INGEGNERI - numero 1 | gennaio-marzo 2014 12 > INGEGNERIA ECONOMICA A cura dell’Associazione Italiana di Ingegneria Economica Metriche e indicatori di performance Strumenti essenziali per la programmazione e il controllo di Massimiliano Arena * La finalità di una metrica, sia essa applicata ad un progetto specifico o ad un aspetto di general management, è di fornire una corretta informazione quantitativa in modo tempestivo, sostanziato ed aggiornato allo stakeholder interessato. Pur nella sua generica semplicità, l’affermazione precedente lascia intuire quanto possa essere complesso realizzare un sistema operativo in grado di garantire la disponibilità di dati con le caratteristiche definite. Peraltro, la necessità di questo approccio sistematico, è basata sul fatto che, senza metriche efficaci, il decisore (generalmente il gestore o manager) non è in grado di rispondere correttamente ed opportunamente a situazioni che richiedono azioni specifiche di governo. Alcune ricerche [1], ad esempio, hanno evidenziato come la causa della disruption di oltre il 70% dei progetti in ambito IT, sia attribuibile alla mancata corretta gestione delle metriche di project management. Sebbene parziale, questo dato rende conto di una urgenza centrale nella gestione di una sempre crescente complessità, sia strategica che esecutiva, caratterizzata da notevole dinamismo: decisioni rapide e consistenti, necessitano di informazioni concise, di ‘alta qualità’, sullo stato del sistema. Senza metriche efficaci, il decisore non è in grado di effettuare scelte ‘informate’, lasciano prevalere l’incertezza nella costruzione delle quale azioni correttive, ed infine nel loro risultato. È evidente che anche scelte basate su dati opportunamente costruiti, potranno rivelarsi non sufficienti, o non risolutive, soprattutto in contesti ad elevata complessità; esse saranno però sempre razionalmente giustificabili e basate su una analisi consapevole. Va detto che, per molto tempo, il management ed il project management si sono focalizzati e tuttora spesso si focalizzano, su metriche classiche, in definitiva riconducibili a misure di tempi e costi. Più recentemente si è apprezzato come i progetti più complessi possano richiedere specifici e più ampi set di metriche o indicatori; ciò non è sorprendente, considerando la natura di unicità dei progetti o di molte iniziative di impresa. Prima di passare ad una breve caratterizzazione delle metriche e degli indicatori di performance (Key Performances Indicators - KPIs), pare doverosa una considerazione. La messa a punto di un gruppo di parametri di misura e controllo, non è la panacea risolutoria dei problemi della pianificazione strategica o esecutiva. Gli strumenti di controllo vanno utilizzati con consapevolezza dei propri limiti; in breve essi rappresentano una sorta di cruscotto per un pilota che in base alle indicazioni, decide quali azioni intraprendere per perseguire la rotta desiderata. La valutazione di KPI e metriche saranno punti di partenza per una analisi più approfondita, e potranno indicare in modo metodico, le possibili aree di intervento. Dunque, come accennato, un buon sistema di metriche, garantisce l’informazione sullo stato di un progetto e in molti casi una base per costruire una proiezione dell’evoluzione futura. Vale la pena di fare un cenno alla genesi principale delle metriche nel project management, in modo da capirne meglio lo sviluppo logico, per poi ampliare il discor- so alla pianificazione aziendale. Già negli anni ’60, il Dipartimento della Difesa USA, impose l’utilizzo del Cost/Schedule Control System (C/SCS) [2], introducendo poi nel ’97 l’Earned Value Management System (EVMS). Esso costituisce tutt’oggi il set di riferimento delle metriche di controllo di un progetto. Uno specchietto riassuntivo dei principali parametri EVMS è riportato nella Tabella I. Le metriche provvedono a formare un early warning system che permette all’analista o al decisore, di agire conseguentemente e fungono da risk triggers, al fine di minimizzare gli impatti dei rischi relativi ai parametri da esse misurati, rendendoli in primis, quantitativi. Un semplice esempio, è quello di un progetto con CPI = 1,2 che porgendo una situazione di extracosto del 20%, indica che, continuando il trend dei costi in modo invariato, il progetto avrà con ogni probabilità, un costo totale del 20% superiore al budget iniziale. Esistono naturalmente, parecchie formulazioni più elaborate che considerano anche altre metriche per eseguire le stime a finire, e vasta è la letteratura in merito [3][4] et al. I vantaggi principali nell’ utilizzo di un sistema di metriche, possono essere riassunti nei seguenti: - delineano in modo quantitativo lo stato (costi, tempi, previsione di ritorno economico…); - identificano una tendenza e una possibile evoluzione; - danno una ragionevole immagine della salute di un progetto o iniziativa; - sono fonti di informazione critiche per il controllo; - sono la base per l’implementazione di azioni correttive. Tutto ciò è ‘ottimo ed abbondante’, ma che ne è della individuazione delle possibili cause di indici pessimi? Possono le metriche (e soprattutto quali di queste) dare conto di questi aspetti? Domande cruciali, su cui torneremo a breve, dando per ora l’esempio di alcune limitazioni intrinseche del sistema EVM: - tempi e costi sono di fatto le metriche fondamentali, derivando le altre da queste; - le misure possono essere inaccurate, costruite su dati parziali; - qualità e valore di un progetto, soprattutto in contesti complessi, non possono limitarsi al solo paradigma costi/ tempi; - valori ‘pessimi’ forniti dalle metriche, non dicono quali azioni correttive, debbano essere intraprese per migliorarli; - clienti e stakeholder, non sono spesso avvezzi alla comprensione ed alla considerazione della metrica quale strumento efficace di controllo. Inoltre le metriche EVM non possono, per esempio, facilmente misurare fatti fondamentali quali una pianificazione poco realistica, una scarsa gestione, una bassa qualità delle risorse, una stima approssimata di un budget. Ciò porta ad intuire come sia necessario istruire un set up di metriche congruente ad esigenze più ampie ad una visione globale del “sistema progetto”. Si possono fare a questo punto alcune considerazioni. - L’organizzazione aziendale, di concerto con il project manager, dovrà comprendere quali siano le metriche critiche, identificandole e contestualizzandole. - Sarà necessario un accordo tra i principali stakeholder, su quali siano le metriche guida. - Le metriche guida, potranno ed in generale dovranno, cambiare BCWP = Budgeted Cost of Work Performed (à Earned Value ) ACWP = Actual Cost of Work Performed BCWS = Budgeted Cost of Work Scheduled CV (Cost Variance ) = BCWP-ACWP SV (Schedule Variance) = BCWP- BCWS Efficienza di Costo à Cost Performance Index ( CPI) = BCWP/ACWP Efficienza di Tempo à Schedule Performace Index (SPI) = BCWP/BC Tabella 1 - Principali metriche e KPIs EVM Figura 1 Variabile Risultato Scopo Reporting Orizzonte temporale Destinatari Business Progetto Economico/finanziario Performance di progetto Raggiungimento obiettiDati in tempo reale vi strategici Mensile / quadrimestrale Mensile/ real time Piano pluriennale Vita del progetto/programma Top management/ Shareholders Stakeholders /management Tabella 2 – Metriche di general management e di progetto Business related ROI ( Return on Investment) Applicabile NPV ( Valore Attuale Netto) Applicabile PP ( Payback Period) Applicabile Riduzione Costi Applicabile Opportunità (Change Ordes) Applicabile Profittabilità (i.e. EBIT ) Applicabile Metrica Figura 2- Milestone Trend Analysis (i.e. essere sostituite da altre) durante il progetto. neral management (o business planning) e di progetto. Quest’ultimo aspetto pone in evidenza un dualismo tra due ‘mondi’ di metriche: quello del general management, che trova naturale espressione nel sistema delle balance scorecard (BSC) [5] e quello dei progetti. Nel primo caso infatti, di contesto più strategico, le metriche provenienti da un approccio top-down possono variare tipicamente nel lungo periodo; nel secondo l’ambiente è operativo e legato ad un cambiamento che si verifica durante la vita di un progetto, dunque per un periodo medio o breve. La matrice e l’impostazione generale dei due sistemi sono del tutto simili nel mondo strategico ed in quello esecutivo. In figura 1, è riportato uno schema di logica BSC, nel quale, partendo dal livello di impostazione generale d’ impresa (visione aziendale), tramite l’area strategica ed alcune aree operative tipiche (finanza, cliente, sviluppo e processi interni), si giunge alla definizione delle metriche che esprimono in dettaglio le misure dei concept aziendali. È utile osservare come nella evoluzione contemporanea del project management, sia in atto una osmosi tra questi due gruppi, anche in considerazione di come il project management stia divenendo strumento ed approccio sempre più diffuso in contesti esterni alla tradizionale gestione di progetto. Ciò rende conto della crescente complessità e dell’approccio globale che essa richiede. L’aspetto evidenziato ora, diviene ancor più evidente entrando nel merito delle metriche tipiche di sviluppo strategico di un business o nella costruzione di un business plan; le più comuni, in sintesi si possono elencare nella tabella 3, dove si sono indicate quelle applicabili in modo bivalente alla gestione di progetti di complessità medio alta ed alta. È possibile, alla luce delle argomentazioni proposte, declinare più specificamente, la struttura e l’anatomia di una metrica. Alcuni principi, guideranno la definizione: - ciò che non è misurabile, non è governabile, - non è possibile comprendere a fondo un aspetto (di progetto, di business, di fisica …), se questo non può essere misurato. Le caratteristiche di una metrica possono essere identificate nel seguente insieme di base: - è necessaria ed ha un obiettivo, - è legata ad un target, - può essere misurata in modo affidabile ed accurato, - riporta una condizione effettiva di uno stato, - è uno strumento di gestione e di decision making, - supporta la valutazione delle previsioni. Normalmente si suddividono le metriche in: a) Indicatori di Risultato (RI): ci dice cosa abbiamo ottenuto fino ad ora. b) Indicatori di performances (KPIs): sono indici di quali potranno essere i risultati futuri (i.e. dove potremmo andare a finire?). Nella tabella 2, sono riportate alcune aree di interesse, nell’ambito della quali si rende necessario l’utilizzo delle metriche di ge- Nel contesto della gestione progetti, le metriche più utilizzate sono quelle attinenti a: tempi, costi, scopo e cambio di scopo (configuration control), qualità e mitigazione del rischio ed incremento delle opportunità. E tra di esse spiccano i tipici KPIs (oltre a quelli citati in tabella 1): - % WBE (Work Breakdown Element) in linea con il programma - % WBE in linea con il budget - % variazione margini operativi - Variazione contingencies ( i.e. porzione budget allocata alla mitigazione del rischio) - Tasso di utilizzo delle risorse - Numero di ore non coperte da risorse - Milestone di progetto raggiunte versus milestone mancate. Quest’ultima spesso corredata e rappresentata tramite Milestone Trend Analysis (MTA): certamente anche un grafico quantitativo è una metrica, e molto efficace (figura 2). Vale la pena, citare , per completezza, altre 3 metriche piuttosto diffuse nella gestione operativa dei progetti: 1) rapporto tra risorse pianificate e risorse effettivamente allocate; 2) % WBE ad alto contenuto di rischio; 3) Fattore di complessità del progetto/ programma. L’ampia disponibilità di gruppi e classi di metriche inducono a meditare sui criteri e sulla base di selezione del parametro adeguato a descrivere e misurare aspetti strategici ed operativi, in diverse fasi del ‘life cycle’. Le caratteristiche elencate in precedenza, possono essere un ottimo punto di partenza per ese- PoC (% of completion) Applicabile Market Share Applicabile Tasso di Crescita Vendite Applicabile Project/ Program related Applicabile Applicabile Applicabile Applicabile Applicabile Applicabile Generalmente non applicabile Generalmente non applicabile Generalmente non applicabile Tabella 3 – Metriche business e project/program related Metriche di facile quantificazione ROI, NPV, IRR, EBIT, PP, Cash Flow, PoC Metriche di difficile quantificazione Soddisfazione stakeholder, Soddisfazione cliente, efficienza relazioni commerciali, motivazione del team, potenzialità di mercato Tabella 4 – Metriche di facile e difficile quantificazione guire una selezione consistente. A ciò si aggiungano elementi certamente non trascurabili: 1) implementare ed utilizzare correttamente un sistema di metriche congruentemente aggiornate, ha un costo che va valutato in relazione alla dimensione del progetto o del business in oggetto ed alla maturità dell’organizzazione; 2) la condivisione e la consapevolezza da parte dell’organizzazione sulle metriche da utilizzare, che deve impegnarsi a promuovere un uso consapevole ed effettivo (i.e. non solo finalizzato ad eleganti presentazioni da ‘board of directors’); 3) flessibilità nel riesaminare criticamente, al variare delle condizioni, di business o di progetto, il set di metriche utilizzato, avendo il ‘coraggio’ di non ancorarsi a modelli o indici desueti. Oltre alle misure classiche per le quali la definizione risulta relativamente semplice, la complessità e la molteplicità delle interfacce, più volte citata, richiedono spesso la quantificazione di valori per loro natura più indefiniti o ‘intangibili’, che esprimono però aree di interesse cruciali sul piano strategico ed esecutivo. La tabella 4 mette confronto alcune di queste, ed è facile intuire come la caratterizzazione di metriche non convenzionali sia tutt’altro che banale. Quest’ultimo aspetto è senza dubbio una delle aree oggetto di maggior sviluppo nella definizione di un sistema di metriche; esso riflette l’analogia della generale tendenza riscontrabile nella prevalenza che le soft skills stanno avendo nei confronti delle hard skills, in ambito di Project Management e business management [6]. Conclusioni Le metriche sono strumenti necessari sia sul piano strategico che operativo , per costruire una analisi quantitativa, base per un processo sostanziato di decision making. È possibile individuare delle caratteristiche principali per costruire metriche efficaci, che siano comprese e condivise nell’abito della organizzazione aziendale o di progetto. Al variare delle condizioni o dello scenario generale, le metriche vanno aggiornate, nella definizione e nel contenuto, anche in aree di interesse critico ma di più difficile caratterizzazione quantitativa. Bibliografia [1] KERZNER H., Project management metrics, KPIs and dashboards, John Wiley & Sons, 2011. [2] DoD Instruction 70002-2-; DoD Registration 5000-2-R. [3] KERZNER H., Project Management, John Wiley & Sons, 2011. [4] POJAGA L., Ricerca operativa per il Management ed il Project Management, UNICOPLI-2000. [5] KAPLAN R., NORTON D., Putting the balance score card to work, Harvard Business Review, 1993. [6] PMI BOK 2004, PMI BOK 2012. [7] Giornata AICE 2012, Metriche di Project Control & Project Based Enterprise. [8] DI CASTRI G., PATRONE P.D., Lineamenti di ingegneria economica, Alinea, 2006. [9] ARENA M., La Percentage of Completion come metrica di project control in “Ingegneri”, Maggioli Editore, 2010. [10] ARENA M., Introduzione al Project Control e principali metriche, Seminario AICE/ Politecnico di Milano, 2013. [11] www.aice-it.org/articoli-epubblicazioni. * Vice presidente AICE, Senior Project Manager IPMA Certified INGEGNERI - numero 1 | gennaio-marzo 2014 13 > IN CANTIERE Una pompa di calore tutto fare ELFOPack Clivet protagonista di Casaunica a Biella A cura della Redazione Sono stati impiegati solamente quattro mesi per la realizzazione a costi contenuti di Casaunica, l’edificio Zero Energy e Zero Emission il cui cuore impiantistico è la pompa di calore ELFOPack di Clivet: un dispositivo davvero tutto fare che, da sola, riscalda, raffredda, produce acqua calda sanitaria, rinnova e purifica l’aria, recupera il calore dell’aria espulsa e sfrutta l’energia rinnovabile. L’edificio Costruita nel 2010, Casaunica è una casa singola da 190 m2 calpestabili su due piani fuori terra di cui 100 al pian terreno destinati a zona giorno ed ufficio e 90 al primo piano adibiti a zona notte con un’occupazione di una famiglia costituita da 4 persone, a cui se ne aggiungono altre 3 in orario d’ufficio. L’edificio sorge a Chiavazza in provincia di Biella, una zona caratterizzata da inverni freddi con frequenti nevicate e gelate, primavera e autunno molto piovosi, estati calde e afose con temperature che arrivano a toccare o addirittura superare i 35°C (Zona Climatica E: 2.589 gradi giorno). Nelle intenzioni dei proprietari l’immobile doveva essere in grado di garantire il benessere abitativo, essere sostenibile sia dal punto di vista ambientale (casa zero emissioni) che economico, azzerando i costi di gestione grazie ad una perfetta autonomia energetica, essere realizzato in tempi brevi e con costi certi ed accessibili. Caratteristiche dell’involucro Casaunica è costituita da una struttura mista in cemento armato ed acciaio totalmente antisismica dall’altissimo isolamento termico grazie a due sistemi a cappotto, uno esterno in EPS sinterizzato da 25 cm ed uno in- terno da 5 cm, oltre ad una controparete in cartongesso isolato con lana minerale da 5 cm e lastre da 2 cm. I serramenti hanno esterno in alluminio, sistema di taglio termico con sezioni in poliuretano incamerato da PVC, interno in legno e triplo vetro, alcuni con gas Argon ed altri con gas kripton,e presentano valori Ug di solo 0,4 Wm2k. Anche le fondazioni sono isolate e dotate di un vespaio ventilato con intercapedine per l’eliminazione del gas radon proveniente dal sottosuolo. Il risultato è un’abitazione che risulta perfettamente ermetica, senza alcuna perdita energetica incontrollabile dovuta a spifferi o fessurazioni nell’involucro edilizio. La soluzione impiantistica La soluzione impiantistica si basa su ELFOPack, la pompa di calore aria-aria per riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria, deumidifica estiva, rinnovo e purificazione dell’aria ad altissima efficienza grazie ai filtri elettronici H10. L’unità, che utilizza i condotti della ventilazione meccanica per il trasferimento del caldo e del freddo, integra in sé un accumulo da 180 litri e recupera tutto l’anno sia l’energia contenuta nell’aria espulsa, che quella solare indiretta contenuta nell’aria esterna attraverso un circuito termodinamico in pompa di calore che la moltiplica e la utilizza per portare l’aria immessa alla temperatura richiesta. Grazie all’abbinamento con un impianto fotovoltaico da 3,6 kWp realizzato con pannelli di tipo c.i.s. a film sottile per la produzione di energia elettrica, il fabbisogno energetico dell’abitazione è coperto al 100% con fonti rinnovabili in quanto si utilizzano piastre ad induzione per svolgere la cottura dei cibi. Grazie ad una progettazione attenta fin dalle fasi iniziali alle necessità termiche dell’edificio in relazione alle condizioni climatiche del luogo, all’occupazione e alle sinergie tra l’involucro e le diverse tecnologie installate, la casa, che presenta un consumo annuo di energia primaria inferiore a 15Kwh/ m2 all’anno, rientra nella classe di casa passiva ed è completa- mente autosufficiente dal punto di vista energetico. Il monitoraggio per un intero anno dei costi di esercizio ha dimostrato inoltre come, grazie alla combinazione di ELFOPack con un involucro particolarmente performante ed un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, sia possibile non solo avere il comfort totale senza consumare energia pri- maria, ma addirittura ottenendo un saldo attivo in bolletta. La casa è stata infine costruita nel tempo record di 120 giorni e ad un costo molto vicino a quello dell’edilizia tradizionale, grazie ad una struttura a secco mista in acciaio e cemento armato composta in opera e ad ELFOPack, che racchiudendo in sé tutti gli elementi di una centrale termica oltre a quelli per la ventilazione meccanica e utilizzando per la trasmissione del calore i condotti della ventilazione meccanica, ha semplificato notevolmente l’impianto, contribuendo a snellire le operazioni di installazione, senza togliere spazi abitativi utili all’interno dei locali. Per informazioni www.clivet.com L’autorevolezza di Solarexpo, alla sua 15a edizione, e l’integrazione di tutte le tecnologie energetiche innovative a The Innovation Cloud. Solarexpo | The Innovation Cloud, una mostra-convegno a carattere multi-tecnologico per: • • • • • • • • le rinnovabili elettriche le tecnologie dell’accumulo di elettricità le tecnologie delle reti intelligenti la mobilità elettrica e ibrida le tecnologie per le smart city le rinnovabili termiche l’efficienza energetica negli edifici e l’architettura sostenibile l’efficienza energetica nell’industria … e la loro ibridazione per edifici, reti, città intelligenti. MOSTRA E CONVEGNO INTERNAZIONALE FIERA MILANO - RHO • 7 - 9 MAGGIO 2014 www.innovationcloud-expo.com www.solarexpo.com