Il bambino tra i 3 e i 6 anni Sviluppo tipico e atipico Ottobre 2013 . Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile CONOSCERE lo SVILUPPO TIPICO Per - Effettuare una adeguata programmazione didattica . - Intervenire precocemente ed in maniera idonea in caso di difficoltà dello sviluppo Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Cos’è necessario osservare? • • • • Sviluppo psicomotorio Sviluppo linguistico Sviluppo cognitivo Capacità relazionali e di socializzazione Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Lo sviluppo motorio • “I movimenti non sono un puro meccanismo, un mezzo per ottenere qualcosa: le azioni motorie esercitano un ruolo importante nella formazione della mente, condizionano l’apprendimento e sono alla base del linguaggio … sviluppano infatti la logica mentale, sono alla base dei rapporti causa effetto, della concatenazione dei diversi anelli che formano la catena del pensiero” (Alberto Oliverio) Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Lo sviluppo motorio Fra i 3 e i 6 anni il bambino: • Ha ormai raggiunto le competenze motorie di base. • Continua ad evolvere quanto ad equilibrio e coordinazione globale e fine. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Lo sviluppo motorio tipico Motricità globale • 3 ANNI: cammina sulla punta dei piedi dopo esemplificazione,alterna i piedi salendo le scale, tenta di stare in equilibrio su un piede. • 4 ANNI: riesce a stare su un piede per alcuni secondi (2”), fa 6-7 saltelli di seguito o un ampio salto correndo o da fermo. Esibisce la propria motricità. • 5-6 ANNI:salta una corda a piedi uniti a 20 cm da terra, saltella su un piede e alternando i piedi, sta in equilibrio su un piede per più tempo (8”), scende con disinvoltura le scale, sta a piedi uniti sulle punte per 10”. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Coordinazione oculo-manuale e prassie ideomotorie • 3 anni: costruisce una torre di 10 cubi, inserisce le 3 forme anche con rotazione della tavoletta dopo vari tentativi, tiene la matita come l’adulto. • 4 anni: infila grosse perle, piega un pezzo di carta in 3 modi diversi(vert.,orizz.,diag.), segue un tracciato grafico dopo esemplificazione rispettando la direzione. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Prassie ideomotorie • A 5 anni: fa un nodo semplice, usa le forbici seguendo una linea spezzata, infila le perle, travasa perline con un cucchiaino, sa avvitare e svitare, avvolge un nastro, fa incastri piani. • A 6 anni: sa usare le forbici per ritagliare un quadrato, usa lo scotch, esegue incastri con diversi orientamenti. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile PRASSIE VIDEOCOSTRUTTIVE • A 5 -6 anni: • Riproduce su copia modelli con cubi e bastoncini • Riproduce su copia graficamente modelli grafici Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile PRASSIE della VITA QUOTIDIANA A 5- 6 anni • Si veste e si sveste (abbigliamento semplice, giacca) • Usa forchetta e coltello quasi bene • Sa pettinarsi abbastanza bene • Si lava faccia e mani • Conosce il suo indirizzo ( 3 informazioni). Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile LO SCHEMA CORPOREO • A 3 anni: percepisce il corpo nella sua globalità con le principali posture ed andature. • A 4 anni: su comando verbale tocca almeno 10 delle parti principali del corpo. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile LO SCHEMA CORPOREO • A 5 anni:denomina su di sé, su un altro o su un’immagine le principali parti del corpo e molti particolari fini ( es. mento, guancia, fronte). • Imita gesti e posture • Disegna la figura umana completa, chiara la distinzione fra maschio e femmina • A 6 anni : aumenta il numero dei particolari fini che denomina. Comincia a conoscere destra e sinistra su di sé. • Nel disegno i particolari vengono meglio rappresentati. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile L’ORGANIZZAZIONE PERCETTIVA • A 3 anni: comincia l’associazione dei colori fondamentali e delle forme. • A 4 anni: associa colori anche derivati e comincia la denominazione di colori e forme. • A 5 anni:denomina esattamente i colori e comincia ad utilizzarli appropriatamente nel disegno.Riconosce forme geometriche semplici e le rappresenta graficamente. Seriazione di 5 elementi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile L’ORGANIZZAZIONE PERCETTIVA • A 6 anni: • Denomina tutti i colori e li usa appropriatamente nel disegno. • Rappresenta graficamente figure geometriche semplici • E’ capace di seriare 6 elementi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile L’Org. Spazio-temporale • Il bambino conosce gradualmente lo spazio secondo precise tappe: • in riferimento al proprio corpo • conoscendo i rapporti topologici degli oggetti fra loro ( dentro-fuori, soprasotto,davanti- dietro, vicino-lontano) • conoscendo lo spazio rappresentato Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile L’organizzazione spaziale • A 3-4 anni : sa copiare figure geometriche, non già rispettando angoli e dati, ma riproducendo i rapporti topologici che li contraddistinguono (vicinanza , separazione, inclusione di una figura nell’altra). • Dopo i 4 anni: differenzia le diverse figure geometriche sulla base delle dimensioni relative dei lati e degli angoli. • Comincia a conoscere e rispettare i rapporti euclidei ( distanza reale fra i vari punti di una figura) e persino prospettici. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile L’ORGANIZZAZIONE SPAZIALE • A 5 anni: • • • • • Cammina e corre evitando gli ostacoli Sa collocarsi spazialmente rispetto ad un oggetto Sa collocare spazialmente gli oggetti fra loro Riconosce su illustrazioni rapporti spaziali Discrimina lunghezza, altezza, grandezza diversa fra 2-3 oggetti • Memory di 6 pezzi • Puzzle semplici Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile L’organizzazione spaziale • A 6 anni: • Cammina e corre seguendo un ritmo spontaneo o richiesto • Sa fermarsi ad un segnale • La nozione di spazio diventa più ampia. Descrive luoghi familiari • Nozioni topologiche: c’è la rappresentazione grafica • Memory di 8 pezzi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile L’ORGANIZZAZIONE TEMPORALE • • • • • • • • A 4 anni: Esegue 2 azioni in successione Ha il concetto di prima-dopo A 5 anni: Usa adeguatamente i termini “ adesso, prima, dopo” A 6 anni: Conosce i giorni della settimana Conosce il significato di “ieri, oggi, domani” Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile IL LINGUAGGIO • • • • Le principali tappe dello sviluppo del linguaggio. Dalla nascita ai 2-3 mesi: utilizza il pianto differenziandolo sempre di più. Dai 4 mesi ai 6/7 mesi: vocalizza, inizia la lallazione. Dagli 8 ai 12 mesi: la lallazione si arricchisce, utilizza i suoni onomatopeici. Dai 12 ai 18 mesi: compaiono le prime parole, comincia ad utilizzare la parola-frase. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile • Dai 18 ai 24 mesi: con 2-3 parole forma le prime frasi contratte. • Dai 2 ai 3 anni: struttura la frase semplice e l’arricchisce, differenzia singolare e plurale, usa gli aggettivi. • Dai 3 ai 4 anni utilizza la frase completa. • Dai 4 ai 6 anni: la frase è completa, corretta e sempre più ricca nei modi di espressione. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Il LINGUAGGIO fra i 5 e i 6 anni • Il bambino utilizza una frase completa,corretta e sempre più ricca. • Comincia ad avere una buona consapevolezza fonologica. • Sa raccontare una storia. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA • Capacità di percepire/riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato. • Saper operare delle trasformazioni con gli stessi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Consapevolezza fonologica • • • • A 5 anni: Divide la parola in sillabe Riconosce un maggior numero di fonemi Identifica alcune lettere nella scrittura Sente le rime e le riproduce. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Consapevolezza fonologica • • • • 5-6 anni: Tra più parole o immagini trova quelle che iniziano con la stessa sillaba Identifica e pronuncia la sillaba o il suono iniziale di una parola Conta il numero di sillabe e fonemi di una parola semplice Opera la fusione di due fonemi per formare una sillaba (a circa 6 anni). Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile LA NARRAZIONE • Non è possibile osservare questa abilità prima dei 3 anni quando il racconto non è però ancora una vera narrazione: è rispettato l’ordine temporale, ma all’interno di sequenze di brevi frasi non sono esplicitati i luoghi, il modo in cui avvengono le relazioni e i personaggi che le svolgono. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile La narrazione • Intorno ai 4 anni i bambini sembrano capire che una storia è interessante perché al suo interno il protagonista deve fronteggiare e risolvere una situazione problematica ma non sono ancora in grado di esprimere i suoi stati interni. • A 5 anni i bambini sono finalmente in grado di raccontare le sequenze di azioni esplicitando lo scopo cui sono dirette e costruiscono storie complesse e coerenti Permette di valutare oltre agli aspetti specificatamente linguistici, anche aspetti più complessi come la coerenza narrativa e il livello di informazioni che è necessario trasmettere. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile IL DISEGNO • Più che un’abilità unitaria è un SISTEMA COMPLESSO che implica abilità motorie, immaginazione,memoria,significati, percezione, rappresentazioni affettive. • Il deficit di una di queste abilità può dare un deficit nell’abilità grafica. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile IL DISEGNO A 3 anni: il bambino disegna forme poco riconoscibili ma che denomina (intenzionalità rappresentativa).Copia il cerchio e la croce. Inizia a rappresentare la figura umana. KELLOG (1960): Fase dei DIAGRAMMI (circa 3 anni):mette insieme più figure (es. sole). COMBINAZIONE di DIAGRAMMI (3-4anni) Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile IL DISEGNO KELLOG (1960) Fase PITTORICA ( 4 anni): cerca di dare un significato a quello che ha disegnato. DISEGNI COMPLESSI ( 4-5 anni):inizia la capacità di elaborare disegni complessi che indicano pensieri, sentimenti, preoccupazioni. Le dimensioni e la collocazione sul foglio ci dicono cosa per il bambino è più importante . Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile IL DISEGNO PIAGET (1947): ipotizza che il disegno corrisponda allo sviluppo dei rapporti spaziali 2 anni: inizia a rappresentare immagini mentali di oggetti ed eventi ( simbolismo). Raffigura solo il suo punto di vista ( egocentrismo). 4 anni: inizia a rappresentare i rapporti topologici fra le parti di una figura 4-7 anni: il bambino rappresenta rapporti spaziali che rimangono invariati anche con lo spostamento o la rotazione delle figure. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile IL DISEGNO LUQUET (1964): REALISMO MANCATO (3-5 anni): Il bambino decide cosa vuole rappresentare ma spesso produce disegni per lui insoddisfacenti ( difficoltà nel tracciare contorni accurati, trascura particolari importanti o li colloca in posti sbagliati), riformula così le intenzioni man mano che il disegno procede. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile IL DISEGNO LUQUET(1964): REALISMO INTELLETTUALE (5 - 7/8 anni) Il bambino esegue disegni somiglianti alla realtà ma disegna le cose non come le vede ma come le conosce. Non si preoccupa della prospettiva. Rappresenta elementi che nella realtà non si dovrebbero vedere ( es. casa con oggetti interni ad essa). Può rappresentare più momenti di una storia. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Lo sviluppo intellettivo • Piaget: lo sviluppo mentale è un processo attivo e dinamico e la condotta intelligente è espressione della ricerca di un equilibrio funzionale fra l’individuo e l’ambiente. • Ha suddiviso lo sviluppo cognitivo del b. in 5 fasi • Fase senso-motoria • Fase pre-concettuale • Fase del pensiero intuitivo • Fase delle operazioni concrete • Fase delle operazioni formali Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Lo sviluppo intellettivo • Fase pre-concettuale: va dai 2 ai 4 anni. L’atteggiamento fondamentale del bambino è ancora di tipo egocentrico in quanto non conosce alternative alla realtà che personalmente sperimenta. Crede che tutti la pensino come lui e che capiscano i suoi desideri e pensieri senza sforzarsi di farsi capire. • Il linguaggio diventa molto importante perché impara ad associare alcune parole ad oggetti e azioni. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Lo sviluppo intellettivo • Per lui tutto è gioco: addirittura ripete in forma di gioco le azioni reali che sperimenta (ad es. per lui è un gioco vestirsi e svestirsi). • Imita, anche se in maniera generica, tutte le persone che gli sono vicine: le idealizza perché sa che si prendono cura di lui. Impara a comportarsi come gli adulti vogliono, prima ancora di aver compreso il concetto di obbedienza. • Non è neppure capace di relazionare i concetti di tempo, spazio, causa. Il suo ragionamento non è né deduttivo (dal generale al particolare), né induttivo (dal particolare al generale), ma transduttivo o analogico (dal particolare al particolare) Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Lo sviluppo intellettivo • Fase del pensiero intuitivo: va dai 4 ai 7 anni. • Aumenta la partecipazione e la socializzazione nella vita quotidiana, ciò lo obbliga a rivedere conoscenze precedenti mediante processi cognitivi di generalizzazione. • Il pensiero non è reversibile: riproduce mentalmente un avvenimento nell’unica direzione in cui l’avvenimento si è verificato. Non comprende l’invarianza della quantità al mutare delle condizioni percettive. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Lo sviluppo emotivo • PROCESSO di SEPARAZIONE-INDIVIDUAZIONE: a 3 anni il b. dovrebbe aver raggiunto la prima importante tappa di tale processo . Comincia a percepirsi come individuo separato dalla figura della madre con caratteristiche e desideri propri. • SVILUPPO dell’AUTONOMIA: la maturità emotiva raggiunta permette al bambino di affrontare nuove importanti autonomie come quelle legate all’ingresso nella scuola dell’infanzia. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile La socializzazione • SOCIALIZZAZIONE: con l’ingresso alla scuola dell’infanzia inizia il primo contatto in autonomia con il mondo extrafamiliare e l’interazione col gruppo dei pari. • Il bambino sviluppa gradualmente la sua capacità di cooperazione e di collaborazione con i coetanei. • Apprende gradualmente a controllare i propri impulsi e a regolare il suo comportamento secondo norme condivise. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile La socializzazione • INTERAZIONE nel GRUPPO: è graduale e si sviluppa dai 2 ai 6 anni. il gruppo di gioco è formato da pochi bambini (3-4), gradualmente si accettano più soluzioni pur di non rimanere soli. Nel gruppo il b. esprime le sue capacità, la sua affettività, si confronta con gli altri, assume le sue reponsabilità, assume un ruolo sociale. Il gruppo assume un carattere normativo e disciplinare: apprende certi comportamenti e inibisce alcuni impulsi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Sviluppo atipico • L’osservazione attenta del bambino nei vari momenti di vita nella scuola dell’infanzia permette di cogliere l’atipicità di comportamenti e apprendimenti. Ciò consente di: --- avviare stimolazioni adeguate al superamento del problema --- in caso di persistenza o particolare gravità delle atipie chiedere una consultazione specialistica. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ( Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali - MIUR 27/12/ 12 ) L’area dei BES comprende 3 grandi sottocategorie: • Disabilità • Disturbi evolutivi specifici • Svantaggio socio-economico,linguistico, culturale Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Disturbi Evolutivi Specifici • • • • • Disturbi Specifici dell’Apprendimento Disturbi evolutivi specifici del linguaggio Disturbi specifici delle aree non verbali Deficit della coordinazione motoria Deficit dell’attenzione e iperattività Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Patologie al confine tra disabilità e disturbo evolutivo • Funzionamento intellettivo limite ( quadri borderline) • Gravi disturbi del comportamento Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile I Disturbi Specifici dell’Apprendimento. LINEE GUIDA MIUR 17 Aprile 2013 : Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività d’individuazione precoce dei casi sospetti di DSA . La scuola ha il compito dell’individuazione precoce dei casi sospetti di DSA ( legge 8 Ottobre 2010) Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile L’iter previsto si articola in 3 fasi: 1)Individuazione degli alunni che presentano difficoltà significative di lettura, scrittura o calcolo. 2)Attivazione di percorsi didattici mirati al recupero di tali difficoltà 3) Segnalazione dei soggetti “resistenti” all’intervento didattico Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile INDICATORI di RISCHIO e PREVENZIONE dei DSA nella SCUOLA dell’INFANZIA Rischio Dislessia: gli indicatori più sensibili sono riferiti allo SVILUPPO del LINGUAGGIO ( capacità di comprensione ed espressione, alterazioni fonologiche significative, capacità percettivo- uditive, competenze di manipolazione consapevole dei suoni all’interno delle parole) Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Rischio Disortografia e Disgrafia: • Indicatori riferiti allo SVILUPPO LINGUISTICO • Maturazione delle COMPETENZE VISUOCOSTRUTTIVE • Maturazione delle COMPETENZE GRAFICHE Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Rischio Discalculia • Difficoltà nella rappresentazione delle quantità, nel loro confronto e manipolazione (aggiungere o sottrarre) • Difficoltà nella capacità di astrazione della numerosità Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI dell’ELOQUIO e del LINGUAGGIO • I DSL sono condizioni in cui l’acquisizione delle normali abilità linguistiche è disturbata sin dai primi stadi dello sviluppo (Definizione ICD -10) • DISTURBI SPECIFICI: i DSL non sono direttamente attribuibili a • alterazioni neurologiche o anomalie dei meccanismi fisiologici dell’eloquio • compromissioni sensoriali • ritardo mentale • fattori ambientali Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile ICD-10 DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI dell’ELOQUIO e del LINGUAGGIO (F80) • F80.0 Disturbo specifico dell’articolazione dell’eloquio • F80.1 Disturbo del linguaggio espressivo • F80.2 Disturbo della comprensione del linguaggio Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile DISTURBO SPECIFICO dell’ARTICOLAZIONE dell’ELOQUIO (F80.0) • E’ un disturbo evolutivo specifico in cui l’uso dei suoni verbali da parte del bambino è al di sotto del livello appropriato alla sua età mentale, ma in cui vi è un livello normale delle abilità linguistiche, per cui si osserva: • acquisizione dei suoni verbali ritardata • articolazione difettosa con omissioni, distorsioni o sostituzioni di suoni , incoerenze nell’associazione di suoni (pronunciati talvolta correttamente altre volte no) Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile DISTURBO del LINGUAGGIO ESPRESSIVO (F 80.1) • E’ un disturbo evolutivo specifico in cui la capacità del bambino di esprimersi tramite il linguaggio è marcatamente al di sotto del livello appropriato alla sua età mentale, ma in cui la comprensione del linguaggio è nei limiti normali. • Vi possono essere o meno anomalie dell’articolazione. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Sintomatologia • notevole ritardo nello sviluppo linguistico (es. assenza di singole parole intorno ai 2 anni assenza di piccole frasi di almeno due parole intorno ai 3 anni) • limitato sviluppo del vocabolario in età successive • uso ripetitivo di parole generiche • difficoltà a selezionare le parole adeguate e le sostituzioni di parole • talvolta ritardo o anomalia nella produzione dei suoni verbali Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Sintomatologia • • • • • notevole ritardo nello sviluppo linguistico (es. assenza di singole parole intorno ai 2 anni assenza di piccole frasi di almeno due parole intorno ai 3 anni) limitato sviluppo del vocabolario in età successive uso ripetitivo di parole generiche difficoltà a selezionare le parole adeguate e le sostituzioni di parole talvolta ritardo o anomalia nella produzione dei suoni verbali Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile DISTURBO della COMPRENSIONE del LINGUAGGIO (F 80.2) • E’ un disturbo evolutivo in cui la comprensione del linguaggio da parte del bambino è al di sotto del livello appropriato alla sua età mentale. • In quasi tutti i casi anche l’espressione verbale è marcatamente disturbata e son frequenti le anormalità nella produzione dei suoni verbali. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Sintomatologia • Significativo ritardo nella comprensione del linguaggio ad es. - incapacità di rispondere a nomi familiari nel primo anno di vita - incapacità di identificare almeno alcuni oggetti comuni entro i 18 mesi - incapacità di seguire istruzioni semplici e comuni entro i 2 anni - più avanti difficoltà a capire le strutture grammaticali (es frasi interrogative, negative, comparativi ecc.) - talvolta difficoltà a comprendere alcuni aspetti comunicativi del linguaggio (tono della voce ,gestualità) Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Diagnosi • La gravità del disturbo è significativamente oltre i limiti della normale variabilità • Non sono soddisfatti i criteri per le Sindromi da alterazione globale dello sviluppo psicologico dov’è in genere gravemente ritardato lo sviluppo del linguaggio (anomalie qualitative delle interazioni sociali e della comunicazione , repertorio limitato, stereotipato di interessi e attività Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Diagnosi • • • • Nei DSL più gravi possono essere presenti: ritardo nello sviluppo sociale ripetizione automatica di parole che non capiscono gamma ridotta di interessi Ma a differenza dei b. autistici: • Interazione sociale normale • gioco nella norma • comunicazione non verbale sufficientemente adeguata. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile DISTURBI SPECIFICI NON VERBALI La Sindrome non verbale fu definita dal neuropsicologo canadese Rourke (1989) come "una tipologia di disordini caratterizzata da un forte divario, nel punteggio di QI, fra componenti verbali e non verbali" Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Disturbi specifici non verbali Caratteristiche 1- Problemi percettivi e tattili, riguardanti specialmente il lato sinistro del corpo : manca una buona elaborazione percettiva degli stimoli sensoriali. 2 - Problemi di coordinazione motoria. 3 - Deficit visuo-spaziali , soprattutto della memoria di lavoro in ambito visuo spaziale. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile 4 - Problemi in compiti cognitivi ( es. mappe mentali, elaborazione corretta delle percezioni) e sociali ( gesti ed espressioni che accompagnano il discorso) di tipo non-verbale 5 - Buona memoria verbale meccanica 6 - Difficoltà in aritmetica e discreto successo in lettura e scrittura (con eccezione del grafismo ) Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile 7 - Difficoltà di adattamento a nuove situazioni sociali : i soggetti amano le routines e le situazioni statiche 8 - Verbosità 9 - Deficit di giudizio sociale ( difficoltà ad interpretare adeguatamente le regole, a cogliere la pragmatica del discorso, sempre inadeguati al contesto) 10 - Discrepanza fra QI verbale (più alto) e QI di performance (più basso) Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Difficoltà scolastiche nelle sindromi non verbali • Difficoltà nel Disegno soprattutto geometrico e nell’incolonnamento dei numeri • Difficoltà a ricordare l’ordine spaziale nelle procedure di calcolo • Difficoltà nella rappresentazione dei problemi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile • Difficoltà nella rappresentazione dei testi descrittivi e argomentativi se richiedono un modello mentale visuo spaziale. • Iniziali difficoltà nella letto – scrittura che scompaiono però dopo la classe 3° mentre emergono in maniera più rilevante le difficoltà aritmetiche. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Disturbo non verbale di tipo motorio • ( Disprassia o Disturbo di sviluppo della funzione motoria o Disturbo specifico evolutivo della funzione motoria) • Queste denominazioni indicano che la componente coordinazione motoria non si è mai sviluppata in maniera adeguata Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Sintomatologia • Gravi difficoltà di coordinazione motoria dovute a difficoltà cognitive (il soggetto non è in grado di pianificare e immaginare i movimenti) Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Rispetto alla Sindrome non verbale • • • • Mancano le carenze affettivo relazionali Buoni risultati nelle prove percettive Difficoltà scolastiche non gravi Compromissione cognitiva non grave Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Il ritardo psicomotorio e intellettivo • RITARDO PSICOMOTORIO: è una modalità generica con cui si segnala il ritardo delle principali competenze psicomotorie (motricità,linguaggio, schema corporeo, org. percettiva, spazio-temporale, grafica ecc.). • Tale definizione viene usata soprattutto nei bambini più piccoli dove lo sviluppo delle competenze cognitive è più difficilmente valutabile. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Il ritardo psicomotorio e intellettivo • RITARDO INTELLETTIVO ( o mentale): è una condizione di interrotto o incompleto sviluppo psichico, caratterizzato soprattutto da compromissione delle abilità che si manifestano durante il periodo evolutivo e che contribuiscono al livello globale di intelligenza , cioè quelle cognitive, linguistiche, motorie e sociali (ICD 10). • E’ una definizione che prende in considerazione, nella valutazione dello sviluppo, competenze psicomotorie ma anche competenze più stettamente cognitive ( attenzione, memoria, astrazione, logica, capacità di apprendimento) e sociali. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile RITARDO MENTALE e Q.I. • • • • • Livello cognitivo borderline R.M. lieve R.M. medio R.M. grave R.M. profondo Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile 70 - 85 50 - 69 35 - 49 20 - 34 < 20 QUADRO BORDERLINE (Funzionamento cognitivo limite) • buone autonomie operative e pratiche ma con difficoltà in compiti complessi che richiedono elaborazione e capacità di problem solving • linguaggio semplice, articolato, per lo più elencativo e narrativo • pensiero sintattico ma con difficoltà di sintesi ed astrazione; limitato accesso agli apprendimenti formalizzati • spesso sentimenti di bassa autostima; facile disimpegno Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile I disturbi del comportamento 1- Difficoltà di adattamento al nuovo ambiente ed ansie di separazione: devono preoccupare quando si prolungano oltre il normale periodo di adattamento o si dimostrano particolarmente gravi. Possono accompagnarsi a somatizzazioni. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile I disturbi del comportamento 2 -Tendenza all’isolamento ed al gioco solitario: possono non preoccupare durante l’adattamento diventano invece un elemento significativo in fasi successive o se il bambino non risponde agli stimoli a socializzare. • Importante in questo caso valutare le capacità comunicative del soggetto (verbali e non) e l’interesse per il gioco e l’ambiente. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile I disturbi del comportamento • • • • Particolarmente preoccupante è la coesistenza fra i seguenti sintomi: Difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale, Presenza di stereotipie e ritualità eccessiva Comportamenti bizzarri Crisi di angoscia immotivata Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile I disturbi del comportamento • Aggressività eccessiva,litigiosità,irritabilità indicative di disagio nella relazione con l’altro. • Difficoltà a rispettare le regole sociali e a cooperare. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Deficit dell’attenzione e iperattività • DEFICIT DELL’ATTENZIONE: Il bambino passa frequentemente da un’attività all’altra: non vengono portati a termine giochi e attività che richiedono un impegno cognitivo. • Se prolungato nel tempo può determinare ritardo nell’apprendimento. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Deficit dell’attenzione e iperattività • IPERATTIVITA’: notevole irrequietezza con movimento eccessivo e comportamenti come chiaccherare e far rumore esageratamente. • L’attività è eccessiva rispetto a quanto ci si attende in quella situazione da bambini della stessa età e di buona intelligenza. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Iperattività • I bambini iperattivi sono spesso imprudenti ed impulsivi, facili agli incidenti. • Le infrazioni sono dovute a mancanza di riflessione piuttosto che a deliberata disobbedienza. • I rapporti con gli adulti sono spesso disinibiti e con i coetanei sono talvolta difficoltosi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile Eziologia dei disturbi comportamentali • I disturbi comportamentali segnalati possono avere varie eziologie • Per la diagnosi differenziale è necessaria una valutazione effettuata da uno specialista a cui inviare il bambino in caso di persistenza e/o gravità dei sintomi. Dott.ssa Mara Lelli Neuropsichiatra Infantile