Indice

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Indice
Prefazione
di Federico Ghizzoni
Presentazione
di Michele Rutigliano
1
2
anormativadiriferimentoeglischemidelbilanciobancario
L
di Rosanna Vicari e Emmanuele Berselli
1.1
Premessa
1.2
Il quadro normativo di riferimento
1.2.1 La normativa europea e i principi contabili applicabili
1.2.2 La normativa italiana
1.2.3 Le Istruzioni di Banca d’Italia
1.3
La presentazione del bilancio secondo lo IAS 1
1.3.1 Finalità e ambito di applicazione
1.3.2 Scopo e contenuto del bilancio
1.3.3 Principi generali
1.4
Il bilancio bancario nella disciplina di Banca d’Italia
1.5
Lo stato patrimoniale
1.6
Il conto economico
1.7
Il prospetto della redditività complessiva
1.8
Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto
1.9
Il rendiconto finanziario
1.10 Il contenuto della nota integrativa
1.11 Un’annotazione conclusiva
ttivitàmaterialieattivitàimmaterialinelbilanciobancario
A
di Maurizio Ferrero e Federico Bartesaghi
2.1
Premessa
2.2
Le attività materiali: visione di insieme e rilevanza nei bilanci
bancari
2.3
Le attività materiali: origine, rilevazione e classificazione
XXI
XXV
1
1
1
1
2
2
4
4
4
6
10
12
20
27
30
31
33
36
37
37
37
39
VIII
Indice
2.4
2.5
2.6
2.7
2.8
2.9
2.10
Le attività materiali: valutazione iniziale e valutazioni successive 41
Le attività materiali: peculiarità del bilancio bancario
e informativa di bilancio
49
Le attività immateriali: visione di insieme e rilevanza nei bilanci
bancari
51
Le attività immateriali: origine, rilevazione e classificazione
52
Le attività immateriali: valutazione iniziale e valutazioni successive 55
2.8.1 Attività immateriali acquisite dall’esterno
55
2.8.2 Attività immateriali acquisite tramite aggregazioni
di imprese
56
2.8.3 Attività immateriali generate internamente
57
Le attività immateriali: peculiarità del bilancio bancario e
informativa di bilancio
63
Conclusioni
64
2.10.1 Immobilizzazioni materiali
64
2.10.2 Immobilizzazioni immateriali
65
3
I titolielepartecipazioni(nelbilanciodell’impresaenelconsolidato) 69
di Loris Bierti e Maurizio Polato
3.1
Premessa
69
3.2
Le categorie di attività finanziarie previste dallo IAS 39
71
3.2.1 Definizione di strumenti finanziari
71
3.2.2 La classificazione degli strumenti finanziari
72
3.3
La valutazione successiva all’iscrizione iniziale: definizioni
e scelte operative
79
3.3.1 L&R, HTM e AFS: costo ammortizzato ed impairment
79
3.3.2 HFT, FVTPL e AFS: fair value. Gerarchia dei livelli
e modalità di determinazione
93
3.4
Le partecipazioni
106
3.5
Conclusioni
116
4
Icrediti
di Stefano Grumolato e Nicolò Ascatigno
4.1
Premessa
4.2
Breve disamina delle principali modalità di contabilizzazione
del portafoglio crediti nell’alveo del Principio contabile
internazionale IAS 39
4.2.1 Rilevazione iniziale e valutazione successiva dei crediti
4.2.2 Valutazione dell’impairment sul portafoglio crediti
4.3
Le fasi di vita del credito
4.3.1 La concessione ed il perfezionamento
4.3.2 La gestione ordinaria ed il monitoraggio
4.3.3 La gestione del credito anomalo
4.4
Le recenti modifiche alle categorie della qualità del credito
117
117
117
119
121
123
123
124
126
127
IX
Indice
4.4.1
4.4.2
4.4.3
4.5
5.
6.
Il contesto normativo
Non performing exposures (NPE)
Le nuove categorie della qualità del credito secondo
Banca d’Italia
4.4.3.1 Sofferenze
4.4.3.2 Inadempienze probabili (Unlikely To Pay)
4.4.3.3 Esposizioni scadute e/o sconfinate deteriorate
4.4.4 Esposizioni oggetto di concessioni
(c.d. forbearance measures)
4.4.5 Criteri di uscita dallo stato di forborne
4.4.6 Performing exposures (bonis secondo la definizione
di Banca d’Italia)
La classificazione dei crediti e la contabilizzazione
delle provisions
4.5.1 La classificazione e la valutazione del credito in bonis
4.5.2 La classificazione e la valutazione del credito in
past due (Default)
4.5.3 La classificazione e la valutazione del credito
ad inadempienza probabile (Default)
4.5.4 La classificazione e la valutazione del credito
a sofferenza (Default)
4.5.5 Voci di bilancio impattate ed informazioni contenute
nella nota integrativa
127
127
129
129
129
129
130
131
132
133
134
135
136
138
139
Strumentifinanziariderivatiestrutturati
di Emmanuele Berselli
5.1
Premessa
5.2
La definizione degli strumenti finanziari derivati
5.2.1 La definizione dello IAS 39
5.2.2 Le definizioni della Circolare 262/2005 di Banca d’Italia
5.3
Classificazione e valutazione dei derivati
5.4
Derivati di negoziazione
5.5
Derivati impliciti e strumenti strutturati
5.6
Derivati di copertura: tipologie, modalità di contabilizzazione
e documentazione per la verifica dell’efficacia
5.7
Il trattamento dei derivati infragruppo nel bilancio consolidato
5.8
La disclosure dei derivati nel bilancio bancario
5.9
Conclusioni e prospettive
141
astimadelfairvalue degli equityinstrumentsnonquotati
L
di Lorenzo Faccincani
6.1
Premessa
6.2
La configurazione di valore e la unit of account rilevanti
ai fini della valutazione
171
141
141
141
143
145
147
151
157
167
168
169
171
173
X
Indice
6.3
6.4
6.5
7
Le metodologie di stima del valore equo
degli equity instruments non quotati
6.3.1 Il market approach
6.3.2 L’income approach
6.3.2.1 Il Discounted Cash Flow
6.3.2.2 Il Dividend Discount Model
6.3.3 L’Adjusted Net Asset method
L’informativa di bilancio sulle tecniche di valutazione dei titoli
di capitale non quotati
Osservazioni conclusive
L’IFRS9–Financialinstruments
di Chiara Del Prete
7.1
Introduzione
7.1.1 La riforma dello IAS 39
7.1.2 Omologazione, discussioni in corso su linee guida
interpretative e raccomandazioni delle autorità
di supervisione
7.2
Classificazione e misurazione degli strumenti finanziari
7.2.1 Obiettivo e ambito di applicazione
7.2.2 Categorie contabili dell’attivo e fair value option
7.2.3 Caratteristiche contrattuali ammissibili al costo
ammortizzato, verifica «SPPI» e «benchmark test»
7.2.4 Classificazione delle attività finanziarie sulla base
della verifica del modello di gestione
7.2.5 Classificazione delle passività finanziarie
7.2.6 Nuova disclosure sulla classificazione di attività
e passività finanziarie
7.3
Impairment
7.3.1 Ambito di applicazione
7.3.2 Riconoscimento contabile delle perdite attese
e classificazione in stadi
7.3.3 Implicazioni di alto livello del modello della perdita
attesa
7.3.4 Linee guida del Comitato di Basilea e ricorso
ad espedienti pratici per l’implementazione
7.3.5 Indicatori forward-looking e presunzione relativa
per i crediti scaduti da 30 giorni
7.3.6 Indicatori di incremento significativo del rischio
di credito
7.3.7 Misurazione della perdita attesa
7.3.8 Applicazione agli impegni creditizi, alle garanzie
finanziarie e al credito rotativo
178
180
189
190
201
202
205
208
211
211
211
213
216
216
217
219
225
229
230
231
231
231
235
236
239
242
245
248
XI
Indice
7.3.9
7.4
7.5
7.6
7.7
8
9.
Casi speciali: modello semplificato, crediti
originati/acquistati deteriorati e crediti modificati
7.3.10 Nuova disclosure sull’impairment
Hedge accounting
7.4.1 Principali cambiamenti rispetto alle disposizioni
dello IAS 39
7.4.2 Nuove disposizioni in tema di efficacia delle coperture
e «ribilanciamento» delle coperture
7.4.3 Allargamento del perimetro degli elementi coperti
e degli strumenti di copertura
7.4.4 Casi particolari: «own-use contracts», opzioni e contratti
forward come strumenti di copertura, coperture
per rischio di credito
7.4.5 Macrohedge
7.4.6 Nuova disclosure sull’hedge accounting
Regole e note illustrative per la prima applicazione
7.5.1 Regole di prima applicazione
7.5.2 Disclosure di prima applicazione
Impatti sui bilanci delle banche europee
Impatti organizzativi e sfide implementative
CashGeneratingUniteimpairmenttest
di Francesco Pau
8.1
L’avviamento
8.2
Le Cash Generating Unit
8.3
Il Test di Impairment
8.3.1 L’impianto concettuale del processo di impairment test
8.3.2 I corporate assets e l’impairment test di secondo livello
8.3.3 Il raccordo tra il bilancio consolidato e il bilancio
separato
8.3.4 Il valore recuperabile: concetti di «value in use»
e di «fair value»
8.3.5 Le valutazioni basate sui flussi: profili applicativi
e scelte metodologiche
8.4
La rappresentazione del test di impairment nelle note
al bilancio
8.5
Considerazioni conclusive
Valored’usoeimpairmenttestsull’avviamentonelbilancio
dellebanche,tradiscrezionalitàvalutativa,incertezzemetodologiche,
ipotesidirevisionedeltrattamentocontabile
di Michele Rutigliano
9.1
Premessa
9.2
La stima dei flussi finanziari
249
251
252
252
253
254
257
258
259
259
259
261
262
266
271
271
274
279
279
281
281
283
284
291
293
295
295
300
XII
Indice
9.3
9.4
9.5
9.6
9.7
10
11
I tassi di attualizzazione
Le analisi di sensitività
Riorganizzazioni aziendali e impairment test
Valore d’uso e impairment test nelle banche italiane:
considerazioni conclusive
Verso una riconsiderazione del trattamento contabile
dell’avviamento: ritorno all’ammortamento?
Accantonamentiepassivitàpotenziali
di Vito Antonini e Pietro Dalle Vedove
10.1 Premessa
10.2 Il contesto normativo: lo IAS 37 e la Circolare Banca d’Italia
n. 262 e le Istruzioni per la redazione dei bilanci degli
Intermediari finanziari emanate da Banca d’Italia
il 15 dicembre 2015
10.2.1 La definizione di Provisions e Contingent liabilities
10.2.2 I criteri di rilevazione di Provisions
e Contingent liabilities
10.2.3 I criteri di misurazione
10.2.4 Informativa richiesta
10.2.5 Cenni a specifiche fattispecie bancarie previste
dai principi contabili internazionali
10.3 Accantonamenti e passività potenziali nei bilanci delle banche
10.3.1 Principali fattispecie e relative modalità di gestione
10.3.2 Descrizione delle principali metodologie di stima,
contabilizzazione e revisione delle provisions
10.4 Il contesto italiano: l’informativa nei bilanci delle banche
10.5 Il contesto Europeo: analisi dei fondi rischi e oneri nei bilanci
delle principali Banche Inglesi, Spagnole, Francesi e Tedesche
10.5.1 La composizione dei fondi rischi ed oneri nel bilancio
delle principali Banche Europe
10.5.2 L’informativa fornita nel bilancio delle principali
Banche Europee con riferimento ai fondi rischi e oneri
10.5.3 Confronto con i principali player italiani: analogie,
differenze, spunti di riflessione
10.6 Conclusioni
Leoperazionidigestionestraordinaria
di Giovanni Ferraioli
11.1 Premessa
11.2 Il quadro di riferimento per la rilevazione contabile
delle operazioni di gestione straordinaria nelle banche
11.3 Ambito di applicazione e definizioni
11.4 Il purchase methodapplicato alle banche
310
318
323
325
328
337
337
338
338
340
343
347
349
352
352
356
358
363
363
367
368
371
373
373
373
375
378
XIII
Indice
11.5
11.6
11.7
11.8
12
Implicazioni operative successive nelle operazioni
di business combinationnel settore bancario
L’informativa di bilancio
La rilevazione delle operazioni tra entità sotto controllo comune
Conclusioni
afiscalitàdirettaelacontabilizzazionedelleimposteanticipate
L
edifferite
di Michele Paolillo, Mauro Lagnese e Marco Miccoli
12.1 Introduzione
12.2 La fiscalità diretta nelle banche, nelle imprese di assicurazione
e negli intermediari finanziari
12.2.1 L’imposta sul reddito di impresa
12.2.1.1 Principi generali di determinazione
e aliquota d’imposta
12.2.1.2 Fiscalità e principi contabili internazionali
12.2.1.3 Le norme applicabili alle banche
e agli intermediari finanziari
12.2.1.4 Le norme specifiche applicabili alle imprese
di assicurazione
12.2.1.5 Le norme applicabili alle operazioni di leasing
finanziario e di factoring
12.2.1.6 La trasformazione delle imposte anticipate
in crediti di imposta
12.2.1.7 Il consolidato fiscale
12.2.2 L’imposta regionale sulle attività produttive
12.2.2.1 Principi generali di determinazione
e aliquota d’imposta
12.2.2.2 La disciplina IRAP applicabile alle banche,
agli altri intermediari finanziari e alle
imprese di assicurazione
12.3 Aspetti contabili della fiscalità corrente e differita. Rilevazione,
valutazione e informativa di bilancio
12.3.1 La rilevazione contabile delle imposte correnti
12.3.2 La rilevazione delle imposte differite
12.3.3 La valutazione delle imposte differite attive
e il probability test
12.4 La fiscalità e i requisiti prudenziali di vigilanza
12.4.1 Le imposte differite ed il patrimonio di vigilanza
delle banche
12.4.2 Le imposte differite nel regime di vigilanza Solvency II
per le imprese di assicurazione
391
393
394
398
401
401
401
402
402
407
408
416
421
428
430
433
434
437
444
446
447
454
458
459
462
XIV
13
14
15
Indice
atrimonionettocontabile,fondipropri,adeguatezzapatrimoniale
P
di Maurizio Cravero e Alessandro Maldifassi
13.1 Il patrimonio netto contabile secondo i principi contabili
internazionali
13.1.1 La distinzione fra passività e patrimonio netto
13.1.2 Gli strumenti ibridi
13.2 I Fondi propri
13.2.1 Il Capitale primario di Classe I (CET 1)
13.2.2 Il Capitale aggiuntivo di Classe I (AT 1)
13.2.3 Il Capitale di Classe II (Tier 2)
13.3 Confronto fra la definizione di Patrimonio netto
e Fondi propri
13.4 La valutazione dell’adeguatezza patrimoniale nell’attuale
contesto regolamentare
13.4.1 Descrizione dei principali ratios patrimoniali con focus
sulle modalità di quantificazione del rischio attraverso
i Risk Weighted Assets
13.4.2 Livelli minimi, buffer e target di capitale
13.5 Le novità regolamentari: Basilea 3 e oltre
13.6 Verso un ritorno al metodo standard?
13.7 Verso l’Unione Bancaria
13.8 Il Value Based Management Frameworke la pianificazione
del capitale nel nuovo contesto
465
465
465
468
469
471
473
474
475
475
477
480
481
485
487
488
L’informativadisettore
di Roberto Bottiglia
14.1 Premessa
14.2 L’informativa di settore nel quadro della disciplina di bilancio
14.3 L’evoluzione delle strategie bancarie
14.4 L’informativa di settore nel bilancio di un gruppo di grandi banche
14.4.1 L’orizzonte dell’indagine
14.4.2 La rappresentazione dell’informativa di settore:
gli aspetti formali
14.4.3 La rappresentazione dell’informativa di settore: i contenuti
14.5 Spunti critici e conclusioni
493
ischiepolitichedicopertura.LeinformazionidellaNotaIntegrativa
R
di Michele Rutigliano e Luca Triban
15.1 Il principio contabile IFRS 7 e la Circolare della Banca d’Italia
n. 262/2005
15.2 Il rischio di credito
15.2.1 Informazioni di natura qualitativa
15.2.2 Informazioni di natura quantitativa
15.3 Il rischio di mercato
525
493
493
496
501
501
504
510
517
525
527
527
531
543
XV
Indice
15.4
15.5
15.6
15.7
16
17
18
15.3.1 Il portafoglio di negoziazione. Informazioni di natura
qualitativa
15.3.2 Il portafoglio di negoziazione. Informazioni di natura
quantitativa
15.3.3 Il portafoglio bancario. Informazioni di natura qualitativa
15.3.4 Il portafoglio bancario. Informazioni di natura quantitativa
Il rischio di liquidità
15.4.1 Informazioni di natura qualitativa
15.4.2 Informazioni di natura quantitativa
Il rischio operativo
Altri rischi
Considerazioni conclusive sulla Sezione E della Nota Integrativa
543
545
547
548
552
552
554
557
558
559
I lbilanciodelleSocietàdiGestionedelRisparmio
di Emanuele Maria Carluccio e Anna Loiodice
16.1 Le Società di Gestione del Risparmio: aspetti definitori
ed evoluzione dell’inquadramento giuridico
16.2 La normativa di riferimento in materia di bilancio delle SGR
16.2.1 Regole comuni a tutti i destinatari
16.2.2 Regole specifiche per le SGR
16.3 Gli schemi di bilancio delle SGR
16.3.1 La relazione sulla gestione
16.3.2 Lo Stato Patrimoniale
16.3.3 Il Conto Economico
16.3.4 Il Prospetto della redditività complessiva, il Rendiconto
finanziario (metodo diretto e indiretto) e il Prospetto
delle variazioni del Patrimonio Netto
16.3.5 La Nota Integrativa
16.4 Il settore delle SGR
563
I lbilanciodelleSocietàdiIntermediazioneMobiliare
di Emanuele Maria Carluccio e Enrico Demartini
17.1 Introduzione: l’evoluzione della normativa
17.2 Il mercato delle SIM
17.3 La normativa di riferimento e gli schemi del bilancio SIM
17.4 Nota integrativa, sezioni e completezza informativa
17.5 Patrimonio netto contabile, fondi propri, adeguatezza patrimoniale
17.6 Relazione sulla gestione
605
I lbilanciodellesocietàdiCreditoalConsumo
di Umberto Filotto, Fernando Mastidoro e Giuseppe Piano Mortari
18.1 Il credito ai consumatori in Italia
18.2 Il quadro normativo di riferimento per la redazione
del bilancio delle società di credito al consumo
635
563
577
578
580
580
580
582
587
590
594
601
605
608
616
623
626
630
635
638
XVI
Il bilancio della banca e degli altri intermediari finanziari
18.3
18.4
18.5
18.6
18.7
19
20
18.2.1 Gli operatori del credito al consumo: una tassonomia
possibile
18.2.2 Il quadro normativo di riferimento e la potestà
regolamentare della Banca d’Italia in materia di bilanci
delle società di credito al consumo
Il bilancio separato delle società di credito al consumo
18.3.1 La struttura del bilancio delle società di credito al consumo
18.3.2 Gli schemi di Stato Patrimoniale e di Conto Economico
18.3.3 Gli schemi di Nota Integrativa
La regolamentazione prudenziale prevista nella Circolare
n. 288 del 3 aprile 2015 (cenni)
I principali aggregati del bilancio delle società di credito
al consumo
18.5.1 I crediti
18.5.2 Le attività fiscali anticipate
18.5.3 I debiti
Gli altri documenti contabili
18.6.1 Il prospetto della redditività complessiva
18.6.2 Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto
18.6.3 Il rendiconto finanziario
18.6.4 La relazione sulla gestione
Conclusioni
638
641
645
645
648
652
660
663
664
665
668
670
670
671
671
672
673
Ilbilanciodellesocietàdifactoring
di Antonio Gaveglio
19.1 Premessa
19.2 Il business del factoring
19.3 I concetti di plafond debitore e di fido cedenti
19.4 La contabilità sistematica degli eventi caratteristici
e i sub ledgers
19.5 La derecognition/recognition dei crediti ceduti secondo
lo IAS 39
19.6 Gli schemi di Bilancio e la Nota Integrativa
19.7 Sintesi e conclusioni
675
I lbilanciodellesocietàdileasing
di Matteo Cavazzoli e Alessandro Frera
20.1 Premessa
20.2 La collocazione in bilancio
20.2.1 Il locatore (o lessor)
20.2.2 L’utilizzatore/locatario (o lessee)
20.2.3 Casi particolari
20.3 I criteri di rilevazione e di rappresentazione in bilancio
20.3.1 Contratti stipulati ma non decorsi
703
675
675
681
683
687
693
702
703
707
707
708
708
709
709
XVII
Indice
20.4
20.5
20.6
21
22
20.3.1.1 La contabilità e il bilancio del locatore
20.3.1.2 La contabilità e il bilancio dell’utilizzatore
20.3.2 Contratti decorsi
20.3.2.1 La prima rilevazione del leasing finanziario
da parte del locatore
20.3.2.2 La prima rilevazione del leasing operativo
da parte del locatore
20.3.2.3 La prima rilevazione del leasing finanziario
da parte del locatario
20.3.2.4 La prima rilevazione del leasing operativo
da parte del locatario
20.3.3 Contratti risolti
20.3.4 Beni rivenienti da leasing
La valutazione successiva
20.4.1 Il costo ammortizzato
20.4.1.1 La rilevazione del costo ammortizzato
da parte del locatore
20.4.1.2 La rilevazione del costo ammortizzato
da parte del locatario
20.4.2 Le esposizioni deteriorate
20.4.3 Gli interessi di mora
20.4.4 I beni rivenienti da leasing
Aspetti fiscali della gestione del leasing
Riflessioni conclusive: evoluzione dello IAS 17
709
710
711
711
712
713
713
714
714
715
715
715
717
718
719
720
722
723
Ilbilanciodelleimpresediassicurazione
di Flavio Pichler e Massimo Romano
21.1 Profili gestionali delle imprese di assicurazione
21.2 Il bilancio delle imprese di assicurazione
21.2.1 Riferimenti normativi
21.2.2 Il bilancio secondo i principi contabili nazionali
21.2.3 Il bilancio assicurativo secondo i principi contabili
internazionali
21.2.4 Lo sviluppo della reportistica assicurativa in Solvency II
21.2.5 IFRS 4 – Fase II
725
I lbilancioconsolidatodeigruppibancari
di Antonio Proto
22.1 Introduzione
22.2 La determinazione dell’area di consolidamento
22.3 La verifica dell’omogeneità dei bilanci individuali
22.4 L’eliminazione delle operazioni infragruppo
22.5 Il consolidamento delle partecipazioni di controllo
22.6 La valutazione delle altre partecipazioni
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725
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780
XVIII
Il bilancio della banca e degli altri intermediari finanziari
22.7
22.8
23
24
Gli schemi di bilancio
L’analisi della redditività di gruppo e la leva azionaria
arelazionesullagestionenelbilanciodellebanche
L
di Raffaele Mazzeo
23.1 Introduzione
23.2 Il management commentary nell’ordinamento italiano
23.2.1 La Relazione sulla gestione nel Codice civile
23.2.2 La Relazione sulla gestione nella normativa
di Banca d’Italia e Consob
23.2.2.1 La Relazione sulla gestione nella normativa
di Banca d’Italia
23.2.2.2 La Relazione sulla gestione nella normativa
Consob
23.2.2.3 I documenti congiunti Banca d’Italia, Consob
e IVASS del 6 febbraio 2009 e del 4 marzo 2010
23.3 La relazione sulla gestione nel sistema IAS/IFRS:
il management commentary
23.4 La relazione sulla gestione dei bilanci 2014 di alcune banche italiane
23.4.1 La Relazione sulla gestione del Gruppo Banco Popolare
23.4.2 La Relazione sulla gestione del Gruppo Monte
dei Paschi di Siena
23.4.3 La Relazione sulla gestione del Gruppo IBL
23.4.4 La Relazione sulla gestione di Banca BCC Don Rizzo
23.5 La relazione sulla gestione quale strumento strategico
di comunicazione
23.5.1 Banco Popolare: attraverso la Relazione sulla gestione
si trasmette il senso di responsabilità degli amministratori
e la capacità di affrontare il futuro scenario
23.5.2 Monte dei Paschi di Siena: nel momento più critico
emerge la forza del capitale extra-finanziario
23.5.3 IBL: un player ad elevata redditività
23.5.4 BCC Don Rizzo: la difesa della «biodiversità», ma anche
attenzione alla gestione dei rischi e alle performance
23.6 Conclusioni
I lBilancioIntegratocomeevoluzionedeibilancidibanche
eimpresediassicurazione
di Annamaria Bradamante e Giorgio Valentinuz
24.1 Premessa
24.2 Nascita dell’Integrated reporting e creazione del consenso
24.3 L’Integrated reporting: i concetti chiave
24.4 I benefici attesi e i benefici dimostrati
24.5 Le criticità dell’IR
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XIX
Indice
24.6
24.7
24.8
L’integrato nel settore assicurativo e bancario
Gli scenari futuri
Conclusioni
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828
830
Appendice1–Ilbilanciointegrato:ilcasoUniCredit
di Gaia Ghirardi
833
Appendice2–Ilbilanciointegrato:ilcasoAssicurazioniGenerali
di Annamaria Bradamante
840
Autori
847
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