spettacoli per le scuole superiori stagione 2013-14

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SPETTACOLI
PER LE SCUOLE SUPERIORI
STAGIONE 2013-14
Teatro Franco Parenti
Teatro fondato nel 1973
Via Giorgio Vasari, 15 20135 Milano
Relazioni con le scuole
prof.ssa Momenté Lisa
[email protected]
tel. 02 59995232 (lun – ven dalle 10 alle 14)
dall’1 di settembre sarà operativo numero di cell:
349.6675266
www.teatrofrancoparenti.it
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
Pillole della stagione
pag data
titolo
Argomento
HAMLET
Shakespeare’s masterpiece played by Hyperion
Theatre Company, a New York City based Theatre
Company which focuses on using visceral American
acting techniques
25-27
settembre
spettacolo in
inglese con
sovratitoli
18-19
ottobre
MALALUNA
Rosy Canale racconta la propria vita coraggiosa nella
Locride, e che ha pagato per tutto quello che ancora
il nostro paese non ha avuto il coraggio di fare.
20-21
ottobre
10 STORIE
PROPRIO
COSÍ
Storie di camorra e impegno civile, come quelle, tra
gli altri, di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don
Giuseppe Diana, Giancarlo Siani. Storie senza intenti
celebrativi, enfasi, lacrime, raccontate proprio così,
come sono.
L’UOMO DAL
23 ottobre - FIORE IN
17 nov
BOCCA
Corrado Tedeschi offre un' interpretazione particolare
del testo, che assume i toni di una lezione semiseria
su Pirandello e la follia nella quale, sfruttando la sua
esperienza televisiva, coinvolge direttamente il
pubblico.
GIORNI
FELICI
Scritto da S. Beckett uno degli scrittori, poeti e
drammaturghi più influenti del secolo scorso tanto da
meritare nel 1969 il Premio Nobel per la letteratura.
Giorni felici rappresenta uno dei momenti più alti ed
una evoluzione del Teatro dell’Assurdo.
3-22
dicembre
FARÀ
GIORNO
Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi mettono a
confronto tre generazioni e tre identità molto
diverse, un vecchio partigiano, sua figlia, exterrorista di sinistra, e un giovane fascistello in
un’interazione attraverso la quale scoprono le proprie
debolezze, le paure, l'orgoglio, e in cui ciascuno
impara e insegna.
6 -15
dicembre
LUPI E
PECORE
Uno dei capolavori di Aleksandr Ostrovskij, padre
della grande drammaturgia russa. Commedia
nerissima e divertentissima che trae la sua vicenda
da una cronaca giudiziaria del 1874.
3 ATTI UNICI
Le commedie di Anton Checov rappresentano una
pietra miliare della drammaturgia russa. La domanda
di matrimonio, L'orso, L’anniversario sono tre comici
vaudeville in cui emerge un confronto irrequieto tra
sessi, dove le coppie si cercano e si respingono.
12-24
novembre
14-19
gennaio
2
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
TORMENTO
ED ESTASI
DI STEVE
JOBS
Il coraggio di uno sguardo libero e coraggioso: forse
anche questo significato ha quell’incitazione di Jobs,
«Siate affamati. Siate folli» Come accade sempre per
figure tanto straordinarie, anche quella di Jobs – e
ancor più della sua Apple – presenta però dei lati
oscuri e Mike Daisey, coraggioso drammaturgo
americano li evidenzia in un testo dinamico e
acutamente critico.
SIMPOSIO
E', tra i dialoghi del filosofo Platone, il più vertiginoso
perché mette in tensione l´ordine della ragione con
l’abisso della follia.
11-19
febbraio
GIULIO
CESARE
Tragedia di Shakespeare che mette in scena gli amici
e nemici di Giulio Cesare, prima e dopo l'assassinio.
Tutti si dibattono tra rivelazioni, per mezzo di sogni e
segni, e la crisi profonda e radicale della società che
la mette alla prova alle fondamenta e che costringe
ogni personaggio a prese di posizione radicali e
irreversibili.
19 febbraio
– 2 marzo
L’AFFAIRE
MORO
Un’indagine appassionante delle lettere che Moro
scrisse prima di essere assassinato dalle BR firmata
L. Sciascia.
5-16 marzo
IDENTITÀ
Un linguaggio alto con cui Marco Baliani riflette su
come la parola Identità si presti ad essere modificata
a seconda dei contesti. Dalla modernità in poi,
questa parola è stata esaltata o negata; “chi sei tu?”
rimanda subito a una domanda complementare “chi
sono io?”
11-19
marzo
SONO
SOLTANTO
ANIMALI
I drammaturghi italiani Luciano Colavero e Federico
Olivetti mettono in discussione concetti
tradizionalmente legati alla Shoah quali
l’eccezionalità di Auschwitz, il diritto di parlare di
cose che non abbiamo vissuto e il rapporto tra
obbedienza e responsabilità.
23 marzo 6 aprile
Commedia del 1759 di Carlo Goldoni. Il testo Gli
innamorati è stato scelto dalla regista Shammah
perché “straordinariamente contemporaneo, dove
GLI
tormentarsi per amore ed essere poi incapaci di
INNAMORATI amare diventa lo specchio di un oggi fortemente
nevrotico in cui cinismo e romanticismo si mischiano
e si intrecciano”
23 gennaio
2 febbraio
4-9
febbraio
3
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
merc 25- ven 27 settembre 2013
Director_Micheal R. Pauley
Company_Hyperion Theatre (http://www.hyperiontheatreproject.com)
Produced byTeatro Franco Parenti and the Universtity of Missouri
Spettacolo in lingua inglese con sovratitoli in italiano
Hamlet is more than 400 years-old but we hardly notice it, it continues to appeal to us because
we see ourselves in these characters. Michael R. Pauley, the director of the Hyperion Theatre
Company says “A part of us understands the lust for power that Claudius exerts. If you are
fortunate enough to have a great friend in your life, then you will see yourself in Horatio. If you
have tasted a love that could never be, then you have a bit of Ophelia in your soul. If you have
felt the anguish of seeing someone in your family whom you love being abused, then you can
understand why Laertes takes up arms against Hamlet. And as for Hamlet... he is searching for
a sense of identity; he is fighting for his place in the world.”
Subjects to focus on
The acting way_The Hyperion Theatre Company is a New York City based Theatre Company
which focuses on using visceral American acting techniques. Comparing their way of acting
to the one of some Italian companies would be exciting and educational.
Analyzing the play_Their Hamlet took inspiration from several historic productions, adding flat
screen television and a combination of audio and visual design elements to underscore the
psychological drama of Shakespeare’s masterpiece.
A lot of subject matters are appearing in Shakespeare’s masterpiece revenge, redemption, our
place in the universe, humour, instinct, power. Furthermore, Hamlet is a ghost story.
Sala Grande
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
mercoledí 19:30
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo)
€ 11,50
gio - ven 20:45
4
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
ven 18- sab 19 ottobre 2013
MALALUNA
di Rosy Canale
Regia e scene di Guglielmo Ferro
con Rosy Canale
Musiche di Franco Battiato
Proiezioni grafiche di Peppo Bianchessi e Massimiliano Pace
produzione Bananas
La «signora Malaluna» era bellissima: i capelli rosso fuoco, il tacco tredici indossato con
disinvoltura mentre faceva roteare i cocktail al bancone del suo locale, il più trendy di Reggio
Calabria. Ma in certe terre amare prima o poi qualcuno bussa alla tua porta per importi
obbedienza.
Né le minacce, né la testa di coniglio mozzata e neppure i lunghi mesi trascorsi in ospedale
fermano Rosy Canale, la quale, dopo essersi rifiutata di piegarsi alla ‘Ndrangheta ed
essere stata abbandonata dallo Stato, ha deciso di raccontare la sua storia attraverso uno
spettacolo. È da lì che Rosy riparte, dal suo impegno tra le donne in Aspromonte che, come lei,
cercano un destino diverso.
Spunti da approfondire
Tematici_Malaluna è la vita di un’ imprenditrice che ha fatto una scelta coraggiosa, e che ha
pagato per tutto quello che ancora il nostro paese non ha avuto il coraggio di fare finora. Quali
sono state le misure d’intervento dello stato nella lotta al crimine organizzato?
Rosy Canale ha fondato il Movimento Donne di San Luca e della Locride, un’associazione per
creare opportunità lavorative e culturali in un territorio ad altissima penetrazione mafiosa,
Letture_ La mia 'ndragheta, di Rosy Canale, ed. Paoline; articoli e interviste a Rosy Canale su
testate straniere: il Los Angeles Times (2008), il Seattle Post ed il Washington Post, la rivista
svedese Dagens Nyheter (2011), il britannico The Guardian (agosto 2012).
Sala Grande
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
ven - sab 20:45
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo)
€ 10,00
5
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
dom 20- lun 21 ottobre 2013
DIECI STORIE PROPRIO COSI'
di
Emanuela Giordano
regia di Emanuela
Giordano
musiche di
Antonio Di Pofi
Dieci storie di camorra, di impegno civile, come quelle, tra gli altri, di Giovanni Falcone, Paolo
Borsellino, Don Giuseppe Diana, Giancarlo Siani. Storie senza intenti celebrativi, enfasi,
lacrime, raccontate proprio così, come sono.
«Noi, i familiari delle vittime innocenti della criminalità vi raccontiamo, con il lavoro di
Emanuela Giordano, che non siamo scappati, pur avendo subito il torto più grande di tutti,
perchè siamo convinti che possiamo farcela. Attraverso il ricordo dei nostri cari, con l'impegno
dei giovani, con la partecipazione delle Istituzioni e attraverso la bellezza dell'arte vogliamo
credere nel cambiamento».
Una quasi opera contemporanea, un esperimento in musica, che si avventura all'interno del
dibattito per la legalità, cercando di restituire un senso a questa parola così difficile,
complicata, "abusata", elusa ogni giorno. Dieci storie proprio così fotografa una Spoon River di
gente onesta, gente di oggi. Piccoli o grandi segni di coraggio che diventano esempio e
speranza.
Spunti da approfondire
Tematici_Lo spettacolo offre spunti per approfondimenti basati sull’educazione civica e la
formazione al bene comune. E’ partendo dal rispetto delle regole e dell’altro, dalla
condivisione delle idee di giustizia che è possibile gettare le basi per la costruzione di una
coscienza sociale.
Letture_ “Educazione civica e lotta alle mafie nella scuola dell’autonomia” del prof. Ricardo
Abati
che
da
anni
si
dedica
a
questo
tema,
pdf
scaricabile
da
http://www.riccardoabati.it/file/pdf/formazionecivica/lottamafiescuola.pdf
Indagini del ministero degli interni sull’indice di persenze mafiose (IPM) nel nord e centro Italia
“Gli investimenti delle mafie” http://www.investimentioc.it/
Sala Grande
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
lunedí 20:45
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo)
€ 11,50
domenica 15:30
6
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
merc 23 ottobre – dom 17 novembre 2013
L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA
di Luigi Pirandello
con Corrado Tedeschi, Luca Bottale e Roberta Petrozzi
regia di Marco Rampoldi
produzione Teatro Franco Parenti
Da sempre il monologo pirandelliano ha incontrato il favore del
pubblico. “L’uomo dal fiore in bocca” è uno degli spettacoli più
longevi della storia del teatro Franco Parenti di Milano, debuttò
infatti nel gennaio 2001.
Corrado Tedeschi, diretto da Marco Rampoldi, impiega il suo
savoir faire acquisito da tante esperienze televisive per rendere la
platea unita e coesa, preparandola psicologicamente all'atto
breve che comincia quasi all'improvviso e che il pubblico segue
con la massima attenzione.
Un piccolo gioiello che Tedeschi porta in scena da dodici anni, come ci racconta prima di
diventare uno splendido, vero, umanissimo uomo dal fiore in bocca.
L'uomo dal fiore in bocca (1922) è un atto unico dello scrittore premio Nobel Luigi Pirandello
(1867-1936), esempio di dramma borghese nel quale convergono i temi dell'incomunicabilità
e della relatività della realtà. È un colloquio fra un uomo che si sa condannato a morire fra
breve, e per questo medita sulla vita con urgenza appassionata, e uno come tanti, che vive
un'esistenza convenzionale, senza porsi il problema della morte.
Spunti da approfondire
Letterari_filosofici_Pirandello si forma in un periodo di duplice crisi: da una parte, la crisi
storica che porterà alla prima guerra mondiale; dall’altra, la crisi della cultura positivistica che
mette in discussione la percezione della reale. Non esistendo una realtà oggettiva, ma tante
realtà quante sono le persone che credono di possederla, non può esistere una comunicazione
che abbia basi condivise. L'incomunicabilità produce quindi un sentimento di solitudine ed
esclusione dalla società.
Tematici_Pirandello, trae L’uomo dal fiore dalla novella La morte addosso che scrisse nel 1918.
L’esperienza personale lo porta a toccare con mano questo tema, il figlio Stefano ritornò
gravemente malato dalla prigionia in Austria, mentre le condizioni psichiche della moglie si
aggravarono al punto da rendere inevitabile il ricovero in manicomio. La partecipazione da
parte della classe allo spettacolo può fornire un’occasione di confronto, partendo da un testo
dall’altissimo valore letterario, su tematiche esistenziali quali il dolore e la morte.
Letture_Non siamo capaci di ascoltarli di P. Crepet “Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita
comprende la morte. Perché il dolore non è solo vuota perdita ma affettività, acquisizione oltre
che sottrazione. Così nasce il ricordo, la memoria più bella che è storia della nostra stessa
identità”
Sala Grande
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
mart - dom 18:30
mercoledí 22:30
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo)
€ 11,50
7
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
mart 12- dom 24 novembre 2013
GIORNI FELICI
di Samuel Beckett
con Nicoletta Braschi e Roberto de Francesco
regia di Andrea Renzi
coproduzione Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Giorni felici rappresenta uno dei momenti più alti del teatro beckettiano.
In scena una coppia. Lei, Winnie, sepolta fino alla vita in un cumulo di sabbia, che mano a
mano la ricoprirà inesorabilmente, chiacchiera senza sosta, di frivolezze e quotidianità. Lui,
Willie, è una presenza quasi impercettibile, risponde a malapena, legge il giornale.
Recitazione con ritmi cinematografici grazie al background professionale dei due protagonisti,
Roberto de Francesco e Nicoletta Braschi, quest’ultima musa e moglie di di Roberto Benigni,
con il quale ha recitato in vari film, da Il piccolo diavolo, del 1988, a La tigre e la neve del
2005, e attrice per film di celeberrimi registi italiani. Dal 2007 Nicoletta Braschi è tornata alla
sua prima passione, il teatro.
E’ uno spettacolo da vedere anche per la soggettività delle reazioni che induce e per lo stimolo
a riflettere sul senso di pienezza della propria vita.
Spunti da approfondire
Storici-letterari_ Samuel Beckett (Dublino 1906 - Parigi 1989) è uno degli scrittori, poeti e
drammaturghi più influenti del secolo scorso tanto da meritare nel 1969 il Premio Nobel per la
letteratura. Insieme a Ionesco e Adamov fu creatore del Teatro dell’Assurdo sviluppatosi
attorno agli anni della seconda guerra mondiale e nel periodo successivo, caratterizzato da un
deliberato abbandono di un costrutto drammaturgico razionale e il rifiuto del linguaggio logicoconsequenziale.
Tematici_ La sabbia impedisce a Winnie di muoversi e poco a poco la seppellisce. Nonostante
ciò si dichiara felice. Perché Winnie non lotta per uscire da quella situazione? E’ mancanza di
volontà o ci ha già provato e non ci riesce? Oppure vi si è adeguata, e per non rendere la
situazione ancor piú penosa per lei, racconta a tutti di star bene.
Il teatro dell’assurdo mette in luce il degrado dell’uomo moderno. Giorni felici è uno spettacolo
che fornisce un’occasione per parlare di situazioni di disagio, in particolar modo quello
supportato dalla parte femminile all’interno della relazione con l’altro sesso. La violenza di
genere, fisica o psicologica, vede vittime, purtroppo, ragazze dai 16 anni in su. E’ auspicabile
indirizzare le attività di formazione per la prevenzione agli studenti fin dall’ultimo anno delle
scuole medie.
Filologici_ Un confronto tra la versione in inglese (Happy Days) e la traduzione in francese
curata dall’autore stesso (Oh les beaux jours) mette in luce quali significati si siano modificati a
causa dei rispettivi sistemi linguistici.
Sala AcomeA
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
mart - sab 20:30
mercoledí 19:45
domenica 15:45
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo)
€ 11,50
8
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
mart 3 - dom 22 dicembre 2013
FARA’ GIORNO
di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi
regia di Piero Maccarinelli
con Gianrico Tedeschi, Marianella Laszlo, Alberto
Onofrietti
scene Paola Comencini
produzione Artisti Riuniti
Quando Renato, vecchio partigiano e medaglia d'oro al valore della Resistenza, si trova sulla
strada di Manuel, bulletto di periferia con spiccate simpatie nazifasciste, il loro rapporto nasce
già con tutte le caratteristiche dello scontro: Manuel investe con l'auto Renato e, per evitare la
denuncia, "contratta" con lui un periodo di assistenza domiciliare. Comincia così una "partita di
poker" a due che tra azzardi, bluff ed inganni li porterà a vincere le rispettive diffidenze
mettendo in luce debolezze e paure:
il bilancio di una vita intera per l'uno, la mancanza di prospettive sul futuro per l'altro.
L'improvviso ritorno a casa di Aurora, figlia di Renato, dopo trent'anni di silenzio, è l'evento che
riapre la strada a dolorosi ricordi.
Farà giorno è uno spettacolo che parla con ironia, un po' in romanesco un po' in italiano,
dell'etica e della ricerca di senso, alternando momenti divertenti a sinceri attimi di
commozione.
Spunti da approfondire
Analisi scenica_ Due generazioni, mondi distanti anagraficamente e culturalmente che si
confrontano sulle rispettive paure e dubbi esistenziali. Ciascuno impara e insegna. Renato, in
particolare, si ritrova a trasmettere un'eredità che oggi sembra ormai dispersa, fatta dei più
alti ideali di libertà e responsabilità.
Tutti i personaggi, Aurora, Manuel e il vecchio partigiano (interpretato dal grande maestro del
teatro italiano Gianrico Tedeschi) sono animati da una voglia di riscatto che li trasforma in
figure simbolo di un Paese che cerca di ritrovare una direzione.
Video_Collengandosi al link qui sotto, si accede a un video in cui gli autori Rosa A. Menduni e
Roberto De Giorgi commentano il loro testo, alternandolo a degli estratti letti riguardanti i loro
rispettivi personaggi. Le battute del partigiano, che nella versione attuale è interpretato da
Gianrico Tedeschi, allora vennero lette da Paolo Graziosi
http://www.uninettuno.tv/Video.aspx?v=389
Sala AcomeA
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
mart - sab 20:30
mercoledí 19:45
domenica 15:45
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo), valido
solo per la prima di martedí 3
dicembre
€ 11,50
9
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
ven 6 – dom 15 dicembre 2013
LUPI E PECORE
di
Aleksandr Ostrovskij
traduzione di Roberta Arcelloni
regia di Guido De Monticelli
con Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Marco
Spiga, Maria Grazia Sughi, Luigi
Tontoranelli, Valeria Cocco, Mariagrazia
Pompei
scene di Arianna Caredda
costumi Zaira De Vincentiis
disegno luci Löic François Hamelin
Aiuto regista Rosalba Ziccheddu
produzione Teatro Stabile della Sardegna
Una pièce divertente – firmata da uno dei padri, accanto a Gogol, del grande teatro russo
moderno – per un viaggio tra i labirinti della mente e del cuore umano, un vivido e ironico
affresco della società dove «tutti vivono per mangiare o essere mangiati» e ciascuno tesse le
sue trame e cura i propri interessi, senza farsi troppi scrupoli. Ecco che un'apparente
gentilezza e urbanità di modi sottende una ferocia ed impulsi che impongono la legge del più
forte, l'astuzia vince sull'ingenuità e il prepotente sul più debole o timido.
La vicenda si ispira ad un vero fatto di cronaca, ovvero il processo contro la badessa del
monastero di Serpuchov, e presidente della comunità delle Sorelle della Misericordia, accusata
di falso ed estorsione. Il drammaturgo mette in scena la vita quotidiana in una comunità tra
intrighi, questioni sentimentali e speculazioni economiche, in una giostra in cui «i lupi e le
pecore si inseguono scambiandosi vicendevolmente i ruoli».
Spunti da approfondire
Tematici_Lupi e pecore è una fotografia di un periodo di cambiamento della società russa
del 1875 allora segnata dalla crisi del modello della classe nobile. Vedendo questo spettacolo ci
apparirà molto chiaro che, cambiati i contesti e gli abiti, le dinamiche dell’animo umano
nell’affrontare il cammino di passaggio epocale rimangono sempre le stesse, identiche al
nostro presente. Un articolo di C. Donolo, apparso sulla rivista “Lo straniero”, analizza gli
aspetti sociali della crisi attuale http://www.lostraniero.net/archivio/12-dicembre-gennaio-n-114115/179-considerazioni-sullo-stato-della-societa-italiana-1.html
Storici_Le crisi si ripetono nel corso della storia fin dall’antichità, tutte caratterizzate da
instabilità finanziaria e destabilizzazione sociale. La storia si ripete oppure l’attuale modello di
capitalismo, dominato dal capitale finanziario, sta attraversando una crisi, definita da taluni,
“terminale”. http://retedue.rsi.ch/home/networks/retedue/laser/2012/02/07/cicli-dellecrisi.html#Audio
presentazione video_ http://www.youtube.com/watch?v=msdlbNeS7gk
Sala Grande
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
mart - sab 20:45
mercoledí 19:30
domenica 15:30
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo)
€9
10
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
mart 14 – dom 19 gennaio 2014
3 ATTI UNICI
di Anton Čechov
ideazione e regia Roberto Rustioni
dramaturg Chiara Boscaro
consulenza Fausto Malcovati
conAntonio Gargiulo, Valentina
Picello,Roberta Rovelli, Roberto
Rustioni
assistente alla regiaLuca Rodella
movimento coreograficoOlimpia Fortuni
organizzazioneIrene Ramilli
Foto Wanda Perrone Capano
CoproduzioneAssociazione Teatro C/R –
FattoreK –Olinda in collaborazione con
Festival Castel dei Mondi di Andria 2012
Tre "scherzi in un atto" scritti da Anton Cechov appena trentenne, La domanda di matrimonio,
L'orso, L'anniversario, mostrano come tutto il suo teatro ciò che avviene nella vita reale.
Le tre vicende riguardano un proprietario terriero che chiede in sposa la vicina di casa e si
trova a litigarci per questioni di confini, un creditore che si presenta ad una vedova
inconsolabile chiedendole di saldare i propri debiti e se ne innamora, e un direttore di banca
che, durante i preparativi per l'anniversario del suo istituto, deve fare i conti con una moglie
ubriaca e una visita invadente.
Roberto Rustioni riprende la modernità di questi personaggi, facendo infilare alle loro nevrosi
panni contemporanei, cosí i protagonisti parlano a raffica, si fraintendono di continuo, urlano,
piangono, sono umani e teneramente ridicoli.
Spunti da approfondire
Letterari_ Le commedie di Anton Checov rappresentano una pietra miliare della drammaturgia
russa. Acuto osservatore del decadimento morale e intellettuale della società, Cechov anticipa
caratteri e temi del teatro novecentesco attraverso l’attenzione per il dettaglio psicologico e la
ricostruzione del tragico quotidiano.
Tematici_La solitudine, le difficoltà di comunicazione, la rinuncia al desiderio, la battaglia tra i
sessi, riemergono senza tuttavia rinunciare alla sottile ironia e a quel senso del ridicolo della
condizione umana che informa l'intero canone del grande drammaturgo russo.
Trailer_http://www.youtube.com/watch?v=lQDmQF3uPEg
Sala Grande
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
mart - sab 20:45
mercoledí 19:30
domenica 15:30
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo)
€ 11,50
11
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
giov 23 gennaio – dom 2 febbraio 2014
IL TORMENTO E L’ESTASI DI STEVE JOBS
tratto da The Agony and Ecstasy of Steve Jobs di Mike Daisey
testo originale disponibile
http://mikedaisey.blogspot.it/p/monologues.html
traduzione e adattamento di Enrico Luttmann
regia di Giampiero Solari
con Fulvio Falzarano
video di Cristina Redini
luci di Paolo Giovanazzi
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Steve Jobs: un’icona del XXI secolo. Il suo ingegno ha cambiato il mondo, creando
attraenti gadget perfetti per rispondere a esigenze che ancora non sapevamo di avere,
coniando parole d’ordine tramite le quali piace pensarci: “Think different”, “Stay hungry, stay
foolish”.
Mike Daisey, l’autore americano del monologo, è come molti di noi: un fan della mela
morsicata. In piú è un vero e proprio geek della tecnologia e la sua passione fuori dal comune
lo porta a scoprire come funziona l’impresa Apple. Un’indagine lo spinge in Cina, a visitare il
cuore produttivo della Apple, enormi stabilimenti in cui circa 430.000 operai ("più del doppio
degli abitanti di Trieste") formano un enorme ingranaggio umano: “se penso che ci sono
persone che hanno nostalgia di ‘quando tutto veniva fatto a mano’… non ci sono mai stati così
tanti oggetti fatti a mano nella storia come oggi!”. La condizioni di lavoro di queste fabbriche
offrono una rivelazione inquietante del “prezzo” pagato per quella tecnologia che ha cambiato il
mondo.
Spunti da approfondire
Tematici_E’ un storia che affonda a piene mani nel nostro contemporaneo e parla direttamente
agli adolescenti e agli adulti. L’ammirazione sfegatata per il mito Jobs come può conciliarsi con
la conoscenza di discutibili scelte aziendali? E la pièce non vuole giudicare, ma fornire nuovi
punti di vista. Da un lato, la determinazione di Jobs e la costruzione della propria strada
professionale sono validi esempi per i giovani, in un momento in cui la storia ci chiede
flessibilità e reinvenzione lavorativa costante.
Dall’altro, la storia rappresenta un’occasione di riflessione e di dibattito per tutti gli
appassionati di Apple e tecnologia (le fabbriche usate da Apple sono usate da tutti i produttori
di gadget elettronici nel mondo) per considerare in maniera problematica e magari anche
critica l’acquisto e il consumo di prodotti dietro al quale c’è una dimensione di
sofferenza umana e di tribolazione sociale.
Sala AcomeA
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
mart - sab 20:30
mercoledí 19:45
domenica 15:45
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo)
€ 11,50
lunedí riposo
12
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
mart 4 - dom 9 febbraio 2014
STUDIO SUL SIMPOSIO DI PLATONE
drammaturgia Federico Bellini
regia Andrea De Rosa
con Giulia Briata_Antonio Gargiulo
Eleonora Giovanardi_Leonardo Lidi
Annagaia Marchioro_Matthieu Pastore
Martina Polla_Filippo Quezel
Massimo Scola_Annamaria Troisi
Il Simposio di Platone è, tra i dialoghi del filosofo di Atene, il più vertiginoso perché mette in
tensione l´ordine della ragione con l´abisso della follia.
Scritto nel IV secolo a.C., ha per protagonista Aristotele che si confronta con alcuni suoi
discepoli sulle varie forme dell’Amore, divinità e passione, veicolo di forza creatrice o
distruttrice, nella sua espressione etero ed omosessuale.
Nello Studio sul Simposio di Platone gli interrogativi sull’Amore vengono pesantemente
scaricati addosso agli spettatori, e il motore che fa muovere l’azione è l’urgenza di riempire il
senso di vuoto che si esplicita nell’ossessiva domanda “Perché non siamo uno?”. La presenza
di corpi femminili discinti incanala, in modo forte, l’incontro con l’altro verso la sessualità
disinibita, complice l’ebbrezza dionisiaca che cancella i contorni razionali delle cose e sospende
i limiti.
Questo Simposio interseca parole antiche con l’inchiesta sulla sessualità di Pasolini,
mescolando le riflessioni di Lacan, Sartre, e brani rock.
NOTA: durante lo spettacolo verrà proiettato un video contenente immagini non nitide di
carattere pornografico.
SPUNTI DI APPROFONDIMENTO
Filologici_ analisi dell’operazione di elaborazione del testo originale, la sua riduzione e
alterazione, la sua contaminazione, e valutarne le qualità o le carenze.
Tematici_ lo Studio apre ampi spiragli su tematiche importanti da affrontare nell’età
adolescienziale, legate alla relazione amorosa.
Altro materiale disponibile_rassegna stampa, scheda didattica approfondita
Sala Grande
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
mart - sab 20:45
mercoledí 19:30
domenica 15:30
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo)
€ 11,50
13
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
mart 11- merc 19 febbraio 2014
GIULIO CESARE
di W. Shakespeare
regia di Andrea Baracco
adattamento di Vincenzo Manna e Andrea
Baracco
con Giandomenico Cupaiuolo, Roberto
Manzi Ersilia Lombardo, Lucas Waldem
Zanforlini, Livia Castiglioni, Gabriele
Portoghese
scene Arcangela di Lorenzo consulente ai
costumi Mariano Tufano
disegno luci Javier Delle Monache
regista assistente Malvina Giordana
produzione 369gradi e Lunga Film in
collaborazione con Teatro di Roma
INVITATO A RAPPRESENTARE L’ITALIA DALLO SHAKESPEARE GLOBE THEATRE DI LONDRA FESTIVAL GLOBE TO GLOBE
2012, OLIMPIADI LONDRA 2012, VINCITORE DEL CERTAMEN ALMAGRO OFF 2012, SPAGNA
Bruto, il figlio adottivo di Cesare, si lascia convincere ad entrare in una cospirazione ordita da
alcuni senatori romani tra cui Cassio, per impedire che Cesare trasformi la repubblica romana
in una monarchia. Dopo l'assassinio di Cesare, Marco Antonio, tramite il celeberrimo discorso
“amici, romani, cittadini, prestatemi orecchio”, muove l'opinione pubblica contro gli assassini di
Cesare.
Bruto e Cassio si preparano alla guerra contro Marco Antonio e Ottaviano, ma lo spettro di
Cesare appare a Bruto, annunciandogli la sua prossima sconfitta. Durante la battaglia le cose si
mettono male per i cospiratori, e sia Bruto che Cassio decidono di suicidarsi piuttosto che
essere fatti prigionieri.
Shakespeare, in questo dramma storico che scrisse probabilmente nel 1599, ritrae una
società vittima del suo fallimento intellettuale, spirituale e politico dal cui senso di
incertezza e precarietà nasce la violenza, filo conduttore dell’intera storia.
Rispetto alla versione originale, si è reso il linguaggio più concreto e diretto, e sono stati
inseriti dei brani inediti.
Spunti per approfondire
Letterari_L'opera poetica e drammaturgica di W. Shakespeare (1564 – 1616) costituisce una
parte fondamentale della letteratura occidentale ed è continuamente studiata e rappresentata
in ogni parte del globo. Capace di eccellere sia nella tragedia sia nella commedia, fu in grado di
coniugare il gusto popolare della sua epoca con una complessa caratterizzazione dei
personaggi, una poetica raffinata e una notevole profondità filosofica.
Tematici_Shakespeare sembra suggerirci che la violenza incondizionata è l’unico strumento che
la collettività è in grado di utilizzare per uscire dalle proprie crisi, dai propri disequilibri e crolli
nervosi, siamo davvero certi che l’antico meccanismo del “capro espiatorio” sia soltanto un
lontano ricordo dalle società arcaiche?
Video_ Trailer http://www.youtube.com/watch?v=kUyVbXKhPBA
Sala Grande
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
mart - sab 20:45
mercoledí 19:30
domenica 15:30
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo)
€ 10
14
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
mart 19 febbraio – dom 2 marzo 2013
L’AFFAIRE MORO
di Leonardo Sciascia
diretto e interpretato da
Roberto Trifirò
scene e costumi Gianni
Carluccio
Produzione Teatro Franco
Parenti
Dopo aver messo in scena e interpretato con rara sensibilità e capacità di penetrazione Cechov,
Beckett, Pirandello, Roberto Trifirò affronta Leonardo Sciascia, fra i più grandi scrittori e
coscienze civili del nostro Paese.
Scritto a caldo nel ‘78, a due mesi dall’assassinio, L’affaire Moro è un’indagine appassionante
delle lettere che Moro scrisse prima di essere assassinato dalle BR e che Sciascia era il solo a
considerare autentiche, non annebbiate dall’angoscia o dalle pressioni psicologiche in cui
l’uomo Moro si trovava. La verità si configura come imprendibile perché si assiste ad una
“scomparsa dei fatti” nella quale la realtà si trasfigura in letteratura.
Lasciato al proprio destino, Moro si oppone a un intero sistema, il suo, e se da un lato deve
essere giudicato per le sue responsabilità, dall’altro è semplicemente un personaggio, un
uomo, e come tale andava salvato.
Spunti da approfondire
Storici_Il “caso Moro” ha rappresentato nel nostro paese un vero e proprio spartiacque storico
ma soprattutto morale; proprio da quei giorni di quasi trent' anni fa ha inizio anche la rottura
del rapporto di fiducia tra cittadini, politica e istituzioni che oggi esplode nelle rumorose
manifestazioni di contestazione contro il ceto politico.
L’affaire Moro costituisce uno stimolo alle nuove generazioni che si affacciano con sfiducia,
distrattamente e noiosamente alla politica, coacervo di incoerenze e complessità, oggi come
allora.
Letture_Raccolta di articoli apparsi su la Repubblica a partire dal 1989 di Scoppola, storico
studioso del movimento cattolico e del sistema politico, La coscienza e il potere, ed. Laterza, i
suoi articoli apparsi su la Repubblica a partire dal 1989.
L’affaire Moro di L. Sciascia, ed. Adelphi
Sala AcomeA
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
mart - sab 20:30
mercoledí 19:45
domenica 15:45
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo)
€ 11,50
lunedí riposo
15
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
merc 5 - dom 16 marzo 2014
IDENTITÁ
di e con Marco Baliani e Maria Maglietta
Aiuto regia Barbara Roganti
Disegno luci Emiliano Curà
Fonica e luci Dario Alberici
Consulenza musicale Mirto Baliani
Consulenza scientifica Enrico Febbo
Produzione Casa degli Alfieri
Si ringrazia il Teatro delle Briciole per il sostegno al
progetto
La domanda “chi sei tu?” rimanda subito a una domanda complementare “chi sono io?”,
l’identità di ciascuno si definisce a partire dalla relazione con l’altro.
Un uomo percorre la strada di una città, per andare a denunciare lo smarrimento della sua
carta d’identità.
Durante il tragitto avvengono incontri che innescano pensieri, digressioni, metafore e racconti.
Il flusso di Baliani è interrotto da improvvisi blitz narrativi, che avvengono con registri
linguistici diversi, aprendo nuovi sentieri di esplorazione. Identità religiosa, identità etnica,
identità sessuale, identità nazionale, identità genetica, identità biologica, l’elenco potrebbe
continuare a lungo.
Lo spettacolo naviga attraverso questi “territori”, mettendo in scena conflitti, facendo
domande, senza dare soluzioni univoche, riflettendo su come la parola Identità si presti ad
essere relativizzata e modificata a seconda dei contesti.
Spunti da approfondire
Tematici_ Nei secoli, ma anche in tempi a noi prossimi, esaltando la parola Identità abbiamo
visto compiersi massacri, negandola abbiamo visto compiersi stermini.
L’identità in terra straniera; immigranti:un bisogno di mimetizzarsi, ma anche di mantenere un
legame con le proprie radici. Gli immigrati senza documento che identità hanno? I figli degli
immigrati nati in Italia, sono italiani?
Cosa significa il rispetto per altre culture, altri modi di pensare? accettazione, stimolo, passiva
convivenza?
La nostra identità e le cicatrici affettive che hanno contribuito a formarla.
Letture_Le letture cha hanno fornito stimoli per la creazione dello spettacolo, sicuramente ne
forniranno altri e diversi a chi le condivide: L’identità, breve saggio del romanziere Amin
Maalouf, Io e l’altro, riflessioni del viaggiatore Ryszard Kapuscinski; La conquista dell’America,
saggio di Tzvetan Todorov; Tu che mi guardi, tu che mi racconti, della filosofa Adriana
Cavarero.
Altri materiali disponibili_scheda approfondita, recensioni
Sala AcomeA
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
mart - sab 20:30
mercoledí 19:45
domenica 15:45
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo)
€ 11,50
lunedí riposo
16
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
mart 11 - merc 19 marzo 2014
SONO SOLTANTO ANIMALI
di Luciano Colavero e Federico Olivetti
regia Luciano Colavero
con Antonio Tintis
sculture, costumi e spazio
scenico Alberto Favretto
disegno luci Anna Maria Baldini
produzione Emilia Romagna
Teatro Fondazione in
collaborazione con Associazione
Strutture Primarie
Sono stati necessari quattro anni per dare vita a Sono soltanto animali. Il lavoro, che prende il
titolo da una frase del filosofo tedesco Theodor Adorno, rielabora vicende tratte da
testimonianze di sopravvissuti, diari delle vittime, documenti processuali, dichiarazioni dei
comandanti, interviste di chi è stato “spettatore”. Ne esce un montaggio quasi cinematografico
di storie che appartengono cronologicamente al passato ma si collegano al presente con una
pressante riflessione sul rapporto tra obbedienza e responsabilità o sull’eccezionalità di
Auschwitz.
“Ci siamo resi conto di quanto avesse ragione Bauman affermando che l’Olocausto non è stato
altro che un raro, ma tuttavia significativo e affidabile, test delle possibilità occulte insite nella
società moderna. Auschwitz non è stata un’eccezione, prendiamone atto.”
Luciano Colavero
Spunti da approfondire
Storici_ L’Olocausto attuato dai nazisti ha fatto piu vittime di altri genocidi perché è stata una
operazione metodica e calcolata. Trasformare l’antisemitismo in politica di governo ha richiesto
l’esistenza di un apparato potente e diffuso, oltre alla totale accettazione dei provvedimenti
statali da parte della popolazione. Gli effetti della burocratizzazione hanno portato alla
disumanizzazione degli oggetti dell’attività burocratica stessa: gli esseri umani erano quantità,
numeri, cifre. Nessun burocrate doveva avere la percezione di gestire la deportazione o
l’annientamento di un essere umano.
Letture_Modernità e olocausto Bauman Zygmunt
Foyer
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
tutti i giorni: 21.15
Tel:349 66 75 266
€ 27 (€9 a spettacolo)
€ 11,50
giorno di riposo: verifica
nella web
17
Stagione scuole 2013-14 Teatro F. Parenti
dom 23 marzo - dom 6 aprile 2013
GL’ INNAMORATI
di Carlo Goldoni
regia Andrée Ruth Shammah
compagnia Teatro Franco Parenti
Produzione Teatro Franco Parenti
Commedia scritta nel 1759 e ambientata a Milano, vede come protagonisti Eugenia Ridolfi,
erede di una nobile famiglia in rovina, e il giovane e ricco Fulgenzio. I due ragazzi si
frequentano da un anno, innamoratissimi l'uno dell'altra, ma la relazione è tormentata, a
causa dell'impulsività di lui e, soprattutto, della gelosia di lei. Si separano, vivono altre storie
e ritornano insieme, suggellando la loro unione in un matrimonio d’amore.
La trama, che vede accanto a Eugenia e Fulgenzio altri otto personaggi, permette a Goldoni
di indagare con somma acutezza il tema dell'amore, sempre in chiave umoristica, e di
criticare il desiderio di apparire ed il consumismo patologico della società dell’epoca.
Spunti da approfondire
Letterari_ Carlo Goldoni (1707 – 1793) tentò di attuare una riforma avente lo scopo di portare
in scena la verità della vita, servendosi della commedia, che è proprio il genere più vicino alla
realtà di tutti i giorni. La riforma comprese sia la scrittura che la messa in scena.
Il ruolo d'innamorato, ad esempio, implicava recitare su toni enfatici ed adottare posture
monumentali. Goldoni approfittò della presenza nella compagnia di una giovane diva, Caterina
Bresciani, particolarmente bizzosa e indisciplinata, per mettere in discussione quel sistema.
Tematici_ Gl’innamorati è una commedia contemporanea I giovani protagonisti diventano
“lo specchio di un oggi fortemente nevrotico in cui cinismo e romanticismo si mischiano e si
intrecciano”, si lasciano coinvolgere dai tormenti dell’amore, ma poi dimostrano di non saper
amare se non loro stessi; possiedono un linguaggio capace di esprimere ma non di
comunicare. La critica alla società presente nel testo è incredibilmente attuale.
Letture_ il testo originale, http://www.classicitaliani.it/goldoni/goldoni_gli%20innamorati.htm
Sala Grande
Matinée
Abbonamento a 3 spettacoli
biglietto singolo
mart - sab 20:45
mercoledí 19:30
domenica 15:30
Tel:349 66 75 266
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18
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