Routes of Administration Vie di somministrazione principali Vie enterali Vie parenterali Orale Intravascolare Buccale (o sublinguale) Cutanea Rettale Intramuscolare • Per ognuna delle vie suddette i farmaci possono espletare un’azione topica e/o sistemica Vie di somministrazione principali Vie enterali Vie parenterali Orale Intravascolare Buccale (o sublinguale) Cutanea Rettale Intramuscolare • Somministrazione sicura, semplice, non dolorosa • Nel tratto GI un farmaco e’ sottoposto a condizioni chimico-fisiche variabili (non adatto quindi a tutte le sostanze) Via orale • Assorbimento avviene soprattutto a livello intestinale (superficie estesa e riccamente vascolarizzata) • Assorbimento influenzato da tempo di permanenza pH cibo microflora intestinale Infiammazioni lesioni effetto di primo passaggio • Induzione di vomito o lavanda gastrica se eccesso Via buccale (sublinguale) e rettale • Utilizzate soprattutto per farmaci che vengono scarsamente assorbiti dopo somministrazione per os (es. inattivazione) • Per via buccale i farmaci raggiungono rapidamente la circolazione (pochi minuti) • Via rettale utile nei neonati, in pazienti non coscienti o in caso di vomito (+ lento) • Non adatte per sostanze sgradevoli o irritanti Vie di somministrazione principali Vie enterali Vie parenterali Orale Intravascolare Buccale (o sublinguale) Cutanea Rettale Intramuscolare • Iniezione attraverso tegumenti o direttamente in circolo • Richiede personale addestrato • Ideali per farmaci inattivati per os (anche se paziente non cosciente) o per effetti rapidi (i.v.) Vie parenterali principali i.m. i.v. s.c. i.d. Via intravascolare • Da preferirsi quando e’ richiesto un rapido intervento (farmaco immesso totalmente e direttamente nel circolo ematico; non piu’ recuperabile!!!) • Iniezione fatta generalmente a livello venoso, arterioso in casi specifici (es. chemioterapici) Attenzione a: • Somministrazione sia in bolo che infusione continua - Tonicita’ soluzioni • Via endovenosa (e.v.) utilizzata anche per sostanze con assorbimento insufficiente se somministrate per altre vie, oppure irritanti - Embolismo - Infezioni Via cutanea • Iniezione intradermica (i.d.; 0.1 – 0.2 ml; diagnostica) o sottocutanea (s.c.; 2 ml) • Per iniezione s.c. la cute va sollevata per evitare iniezione i.m. • Velocita’ di assorbimento variabile (+ lento vs i.m.; con adrenalina si rallenta assorb. sistemico – uso topico; ialuronidasi migliora assorb.) • Via s.c. utilizzata anche per impianti di forme a lungo deposito di farmaci • Dolore dovuto a irritazione o imperizia Via intramuscolare • La sede piu’ utilizzata e’ il muscolo gluteo (anche volumi di 5 ml); anche altre sedi (es. deltoide) • Farmaci sciolti in soluzioni acquose assorbiti in < 30 min (piu’ lunghe x oleose) • L’assorbimento dipende da grado di irrorazione del muscolo e dal farmaco • Via i.m. utilizzata anche per preparazioni ritardo • Non adatta per trattamenti cronici • Dolore x irritazione o imperizia Altre vie: via inalatoria • Assorbimento a livello alveolare in genere rapido • Farmaci somministrati come gas o aerosol (effetti topici o sistemici) • Per aerosol e polveri importanti dimensioni delle particelle • Per un corretto utilizzo i pazienti devono essere educati Altre vie di somministrazione • Via intraarticolare – per l’iniezione di farmaci come antiinfiammatori, anestetici locali e antibiotici direttamente nelle capsule articolari • Via intratecale – per avere effetti rapidi a livello delle meningi e delle radici dei nervi spinali; superamento BEE (es. trattamento di infezioni o tumori cerebrali o spinali, anestesia spinale) • Via dermica – per avere effetti a livello locale senza conseguenze sistemiche (oli, creme, unguenti, lozioni, spray, etc.) Nella donna gravida e’ presente una caratteristica vasodilatazione periferica – aumento probabilita’ di assorbimento transcutaneo Altre vie di somministrazione • Instillazioni oculari – per trattamenti topici a livello oculare (20 µl volume max deposto su un occhio) • Via nasale – oltre che per uso topico, utilizzata anche per uso sistemico Vie di somministrazione • Ad esclusione delle somministrazioni direttamente nel circolo sanguigno, tutte le altre vie richiedono che il farmaco debba superare delle barriere prima di arrivare nel sangue • La scelta della via di somministrazione deve tenere conto delle proprieta’ chimico-fisiche del farmaco e della strategia terapeutica (es. effetti sistemici o topici) • La via di somministrazione puo’ influenzare i livelli plasmatici ottenibili, la rapidita’ d’insorgenza e la durata dell’effetto (es. via endovenosa vs orale) Farmacocinetica • Assorbimento • Distribuzione • Biotrasformazione • Eliminazione Assorbimento Assorbimento Insieme di processi attivi e passivi che consentono il passaggio di una sostanza dal sito di somministrazione nella circolazione sistemica (o nell’interstizio regionale) Passaggio di sostanze attraverso membrane plasmatiche • Diffusione passiva • Trasporto mediato da canali o trasportatori • Endo-esocitosi Passaggio di sostanze attraverso membrane plasmatiche Gradiente di concentrazione • Diffusione passiva • Trasporto mediato da canali o trasportatori • Endo-esocitosi Coefficiente di diffusione Area superficie Spessore barriera Che cosa regola la diffusione passiva di una sostanza? Diffusione passiva Out In Diffusione passiva Out In Gradiente di concentrazione Diffusione passiva Area superficie Out In Diffusione passiva Out In Diffusione passiva Spessore barriera Diffusione passiva Diffusione passiva Spessore barriera Diffusione passiva idrofilica lipofilica Diffusione passiva La diffusione passiva di una sostanza tra due compartimenti separati da una membrana e’ governata dalla legge di Fick: Flusso molare = (c1 – c2) D d (c1 – c2) = gradiente di concentrazione D = coefficiente di diffusione A = area d = spessore A Cosa succede per sostanze acide o basiche? EFFETTO DEL PH Possiamo prevedere dove un acido debole si distribuisce se vi sono differenze di pH tra i due compartimenti? Diffusione passiva Acido debole A- + H+ HA Equazione di Henderson-Hasselbach Ka = [H+] [A-] [HA] pH = pKa+ log [A-]/[HA] [A-]/[HA] = 10 (pH-pKa) EFFETTO DEL PH EFFETTO DEL PH EFFETTO DEL PH Passaggio di sostanze attraverso membrane plasmatiche • Diffusione passiva • Trasporto mediato da canali o trasportatori • Endo-esocitosi Due tipi Attivo Facilitato Trasporto attivo: Na/K ATPasi Trasporto mediato da canali o trasportatori (facilitato) Rispetto a diffusione il flusso per trasporto facilitato e’ saturabile Uniporto Antiporto Simporto • Simple diffusion – Species of molecule limited by membrane physics – Rate is slow and linearly related to concentration gradient • Membrane transport – Overall not limited by size, charge, or hydrophilia – Is highly selective for specific needed molecules – Rate is fast and not linear Trasporto mediato da canali o trasportatori (facilitato) glucosio Na+ Ambiente extracellulare ATPasi Ambiente intracellulare K+ Na+ glucosio Passaggio di sostanze attraverso membrane plasmatiche • Diffusione passiva • Trasporto mediato da canali o trasportatori • Endo-esocitosi Endocitosi Esocitosi Passaggio di sostanze attraverso membrane plasmatiche Fattori che condizionano l’assorbimento di una sostanza Caratteristiche del farmaco Massa molecolare, stato fisico, carica, stabilità, solubilià, polarità Fattori che condizionano l’assorbimento di una sostanza Propietà dell’organismo Morfologia e dimensione della superficie assorbente, perfusione ematica dell’area assorbente, specie, razza, età, stato nutrizionale, stato di salute Fattori che condizionano l’assorbimento di una sostanza Caratteristiche Dose, via di dell’esposizione somministrazione, durata del contatto con la superficie assorbente Fattori esogeni Interazioni con altre sostanze, condizioni fisiche (es. temperatura) Biodisponibilita’ Quota di farmaco immodificato che raggiunge il circolo sistemico dopo somministrazione Biodisponibilita’ VIA ENDOVENOSA: CIRCOLAZIONE SISTEMICA ACCESSO DIRETTO AL RESTO DELL’ORGANISMO FEGATO FEGATO RESTO RESTO ORGANISMO ORGANISMO VIA ORALE: METABOLIZZAZIONE DA PARTE DEL FEGATO PRIMA DI RAGGIUNGERE IL RESTO DELL’ORGANISMO (effetto di primo passaggio) Distribuzione Distribuzione Descrive quella serie di processi che sono alla base del trasferimento di sostanze esogene dal sito di assorbimento ai vari compartimenti che costituiscono l’organismo Informazioni sulla distribuzione di un farmaco nell’organismo aiutano a prevedere l’effetto del farmaco stesso su un particolare organo Con ragionevole approssimazione possiamo considerare la distribuzione come una ripartizione del farmaco fra tre compartimenti acquosi principali Distribuzione In un uomo adulto di 70 Kg circa il 60 % del peso corporeo (42 L) e’ acqua • Fluidi extracellulari (14 L) Plasma (3.5 L) Fluidi interstiziali (10.5 L) • Fluidi intracellulari (28 L) Come possiamo prevedere dove si e’ distribuito un farmaco? Volume of Distribution (Vd) • A measure of the tendency of a drug to move out of the blood plasma to some other site. • Or A measure of extend of distribution Volume apparente di distribuzione (Vd) Farmaco 12 8 • • • • = 1.5 Idrofilo Legato alle proteine plasmatiche Massa molecolare elevata Non trasportato attraverso le barriere Plasma F. interstiziali F. intracellulari Volume apparente di distribuzione (Vd) Farmaco 12 2 • • • • • =6 Lipofilo Scarso legame alle proteine plasmatiche Massa molecolare piccola Trasportato attraverso le barriere Affinita’ per siti extravascolari Plasma F. interstiziali F. intracellulari Volume apparente di distribuzione (Vd) Vd = Q (mg) Q = quantità di farmaco nell’organismo (=dose se biodisponibilita’ 100%) Cp (mg/L) Cp = concentrazione nel plasma Il volume di liquido che sarebbe richiesto per contenere la quantità totale di farmaco presente nell’organismo ad una concentrazione uguale a quella plasmatica Volume apparente di distribuzione (Vd) Farmaci preferenzialmente confinati entro il compartimento vascolare hanno un Vd comparabile al volume della componente del sangue nella quale si distribuiscono Al contrario, farmaci con elevati valori di Vd presentano concentrazioni più alte nei tessuti extravascolari, cioè sono distribuiti in modo non uniforme Conoscere il Vd di una sostanza e’ utile in casi di determinazione della dose di carico o di intossicazioni acute Volume apparente di distribuzione (Vd) Vd ≤ 3.5 L Plasma F. interstiziali F. intracellulari Volume apparente di distribuzione (Vd) Vd > 3.5 L Plasma F. interstiziali F. intracellulari Volume apparente di distribuzione (Vd) Vd > 3.5 L Plasma F. interstiziali F. intracellulari Distribuzione Distribuzione Andamento temporale di Cp di un farmaco a seguito di som. in bolo endovenoso Fase I Cp Fase II Tempo Ampiezza della caduta durante fase I e’ indice della capacita’ del farmaco di uscire dai vasi Velocita’ della discesa durante fase II e’ indice dell’efficienza dei processi di eliminazione da organismo La somministrazione in bolo facilita la distinzione dei due processi Aspetti chiave della distribuzione • Volume apparente di distribuzione (Vd) • Legame alle proteine plasmatiche • Perfusione ematica • Barriere strutturali • Accumulo tissutale Protein Binding Reversible and rapid Depends on [free drug], affinity for binding sites, [protein] Il legame di un farmaco alle proteine plasmatiche è variabile. Protein Binding Esso viene espresso come rapporto fra la concentrazione di un farmaco legato e la concentrazione totale del farmaco nel plasma (tale rapporto può variare da 1 a 0) Si dice che un farmaco è fortemente legato alle proteine plasmatiche quando il rapporto è superiore a 0.9, mentre per rapporti inferiori a 0.2 si dice che il farmaco è scarsamente o per nulla legato alle proteine plasmatiche Esempi di farmaci che hanno un elevato legame alle proteine plasmatiche e che possono dare luogo a interazioni clinicamente importanti LEGAME CON ALBUMINA Digitossina Fenitoina Furosemide Ibuprofene Indometacina Salicilati Sulfamidici Tiazidici Warfarin Depends on LEGAME CON GLICOPROTEINA ACIDA α1 Antidepressivi triciclici Chinidina Clorpromazina Lidocaina Propranololo Reversible and rapid [free drug], affinity for binding sites, [protein] Legame alle proteine • Soprattutto alle albumine (>50 % delle proteine plasmatiche) La normale concentrazione dell’albumina nel plasma e’ di circa 0,6 mmol/L. Con due siti di legame per molecola di albumina, la capacita’ dell’albumina plasmatica di legare i farmaci sarebbe pertanto di circa 1,2 mmol/L. Per la maggior parte dei farmaci la concentrazione plasmatica richiesta per ottenere un effetto terapeutico e’ molto inferiore a 1,2 mmol/L Legame alle proteine • Soprattutto alle albumine (>50 % delle proteine plasmatiche) • Il farmaco nella forma libera ha piu’ possibilita’ di distribuirsi al di fuori della circolazione raggiungere bersagli extravascolari e di Caso I: Legame non significativo Caso II: Legame significativo Legame alle proteine • Soprattutto alle albumine (>50 % delle proteine plasmatiche) • Il farmaco nella forma libera ha piu’ possibilita’ di distribuirsi al di fuori della circolazione raggiungere bersagli extravascolari e • Equilibrio continuo tra parte libera e legata • Il farmaco legato puo’ dare luogo a forme di deposito • Fenomeni di spiazzamento potenzialmente rilevanti di Interazioni farmacocinetiche Legame proteine plasmatiche Farmaco A 12 10 Legame Farmaco Aproteine plasmatiche 4:1 libero 8 6 Livello tossico 4 2 Livello terapeutico 0 Interazioni farmacocinetiche Legame proteine plasmatiche Farmaco A 12 10 Legame Farmaco Aproteine plasmatiche 4:1 proteine libero Aumento livelli plasmatiche 8 6 Livello tossico 4 2 Livello terapeutico 0 Interazioni farmacocinetiche Legame proteine plasmatiche Farmaco A 12 10 Legame Farmaco Aproteine plasmatiche 4:1 libero Diminuzione livelli proteine plasmatiche 8 6 Livello tossico 4 2 Livello terapeutico 0 Interazioni farmacocinetiche Legame proteine plasmatiche Farmaco A 12 Farmaco B 10 Legame Farmaco Aproteine plasmatiche 4:1 Il farmaco B spiazza il 50 % del farmaco A legato alle proteine plasmatiche libero Legame Farmaco Bproteine plasmatiche 2:1 8 6 Livello tossico 4 2 Livello terapeutico 0 Fattori che modificano il legame farmaco-proteico • Ogni modificazione del tasso di proteine plasmatiche: – – – – – Insufficienza epatica Insufficienza renale Infezioni Tumori Ustioni • Se aumenta la quota libera: – Aumento dell’effetto – Aumento della velocità di eliminazione Perfusione ematica • Organi che ricevono un largo volume ematico possono potenzialmente accumulare maggiore quantita’ di una determinata sostanza • Cuore, reni e cervello ricevono una perfusione ematica significativa • Le caratteristiche di permeabilita’ capillare non sono identiche nei vari organi La permeabilita’ e’ diversa nei vari distretti capillari fenestrae Fegato Milza Midollo rosso giunzione intercellulare lamina basale Muscoli Glomeruli renali Mucose Ghiandole Permeabilita’ capillare glia Cervello Midollo spinale Nei tipici capillari sistemici gli scambi delle piccole molecole idrofiliche hanno luogo attraverso i pori per diffusione semplice; alcune proteine vengono trasportate per transcitosi. I capillari cerebrali presentano giunzioni strette e le molecole idrofiliche devono essere specificamente trasportate; la transcitosi e’ praticamente assente Barriera ematoencefalica (BEE) Concentrazioni plasmatiche e nel liquor della tienamicina dopo singola iniezione e.v. (25mg/kg) Concentrazioni plasmatiche e nel liquor della tienamicina dopo singola iniezione e.v. (25mg/kg) Barriera placentare Puo’ proteggere il feto da sostanze nocive presenti nel sangue materno, ma esercita un’azione di filtraggio selettivo meno stringente della BEE Filtrazione Diffusione T. facilitato T. attivo Endocitosi Barriera placentare Puo’ proteggere il feto da sostanze nocive presenti nel sangue materno, ma esercita un’azione di filtraggio selettivo meno stringente della BEE Il potenziale trasferimento di farmaci dalla madre al feto puo’ avere implicazioni serie per lo sviluppo del nascituro (es. alcol, THC) Alcuni farmaci possono essere dannosi sul feto nonostante abbiano minimi effetti collaterali su madre (es. isotretinoina) Filtrazione Il sangue materno fluisce lentamente a livello della placenta (aumenta tempo disponibile per passaggio di molecole nella circolazione fetale) T. facilitato Il plasma fetale e’ leggermente piu’ acido rispetto a quello materno e farmaci basici possono accumularsi nel feto Diffusione T. attivo Endocitosi Barriera placentare • Il sangue fetale è separato da quello materno dal sincizio placentare, dall’interstizio villare e dalle cellule endoteliali dei capillari villari. • A livello del sincizio placentare sono presenti molti sistemi di trasporto e di endocitosi mediata da recettore (es. transferrina, IgG, peptidi, proteine) • La barriera placentare è meno selettiva di quella emato-encefalica. Inoltre, il sangue materno circola molto lentamente ⇒ aumenta il tempo di scambio. • Quasi tutti i farmaci (tranne farmaci idrofili di grosse dimensioni molecolari) possono raggiungere il feto, anche se lentamente e a concentrazioni più basse rispetto a quelle materne. Accumulo tissutale L’avidita’ di un tessuto per uno xenobiotico puo’ comportare l’accumulo dello xenobiotico in quel tessuto Avviene quando la velocita’ di assorbimento/distribuzione di una sostanza e’ superiore a quella di biotrasformazione/escrezione Il sito di accumulo non e’ necessariamente il bersaglio dell’azione farmacologica/tossica dello xenobiotico (effetto protettivo) Accumulo tissutale Tessuto adiposo Sostanze lipofile. Possono rientrare in circolo per retrodiffusione con il rilascio dai lipidi Tessuto osseo Sostanze come elementi possono sostituirsi al calcio e ioni idrossido nella formazione della matrice ossea Fegato Riceve un elevato flusso ematico. Epatociti contengono proteine leganti molti xenobiotici Reni Preferenzialmente esposti ad alte concentrazioni di xenobiotici grazie all’elevato flusso ematico che ricevono