La voce di Sovico n. 901 Settimanale della Parrocchia di Sovico - 20845 - Piazza Vit. Emanuele II, 12 26 agosto anno XX Tel. 039.2013242 - fax 039.2015273 - mail [email protected] 2012 Sito parrocchia: www.parrocchiadisovico.it - Mail Redazione: [email protected] MESSAGGIO DEL SANTO PADRE AL XXXIII MEETING PER L’AMICIZIA FRA I POPOLI RIMINI 19-25 AGOSTO 2012 In occasione della 33.ma edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, che si è tenuta a Rimini sul tema: La natura dell'uomo è rapporto con l'infinito, il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato al Vescovo di Rimini il Messaggio che riportiamo di seguito: Desidero rivolgere il mio cordiale saluto a Lei, agli organizzatori e a tutti i partecipanti al Meeting per l’Amicizia fra i Popoli, giunto ormai alla XXXIII edizione. Il tema scelto quest’anno - «La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito» - risulta particolarmente significativo in vista dell’ormai imminente inizio dell’«Anno della fede», che ho voluto indire in occasione del Cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II. Parlare dell’uomo e del suo anelito all’infinito significa innanzitutto riconoscere il suo rapporto costitutivo con il Creatore. L’uomo è una creatura di Dio. Oggi questa parola – creatura – sembra quasi passata di moda: si preferisce pensare all’uomo come ad un essere compiuto in se stesso e artefice assoluto del proprio destino. La considerazione dell’uomo come creatura appare «scomoda» poiché implica un riferimento essenziale a qualcosa d’altro o meglio, a Qualcun altro – non gestibile dall’uomo – che entra a definire in modo essenziale la sua identità; un’identità relazionale, il cui primo dato è la dipendenza originaria e ontologica da Colui che ci ha voluti e ci ha creati. Eppure questa dipendenza, da cui l’uomo moderno e contemporaneo tenta di affrancarsi, non solo non nasconde o diminuisce, ma rivela in modo luminoso la grandezza e la dignità suprema dell’uomo, chiamato alla vita per entrare in rapporto con la Vita stessa, con Dio. Dire che «la natura dell’uomo è rapporto con l’infinito» significa allora dire che ogni persona è stata creata perché possa entrare in dialogo con Dio, con l’Infinito. All’inizio della storia del mondo, Adamo ed Eva sono frutto di un atto di amore di Dio, fatti a sua immagine e somiglianza, e la loro vita e il loro rapporto con il Creatore coincidevano: «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò» (Gen, 1,27). E il peccato originale ha la sua radice ultima proprio nel sottrarsi dei nostri progenitori a questo rapporto costitutivo, nel voler mettersi al posto di Dio, nel credere di poter fare senza di Lui. Anche dopo il peccato, però, rimane nell’uomo il desiderio struggente di questo dialogo, quasi una firma impressa col fuoco nella sua anima e nella sua carne dal Creatore stesso. Il Salmo 63 [62] ci aiuta a entrare nel cuore di questo discorso: «O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne, in terra arida, assetata, senz’acqua» (v. 2). Non solo la mia anima, ma ogni fibra della mia carne è fatta per trovare la sua pace, la sua realizzazione in Dio. E questa tensione è incancellabile nel cuore dell’uomo: anche quando si rifiuta o si nega Dio, non scompare la sete di infinito che abita l’uomo. Inizia invece una ricerca affannosa e sterile, di «falsi infiniti» che possano soddisfare almeno per un momento. La sete dell’anima e l’anelito della carne di cui parla il Salmista non si possono eliminare, così l’uomo, senza saperlo, si protende alla ricerca dell’Infinito, ma in direzioni sbagliate: nella droga, in una sessualità vissuta in modo disordinato, nelle tecnologie totalizzanti, nel successo ad ogni costo, persino in forme ingannatrici di religiosità. Anche le cose buone, che Dio ha creato come strade che conducono a Lui, non di rado corrono il rischio di essere assolutizzate e divenire così idoli che si sostituiscono al Creatore.Riconoscere di essere fatti per l’infinito significa percorrere un cammino di purificazione da quelli che abbiamo chiamato «falsi infiniti», un cammino di conversione del cuore e della mente. Occorre sradicare tutte le false promesse di infinito che seducono l’uomo e lo rendono schiavo. Per ritrovare veramente se stesso e la propria identità, per vivere all’altezza del proprio essere, l’uomo deve tornare a riconoscersi creatura, dipendente da Dio. Al riconoscimento di questa dipendenza – che nel profondo è la gioiosa scoperta di essere figli di Dio – è legata la possibilità di una vita veramente libera e piena. È interessante notare come san Paolo, nella Lettera ai Romani, veda il contrario della schiavitù non tanto nella libertà, ma nella figliolanza, nell’aver ricevuto lo Spirito Santo che rende figli adottivi e che ci permette di gridare a Dio: «Abbà! Padre!» (cfr 8,15). L’Apostolo delle genti parla di una schiavitù «cattiva»: quella del peccato, della legge, delle passioni della carne. A questa, però, non contrappone l’autonomia, ma la «schiavitù di Cristo» (cfr 6,16-22), anzi egli stesso si definisce: «Paolo, servo di Cristo Gesù» (1,1). Il punto fondamentale, quindi, non è eliminare la dipendenza, che è costitutiva dell’uomo, ma indirizzarla verso Colui che solo può rendere veramente liberi. A questo punto però sorge una domanda. Non è forse strutturalmente impossibile all’uomo vivere all’altezza della propria natura? E non è forse una condanna questo anelito verso l’infinito che egli avverte senza mai poterlo soddisfare totalmente? Questo interrogativo ci porta direttamente al cuore del cristianesimo. L’Infinito stesso, infatti, per farsi risposta che l’uomo possa sperimentare, ha assunto una forma finita. Dall’Incarnazione, dal momento in cui in Verbo si è fatto carne, è cancellata l’incolmabile distanza tra finito e infinito: il Dio eterno e infinito ha lasciato il suo Cielo ed è entrato nel tempo, si è immerso nella finitezza umana. Nulla allora è banale o insignificante nel cammino della vita e del mondo. L’uomo è fatto per un Dio infinito che è diventato carne, che ha assunto la nostra umanità per attirarla alle altezze del suo essere divino.Scopriamo così la dimensione più vera dell’esistenza umana, quella a cui il Servo di Dio Luigi Giussani continuamente richiamava: la vita come vocazione. Ogni cosa, ogni rapporto, ogni gioia, come anche ogni difficoltà, trova la sua ragione ultima nell’essere occasione di rapporto con l’Infinito, voce di Dio che continuamente ci chiama e ci invita ad alzare lo sguardo, a scoprire nell’adesione a Lui la realizzazione piena della nostra umanità. «Ci hai fatti per te – scriveva Agostino – e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te» (Confessioni I, 1,1). Non dobbiamo avere paura di quello che Dio ci chiede attraverso le circostanze della vita, fosse anche la dedizione di tutto noi stessi in una forma particolare di seguire e imitare Cristo nel sacerdozio o nella vita religiosa. Il Signore, chiamando alcuni a vivere totalmente di Lui, richiama tutti a riconoscere l’essenza della propria natura di essere umani: fatti per l’infinito. E Dio ha a cuore la nostra felicità, la nostra piena realizzazione umana. Chiediamo, allora, di entrare e rimanere nello sguardo della fede che ha caratterizzato i Santi, per poter scoprire i semi di bene che il Signore sparge lungo il cammino della nostra vita e aderire con gioia alla nostra vocazione. Nell’auspicare che questi brevi pensieri possano essere di aiuto per coloro che prendono parte al Meeting, assicuro la mia vicinanza nella preghiera ed auguro che la riflessione di questi giorni possa introdurre tutti nella certezza e nella gioia della fede. A Lei, Venerato Fratello, ai responsabili e agli organizzatori della manifestazione, come pure a tutti i presenti, ben volentieri imparto una particolare Benedizione Apostolica. Da Castel Gandolfo, 10 agosto 2012 Benedetto XVI APPUNTAMENTI DELLA COMUNITÀ OGGI, DOMENICA 26 AGOSTO alle ore 14.30 L'ORATORIO RIAPRE DOPO LA PAUSA ESTIVA In settimana, a partire da Giovedì 30 Agosto l'Oratorio ed il bar saranno aperti per i ragazzi e per tutti ogni pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00. Ogni sera, a partire da Lunedì 27 Agosto, l'Oratorio e il bar sono aperti dalle 20.30 alle 23.00 (escluso il Giovedì) DOMENICA 2 SETTEMBRE alle ore 10.30 SANTA MESSA PRESSO LA CASCINA CANZI NEL CONTESTO DELLA TRADIZIONALE FESTA FESTA PATRONALE DI MACHERIO in onore di San Cassiano Come Comunità Pastorale siamo invitati a partecipare alla festa e, in modo particolare, ALLA SOLENNE PROCESSIONE con l'urna di San Cassiano CHE SI TERRÀ LUNEDÌ 3 SETTEMBRE ALLE ORE 20.45 con partenza da via degli Alpini e arrivo in Piazza della Chiesa. Seguirà lo spettacolo pirotecnico. A ricordo del ministero sacerdotale nella nostra comunità pastorale di DON ERMELLINO BRAMBILLA morto a Biassono il 7 agosto 2012 La fede nel mistero della comunione dei santi che professiamo nel CREDO, ci riempie il cuore di consolazione e di speranza, ci dà la certezza che le anime dei nostri cari sono nelle mani di Dio per un abbraccio senza fine, immersi per sempre, come ama dire Papa Benedetto, nell'oceano dell'amore di Dio. Noi siamo qui oggi ad accompagnare in paradiso affidandolo all'abbraccio misericordioso del Padre, il nostro carissimo don Lino che per 15 anni in questa chiesa ha celebrato i santi misteri donandoci il Signore Gesù nell'Eucaristia e il perdono del Padre nel Sacramento della penitenza. Mentre ringraziamo il Signore per quanto ha compiuto in mezzo a noi e in tanti di noi attraverso il ministero sacerdotale di don Lino, siamo grati a don Lino per il bene che ci ha voluto e per la testimonianza di vita semplice e cordiale che ci ha donato fino all'ultimo, anche in questi ultimi quattro anni vissuti nella casa di riposo "Anni verdi", dove poco alla volta ha accettato la sua fragilità sempre crescente, la sua memoria sempre più fragile e la sua forzata dipendenza dagli altri che inizialmente gli è costata molto. Si sapeva comunque voluto bene e si sentiva in pace con il Signore, forse anche per questo non ho mai colto in lui una lamentela a parte l'iniziale fatica ad accettare la sua nuova condizione. Ricordo bene quanto ebbe a dirmi una volta: "Ho fatto il prete per tanti anni in mezzo ai malati e agli anziani, adesso qui mi è chiesto di essere semplicemente prete anch'io anziano e malato, anch'io bisognoso di tutto, in tutto come loro, ma sempre da prete". Questa comunità adesso sa di avere un amico in più, anzi un prete in più che in paradiso prega per tutti noi. Anche a nome dei preti della comunità pastorale, ringrazio l'arcivescovo Angelo per la bella lettera che abbiamo ascoltato all'inizio della messa. Ringrazio Mons. Mario Delpini nostro nuovo vicario generale che ha presieduto l'eucaristia. Mi ha telefonato per le condoglianze don Patrizio nostro nuovo vicario episcopale che è fuori diocesi ma ci assicura la sua preghiera. Lo rappresenta oggi don Luigi Bosisio incaricato per i preti anziani e malati. Ringrazio il decano don Tiziano e i sacerdoti che hanno concelebrato questa Eucaristia. Con le condoglianze di tutta la comunità, vada il nostro grazie alla carissima sorella Pina e ai nipoti e familiari di don Lino per 1'attenzione continua e delicata verso don Lino. Ringrazio infine le tante persone di Biassono che in questi anni e in diversi modi sono state vicine a don Lino. Siano certi della sua preghiera in paradiso. Don Giuseppe Galbusera Per pregare la parola in famiglia B IB BIA Domenica 26 agosto 2 Maccabei 7,1-2.20-41 Salmo 16 che precede il martirio 2 Corinzi 4,7-14 Matteo 10,28-42 Lunedì 27 agosto 1 Maccabei 6,1-17 Salmo 9 Marco 1,4-8 Martedì 28 agosto 1 Maccabei 8,1-7.12-18 Salmo 36 Luca 3,15-18 Mercoledì 29 agosto Isaia 48,22-49,6 Sal. 70 Galati 4,13-17 Marco 6,17-29 Giovedì 30 agosto 1 Maccabei 10,1-21 Salmo 30 Matteo 11,7b.11-15 Venerdì 31 agosto 1 Maccabei 15,15-23a.24 Salmo 66 Giov. 1,35-42 Sabato 1 settembre Deut. 11,1-8 Salmo 98 1Tim. 6,11-16 Giov. 14,21-24 Domenica 2 settembre Isaia 29,13-21 Salmo 84 Ebrei 12,18-25 I dopo martirio Giovanni 3,25-36 Nel nostro oratorio domenica 19 agosto 2012 si è fatto festa per il cinquantesimo compleanno DI NANDO MARIANI da sempre a servizio dell'oratorio e della nostra comunità parrocchiale VIVA IL NANDO Viva il Nando Lo incontri ovunque vai Viva il Nando Simpatico più che mai Avere cinquantanni e non sentirli neanche un po' Sempre pronto ad aiutarti Non sa dire di no Tu lo vedi ogni mattina Quando va a lavorar Lo ritrovi verso sera Alla messa parrocchial Ci son sempre tanti amici Che riunisce intorno a sé Dona gioia a chi incontra noi sappiamo il perché Viva il Nando....... Quando vai in sacrestia Stai sicuro il Nando è lì Un aiuto in oratorio Nando dice sempre sì Sulle spalle cinquant'anni E nel cuore tanto Amor Oggi vogliam ringraziarti Con gli auguri cantiamo perciò Viva il Nando....... E' IL NANDO È E' il Nando è L'amico che più ce n'è meglio è Lui è unico e insostituibile Perché il Nando tutto questo è ahahahah Ahh il Nando sa Capire tutti con grande bontà E quell'uomo che vorresti Sempre aver con te Perché il Nando tutto questo è Ohohohoh Oggi però Vogliamo stare Con te ancora un po' Per dirti che ti vogliam tanto tanto bene sì E allora Nando resta sempre qui Per dirti che ti vogliam tanto tanto bene sì E allora Nando resta sempre qui TRE RIGRAZIAMENTI Nando ha rigraziato per i canti che hanno presentato in modo vivace e gioioso il suo stile di vita Ha ringraziato tutti i presenti e quanti gli hanno permesso di collaborare nella nostra comunità. Infine ha ringraziato il Signore per i tanti doni che gli ha elargito in questi anni. QUATTRO GIORNI CATECHISTI SETTEMBRE - 2012 Presentazione LA FEDE NASCE DALL’ASCOLTO La fede è soglia che ci introduce al mistero stesso del Dio di Gesù, che mediante la Chiesa ci genera come Figli di uno stesso Padre e ci rende per sempre 'familiari' di Dio. E' bello pensare che la porta della fede è la stessa soglia che noi abbiamo varcato o varca chi diventa cristiano con il dono del Battesimo e degli altri sacramenti dell'Iniziazione cristiana. "E' possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma. Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita. Esso inizia con il Battesimo (cfr Rm 6, 4), mediante il quale possiamo chiamare Dio con il nome di Padre, e si conclude con il passaggio attraverso la morte alla vita eterna, frutto della risurrezione del Signore Gesù che, con il dono dello Spirito Santo, ha voluto coinvolgere nella sua stessa gloria quanti credono in Lui (cfr Gv 17,22)." (da: Porta Fidei) E' pur vero anche che la porta della fede è Gesù stesso: "Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo" (Gv 10,9). Gesù è il pastore che guida il gregge al pascolo, se ne prende cura e lo conduce all'ovile. Insieme è la porta che possiamo varcare per entrare nella casa di Dio. Gesù è la porta che ci fa entrare nel tempio vivo che è lui stesso per entrare progressivamente in comunione di amore con il Padre. Ecco il contenuto fondamentale della fede annunciata, celebrata e vissuta nel cammino dell'Iniziazione cristiana: Gesù è porta, tempio, dimora di Dio in mezzo agli uomini. Introdurre alla vita cristiana è quindi introdurre all'incontro con Gesù, è un lasciarsi prendere per mano e accompagnare all'incontro con Cristo nella sua e nostra dimora, la Chiesa. "La Chiesa, Madre, con l'iniziazione cristiana, genera i suoi figli e rigenera se stessa". (Cei, La formazione dei catechisti nella comunità cristiana, 2006) La comunità cristiana globalmente presa e in particolare gli adulti nella fede hanno il compito di introdurre all’incontro con Cristo, generare nella fede, essere il grembo materno della Chiesa, che dischiude, fa venire alla luce della fede i nuovi credenti. Una serie di domande allora nascono spontanee: Molti adulti, tali anagraficamente, quale consapevolezza adulta della fede hanno nella chiesa a partire dagli stessi genitori, che chiedono i sacramenti dell’Iniziazione cristiana? Il grembo che genera alla e nella fede non può non essere una comunità viva, che si lascia costantemente rigenerare nella fede. Quale cammino credente in particolare i catechisti sono chiamati a percorre per essere ‘porta’, ‘soglia’ vivente che introduce, accompagna all’incontro con Cristo? E’ pensabile un’equipe di persone che in modo unitario e significativo siano riferimento continuativo nelle nostre comunità per l’accompagnamento di genitori e ragazzi? Quali esperienza significative possono essere ricordate o suggerite per ravvivare l’itinerario credente di operatori pastorali, catechisti, educatori, genitori prima ancora di mettere a tema il loro compito educativo sul versante della fede? Non da ultimo la nostra attenzione verterà sui ragazzi, sulla loro crescita, sulle dinamiche psicologiche e pedagogiche che possano favorire nel modo migliore il varcare la soglia della fede, il lasciarsi guidare all’incontro con il Signore Gesù nella comunità cristiana. Sarà compito della riflessione proposta e dello scambio possibile nella Quattro Giorni a offrirci preziosi spunti, chiavi di lettura, piste percorribili per varcare insieme la soglia della casa del Signore gustare la soavità e la dolcezza del suo Amore. QUATTRO GIORNI CATECHISTI Tema “LA FEDE NASCE DALL’ASCOLTO” Figure dell’esperienza credente e il dono di Gesù nell’Iniziazione Cristiana RELAZIONI 1. Catechisti … sì, ma non da soli! I catechisti dentro la comunità cristiana 2. La famiglia, luogo del credito e dell’accredito della fede. Credito, accredito e debito nelle relazioni familiari. 3. I ragazzi: soggetti del cammino di fede: Sviluppo psicologico e apertura al mistero cristiano 4.Credendo in Gesù, l’uomo si abbandona tutto a Dio liberamente. La fede cristiana e il suo contenuto. ZONA PASTORALE DI MONZA CESANO MADERNO - Ore 15.00 Cineteatro Excelsior - Via S. Carlo, 20 Mercoledì 5 settembre 2012 Don Giuliano Parravicini Venerdì 7 settembre 2012 Dott.ssa Elisa Veronesi Mercoledì 12 settembre 2012 Don Samuele Marelli Venerdì 14 settembre 2012 Dott.ssa Valentina Soncini CONCOREZZO - Ore 20.45 Oratorio Parrocchiale - Via De Giorgi Martedì 4 settembre 2012 Don Ugo Lorenzi Giovedì 6 settembre 2012 Don Paolo Ciotti Martedì 11 settembre 2012 Don Emilio Gnani Giovedì 13 settembre 2012 Dott.ssa Valentina Soncini ARCIDIOCESI DI MILANO QUATTRO GIORNI CATECHISTI 2012 "LA FEDE NASCE DALL'ASCOLTO" Figure dell'esperienza credente e il dono di Gesù nell'Iniziazione Cristiana SEDE DI............................................................................................................................. Scheda di partecipazione COGNOME.......................................................................................................................... NOME.................................................................................................................................. COGNOME DA CONIUGATA ............................................................................................ VIA............................................................................................................N°..................... CAP....................................................................................................................................... FRAZIONE...................................................................................................................... COMUNE............................................................................................................................. PROVINCIA ....................................................................................................................... TELEFONO......................................................................................................................... PARROCCHIA.................................................................................................................... DECANATO....................................................................................................................... E-MAIL.................................................................................................................................. (obbligatorio per chi la possiede) Sei pregato di restituire il modulo di partecipazione compilato presso la segretaia parrocchiale entro il 3 settembre 2012. La quota di iscrizione verrà versata dalla parrocchia. Un'esperienza di crescita e di collaborazione con l'oratorio Se devo essere sincero, il primo impatto con la realtà dell'Oratorio non fu particolarmente positivo. Era una domenica di novembre, A.D. 1962, quel giorno compivo sette anni. Al mattino uscendo da Messa (in latino) mia madre mi aveva indicato l'Oratorio dicendomi che, avendo raggiunta "l'età della ragione" era tempo che iniziassi a frequentare i luoghi che la Parrocchia metteva a disposizione per una sana crescita spirituale dei ragazzi. A dire il vero era da circa un anno che mia madre mi portava a Messa con sé. Non capivo praticamente nulla della strana lingua in cui veniva celebrata, ma mi faceva pensare il fatto che una "persona" potesse stare all'interno di quella piccola particola che il sacerdote alzava al cielo; così l'andare a Messa non mi annoiava, mi incuriosiva. Nel pomeriggio, dunque, mi recai all'Oratorio: un'area circondata da mura, con un campo (meno polveroso dell'attuale) ed alcune vecchie costruzioni. Il "bar" (e se ricordo bene anche alcune aule di catechismo) si trovava in un edificio situato, grosso modo, vicino al muro che da su via Lambro, ed era dotato di una porta che dava direttamente su questa via. Osservando il muro, più o meno davanti ai gradini che accedono alla piazza della chiesa, è ancora possibile individuare la collocazione di questa porta. Entrai in questo luogo "gasatissimo" perchè, oltre ai regali del compleanno, avevo ricevuto, per la prima "uscita" all'Oratorio, come extra, la favolosa cifra di 35 lire che dilapidai in "gommoni", "tiramolla", e "farinetta di castagne". Vi trovai un mucchio di ragazzi, ma non molti dei compagni di classe che già conoscevo, ed essendo di natura un po' riservato mi sentivo a disagio. Ad un certo punto del pomeriggio ci condussero tutti, per il momento di preghiera, in una chiesina situata al piano superiore dell'edificio principale (al piano terra, se ben ricordo, si trovava un teatro) e il cui pavimento, in legno, scricchiolava in modo inquietante. Non essendoci riscaldamento,a fine giornata tornai a casa, con le mani ed i piedi congelati. Come prima esperienza non fu proprio il massimo, ma non sono abituato ad arrendermi facilmente, così tornai la domenica successiva (però avevo a disposizione solo 20 lire) e….tutte le altre. Comunque, pian piano, riuscii ad apprezzare l'utilità di questo luogo, frequentato da persone diverse e complementari, che offre le basi della vita religiosa e civile. Importante deve essere l'accoglienza verso tutti, (ricordo il mio disagio il primo giorno) e non una realtà chiusa in sé stessa riservata a pochi privilegiati; anche se il "tutti" non significa ridurre l'Oratorio ad una piazza. In questo cammino di "integrazione" fui aiutato da tante persone che sarebbe qui impossibile ricordare, vorrei solo citare: il coadiutore di allora, Don Eugenio Perego, le catechiste Augusta ed Erminia (non ricordo i cognomi) grazie alle quali mi avvicinai anche all'Azione Cattolica, iscrivendomi, in seguito, agli "aspiranti" secondo la struttura dell'AC di quei tempi; ed il catechista Malacrida Angelo, tuttora collaboratore della Parrocchia. Tra i molti ragazzi con cui feci amicizia ricordo particolarmente Norberto Gamba (ora Don Norberto) e Cesare Motta, il "mitico" Cesarino, persona alla quale rimasi legato da profonda amicizia fino alla sua scomparsa, avvenuta, mi pare, circa 15 anni fa. Non posso, naturalmente, dimenticare il parroco di allora: Don Giuseppe Albizzati (che volle l'attuale Oratorio); divenne il mio "padre spirituale" fino a quando fu fermato dalla malattia. Passarono gli anni, Don Giancarlo Noè prese il posto di Don Eugenio. Io da semplice fruitore, cominciai a collaborare più fattivamente alle varie necessità di una realtà in cui mi sentivo ormai pienamente inserito. Ciò che più mi entusiasmava e coinvolgeva era "l'Oratorio feriale": momento in cui, allora come oggi, schiere di ragazzi passavano alcune settimane dell'estate in un clima di gioco, di preghiera, di impegno. Nel 1971 Don Giancarlo venne trasferito ad altri incarichi e prima che arrivasse Don Elio (1972) l'Oratorio rimase alcuni mesi senza prete. In questo periodo il "comando" venne assunto da un laico che non aveva, neppure lontanamente, la capacità di gestione e coinvolgimento (e il "tatto" necessario con gli adolescenti) del trasferito Don: il (nutrito) gruppo di animatori si sfaldò, tutti se ne andarono, rimasi solo. Io "tenni" per un po' ma la collaborazione, con questo laico, era impossibile ed alla fine (contravvenendo ai miei principi di non resa) anch'io me ne andai. Continuai a frequentare la Chiesa ma non misi più piede in Oratorio, se non occasionalmente. Non ebbi, quindi, l'opportunità di vivere il "periodo Don Elio" anche se ho avuto modo di conoscere e stimare questo sacerdote. Ripresi nel 1994. Mi ero, da qualche anno, re-iscritto all'Azione Cattolica e l'Associazione mi aveva designato rappresentante nel Consiglio di Oratorio. Con Don Elio feci in tempo a fare una sola riunione, poi venne trasferito e gli subentrò Don Adriano Colombini. Con lui l'intesa fu immediata: collaboravo a quanto chiedeva con passione ed entusiasmo. Le mie figlie frequentavano l'Oratorio, motivo in più per rendersi disponibili. Infatti se i genitori, primi educatori alla fede, non partecipano attivamente a quanto la Comunità propone ai ragazzi, che credibilità può avere la proposta? Se l'Oratorio viene visto come "area di parcheggio" dove collocare i ragazzi, affinchè la domenica pomeriggio ci lascino tranquilli, succederà che, appena potranno farlo se ne andranno, non solo dall'Oratorio ma anche dalla Chiesa, grande è la responsabilità dei genitori in questo campo. La collaborazione delle famiglie è stato il motore che consentì, in quel periodo, la realizzazione di parecchie ed interessanti iniziative, tra cui mi piace ricordare "i lab-oratori", attività che - adattata ai tempi con genitori che sono subentrati in una giusta e opportuna rotazione - continua tutt'ora. Nel 1997 a Don Adriano venne l'idea di realizzare la Biblioteca dell'Oratorio perchè riteneva utile promuovere la cultura favorendo tempi e spazi per la lettura e l'approfondimento. Affidò la gestione a Ivano Galbiati, noto autore di apprezzati testi di storia locale, e a me. La maggior parte dei libri in dotazione è frutto della generosità dei sovicesi che, nel corso del tempo, hanno contribuito a portare il patrimonio a disposizione dei lettori, a ben 2547 volumi (al 31/12/2011). Una piccola parte (circa il 20%) è stata acquistata tenendo conto della particolare caratteristica che deve avere una biblioteca operante in oratorio, e dei gusti dei lettori (es. si sono acquistati tutti i volumi della saga di Harry Potter); quindi la struttura è in grado di offrire libri impegnativi e testi di evasione. A tutto questo vanno aggiunti una sessantina di volumi disponibili solo per la consultazione in sede (alcuni sono di pregio, risalenti a fine '800). Da circa tre anni, nel bar, è stato allestito un espositore dove è possibile reperire i periodici dell'Azione Cattolica e numerosi altri di vario genere per ogni tipo di offerta formativa. Nel dicembre 2000 venne organizzato (anche qui incoraggiati e stimolati da Don Adriano) il primo concorso letterario "Racconta il Natale" che, tra alterne vicende, è tuttora in essere e che ha permesso, grazie ai riscontri sulla stampa locale, di far conoscere, anche ai non sovicesi, l'esistenza di una (forse l'unica operativa) Biblioteca dell'Oratorio. Non possiamo dimenticare gli altri concorsi: La Cartolina più bella e Disegna la Pasqua (di quest'ultimo si sono effettuate solo quattro edizioni). La Biblioteca è una attività, indubbiamente, impegnativa e che assorbe parecchie energie, e l'unico "carburante" che può continuare a farla funzionare è solo l'interesse dei potenziali lettori e la risposta alle varie iniziative. Siamo arrivati ai nostri giorni, dove tutto continua con la dinamica ed instancabile presenza di Don Eugenio, la cui attività a favore dell'Oratorio e di tutta la comunità, è nota a tutti e non necessita commenti ma solo sostegno e un grande grazie! Per concludere, questa lunga chiacchierata, mi sento di sottoscrivere quanto detto dal nostro "Gino" su queste pagine: "l'Oratorio per me è stato un ambiente in cui ho rafforzato la mia fede e ho imparato ad apprezzare la cultura" e aggiungo che l'Oratorio è l'espressione più tipica dell'azione pastorale della Comunità, quella più naturale, quindi più efficace. L'Oratorio è un modo di comunicare che va oltre l'aggregazione ed il divertimento, in quanto proteso verso la formazione di coloro che lo frequentano. Parlando dell'Oratorio Paolo VI diceva: "… è una necessaria palestra di vita dove l'amicizia, il senso della disciplina e del bene comune, il gioco ed il rigore morale, l'istruzione religiosa, la preghiera, la letizia si fondono insieme per aiutare a crescere i giovani nell'amore alla vita." A me l'Oratorio ha dato tanto, anzi tantissimo mi auguro che con la collaborazione di tutta la Comunità, possa continuare a farlo per altri cento e più anni. Tiziano Sirtori 8 SETTEMBRE 2012 Ci troviamo all'oratorio di Sovico dalle 16.30 alle 23.00 per rievocare canti e musica insieme La cucina offrirà panini con salamella, patatine fritte ed altre prelibatezzeLa cucina offrirà panini con salamella, patatine fritte ed altre prelibatezze FERIALINO 2012 dal 3 al 7 settembre Il salto della fede Per tutti i ragazzi e le ragazze da 1^ elementare (anno di nascita 2006) fino alla 3^ media (anno di nascita 1999) Oratorio S. Giuseppe Sovico Piazza A. Riva 2 Tel. 039/2011847 ORARIO GIORNALIERO Pomeriggio ore 13.30 Apertura ACCOGLIENZA - ANIMAZIONE ore 14.30 Chiusura Oratorio Incontro di preghiera GIOCHI Break - TORNEI Ore 17.30 Cerchio di gioia - Classifica Ore 17.45 Apertura cancelli - USCITA Domenica ore 10.30 S. Messa COSTO DI ISCRIZIONE • 10,00 - Per evitare spiacevoli inconvenienti, si consiglia di portare con sè lo stretto indispensabile. - I cellulari e una quantità eccessiva di denaro all'Oratorio feriale non servono. - L'oratorio non risponde degli oggetti smarriti. - E' garantito il "SERVIZIO INFERMERIA". - A cancelli chiusi possono entrare solo le persone autorizzate. - Per uscire fuori orario occorre l'autorizzazioine dei genitori ed essere accompagnati (comunque solo in casi particolari). MODULO DI ISCRIZIONE COGNOME ................................................................................................................. NOME ................................................................................................................................. DATA DI NASCITA .............................................................................................. CLASSE FREQUENTATA ............................................................................... RESIDENTE A .................................................................................................. VIA ............................................................................................. RECAPITI TELEFONICI: CASA ....................................................................................................................................... PER EMERGENZE ................................................................................................. CELL. MADRE ............................................................................................................... CELL. PADRE ........................................................................................................... FIRMA DI UN GENITORE ............................................................................................................................................ Si ricorda che il ferialino sarà solo di pomeriggio secondo gli orari indicati nel programma. ISCRIZIONI Presso la segreteria dell'Oratorio, solo nei seguenti giorni: venerdì 31 agosto, sabato 1 e domenica 2 settembre 2012 dalle ore 16.00 alle ore 18.00. ALTRI APPUNTAMENTI I ragazzi nati nel 1998 saranno per la prima volta animatori e si troveranno mercoledì 29 agosto alle ore 17.00 in oratorio per la riunione con Don Eugenio. Giovedì 30 agosto alle ore 16.30 tutti gli animatori (anche i ragazzi del 1997) si troveranno in oratorio per organizzare il Ferialino.