DRITTO AL CUORE DI OTELLO Teatro Quirino 30/10/’12 Otello di William Shakespeare Titolo originale : The tragedy of Othello , the moor of Venice. Genere : Tragedia. Composto nel : 1603 Regia : Nanni Garella Cast : Massimo Dapporto , Maurizio Donadoni , Angelica Leo , Federica Fabiani , Gabriele Tesauri , Massimo Nicolini e Matteo Alì. Scene : Antonio Fiorentino. Luci : Gigi Saccomandi. Costumi : Claudia Perniigotti. Compagnia/Produzione : Arena del Sole-Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna. In data 30-10-’12 è andato in scena al Teatro Quirino la celebre tragedia del drammaturgo inglese William Shakespeare, l’ “Otello”. Nella Tragedia di William Shakespeare purtroppo , né “nobili” né “malvagi” riescono ad avere la meglio , si può dire che queste due “fazioni” rimangono sconfitte : Desdemona , Emilia , Roderigo assassinati , Otello suicida , Iago travolto e tradito dai suoi stessi inganni e dalla sua profonda invidia accompagnata da un forte rancore. Il dramma è caratterizzato da molteplici scelte sbagliate da parte dei personaggi , scelte che a loro volta “fanno perdere al mondo il suo equilibrio” , come l’atto estremo di Otello e il sacrificio dell’innocente e pura Desdemona. Come dopo un’eclissi di sole e di luna l’uomo resta sotto un cielo vuoto. La tragedia vede inoltre snodarsi il tema della differenza di razza , Otello è “Negro”. Iago Prova un forte sentimento di odio , invidia e rancore verso Otello , Iago non ha principi morali e disprezza completamente l’umanità. Vuole bene solo a se stesso ; secondo lui il mondo è abietto e volgare e gli uomini sono come animali incarognite che si divorano l’un l’altro. Otello invece , è l’umanità fatta persona , per lui il mondo è bello , gli uomini sono nobili e giustificano la loro esistenza nella lealtà nel’amore e nella fiducia. Troviamo quindi da un lato un’idea del mondo e della natura umana che volge lo sguardo alla convivenza , alla bellezza e all’armonia ; mentre dall’altro la totale assenza , machiavellica , di ideologia ed il pragmatismo empirico più spregiudicato e vile. Iago riesce nel suo scopo , Inserendo nella mente di Otello l’idea della gelosia e della scelleratezza di chi gli sta intorno. Quest’infamia porterà all’omicidio dell’innocente Desdemona e alla profonda crisi psicologia di Otello che si suiciderà. Corpi , labbra , amplessi immondi , schifosi sono le uniche immagine residue del bel mondo eroico di Otello, sono la “vittoria” del pragmatismo di Iago , ma sono anche lo sprofondamento dell’uomo nell’ombra, dove la nobiltà d’animo si trasforma in scelleratezza , il coraggio in codardia , e dove la tolleranza lascia rapidamente il posto al pregiudizio razziale. <<E resta solo il linguaggio sfasato e incerto , sconnesso , schizoide . l’unica vittoria di Iago consiste nel distruggere la poesia , l’eroismo , la grandezza del generale Otello , infrangendo le sue certezze di linguaggio , spingendolo all’afasia , al balbettio , in una sorta di eloquio spezzato che somiglia tanto al monologo interiore della letteratura moderna.>> Cit. Joyce , di Beckett. <<Otello è la notte. Un’immensa figura fatale. La notte è innamorata del giorno. L’africano adora la bianca. E’ grande , è augusto , è maestoso , ha al suo seguito il coraggio , la battaglia , la fanfara , la bandiera , la fama , la gloria , è Otello ; ma è nero. E allora come fa in fretta l’eroe geloso a trasformarsi in mostro! Il nero diventa “negro”. Con quanta rapidità la notte ha fatto segno alla morte.>> Cit. Victor Hugo Daniele Paulozza IV AT Bibliopoint Vallauri Teatro Quirino 30/10/2012 Otello di William Shakespeare - Nell'Otello di Dapporto, domina Iago. Nel dramma nessuno esce vincitore. Desdemona, Emilia, Roderigo assassinato, Otello suicida, Iago travolto dai sui stessi inganni. Il valore e la gentilezza di Otello fanno posto all'ipocrisia di Iago, unico personaggio ad eccellere nell'opera. Deludente invece la prova di Dapporto, unica star televisiva di molte serie italiane nell'opera. L'opera di Otello ha come tema principale la gelosia e la fragilità umana. Otello viene soggiogato da Iago, uomo ignobile e senza principi morali, uno che attacca Otello solo per invidia, per cattiveria innata che non si placa. Iago è il male, il male che riesce a trionfare sul bene, su Otello , uomo romantico e gentile. Shakespeare nell'opera mostra l'anima pura e gentile di Otello, si diverte a far emergere pian, piano la parte animale del generale che lo condurrà alla fine all'atto estremo: uccidere la moglie innocente. Tra Otello e Iago troviamo Desdemona (la poco convincente Angelica Leo) e Emilia (moglie di Iago, interpretata da un'ottima Federica Fabiani), personaggi di minore importanza, ma entrambe vittime della furia maschile. Il regista Garella mette in scena uno spettacolo piacevole e neanche noioso, se non fosse per qualche sbaglio nella cadenza dialettale di Dapporto. Un Dapporto che non convince pienamente in versione teatrale, quando sul finale, fa ridere il pubblico mentre urla il proprio dolore straziante, per aver ucciso sua moglie. Lo spettacolo è ben strutturato e scorrevole con Maurizio Donadoni capace di un' ottima interpretazione. Belle le luci e i costumi, unica pecca nella organizzazione della scena nel palco un'enorme telo bianco che viene usato fino alla fine dello spettacolo, che -forse- avrebbe dovuto rappresentare la spiaggia e l'approdo. - Bibliopoint Vallauri Alessio Arcangeli