Università degli Studi di SCIENZE POLITICHE FARMACIA
- CORSO DI MEDICINA SOCIALE -
EPIDEMIOLOGIA GENERALE DELLE MALATTIE
INFETTIVE
•
Prof. Silvano Monarca
Per contrarre una malattia infettiva, l’individuo deve essere esposto al
germe e trovarsi in uno stato di suscettibilità, cioè quando non ha difese
immunitarie (naturali o acquisite) contro lo specifico agente infettivo.
MALATTIE INFETTIVE
CONTAGIOSE: causate da agenti
patogeni che vengono eliminati per vie
diverse dall’ospite e che in modo diretto o
indiretto giungono ad altri soggetti
recettivi
MALATTIE INFETTIVE NON
CONTAGIOSE: causate da agenti patogeni che
non vengono eliminati nell’ambiente e la loro
trasmissione richiede l’intervento di appositi
vettori o di particolari evenienze (tetano)
MALATTIE INFETTIVE
Andamento delle malattie infettive nel
mondo
I più recenti rapporti OMS confermano come le malattie
infettive continuino ad essere la prima causa di mortalità
(> 30%) e morbosità a livello mondiale.
Malattie infettive = 32% delle morti globali
Malattie infettive = 41% del DALY globale
Malattie infettive = 68% delle morti in Africa
= 37% in SE Asia
5 big killer:
TBC, malaria, inf. Respiratorie, diarree, AIDS
Attualmente una solo malattia infettiva è stata dichiarata
eradicata dall’OMS: il vaiolo
Mortalità delle principali malattie infettive
(rapporto O.M.S.)
Infezioni delle basse vie respiratorie
(polmonite)
Malattie diarroiche (colera,
tifo,dissenteria)
Tubercolosi
Malaria
Morbillo
Epatite B
AIDS
Tetano neonatale
Pertosse
Febbre intestinale
4.400.000 (80% bambini)
3.000.000 (85% bambini)
3.000.000
2.000.000 (50% bambini)
> 1.000.000 bambini
1.000.000
1.000.000
460.000
355.000 bambini
135.000
Epidemiologia
Malattie infettive vecchie e nuove
Rappuoli R. Nat Med 2004
Epidemiologia delle malattie
infettive
Variazione tassi di mortalità (Italia, 1900 - 1990)
In Italia le malattie infettive rappresentano attualmente lo 0,4%
delle cause iniziali di morte.
Mortalità/1000 abitanti
500
Malattie
Malattie Cardio-Vascolari
Infettive
400
300
200
Patologie
Tumorali
100
0
1910
1930
1950
1970
1990
Anno
CAUSE DELLA RIDUZIONE DELLE M. INFETTIVE
Miglioramento condizioni di vita, igieniche;Miglioramento nutrizione;Introduzione di
specifiche misure preventive;Antibioticoterapia
Tassi di morbosità
2°
1°
3°
Le malattie infettive nei paesi
industrializzati è ancora un problema
sanitario per:
• L’incompleta adozione della prevenzione
(infezioni ospedaliere, malattie prevenibili con
vaccini)
• Le mutate condizioni sociali (tbc)
• La comparsa di nuove malattie
• La selezione di germi virulenti o resistenti agli
antibiotici
• L’aumento delle persone immunocompromesse
ASPETTI GENERALI
INFEZIONE
Interazione
di
un
agente
biologico
(microrganismo) e un ospite recettivo (uomo,
animale).
Implica la replicazione dell’agente nell’ospite.
MALATTIA
INFETTIVA
È l’espressione clinica dell’infezione
All’infezione non segue necessariamente la malattia.
Il decorso inapparente o clinicamente evidente di un’infezione dipende da
fattori, non sempre facilmente valutabili, legati:
 al microrganismo;
 all’ospite;
 alla modalità di trasmissione.
Storia naturale delle malattie infettive
Rapporti ospite-microrganismi
Si distinguono diversi tipi di microrganismi, sulla base dei rapporti che questi
contraggono con l'ospite:
• Saprofiti o Commensali: microrganismi che vivono e si moltiplicano a contatto
con l'ospite senza provocare danni; anzi, a volte si può instaurare un rapporto
di reciproco beneficio.
• Patogeni: microrganismi che tendono a provocare malattia.
• Opportunisti: microrganismi normalmente innocui, ma in grado di provocare
malattie, anche gravi, in seguito ad un indebolimento delle difese
dell'organismo.
Fasi delle malattie infettive
Tutte le persone infette sono potenziali fonti di infezione
Portatore: persona infetta che non ha malattia conclamata ma che
è una potenziale fonte di infezione per altri.
Il termine portatore include persone la cui infezione :
•rimane inapparente: portatore asintomatico (meningococco: circa il 5-10% dei
soggetti sono potatori asintomatici con colonizzazione nasofaringea )
•soggetti per i quali lo stato di portatore precede la malattia: portatore in
incubazione (varicella: da 1 fino a 5 giorni prima del rash cutaneo)
•soggetti per i quali lo stato di portatore segue la malattia: portatore
convalescente (difterite, epatite B, salmonella)
•portatore cronico (la condizione di portatore persiste per un tempo molto
lungo, es: salmonella typhi)
Non sempre un soggetto con infezione inapparente è un portatore (es. TBC)
In altre parole, è portatore un soggetto infetto asintomatico ma eliminatore di
microrganismi con i propri secreti, escreti o liquidi biologici
Storia naturale delle malattie infettive
Ambiente
clima
geografia
fattori sociali
Stress
affollamento
inquinamento
Guerre, calamità
Microrganismo
carica
invasività
infettività
patogenicità
virulenza
produzione di eso- e
endo-tossine
Individuo
sesso, età, costituzione
alimentazione e stili di vita,
malattie
lavoro
condizione socio-economica
fumo
La CAUSA è necessaria, ma non sufficiente
Storia naturale di una malattia infettiva:
schema dei rapporti tra agente, ospite ed ambiente
Processo evolutivo del passaggio dallo stato di salute alla malattia per la patologia infettiva
•
•
•
•
Ingresso nell’organismo
•
Macroparassiti, Protozoi,
Batteri, Virus
•
•
Reazione immunitaria
specifica-aspecifica efficace
Scarsa virulenza
Bassa carica infettante
Mancata azione di fattori
concausali o favorenti
Regressione dello
stato di infezione =
Guarigione
Reazione immunitaria
specifica-aspecifica non efficace Persistenza dello stato
Discreta carica e virulenza
di infezione =
Scarsa o assente azione di
Portatore
fattori concausali o favorenti
INFEZIONE
•
GUARIGIONE
MALATTIA
PORTATORE
•
•
Reazione immunitaria scarsa o
assente
Forte carica microbica e
virulenza
Marcata azione concomitante
di altri fattori concausali o
favorenti
Manifestazione
clinica dell’infezione =
Malattia
Le forme principali con cui la malattia infettiva può
manifestarsi in seno ad una popolazione sono:
SPORADICITÀ
ENDEMIA
EPIDEMIA
PANDEMIA
Quando i casi di malattia si manifestano
isolatamente senza apparenti rapporti con altri
casi.
Quando una malattia è costantemente presente nella
popolazione residente in una determinata area
geografica, manifestandosi con un numero di casi
più o meno elevato ma complessivamente
abbastanza costante.
È il verificarsi in una comunità o area geografica
di un numero di casi di malattia eccedente le
aspettative.
Quando la diffusione epidemica va oltre i confini di
un paese e dilaga attraverso i continenti .
DURATA DELLA INFEZIONE
( e quindi durata del contagio )
INFEZIONI ACUTE
(RAPIDA RISOLUZIONE)
INFEZIONI PERSISTENTI
LUNGA DURATA : mesi o anni
Infezioni croniche (es. HBV,HCV…)
Infezioni latenti (es. HSV, herpes…)
Infezioni lente (es. CJD o mucca pazza)
Andamento delle malattie infettive
Transmissione delle malattie
infettive
Casi
 Indice – il primo caso identificato
 Primario – il caso che porta l’infezione in una popolazione
 Secondario – infettato dal caso primario
 Terziario – infettato dal secondario
T
S
Suscettibile
Immune
Sub-clinico
P
S
S
T
Clinico
(www)
Epidemia, endemia e
malattia sporadica
malattia sporadica
Tempo
Pandemia dell’AIDS
Caso indice
Ruolo di agenti infettivi nella genesi di malattie
cronico-degenerative
• Helicobacter pylori
→ ulcera peptica e ca.
stomaco
• Hepatitis B e C virus → cirrosi, ca. epatico
• Human papillomavirus → ca. cervice
• Epstein Barr Virus → linfoma B cell
• Coxsackie virus → miocarditi
• Streptococco B emolitico → valvulopatie
Catena epidemiologica
Vie di trasmissione delle infezioni
N.B. L’inquinamento del suolo con feci può portare a inquinamento dell’acqua potabile
Modalità di trasmissione delle malattie infettive a prevalente
origine animale
-AntropozoonosiContatto
diretto
OSPITE
UMANO
Acqua
potabile
ANIMALE
MALATO o
PORTATORE
Mosche
ALIMENTI
Suolo
Acqua
potabile
Prevenzione delle malattie infettive
La prevenzione può essere definita come un insieme di attività, interventi ed
opere attuati con il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato di
benessere ed evitare l’insorgenza e la progressione delle malattie.
OBIETTIVI GENERALI:
1. Protezione individuale dalle infezioni (vaccinazione, comportamenti sani,
igiene degli alimenti)
2. Controllo delle infezioni (riduzione incidenza malattie)
3. Eliminazione delle infezioni (difterite e polio in Italia)
4. Eradicazione delle infezioni (vaiolo nel mondo)
A seconda degli obiettivi e dei metodi di intervento si distinguono due tipi di
prevenzione delle malattie infettive:
•
PREVENZIONE PRIMARIA
•
PREVENZIONE SECONDARIA
Nozioni generali di prevenzione delle malattie infettive
• PREVENZIONE PRIMARIA: mira ad impedire l’insorgenza di nuovi casi di malattia nelle
persone sane
• PREVENZIONE SECONDARIA: mira ad evitare che l’infezione evolva in malattia
conclamata, mediante la diagnosi precoce e il trattamento in fase preclinica
(chemioprofilassi secondaria)
Gli interventi preventivi possono essere:
INTERVENTI DIRETTI :
• ricerca e bonifica dei portatori, denuncia dei casi di malattia ed inchiesta
epidemiologica, accertamento diagnostico e misure contumaciali
• vaccinazioni
• sterilizzazione, disinfezione, asepsi, antisepsi e disinfestazione
INTERVENTI INDIRETTI: comprendono una serie di provvedimenti per il
risanamento e il miglioramento degli ambienti di vita e di lavoro, dell’acqua,
degli alimenti, delle bevande e al miglioramento delle condizioni di salute
individuali o collettive
Strategie per la prevenzione primaria per evitare
il contagio
• scoprire e rendere inattive le sorgenti di microrganismi patogeni
• interrompere le catene di trasmissione, modificando i fattori
ambientali ed i comportamenti che favoriscono la persistenza e la diffusione
del microrganismo
Le strategie menzionate comprendono diversi tipi di intervento parte di
competenza del medico e parte nell’ambito di programmi di risanamento
ambientale e di promozione della salute
Strategie di prevenzione primaria per evitare il contagio
Scoperta ed inattivazione delle sorgenti di microrganismi patogeni
Si effettua attraverso vari interventi:
• notifica o denuncia della malattia
• limitazione rapporti malato/sano (isolamento, contumacia e
sorveglianza)
• scoperta e inattivazione dei portatori
• eradicazione dei serbatoi naturali
• disinfezione e sterilizzazione
• disinfestazione
Strategie per la prevenzione primaria
DISINFEZIONE, STERILIZZAZIONE E DISINFESTAZIONE
La disinfezione distrugge solo i microrganismi patogeni, per
impedirne la persistenza e la diffusione e l’arrivo fino ai soggetti
recettivi; può avvenire sia con mezzi fisici che chimici.
Con la sterilizzazione si distrugge ogni forma vivente, comprese le
spore (la forma più resistente); può avvenire sia con mezzi fisici
che chimici.
La disinfestazione è un efficace intervento per la lotta ai vettori
nelle malattie infettive trasmesse da insetti o da roditori.
STERILIZZAZIONE
DISINFEZIONE
STERILIZZAZIONE FISICA
ARIA CALDA (STUFA A SECCO)
VAPORE SOTTO PRESSIONE (AUTOCLAVE)
VAPORE FLUENTE o TINDALIZZAZIONE
EBOLLIZIONE
Pastorizzazione
FILTRAZIONE
Radiazioni ionizzanti
RAGGI GAMMA, RAGGI ULTRAVIOLETTI
DISINFEZIONE CHIMICA
STERILIZZAZIONE CHIMICA
OSSIDO DI ETILENE
ACIDO PERACETICO
GLUTARALDEIDE
FORMALDEIDE
O-FTALALDEIDE
DISINFETTANTI: organici ed inorganici
STERILIZZAZIONE CHIMICO/FISICA
GAS PLASMA
DISINFEZIONE MECCANICA (detersione)
Strategie di prevenzione primaria per l’interruzione delle catene
di trasmissione
Interruzione delle catene di trasmissione
Si effettua attraverso vari interventi di:
• bonifica dell’ambiente
• modifica dei comportamenti
La bonifica dell’ambiente: diversi fattori legati all’ambiente sociale e fisico
possono favorire la diffusione di malattie infettive, la rimozione di essi
rappresenta un valido intervento preventivo. L’azione diretta sui veicoli e sui
vettori dei rispettivi agenti patogeni permette una rapida riduzione dei casi di
malattia. I programmi di bonifica dell’ambiente richiedono spesso forti impegni
economici e lunghi tempi per la realizzazione; in compenso, i vantaggi che si
ottengono sono stabili, una volta raggiunti, e riguardano sia le malattie
infettive sia più in generale il miglioramento della qualità della vita.
Strategie per la prevenzione primaria
Interruzione delle catene di trasmissione
Si effettua anche attraverso vari interventi di
modifica dei comportamenti (Educazione Sanitaria), quali ad es.:
• Seguire norme igieniche nell’ambiente di vita e di lavoro
• Lavarsi le mani prima di mangiare
• Consumare mitili cotti
• Proteggere il cibo dal contatto con le mosche
• Aerare un ambiente chiuso
• Usare il profilattico
• Seguire norme igieniche in ospedale e nello studio dentistico.
Antisettici
Gli antisettici possono essere
usati direttamente sulla cute
hanno in genere un effetto
batteriostatico sulle forme
microbiche vegetative.
Possono essere usati a basse
concentrazioni per ottenere
l’effetto desiderato.
Disinfettanti
Applicabili solo su superfici
inanimate, l’azione è di tipo
microbicida.
Per ottenere l’effetto desiderato
deve essere usato alle più alte
concentrazioni.
Antisettici e disinfettanti: settori di impiego
pazienti
antisettici
operatori
altri
disinfettanti
materiali
critici, semicritici, non critici
ambiente
critico, semicritico, non critico
Disinfettanti
MEZZI DI DISINFEZIONE
NATURALI:
• Radiazione solare
• Essiccamento
• Temperatura
ARTIFICIALI:
• Chimici
• Fisici : - calore <100° [60°-80°]
- raggi UV
IPOCLORITI
L’ipoclorito di calcio si trova in commercio sottoforma di cloruro di calce ed è
in grado di inattivare l’HIV; si deteriora gradualmente se non protetto dal
calore e dalla luce ma più lentamente rispetto a quello di sodio.
L’ipoclorito di sodio, in soluzione all’1% di cloro attivo, si trova nelle comuni
varechine o candeggine di uso domestico ma è disponibile anche a
concentrazioni più elevate. Le soluzioni di ipoclorito di sodio costituiscono
un’eccellente alternativa ai disinfettanti di intermedio o basso livello; sono
battericidi, virucidi non costosi e sono ampiamente disponibili.
Posseggono due limiti:
• SONO CORROSIVI: soprattutto verso l’acciaio, il nickel, il cromo, il ferro ed
altri metalli ossidabili.
• SI DETERIORANO: le soluzioni devono essere di preparazione
recente,devono essere protette e conservate lontano dal calore e dalla
luce.
La clorazione dell’acqua e la mortalità per
tifo
Efficacia antimicrobica per la
disinfezione delle mani
Buono
Sapone
Migliore
Sapone
antimicrobico
Ottimo
Strofinamento con
disinfettante a base
alcolica
VANTAGGI E SVANTAGGI DI ALCUNI DISINFETTANTI
GRUPPO CHIMICO
VANTAGGI
SVANTAGGI
Alcol etilico
Poco costoso, attivo
rapidamente anche contro
micobatteri. Evapora senza
lasciare residui chimici
Non possiede attività
residua;danneggia oggetti di
gomma e di plastica
Cloro (e composti)
Economico; attivo sui virus. Per
trattare ferri chirurgici e contro
TBC usare 100.000ppm.
Inattivato da sostanze organiche
e sangue; in alta concentrazione
intacca i metalli
Iodio, Iodofori
Molto attivi; non inibiti da
saponi e detergenti.
Possono essere tossici ad alta
concentrazione. Macchiano.
Glutaraldeide
- Alcalina (Cidex)
- Acida (Sonacide)
Ampio spettro di azione.
Costoso; instabile; quella acida
corrode i metalli per contatto
prolungato; sporicida in tempi
lunghi; tossico e irritante ad alta
concentrazione
VANTAGGI E SVANTAGGI DI ALCUNI DISINFETTANTI
GRUPPO CHIMICO
VANTAGGI
SVANTAGGI
Fenolo (e composti)
A rapida azione; non inibiti da
saponi e detersivi; non inattivati
da materiale organico
Non raccomandati nei reparti
per neonati. Sono corrosivi,
irritanti e maleodoranti. Non
attivi su spore.
Composti dell’ammonio
quaternario
Non tossici; non macchiano;
inodori
Azione batteriostatica, spesso
inattivi su micobatteri,
neutralizzati da saponi e
detergenti anionici; assorbiti da
garze e tessuti; inibiti da
materiale organico
Clorexidina gluconato
Non irritante; non macchia
ampio spettro di azione; azione
disinfettante residua
Pericoloso per occhi e orecchi;
costoso; impiego limitato a
disinfezione mani; non è ideale
quando ci sono rotavirus.
Strategie di prevenzione primaria per evitare l’infezione
Aumento delle resistenze alle infezioni (distruzione dei
patogeni prima della infezione), mediante:
• Resistenze aspecifiche (cute, mucose, abitudini di vita e
alimentazione sane)
• Immunoprofilassi attiva (vaccini)
• Immunoprofilassi passiva (sieroprofilassi)
• Chemioprofilassi primaria (isoniazide per tub-,
sulfamidici per contatti con meningite, penicillina e
scarlattina, clorochina e malaria)
Profilassi specifica delle infezioni
IMMUNOPROFILASSI
Passiva
Sieri immuni
e
immunoglobuline
Attiva
Vaccini
7 ragioni per vaccinarsi
1.I vaccini salvano vite
2.I vaccini sono un diritto
3.Le epidemie sono una minaccia seria
4.Le malattie infettive ancora uccidono
5.I vaccini sono efficaci
6.Le vaccinazioni efficaci e sicure dipendono dalla qualità
del servizio sanitario
Funzioni del sistema
immunitario
• Specificità di risposta
• Memoria
• Tolleranza
Specificità di risposta
• Il sistema immunitario ha il compito di
riconoscere le macromolecole estranee
(proteine e polisaccaridi) e di attivare
nei confronti di ciascun antigene una
risposta specifica che si estrinseca con
la produzione di Ab o con l’attivazione di
particolari popolazioni di linfociti o con
ambedue le risposte.
Memoria immunologica
• Consiste nel fatto che una volta che il
SI ha reagito con un determinato Ag, la
risposta nei confronti dello stesso Ag
che si ripresenti nell’organismo anche
dopo molto tempo (anni) è molto più
rapida ed intensa rispetto alla risposta
primaria.
Meccanismi immunologici dei vaccini
Immunità specifica umorale
• Nella difesa specifica umorale il ruolo fondamentale spetta agli anticorpi
che sono prodotti dalle plasmacellule delle cellule derivate dalle cellule
clone che a loro volta sono cellule derivate dai linfociti B.
• Il processo di difesa umorale inizia quando un linfocita rileva un agente
esterno grazie al suo recettore specifico, ossia che rileva uno ed un solo
corpo esterno, (ci sono vari gruppi di linfociti B che hanno diversi recettori)
e inizia la produzione di cellule clone che in parte saranno destinate alla
memoria immunologica e in parte andranno a formare le plasmacellule,
che poi produrranno gli anticorpi che si legheranno al corpo esterno
bloccando i suoi siti attivi facilitando la fagocitosi da parte dei macrofagi.
•
•
Immunità cellulare
È svolta dai linfociti T citotossici, che distruggono un virus che ha già infettato una cellula.
La cellula T citotossica si attacca alla cellula bersaglio, rilasciando perforina che forma
canali sulla membrana plasmatica della cellula bersaglio (infettata). La perforina è
conservata in vescicole secretorie insieme all’ enzima proteasi. Le vescicole si svuotano
per esocitosi locale nel punto di contatto con il bersaglio, una proteasi granzina B attiva
le caspasi di proteasi portando all'apoptosi (morte cellulare selettiva)
Effetti delle Vaccinazioni
• Protezione diretta del soggetto dalla malattia
corrispondente al vaccino usato.
• La durata dell’immunità varia da 1 anno (vaccino
anti-influenzale) a 10-20 anni e oltre (vaccini vivi
attenuati contro morbillo, parotite, rosolia e
polio)
• Protezione indiretta dei soggetti che vengono
a contatto con il vaccinato in quanto
quest'ultimo non colonizza e non diffonde agli
altri i microrganismi patogeni verso cui é stato
vaccinato (immunità di gregge).
Risposta umorale
Nella risposta umorale vengono prodotte 5
classi di anticorpi: IgM, IgG , IgA , IgD
, IgE.
CINETICA DELLE RISPOSTE IMMUNITARIE
UMORALI PRIMARIE E SECONDARIE
Classi di vaccini
• Vaccini interi uccisi: influenza, Salk, epatite A, rabbia, pertosse
intero
• Vaccini vivi attenuati: BCG, MPR, Sabin, febbre gialla, varicella, Ty2
• Vaccini con componenti purificati: influenza a sub-unità o split,
pertosse acellulare, anatossina difterica e tetanica, vaccini anti Hib,
pneumococco e meningococco
• Vaccini coniugati: Haemophilus influenzae tipo b, meningococco,
pneumococco
• Reverse vaccinology: meningococco gruppo B, in corso di studio
• Vaccini a DNA: contro tutti gli agenti infettivi; non ancora in
commercio
• Vaccini da piante, geneticamente modificate: non ancora in
commercio
Vaccini a virus o batteri vivi attenuati
Costituiti da virus o batteri che mantengono la capacità di
moltiplicarsi nel soggetto vaccinato, stimolano le sue difese
immunitaria senza provocare malattia
Tecniche per l'attenuazione:
passaggi seriali su particolari terreni colturali, o, relativamente
ai virus, su determinati animali da laboratorio o particolari
linee cellulari.
Elevata immunogenicità (sono in grado di stimolare una risposta
immune altamente protettiva anche con un'unica somministrazione).
Es. di vaccini a microrganismi vivi attenuati:
-antipolio secondo Sabin
-varicella
-morbillo
-febbre gialla
-parotite
-rosolia
-BCG (bacillo di Calmette e Guerin contro la tubercolosi)
-antitifico Ty 21a
Vaccini a virus o batteri inattivati
Costituiti da virus o batteri uccisi con mezzi fisici (calore, raggi
UV) o chimici (formolo, fenolo, acetone, betapropiolattone, ecc.)
Generalmente, i trattamenti di inattivazione portano a
modificazioni nella struttura antigenica dei microrganismi, che
causano una minore immunogenicità di questi vaccini rispetto ai
viventi attenuati.
Questo è dimostrato dalla necessità di due o tre somministrazioni
nella fase iniziale della vaccinazione e dalla necessità di dosi di
richiamo (booster) per mantenere un’adeguata copertura
anticorpale nel tempo.
Es. di vaccini a microrganismi uccisi:
-antipolio secondo Salk
-antirabbico
-antinfluenzale
-antipertosse
-anticolerico
-antitifico
-antiepatite A
- antiantrace
- antiencefalite
Vaccini frazionati
Anatossine
o tossoidi
Corynebacterium diphteriae
Bambini
Clostridium tetani
Bambini, adulti
Polisaccaridi
Neisseria meningitidis
Bambini
Streptococcus pneumoniae
Bambini
Haemophilus influenzae B
Bambini
Bordetella pertussis acellulare
Bambini
Epatite B (ricombinante)
Influenza
HPV 16-18
Bambini
Soggetti a rischio
Adolescenti
Subunità
Meno reattogeni, ma sufficientemente immunogeni
Vaccini a DNA ricombinante
Una volta individuato il segmento della proteina batterica o virale
che agisce da antigene, viene isolato il frammento di DNA che lo
codifica lo si clona all'interno di un microrganismo non patogeno
per ottenere quantità ragguardevoli.
L’attuale vaccino contro l’epatite B è un vaccino a DNA
ricombinante
• Il gene codificante per l'HbsAg è stato prima espresso in E.
coli, poi inserito in un plasmide che funge da vettore e trasferito
in Saccharomyces cerevisiae.
• Il saccaromicete con DNA chimerico è in grado di produrre,
liberandole nel mezzo di coltura, anche le proteine strutturali
dell'HBV, ovvero l'HbsAg, che vengono utilizzate per la
produzione del vaccino.
• La scelta è caduta sul S. cerevisiae in quanto questo micete non
produce sostanze tossiche e non è patogeno (è da millenni
utilizzato per la fermentazione del vino e della birra)
La sicurezza dei vaccini
Si basa su alcuni parametri fondamentali:
– I vaccini vengono autorizzati dal Ministero della Salute dopo aver
superato gli studi di efficacia, di sicurezza e di tollerabilità.
–
– I vaccini sono prodotti in officine farmaceutiche, autorizzate e
ispezionate periodicamente, e preparati e controllati secondo
metodiche di fabbricazione validate a livello internazionale.
– I vaccini sono sottoposti a controllo di Stato prima
dell'immissione in commercio ed a controlli successivi ogni qual
volta sia necessario.
– I vaccini devono essere somministrati da personale qualificato nel
rispetto delle norme di buona pratica (uso di vaccini conservati in
modo appropriato, utilizzazione di materiale per iniezione sterile,
rispetto delle vie e delle sedi di inoculazione prescritte) e dopo
una attenta valutazione delle eventuali controindicazioni definitive
o temporanee.
Efficacia dei vaccini utilizzati
routinariamente
Difterite: 87% - 96%
Tetano: > 90%
Pertosse: 35% - 96%
Studi recenti hanno dimostrato che il vaccino contro la pertosse utilizzato
attualmente nel Regno Unito ha un’efficacia superiore al 90%
Haemophilus influenzae di tipo b (vaccino coniugato): 94% - 100%
Il vaccino coniugato al tossoide difterico (non utilizzato nel Regno Unito o
negli Stati Uniti) potrebbe avere una minore efficacia in alcune popolazioni
Polio orale: 90% - 100%
Il vaccino antipolio orale sembra essere meno immunogeno nei paesi in via di
sviluppo
Morbillo: 90% - 95%
Parotite: 90% - 98%
Il vaccino con ceppo virale Rubini ha minor efficacia, infatti uno studio
collettivo ha dimostrato che esso non è dotato di efficacia protettiva
Rosolia: > 95%
BCG (Bacillo di Calmette-Guerin): 0% - 80%
Negli scolari inglesi è stata valutata un’efficacia di circa l’80%, mentre uno
studio condotto sugli scolari della Georgia negli Stati Uniti non ha mostrato
Risultati dalle analisi dei costi/benefici di
alcune vaccinazioni
Malattia
Benefici
Costi
Pertosse
3-11
1
Morbillo
4-12
1
Parotite
2-7
1
Rosolia
6-20
1
Poliomielite
60
1
Epatite B
10-13
1
Vaccinazioni offerte attivamente e
gratuitamente alla popolazione
• vaccinazioni obbligatorie nell’infanzia (antidifterica,
antipoliomielitica, antitetanica, antiepatite virale B)
• vaccinazioni raccomandate nell’infanzia (pertosse,
Haemophilus influenzae b-Hib, morbillo-parotite-rosolia);
• vaccinazione anti-HPV per le ragazze nel corso del 12° anno
di vita (introdotta nel 2007);
• antipneumococcica ed antimeningococcica C per tutti i
nuovi nati
• vaccinazione antinfluenzale per le persone oltre i 65 anni
• vaccinazione contro la varicella per tutti i nuovi nati, a
partire dal 2015.
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1721_allegato.pdf
Un problema per donne?
Anche per uomini!
Vaccino Rotavirus in esavalente
primaria
• Il vaccino pentavalente contro i rotavirus è sicuro ed
efficace se somministrato con un ciclo vaccinale primario
esavalente contenente diphtheria, tetano, pertosse
acellulare, epatite B, polio inattivato ed Haemophilus
influenzae di tipo b: si tratta di antigeni somministrati di
routine ai bambini nell'ambito dei programmi di
vaccinazione infantile. E' stato dimostrato inoltre che la
risposta immune a ciascuno degli antigeni del vaccino
esavalente non risulta inferiore con la concomitante
somministrazione del vaccino contro i rotavirus, il che
supporta la somministrazione dei due vaccini allo stesso
tempo, dato che comunque essa risulta ben tollerata.
(Pediatr Infect Dis J 2009; 28: 177-81)
Vaccinazione antimeningococco
•
Il meningococco, che si trasmette da persona a persona tramite le
goccioline di saliva emesse col respiro, con gli starnuti e con la tosse,
è spesso presente in gola senza dare alcun disturbo. E’ un germe che
comprende diversi sottotipi tra i quali A, B, C, Y e W135 sono quelli che
possono causare gravi infezioni. Se riesce a passare nel sangue può
provocare malattie molto gravi come la malattia “menigococcica invasiva”
che può portare a morte nel 10 % dei casi. Nei bambini guariti
possono residuare gravi danni neurologici permanenti. Dal 2002 è
disponibile un vaccino che, grazie a particolari modificazioni chimiche
(legame con proteine di trasporto), è efficace anche nei bambini di età
inferiore
ai
2
anni.
Questo vaccino protegge solo dal meningococco C.
• La meningite da meningococco B è la principale causa di meningite in
Europa. Nel 2011 in Italia sono stati riportati 152 casi conclamati di
meningite da meningococco e circa il 5-15% della popolazione umana è
portatrice sana di questo batterio nella sua forma non patogena. La
malattia da meningococco B (MenB) è causa di un’infiammazione acuta ad
esordio improvviso delle membrane protettive, le meningi, che coprono
l’encefalo e il midollo spinale. La meningite da meningococco B, quando
non è diagnosticata precocemente, può uccidere nell’arco delle 24 ore o
lasciare disabilità permanente. La trasmissione avviene per contatto
diretto
tra
persone.
NUOVI DATI SUL VACCINO NOVARTIS
ANTIMENINGOCOCCO B
• E’molto efficace sui neonati
• Nuovi dati sul vaccino ricombinante contro il meningococco di
gruppo B, messo a punto da Novartis Vaccines, ne
confermano le potenzialita' di primo vaccino ad ampia
copertura in grado di proteggere i neonati contro la meningite
B. Secondo i nuovi risultati dello studio di Fase II, una serie di
tre vaccinazioni con il vaccino MenB Novartis iniziate all'eta' di
due mesi ha indotto una risposta immunitaria protettiva nei
neonati. E’ il primo vaccino sviluppato usando un pionieristico
approccio scientifico (la reverse vaccinology), che parte dal
genoma del batterio. Questo è un approccio innovativo che
costituisce la base per una nuova generazione di vaccini grazie
ai quali sarà possibile prevenire altre malattie. Il vaccino è
stato approvato provvisoriamente nel nov 2012 dall’ente
europeo per i farmaci (EMEA).
Febbr 2010
Dall’obbligo vaccinale all’adesione consapevole
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_131_allegato.pdf
Medici lanciano l’allarme sui vaccini
omeopatici
• La Dr.ssa Nathanson, Direttore della British Medical
Association ha affermato che la «sostituzione di vaccini
provati, vaccini testati, vaccini che vengono utilizzati a
livello mondiale e sappiamo essere efficaci con alternative
omeopatiche, dove non ci sono prove di efficacia è
estremamente preoccupante perché potrebbe convincere
le famiglie che i loro figli sono al sicuro e protetti quando
non lo sono»;l’alternativa omeopatica al vaccino
tradizionale è molto pericolosa. «Alcuni di quei bambini
continuerà a sviluppare la malattia, e per alcuni di questi
bambini può andare avanti e causare postumi permanenti,
pericolo di vita».
Opposition to
vaccines
• The success of vaccines in controlling & eliminating childhood infections had
led to the revival of the anti-vaccination movement.
• Many people have no knowledge or memory of the real impact of the fullblown disease
• They do not perceive any risk to them or their child for these infections nor
value the protection of a vaccine
• Their suspicion or belief that the risk of adverse events is greater than the
risk of full-blown disease has led to breakdown of confidence
94
Effetti collaterali non dimostrati
pregiudizi sui vaccini ritenuti veri dal pubblico
Malattia
Vaccino
incriminato
Paese
Neurological
damage
DTP (diphtheria,
Scotland
tetanus, pertussis)
Chronic fatigue
syndrome
Hepatitis B
Sudden Infant
Death
DTP (diphtheria,
France
tetanus, pertussis)
Multiple Sclerosis
Hepatitis B
France
Autism
MMR (measles,
mumps & rubella)
UK
Mental retardation Thimerosal
(preservative)
Canada
USA
95
Legame vaccini-autismo basato su dati
falsi
•
Il principale studio che ha collegato le vaccinazioni all'autismo era
una «frode deliberata». Lo definisce così il British Medical Journal,
che pubblica una ricerca fatta dal giornalista investigativo Brian Deer
sull'articolo utilizzato dai gruppi contrari alle vaccinazioni, pubblicato
originariamente nel 1998 dalla rivista The Lancet prima di essere
ritirato, nel febbraio 2010. Lo studio originale, che ha come prima
firma quella del medico britannico Andrew Wakefield, presentava 11
casi di bambini che avevano apparentemente contratto una sindrome
che causava autismo e infiammazioni al tratto digerente dopo
l'iniezione di un vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia.
Nella sua ricerca Deer ha intervistato i genitori dei bambini,
confrontando le loro dichiarazioni con le cartelle cliniche presentate
da Wakefield e scoprendo diverse incongruenze: la principale è che in
almeno 5 degli 11 casi i sintomi erano stati riportati dai genitori prima
della vaccinazione. Questo dovrebbe chiudere la porta a tutte le
affermazioni su un legame tra vaccinazioni e autismo che ci sono
state negli anni successivi».Genn2011
•
Safety of vaccination
RISK of vaccination:
Adverse event
RISK of NOT vaccinating:
Infection, may be life-threatening
Modalità di trasmissione delle malattie infettive a prevalente
diffusione aerea
ARIA
MALATO
PORTATORE
ARIA
OSPITE
SUOLO
SUPERFICI
Secrezioni
naso-faringee,
tracheali,
bronchiali
ARIA
Veicoli
Aria
La diffusione di agenti infettanti nell'aria avviene attraverso starnuti, colpi di
tosse o semplice fonazione.
Il materiale emesso si allontana sotto forma di goccioline (diametro 10-2000
µm) dette di “Flugge” composte da muco, residui epiteliali, leucociti, agenti
infettanti.
Diametro
<100µm
Diametro
elevato
Evaporazione
rapida
Formazione di
nuclei
Sedimentazione
Permanenza
nell’atmosfera
per ore/giorni
Evaporazione
I germi contenuti possono aderire a granuli
di polvere e risollevarsi
Trasmissione aerea
Mycobacterium
tuberculosis?
Trasmissione per contatto
Rhinovirus?
«Mani pulite»: la cura che salva i
polmoni
• La pratica igienica è la miglior difesa: contro tutti i
tipi di virus una riduzione dell'80%
• Che ne dite di lavarvi le mani una decina di volte al
giorno? La strategia «mani pulite» se è sicuramente
importante per contenere la diffusione delle
infezioni, assume ora un ruolo di primo piano nella
prevenzione delle malattie respiratorie di origine
virale.
Transmissione indiretta
Methicillinresistant
Staphylococcus
aurius
(MRSA)?
Beddings are an example of
a Fomite, an inanimate
object that can transmit
pathogens between people.
La TBC in Italia nel 2005
(Dati forniti dal Sistema di Notifica del Ministero della Salute)
Situazione:
Bassa incidenza
Concentrazione maggiore in soggetti a rischio
Rapporto M/F a favore dei maschi
Mdr-TB in aumento su specifiche classi di età
Fattori di Rischio
TBC e condizioni socioeconomiche:
• Condizioni igieniche scarse
• Stato di malnutrizione
• Abbassamento delle difese immunitarie
• Cattive condizioni di salute generali
• Condizioni precarie a seguito di guerre o catastrofi naturali
FAVORISCONO FORTEMENTE L’INCREMENTO DELLA MALATTIA
SOPRATTUTTO IN ZONE DOVE GIA’
L’INCIDENZA E’ ALTA
Fattori di Rischio recenti
• Flussi migratori: da aree dove
l’incidenza della malattia è alta.
• Persone anziane più soggette a
carenze immunitarie.
Più raramente
• Latte contaminato da Mycobacterium Bovis (rara grazie alla pastorizzazione)
• Via aero-enterogena
• Via aero-ematogena
• Infezione tubercolare congenita (attraverso la placenta)
• Via cutanea (dopo ferita con materiale infetto di personale ospedaliero)
• Via oculare (mediante lesione congiuntiva)
• Via urogenitale (rarissima)
Fattori di Rischio
• HIV e TB
La TBC è la principale causa di morte tra
i sieropositivi.
In AFRICA, l’HIV è il
fattore che di fatto
ha determinato
l’incremento
d’incidenza della
TBC negli scorsi 10
anni.
TBC
TBC + HIV
Profilassi delle malattie a trasmissione aerea
Pavimento (7)
Sano (1)
Polvere (6)
Oggetti
d’uso (8)
Malato (2)
Aria confinata (5)
(4)
(1) immunizzazione attiva
(2) isolamento
(3) bonifica
(4) comportamento
(tossire ecc)
Portatore (3)
(5) disinfezione aria, ricambio,
affollamento
(6) non sollevare polvere
(7) disinfezione pavimenti
(8) disinfezione effetti personali ecc
Prevenzione della TBC
• Educazione sanitaria di medici, operatori sanitari e della popolazione
• Efficaci programmi di prevenzione
• Efficace e costante controllo dell’infezione
e dei malati
• Individuazione dei focolai
• Favorire condizioni di vita migliori (sanità, igiene, economia....)
• Adeguato sistema di procedure di diagnosi clinica e di Laboratorio
• Sviluppare VACCINI PIU’ EFFICACI
CONTROLLO COSTANTE !!!
Mortalità per Tubercolosi in USA, 1860-1960.
Tassi/100.000.
Fonte: US Bureau of the Census, Historical
Statistics of the United States; Colonial Times to
1970 (Washington, D.C: Government Printing
Office, 1975), Part 1 pp58,63.
(nota: 1860-1900: solo Massachusetts).
24 marzo 2012
Giornata mondiale contro la tubercolosi
Il World TB Day si
celebra ogni anno il
24 marzo per
commemorare il
giorno nel 1882, in
cui il Dr Robert
Koch annunciò di
aver scoperto la
causa della TBC.
L’obiettivo è quello
di aumentare la
consapevolezza del
pubblico che
questa malattia,
ancora oggi causa
il decesso di milioni
di persone all’anno.
Modalità di trasmissione delle malattie infettive a prevalente
diffusione fecale-orale
Mosche
Feci
MALATO
PORTATORE
Urine
Verdura
Frutta
Frutti di mare
Acqua potabile
OSPITE
Mani
Latte e suoi
derivati
MALATTIE FECALI-ORALI: le 5 “F”
Profilassi delle malattie a trasmissione fecale-orale
Alimenti (10)
Vettori (9)
Mani (8)
Oggetti
d’uso (7)
Feci (4)
Suolo (6)
Sano (1)
Malato (2)
Portatore (3)
Acqua (5)
(1) immunizzazione attiva
(2) isolamento- terapia
(3) bonifica
(4) disinfezione smaltimento
rifiuti liquidi
(5) potabilizzazione
(6) smaltimento rifiuti liquidi e solidi
(7) (8) igiene personale
(9) disinfestazione
(10) igiene degli alimenti
(conservazione, manipolazione)
Misure per la prevenzione delle malattie a trasmissione oro-fecale
A livello individuale la prevenzione delle malattie a trasmissione
oro-fecale si realizza attraverso:
• lo scrupoloso rispetto di elementari norme igieniche
A livello collettivo la prevenzione delle malattie a trasmissione
oro-fecale si realizza attraverso:
• il corretto smaltimento ed allontanamento dei rifiuti solidi e
liquidi,
• la disponibilità di acqua per uso umano sicura e controllata
• una buona igiene alimentare.
Misure per la prevenzione delle malattie a trasmissione fecaleorale
• Non consumare prodotti ittici crudi.
• Lavare accuratamente le verdure prima di consumarle, possibilmente
tenendole a bagno per 1/2 ora in acqua con aggiunta di disinfettanti a base di
cloro.
• Non bere acqua di pozzo.
• Preferire cibi appena cotti e consumarli caldi.
• Conservare in frigorifero i cibi appena cotti se non devono essere consumati
subito.
• Sbucciare da soli la frutta da mangiare.
• Curare scrupolosamente l'igiene personale, specie delle mani, che debbono
essere accuratamente lavate con acqua e sapone sempre prima dei pasti e
sempre dopo aver utilizzato i servizi igienici.
• Essere scrupolosamente puliti nella manipolazione di cibi e bevande.
• Attuare ogni misura per l'eliminazione degli insetti dall'ambiente.
• Proteggere comunque gli alimenti dagli insetti.
Modalità di trasmissione delle malattie infettive a prevalente
diffusione ematogena o trans-mucosa
Rapporti sessuali completi
omo-eterosessuali
Baci
MALATO
PORTATORE
Sangue
Emoderivati
OSPITE
Siringhe
Altri strumenti medici
Placenta
Canale del parto
www.osservasalute.it
Malattie infettive a trasmissione per via ematogena e transmucosa
Comprendono le infezioni che si trasmettono da uomo a uomo
• per via ematica:
– diretta (trasfusioni di sangue e di emoderivati)
– professionali o accidentali
• per
contatto sessuale
Batteri
Gonorrea
Sifilide
Clamidia
Virus
Epatite B
Epatite C
Epatite Delta
AIDS
Herpes genitalis
Miceti
Candidiasi
Protozoi
Tricomoniasi
L’epatite C, in Italia, è la causa principale
di:
•
•
•
•
•
•
•
epatiti croniche
cirrosi epatica
tumori al fegato
trapianti di fegato
decessi di malati di AIDS (coinfetti)
L’epatite C causa il maggior numero di decessi tra
le malattie infettive trasmissibili.
Profilassi delle malattie a trasmissione diretta (ematogena e
trans-mucosa)
Trasferimento diretto e immediato dell’agente infettivo da un serbatoio a un
ospite suscettibile
Es. Sifilide, epatite B, epatite C, ecc
Malato (1)
Portatore (1)
(2)
(1) trattamento-sorveglianza sanitaria
(2) educazione sanitaria
(3) immunizzazione attiva-chemioprofilassi
Ospite suscettibile (3)
Come proteggersi dalle malattie sessualmente trasmesse o
veneree?
La fedeltà
Una coppia di persone sane e fedeli non corre alcun rischio di contrarre una
malattia venerea.
La scelta attenta del partner
Ogni rapporto sessuale con un nuovo partner può comportare il rischio di
contagio.
Il contagio è escluso soltanto se il partner non è affetto da una malattia
venerea.
Un dialogo franco consentirà di valutare meglio il rischio.
Che esperienze sessuali ha avuto in precedenza il mio partner? Che misure
precauzionali vogliamo prendere?
Il test HIV
Poiché l’Aids è una malattia inguaribile è meglio accertare o escludere un
precedente contagio mediante il test HIV.
Evitare i rapporti sessuali occasionali
Un solo rapporto sessuale con una persona malata può trasmettere il contagio.
Chi cambia spesso il partner corre più rischi.
Il preservativo
Chi usa il preservativo nei rapporti sessuali con partner diversi può ridurre il
rischio di contagio, ma non escluderlo del tutto.
L'astinenza dalle droghe e dall’alcol
Le droghe e l’alcol alterano la percezione della realtà, offuscano il senso di
responsabilità, attenuano la capacità di giudizio e di autocontrollo portando
così a facili rapporti sessuali non protetti. L’astinenza dalle droghe è un fattore
di primaria importanza nella prevenzione dell’AIDS.
Vaccinazione contro l'epatite B
È consigliata per gruppi particolarmente a rischio (per es. personale medico,
pazienti sottoposti a dialisi, tossicodipendenti che assumono droga per
endovena, persone che soggiornano a lungo in un paese in via di sviluppo)
•
•
•
•
Legge del 27 maggio 1991 n°165:
“è resa obbligatoria la
vaccinazione per tutti i nuovi nati
del primo anno di vita e,
limitatamente ai dodici anni
successivi alla data di entrata in
vigore della presente legge, anche
per soggetti nel corso del
dodicesimo anno di età”.
Il vaccino in uso è preparato con la
tecnica del DNA ricombinante.
Inserimento di un plasmide
contenente il gene S per l’HBsAg
in un lievito (S.cerevisiae)
3 iniezioni: 2 dosi a distanza di un
mese la terza a distanza di 6 mesi
dalla prima
Il vaccino per
HBV
costituito da HBsAg ricombinante
monovalente: (somministrato ai tempi 0, +1,
+6
mesi)
ENGERIX-B (GlaxoSmithKline)
RECOMBIVAX HB (Merck)
bivalente: (+ vaccino inattivato anti HAV)
•Una delle malattie con maggiore impatto sociale ed
economico nel mondo.
•Stadio clinico terminale del'infezione da parte del virus HIV
• Stato patologico in cui si ha una riduzione delle
funzioni del sistema immunitario.
Sindrome da Immunodeficienza Acquisita
(AIDS)
La Sindrome da
Immunodeficienza
Acquisita (AIDS, Acquired
Immune Deficiency Syndrome), è
un insieme di manifestazioni
causate da infezione del virus dell‘
immunodeficienza
umana (HIV, acronimo dall' ingles
e
Human Immunodeficiency Virus).
Università degli Studi di Perugia
Facoltà di Farmacia A.A. 2010/2011
Corso di Igiene
Matteo Fiorucci
VIRUS DELL’IMMUNODEFICIENZA
UMANA
È un retrovirus del genere
lentivirus. HIV è suddiviso
in due ceppi: HIV-1 ed HIV2. Il primo è
prevalentemente localizzato
in Europa, America ed Africa
centrale. HIV-2, invece, si
trova per lo più in Africa
occidentale ed Asia.
Entrambi i ceppi sono agenti
eziologici della Sindrome da
Immunodeficienza Acquisita
(AIDS), causata mediante
infezione e deplezione del
numero di linfociti T.
Cellule bersaglio
Cellule con recettori CD4
Linfociti T
Macrofagi
Cellule nervose
Periodo Finestra
Jose Antonio Valverde Arroyo
LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA
• Nel mondo, circa 34 milioni di persone vivono con
l’infezione da HIV e si dicono sieropositive. Ogni anno
si registrano circa 2 milioni di decessi e 2,5 milioni di
nuove infezioni. Nell’Africa Subsahariana, l’AIDS è la
prima causa di morte fra le persone di ogni età.
La situazione in Italia
Incidenza di Sieropositivi
http://www.iss.it/publ/noti/cont.php?id=2502&lang=1&tipo=4&anno=2011
Nuove infezioni nel 2010
• Nel 2010 la maggioranza delle nuove infezioni è
attribuibile a contatti sessuali non protetti, che
costituiscono l’80,7% di tutte le segnalazioni
(eterosessuali 49,8%, MSM 30,9%).
• Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel
2010 hanno un’età mediana di 39 anni per i maschi e di
35 anni per le femmine.
• Oltre un terzo delle persone con una nuova diagnosi di
HIV viene diagnosticato in fase avanzata di malattia, e
presenta una rilevante compromissione del sistema
immunitario (numero di linfociti CD4 inferiore a 200
cell/μL). Queste persone che scoprono di essere HIV
positive in ritardo (linfociti CD4 inferiore a 200 cell/μL)
hanno mediamente più di 40 anni di età, hanno contratto
l’infezione prevalentemente attraverso contatti
eterosessuali, e sono più spesso stranieri.
Aids e coppia, OMS: il 50% dei
sieropositivi ha partner senza virus
• 23.04.2012
• Solo il 40% degli hiv positivi nel mondo sa di esserlo,
e 1 su 2 ha un partner sieronegativo: non solo i
rapporti occasionali quindi, ma anche la coppia è un
luogo a rischio di contagio. Questo anche perché tra i
sieropositivi a conoscenza della propria condizione,
molti non lo rivelano al partner. È opportuno offrire
test dell’hiv e assistenza psicologica alle coppie e per
il sieropositivo si deve ricorrere alla terapia
antiretrovirale, che si è dimostrata efficace nel ridurre
la probabilità di trasmissione del virus.
Modalità di trasmissione
AIDS e anno di diagnosi
Tassi di incidenza di AIDS
Sebbene i dati relativi ai nuovi casi siano in diminuzione, così come la mortalità, la
pericolosità della malattia impone di non abbassare la guardia sui temi della
prevenzione e sulla ricerca di cure sempre più efficaci.
Si conoscono
3principali vie di
trasmissione:
•
•
•
Sessuale
Parententerale ed ematogena
Verticale
Negli individui sieropositivi, il
virus HIV in sufficienti
quantità infettive è presente:
•
•
•
•
•
nel sangue
nello sperma
nel liquido amniotico
nel latte materno
nelle secrezioni vaginali
(minor concentrazione)
Via trasmissione HIV
per il sesso non protetto
PER CONTATTO:
Trasmissione parenterale
Attraverso materiale per iniezione:
condivisione delle aghi,siringhe in la preparazione di droga tra 2 o piu persone
Attraverso la trasfusione di sangue: tale rischio è minimo
Trapianti di organi
Incidenti medici
Altro: tatuaggio, piercing, agopuntura ,...
Trasmissione madre-figlio
Attraverso la placenta, si chiama trasmissione verticale
Durante il travaglio, se il bambino entra in contatto con sangue e
fluidi vaginali della madre
Attraverso l'allattamento
Almeno un quinto dei bambini affetti da madri HIV positivo, ha l'AIDS
La terapia antiretrovirale è efficace
Come NON si trasmette?
Dalla saliva (baciare, leccare, starnutire, bere dallo stesso bicchiere)
Dal sudore e dalle lacrime
Stringersi la mano, toccarsi, masturbarsi reciprocamente
Dalle punture di insetti
Dall´uso in comune di piatti, bicchieri ed utensili da cucina, servizi
igienici e piscine.
Jose Antonio Valverde Arroyo
Sintomi Caratteristici
Le principali patologie respiratorie:
 Polmonite da Pneumocystis Jiroveci
 Tubercolosi
 Parotite
Le principali patologie del tratto gastrointestinale:
 Esofagite
 Diarrea cronica
 Tumori (Sarcoma di Karposi)
Le principali patologie neurologiche:
 Toxoplasmosi
 Leucoencefalite multifocale
complessiva
 AIDS Dementia Complex
La profilassi post-esposizione deve essere iniziata al più presto possibile
dopo l'esposizione all‘ HIV, entro 4 ore e non oltre 3 giorni. Si stima che la
probabilità di contagio si riduca dell'80%, se la profilassi è praticata
correttamente e nei tempi stabiliti. Solitamente, il trattamento viene
proseguito per 4 settimane. Grazie alla profilassi, c'è una buona probabilità
che il virus non riesca a diffondersi a sufficienza per sopravvivere e venga
eliminato dall'organismo.
TEST HIV
• Il test comunemente utilizzato come test HIV è il test
"HIV Ab" che rivela la presenza nel sangue di
anticorpi "anti-HIV", cioè prodotti dall'organismo per
contrastare il virus, i quali sono indicati con la sigla
"HIV ab" (dove Ab sta per Antibody, ovvero
anticorpo).
• Poiché il test HIV Ab, spesso, viene eseguito con il
metodo ELISA, esso viene comunemente indicato
come "test ELISA".
• Questo test indica se una persona abbia anticorpi anti
HIV e non se la stessa sia malata di AIDS. Da
ricordare infatti che l'AIDS rappresenta solo la fase
terminale dell'infezione da HIV.
Interazione tra HIV e MST
La
distruzione dell’ epitelio e della mucosa
(lesioni ulcerative)
La
risposta infiammatoria potrebbe
richiamare cellule (linfociti e macrofagi)
infettate dall’HIV o bersaglio per questo
virus
La
stimolazione della risposta immunitaria
può stimolare la replicazione dell’HIV
L’immunosoppressione
indotta da alcuni
microrganismi potrebbe determinare una
aumentata suscettibilità o aumentata
diffusione del virus
Perché è importante la prevenzione
in Italia
• Scende l’età del primo rapporto sessuale
• Aumentano i contatti sessuali a rischio,
senza protezione (condom)
• Aumenta la popolazione immigrata da paesi
ad alta prevalenza di HIV+
• Aumenta l’abuso di alcol (più frequenti
rapporti non protetti)
• Diminuisce la percezione dell’AIDS come
malattia grave e non guaribile
PREVENZIONE DELL’AIDS
• E’ importante prevenire la trasmissione del virus HIV
sensibilizzando le persone ad adottare semplici precauzioni
che possono ridurre, o addirittura annullare, il rischio di
infezione da HIV:
 Prevenzione della trasmissione sessuale dell'HIV
 Prevenzione della trasmissione parenterale
 Prevenzione della trasmissione verticale
OBIETTIVI DELLA PREVENZIONE DELL’
AIDS
Ridurre il rischio di infezione correlato alle vie di
trasmissione dell’HIV , riducendo così la diffusione del
virus e l’elevato tasso di mortalità che esso causa.
Prevenzione della trasmissione
sessuale dell'HIV
L’uso corretto del profilattico sia
maschile che femminile, può annullare il
rischio di infezione durante ogni tipo di
rapporto sessuale con il partner. Nei
rapporti sessuali il preservativo è l’unica
reale barriera protettiva per difendersi
dall’HIV. È necessario usare il
preservativo all’inizio di ogni rapporto
sessuale e per tutta la sua durata. Anche
un solo rapporto sessuale non protetto
potrebbe essere causa di contagio.
Condom femminile o Femidom
EMPOWHER
Chi l’ha detto che per le
donne non c’è..?!Si chiama
FEMIDOM!
PRETENDILO oppure
USA IL TUO
PER
LUI
PER
&
LEI
Prevenzione della trasmissione parenterale
• Condividere e riutilizzare
siringhe rappresenta il
maggiore rischio di infezione
non solo per HIV ma anche
per l'Epatite virale B e
l'Epatite virale C. Negli Stati
Uniti un terzo di tutte le
nuove infezioni da HIV
possono essere ricondotte a
questo tipo di scambi e quasi
il 50% dei tossicodipendenti
ha l'epatite C
World AIDS Day
1 December 2012
• The day is an opportunity for public and
private partners to spread awareness about
the status of the pandemic and encourage
progress in HIV/AIDS prevention, treatment
and care in high prevalence countries and
around the world.
• Between 2011-2015, World AIDS Days will
have the theme of "Getting to zero: zero new
HIV infections. Zero discrimination. Zero AIDS
related deaths".
10 goals for 2015
• Sexual transmission of HIV reduced by half;
• Vertical transmission of HIV eliminated and AIDSrelated maternal deaths reduced by half;
• All new HIV infections prevented among people who
use drugs;
• Universal access to antiretroviral therapy for people
living with HIV who are eligible for treatment;
• All people living with HIV and households affected by
HIV are addressed in all national social protection
strategies and have access to essential care and
support
• http://www.un.org/en/events/aidsday/
1 DICEMBRE, GIORNATA MONDIALE DI
LOTTA ALL'AIDS, PROFILATTICI GRATIS
NELLE FARMACIE COMUNALI
AIDS - campagne di prevenzione -
N.B. Non esiste un vaccino
contro l’HIV :
ciò rende la prevenzione
indispensabile!!!
La pillola, la spirale e il
diaframma sono metodi utili a
prevenire gravidanze
indesiderate, ma non hanno
nessuna efficacia contro il
virus dell’HIV.
EDUCAZIONE SESSUALE
FAQ - Epidemiologia generale delle
malattie infettive
• Qual è stata l’evoluzione delle malattie infettive nei secoli?
• Qual è la situazione epidemiologica nei paesi industrializzati e
nei PVS?
• Qual è la dinamica del processo infettivo?
• Quali sono i fattori che intervengono nel determinismo delle
malattie infettive?