Visualizzazione di correnti fluide: Interferometria Olografica Dario Ambrosini DIMEG, Università dell’Aquila [email protected] Visualizzazione di flussi “Sehen hei!t Verstehen” (Vedere è Capire) Ernst Mach Tecniche a correlazione Aggiunta traccianti Tecniche a variazione di indice di rifrazione 1 Visualizzazione di flussi “Sehen hei!t Verstehen” (Vedere è Capire) Ernst Mach Tecniche a variazione di indice • Shadowgrafia • Schlieren • Tecniche speckle • Interferometria •… Back to basics 1: Indice di rifrazione n=c/v = sin i / sin r Quindi n è una misura della deflessione di un raggio di luce quando passa da un mezzo ad un altro. 2 Back to basics 2: Effetto di un oggetto di fase su un raggio luminoso Un mezzo caratterizzato da gradienti dell’indice di rifrazione (oggetto di fase) ha due effetti su di un raggio luminoso che lo attraversa: • Una variazione della fase (data dal prodotto kL"n) • Una deviazione del raggio (effetto miraggio) Simulazione sperimentale del miraggio: una vaschetta con un paio di zollette di zucchero sul fondo 3 Back to basics 3: Sovrapposizione di onde Se due o più onde che si propagano in un mezzo si combinano in un punto, lo spostamento risultante è la somma dei singoli spostamenti. Back to basics 3: Interferenza di due onde Interferenza costruttiva Il risultato dell’interferenza dipende dalla fase delle due onde. Interferenza distruttiva Interferenza normale 4 Tecniche a rifrazione Più semplice Tecnica Cosa misura Schlieren Schlieren La La derivata derivata prima prima dell’indice dell’indice di di rifrazione rifrazione Fotografia Fotografia speckle speckle La La derivata derivata prima prima dell’indice dell’indice di di rifrazione rifrazione Interferometria Interferometria L’indice L’indice di di rifrazione rifrazione Più complessa Meno costosa Più costosa Int. Int. Olografica Olografica Schlieren Schlieren Deflessione Deflessione Fotografia Fotografia speckle speckle "# "# 5 L’olografia si può definire come un metodo di registrazione e riproduzione di immagini tridimensionali. Il termine è stato coniato dal greco e si potrebbe tradurre come scrittura completa, con riferimento alla fotografia (meno completa…). Il nostro approccio Nel seguito, seguiremo un approccio operativo e pratico. Maggiori dettagli sono reperibili in letteratura. One can of course introduce almost any amount of mathematics into holography, but the essentials can be explained and understood from physical arguments. D. Gabor – Nobel Lecture 1971 6 Timeline 1947 – Dennis Gabor introduce l’olografia; 1960 - Nasce il laser; 1962 – Emmeth Leith e Juris Upatnieks introducono l’olografia fuori asse. L’olografia “esplode” (crescita esponenziale di articoli e applicazioni); 1962 – Yuri Denysiuk realizza il primo ologramma in luce bianca; 1965 – Nasce l’interferometria olografica (R. Powell & K. Stetson); 1968 – Prima mostra di “arte olografica” (Cranbrook Academy of Art – Michigan) ; 1971 – Premio Nobel per la Fisica a D. Gabor per la scoperta dell’olografia; 1976 – 1° prototipo di cinema olografico; 1976 – Museo dell’Olografia, New York; 1992 – Il Museo dell’olografia di New York chiude. Tutte le sue collezioni sono acquistate dal MIT Museum, che possiede ora la maggiore collezione di ologrammi del mondo. Gabor e il ritratto olografico realizzato per il Nobel. Per informazioni: www.holofile.com/html/history.htm 7 Olografia vs fotografia !La fotografia è una versione 2D di una scena 3D; !La fotografia registra solo l’intensità, la fase è perduta. !L’olografia registra intensità e fase. !L’olografia è una versione 3D di una scena 3D. !È mantenuta l’informazione sulla profondità. Come registrare la fase? Si può sfruttare l’interferenza per “tradurre” una informazione di fase in una informazione di ampiezza. L’olografia è un processo in due passi: 1. Registrazione dell’ologramma. 2. Ricostruzione dell’ologramma. 8 Olografia “A window with memory” N. Abramsson Un ologramma visto ad occhio nudo Un ologramma ingrandito visto ad occhio nudo 9 Due immagini dallo stesso ologramma ricostruito J.C. Wyant, Univ. Of Arizona Back to basics 4: Interferometria Interferometria: la scienza e la tecnica di sovrapporre due o più onde, in modo che l’uscita sia diversa dall’ingresso. Ciò consente di esplorare con grande precisione le differenze tra le onde. Interferometro di Mach-Zehnder 10 Interferometria Olografica Sostituisce la separazione spaziale dell’interferometria classica con una separazione temporale. Considera cioè l’oggetto di test in due differenti stati. Principali tecniche: ! Interferometria olografica in tempo reale; ! Interferometria olografica a doppia esposizione. Interferometria Olografica vs Interferometria classica Poiché il fascio luminoso è confrontato con se stesso (separazione temporale), l’IO è molto più flessibile di quella classica. Inoltre la realizzazione è generalmente più semplice ed economica. Uno dei vantaggi maggiori è la cancellazione dei difetti dovuti a bassa qualità ottica. 11 Interferometria Olografica in tempo reale 1) Registrare un ologramma 2) Svilupparlo 3) Posizionarlo esattamente dove è stato registrato 4) Osservare le frange di interferenza Interferometria Olografica a doppia esposizione 1) Registrare un ologramma 2) Registrare un secondo ologramma, sulla stessa lastra, relativo ad uno stato differente 3) Sviluppare la lastra 4) Ricostruire l’ologramma 12 Tempo reale vs doppia esposizione Tempo reale Doppia esposizione • Consente di seguire un fenomeno nel tempo; •Confronta solo due istanti; • Contrasto basso; • Contrasto buono; • Riposizionamento critico; • No criticità riposizionamento; • Serve dispositivo registrazione. Riconoscimento di difetti 13 Indagine modi vibrazione di una chitarra Back to basics 5: Mezzi trasparenti La relazione che lega indice di rifrazione (n) e densità di un fluido $%& è la legge di Lorenz-Lorentz 1 n2 *1 ( r $' & % n2 ) 2 Nel caso di un gas ( n ~ 1) la legge di L.L. si riduce a quella di Gladstone-Dale n *1 % ( 3 r $' & ( K G 2 Rifrattività specifica Costante di Gladstone-Dale 14 La rifrattività specifica del fluido e la costante di Gladstone-Dale sono fortemente dipendenti dalla lunghezza d’onda e la costante di GladstoneDale per un gas in condizioni non troppo lontane da quelle ambiente, può essere ritenuta praticamente indipendente dalla temperatura e dalla pressione. Assumendo valida l’equazione dei gas ideali si può legare n (e la sua derivata) a T. dn ( *0.961 + 10 *6 K *1 dT Valida per aria a 288 K, 0.1013 MPa e ' = 632.8 nm In letteratura sono disponibili relazioni per diversi fluidi e diverse lunghezze d’onda. Interferometria Olografica nei mezzi trasparenti Si può dimostrare che le frange (linee isofase) sono anche isoterme. Dunque l’interferometria olografica mappa il campo termico in termini di linee a temperatura costante. 15 Interferometria Olografica a L’Aquila • Lastre olografiche: Slavich VRP M, Sviluppo standard Slavich • Sorgente: Argon laser (lunghezza d’onda 514.5 nm, potenza eff. < 150 mW); Nd-Yag 250 mW La matematica Il modo più semplice per analizzare un ologramma a doppia esposizione è quello di assegnare una temperatura prefissata ad ogni frangia nel modo seguente: 11 ' . ,, Ti )1 ( // ) 0 Ti LC - *1 Dove C è una costante dipendente dall’esperimento. Le frange sono contate assegnando il numero N = 0 alla larga frangia chiara nell’ambiente indisturbato e N = 0.5, 1.5, 2.5… ai centri delle frange nere. Le temperature dell’aria indisturbata (N = 0) e della parete calda (massimo N) sono note. La distribuzione completa della temperatura si può ottenere misurando le distanze tra frange successive sull’interferogramma. Il gradiente di temperatura si calcola dopo aver fatto un fitting ai minimi quadrati delle temperature discrete. 16 Cilindri in cavità (Cesini et al.) Candela Trend attuali Negli ultimi anni si sono avute molte applicazioni dell’interferometria olografica nella visualizzazione di flussi grazie ai grandi progressi nella tecnologia dei laser e dei sensori a CCD e nell’elaborazione digitale delle immagini (hardware e software). Gli sviluppi più recenti sono stati dedicati a: • introduzione della olografia sandwich; • integrazione con altri metodi; • studio di flussi transitori, turbolenti e/o tridimensionali con tecniche tomografiche. 17 Olografia Sandwich Principio: registrare le due esposizioni su due lastre differenti. Vantaggi: si “uniscono” le caratteristiche del real time e della doppia esposizione; si possono manipolare le frange. Svantaggi: tecnica “difficile”, richiede appositi portalastre. k '7 1.08559 + 10 * 6 5 h( Tp * Ta L 5 1 ) 0.369203 + 10 * 2 Tp 6 $ 4 2 2 23 & *1 1 1 1 . // * ,, 0 pm p0 - Valida per aria a Tp (in °C), ' = 514.5 nm, po e pm passo delle frange, in presenza di shift, al di fuori dello strato limite e in prossimità della parete. 18 Convezione naturale in acqua da una piastra piana con faccia raffreddata verso l’alto (differenza di temperatura piastra – acqua ~ 1.5 K). a) Shift nullo, campo termico; b) 20 8m, c) 40 8m, d) 60 8m, visualizzazione del campo termico. Le frange ottenute in corrispondenza a shift diversi da 0 non sono più legate direttamente alla temperatura, ma possono essere elaborate per ottenere il coefficiente h. Tomografia Interferometro olografico multidirezionale Le tecniche viste si possono utilizzare per campi termici 2D. Nel caso di distribuzioni 3D si deve ricorrere a tecniche tomografiche, che attualmente rappresentano una frontiera della ricerca. 19