Indice Prefazione di Federico Ghizzoni Presentazione di Michele Rutigliano 1 2 anormativadiriferimentoeglischemidelbilanciobancario L di Rosanna Vicari e Emmanuele Berselli 1.1 Premessa 1.2 Il quadro normativo di riferimento 1.2.1 La normativa europea e i principi contabili applicabili 1.2.2 La normativa italiana 1.2.3 Le Istruzioni di Banca d’Italia 1.3 La presentazione del bilancio secondo lo IAS 1 1.3.1 Finalità e ambito di applicazione 1.3.2 Scopo e contenuto del bilancio 1.3.3 Principi generali 1.4 Il bilancio bancario nella disciplina di Banca d’Italia 1.5 Lo stato patrimoniale 1.6 Il conto economico 1.7 Il prospetto della redditività complessiva 1.8 Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto 1.9 Il rendiconto finanziario 1.10 Il contenuto della nota integrativa 1.11 Un’annotazione conclusiva ttivitàmaterialieattivitàimmaterialinelbilanciobancario A di Maurizio Ferrero e Federico Bartesaghi 2.1 Premessa 2.2 Le attività materiali: visione di insieme e rilevanza nei bilanci bancari 2.3 Le attività materiali: origine, rilevazione e classificazione XXI XXV 1 1 1 1 2 2 4 4 4 6 10 12 20 27 30 31 33 36 37 37 37 39 VIII Indice 2.4 2.5 2.6 2.7 2.8 2.9 2.10 Le attività materiali: valutazione iniziale e valutazioni successive 41 Le attività materiali: peculiarità del bilancio bancario e informativa di bilancio 49 Le attività immateriali: visione di insieme e rilevanza nei bilanci bancari 51 Le attività immateriali: origine, rilevazione e classificazione 52 Le attività immateriali: valutazione iniziale e valutazioni successive 55 2.8.1 Attività immateriali acquisite dall’esterno 55 2.8.2 Attività immateriali acquisite tramite aggregazioni di imprese 56 2.8.3 Attività immateriali generate internamente 57 Le attività immateriali: peculiarità del bilancio bancario e informativa di bilancio 63 Conclusioni 64 2.10.1 Immobilizzazioni materiali 64 2.10.2 Immobilizzazioni immateriali 65 3 I titolielepartecipazioni(nelbilanciodell’impresaenelconsolidato) 69 di Loris Bierti e Maurizio Polato 3.1 Premessa 69 3.2 Le categorie di attività finanziarie previste dallo IAS 39 71 3.2.1 Definizione di strumenti finanziari 71 3.2.2 La classificazione degli strumenti finanziari 72 3.3 La valutazione successiva all’iscrizione iniziale: definizioni e scelte operative 79 3.3.1 L&R, HTM e AFS: costo ammortizzato ed impairment 79 3.3.2 HFT, FVTPL e AFS: fair value. Gerarchia dei livelli e modalità di determinazione 93 3.4 Le partecipazioni 106 3.5 Conclusioni 116 4 Icrediti di Stefano Grumolato e Nicolò Ascatigno 4.1 Premessa 4.2 Breve disamina delle principali modalità di contabilizzazione del portafoglio crediti nell’alveo del Principio contabile internazionale IAS 39 4.2.1 Rilevazione iniziale e valutazione successiva dei crediti 4.2.2 Valutazione dell’impairment sul portafoglio crediti 4.3 Le fasi di vita del credito 4.3.1 La concessione ed il perfezionamento 4.3.2 La gestione ordinaria ed il monitoraggio 4.3.3 La gestione del credito anomalo 4.4 Le recenti modifiche alle categorie della qualità del credito 117 117 117 119 121 123 123 124 126 127 IX Indice 4.4.1 4.4.2 4.4.3 4.5 5. 6. Il contesto normativo Non performing exposures (NPE) Le nuove categorie della qualità del credito secondo Banca d’Italia 4.4.3.1 Sofferenze 4.4.3.2 Inadempienze probabili (Unlikely To Pay) 4.4.3.3 Esposizioni scadute e/o sconfinate deteriorate 4.4.4 Esposizioni oggetto di concessioni (c.d. forbearance measures) 4.4.5 Criteri di uscita dallo stato di forborne 4.4.6 Performing exposures (bonis secondo la definizione di Banca d’Italia) La classificazione dei crediti e la contabilizzazione delle provisions 4.5.1 La classificazione e la valutazione del credito in bonis 4.5.2 La classificazione e la valutazione del credito in past due (Default) 4.5.3 La classificazione e la valutazione del credito ad inadempienza probabile (Default) 4.5.4 La classificazione e la valutazione del credito a sofferenza (Default) 4.5.5 Voci di bilancio impattate ed informazioni contenute nella nota integrativa 127 127 129 129 129 129 130 131 132 133 134 135 136 138 139 Strumentifinanziariderivatiestrutturati di Emmanuele Berselli 5.1 Premessa 5.2 La definizione degli strumenti finanziari derivati 5.2.1 La definizione dello IAS 39 5.2.2 Le definizioni della Circolare 262/2005 di Banca d’Italia 5.3 Classificazione e valutazione dei derivati 5.4 Derivati di negoziazione 5.5 Derivati impliciti e strumenti strutturati 5.6 Derivati di copertura: tipologie, modalità di contabilizzazione e documentazione per la verifica dell’efficacia 5.7 Il trattamento dei derivati infragruppo nel bilancio consolidato 5.8 La disclosure dei derivati nel bilancio bancario 5.9 Conclusioni e prospettive 141 astimadelfairvalue degli equityinstrumentsnonquotati L di Lorenzo Faccincani 6.1 Premessa 6.2 La configurazione di valore e la unit of account rilevanti ai fini della valutazione 171 141 141 141 143 145 147 151 157 167 168 169 171 173 X Indice 6.3 6.4 6.5 7 Le metodologie di stima del valore equo degli equity instruments non quotati 6.3.1 Il market approach 6.3.2 L’income approach 6.3.2.1 Il Discounted Cash Flow 6.3.2.2 Il Dividend Discount Model 6.3.3 L’Adjusted Net Asset method L’informativa di bilancio sulle tecniche di valutazione dei titoli di capitale non quotati Osservazioni conclusive L’IFRS9–Financialinstruments di Chiara Del Prete 7.1 Introduzione 7.1.1 La riforma dello IAS 39 7.1.2 Omologazione, discussioni in corso su linee guida interpretative e raccomandazioni delle autorità di supervisione 7.2 Classificazione e misurazione degli strumenti finanziari 7.2.1 Obiettivo e ambito di applicazione 7.2.2 Categorie contabili dell’attivo e fair value option 7.2.3 Caratteristiche contrattuali ammissibili al costo ammortizzato, verifica «SPPI» e «benchmark test» 7.2.4 Classificazione delle attività finanziarie sulla base della verifica del modello di gestione 7.2.5 Classificazione delle passività finanziarie 7.2.6 Nuova disclosure sulla classificazione di attività e passività finanziarie 7.3 Impairment 7.3.1 Ambito di applicazione 7.3.2 Riconoscimento contabile delle perdite attese e classificazione in stadi 7.3.3 Implicazioni di alto livello del modello della perdita attesa 7.3.4 Linee guida del Comitato di Basilea e ricorso ad espedienti pratici per l’implementazione 7.3.5 Indicatori forward-looking e presunzione relativa per i crediti scaduti da 30 giorni 7.3.6 Indicatori di incremento significativo del rischio di credito 7.3.7 Misurazione della perdita attesa 7.3.8 Applicazione agli impegni creditizi, alle garanzie finanziarie e al credito rotativo 178 180 189 190 201 202 205 208 211 211 211 213 216 216 217 219 225 229 230 231 231 231 235 236 239 242 245 248 XI Indice 7.3.9 7.4 7.5 7.6 7.7 8 9. Casi speciali: modello semplificato, crediti originati/acquistati deteriorati e crediti modificati 7.3.10 Nuova disclosure sull’impairment Hedge accounting 7.4.1 Principali cambiamenti rispetto alle disposizioni dello IAS 39 7.4.2 Nuove disposizioni in tema di efficacia delle coperture e «ribilanciamento» delle coperture 7.4.3 Allargamento del perimetro degli elementi coperti e degli strumenti di copertura 7.4.4 Casi particolari: «own-use contracts», opzioni e contratti forward come strumenti di copertura, coperture per rischio di credito 7.4.5 Macrohedge 7.4.6 Nuova disclosure sull’hedge accounting Regole e note illustrative per la prima applicazione 7.5.1 Regole di prima applicazione 7.5.2 Disclosure di prima applicazione Impatti sui bilanci delle banche europee Impatti organizzativi e sfide implementative CashGeneratingUniteimpairmenttest di Francesco Pau 8.1 L’avviamento 8.2 Le Cash Generating Unit 8.3 Il Test di Impairment 8.3.1 L’impianto concettuale del processo di impairment test 8.3.2 I corporate assets e l’impairment test di secondo livello 8.3.3 Il raccordo tra il bilancio consolidato e il bilancio separato 8.3.4 Il valore recuperabile: concetti di «value in use» e di «fair value» 8.3.5 Le valutazioni basate sui flussi: profili applicativi e scelte metodologiche 8.4 La rappresentazione del test di impairment nelle note al bilancio 8.5 Considerazioni conclusive Valored’usoeimpairmenttestsull’avviamentonelbilancio dellebanche,tradiscrezionalitàvalutativa,incertezzemetodologiche, ipotesidirevisionedeltrattamentocontabile di Michele Rutigliano 9.1 Premessa 9.2 La stima dei flussi finanziari 249 251 252 252 253 254 257 258 259 259 259 261 262 266 271 271 274 279 279 281 281 283 284 291 293 295 295 300 XII Indice 9.3 9.4 9.5 9.6 9.7 10 11 I tassi di attualizzazione Le analisi di sensitività Riorganizzazioni aziendali e impairment test Valore d’uso e impairment test nelle banche italiane: considerazioni conclusive Verso una riconsiderazione del trattamento contabile dell’avviamento: ritorno all’ammortamento? Accantonamentiepassivitàpotenziali di Vito Antonini e Pietro Dalle Vedove 10.1 Premessa 10.2 Il contesto normativo: lo IAS 37 e la Circolare Banca d’Italia n. 262 e le Istruzioni per la redazione dei bilanci degli Intermediari finanziari emanate da Banca d’Italia il 15 dicembre 2015 10.2.1 La definizione di Provisions e Contingent liabilities 10.2.2 I criteri di rilevazione di Provisions e Contingent liabilities 10.2.3 I criteri di misurazione 10.2.4 Informativa richiesta 10.2.5 Cenni a specifiche fattispecie bancarie previste dai principi contabili internazionali 10.3 Accantonamenti e passività potenziali nei bilanci delle banche 10.3.1 Principali fattispecie e relative modalità di gestione 10.3.2 Descrizione delle principali metodologie di stima, contabilizzazione e revisione delle provisions 10.4 Il contesto italiano: l’informativa nei bilanci delle banche 10.5 Il contesto Europeo: analisi dei fondi rischi e oneri nei bilanci delle principali Banche Inglesi, Spagnole, Francesi e Tedesche 10.5.1 La composizione dei fondi rischi ed oneri nel bilancio delle principali Banche Europe 10.5.2 L’informativa fornita nel bilancio delle principali Banche Europee con riferimento ai fondi rischi e oneri 10.5.3 Confronto con i principali player italiani: analogie, differenze, spunti di riflessione 10.6 Conclusioni Leoperazionidigestionestraordinaria di Giovanni Ferraioli 11.1 Premessa 11.2 Il quadro di riferimento per la rilevazione contabile delle operazioni di gestione straordinaria nelle banche 11.3 Ambito di applicazione e definizioni 11.4 Il purchase methodapplicato alle banche 310 318 323 325 328 337 337 338 338 340 343 347 349 352 352 356 358 363 363 367 368 371 373 373 373 375 378 XIII Indice 11.5 11.6 11.7 11.8 12 Implicazioni operative successive nelle operazioni di business combinationnel settore bancario L’informativa di bilancio La rilevazione delle operazioni tra entità sotto controllo comune Conclusioni afiscalitàdirettaelacontabilizzazionedelleimposteanticipate L edifferite di Michele Paolillo, Mauro Lagnese e Marco Miccoli 12.1 Introduzione 12.2 La fiscalità diretta nelle banche, nelle imprese di assicurazione e negli intermediari finanziari 12.2.1 L’imposta sul reddito di impresa 12.2.1.1 Principi generali di determinazione e aliquota d’imposta 12.2.1.2 Fiscalità e principi contabili internazionali 12.2.1.3 Le norme applicabili alle banche e agli intermediari finanziari 12.2.1.4 Le norme specifiche applicabili alle imprese di assicurazione 12.2.1.5 Le norme applicabili alle operazioni di leasing finanziario e di factoring 12.2.1.6 La trasformazione delle imposte anticipate in crediti di imposta 12.2.1.7 Il consolidato fiscale 12.2.2 L’imposta regionale sulle attività produttive 12.2.2.1 Principi generali di determinazione e aliquota d’imposta 12.2.2.2 La disciplina IRAP applicabile alle banche, agli altri intermediari finanziari e alle imprese di assicurazione 12.3 Aspetti contabili della fiscalità corrente e differita. Rilevazione, valutazione e informativa di bilancio 12.3.1 La rilevazione contabile delle imposte correnti 12.3.2 La rilevazione delle imposte differite 12.3.3 La valutazione delle imposte differite attive e il probability test 12.4 La fiscalità e i requisiti prudenziali di vigilanza 12.4.1 Le imposte differite ed il patrimonio di vigilanza delle banche 12.4.2 Le imposte differite nel regime di vigilanza Solvency II per le imprese di assicurazione 391 393 394 398 401 401 401 402 402 407 408 416 421 428 430 433 434 437 444 446 447 454 458 459 462 XIV 13 14 15 Indice atrimonionettocontabile,fondipropri,adeguatezzapatrimoniale P di Maurizio Cravero e Alessandro Maldifassi 13.1 Il patrimonio netto contabile secondo i principi contabili internazionali 13.1.1 La distinzione fra passività e patrimonio netto 13.1.2 Gli strumenti ibridi 13.2 I Fondi propri 13.2.1 Il Capitale primario di Classe I (CET 1) 13.2.2 Il Capitale aggiuntivo di Classe I (AT 1) 13.2.3 Il Capitale di Classe II (Tier 2) 13.3 Confronto fra la definizione di Patrimonio netto e Fondi propri 13.4 La valutazione dell’adeguatezza patrimoniale nell’attuale contesto regolamentare 13.4.1 Descrizione dei principali ratios patrimoniali con focus sulle modalità di quantificazione del rischio attraverso i Risk Weighted Assets 13.4.2 Livelli minimi, buffer e target di capitale 13.5 Le novità regolamentari: Basilea 3 e oltre 13.6 Verso un ritorno al metodo standard? 13.7 Verso l’Unione Bancaria 13.8 Il Value Based Management Frameworke la pianificazione del capitale nel nuovo contesto 465 465 465 468 469 471 473 474 475 475 477 480 481 485 487 488 L’informativadisettore di Roberto Bottiglia 14.1 Premessa 14.2 L’informativa di settore nel quadro della disciplina di bilancio 14.3 L’evoluzione delle strategie bancarie 14.4 L’informativa di settore nel bilancio di un gruppo di grandi banche 14.4.1 L’orizzonte dell’indagine 14.4.2 La rappresentazione dell’informativa di settore: gli aspetti formali 14.4.3 La rappresentazione dell’informativa di settore: i contenuti 14.5 Spunti critici e conclusioni 493 ischiepolitichedicopertura.LeinformazionidellaNotaIntegrativa R di Michele Rutigliano e Luca Triban 15.1 Il principio contabile IFRS 7 e la Circolare della Banca d’Italia n. 262/2005 15.2 Il rischio di credito 15.2.1 Informazioni di natura qualitativa 15.2.2 Informazioni di natura quantitativa 15.3 Il rischio di mercato 525 493 493 496 501 501 504 510 517 525 527 527 531 543 XV Indice 15.4 15.5 15.6 15.7 16 17 18 15.3.1 Il portafoglio di negoziazione. Informazioni di natura qualitativa 15.3.2 Il portafoglio di negoziazione. Informazioni di natura quantitativa 15.3.3 Il portafoglio bancario. Informazioni di natura qualitativa 15.3.4 Il portafoglio bancario. Informazioni di natura quantitativa Il rischio di liquidità 15.4.1 Informazioni di natura qualitativa 15.4.2 Informazioni di natura quantitativa Il rischio operativo Altri rischi Considerazioni conclusive sulla Sezione E della Nota Integrativa 543 545 547 548 552 552 554 557 558 559 I lbilanciodelleSocietàdiGestionedelRisparmio di Emanuele Maria Carluccio e Anna Loiodice 16.1 Le Società di Gestione del Risparmio: aspetti definitori ed evoluzione dell’inquadramento giuridico 16.2 La normativa di riferimento in materia di bilancio delle SGR 16.2.1 Regole comuni a tutti i destinatari 16.2.2 Regole specifiche per le SGR 16.3 Gli schemi di bilancio delle SGR 16.3.1 La relazione sulla gestione 16.3.2 Lo Stato Patrimoniale 16.3.3 Il Conto Economico 16.3.4 Il Prospetto della redditività complessiva, il Rendiconto finanziario (metodo diretto e indiretto) e il Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto 16.3.5 La Nota Integrativa 16.4 Il settore delle SGR 563 I lbilanciodelleSocietàdiIntermediazioneMobiliare di Emanuele Maria Carluccio e Enrico Demartini 17.1 Introduzione: l’evoluzione della normativa 17.2 Il mercato delle SIM 17.3 La normativa di riferimento e gli schemi del bilancio SIM 17.4 Nota integrativa, sezioni e completezza informativa 17.5 Patrimonio netto contabile, fondi propri, adeguatezza patrimoniale 17.6 Relazione sulla gestione 605 I lbilanciodellesocietàdiCreditoalConsumo di Umberto Filotto, Fernando Mastidoro e Giuseppe Piano Mortari 18.1 Il credito ai consumatori in Italia 18.2 Il quadro normativo di riferimento per la redazione del bilancio delle società di credito al consumo 635 563 577 578 580 580 580 582 587 590 594 601 605 608 616 623 626 630 635 638 XVI Il bilancio della banca e degli altri intermediari finanziari 18.3 18.4 18.5 18.6 18.7 19 20 18.2.1 Gli operatori del credito al consumo: una tassonomia possibile 18.2.2 Il quadro normativo di riferimento e la potestà regolamentare della Banca d’Italia in materia di bilanci delle società di credito al consumo Il bilancio separato delle società di credito al consumo 18.3.1 La struttura del bilancio delle società di credito al consumo 18.3.2 Gli schemi di Stato Patrimoniale e di Conto Economico 18.3.3 Gli schemi di Nota Integrativa La regolamentazione prudenziale prevista nella Circolare n. 288 del 3 aprile 2015 (cenni) I principali aggregati del bilancio delle società di credito al consumo 18.5.1 I crediti 18.5.2 Le attività fiscali anticipate 18.5.3 I debiti Gli altri documenti contabili 18.6.1 Il prospetto della redditività complessiva 18.6.2 Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto 18.6.3 Il rendiconto finanziario 18.6.4 La relazione sulla gestione Conclusioni 638 641 645 645 648 652 660 663 664 665 668 670 670 671 671 672 673 Ilbilanciodellesocietàdifactoring di Antonio Gaveglio 19.1 Premessa 19.2 Il business del factoring 19.3 I concetti di plafond debitore e di fido cedenti 19.4 La contabilità sistematica degli eventi caratteristici e i sub ledgers 19.5 La derecognition/recognition dei crediti ceduti secondo lo IAS 39 19.6 Gli schemi di Bilancio e la Nota Integrativa 19.7 Sintesi e conclusioni 675 I lbilanciodellesocietàdileasing di Matteo Cavazzoli e Alessandro Frera 20.1 Premessa 20.2 La collocazione in bilancio 20.2.1 Il locatore (o lessor) 20.2.2 L’utilizzatore/locatario (o lessee) 20.2.3 Casi particolari 20.3 I criteri di rilevazione e di rappresentazione in bilancio 20.3.1 Contratti stipulati ma non decorsi 703 675 675 681 683 687 693 702 703 707 707 708 708 709 709 XVII Indice 20.4 20.5 20.6 21 22 20.3.1.1 La contabilità e il bilancio del locatore 20.3.1.2 La contabilità e il bilancio dell’utilizzatore 20.3.2 Contratti decorsi 20.3.2.1 La prima rilevazione del leasing finanziario da parte del locatore 20.3.2.2 La prima rilevazione del leasing operativo da parte del locatore 20.3.2.3 La prima rilevazione del leasing finanziario da parte del locatario 20.3.2.4 La prima rilevazione del leasing operativo da parte del locatario 20.3.3 Contratti risolti 20.3.4 Beni rivenienti da leasing La valutazione successiva 20.4.1 Il costo ammortizzato 20.4.1.1 La rilevazione del costo ammortizzato da parte del locatore 20.4.1.2 La rilevazione del costo ammortizzato da parte del locatario 20.4.2 Le esposizioni deteriorate 20.4.3 Gli interessi di mora 20.4.4 I beni rivenienti da leasing Aspetti fiscali della gestione del leasing Riflessioni conclusive: evoluzione dello IAS 17 709 710 711 711 712 713 713 714 714 715 715 715 717 718 719 720 722 723 Ilbilanciodelleimpresediassicurazione di Flavio Pichler e Massimo Romano 21.1 Profili gestionali delle imprese di assicurazione 21.2 Il bilancio delle imprese di assicurazione 21.2.1 Riferimenti normativi 21.2.2 Il bilancio secondo i principi contabili nazionali 21.2.3 Il bilancio assicurativo secondo i principi contabili internazionali 21.2.4 Lo sviluppo della reportistica assicurativa in Solvency II 21.2.5 IFRS 4 – Fase II 725 I lbilancioconsolidatodeigruppibancari di Antonio Proto 22.1 Introduzione 22.2 La determinazione dell’area di consolidamento 22.3 La verifica dell’omogeneità dei bilanci individuali 22.4 L’eliminazione delle operazioni infragruppo 22.5 Il consolidamento delle partecipazioni di controllo 22.6 La valutazione delle altre partecipazioni 767 725 730 730 732 744 758 763 767 769 772 774 776 780 XVIII Il bilancio della banca e degli altri intermediari finanziari 22.7 22.8 23 24 Gli schemi di bilancio L’analisi della redditività di gruppo e la leva azionaria arelazionesullagestionenelbilanciodellebanche L di Raffaele Mazzeo 23.1 Introduzione 23.2 Il management commentary nell’ordinamento italiano 23.2.1 La Relazione sulla gestione nel Codice civile 23.2.2 La Relazione sulla gestione nella normativa di Banca d’Italia e Consob 23.2.2.1 La Relazione sulla gestione nella normativa di Banca d’Italia 23.2.2.2 La Relazione sulla gestione nella normativa Consob 23.2.2.3 I documenti congiunti Banca d’Italia, Consob e IVASS del 6 febbraio 2009 e del 4 marzo 2010 23.3 La relazione sulla gestione nel sistema IAS/IFRS: il management commentary 23.4 La relazione sulla gestione dei bilanci 2014 di alcune banche italiane 23.4.1 La Relazione sulla gestione del Gruppo Banco Popolare 23.4.2 La Relazione sulla gestione del Gruppo Monte dei Paschi di Siena 23.4.3 La Relazione sulla gestione del Gruppo IBL 23.4.4 La Relazione sulla gestione di Banca BCC Don Rizzo 23.5 La relazione sulla gestione quale strumento strategico di comunicazione 23.5.1 Banco Popolare: attraverso la Relazione sulla gestione si trasmette il senso di responsabilità degli amministratori e la capacità di affrontare il futuro scenario 23.5.2 Monte dei Paschi di Siena: nel momento più critico emerge la forza del capitale extra-finanziario 23.5.3 IBL: un player ad elevata redditività 23.5.4 BCC Don Rizzo: la difesa della «biodiversità», ma anche attenzione alla gestione dei rischi e alle performance 23.6 Conclusioni I lBilancioIntegratocomeevoluzionedeibilancidibanche eimpresediassicurazione di Annamaria Bradamante e Giorgio Valentinuz 24.1 Premessa 24.2 Nascita dell’Integrated reporting e creazione del consenso 24.3 L’Integrated reporting: i concetti chiave 24.4 I benefici attesi e i benefici dimostrati 24.5 Le criticità dell’IR 783 788 793 793 794 794 796 796 797 798 799 802 805 807 809 811 812 813 814 815 817 818 819 819 820 822 825 826 XIX Indice 24.6 24.7 24.8 L’integrato nel settore assicurativo e bancario Gli scenari futuri Conclusioni 827 828 830 Appendice1–Ilbilanciointegrato:ilcasoUniCredit di Gaia Ghirardi 833 Appendice2–Ilbilanciointegrato:ilcasoAssicurazioniGenerali di Annamaria Bradamante 840 Autori 847