29 ottobre 2016 delle ore 20:05 Fino al 31.X.2016 Outdoor Festival 2016 | Beyond Ex Caserma Guido Reni, Roma Il tema della settima edizione dell’Outdoor Festival è il concetto di "oltre”, reso con il termine inglese beyond. Un oltre come superamento e confine, dove è lo spazio che limita il passaggio o consente un superamento, offrendosi come superficie neutra da trasformare. I 14 artisti presenti in mostra lavorano all’interno dei suggestivi ambienti dell’Ex caserma proponendo una serie di interventi site specific, spesso in zone a porte chiuse dal quale spingono per emergere attraverso il loro fare artistico, o comunque tentando di forzarne i recinti. Parliamo di luoghi diversi, a volte enormi, luminosi, in altri casi di aree più circoscritte, segnate dal tempo e dalla penombra. Se Joys forza in verticale i limiti delle mura che ha intorno, creando una cattedrale di pattern geometrici, colonne di colore che determinano percorsi e spinte verso l’alto, Velasco e Anunzibai incanalano lo sguardo nel percorso orizzontale obbligato della serratura, dove guardare senza essere visti. Sul tema del limite lavora anche Vlady, che impone allo spettatore un percorso attraverso un labirinto metallico, intervallato da grandi scritte perentorie il cui fine è quello di dare un senso di restrizione alla libertà personale dell’individuo, tema caldo della società attuale. Ensemble, che mostra un’onda, vibrazione visiva e sonora, che racchiude aria e acqua nella scia luminosa e musicale rappresentata; a proposito di confini e sconfinamenti, si cerca qui di contenere il mare in una stanza. Valentina Martinoli mostra visitata il 22 ottobre Dal 1° al 31 ottobre 2016 Outdoor Festival 2016 Ex Caserma, Via guido Reni 7, 00196, Roma Orari: Venerdì e Sabato 12.00 – 00.00, Domenica 12.00 - 22.00 Info: www.out-door.it Le stanze di Tellas sono microcosmi in rapporto dialettico; una sala da pranzo ingessata, immobilizzata sotto una colata lavica di bianco asettico dalla quale si passa a un mondo che si sfalda in mille pezzi, dove l’artista travalica completamente i confini dipingendo oltre alla pareti anche tutti gli oggetti presenti, buttati all’aria in un moto di ribellione che crea un’interessante antitesi all’atmosfera congelata della sala precedente. La danza macabra ed ironica di Honet è una delle opere più interessanti della mostra; un girotondo di personaggi tratti dal mondo dell’immaginazione, della storia, della musica, percorre senza sosta le pareti della sala al ritmo di una melodia ipnotica, cercando di ingannare l’attesa della morte, passaggio obbligato per tutti loro. Anche gli studenti dello IED, in collaborazione con il collettivo Quiet Ensemble, scelgono di dare corpo a d un universo fantastico, in questo caso letterario, attraverso la creazione dei suggestivi nove ambienti della Locanda Almayer, che rendono omaggio ad altrettanti personaggi tratti dal romanzo Oceano mare di Baricco. Il tema marino torna nell’installazione dei Quiet pagina 1