Relatività ristretta: un’introduzione Fabio Ambrosino Masterclass in Particle Physics 2017 Perché la relatività ? • Le particelle elementari si muovono a velocità prossime a quelle della luce: sono descrivibili solo tenendo conto della teoria della relatività. • L’equivalenza massa-energia gioca un ruolo cruciale nella comprensione dei processi «virtuali» e nella descrizione dei mediatori delle interazioni fondamentali. • ….e poi…perché è una teoria potente, elegante, che ha una profonda influenza su come concepiamo lo spazio e il tempo ! 2 Relatività = «Tutto è relativo» ?! • Ciò che si osserva dipende dal punto di vista dell’osservatore…è una considerazione del tutto ovvia. • Questa è quella che il grande fisico R.P. Feynman chiamava «la relatività dei filosofi da cocktail party»…. 3 Spostamento e velocità y O xA x 4 Spostamento e velocità Velocità v Dx = xB-xA y Spostamento Dt = tB-tA O xA xB x 5 Intervallo di tempo Spostamento e velocità x’A = xA – OO’ y y' x’B = xB – OO’ Spostamento Velocità v’ Dx’ = x’B-x’A Dt = tB-tA O O’ x’A x’B x x’ 6 Intervallo di tempo v = v’ ? • Se il sistema O’x’y’ è fermo rispetto al sistema Oxy, la velocità misurata in entrambi i sistemi è la stessa…ma…. • Cosa succede se O’x’y’ si muove rispetto ad Oxy ? • Sappiamo già la risposta, se pensiamo alla velocità del passeggero di un treno vista nel sistema del treno (= 0) e vista in un sistema solidale al binario (= Vtreno) : la velocità misurata in sistemi in moto relativo uno rispetto all’altro non resta la stessa ! • (Questo era noto secoli prima di Einstein naturalmente !!!!) • Se il moto del sistema O’x’y’ è rettilineo uniforme è molto facile calcolare quanto fa x’ e quindi v’…. 7 Trasformazioni di Galileo • Supponiamo che il sistema O’x’y’ si muova con velocità U rispetto al sistema Oxy a partire da t = 0. • All’istante tA l’origine O’ si sarà spostata di OO’ = UtA e quindi x’A = xA-OO’ = xA – UtA x’B = xB-OO’ = xB – UtB • In ogni istante la posizione di un oggetto puntiforme in Ox’y’ sarà data da : x’= x – Ut 8 Addizione (classica) delle velocità • Se un corpo si muove con velocità v nel sistema «fisso» Oxy allora il suo spostamento nel sistema O’x’y’ sarà dato da: x’B-x’A = xB - UtB – (xA- UtA) = xB-xA - U(tB-tA) • Dividendo tutto per Dt = tB-tA otteniamo la legge di addizione delle velocità secondo Galileo ( e Newton ): v’= v - U 9 N.B. U può essere negativa ! v’ può essere maggiore o minore di v Un esempio: U = v y y' O O’ x’A x x’ 10 Un esempio: U = v y Velocità v’=0 Dx’ = x’B-x’A y' Dt = tB-tA O O’ x’B =x’A x x’ 11 Intervallo di tempo Principio di relatività Rinserratevi con qualche amico nella maggiore stanza che sia sotto coverta di alcun gran navilio, e quivi fate d'aver mosche, farfalle e simili animaletti volanti: siavi anco un gran vaso d'acqua, e dentrovi de' pescetti; sospendasi anco in alto qualche secchiello, che a goccia a goccia vada versando dell'acqua in un altro vaso di angusta bocca che sia posto a basso; e stando ferma la nave, osservate diligentemente come quelli animaletti volanti con pari velocità vanno verso tutte le parti della stanza. [..] Osservate che avrete diligentemente tutte queste cose, benché niun dubbio ci sia mentre il vascello sta fermo non debbano succedere così: fate muovere la nave con quanta si voglia velocità; ché (pur di moto uniforme e non fluttuante in qua e in là) voi non riconoscerete una minima mutazione in tutti li nominati effetti; né da alcuno di quelli potrete comprendere se la nave cammina, o pure sta ferma. » G. Galilei Dialogo sopra i due massimi sistemi, Giornata seconda, 1632 12 Profonde conseguenze… • Combinando il principio di relatività e la legge di addizione delle velocità si capisce subito che la quiete e il moto rettilineo uniforme sono del tutto equivalenti: se un corpo è in moto rettilineo uniforme in un sistema, esso sarà in quiete in un altro sistema in moto relativo a questo con la stessa velocità del corpo, e viceversa, un corpo in quiete viene visto muoversi di moto rettilineo uniforme in un altro sistema in moto rettilineo uniforme rispetto al primo. • Queste considerazioni portarono Newton a formulare il principio di inerzia e in definitiva a scrivere la famosissima F =ma , superando la concezione scolastico-Aristotelica che voleva che per il moto fosse necessaria una causa. • Conseguenze ancora più drammatiche erano in agguato…. 13 Come funziona un paracadute ? • Forza di attrito con l’aria proporzionale alla velocità • La resistenza quindi impedisce al corpo di accelerare durante tutta la caduta-> velocità limite. • Ma…in un sistema di riferimento solidale al paracadutista la sua velocità è zero, e la forza frenante allora è zero anche lei !!! • Nel dubbio meglio non buttarsi..ο 14 Come funziona un paracadute ? • Forza di attrito con l’aria proporzionale alla velocità • La resistenza quindi impedisce al corpo di accelerare durante tutta la caduta-> velocità limite. • Ma…in un sistema di riferimento solidale al paracadutista la sua velocità è zero, e la forza frenante allora è zero anche lei !!! • Nel dubbio meglio non buttarsi..ο 15 Come funziona un paracadute ? • Forza di attrito con l’aria proporzionale alla velocità • La resistenza quindi impedisce al corpo di accelerare durante tutta la caduta-> velocità limite. • In un sistema di riferimento solidale al paracadutista la sua velocità è zero, ma si osserva un «vento» di velocità –v e la forza di attrito è la stessa vista da un sistema solidale al suolo • La forza può dipendere dalla velocità, perché quella velocità è relativa a un mezzo in quiete (l’aria) 16 Velocità della luce • Le equazioni di Maxwell dell’elettromagnetismo permettono di descrivere la luce come un’onda elettromagnetica. • Esse prevedono che nel vuoto tale onda si propaghi con una velocità ben definita, data dal prodotto di due costanti fondamentali: 1 π= = 299 792 458 m / s π0 π0 Ottimo, ma…..in quale sistema di riferimento ? o, meglio, relativamente a quale mezzo se siamo nel vuoto? 17 L’etere luminifero • Ipotesi: esiste un mezzo, l’etere, in cui si propaga la luce ( e tutte le altre onde e.m.). Allora c non è altro che la velocità dell’onda e.m. rispetto all’etere ! • Ma allora, se mi muovo con velocità U rispetto all’etere osserverò l’onda muoversi con velocità data dalle trasformazioni di Galileo, in particolare: • Se U è nel verso opposto alla velocità dell’onda avrò: c’ = c – (- U) = c + U • Viceversa, se U «insegue» nello stesso verso l’onda: c’ = c – U 18 Superman e lo specchio La luce dalla faccia di Superman parte con velocità c rispetto all’etere…. …ma Superman si muove nell’etere a velocità U = c….. …allora la velocità della luce rispetto a Superman è v’ = c – U = 0….. …..Superman non si riflette nello specchio !!!!!!!!!!!!!! 19 Superman e lo specchio La luce dalla faccia di Superman parte con velocità c rispetto all’etere…. …ma Superman si muove nell’etere a velocità U = c….. …allora la velocità della luce rispetto a Superman è v’ = c – U = 0….. …..Superman non si riflette nello specchio !!!!!!!!!!!!!! 20 Superman e lo specchio La luce dalla faccia di Superman parte con velocità c rispetto all’etere…. …ma Superman si muove nell’etere a velocità U = c….. …allora la velocità della luce rispetto a Superman è v’ = c – U = 0….. …..Superman non si riflette nello specchio !!!!!!!!!!!!!! 21 Ma soprattutto, Superman sa se si sta muovendo oppure no senza guardare fuori…gli basta osservare lo specchio !!!!!! Tre possibilità • Il principio di relatività di Galileo è falso: esiste il «moto assoluto» (e quindi la quiete assoluta) e si può sapere con un esperimento se si è fermi o in moto rettilineo uniforme rispetto all’etere • Le leggi dell’elettromagnetismo sono sbagliate. Non esiste alcuna costante c • Le trasformazioni di Galileo, e le leggi della dinamica di Newton che da queste discendono, sono sbagliate. 22 Tre possibilità • Il principio di relatività di Galileo è falso: esiste il «moto assoluto» (e quindi la quiete assoluta) e si può sapere con un esperimento se si è fermi o in moto rettilineo uniforme rispetto all’etere • Le leggi dell’elettromagnetismo sono sbagliate. Non esiste alcuna costante c • Le trasformazioni di Galileo, e le leggi della dinamica di Newton che da queste discendono, sono sbagliate. 23 L’esperimento di MichelsonMorley Risultato stranissimo !!!! La velocità della luce non dipende dalla velocità della Terra rispetto all’etere !!!!....( e fa proprio il valore atteso c; esperimento di Fizeau…) 24 Tre possibilità • Il principio di relatività di Galileo è falso: esiste il «moto assoluto» (e quindi la quiete assoluta) e si può sapere con un esperimento se si è fermi o in moto rettilineo uniforme rispetto all’etere • Le leggi dell’elettromagnetismo sono sbagliate. Non esiste alcuna costante c • Le trasformazioni di Galileo, e le leggi della dinamica di Newton che da queste discendono, sono sbagliate. 25 Einstein, 1905 • Il principio di relatività è vero e si applica a tutti i fenomeni (meccanici ed elettromagnetici). Non esiste alcun etere né alcun sistema privilegiato. • La velocità della luce nel vuoto c è una costante universale, indipendente dal sistema di riferimento. • Quindi, la legge di composizione delle velocità di Galileo è falsa. Quella vera, proposta da Einstein, è : π −πΌ π = π⋅πΌ π− π π ′ 26 Velocità limite • Cosa succede se due particelle di velocità ¾ c collidono una verso l’altra ? Quanto fa le velocità relativa ? • Applichiamo la formula di addizione di Einstein: π π π − (− π) π ππ π − πΌ π π ′ π = = = π⋅ π π⋅πΌ ππ π ππ π− π π + π ππππ ππ = π ππ È facile vedere che con questa formula non si può mai superare c ! 27 Ma…. • ….noi la formula di addizione delle velocità di Galileo l’avevamo DIMOSTRATA, a partire da semplici considerazioni geometriche…. • …non può essere falsa….…a meno che….. x’B-x’A = xB - UtB – (xA- UtA) = xB-xA - U(tB-tA) Per ottenere le velocità abbiamo diviso per (tB-tA). E se il tempo scorresse in modo diverso nei due sistemi ???? 28 Relatività della simultaneità 29 Relatività della simultaneità 30 Causalità 31 Trasformazioni di Lorentz • Einstein propose che le trasformazioni di Galileo dovessero essere modificate, e che il tempo dipendesse dallo stato di moto (!!!!) • Nel passare da un sistema all’altro non dobbiamo modificare solo le posizioni ma anche i tempi, così: π₯ ′ = πΎ π₯ − ππ‘ π‘ ′ = πΎ π‘ − ππ₯/π 2 πΎ= 1 π2 1− 2 π Il fattore g è sempre maggiore o uguale a 1 e tende a infinito quando U si avvicina a c U/c 32 Conseguenze • Impossibilità dell’azione a distanza: Discende immediatamente dal concetto di velocità limite, un’azione a distanza propagherebbe i suoi effetti con velocità infinita. Questo porta direttamente al concetto di campo, e, in Meccanica Quantistica, al concetto di mediatore • Dilatazione dei tempi : un orologio in movimento «batte il tempo» a un ritmo più lento di un fattore g : Δπ‘ ′ = πΎΔt • Contrazione delle lunghezze : un righello in movimento «si accorcia» di un fattore g : L′ = L0 /πΎ. Questo perché per misurarne la lunghezza devo misurare la distanza fra gli estremi allo stesso istante. Ma la simultaneità è relativa ! 33 Definizione operativa • In Fisica non ci si pone la questione filosofica di cosa «sia» una certa grandezza. • Le grandezze sono definite dal metodo usato per misurarle ! • Quindi, la fondamentale domanda «cos’è il tempo ?» ha una sola, inequivocabile risposta…. Il tempo è quella grandezza fisica che si misura con un orologio E un orologio è un qualunque dispositivo che presenti un fenomeno periodico 34 Dilatazione dei tempi Δπ‘ ′ 2 = π·2 πΏ2 Δπ‘ 2 ′ πΔπ‘ D2 = πΏ2 + 2 Δπ‘ ′ 2 U2 1 − 2 Δπ‘ 4L Δπ‘ ′ U2 2 2 1 − 2 4πΏ /π = Δπ‘ 4L 2 = Δπ‘ 2 2 2 35 2 Contrazione delle lunghezze y y' B A t’1 t’2 Chiamiamo: L la lunghezza della barra nel sistema in cui è ferma (Oxy) t1;t2 O O’ U x x’ L’ la lunghezza nel sistema in cui essa si muove (O’x’y’) In O’x’y’ : la barra si muove con velocità U, l’orologio è fermo, all’istante t1 l’estremo A passa per un traguardo, all’istante t2 l’estremo B passa per lo stesso traguardo, la lunghezza della barra è L’ = U(t2-t1) 36 Contrazione delle lunghezze y y' B A t’1 t’2 t1;t2 O O’ U x x’ Chiamiamo: L la lunghezza della barra nel sistema in cui è ferma (Oxy) L’ la lunghezza nel sistema in cui essa si muove (O’x’y’) In Oxy : la barra è ferma, l’orologio si muove con velocità U, all’istante t’1 l’estremo A passa per un traguardo, all’istante t’2 l’estremo B passa per lo stesso traguardo, la lunghezza della barra è L = U(t’2-t’1). Ma (t’2-t’1) = g (t2-t1). Quindi L’ = L/g 37 Massa e forza • Applicando una forza costante parallela alla velocità da F = m a risulta una accelerazione costante a e una velocità sempre crescente. Questo è in disaccordo col principio della velocità limite. • Ma se lunghezze e intervalli di tempo dipendono dallo stato di moto, perché non la massa ? • I calcoli sono un po’ meno banali di quelli visti finora, ma si può mostrare che la massa deve variare col moto, rispetto alla massa «a riposo» m0 secondo la legge: π = πΎπ0 38 Energia • In meccanica classica l’energia cinetica posseduta da un corpo è data dalla ben nota relazione: 1 πΎ = ππ£ 2 2 • Valgono separatamente sia una conservazione dell’energia (meccanica + termica) che una conservazione della massa (Lavoisier). • Come cambiano questi concetti nel caso relativistico ? 39 Equivalenza massa energia • La quantità realmente conservata è: πΈ= 4 1 3π π£ 0 π02 π 4 + πΎ 2 π 2 π02 π£ 2 β π0 π 2 + π0 π£ 2 + … 2 2 8π • Processi che violano la legge di Lavoisier sono possibili, purché si conservi l’energia totale. Ma questo significa che la massa non è altro che energia….e viceversa, naturalmente ! • Gli effetti combinati di questa legge fisica e del principio di indeterminazione sono alla base del concetto di mediatore virtuale in fisica delle particelle. 40 Domande, domande, domande… • Le migliori: D1) Ma se noi ci muoviamo, grazie al moto della Terra, velocemente rispetto a persone su un altro pianeta e loro si muovono velocemente rispetto a noi, quale orologio scorre più lentamente ? R1) Questa è una variazione sul tema del classico paradosso dei gemelli. La risposta è che finche si rimane in moto relativo entrambi vedono «l’orologio» dell’altro battere più lentamente il tempo. Una analogia che può aiutare è pensare a come la lontananza fra due osservatori fa apparire più piccolo ciascuno dei due per effetto della prospettiva. Se vengono riportati in quiete relativa è quello dei due che ha subito una accelerazione (per fermarsi e tornare indietro…) che risulterà più giovane dell’altro. 41 Domande, domande, domande… • Le migliori: D1) Un fotone ha massa zero ed energia hf dove f è la frequenza. Ma non dovrebbe avere energia nulla se E=mc2 ? R1) In effetti E NON è uguale a mc2 . Questa è l’espressione della massa a riposo di una particella: un fotone viaggia a velocità c e non può essere mai a riposo. La sue energia è tutta cinetica. La relazione πΈ = π02 π 4 + πΎ 2 π 2 π02 π£ 2 può essere vista per un fotone : πΈ= πΎ 2 π 4 π02 = π 2 πΎ π0 . Il prodotto πΎ π0 può essere finito e diverso da zero anche se m0 fa zero perché se v=c allora πΎ è infinito. 42