porterà alla prima guerra mondiale; dall’altra, la crisi della cultura positivistica che mette in discussione la percezione della reale. Non esistendo una realtà oggettiva, ma tante realtà quante sono le persone che credono di possederla, non può esistere una comunicazione che abbia basi condivise. L'incomunicabilità produce quindi un sentimento di solitudine ed esclusione dalla società. Tematici_Pirandello, trae L’uomo dal fiore dalla novella La morte addosso che scrisse nel 1918. L’esperienza personale lo porta a toccare con mano questo tema, il figlio Stefano ritornò gravemente malato dalla prigionia in Austria, mentre le condizioni psichiche della moglie si aggravarono al punto da rendere inevitabile il ricovero in manicomio. La partecipazione da parte della classe allo spettacolo può fornire un’occasione di confronto, partendo da un testo dall’altissimo valore letterario, su tematiche esistenziali quali il dolore e la morte. Letture_Non siamo capaci di ascoltarli di P. Crepet “Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte. Perché il dolore non è solo vuota perdita ma affettività, acquisizione oltre che sottrazione. Così nasce il ricordo, la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità” Sala Grande Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo mart - dom 18:30 mercoledí 22:30 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) € 11,50 7 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti mart 12- dom 24 novembre 2013 GIORNI FELICI di Samuel Beckett con Nicoletta Braschi e Roberto de Francesco regia di Andrea Renzi coproduzione Fondazione del Teatro Stabile di Torino Giorni felici rappresenta uno dei momenti più alti del teatro beckettiano. In scena una coppia. Lei, Winnie, sepolta fino alla vita in un cumulo di sabbia, che mano a mano la ricoprirà inesorabilmente, chiacchiera senza sosta, di frivolezze e quotidianità. Lui, Willie, è una presenza quasi impercettibile, risponde a malapena, legge il giornale. Recitazione con ritmi cinematografici grazie al background professionale dei due protagonisti, Roberto de Francesco e Nicoletta Braschi, quest’ultima musa e moglie di di Roberto Benigni, con il quale ha recitato in vari film, da Il piccolo diavolo, del 1988, a La tigre e la neve del 2005, e attrice per film di celeberrimi registi italiani. Dal 2007 Nicoletta Braschi è tornata alla sua prima passione, il teatro. E’ uno spettacolo da vedere anche per la soggettività delle reazioni che induce e per lo stimolo a riflettere sul senso di pienezza della propria vita. Spunti da approfondire Storici-letterari_ Samuel Beckett (Dublino 1906 - Parigi 1989) è uno degli scrittori, poeti e drammaturghi più influenti del secolo scorso tanto da meritare nel 1969 il Premio Nobel per la letteratura. Insieme a Ionesco e Adamov fu creatore del Teatro dell’Assurdo sviluppatosi attorno agli anni della seconda guerra mondiale e nel periodo successivo, caratterizzato da un deliberato abbandono di un costrutto drammaturgico razionale e il rifiuto del linguaggio logicoconsequenziale. Tematici_ La sabbia impedisce a Winnie di muoversi e poco a poco la seppellisce. Nonostante ciò si dichiara felice. Perché Winnie non lotta per uscire da quella situazione? E’ mancanza di volontà o ci ha già provato e non ci riesce? Oppure vi si è adeguata, e per non rendere la situazione ancor piú penosa per lei, racconta a tutti di star bene. Il teatro dell’assurdo mette in luce il degrado dell’uomo moderno. Giorni felici è uno spettacolo che fornisce un’occasione per parlare di situazioni di disagio, in particolar modo quello supportato dalla parte femminile all’interno della relazione con l’altro sesso. La violenza di genere, fisica o psicologica, vede vittime, purtroppo, ragazze dai 16 anni in su. E’ auspicabile indirizzare le attività di formazione per la prevenzione agli studenti fin dall’ultimo anno delle scuole medie. Filologici_ Un confronto tra la versione in inglese (Happy Days) e la traduzione in francese curata dall’autore stesso (Oh les beaux jours) mette in luce quali significati si siano modificati a causa dei rispettivi sistemi linguistici. Sala AcomeA Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo mart - sab 20:30 mercoledí 19:45 domenica 15:45 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) € 11,50 8 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti mart 3 - dom 22 dicembre 2013 FARA’ GIORNO di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi regia di Piero Maccarinelli con Gianrico Tedeschi, Marianella Laszlo, Alberto Onofrietti scene Paola Comencini produzione Artisti Riuniti Quando Renato, vecchio partigiano e medaglia d'oro al valore della Resistenza, si trova sulla strada di Manuel, bulletto di periferia con spiccate simpatie nazifasciste, il loro rapporto nasce già con tutte le caratteristiche dello scontro: Manuel investe con l'auto Renato e, per evitare la denuncia, "contratta" con lui un periodo di assistenza domiciliare. Comincia così una "partita di poker" a due che tra azzardi, bluff ed inganni li porterà a vincere le rispettive diffidenze mettendo in luce debolezze e paure: il bilancio di una vita intera per l'uno, la mancanza di prospettive sul futuro per l'altro. L'improvviso ritorno a casa di Aurora, figlia di Renato, dopo trent'anni di silenzio, è l'evento che riapre la strada a dolorosi ricordi. Farà giorno è uno spettacolo che parla con ironia, un po' in romanesco un po' in italiano, dell'etica e della ricerca di senso, alternando momenti divertenti a sinceri attimi di commozione. Spunti da approfondire Analisi scenica_ Due generazioni, mondi distanti anagraficamente e culturalmente che si confrontano sulle rispettive paure e dubbi esistenziali. Ciascuno impara e insegna. Renato, in particolare, si ritrova a trasmettere un'eredità che oggi sembra ormai dispersa, fatta dei più alti ideali di libertà e responsabilità. Tutti i personaggi, Aurora, Manuel e il vecchio partigiano (interpretato dal grande maestro del teatro italiano Gianrico Tedeschi) sono animati da una voglia di riscatto che li trasforma in figure simbolo di un Paese che cerca di ritrovare una direzione. Video_Collengandosi al link qui sotto, si accede a un video in cui gli autori Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi commentano il loro testo, alternandolo a degli estratti letti riguardanti i loro rispettivi personaggi. Le battute del partigiano, che nella versione attuale è interpretato da Gianrico Tedeschi, allora vennero lette da Paolo Graziosi http://www.uninettuno.tv/Video.aspx?v=389 Sala AcomeA Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo mart - sab 20:30 mercoledí 19:45 domenica 15:45 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo), valido solo per la prima di martedí 3 dicembre € 11,50 9 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti ven 6 – dom 15 dicembre 2013 LUPI E PECORE di Aleksandr Ostrovskij traduzione di Roberta Arcelloni regia di Guido De Monticelli con Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Marco Spiga, Maria Grazia Sughi, Luigi Tontoranelli, Valeria Cocco, Mariagrazia Pompei scene di Arianna Caredda costumi Zaira De Vincentiis disegno luci Löic François Hamelin Aiuto regista Rosalba Ziccheddu produzione Teatro Stabile della Sardegna Una pièce divertente – firmata da uno dei padri, accanto a Gogol, del grande teatro russo moderno – per un viaggio tra i labirinti della mente e del cuore umano, un vivido e ironico affresco della società dove «tutti vivono per mangiare o essere mangiati» e ciascuno tesse le sue trame e cura i propri interessi, senza farsi troppi scrupoli. Ecco che un'apparente gentilezza e urbanità di modi sottende una ferocia ed impulsi che impongono la legge del più forte, l'astuzia vince sull'ingenuità e il prepotente sul più debole o timido. La vicenda si ispira ad un vero fatto di cronaca, ovvero il processo contro la badessa del monastero di Serpuchov, e presidente della comunità delle Sorelle della Misericordia, accusata di falso ed estorsione. Il drammaturgo mette in scena la vita quotidiana in una comunità tra intrighi, questioni sentimentali e speculazioni economiche, in una giostra in cui «i lupi e le pecore si inseguono scambiandosi vicendevolmente i ruoli». Spunti da approfondire Tematici_Lupi e pecore è una fotografia di un periodo di cambiamento della società russa del 1875 allora segnata dalla crisi del modello della classe nobile. Vedendo questo spettacolo ci apparirà molto chiaro che, cambiati i contesti e gli abiti, le dinamiche dell’animo umano nell’affrontare il cammino di passaggio epocale rimangono sempre le stesse, identiche al nostro presente. Un articolo di C. Donolo, apparso sulla rivista “Lo straniero”, analizza gli aspetti sociali della crisi attuale http://www.lostraniero.net/archivio/12-dicembre-gennaio-n-114115/179-considerazioni-sullo-stato-della-societa-italiana-1.html Storici_Le crisi si ripetono nel corso della storia fin dall’antichità, tutte caratterizzate da instabilità finanziaria e destabilizzazione sociale. La storia si ripete oppure l’attuale modello di capitalismo, dominato dal capitale finanziario, sta attraversando una crisi, definita da taluni, “terminale”. http://retedue.rsi.ch/home/networks/retedue/laser/2012/02/07/cicli-dellecrisi.html#Audio presentazione video_ http://www.youtube.com/watch?v=msdlbNeS7gk Sala Grande Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo mart - sab 20:45 mercoledí 19:30 domenica 15:30 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) €9 10 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti mart 14 – dom 19 gennaio 2014 3 ATTI UNICI di Anton Čechov ideazione e regia Roberto Rustioni dramaturg Chiara Boscaro consulenza Fausto Malcovati conAntonio Gargiulo, Valentina Picello,Roberta Rovelli, Roberto Rustioni assistente alla regiaLuca Rodella movimento coreograficoOlimpia Fortuni organizzazioneIrene Ramilli Foto Wanda Perrone Capano CoproduzioneAssociazione Teatro C/R – FattoreK –Olinda in collaborazione con Festival Castel dei Mondi di Andria 2012 Tre "scherzi in un atto" scritti da Anton Cechov appena trentenne, La domanda di matrimonio, L'orso, L'anniversario, mostrano come tutto il suo teatro ciò che avviene nella vita reale. Le tre vicende riguardano un proprietario terriero che chiede in sposa la vicina di casa e si trova a litigarci per questioni di confini, un creditore che si presenta ad una vedova inconsolabile chiedendole di saldare i propri debiti e se ne innamora, e un direttore di banca che, durante i preparativi per l'anniversario del suo istituto, deve fare i conti con una moglie ubriaca e una visita invadente. Roberto Rustioni riprende la modernità di questi personaggi, facendo infilare alle loro nevrosi panni contemporanei, cosí i protagonisti parlano a raffica, si fraintendono di continuo, urlano, piangono, sono umani e teneramente ridicoli. Spunti da approfondire Letterari_ Le commedie di Anton Checov rappresentano una pietra miliare della drammaturgia russa. Acuto osservatore del decadimento morale e intellettuale della società, Cechov anticipa caratteri e temi del teatro novecentesco attraverso l’attenzione per il dettaglio psicologico e la ricostruzione del tragico quotidiano. Tematici_La solitudine, le difficoltà di comunicazione, la rinuncia al desiderio, la battaglia tra i sessi, riemergono senza tuttavia rinunciare alla sottile ironia e a quel senso del ridicolo della condizione umana che informa l'intero canone del grande drammaturgo russo. Trailer_http://www.youtube.com/watch?v=lQDmQF3uPEg Sala Grande Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo mart - sab 20:45 mercoledí 19:30 domenica 15:30 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) € 11,50 11 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti giov 23 gennaio – dom 2 febbraio 2014 IL TORMENTO E L’ESTASI DI STEVE JOBS tratto da The Agony and Ecstasy of Steve Jobs di Mike Daisey testo originale disponibile http://mikedaisey.blogspot.it/p/monologues.html traduzione e adattamento di Enrico Luttmann regia di Giampiero Solari con Fulvio Falzarano video di Cristina Redini luci di Paolo Giovanazzi produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Steve Jobs: un’icona del XXI secolo. Il suo ingegno ha cambiato il mondo, creando attraenti gadget perfetti per rispondere a esigenze che ancora non sapevamo di avere, coniando parole d’ordine tramite le quali piace pensarci: “Think different”, “Stay hungry, stay foolish”. Mike Daisey, l’autore americano del monologo, è come molti di noi: un fan della mela morsicata. In piú è un vero e proprio geek della tecnologia e la sua passione fuori dal comune lo porta a scoprire come funziona l’impresa Apple. Un’indagine lo spinge in Cina, a visitare il cuore produttivo della Apple, enormi stabilimenti in cui circa 430.000 operai ("più del doppio degli abitanti di Trieste") formano un enorme ingranaggio umano: “se penso che ci sono persone che hanno nostalgia di ‘quando tutto veniva fatto a mano’… non ci sono mai stati così tanti oggetti fatti a mano nella storia come oggi!”. La condizioni di lavoro di queste fabbriche offrono una rivelazione inquietante del “prezzo” pagato per quella tecnologia che ha cambiato il mondo. Spunti da approfondire Tematici_E’ un storia che affonda a piene mani nel nostro contemporaneo e parla direttamente agli adolescenti e agli adulti. L’ammirazione sfegatata per il mito Jobs come può conciliarsi con la conoscenza di discutibili scelte aziendali? E la pièce non vuole giudicare, ma fornire nuovi punti di vista. Da un lato, la determinazione di Jobs e la costruzione della propria strada professionale sono validi esempi per i giovani, in un momento in cui la storia ci chiede flessibilità e reinvenzione lavorativa costante. Dall’altro, la storia rappresenta un’occasione di riflessione e di dibattito per tutti gli appassionati di Apple e tecnologia (le fabbriche usate da Apple sono usate da tutti i produttori di gadget elettronici nel mondo) per considerare in maniera problematica e magari anche critica l’acquisto e il consumo di prodotti dietro al quale c’è una dimensione di sofferenza umana e di tribolazione sociale. Sala AcomeA Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo mart - sab 20:30 mercoledí 19:45 domenica 15:45 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) € 11,50 lunedí riposo 12 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti mart 4 - dom 9 febbraio 2014 STUDIO SUL SIMPOSIO DI PLATONE drammaturgia Federico Bellini regia Andrea De Rosa con Giulia Briata_Antonio Gargiulo Eleonora Giovanardi_Leonardo Lidi Annagaia Marchioro_Matthieu Pastore Martina Polla_Filippo Quezel Massimo Scola_Annamaria Troisi Il Simposio di Platone è, tra i dialoghi del filosofo di Atene, il più vertiginoso perché mette in tensione l´ordine della ragione con l´abisso della follia. Scritto nel IV secolo a.C., ha per protagonista Aristotele che si confronta con alcuni suoi discepoli sulle varie forme dell’Amore, divinità e passione, veicolo di forza creatrice o distruttrice, nella sua espressione etero ed omosessuale. Nello Studio sul Simposio di Platone gli interrogativi sull’Amore vengono pesantemente scaricati addosso agli spettatori, e il motore che fa muovere l’azione è l’urgenza di riempire il senso di vuoto che si esplicita nell’ossessiva domanda “Perché non siamo uno?”. La presenza di corpi femminili discinti incanala, in modo forte, l’incontro con l’altro verso la sessualità disinibita, complice l’ebbrezza dionisiaca che cancella i contorni razionali delle cose e sospende i limiti. Questo Simposio interseca parole antiche con l’inchiesta sulla sessualità di Pasolini, mescolando le riflessioni di Lacan, Sartre, e brani rock. NOTA: durante lo spettacolo verrà proiettato un video contenente immagini non nitide di carattere pornografico. SPUNTI DI APPROFONDIMENTO Filologici_ analisi dell’operazione di elaborazione del testo originale, la sua riduzione e alterazione, la sua contaminazione, e valutarne le qualità o le carenze. Tematici_ lo Studio apre ampi spiragli su tematiche importanti da affrontare nell’età adolescienziale, legate alla relazione amorosa. Altro materiale disponibile_rassegna stampa, scheda didattica approfondita Sala Grande Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo mart - sab 20:45 mercoledí 19:30 domenica 15:30 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) € 11,50 13 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti mart 11- merc 19 febbraio 2014 GIULIO CESARE di W. Shakespeare regia di Andrea Baracco adattamento di Vincenzo Manna e Andrea Baracco con Giandomenico Cupaiuolo, Roberto Manzi Ersilia Lombardo, Lucas Waldem Zanforlini, Livia Castiglioni, Gabriele Portoghese scene Arcangela di Lorenzo consulente ai costumi Mariano Tufano disegno luci Javier Delle Monache regista assistente Malvina Giordana produzione 369gradi e Lunga Film in collaborazione con Teatro di Roma INVITATO A RAPPRESENTARE L’ITALIA DALLO SHAKESPEARE GLOBE THEATRE DI LONDRA FESTIVAL GLOBE TO GLOBE 2012, OLIMPIADI LONDRA 2012, VINCITORE DEL CERTAMEN ALMAGRO OFF 2012, SPAGNA Bruto, il figlio adottivo di Cesare, si lascia convincere ad entrare in una cospirazione ordita da alcuni senatori romani tra cui Cassio, per impedire che Cesare trasformi la repubblica romana in una monarchia. Dopo l'assassinio di Cesare, Marco Antonio, tramite il celeberrimo discorso “amici, romani, cittadini, prestatemi orecchio”, muove l'opinione pubblica contro gli assassini di Cesare. Bruto e Cassio si preparano alla guerra contro Marco Antonio e Ottaviano, ma lo spettro di Cesare appare a Bruto, annunciandogli la sua prossima sconfitta. Durante la battaglia le cose si mettono male per i cospiratori, e sia Bruto che Cassio decidono di suicidarsi piuttosto che essere fatti prigionieri. Shakespeare, in questo dramma storico che scrisse probabilmente nel 1599, ritrae una società vittima del suo fallimento intellettuale, spirituale e politico dal cui senso di incertezza e precarietà nasce la violenza, filo conduttore dell’intera storia. Rispetto alla versione originale, si è reso il linguaggio più concreto e diretto, e sono stati inseriti dei brani inediti. Spunti per approfondire Letterari_L'opera poetica e drammaturgica di W. Shakespeare (1564 – 1616) costituisce una parte fondamentale della letteratura occidentale ed è continuamente studiata e rappresentata in ogni parte del globo. Capace di eccellere sia nella tragedia sia nella commedia, fu in grado di coniugare il gusto popolare della sua epoca con una complessa caratterizzazione dei personaggi, una poetica raffinata e una notevole profondità filosofica. Tematici_Shakespeare sembra suggerirci che la violenza incondizionata è l’unico strumento che la collettività è in grado di utilizzare per uscire dalle proprie crisi, dai propri disequilibri e crolli nervosi, siamo davvero certi che l’antico meccanismo del “capro espiatorio” sia soltanto un lontano ricordo dalle società arcaiche? Video_ Trailer http://www.youtube.com/watch?v=kUyVbXKhPBA Sala Grande Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo mart - sab 20:45 mercoledí 19:30 domenica 15:30 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) € 10 14 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti mart 19 febbraio – dom 2 marzo 2013 L’AFFAIRE MORO di Leonardo Sciascia diretto e interpretato da Roberto Trifirò scene e costumi Gianni Carluccio Produzione Teatro Franco Parenti Dopo aver messo in scena e interpretato con rara sensibilità e capacità di penetrazione Cechov, Beckett, Pirandello, Roberto Trifirò affronta Leonardo Sciascia, fra i più grandi scrittori e coscienze civili del nostro Paese. Scritto a caldo nel ‘78, a due mesi dall’assassinio, L’affaire Moro è un’indagine appassionante delle lettere che Moro scrisse prima di essere assassinato dalle BR e che Sciascia era il solo a considerare autentiche, non annebbiate dall’angoscia o dalle pressioni psicologiche in cui l’uomo Moro si trovava. La verità si configura come imprendibile perché si assiste ad una “scomparsa dei fatti” nella quale la realtà si trasfigura in letteratura. Lasciato al proprio destino, Moro si oppone a un intero sistema, il suo, e se da un lato deve essere giudicato per le sue responsabilità, dall’altro è semplicemente un personaggio, un uomo, e come tale andava salvato. Spunti da approfondire Storici_Il “caso Moro” ha rappresentato nel nostro paese un vero e proprio spartiacque storico ma soprattutto morale; proprio da quei giorni di quasi trent' anni fa ha inizio anche la rottura del rapporto di fiducia tra cittadini, politica e istituzioni che oggi esplode nelle rumorose manifestazioni di contestazione contro il ceto politico. L’affaire Moro costituisce uno stimolo alle nuove generazioni che si affacciano con sfiducia, distrattamente e noiosamente alla politica, coacervo di incoerenze e complessità, oggi come allora. Letture_Raccolta di articoli apparsi su la Repubblica a partire dal 1989 di Scoppola, storico studioso del movimento cattolico e del sistema politico, La coscienza e il potere, ed. Laterza, i suoi articoli apparsi su la Repubblica a partire dal 1989. L’affaire Moro di L. Sciascia, ed. Adelphi Sala AcomeA Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo mart - sab 20:30 mercoledí 19:45 domenica 15:45 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) € 11,50 lunedí riposo 15 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti merc 5 - dom 16 marzo 2014 IDENTITÁ di e con Marco Baliani e Maria Maglietta Aiuto regia Barbara Roganti Disegno luci Emiliano Curà Fonica e luci Dario Alberici Consulenza musicale Mirto Baliani Consulenza scientifica Enrico Febbo Produzione Casa degli Alfieri Si ringrazia il Teatro delle Briciole per il sostegno al progetto La domanda “chi sei tu?” rimanda subito a una domanda complementare “chi sono io?”, l’identità di ciascuno si definisce a partire dalla relazione con l’altro. Un uomo percorre la strada di una città, per andare a denunciare lo smarrimento della sua carta d’identità. Durante il tragitto avvengono incontri che innescano pensieri, digressioni, metafore e racconti. Il flusso di Baliani è interrotto da improvvisi blitz narrativi, che avvengono con registri linguistici diversi, aprendo nuovi sentieri di esplorazione. Identità religiosa, identità etnica, identità sessuale, identità nazionale, identità genetica, identità biologica, l’elenco potrebbe continuare a lungo. Lo spettacolo naviga attraverso questi “territori”, mettendo in scena conflitti, facendo domande, senza dare soluzioni univoche, riflettendo su come la parola Identità si presti ad essere relativizzata e modificata a seconda dei contesti. Spunti da approfondire Tematici_ Nei secoli, ma anche in tempi a noi prossimi, esaltando la parola Identità abbiamo visto compiersi massacri, negandola abbiamo visto compiersi stermini. L’identità in terra straniera; immigranti:un bisogno di mimetizzarsi, ma anche di mantenere un legame con le proprie radici. Gli immigrati senza documento che identità hanno? I figli degli immigrati nati in Italia, sono italiani? Cosa significa il rispetto per altre culture, altri modi di pensare? accettazione, stimolo, passiva convivenza? La nostra identità e le cicatrici affettive che hanno contribuito a formarla. Letture_Le letture cha hanno fornito stimoli per la creazione dello spettacolo, sicuramente ne forniranno altri e diversi a chi le condivide: L’identità, breve saggio del romanziere Amin Maalouf, Io e l’altro, riflessioni del viaggiatore Ryszard Kapuscinski; La conquista dell’America, saggio di Tzvetan Todorov; Tu che mi guardi, tu che mi racconti, della filosofa Adriana Cavarero. Altri materiali disponibili_scheda approfondita, recensioni Sala AcomeA Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo mart - sab 20:30 mercoledí 19:45 domenica 15:45 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) € 11,50 lunedí riposo 16 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti mart 11 - merc 19 marzo 2014 SONO SOLTANTO ANIMALI di Luciano Colavero e Federico Olivetti regia Luciano Colavero con Antonio Tintis sculture, costumi e spazio scenico Alberto Favretto disegno luci Anna Maria Baldini produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Associazione Strutture Primarie Sono stati necessari quattro anni per dare vita a Sono soltanto animali. Il lavoro, che prende il titolo da una frase del filosofo tedesco Theodor Adorno, rielabora vicende tratte da testimonianze di sopravvissuti, diari delle vittime, documenti processuali, dichiarazioni dei comandanti, interviste di chi è stato “spettatore”. Ne esce un montaggio quasi cinematografico di storie che appartengono cronologicamente al passato ma si collegano al presente con una pressante riflessione sul rapporto tra obbedienza e responsabilità o sull’eccezionalità di Auschwitz. “Ci siamo resi conto di quanto avesse ragione Bauman affermando che l’Olocausto non è stato altro che un raro, ma tuttavia significativo e affidabile, test delle possibilità occulte insite nella società moderna. Auschwitz non è stata un’eccezione, prendiamone atto.” Luciano Colavero Spunti da approfondire Storici_ L’Olocausto attuato dai nazisti ha fatto piu vittime di altri genocidi perché è stata una operazione metodica e calcolata. Trasformare l’antisemitismo in politica di governo ha richiesto l’esistenza di un apparato potente e diffuso, oltre alla totale accettazione dei provvedimenti statali da parte della popolazione. Gli effetti della burocratizzazione hanno portato alla disumanizzazione degli oggetti dell’attività burocratica stessa: gli esseri umani erano quantità, numeri, cifre. Nessun burocrate doveva avere la percezione di gestire la deportazione o l’annientamento di un essere umano. Letture_Modernità e olocausto Bauman Zygmunt Foyer Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo tutti i giorni: 21.15 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) € 11,50 giorno di riposo: verifica nella web 17 Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti dom 23 marzo - dom 6 aprile 2013 GL’ INNAMORATI di Carlo Goldoni regia Andrée Ruth Shammah compagnia Teatro Franco Parenti Produzione Teatro Franco Parenti Commedia scritta nel 1759 e ambientata a Milano, vede come protagonisti Eugenia Ridolfi, erede di una nobile famiglia in rovina, e il giovane e ricco Fulgenzio. I due ragazzi si frequentano da un anno, innamoratissimi l'uno dell'altra, ma la relazione è tormentata, a causa dell'impulsività di lui e, soprattutto, della gelosia di lei. Si separano, vivono altre storie e ritornano insieme, suggellando la loro unione in un matrimonio d’amore. La trama, che vede accanto a Eugenia e Fulgenzio altri otto personaggi, permette a Goldoni di indagare con somma acutezza il tema dell'amore, sempre in chiave umoristica, e di criticare il desiderio di apparire ed il consumismo patologico della società dell’epoca. Spunti da approfondire Letterari_ Carlo Goldoni (1707 – 1793) tentò di attuare una riforma avente lo scopo di portare in scena la verità della vita, servendosi della commedia, che è proprio il genere più vicino alla realtà di tutti i giorni. La riforma comprese sia la scrittura che la messa in scena. Il ruolo d'innamorato, ad esempio, implicava recitare su toni enfatici ed adottare posture monumentali. Goldoni approfittò della presenza nella compagnia di una giovane diva, Caterina Bresciani, particolarmente bizzosa e indisciplinata, per mettere in discussione quel sistema. Tematici_ Gl’innamorati è una commedia contemporanea I giovani protagonisti diventano “lo specchio di un oggi fortemente nevrotico in cui cinismo e romanticismo si mischiano e si intrecciano”, si lasciano coinvolgere dai tormenti dell’amore, ma poi dimostrano di non saper amare se non loro stessi; possiedono un linguaggio capace di esprimere ma non di comunicare. La critica alla società presente nel testo è incredibilmente attuale. Letture_ il testo originale, http://www.classicitaliani.it/goldoni/goldoni_gli%20innamorati.htm Sala Grande Matinée Abbonamento a 3 spettacoli biglietto singolo mart - sab 20:45 mercoledí 19:30 domenica 15:30 Tel:349 66 75 266 € 27 (€9 a spettacolo) € 11,50 18