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CHIAVE CLASSICA 2016
Venerdì 26 e sabato 27 febbraio l’Elisir d’amore di G. Donizetti al Teatro Accademico
Dopo La Medium e il Barbiere di Siviglia di Paisiello, torna l’opera a Castelfranco
Introduzione all’opera nel foyer alle 20.15
In un mondo sempre più apparentemente disilluso, dove ogni cosa è facilmente
smascherabile, può ancora avere un senso la favola di un imbonitore, trafficante di amori
impossibili e ricchezze insperate in bottiglia? C'è ancora posto per le illusioni, tanto più
improbabili quanto più accessibili, di felicità? Esistono gli illusionisti finchè sopravvive la
pletora degli illusi, sembra ricordarci Dulcamara e, tutto sommato, è meglio vivere sperando
per non morire di noia e grigiore.
A Chiave Classica torna l’opera, con uno dei titoli più amati dal pubblico. E’ “L’Elisir d’Amore”
di Gaetano Donizetti, in scena venerdì 26 e sabato 27 febbraio (ore 20.45) con un cast
interamente composto dagli studenti. Nel ruolo di Aina il soprano Fabiana Visentin, in quello
di Nemorino Li Yanfeng, Dulcmara sarà Marton Kovacs e Belcore Ma Rui, mentre Gianetta
Annalisa Miliotto. Sul podio dell’orchestra del Conservatorio Roberto Zarpellon, maestro del
coro Roberta Paraninfo. La regia è affidata a Renata Baldisseri, preparatori musicali sono
Enrico Rinaldo e Romilda Beraldo. Nel vastissimo catalogo di Donizetti – una settantina di opere di
cui appena una manciata in repertorio – stupisce un po’ che una tra le più celebri, L’elisir d’amore, sia
nata un po’ per caso, e con poco entusiasmo sia del compositore che del librettista. Alessando Lanari,
impresario fiorentino che gestiva all’epoca anche il teatro Cannobiana di Milano, si trovò, nel primo
1832, alle prese con un’improvvisa defezione cui bisognava porre rimedio. Convinse (o, meglio,
costrinse) Felice Romani e Gaetano Donizetti a confezionare un’opera in tempi strettissimi. La fretta e
il poco entusiasmo risolsero musicista e librettista al plagio, pratica diffusa ed accettata essendo i diritti
d’autore al di la da venire. La pièce scelta fu Le philtre di Scribe con musica di Auber andato in scena a
Parigi all’ Opéra l’anno precedente.
"Con “Chiave Classica”- sottolinea il direttore Paolo Troncon- il Conservatorio sperimenta una
modalità forse unica sul territorio nazionale. Il Conservatorio crea un marchio che identifica
fortemente, attraverso una direzione artistica chiara, le proposte della stagione. La gestione in
proprio, infatti, include anche l'aspetto della contrattualistica e della comunicazione. Chiave
Classica è oggi un'interessante realtà di produzione a Nordest: un marchio di qualità che identifica
quella particolare produzione musicale che si svolge nel Teatro Accademico, il Conservatorio mira
a rendere il Teatro non un semplice contenitore di eventi, ma il luogo di un univoco progetto
culturale".
La grande musica da camera, la tradizione viennese vedrà venerdì 12 febbraio in scena il quartetto
formato da Michele Lot, Gianpiero Zanocco, Anna Serova e Filippo Faes con musiche di J. Brahms.
Insolito itinerario giovedì 3 marzo quello che mette insieme saxofono, quintetto d’archi e
pianoforte. Musiche di Piazzolla e autori contemporanei per Luis Lanzarini e Damiano Lazzaron
con Eleonora De Poli e Stefano Pagliari (violini), Mario Paladin ( viola) Walter Vestidello
(violoncello) Andrea Dominijanni (contrabbasso).
Il grande ritorno dei Sonatori de la Gioiosa Marca è firmato Chiave Classica. Il celebre complesso
barocco, che ha portato il barocco veneto in tutto il mondo, torna nelle sale di casa con un concerto
l’11 marzo. Tra gli autori Tarquinio Merula, Andrea Falconiero, Vivaldi e Corelli.
Un recital pianistico dedicato alla musica russa è proposto da Massimiliano Ferrati venerdì 18
marzo: in programma musiche di Prokofiev e Musorgskij.
Venerdì 1 aprile il festival vedrà ospiti Andrea Vio (violino), Luigi Piovano (violoncello) e
Pietro de Maria (pianoforte) mentre il 14 aprile è in scena il duo composto da Michele Lot e
Giuseppe Zuccon Ghiotto con musiche di Brahms e Franck.
Chiave classica 2015 chiude con due concerti sinfonici. Venerdì 22 aprile è di scena l’orchestra
sinfonica del conservatorio Agostino Steffani diretta da Roberto Zarpellon, mentre il 6 maggio la
stagione propone musiche di Mozart e Haydn con l’orchestra d’archi Agostino Steffani diretta da
Alberto Vianello e i solisti Alessandra Penitenti (arpa), Giovanni Mugnuolo (flauto) Michele Lot
(violino) e Mario Paladin (viola)
Ogni appuntamento sarà preceduto alle ore 20.15 da una presentazione nel foyer Teatro
curata da giornalisti, studiosi, critici musicali.
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