ADHD e iperattività a scuola: come conoscerli e intervenire per favorire l’autonomia e l’autoregolazione Paola Bellandi [email protected] 5 MARZO 2015 “A. LUNARDI” -BRESCIA- DEFINIZIONE L’ADHD è un disturbo specifico dello sviluppo (le ricerche scientifiche hanno dimostrato che esiste una predispozione innata di tipo biologico che interagisce con fattori ambientali ed educativi) diagnosticabile che, se non viene correttamente trattato, può incidere pesantemente su tutti gli aspetti della vita dei ragazzi e delle loro famiglie Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002 ADHD – Definizione secondo il DSM-IV Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione ed Iperattività, ADHD (acronimo inglese per Attention-Deficit Hyperactivity Disorder) è un disturbo neuropsichiatrico caratterizzato da un inappropriato livello di inattenzione, Impulsività ed iperattività motoria •Adapted from American Psychiatric Association, DSM-IV TR, 2000. •Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002 CRITERI DIAGNOSTICI Secondo i criteri del DSM-IV la diagnosi di ADHD richiede la presenza di: • 6 o più sintomi della sfera dell’iperattività/impulsività (sottotipo prevalentemente iperattivo/impulsivo) oppure • 6 o più sintomi della sfera dell’inattenzione (sottotipo prevalentemente inattentivo) oppure • 6 o più sintomi di disattenzione e 6 o più sintomi di iperattività/impulsività (sottotipo combinato) •Adapted from American Psychiatric Association, DSM-IV TR, 2000. •Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002 ULTERIORI CRITERI DIAGNOSTICI (DSM I Durata i sintomi devono durare da almeno 6 mesi Età dell’esordio alcuni sintomi devono essere comparsi prima dei 7 anni di età Pervasività un deficit funzionale dovuto a tali sintomi deve essere presente in almeno due diversi contesti (es. scuola, lavoro, casa) •Adapted from American Psychiatric Association, DSM-IV TR, 2000. •Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002 Sintomi d’inattenzione • Scarsa cura per i dettagli, errori di distrazione • Labilità attentiva • Sembra non ascoltare quando si parla con lui/lei • Non segue le istruzioni, non porta a termine le attività • Ha difficoltà a organizzarsi American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of mental Disorders, 4th ed (DSM-IV). Washington, DC: Psychiatric Association. 1994. cm Sintomi d’inattenzione (cont…) • Evita le attività che richiedano attenzione prolungata, come i compiti ecc. • Perde gli oggetti • È facilmente distraibile da stimoli esterni • Si dimentica facilmente cose abituali American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of mental Disorders, 4th ed (DSM-IV). Washington, DC: Psychiatric Association. 1994. cm Sintomi d’iperattività • Irrequieto, non riesce a star fermo su una sedia • In classe si alza spesso anche quando dovrebbe star seduto • Corre o si arrampica quando non dovrebbe • Ha difficoltà a giocare tranquillamente • Sempre in movimento, come “attivato da un motorino ” • Parla eccessivamente American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of mental Disorders, 4th ed (DSM-IV). Washington, DC: Psychiatric Association. 1994. cm Sintomi d’impulsività • Risponde prima che la domanda sia completata • Ha difficoltà ad aspettare il proprio turno • Interrompe o si intromette nelle attività /conversazioni di coetanei o adulti American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of mental Disorders, 4th ed (DSM-IV). Washington, DC: Psychiatric Association. 1994. Distribuzione dei Sottotipi Clinici del DSM-IV Prevalentemente Inattentivo: • Facilmente distraibile • Ma non eccessivamente iperattivo / impulsivo Prevalentemente Iperattivo / Impulsivo: • Estremamamente Iperattivo / Impulsivo • Può non avere sintomi di inattenzione • Frequentemente bambini piccoli Prevalentemente Inattentivo 20-30% 50-75% < 15% Sottotipo Combinato: • Maggioranza dei pazienti • Presenti tutte e tre i sintomi cardini (Inattenzione, Iperattività/Impulsività) Prevalentemente Iperattivo / Impulsiv Tipo Combinato •Adattato dall’American Psychiatric Association, DSM-IV TR, 2000. •Barkley RA. Attention-deficit/hyperactivity disorder. In: Mash EJ, Barkley RA, eds. Child Psychopathology 1996;63-112 ICD-10 Disturbo Ipercinetico (HKD) • I criteri Diagnostici dell’ICD-10 richiedono: • Contemporanea presenza dei sintomi di inattenzione, Iperattività ed alme sintomo di impulsività con esordio prima di 6 anni • I sintomi di Inattenzione ed Iperattività devono riscontrarsi in modo contem diversi ambiti (scuola, casa, ecc.) • Il problema deve persistere dall’età scolare all’’età adulta anche se alcun possono manifestare un graduale miglioramento della sintomatologia in età • La contemporanea presenza di altri disturbi psichiatrici (es. disturbo oppos provocatorio, disturbo della condotta) comporta l’inclusione in specifici raggruppamenti diagnostici (es. Disturbo Ipercinetico della Condotta). World Health Organization (1992). The ICD-10 Classification of Mental and Behavioural Disorders. Clinical Descriptions and Diagnostic Guidelines. Geneva: WHO. Differenza tra i criteri diagnostici del DSM-IV e ICD-10 DSM-IV (ADHD) + Inattenzione Iperattività/Impulsività ADHD: tipo combinato Soltanto Inattenzione ADHD: prevalentemente di Tipo inattentivo Soltanto Iperattività/Impulsività ADHD: prevalentemente di tipo iperattivo/ impulsivo ICD-10 (HKD) Impulsività +Iperattività + à Inattenzione+ Disturbo della Condotta • • • • Disturbo Ipercinetico Disturbo Ipercinetico Della condotta American Psychiatric Association (2000). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (4th edition, text revision). Washington DC: APA Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002 Tripp G, et al. (1999). J Am Acad Child Adolesc Psychiatry; 38(2): 156-64. World Health Organization (1992). The ICD-10 Classification of Mental and Behavioural Disorders. Clinical Descriptions and Diagnostic Guidelin DSM-IV – ICD-10: confronto A seconda del manuale di riferimento, dunque, si formulano diagnosi diverse, e di conseguenza si rilevano dati differenti relativamente alla diffusione del disturbo: - secondo il DSM-IV i pazienti con ADHD sono circa il 3-5% - secondo l’ICD-10 il disturbo ipercinetico si ritrova nel 1%-2% Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002 cm DIAGNOSI La diagnosi di ADHD deve: • Basarsi su una accurata valutazione clinica del bambino/adolescente • Coinvolgere oltre al bambino/adolescente anche i genitori gli insegnanti • Prevedere l’impiego di questionari, scale di valutazione e interviste diagnostiche Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002 LINEE GUIDA SINPIA: DIAGNOSI • La diagnosi di ADHD è in ogni caso essenzialmente clinica e si basa sull’osservazione clinica e sulla raccolta di informazioni fornite da fonti multiple e diversificate quali genitori, insegnanti, educatori. • Non esistono test diagnostici specifici per l’ADHD: i tests neuropsicologici, i questionari per genitori ed insegnanti, scale di valutazione sono utili per misurare la severità de disturbo e seguirne nel tempo l’andamento Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002 ADHD: Eziologia Neuroanatomica Neurochimica Genetica ADHD Fattori biologici acquisiti •Biederman J, et al. Biol Psychiatry. 1999;46:1234-1242. •La Hoste GJ, et al. Mol Psychiatry. 1996;1:128-131. Fattori Ambientali COMORBIDITA’ Disturbi associati all’ADHD La letteratura scientifica indica come spesso l’ADHD si asso ad altri disturbi neuropsichiatrici tra cui i più comuni sono: • Disturbo oppositivo provocatorio e Disturbo della condotta • Disturbo d’ansia e Disturbo dell’umore • Disturbo dell’apprendimento Kelsey D.K. et al. Pediatrics 2004, 1141-8 Dell'Agnello G. et al. per l'ADORE Study Group. Poster presentato al X Congresso Nazionale della Società Italiana di Psicopat Roma 22-26 Febbraio 2005 NUMERO DI CONDIZIONI IN COMORBILIT 11 % None 14 % 1 75 % >1 89% dei pazienti hanno uno o più di un disturbo associato all’ADHD (comorbilità) Dell'Agnello G. et al. per l'ADORE Study Group. Poster presentato al X Congresso Nazionale della Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI), Roma 22-26 Febbraio 2005 TIPOLOGIA DELLE COMORBILITA’ 80% 70% 55% 60% (N=59) 50% 40% 30% 64% (N=68) 42% (N=42) 37% (N=39) 25% (N=27) 20% 10% 0% 8% 4% 2% (N=4) (N=9) (N=2) 0% 6% 2% (N=6) 2% (N=2) (N=2) 0% 64% Disturbo Oppositivo Provocatorio (ODD); 55% Ansia; 42% Disturbi dell’apprendimento (DA); 37% Depressione; 25% Disturbo della Condotta (CD Dell'Agnello G. et al. per l'ADORE Study Group. Poster presentato al X Congresso Nazionale della Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI), Roma 22-26 Febbraio 2005 COMPROMISSIONE FUNZIONAL QUADRO CLINICO Decorso del Disturbo – Deficit psicosociale Sintomi nucleari Deficit funzionali Inattenzione Iperattività Impulsività + Sé Portano a Comorbidità psichiatriche Disturbi dirompenti del comportamento (disturbo della condotta e disturbo oppositivo-provocatorio) Disturbi di ansia e di umore Bassa autostima Incidenti e danni fisici Fumo / abuso di sostanze Delinquenza Scuola/ lavoro Difficoltà accademiche/ risultati insoddisfacenti Difficoltà lavorative Casa Stress familiare Difficoltà come genitori Società Scarse relazioni interpersonali Deficit di socializzazione Difficoltà relazionali Biederman J et al. 2003.”Determining and Achieving Therapeutic Targets for ADHD Across the Life Span. J Clin Psychiatry, JCP Visuals, 5(2) Le alterazioni funzionali e le sue conseguenze a scuo E’ proprio in un ambiente come quello della classe, dove ci si aspetta che gli prestino attenzione alle lezioni, stiano seduti al loro banco e completino i loro in cui disattenzione, iperattività e impulsività si rendono più evidenti pur essen costantemente presenti durante l’intera giornata. Di conseguenza i bambini e gli adolescenti con ADHD: Non sono capaci di portare a termine i loro obiettivi accademici. Possono essere puniti per i loro comportamenti dirompenti, Possono avere bisogno di un insegnante di sostegno, Non tengono il passo dei loro compagni di classe e, Se hanno raggiunto la scuola superiore, spesso la abbandonano. Rakesh Jain et al, Journal of Clinical Psychiatry, JCP Visuals, vol 5 (6) July 2003 Le alterazioni funzionali e le sue conseguenze a casa • A casa l’impatto dell’ADHD si ripercuote su tutta la famigli • I genitori pensano di non esser capaci di svolgere il loro co quanto il loro figlio non rispetta le regole familiari e non si co maniera adeguata. • Fratelli e/o sorelle del bambino/adolescente con ADHD so comportamento dirompente e spesso vengono trascurati d Rakesh Jain et al, Journal of Clinical Psychiatry, JCP Visuals, vol 5 (6) July 2003 Le alterazioni funzionali e le sue conseguenze in situazioni soci I bambini e gli adolescenti con ADHD : Vengono costantemente ripresi e/o puniti per i loro comportamenti, Possono avere difficoltà a legare con i coetanei. Tendono ad essere distruttivi o aggressivi, Sono rifiutati dai compagni di gioco e dai coetanei. Vengono così isolati e/o emarginati L’intera famiglia soffre a causa del disturbo del figlio perché non più coinv nelle attività sociali con amici e parenti. Rakesh Jain et al, Journal of Clinical Psychiatry, JCP Visuals, vol 5 (6) July 2003 Le alterazioni funzionali e le conseguenze su sé stessi • L’autostima dei bambini/adolescenti con ADHD q compromessa dal giudizio n degli insegnanti, della famiglia e dei coetanei. • Gli individui con ADHD, si sentono spesso rifiutati e non amati. • Si vedono come poco intelligenti e non hanno fiducia in se stessi. • Spesso, la mancanza di autostima porta ad un comportamento di autodistruzi Rakesh Jain et al, Journal of Clinical Psychiatry, JCP Visuals, vol 5 (6) July 2003 Quale potrebbe essere il risultato di tutto ciò ? Il rischio di persistenza dei sintomi ADHD in adolescenza e nella prima età adulta è elevato (Barkley, Fischer, et al 2002, The persistence of ADHD into young adulthood as a function of reporting source and definition of disorder, J Abnor Psychol, 111: 279-289 ) Iperattività ed impulsività si riducono l’inattenzione e le difficoltà esecutive persitono (Achembach, 1995; Hart, 1995) Quadro disfunzionale ADOLESCENTI (13-17 anni) • Difficoltà nella pianificazione e organizzazione • Inattenzione persistente • Riduzione dell'irrequietezza motoria • Problemi comportamentali e di apprendimento scolastico • Comportamento aggressivo, fino a condotte antisociali e delinquenziale • Ricerca di sensazioni forti, abuso di alcool e droghe, condotte pericolose • Relazioni sessuali più precoci e promiscue Olson S (2002). Developmental perspectives. In: S Sandberg (Ed), Hyperactivity and Attention Disorder of Childhood. Cambridge: Cambridge University Press. IN ADOLESCENZA controlli Tentativo di suicidio ADHD Ferite accidentali Arresto Abuso di sostanze 0 10 20 30 40 50 60 % dei soggetti Barkley RA 1998 Barkley RA (1998). Attention Deficit Hyperactivity Disorder: A Handbook for Diagnosis and Treatment, 2 Abuso di sostanze in adolescenti 35 30 25 Controlli (n=344) ADHD Non trattati (n=45) 20 15 10 5 0 Biederman J, Wilens TE et al (1998). Does attention-deficit hyperactivity disorder impact the developmental course of drug and alcohol abuse and dependence? Biol Psychiatry; 15; 44: 269-73. Aumentata probabilità di subire traumi, di avere ricoveri ambulatoria accessi al PS e ricoveri ospedalieri (309 soggetti, follow-up di 15 anni) Leibson et al., Use and costs of medical care for children and adolescents with and without ADHD, Jama 2001; 285: 60-66 Rischio più elevato per disturbi psichiatrici • disturbi dell’umore 26% • disturbo di personalità antisociale 21% • Oppositivo-provocatorio 18% • Borderline 14% 158 soggetti, 91% maschi, follow-up 13 anni (Fischer et al., 2003; Barkley R.A., 1998) ....riassumendo: sintomi cardine dell’ADHD Deficit di attenzione Impulsività Iperattività LUNARDI 05-03- 2015 Intervento multimodale Psicoeducazione Bambino/ ragazzo famiglia Farmacoterapia Terapia cognitivo-comportamentale Psicoeducazione Parent training Psicoeducazione scuola Training per gli insegnanti LUNARDI 05-03- 2015 Figure professionali in caso di segnalazione La valutazione diagnostica la effettua un neuropsichiatra infantile o un psicologo dell’età evolutiva osservando il bambino e facendo colloqui con genitori e insegnanti L’intervento terapeutico più efficace è di tipo multimodale (bambino + genitori + insegnanti). È necessario che ci sia un clinico di riferimento (meglio se ha effettuato la valutazione diagnostica) che svolga in parte (o tutto) l’intervento terapeutico e che coordini l’intero progetto (bambino, genitori e insegnanti) LUNARDI 05-03- 2015 Nel caso sia necessaria una segnalazione Una segnalazione è una richiesta di aiuto ad un professionista nel lavoro educativo degli insegnanti e dei genitori Non è una dichiarazione di “è un caso grave e noi non sappiamo più cosa fare” Gli insegnanti modificheranno il loro lavoro educativo sapendo di avere un professionista in più che li può supportare LUNARDI 05-03- 2015 L’osservazione del comportamento Osservazione e rilevamento dei comportamenti positivi (e successivamente quelli negativi) attraverso misurazioni dirette ed indirette Sintesi dei risultati raccolti Analisi della relazione tra apprendimento e comportamento LUNARDI 05-03- 2015 • LUNARDI 05-03- 2015 Fase 1: Osservazione e analisi funzionale del comportamento Osservazione non strutturata per la creazione di un inventario di comportamenti da aumentare, facendo descrizioni, non interpretazioni (per una settimana) Fase 2: Categorizzazione dei comportamenti da far aumentare: Chiede all’ins. spiegazioni dopo la consegna, Alza la mano prima di parlare, Svolge i compiti a casa, Rimane seduto per un’ora intera, Rispetta il turno nella fila (dopo la prima settimana) Fase 3: Costruzione di due griglie per l’osservazione strutturata che analizzino i comportamenti che vogliamo aumentare al fine di identificare: Antecedenti e conseguenze per ogni comportamento emesso Frequenza e distribuzione di emissione dei comportamenti della giornata LUNARDI 05-03- 2015 Fase 4: Riflessione sui dati raccolti al fine di ottenere indicazioni su: Probabili fattori scatenanti Probabili fattori di rinforzo Fase 5: Sviluppo dell’intervento allo scopo di: Far aumentare i comportamenti positivi e prevenire il verificarsi di comportamenti da ridurre Favorire le risposte dell’ambiente che rinforzano i comportamenti positivi e attenuare quelle che rinforzano l’emissione dei comportamenti problematici Fase 6: Verifica dei risultati ottenuti (dopo mesi di lavoro) mediante le griglie di osservazione (in particolare per la distribuzione temporale) LUNARDI 05-03- 2015 Osservazione: per riassumere... Iniziare in modo destrutturato per osservare più comportamenti e consentire una valutazione soggettiva di importanza Organizzare le tipologie di comportamenti e dare un ordine in base alla gravità o alla necessità di incrementare quei comportamenti Stimare la frequenza delle categorie di comportamenti Riflettere su cause e conseguenze legate ai comportamenti da aumentare e diminuire Scegliere le categorie di comportamenti su cui lavorare in seguito e applicare piccoli accorgimenti in classe in base alle osservazioni LUNARDI 05-03- 2015 effettuate LUNARDI 05-03- 2015 La scelta degli obiettivi e delle regole Dalle osservazioni occasionali e funzionali si definiscono i comportamenti disturbanti e quindi le regole da rispettare. Esempi: 1. Alzare la mano e aspettare il proprio turno 2. Parlare a bassa voce 3. Stare seduti durante la lezione 4. Durante la spiegazione rimanere in silenzio 5. Durante la lezione ascoltare la maestra … Diventa motivante e coinvolgente costruire dei cartelloni, proprio con gli alunni LUNARDI 05-03- 2015 Un metodo di lavoro Che tenga conto delle esigenze scolastiche Delle necessità dell’alunno Delle situazioni nelle quali l’insegnante si trova a dover operare “possibilità” di collaborare con la famiglia LUNARDI 05-03- 2015 Quali variabili tenere presente Le idee dell’insegnante sul disturbo La difficoltà nella gestione quotidiana del rapporto con l’alunno e i compagni I rapporti spesso conflittuali con i genitori dell’alunno problematico Il fatto che spesso l’insegnante è solo all’interno di una classe complessa nel lavoro con ragazzi problematici LUNARDI 05-03- 2015 Aree di intervento Predisposizione di un ambiente facilitante (routine, ecc.) Approccio metacognitivo Gestione delle lezioni Gestione dell’attenzione Gestione del comportamento LUNARDI 05-03- 2015 Predisporre un ambiente facilitante Obiettivo: creare un ambiente prevedibile Le routine e le regole L’organizzazione della classe L’organizzazione dei tempi di lavoro L’organizzazione del materiale LUNARDI 05-03- 2015 Esempi di routine nella classe ingresso in classe disposizione in fila inizio lezione presentazione delle attività e i relativi tempi di lavoro pause concordate attività ricreative stabilite a priori dettatura dei compiti ad orario stabilito routine di saluto LUNARDI 05-03- 2015 Le regole della classe Porre delle regole chiare all’interno della classe è necessario per regolare le interazioni tra i pari e con gli adulti. Perché siano efficaci, è necessario che le regole siano condivise. È perciò opportuno discutere con i Ragazzi le regole da ratificare, dando loro la possibilità di approvarle o modificarle. LUNARDI 05-03- 2015 Leggere le regole di classe Rivedere le regole di classe alla luce delle indicazioni emerse ponendosi le seguenti domande: Sono proposizioni e non divieti? Sono brevi, semplici e chiare? Descrivono le azioni in modo operativo? Sono utilizzati simboli pittorici colorati? Sono poche? (al massimo 5/6) Sono modificabili? LUNARDI 05-03- 2015 Disposizione della classe Vedete il ragazzo? E’ facilmente raggiungibile? E’ favorito lo scambio di sguardo insegnanteragazzo? Ha compagni a lui vicini? Se sì, sono compagni tranquilli o piuttosto vivaci? Se il ragazzo si alza per qualche motivo, quanti bambini possono essere disturbati o coinvolti? Guarda direttamente fuori dalle finestre? LUNARDI 05-03- 2015 Stabilire e prevedere i tempi di lavoro Una delle cose che più ostacolano una buona organizzazione è sbagliare le valutazioni relative ai tempi di svolgimento e/o alla difficoltà di un compito. I bambini con disturbo di autoregolazione sono poco abili nel fare stime realistiche di grandezze, tempi, quantità (ad es. un bambino di nove anni può affermare di poter svolgere 20 operazioni in colonna in 2 minuti). LUNARDI 05-03- 2015 Organizzazione dei materiali Una delle difficoltà più di frequente riferite dagli insegnanti è quella legata all’organizzazione del materiale di lavoro: spesso il bambino/ragazzo non ha con sé tutto il materiale necessario alla lezione,- perde parte di quello che è stato reperito per lui, - disturba i compagni chiedendo con insistenza i materiali, - in generale non ha cura della propria attrezzatura scolastica. LUNARDI 05-03- 2015 Problemi di autoregolazione Si annoiano e perdono interesse nei confronti dei lavori scolastici velocemente Sono attratti dagli aspetti più divertenti, motivanti e gratificanti di ogni situazione Sono ragazzii “poco attenti e poco motivati” LUNARDI 05-03- 2015 Le difficoltà di autoregolazione Aumentano se: I compiti sono lunghi, noiosi, ripetitivi Si riducono decisamente se: Viene data la possibilità di cambiare di tanto in tanto Vengono concesse brevi e frequenti pause LUNARDI 05-03- 2015 La motivazione La motivazione è uno dei fattori che agisce in sinergia con l’attenzione. Consente ad una persona di orientare le proprie risorse cognitive e comportamentali al fine di raggiungere un certo obiettivo. LUNARDI 05-03- 2015 Tre principi da considerare nella gestione delle attività Brevità Varietà Struttura LUNARDI 05-03- 2015 Difficoltà a porre la necessaria attenzione alle consegne Far rileggere la consegna prima dell’inizio del lavoro Far ripetere con parole proprie cosa bisogna fare Data una consegna complessa è utile condurre con i ragazzi un’analisi delle istruzioni prima che comincino il lavoro LUNARDI 05-03- 2015 Le consegne…………. “Leggi con attenzione il testo assegnato e cerca di capirlo bene; poi rispondi alle domande riportate dopo la lettura. Stai attento però perché nel brano ci sono delle parole scritte in modo sbagliato: trovale e trascrivile nella tabella in fondo” LUNARDI 05-03- 2015 ………schematiche e approfondite…. 1- leggere il testo 2- leggere le domande una alla volta cercando di rispondere e andando a rileggere quando necessario 3- leggere il testo un’altra volta, dando poca importanza al significato, ma facendo attenzione a come sono scritte le parole 4- sottolinea le parole sbagliate 5- riporta le parole nella tabella LUNARDI 05-03- 2015 Impulsività e scarsa pianificazione Una effettiva comprensione delle consegne agevola la formulazione di un corretto piano d’azione Può essere utile stabilire routine che: inibiscano le risposte affrettate utilizzino procedure fisse di pianificazione del compito LUNARDI 05-03- 2015 METACOGNIZIONE •sviluppare nel alunno riflessioni sul proprio modo di apprendere, sul funzionamento e sulle potenzialità della nostra mente •aumentare la consapevolezza di sè •valorizzare le conoscenze spontanee del bambino •assecondare i diversi stili cognitivi, presentando i contenuti disciplinari con modalità articolate •insegnare strategie per apprendere, per ricordare, per stare attenti, per studiare... •aiutare il bambino ad applicare le strategie, a selezionarle in base alla loro efficacia •incoraggiare ad autovalutarsi: ero attento?, ho capito tutto?, potrei fareaggiar una domanda, potrei aggiungere qualcosa...? LUNARDI 05-03- 2015 La pianificazione di un compito 1- cosa devo fare 2- considero tutte le possibilità 3- fisso l’attenzione 4- scelgo una risposta 5- controllo la mia risposta LUNARDI 05-03- 2015 E’ importante che il ragazzo impari ad interrogarsi per: Comprendere con chiarezza cosa è richiesto dal compito prima di iniziare il lavoro Mettere a punto una strategia prima di iniziare un lavoro Valutare il tempo richiesto dal compito e quello effettivamente a disposizione Sfruttare, in caso d’insuccesso, dapprima le proprie risorse, successivamente quelle dell’ins. e dei compagni LUNARDI 05-03- 2015 Cosa evitare Lavori lunghi anche se semplici e comprensibili Compiti che richiedono buone capacità organizzative Prendere appunti Produzioni scritte senza un insegnamento di strategie di composizione Interrogazioni che richiedono formulazioni di discorsi articolati senza l’utilizzo di strategie di studio Dire di stare attenti per ottenere l’attenzione senza specificare cosa s’intende……. LUNARDI 05-03- 2015 GRAZIE PER L’ATTENZIONE! (fine seconda parte) LUNARDI 05-03- 2015