Ravenna Festival: omaggio a Francesco Landini, musicista del

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21 giugno 2015
Ravenna Festival: omaggio a
Francesco Landini, musicista del
Trecento
ensemble Korymbos
Doppio concerto lunedì 22 giugno
Con un omaggio a Francesco Landini da Firenze, nonché ad un antico e
prezioso manoscritto musicale monastico, che prosegue l’ indagine di
Ravenna festival sulla “musica al tempo di Dante”. Una serata, spiega la
produzione, articolata in un doppio concerto che vedrà succedersi nella
Sala Refettorio di San Vitale (dove sono esposti gli affreschi staccati di
Santa Chiara, prezioso ciclo pittorico,opera di Pietro da Rimini, uno dei
primi discepoli del grande Giotto - che ornava l’abside della chiesa del
convento delle Clarisse di Ravenna all’epoca di Dante) La Morra
Ensemble, una delle più autorevoli formazioni europee specializzate
nella musica del tardo Medioevo e del primo Rinascimento (ore 21), e
l’ensemble tutto al femminile Korymbos diretto da Alessandra Fiori (ore
22,30). L’ingresso per il pubblico sarà da via San Vitale con un
suggestivo percorso nei chiostri della Basilica.
L’autore della Divina Commedia è scomparso da soli quattro anni quando
nella sua Firenze nasce Francesco Landini (1325-1397), che la storia
consacrerà come uno dei migliori compositori italiani di tutto il Trecento. Molti
sono i soprannomi che lo definiscono: Francesco “da Firenze”, Francesco
“cieco” per aver perso la vista nella prima infanzia, Francesco “degli organi”,
per l’inarrivabile abilità strumentale. Nomi che però non possono riassumere
fino in fondo questa straordinaria figura di artista: musicista, ma anche poeta e
cantore, esperto restauratore e costruttore di strumenti musicali, e ancora
uomo estremamente colto i cui interessi andavano dalla filosofia all’etica e
all’astrologia. Trascorse la maggior parte della sua vita come organista e
maestro di cappella nella chiesa di San Lorenzo a Firenze, dove tuttora si
trova il suo sepolcro. E fu tanto famoso in vita che numerosi sono i dipinti che
lo ritraggono e le citazioni letterarie che descrivono la sua opera, ma
soprattutto diversi sono i codici miniati che ci hanno tramandato le sue
musiche. Un corpus importante: basti pensare che quel che resta della sua
produzione, poco più di 150 opere, rappresenta circa un quarto dell’intera
produzione musicale superstite del Trecento italiano. Ma tra le sue opere,
quelle che più caratterizzano il suo genio sono le ballate: un genere vocale e
strumentale polifonico che Francesco Landini rinnova radicalmente. Ed è
proprio dal suo ricco repertorio di ballate che attingeranno i tre componenti de
La Morra Ensemble, Vivabiancaluna Biffi (canto e viella), Corina Marti (flauti e
clavicembalo) e Michal Gondko (liuto), interpretandone i temi e i caratteri
tipicamente arsnovistici.
Alle 22.30 le voci e gli antichi strumenti (arpa gotica, viella e symphonia)
dell’ensemble Korymbos, sotto la direzione di Alessandra Fiori, riveleranno al
pubblico la ricchezza del manoscritto Q.11 conservato al Museo della Musica
di Bologna: 26 carte vergate tra la fine del Duecento e i primi anni del
Trecento, una delle pochissime fonti a nostra conoscenza, in Europa, con
repertorio monodico e polifonico dedicato alle voci femminili, voci di monache.
Quindi canti funzionali all’attività religiosa: brani della Messa e dell’Ufficio,
canti dal repertorio classico gregoriano, diversi Alleluia e una sequenza per
Santa Margherita, poi diversi Benedicamus Domino a uno e due voci. Canti tra
cui emergono brani di rara bellezza e al tempo stesso contrassegnati da una
certa “arcaicità”: come se delle innovazioni musicali dell’epoca alle religiose
chiuse nel monastero giungessero solo echi lontani.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietti: 20 euro (ridotti 18)
I giovani al festival: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni, 50% tariffe ridotte
Refettorio di San Vitale
Lunedì 22 giugno
Luce nell’ombra
ore 21.00 prima parte
La Morra Ensemble
VivaBiancaLuna Biffi canto e viella
Corina Marti flauti e clavicembalo
Michal Gondko liuto
Ballate di Francesco ‘Landini’ da Firenze
Francesco da Firenze (noto anche come Francesco Landini, anche se il nome
non si trova mai in questa forma tra le fonti a lui contemporanee) è annoverato
tra i migliori compositori italiani del Trecento. Pur avendo perso la vista nella
prima infanzia, Landini imparò a suonare diversi strumenti, nonché a cantare,
scrivere poesie e comporre musica. Pare fosse anche un esperto restauratore
e costruttore di strumenti musicali. Varie fonti ne attestano inoltre l’interesse
per filosofia, etica e astrologia. Una miniatura del famoso Codice Squarcialupi
lo ritrae mentre suona un organo portatile, la testa coronata da un serto
d’alloro - prestigioso simbolo distintivo dei poeti-musici, che Francesco pare
aver ricevuto dal Re di Cipro. I visitatori della Chiesa di San Lorenzo a Firenze
troveranno il suo sepolcro in una delle cappelle laterali. Quel che resta della
produzione di Landini – poco più di 150 opere – rappresenta grosso modo un
quarto dell’intera produzione musicale superstite del Trecento italiano. La
maggior parte dei brani è in forma di ballata popolare, che restituisce il ritratto
di un compositore con spiccate doti per melodia e soluzioni armoniche
originali. Il programma di Luce nell’ombra, nuovo progetto di La Morra, viene
proposto da tre dei fondatori dell’ensemble, che per l’occasione hanno ripreso
a lavorare assieme dopo un decennio.
La Morra Ensemble
Fondato nel 2000, è una delle principali formazioni specializzate
nell’esecuzione della musica del tardo Medioevo e del primo Rinascimento, un
melting pot di temperamenti nazionali che fa capo a Basilea, la capitale
culturale della Svizzera. Guidato dalla coppia di direttori artistici Corina Marti e
Michal Gondko, si ridefinisce ogni volta, a seconda delle caratteristiche dei
progetti intrapresi. L’ensemble si è esibito in alcuni dei più prestigiosi eventi di
Musica Antica in Europa e Nord America, tra cui ricordiamo: Festival van
Vlaanderen (Belgio), Voix et Route Romane (Francia), Tage alter Musik in
Regensburg (Germania), Kilkenny Arts Festival (Irlanda), Festival Oude
Muziek Utrecht (Paesi Bassi), Oslo Internasjonale Kirkemusikkfestival
(Norvegia), Misteria Paschalia (Polonia), Freunde alter Musik Basel (Svizzera)
e Early Music Guild of Seattle (USA). Varie tournée lo hanno portato anche a
Cipro e in Estonia, Finlandia, Italia, Portogallo, Spagna e Regno Unito. Le sue
incisioni su cd (sette a tutt’oggi) hanno ottenuto riconoscimenti quali
Nomination Gramophone Award, International Classical Music Award
Nomination, Diapason d’Or, Jahrespreis der Deutschen Schallplattenkritik,
oltre ai giudizi positivi della stampa musicale internazionale.
VivaBiancaLuna Biffi
Ha intrapreso lo studio del violoncello moderno in Italia, perfezionandosi poi
presso la Schola Cantorum Basiliensis dove ha studiato violino medievale e
viola da gamba rinascimentale con Randall Cook, e canto con Richard Levitt.
Come strumentista e cantante collabora con alcuni tra i più importanti
ensemble di musica antica, tra cui Alla Francesca (Brigitte Lesne & Pierre
Hamon, Francia), i progetti musicali incentrati sull’opera di Machaut con Pierre
Hamon, Marc e Angélique Mauillon (Francia), La Morra (Corina Marti & Michal
Gondko, Svizzera), Tasto Solo (Guillermo Perez, Spagna), Hesperion xxi e
Capella Reial de Catalunya (Jordi Savall, Spagna). Nel 2007 ha intrapreso
inoltre la carriera solistica, proponendo numerosi spettacoli in Europa e
America del Nord e del Sud, tra cui Fermate il passo per voce e viola d’arco,
programma costruito sulle frottole, canzoni italiane del tardo xv secolo. Viene
regolarmente invitata come docente di canto e antichi strumenti ad arco nei
corsi di perfezionamento del Centre de Musiques Médiévale de Paris e del
Conservatorio Nazionale Superiore di Musica e Danza di Lione.
Corina Marti
Dopo la laurea in Musica barocca (flauto e clavicembalo) all’Accademia di
Musica di Lucerna, si è concentrata sui primi flauti e sul repertorio del tardo
Medioevo e del primo Rinascimento, conseguendo una seconda laurea sotto
la guida di Pierre Hamon e Kathrin Bopp presso la Schola Cantorum
Basiliensis, dove ora insegna. Si è esibita in tutta Europa, Medio Oriente e
Stati Uniti, dove ha inoltre realizzato incisioni e insegnato. Co-direttrice
artistica dell’ensemble La Morra, nell’ambito della musica strumentale antica
ha pubblicato i cd I dilettosi fiori (come solista) e Von Edler Art (con Michal
Gondko al liuto). Si dedica inoltre al repertorio più tardo, e si esibisce come
solista e in ensemble cameristico in varie formazioni e con diverse orchestre
tra cui Hesperion xxi e La Capella Reial de Catalunya di Jordi Savall. La sua
discografia copre anche il repertorio post 1500 e include registrazioni di
musica strumentale lombarda del primo Barocco oltre che musica di Salomone
Rossi, Francesco Mancini, Charles Dieupart e Johann Sebastian Bach.
Michal Gondko
Ha studiato liuto sotto la guida di Hopkinson Smith presso la Schola Cantorum
Basiliensis. Nel 2000, insieme a Corina Marti, è diventato la forza trainante
dell’ensemble La Morra. Le tournée lo hanno portato in quasi tutti i paesi
europei, oltre che negli Stati Uniti e in Medio Oriente. Si è esibito con musicisti
come Dame Emma Kirkby e Jordi Savall, e in formazioni come La Capella
Reial de Catalunya, Ensemble Phoenix Munich ed Ensemble Sarband. Ha
tenuto corsi di perfezionamento sull’esecuzione della musica pre 1500 in
Europa e Medio Oriente, ed è autore di saggi sul tema. Ha vinto un premio
assegnato dalla Società dell’Industria Fonografica polacca e ha recentemente
inciso il suo primo cd da solista, dedicato alla musica Secentesca per liuto di
ispirazione o derivazione polacca.
ore 22.30 seconda parte
Ensemble Korymbos
Elena Bassi, Alessandra Fiori, Frida Forlani, Alida Oliva, Silvia Testoni voci
Marianne Gubri arpa gotica
Erica Scherl viella e symphonia
direttore Alessandra Fiori
Canti dei monasteri femminili del XIII e XIV secolo
Paradisi Porta
Canti per le monache dal manoscritto Q.11 del Museo della Musica di Bologna
(XIII-XIV sec.)
A dispetto del suo piccolo formato, della composizione eterogenea e
dell’aspetto disadorno, il ms. Q.11 del Museo della Musica di Bologna
rappresenta un importante lascito della cultura medievale; si tratta, infatti, di
una delle pochissime fonti a nostra conoscenza, in Europa, con repertorio
monodico e polifonico dedicato alle voci femminili: voci di monache. Su queste
26 carte vergate tra la fine del Duecento e i primi anni del secolo successivo,
le mani di copisti (e copiste?) si avvicendarono senza una pianificazione
rigorosa; fascicoletti sciolti, che costituivano piccole unità coerenti, furono
cuciti insieme, in alcuni punti riadattati, cancellati e riscritti; in qualche modo
arrangiati per provvedere le religiose di un florilegio di canti adatti a celebrare
le loro festività. Abbiamo, quindi, i brani fissi della Messa e dell’Ufficio: canti
dal repertorio “classico” gregoriano, diversi Alleluia e una sequenza per santa
Margherita, probabile dedicataria del monastero di provenienza del codice;
diversi Benedicamus Domino a una e due voci. Tra le parti più interessanti
della raccolta spicca il secondo fascicolo, in cui troviamo una quindicina di
brani la cui rara bellezza è pari al suo interesse storico; questa sezione è
infatti la più ricca di musica polifonica, di quel particolare tipo di polifonia a
torto definita “semplice”, poiché priva di indicazioni ritmiche ma, al contrario, di
grande complessità formale ed esecutiva: la sua presenza, e l’appartenenza di
alcuni brani al repertorio mottettistico internazionale, denota l’alto livello
musicale del monastero a cui la silloge appartenne. Nella fonte le qualità
specifiche della cultura musicale delle monache dal Medioevo al Barocco
appaiono in modo inconfutabile. In primo luogo la presenza, nei testi, di temi e
valori dell’universo femminile, con un lessico e una gamma di similitudini
fortemente stereotipe, fatte di rose e spine, giardini e torri, maternità e castità.
Un’ultima e importante caratteristica che distingue la musica dedicata alle
donne consacrate è la sua arcaicità; come se le innovazioni musicali avessero
tardato a penetrare le mura del convento; come se dal mondo esterno
potessero giungere al chiostro solo echi lontani. Tuttavia arcaico o moderno,
nella musica così come in tutte le altre arti, non sono attributi decisivi al fine
della valutazione estetica; la musica del manoscritto è bella e toccante, e ci
impressiona proprio per i risultati che sa ottenere rinunciando alle innovazioni
musicali dell’epoca.
Alessandra Fiori
Ensemble Korymbos
Ensemble femminile vocale e strumentale dedito al repertorio pre-classico,
viene costituito nel 2008, tra colleghe legate da molti anni di collaborazione in
vari gruppi (Acantus, Cappella Artemisia, Vocinblu), ed è diretto da Alessandra
Fiori.
Debutta nell’ambito del festival “Ancilla Domini”, organizzato presso il
complesso di Santo Stefano a Bologna. In quest’occasione viene per la prima
volta proposto, in forma seminariale con concerto finale, il repertorio del
manoscritto medievale Q.11 del Museo della Musica di Bologna, unica fonte
italiana conosciuta di musica sacra per voci femminili. Il programma viene
quindi accolto dalla Socìetas Raffaello Sanzio di Cesena e presentato, in
forma di spettacolo per voci soliste, recitanti e coro, nella stagione del Teatro
Bonci, all’interno del festival “Mantica”. La stessa formula viene ripresa
dall’Espace Malraux - Scène nationale de Chambéry et de la Savoie, ed
alcune volte anche in Italia. Da una collaborazione fra Tactus ed Espace
Malraux, nel 2010 si attua il lavoro discografico sul manoscritto Q.11, uscito
nel giugno 2011.
Alessandra Fiori
Musicologa e musicista, ha tenuto centinaia di concerti partecipando ai più
importanti festival nell’ambito della musica antica in Europa, Stati Uniti e
Canada, coi gruppi Sine nomine, Acantus, Cappella Artemisia, registrando
numerosi cd. Si è laureata in Paleografia musicale presso l’Università di
Bologna, dove ha inoltre conseguito il dottorato di ricerca e il post-dottorato. È
stata fellow presso l’Harvard University Center for Italian Renaissance Studies
e ha insegnato per cinque anni all’Università di Bologna presso la Facoltà di
Beni culturali. Attualmente è docente di Storia della Musica in Conservatorio.
Oltre a numerosi articoli, prevalentemente rivolti al periodo medievale e
rinascimentale, ha pubblicato i seguenti volumi: Musica in mostra. Esposizione
internazionale di musica (Bologna 1888), Bologna, Clueb, 2004; Francesco
Landini, Palermo, L’Epos, 2004; Ubaldo di Saint-Amand, Musica - Reginone di
Prüm, Epistola De Harmonica Institutione. Introduzione, traduzione e
commento, Firenze, Sismel - Edizioni del Galluzzo, 2011. Ha tenuto inoltre
numerose conferenze, seminari, lecture-recital in Italia e all’estero.
Collegamento sorgente: http://www.ravenna24ore.it/news/ravenna/0058595-ravenna-festivalomaggio-francesco-landini-musicista-del-trecento
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