Università degli Studi di SCIENZE POLITICHE FARMACIA - CORSO DI MEDICINA SOCIALE - EPIDEMIOLOGIA GENERALE DELLE MALATTIE INFETTIVE • Prof. Silvano Monarca Per contrarre una malattia infettiva, l’individuo deve essere esposto al germe e trovarsi in uno stato di suscettibilità, cioè quando non ha difese immunitarie (naturali o acquisite) contro lo specifico agente infettivo. MALATTIE INFETTIVE CONTAGIOSE: causate da agenti patogeni che vengono eliminati per vie diverse dall’ospite e che in modo diretto o indiretto giungono ad altri soggetti recettivi MALATTIE INFETTIVE NON CONTAGIOSE: causate da agenti patogeni che non vengono eliminati nell’ambiente e la loro trasmissione richiede l’intervento di appositi vettori o di particolari evenienze (tetano) MALATTIE INFETTIVE Andamento delle malattie infettive nel mondo I più recenti rapporti OMS confermano come le malattie infettive continuino ad essere la prima causa di mortalità (> 30%) e morbosità a livello mondiale. Malattie infettive = 32% delle morti globali Malattie infettive = 41% del DALY globale Malattie infettive = 68% delle morti in Africa = 37% in SE Asia 5 big killer: TBC, malaria, inf. Respiratorie, diarree, AIDS Attualmente una solo malattia infettiva è stata dichiarata eradicata dall’OMS: il vaiolo Mortalità delle principali malattie infettive (rapporto O.M.S.) Infezioni delle basse vie respiratorie (polmonite) Malattie diarroiche (colera, tifo,dissenteria) Tubercolosi Malaria Morbillo Epatite B AIDS Tetano neonatale Pertosse Febbre intestinale 4.400.000 (80% bambini) 3.000.000 (85% bambini) 3.000.000 2.000.000 (50% bambini) > 1.000.000 bambini 1.000.000 1.000.000 460.000 355.000 bambini 135.000 Epidemiologia Malattie infettive vecchie e nuove Rappuoli R. Nat Med 2004 Epidemiologia delle malattie infettive Variazione tassi di mortalità (Italia, 1900 - 1990) In Italia le malattie infettive rappresentano attualmente lo 0,4% delle cause iniziali di morte. Mortalità/1000 abitanti 500 Malattie Malattie Cardio-Vascolari Infettive 400 300 200 Patologie Tumorali 100 0 1910 1930 1950 1970 1990 Anno CAUSE DELLA RIDUZIONE DELLE M. INFETTIVE Miglioramento condizioni di vita, igieniche;Miglioramento nutrizione;Introduzione di specifiche misure preventive;Antibioticoterapia Tassi di morbosità 2° 1° 3° Le malattie infettive nei paesi industrializzati è ancora un problema sanitario per: • L’incompleta adozione della prevenzione (infezioni ospedaliere, malattie prevenibili con vaccini) • Le mutate condizioni sociali (tbc) • La comparsa di nuove malattie • La selezione di germi virulenti o resistenti agli antibiotici • L’aumento delle persone immunocompromesse ASPETTI GENERALI INFEZIONE Interazione di un agente biologico (microrganismo) e un ospite recettivo (uomo, animale). Implica la replicazione dell’agente nell’ospite. MALATTIA INFETTIVA È l’espressione clinica dell’infezione All’infezione non segue necessariamente la malattia. Il decorso inapparente o clinicamente evidente di un’infezione dipende da fattori, non sempre facilmente valutabili, legati: al microrganismo; all’ospite; alla modalità di trasmissione. Storia naturale delle malattie infettive Rapporti ospite-microrganismi Si distinguono diversi tipi di microrganismi, sulla base dei rapporti che questi contraggono con l'ospite: • Saprofiti o Commensali: microrganismi che vivono e si moltiplicano a contatto con l'ospite senza provocare danni; anzi, a volte si può instaurare un rapporto di reciproco beneficio. • Patogeni: microrganismi che tendono a provocare malattia. • Opportunisti: microrganismi normalmente innocui, ma in grado di provocare malattie, anche gravi, in seguito ad un indebolimento delle difese dell'organismo. Fasi delle malattie infettive Tutte le persone infette sono potenziali fonti di infezione Portatore: persona infetta che non ha malattia conclamata ma che è una potenziale fonte di infezione per altri. Il termine portatore include persone la cui infezione : •rimane inapparente: portatore asintomatico (meningococco: circa il 5-10% dei soggetti sono potatori asintomatici con colonizzazione nasofaringea ) •soggetti per i quali lo stato di portatore precede la malattia: portatore in incubazione (varicella: da 1 fino a 5 giorni prima del rash cutaneo) •soggetti per i quali lo stato di portatore segue la malattia: portatore convalescente (difterite, epatite B, salmonella) •portatore cronico (la condizione di portatore persiste per un tempo molto lungo, es: salmonella typhi) Non sempre un soggetto con infezione inapparente è un portatore (es. TBC) In altre parole, è portatore un soggetto infetto asintomatico ma eliminatore di microrganismi con i propri secreti, escreti o liquidi biologici Storia naturale delle malattie infettive Ambiente clima geografia fattori sociali Stress affollamento inquinamento Guerre, calamità Microrganismo carica invasività infettività patogenicità virulenza produzione di eso- e endo-tossine Individuo sesso, età, costituzione alimentazione e stili di vita, malattie lavoro condizione socio-economica fumo La CAUSA è necessaria, ma non sufficiente Storia naturale di una malattia infettiva: schema dei rapporti tra agente, ospite ed ambiente Processo evolutivo del passaggio dallo stato di salute alla malattia per la patologia infettiva • • • • Ingresso nell’organismo • Macroparassiti, Protozoi, Batteri, Virus • • Reazione immunitaria specifica-aspecifica efficace Scarsa virulenza Bassa carica infettante Mancata azione di fattori concausali o favorenti Regressione dello stato di infezione = Guarigione Reazione immunitaria specifica-aspecifica non efficace Persistenza dello stato Discreta carica e virulenza di infezione = Scarsa o assente azione di Portatore fattori concausali o favorenti INFEZIONE • GUARIGIONE MALATTIA PORTATORE • • Reazione immunitaria scarsa o assente Forte carica microbica e virulenza Marcata azione concomitante di altri fattori concausali o favorenti Manifestazione clinica dell’infezione = Malattia Le forme principali con cui la malattia infettiva può manifestarsi in seno ad una popolazione sono: SPORADICITÀ ENDEMIA EPIDEMIA PANDEMIA Quando i casi di malattia si manifestano isolatamente senza apparenti rapporti con altri casi. Quando una malattia è costantemente presente nella popolazione residente in una determinata area geografica, manifestandosi con un numero di casi più o meno elevato ma complessivamente abbastanza costante. È il verificarsi in una comunità o area geografica di un numero di casi di malattia eccedente le aspettative. Quando la diffusione epidemica va oltre i confini di un paese e dilaga attraverso i continenti . DURATA DELLA INFEZIONE ( e quindi durata del contagio ) INFEZIONI ACUTE (RAPIDA RISOLUZIONE) INFEZIONI PERSISTENTI LUNGA DURATA : mesi o anni Infezioni croniche (es. HBV,HCV…) Infezioni latenti (es. HSV, herpes…) Infezioni lente (es. CJD o mucca pazza) Andamento delle malattie infettive Transmissione delle malattie infettive Casi Indice – il primo caso identificato Primario – il caso che porta l’infezione in una popolazione Secondario – infettato dal caso primario Terziario – infettato dal secondario T S Suscettibile Immune Sub-clinico P S S T Clinico (www) Epidemia, endemia e malattia sporadica malattia sporadica Tempo Pandemia dell’AIDS Caso indice Ruolo di agenti infettivi nella genesi di malattie cronico-degenerative • Helicobacter pylori → ulcera peptica e ca. stomaco • Hepatitis B e C virus → cirrosi, ca. epatico • Human papillomavirus → ca. cervice • Epstein Barr Virus → linfoma B cell • Coxsackie virus → miocarditi • Streptococco B emolitico → valvulopatie Catena epidemiologica Vie di trasmissione delle infezioni N.B. L’inquinamento del suolo con feci può portare a inquinamento dell’acqua potabile Modalità di trasmissione delle malattie infettive a prevalente origine animale -AntropozoonosiContatto diretto OSPITE UMANO Acqua potabile ANIMALE MALATO o PORTATORE Mosche ALIMENTI Suolo Acqua potabile Prevenzione delle malattie infettive La prevenzione può essere definita come un insieme di attività, interventi ed opere attuati con il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato di benessere ed evitare l’insorgenza e la progressione delle malattie. OBIETTIVI GENERALI: 1. Protezione individuale dalle infezioni (vaccinazione, comportamenti sani, igiene degli alimenti) 2. Controllo delle infezioni (riduzione incidenza malattie) 3. Eliminazione delle infezioni (difterite e polio in Italia) 4. Eradicazione delle infezioni (vaiolo nel mondo) A seconda degli obiettivi e dei metodi di intervento si distinguono due tipi di prevenzione delle malattie infettive: • PREVENZIONE PRIMARIA • PREVENZIONE SECONDARIA Nozioni generali di prevenzione delle malattie infettive • PREVENZIONE PRIMARIA: mira ad impedire l’insorgenza di nuovi casi di malattia nelle persone sane • PREVENZIONE SECONDARIA: mira ad evitare che l’infezione evolva in malattia conclamata, mediante la diagnosi precoce e il trattamento in fase preclinica (chemioprofilassi secondaria) Gli interventi preventivi possono essere: INTERVENTI DIRETTI : • ricerca e bonifica dei portatori, denuncia dei casi di malattia ed inchiesta epidemiologica, accertamento diagnostico e misure contumaciali • vaccinazioni • sterilizzazione, disinfezione, asepsi, antisepsi e disinfestazione INTERVENTI INDIRETTI: comprendono una serie di provvedimenti per il risanamento e il miglioramento degli ambienti di vita e di lavoro, dell’acqua, degli alimenti, delle bevande e al miglioramento delle condizioni di salute individuali o collettive Strategie per la prevenzione primaria per evitare il contagio • scoprire e rendere inattive le sorgenti di microrganismi patogeni • interrompere le catene di trasmissione, modificando i fattori ambientali ed i comportamenti che favoriscono la persistenza e la diffusione del microrganismo Le strategie menzionate comprendono diversi tipi di intervento parte di competenza del medico e parte nell’ambito di programmi di risanamento ambientale e di promozione della salute Strategie di prevenzione primaria per evitare il contagio Scoperta ed inattivazione delle sorgenti di microrganismi patogeni Si effettua attraverso vari interventi: • notifica o denuncia della malattia • limitazione rapporti malato/sano (isolamento, contumacia e sorveglianza) • scoperta e inattivazione dei portatori • eradicazione dei serbatoi naturali • disinfezione e sterilizzazione • disinfestazione Strategie per la prevenzione primaria DISINFEZIONE, STERILIZZAZIONE E DISINFESTAZIONE La disinfezione distrugge solo i microrganismi patogeni, per impedirne la persistenza e la diffusione e l’arrivo fino ai soggetti recettivi; può avvenire sia con mezzi fisici che chimici. Con la sterilizzazione si distrugge ogni forma vivente, comprese le spore (la forma più resistente); può avvenire sia con mezzi fisici che chimici. La disinfestazione è un efficace intervento per la lotta ai vettori nelle malattie infettive trasmesse da insetti o da roditori. STERILIZZAZIONE DISINFEZIONE STERILIZZAZIONE FISICA ARIA CALDA (STUFA A SECCO) VAPORE SOTTO PRESSIONE (AUTOCLAVE) VAPORE FLUENTE o TINDALIZZAZIONE EBOLLIZIONE Pastorizzazione FILTRAZIONE Radiazioni ionizzanti RAGGI GAMMA, RAGGI ULTRAVIOLETTI DISINFEZIONE CHIMICA STERILIZZAZIONE CHIMICA OSSIDO DI ETILENE ACIDO PERACETICO GLUTARALDEIDE FORMALDEIDE O-FTALALDEIDE DISINFETTANTI: organici ed inorganici STERILIZZAZIONE CHIMICO/FISICA GAS PLASMA DISINFEZIONE MECCANICA (detersione) Strategie di prevenzione primaria per l’interruzione delle catene di trasmissione Interruzione delle catene di trasmissione Si effettua attraverso vari interventi di: • bonifica dell’ambiente • modifica dei comportamenti La bonifica dell’ambiente: diversi fattori legati all’ambiente sociale e fisico possono favorire la diffusione di malattie infettive, la rimozione di essi rappresenta un valido intervento preventivo. L’azione diretta sui veicoli e sui vettori dei rispettivi agenti patogeni permette una rapida riduzione dei casi di malattia. I programmi di bonifica dell’ambiente richiedono spesso forti impegni economici e lunghi tempi per la realizzazione; in compenso, i vantaggi che si ottengono sono stabili, una volta raggiunti, e riguardano sia le malattie infettive sia più in generale il miglioramento della qualità della vita. Strategie per la prevenzione primaria Interruzione delle catene di trasmissione Si effettua anche attraverso vari interventi di modifica dei comportamenti (Educazione Sanitaria), quali ad es.: • Seguire norme igieniche nell’ambiente di vita e di lavoro • Lavarsi le mani prima di mangiare • Consumare mitili cotti • Proteggere il cibo dal contatto con le mosche • Aerare un ambiente chiuso • Usare il profilattico • Seguire norme igieniche in ospedale e nello studio dentistico. Antisettici Gli antisettici possono essere usati direttamente sulla cute hanno in genere un effetto batteriostatico sulle forme microbiche vegetative. Possono essere usati a basse concentrazioni per ottenere l’effetto desiderato. Disinfettanti Applicabili solo su superfici inanimate, l’azione è di tipo microbicida. Per ottenere l’effetto desiderato deve essere usato alle più alte concentrazioni. Antisettici e disinfettanti: settori di impiego pazienti antisettici operatori altri disinfettanti materiali critici, semicritici, non critici ambiente critico, semicritico, non critico Disinfettanti MEZZI DI DISINFEZIONE NATURALI: • Radiazione solare • Essiccamento • Temperatura ARTIFICIALI: • Chimici • Fisici : - calore <100° [60°-80°] - raggi UV IPOCLORITI L’ipoclorito di calcio si trova in commercio sottoforma di cloruro di calce ed è in grado di inattivare l’HIV; si deteriora gradualmente se non protetto dal calore e dalla luce ma più lentamente rispetto a quello di sodio. L’ipoclorito di sodio, in soluzione all’1% di cloro attivo, si trova nelle comuni varechine o candeggine di uso domestico ma è disponibile anche a concentrazioni più elevate. Le soluzioni di ipoclorito di sodio costituiscono un’eccellente alternativa ai disinfettanti di intermedio o basso livello; sono battericidi, virucidi non costosi e sono ampiamente disponibili. Posseggono due limiti: • SONO CORROSIVI: soprattutto verso l’acciaio, il nickel, il cromo, il ferro ed altri metalli ossidabili. • SI DETERIORANO: le soluzioni devono essere di preparazione recente,devono essere protette e conservate lontano dal calore e dalla luce. La clorazione dell’acqua e la mortalità per tifo Efficacia antimicrobica per la disinfezione delle mani Buono Sapone Migliore Sapone antimicrobico Ottimo Strofinamento con disinfettante a base alcolica VANTAGGI E SVANTAGGI DI ALCUNI DISINFETTANTI GRUPPO CHIMICO VANTAGGI SVANTAGGI Alcol etilico Poco costoso, attivo rapidamente anche contro micobatteri. Evapora senza lasciare residui chimici Non possiede attività residua;danneggia oggetti di gomma e di plastica Cloro (e composti) Economico; attivo sui virus. Per trattare ferri chirurgici e contro TBC usare 100.000ppm. Inattivato da sostanze organiche e sangue; in alta concentrazione intacca i metalli Iodio, Iodofori Molto attivi; non inibiti da saponi e detergenti. Possono essere tossici ad alta concentrazione. Macchiano. Glutaraldeide - Alcalina (Cidex) - Acida (Sonacide) Ampio spettro di azione. Costoso; instabile; quella acida corrode i metalli per contatto prolungato; sporicida in tempi lunghi; tossico e irritante ad alta concentrazione VANTAGGI E SVANTAGGI DI ALCUNI DISINFETTANTI GRUPPO CHIMICO VANTAGGI SVANTAGGI Fenolo (e composti) A rapida azione; non inibiti da saponi e detersivi; non inattivati da materiale organico Non raccomandati nei reparti per neonati. Sono corrosivi, irritanti e maleodoranti. Non attivi su spore. Composti dell’ammonio quaternario Non tossici; non macchiano; inodori Azione batteriostatica, spesso inattivi su micobatteri, neutralizzati da saponi e detergenti anionici; assorbiti da garze e tessuti; inibiti da materiale organico Clorexidina gluconato Non irritante; non macchia ampio spettro di azione; azione disinfettante residua Pericoloso per occhi e orecchi; costoso; impiego limitato a disinfezione mani; non è ideale quando ci sono rotavirus. Strategie di prevenzione primaria per evitare l’infezione Aumento delle resistenze alle infezioni (distruzione dei patogeni prima della infezione), mediante: • Resistenze aspecifiche (cute, mucose, abitudini di vita e alimentazione sane) • Immunoprofilassi attiva (vaccini) • Immunoprofilassi passiva (sieroprofilassi) • Chemioprofilassi primaria (isoniazide per tub-, sulfamidici per contatti con meningite, penicillina e scarlattina, clorochina e malaria) Profilassi specifica delle infezioni IMMUNOPROFILASSI Passiva Sieri immuni e immunoglobuline Attiva Vaccini 7 ragioni per vaccinarsi 1.I vaccini salvano vite 2.I vaccini sono un diritto 3.Le epidemie sono una minaccia seria 4.Le malattie infettive ancora uccidono 5.I vaccini sono efficaci 6.Le vaccinazioni efficaci e sicure dipendono dalla qualità del servizio sanitario Funzioni del sistema immunitario • Specificità di risposta • Memoria • Tolleranza Specificità di risposta • Il sistema immunitario ha il compito di riconoscere le macromolecole estranee (proteine e polisaccaridi) e di attivare nei confronti di ciascun antigene una risposta specifica che si estrinseca con la produzione di Ab o con l’attivazione di particolari popolazioni di linfociti o con ambedue le risposte. Memoria immunologica • Consiste nel fatto che una volta che il SI ha reagito con un determinato Ag, la risposta nei confronti dello stesso Ag che si ripresenti nell’organismo anche dopo molto tempo (anni) è molto più rapida ed intensa rispetto alla risposta primaria. Meccanismi immunologici dei vaccini Immunità specifica umorale • Nella difesa specifica umorale il ruolo fondamentale spetta agli anticorpi che sono prodotti dalle plasmacellule delle cellule derivate dalle cellule clone che a loro volta sono cellule derivate dai linfociti B. • Il processo di difesa umorale inizia quando un linfocita rileva un agente esterno grazie al suo recettore specifico, ossia che rileva uno ed un solo corpo esterno, (ci sono vari gruppi di linfociti B che hanno diversi recettori) e inizia la produzione di cellule clone che in parte saranno destinate alla memoria immunologica e in parte andranno a formare le plasmacellule, che poi produrranno gli anticorpi che si legheranno al corpo esterno bloccando i suoi siti attivi facilitando la fagocitosi da parte dei macrofagi. • • Immunità cellulare È svolta dai linfociti T citotossici, che distruggono un virus che ha già infettato una cellula. La cellula T citotossica si attacca alla cellula bersaglio, rilasciando perforina che forma canali sulla membrana plasmatica della cellula bersaglio (infettata). La perforina è conservata in vescicole secretorie insieme all’ enzima proteasi. Le vescicole si svuotano per esocitosi locale nel punto di contatto con il bersaglio, una proteasi granzina B attiva le caspasi di proteasi portando all'apoptosi (morte cellulare selettiva) Effetti delle Vaccinazioni • Protezione diretta del soggetto dalla malattia corrispondente al vaccino usato. • La durata dell’immunità varia da 1 anno (vaccino anti-influenzale) a 10-20 anni e oltre (vaccini vivi attenuati contro morbillo, parotite, rosolia e polio) • Protezione indiretta dei soggetti che vengono a contatto con il vaccinato in quanto quest'ultimo non colonizza e non diffonde agli altri i microrganismi patogeni verso cui é stato vaccinato (immunità di gregge). Risposta umorale Nella risposta umorale vengono prodotte 5 classi di anticorpi: IgM, IgG , IgA , IgD , IgE. CINETICA DELLE RISPOSTE IMMUNITARIE UMORALI PRIMARIE E SECONDARIE Classi di vaccini • Vaccini interi uccisi: influenza, Salk, epatite A, rabbia, pertosse intero • Vaccini vivi attenuati: BCG, MPR, Sabin, febbre gialla, varicella, Ty2 • Vaccini con componenti purificati: influenza a sub-unità o split, pertosse acellulare, anatossina difterica e tetanica, vaccini anti Hib, pneumococco e meningococco • Vaccini coniugati: Haemophilus influenzae tipo b, meningococco, pneumococco • Reverse vaccinology: meningococco gruppo B, in corso di studio • Vaccini a DNA: contro tutti gli agenti infettivi; non ancora in commercio • Vaccini da piante, geneticamente modificate: non ancora in commercio Vaccini a virus o batteri vivi attenuati Costituiti da virus o batteri che mantengono la capacità di moltiplicarsi nel soggetto vaccinato, stimolano le sue difese immunitaria senza provocare malattia Tecniche per l'attenuazione: passaggi seriali su particolari terreni colturali, o, relativamente ai virus, su determinati animali da laboratorio o particolari linee cellulari. Elevata immunogenicità (sono in grado di stimolare una risposta immune altamente protettiva anche con un'unica somministrazione). Es. di vaccini a microrganismi vivi attenuati: -antipolio secondo Sabin -varicella -morbillo -febbre gialla -parotite -rosolia -BCG (bacillo di Calmette e Guerin contro la tubercolosi) -antitifico Ty 21a Vaccini a virus o batteri inattivati Costituiti da virus o batteri uccisi con mezzi fisici (calore, raggi UV) o chimici (formolo, fenolo, acetone, betapropiolattone, ecc.) Generalmente, i trattamenti di inattivazione portano a modificazioni nella struttura antigenica dei microrganismi, che causano una minore immunogenicità di questi vaccini rispetto ai viventi attenuati. Questo è dimostrato dalla necessità di due o tre somministrazioni nella fase iniziale della vaccinazione e dalla necessità di dosi di richiamo (booster) per mantenere un’adeguata copertura anticorpale nel tempo. Es. di vaccini a microrganismi uccisi: -antipolio secondo Salk -antirabbico -antinfluenzale -antipertosse -anticolerico -antitifico -antiepatite A - antiantrace - antiencefalite Vaccini frazionati Anatossine o tossoidi Corynebacterium diphteriae Bambini Clostridium tetani Bambini, adulti Polisaccaridi Neisseria meningitidis Bambini Streptococcus pneumoniae Bambini Haemophilus influenzae B Bambini Bordetella pertussis acellulare Bambini Epatite B (ricombinante) Influenza HPV 16-18 Bambini Soggetti a rischio Adolescenti Subunità Meno reattogeni, ma sufficientemente immunogeni Vaccini a DNA ricombinante Una volta individuato il segmento della proteina batterica o virale che agisce da antigene, viene isolato il frammento di DNA che lo codifica lo si clona all'interno di un microrganismo non patogeno per ottenere quantità ragguardevoli. L’attuale vaccino contro l’epatite B è un vaccino a DNA ricombinante • Il gene codificante per l'HbsAg è stato prima espresso in E. coli, poi inserito in un plasmide che funge da vettore e trasferito in Saccharomyces cerevisiae. • Il saccaromicete con DNA chimerico è in grado di produrre, liberandole nel mezzo di coltura, anche le proteine strutturali dell'HBV, ovvero l'HbsAg, che vengono utilizzate per la produzione del vaccino. • La scelta è caduta sul S. cerevisiae in quanto questo micete non produce sostanze tossiche e non è patogeno (è da millenni utilizzato per la fermentazione del vino e della birra) La sicurezza dei vaccini Si basa su alcuni parametri fondamentali: – I vaccini vengono autorizzati dal Ministero della Salute dopo aver superato gli studi di efficacia, di sicurezza e di tollerabilità. – – I vaccini sono prodotti in officine farmaceutiche, autorizzate e ispezionate periodicamente, e preparati e controllati secondo metodiche di fabbricazione validate a livello internazionale. – I vaccini sono sottoposti a controllo di Stato prima dell'immissione in commercio ed a controlli successivi ogni qual volta sia necessario. – I vaccini devono essere somministrati da personale qualificato nel rispetto delle norme di buona pratica (uso di vaccini conservati in modo appropriato, utilizzazione di materiale per iniezione sterile, rispetto delle vie e delle sedi di inoculazione prescritte) e dopo una attenta valutazione delle eventuali controindicazioni definitive o temporanee. Efficacia dei vaccini utilizzati routinariamente Difterite: 87% - 96% Tetano: > 90% Pertosse: 35% - 96% Studi recenti hanno dimostrato che il vaccino contro la pertosse utilizzato attualmente nel Regno Unito ha un’efficacia superiore al 90% Haemophilus influenzae di tipo b (vaccino coniugato): 94% - 100% Il vaccino coniugato al tossoide difterico (non utilizzato nel Regno Unito o negli Stati Uniti) potrebbe avere una minore efficacia in alcune popolazioni Polio orale: 90% - 100% Il vaccino antipolio orale sembra essere meno immunogeno nei paesi in via di sviluppo Morbillo: 90% - 95% Parotite: 90% - 98% Il vaccino con ceppo virale Rubini ha minor efficacia, infatti uno studio collettivo ha dimostrato che esso non è dotato di efficacia protettiva Rosolia: > 95% BCG (Bacillo di Calmette-Guerin): 0% - 80% Negli scolari inglesi è stata valutata un’efficacia di circa l’80%, mentre uno studio condotto sugli scolari della Georgia negli Stati Uniti non ha mostrato Risultati dalle analisi dei costi/benefici di alcune vaccinazioni Malattia Benefici Costi Pertosse 3-11 1 Morbillo 4-12 1 Parotite 2-7 1 Rosolia 6-20 1 Poliomielite 60 1 Epatite B 10-13 1 Vaccinazioni offerte attivamente e gratuitamente alla popolazione • vaccinazioni obbligatorie nell’infanzia (antidifterica, antipoliomielitica, antitetanica, antiepatite virale B) • vaccinazioni raccomandate nell’infanzia (pertosse, Haemophilus influenzae b-Hib, morbillo-parotite-rosolia); • vaccinazione anti-HPV per le ragazze nel corso del 12° anno di vita (introdotta nel 2007); • antipneumococcica ed antimeningococcica C per tutti i nuovi nati • vaccinazione antinfluenzale per le persone oltre i 65 anni • vaccinazione contro la varicella per tutti i nuovi nati, a partire dal 2015. http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1721_allegato.pdf Un problema per donne? Anche per uomini! Vaccino Rotavirus in esavalente primaria • Il vaccino pentavalente contro i rotavirus è sicuro ed efficace se somministrato con un ciclo vaccinale primario esavalente contenente diphtheria, tetano, pertosse acellulare, epatite B, polio inattivato ed Haemophilus influenzae di tipo b: si tratta di antigeni somministrati di routine ai bambini nell'ambito dei programmi di vaccinazione infantile. E' stato dimostrato inoltre che la risposta immune a ciascuno degli antigeni del vaccino esavalente non risulta inferiore con la concomitante somministrazione del vaccino contro i rotavirus, il che supporta la somministrazione dei due vaccini allo stesso tempo, dato che comunque essa risulta ben tollerata. (Pediatr Infect Dis J 2009; 28: 177-81) Vaccinazione antimeningococco • Il meningococco, che si trasmette da persona a persona tramite le goccioline di saliva emesse col respiro, con gli starnuti e con la tosse, è spesso presente in gola senza dare alcun disturbo. E’ un germe che comprende diversi sottotipi tra i quali A, B, C, Y e W135 sono quelli che possono causare gravi infezioni. Se riesce a passare nel sangue può provocare malattie molto gravi come la malattia “menigococcica invasiva” che può portare a morte nel 10 % dei casi. Nei bambini guariti possono residuare gravi danni neurologici permanenti. Dal 2002 è disponibile un vaccino che, grazie a particolari modificazioni chimiche (legame con proteine di trasporto), è efficace anche nei bambini di età inferiore ai 2 anni. Questo vaccino protegge solo dal meningococco C. • La meningite da meningococco B è la principale causa di meningite in Europa. Nel 2011 in Italia sono stati riportati 152 casi conclamati di meningite da meningococco e circa il 5-15% della popolazione umana è portatrice sana di questo batterio nella sua forma non patogena. La malattia da meningococco B (MenB) è causa di un’infiammazione acuta ad esordio improvviso delle membrane protettive, le meningi, che coprono l’encefalo e il midollo spinale. La meningite da meningococco B, quando non è diagnosticata precocemente, può uccidere nell’arco delle 24 ore o lasciare disabilità permanente. La trasmissione avviene per contatto diretto tra persone. NUOVI DATI SUL VACCINO NOVARTIS ANTIMENINGOCOCCO B • E’molto efficace sui neonati • Nuovi dati sul vaccino ricombinante contro il meningococco di gruppo B, messo a punto da Novartis Vaccines, ne confermano le potenzialita' di primo vaccino ad ampia copertura in grado di proteggere i neonati contro la meningite B. Secondo i nuovi risultati dello studio di Fase II, una serie di tre vaccinazioni con il vaccino MenB Novartis iniziate all'eta' di due mesi ha indotto una risposta immunitaria protettiva nei neonati. E’ il primo vaccino sviluppato usando un pionieristico approccio scientifico (la reverse vaccinology), che parte dal genoma del batterio. Questo è un approccio innovativo che costituisce la base per una nuova generazione di vaccini grazie ai quali sarà possibile prevenire altre malattie. Il vaccino è stato approvato provvisoriamente nel nov 2012 dall’ente europeo per i farmaci (EMEA). Febbr 2010 Dall’obbligo vaccinale all’adesione consapevole http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_131_allegato.pdf Medici lanciano l’allarme sui vaccini omeopatici • La Dr.ssa Nathanson, Direttore della British Medical Association ha affermato che la «sostituzione di vaccini provati, vaccini testati, vaccini che vengono utilizzati a livello mondiale e sappiamo essere efficaci con alternative omeopatiche, dove non ci sono prove di efficacia è estremamente preoccupante perché potrebbe convincere le famiglie che i loro figli sono al sicuro e protetti quando non lo sono»;l’alternativa omeopatica al vaccino tradizionale è molto pericolosa. «Alcuni di quei bambini continuerà a sviluppare la malattia, e per alcuni di questi bambini può andare avanti e causare postumi permanenti, pericolo di vita». Opposition to vaccines • The success of vaccines in controlling & eliminating childhood infections had led to the revival of the anti-vaccination movement. • Many people have no knowledge or memory of the real impact of the fullblown disease • They do not perceive any risk to them or their child for these infections nor value the protection of a vaccine • Their suspicion or belief that the risk of adverse events is greater than the risk of full-blown disease has led to breakdown of confidence 94 Effetti collaterali non dimostrati pregiudizi sui vaccini ritenuti veri dal pubblico Malattia Vaccino incriminato Paese Neurological damage DTP (diphtheria, Scotland tetanus, pertussis) Chronic fatigue syndrome Hepatitis B Sudden Infant Death DTP (diphtheria, France tetanus, pertussis) Multiple Sclerosis Hepatitis B France Autism MMR (measles, mumps & rubella) UK Mental retardation Thimerosal (preservative) Canada USA 95 Legame vaccini-autismo basato su dati falsi • Il principale studio che ha collegato le vaccinazioni all'autismo era una «frode deliberata». Lo definisce così il British Medical Journal, che pubblica una ricerca fatta dal giornalista investigativo Brian Deer sull'articolo utilizzato dai gruppi contrari alle vaccinazioni, pubblicato originariamente nel 1998 dalla rivista The Lancet prima di essere ritirato, nel febbraio 2010. Lo studio originale, che ha come prima firma quella del medico britannico Andrew Wakefield, presentava 11 casi di bambini che avevano apparentemente contratto una sindrome che causava autismo e infiammazioni al tratto digerente dopo l'iniezione di un vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia. Nella sua ricerca Deer ha intervistato i genitori dei bambini, confrontando le loro dichiarazioni con le cartelle cliniche presentate da Wakefield e scoprendo diverse incongruenze: la principale è che in almeno 5 degli 11 casi i sintomi erano stati riportati dai genitori prima della vaccinazione. Questo dovrebbe chiudere la porta a tutte le affermazioni su un legame tra vaccinazioni e autismo che ci sono state negli anni successivi».Genn2011 • Safety of vaccination RISK of vaccination: Adverse event RISK of NOT vaccinating: Infection, may be life-threatening Modalità di trasmissione delle malattie infettive a prevalente diffusione aerea ARIA MALATO PORTATORE ARIA OSPITE SUOLO SUPERFICI Secrezioni naso-faringee, tracheali, bronchiali ARIA Veicoli Aria La diffusione di agenti infettanti nell'aria avviene attraverso starnuti, colpi di tosse o semplice fonazione. Il materiale emesso si allontana sotto forma di goccioline (diametro 10-2000 µm) dette di “Flugge” composte da muco, residui epiteliali, leucociti, agenti infettanti. Diametro <100µm Diametro elevato Evaporazione rapida Formazione di nuclei Sedimentazione Permanenza nell’atmosfera per ore/giorni Evaporazione I germi contenuti possono aderire a granuli di polvere e risollevarsi Trasmissione aerea Mycobacterium tuberculosis? Trasmissione per contatto Rhinovirus? «Mani pulite»: la cura che salva i polmoni • La pratica igienica è la miglior difesa: contro tutti i tipi di virus una riduzione dell'80% • Che ne dite di lavarvi le mani una decina di volte al giorno? La strategia «mani pulite» se è sicuramente importante per contenere la diffusione delle infezioni, assume ora un ruolo di primo piano nella prevenzione delle malattie respiratorie di origine virale. Transmissione indiretta Methicillinresistant Staphylococcus aurius (MRSA)? Beddings are an example of a Fomite, an inanimate object that can transmit pathogens between people. La TBC in Italia nel 2005 (Dati forniti dal Sistema di Notifica del Ministero della Salute) Situazione: Bassa incidenza Concentrazione maggiore in soggetti a rischio Rapporto M/F a favore dei maschi Mdr-TB in aumento su specifiche classi di età Fattori di Rischio TBC e condizioni socioeconomiche: • Condizioni igieniche scarse • Stato di malnutrizione • Abbassamento delle difese immunitarie • Cattive condizioni di salute generali • Condizioni precarie a seguito di guerre o catastrofi naturali FAVORISCONO FORTEMENTE L’INCREMENTO DELLA MALATTIA SOPRATTUTTO IN ZONE DOVE GIA’ L’INCIDENZA E’ ALTA Fattori di Rischio recenti • Flussi migratori: da aree dove l’incidenza della malattia è alta. • Persone anziane più soggette a carenze immunitarie. Più raramente • Latte contaminato da Mycobacterium Bovis (rara grazie alla pastorizzazione) • Via aero-enterogena • Via aero-ematogena • Infezione tubercolare congenita (attraverso la placenta) • Via cutanea (dopo ferita con materiale infetto di personale ospedaliero) • Via oculare (mediante lesione congiuntiva) • Via urogenitale (rarissima) Fattori di Rischio • HIV e TB La TBC è la principale causa di morte tra i sieropositivi. In AFRICA, l’HIV è il fattore che di fatto ha determinato l’incremento d’incidenza della TBC negli scorsi 10 anni. TBC TBC + HIV Profilassi delle malattie a trasmissione aerea Pavimento (7) Sano (1) Polvere (6) Oggetti d’uso (8) Malato (2) Aria confinata (5) (4) (1) immunizzazione attiva (2) isolamento (3) bonifica (4) comportamento (tossire ecc) Portatore (3) (5) disinfezione aria, ricambio, affollamento (6) non sollevare polvere (7) disinfezione pavimenti (8) disinfezione effetti personali ecc Prevenzione della TBC • Educazione sanitaria di medici, operatori sanitari e della popolazione • Efficaci programmi di prevenzione • Efficace e costante controllo dell’infezione e dei malati • Individuazione dei focolai • Favorire condizioni di vita migliori (sanità, igiene, economia....) • Adeguato sistema di procedure di diagnosi clinica e di Laboratorio • Sviluppare VACCINI PIU’ EFFICACI CONTROLLO COSTANTE !!! Mortalità per Tubercolosi in USA, 1860-1960. Tassi/100.000. Fonte: US Bureau of the Census, Historical Statistics of the United States; Colonial Times to 1970 (Washington, D.C: Government Printing Office, 1975), Part 1 pp58,63. (nota: 1860-1900: solo Massachusetts). 24 marzo 2012 Giornata mondiale contro la tubercolosi Il World TB Day si celebra ogni anno il 24 marzo per commemorare il giorno nel 1882, in cui il Dr Robert Koch annunciò di aver scoperto la causa della TBC. L’obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza del pubblico che questa malattia, ancora oggi causa il decesso di milioni di persone all’anno. Modalità di trasmissione delle malattie infettive a prevalente diffusione fecale-orale Mosche Feci MALATO PORTATORE Urine Verdura Frutta Frutti di mare Acqua potabile OSPITE Mani Latte e suoi derivati MALATTIE FECALI-ORALI: le 5 “F” Profilassi delle malattie a trasmissione fecale-orale Alimenti (10) Vettori (9) Mani (8) Oggetti d’uso (7) Feci (4) Suolo (6) Sano (1) Malato (2) Portatore (3) Acqua (5) (1) immunizzazione attiva (2) isolamento- terapia (3) bonifica (4) disinfezione smaltimento rifiuti liquidi (5) potabilizzazione (6) smaltimento rifiuti liquidi e solidi (7) (8) igiene personale (9) disinfestazione (10) igiene degli alimenti (conservazione, manipolazione) Misure per la prevenzione delle malattie a trasmissione oro-fecale A livello individuale la prevenzione delle malattie a trasmissione oro-fecale si realizza attraverso: • lo scrupoloso rispetto di elementari norme igieniche A livello collettivo la prevenzione delle malattie a trasmissione oro-fecale si realizza attraverso: • il corretto smaltimento ed allontanamento dei rifiuti solidi e liquidi, • la disponibilità di acqua per uso umano sicura e controllata • una buona igiene alimentare. Misure per la prevenzione delle malattie a trasmissione fecaleorale • Non consumare prodotti ittici crudi. • Lavare accuratamente le verdure prima di consumarle, possibilmente tenendole a bagno per 1/2 ora in acqua con aggiunta di disinfettanti a base di cloro. • Non bere acqua di pozzo. • Preferire cibi appena cotti e consumarli caldi. • Conservare in frigorifero i cibi appena cotti se non devono essere consumati subito. • Sbucciare da soli la frutta da mangiare. • Curare scrupolosamente l'igiene personale, specie delle mani, che debbono essere accuratamente lavate con acqua e sapone sempre prima dei pasti e sempre dopo aver utilizzato i servizi igienici. • Essere scrupolosamente puliti nella manipolazione di cibi e bevande. • Attuare ogni misura per l'eliminazione degli insetti dall'ambiente. • Proteggere comunque gli alimenti dagli insetti. Modalità di trasmissione delle malattie infettive a prevalente diffusione ematogena o trans-mucosa Rapporti sessuali completi omo-eterosessuali Baci MALATO PORTATORE Sangue Emoderivati OSPITE Siringhe Altri strumenti medici Placenta Canale del parto www.osservasalute.it Malattie infettive a trasmissione per via ematogena e transmucosa Comprendono le infezioni che si trasmettono da uomo a uomo • per via ematica: – diretta (trasfusioni di sangue e di emoderivati) – professionali o accidentali • per contatto sessuale Batteri Gonorrea Sifilide Clamidia Virus Epatite B Epatite C Epatite Delta AIDS Herpes genitalis Miceti Candidiasi Protozoi Tricomoniasi L’epatite C, in Italia, è la causa principale di: • • • • • • • epatiti croniche cirrosi epatica tumori al fegato trapianti di fegato decessi di malati di AIDS (coinfetti) L’epatite C causa il maggior numero di decessi tra le malattie infettive trasmissibili. Profilassi delle malattie a trasmissione diretta (ematogena e trans-mucosa) Trasferimento diretto e immediato dell’agente infettivo da un serbatoio a un ospite suscettibile Es. Sifilide, epatite B, epatite C, ecc Malato (1) Portatore (1) (2) (1) trattamento-sorveglianza sanitaria (2) educazione sanitaria (3) immunizzazione attiva-chemioprofilassi Ospite suscettibile (3) Come proteggersi dalle malattie sessualmente trasmesse o veneree? La fedeltà Una coppia di persone sane e fedeli non corre alcun rischio di contrarre una malattia venerea. La scelta attenta del partner Ogni rapporto sessuale con un nuovo partner può comportare il rischio di contagio. Il contagio è escluso soltanto se il partner non è affetto da una malattia venerea. Un dialogo franco consentirà di valutare meglio il rischio. Che esperienze sessuali ha avuto in precedenza il mio partner? Che misure precauzionali vogliamo prendere? Il test HIV Poiché l’Aids è una malattia inguaribile è meglio accertare o escludere un precedente contagio mediante il test HIV. Evitare i rapporti sessuali occasionali Un solo rapporto sessuale con una persona malata può trasmettere il contagio. Chi cambia spesso il partner corre più rischi. Il preservativo Chi usa il preservativo nei rapporti sessuali con partner diversi può ridurre il rischio di contagio, ma non escluderlo del tutto. L'astinenza dalle droghe e dall’alcol Le droghe e l’alcol alterano la percezione della realtà, offuscano il senso di responsabilità, attenuano la capacità di giudizio e di autocontrollo portando così a facili rapporti sessuali non protetti. L’astinenza dalle droghe è un fattore di primaria importanza nella prevenzione dell’AIDS. Vaccinazione contro l'epatite B È consigliata per gruppi particolarmente a rischio (per es. personale medico, pazienti sottoposti a dialisi, tossicodipendenti che assumono droga per endovena, persone che soggiornano a lungo in un paese in via di sviluppo) • • • • Legge del 27 maggio 1991 n°165: “è resa obbligatoria la vaccinazione per tutti i nuovi nati del primo anno di vita e, limitatamente ai dodici anni successivi alla data di entrata in vigore della presente legge, anche per soggetti nel corso del dodicesimo anno di età”. Il vaccino in uso è preparato con la tecnica del DNA ricombinante. Inserimento di un plasmide contenente il gene S per l’HBsAg in un lievito (S.cerevisiae) 3 iniezioni: 2 dosi a distanza di un mese la terza a distanza di 6 mesi dalla prima Il vaccino per HBV costituito da HBsAg ricombinante monovalente: (somministrato ai tempi 0, +1, +6 mesi) ENGERIX-B (GlaxoSmithKline) RECOMBIVAX HB (Merck) bivalente: (+ vaccino inattivato anti HAV) •Una delle malattie con maggiore impatto sociale ed economico nel mondo. •Stadio clinico terminale del'infezione da parte del virus HIV • Stato patologico in cui si ha una riduzione delle funzioni del sistema immunitario. Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS) La Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS, Acquired Immune Deficiency Syndrome), è un insieme di manifestazioni causate da infezione del virus dell‘ immunodeficienza umana (HIV, acronimo dall' ingles e Human Immunodeficiency Virus). Università degli Studi di Perugia Facoltà di Farmacia A.A. 2010/2011 Corso di Igiene Matteo Fiorucci VIRUS DELL’IMMUNODEFICIENZA UMANA È un retrovirus del genere lentivirus. HIV è suddiviso in due ceppi: HIV-1 ed HIV2. Il primo è prevalentemente localizzato in Europa, America ed Africa centrale. HIV-2, invece, si trova per lo più in Africa occidentale ed Asia. Entrambi i ceppi sono agenti eziologici della Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS), causata mediante infezione e deplezione del numero di linfociti T. Cellule bersaglio Cellule con recettori CD4 Linfociti T Macrofagi Cellule nervose Periodo Finestra Jose Antonio Valverde Arroyo LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA • Nel mondo, circa 34 milioni di persone vivono con l’infezione da HIV e si dicono sieropositive. Ogni anno si registrano circa 2 milioni di decessi e 2,5 milioni di nuove infezioni. Nell’Africa Subsahariana, l’AIDS è la prima causa di morte fra le persone di ogni età. La situazione in Italia Incidenza di Sieropositivi http://www.iss.it/publ/noti/cont.php?id=2502&lang=1&tipo=4&anno=2011 Nuove infezioni nel 2010 • Nel 2010 la maggioranza delle nuove infezioni è attribuibile a contatti sessuali non protetti, che costituiscono l’80,7% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 49,8%, MSM 30,9%). • Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2010 hanno un’età mediana di 39 anni per i maschi e di 35 anni per le femmine. • Oltre un terzo delle persone con una nuova diagnosi di HIV viene diagnosticato in fase avanzata di malattia, e presenta una rilevante compromissione del sistema immunitario (numero di linfociti CD4 inferiore a 200 cell/μL). Queste persone che scoprono di essere HIV positive in ritardo (linfociti CD4 inferiore a 200 cell/μL) hanno mediamente più di 40 anni di età, hanno contratto l’infezione prevalentemente attraverso contatti eterosessuali, e sono più spesso stranieri. Aids e coppia, OMS: il 50% dei sieropositivi ha partner senza virus • 23.04.2012 • Solo il 40% degli hiv positivi nel mondo sa di esserlo, e 1 su 2 ha un partner sieronegativo: non solo i rapporti occasionali quindi, ma anche la coppia è un luogo a rischio di contagio. Questo anche perché tra i sieropositivi a conoscenza della propria condizione, molti non lo rivelano al partner. È opportuno offrire test dell’hiv e assistenza psicologica alle coppie e per il sieropositivo si deve ricorrere alla terapia antiretrovirale, che si è dimostrata efficace nel ridurre la probabilità di trasmissione del virus. Modalità di trasmissione AIDS e anno di diagnosi Tassi di incidenza di AIDS Sebbene i dati relativi ai nuovi casi siano in diminuzione, così come la mortalità, la pericolosità della malattia impone di non abbassare la guardia sui temi della prevenzione e sulla ricerca di cure sempre più efficaci. Si conoscono 3principali vie di trasmissione: • • • Sessuale Parententerale ed ematogena Verticale Negli individui sieropositivi, il virus HIV in sufficienti quantità infettive è presente: • • • • • nel sangue nello sperma nel liquido amniotico nel latte materno nelle secrezioni vaginali (minor concentrazione) Via trasmissione HIV per il sesso non protetto PER CONTATTO: Trasmissione parenterale Attraverso materiale per iniezione: condivisione delle aghi,siringhe in la preparazione di droga tra 2 o piu persone Attraverso la trasfusione di sangue: tale rischio è minimo Trapianti di organi Incidenti medici Altro: tatuaggio, piercing, agopuntura ,... Trasmissione madre-figlio Attraverso la placenta, si chiama trasmissione verticale Durante il travaglio, se il bambino entra in contatto con sangue e fluidi vaginali della madre Attraverso l'allattamento Almeno un quinto dei bambini affetti da madri HIV positivo, ha l'AIDS La terapia antiretrovirale è efficace Come NON si trasmette? Dalla saliva (baciare, leccare, starnutire, bere dallo stesso bicchiere) Dal sudore e dalle lacrime Stringersi la mano, toccarsi, masturbarsi reciprocamente Dalle punture di insetti Dall´uso in comune di piatti, bicchieri ed utensili da cucina, servizi igienici e piscine. Jose Antonio Valverde Arroyo Sintomi Caratteristici Le principali patologie respiratorie: Polmonite da Pneumocystis Jiroveci Tubercolosi Parotite Le principali patologie del tratto gastrointestinale: Esofagite Diarrea cronica Tumori (Sarcoma di Karposi) Le principali patologie neurologiche: Toxoplasmosi Leucoencefalite multifocale complessiva AIDS Dementia Complex La profilassi post-esposizione deve essere iniziata al più presto possibile dopo l'esposizione all‘ HIV, entro 4 ore e non oltre 3 giorni. Si stima che la probabilità di contagio si riduca dell'80%, se la profilassi è praticata correttamente e nei tempi stabiliti. Solitamente, il trattamento viene proseguito per 4 settimane. Grazie alla profilassi, c'è una buona probabilità che il virus non riesca a diffondersi a sufficienza per sopravvivere e venga eliminato dall'organismo. TEST HIV • Il test comunemente utilizzato come test HIV è il test "HIV Ab" che rivela la presenza nel sangue di anticorpi "anti-HIV", cioè prodotti dall'organismo per contrastare il virus, i quali sono indicati con la sigla "HIV ab" (dove Ab sta per Antibody, ovvero anticorpo). • Poiché il test HIV Ab, spesso, viene eseguito con il metodo ELISA, esso viene comunemente indicato come "test ELISA". • Questo test indica se una persona abbia anticorpi anti HIV e non se la stessa sia malata di AIDS. Da ricordare infatti che l'AIDS rappresenta solo la fase terminale dell'infezione da HIV. Interazione tra HIV e MST La distruzione dell’ epitelio e della mucosa (lesioni ulcerative) La risposta infiammatoria potrebbe richiamare cellule (linfociti e macrofagi) infettate dall’HIV o bersaglio per questo virus La stimolazione della risposta immunitaria può stimolare la replicazione dell’HIV L’immunosoppressione indotta da alcuni microrganismi potrebbe determinare una aumentata suscettibilità o aumentata diffusione del virus Perché è importante la prevenzione in Italia • Scende l’età del primo rapporto sessuale • Aumentano i contatti sessuali a rischio, senza protezione (condom) • Aumenta la popolazione immigrata da paesi ad alta prevalenza di HIV+ • Aumenta l’abuso di alcol (più frequenti rapporti non protetti) • Diminuisce la percezione dell’AIDS come malattia grave e non guaribile PREVENZIONE DELL’AIDS • E’ importante prevenire la trasmissione del virus HIV sensibilizzando le persone ad adottare semplici precauzioni che possono ridurre, o addirittura annullare, il rischio di infezione da HIV: Prevenzione della trasmissione sessuale dell'HIV Prevenzione della trasmissione parenterale Prevenzione della trasmissione verticale OBIETTIVI DELLA PREVENZIONE DELL’ AIDS Ridurre il rischio di infezione correlato alle vie di trasmissione dell’HIV , riducendo così la diffusione del virus e l’elevato tasso di mortalità che esso causa. Prevenzione della trasmissione sessuale dell'HIV L’uso corretto del profilattico sia maschile che femminile, può annullare il rischio di infezione durante ogni tipo di rapporto sessuale con il partner. Nei rapporti sessuali il preservativo è l’unica reale barriera protettiva per difendersi dall’HIV. È necessario usare il preservativo all’inizio di ogni rapporto sessuale e per tutta la sua durata. Anche un solo rapporto sessuale non protetto potrebbe essere causa di contagio. Condom femminile o Femidom EMPOWHER Chi l’ha detto che per le donne non c’è..?!Si chiama FEMIDOM! PRETENDILO oppure USA IL TUO PER LUI PER & LEI Prevenzione della trasmissione parenterale • Condividere e riutilizzare siringhe rappresenta il maggiore rischio di infezione non solo per HIV ma anche per l'Epatite virale B e l'Epatite virale C. Negli Stati Uniti un terzo di tutte le nuove infezioni da HIV possono essere ricondotte a questo tipo di scambi e quasi il 50% dei tossicodipendenti ha l'epatite C World AIDS Day 1 December 2012 • The day is an opportunity for public and private partners to spread awareness about the status of the pandemic and encourage progress in HIV/AIDS prevention, treatment and care in high prevalence countries and around the world. • Between 2011-2015, World AIDS Days will have the theme of "Getting to zero: zero new HIV infections. Zero discrimination. Zero AIDS related deaths". 10 goals for 2015 • Sexual transmission of HIV reduced by half; • Vertical transmission of HIV eliminated and AIDSrelated maternal deaths reduced by half; • All new HIV infections prevented among people who use drugs; • Universal access to antiretroviral therapy for people living with HIV who are eligible for treatment; • All people living with HIV and households affected by HIV are addressed in all national social protection strategies and have access to essential care and support • http://www.un.org/en/events/aidsday/ 1 DICEMBRE, GIORNATA MONDIALE DI LOTTA ALL'AIDS, PROFILATTICI GRATIS NELLE FARMACIE COMUNALI AIDS - campagne di prevenzione - N.B. Non esiste un vaccino contro l’HIV : ciò rende la prevenzione indispensabile!!! La pillola, la spirale e il diaframma sono metodi utili a prevenire gravidanze indesiderate, ma non hanno nessuna efficacia contro il virus dell’HIV. EDUCAZIONE SESSUALE FAQ - Epidemiologia generale delle malattie infettive • Qual è stata l’evoluzione delle malattie infettive nei secoli? • Qual è la situazione epidemiologica nei paesi industrializzati e nei PVS? • Qual è la dinamica del processo infettivo? • Quali sono i fattori che intervengono nel determinismo delle malattie infettive?