Indice
Editoriale di Marilla Malugani .................................................................... 11
Introduzione di Nevio Del Longo ................................................................. 13
PRIMA PARTE - Contributi del Prof. Max Lüscher dal 1972 al
1999 raccolti sulla rivista PSYCHE nuova, numero unico 1999
Immaturità sociale e libertà individuale ....................................................... 21
La scelta del colore come indicazione preventiva di pericolo d'infarto ....... 27
I colori dell'equilibrio interiore .................................................................... 33
Fondamenti di Psicologia Funzionale .......................................................... 37
La terapia del sollievo .................................................................................. 43
L'utilizzo della Diagnostica - Lüscher nella spiegazione dell'origine
psicogena delle funzioni mandibolari e della bocca .................................... 47
Individuazione della condotta errata significativa nella diagnosi e nella
prevenzione delle forme cancerogene mediante il Test di Lüscher ............. 51
Introduzione alla Diagnostica di Lüscher .................................................... 53
Gli effetti degli psicofarmaci e le indicazioni psicofarmacologiche mediante
la Diagnostica di Lüscher............................................................................. 63
La Diagnostica-Lüscher nella cura omeopatica ........................................... 67
L'introduzione psicovegetativa .................................................................... 73
A simple method of measuring the psychosomatics state............................ 75
L'importanza della condotta difettosa nel cancro e il Test di Lüscher ......... 77
Due brevi schede .......................................................................................... 79
SECONDA PARTE - Contributi del Prof. Max Lüscher apparsi
sulla rivista PSYCHE nuova dal 2000 al 2013 ed inediti
Immagini dell’ Io ed illusione nella psicologia regolativa funzionale di M.
Lüscher ......................................................................................................... 83
Psicologia di regolazione per una diagnostica e terapia diretta ................... 87
Lo scopo della terapia psicosomatica; normalizzazione di una distorta
immagine dell’Io .......................................................................................... 91
La psicologia regolativa. Intervista al prof. Max Lüscher sulla Psicologia
Regolativa – (Brione CH – 8/12/1999) ........................................................ 93
Applicazione pratica del cubo di Lüscher. Psicologia, fisiologia e
metabolismo ................................................................................................. 99
La Diagnostica Lüscher: un metodo per oggettivare i disturbi soggettivi . 105
Coscienza e etica o morale ......................................................................... 109
Il sistema periodico delle emozioni ........................................................... 117
Le cause delle emozioni e la formazione delle angosce nella Diagnostica
Lüscher ....................................................................................................... 123
Che cos’è l’IO? .......................................................................................... 129
Cosa misurano i colori del Test di Lüscher................................................ 133
Che cosa è la coscienza? Quando la coscienza danneggia la salute .......... 135
La psico-logica categoriale ........................................................................ 137
I bisogni emozionali di base....................................................................... 141
Il test dei colori di Lüscher nelle tossicodipendenze ................................ 145
La diagnostica dei colori di M.Lüscher mostra la terapia .......................... 149
Max Lüscher pensa; aforismi ..................................................................... 151
TERZA PARTE - Ricerche e contributi dell'Istituto Lüscher
Italia - Padova apparsi sulle riviste PSYCHE
Il colore malato di L. Alloro ....................................................................... 155
Meccanismi di frustrazione e compensazione rilevabili in psichiatria
attraverso il Test di Lüscher di A.Vegliach ................................................ 161
La prevalenza del giallo nelle risposte di soggetti schizofrenici al Test
cromatico di Lüscher di A.Vegliach ........................................................... 167
Aspetti emozionali mediante l'analisi comparata del Test di Lüscher e dei
test "carta e matita" in un gruppo di bambini di età prescolare, n. doppio di
P. Avalos .................................................................................................... 173
Disagio migratorio e counseling: ricerca con il Test di Lüscher di M.
Bittante ...................................................................................................... 183
Il Test di Lüscher come strumento psicodiagnostico in un'esperienza di
orientamento scolastico-professionale di P. Bozzola, B. Mazzardis ......... 191
Applicazione del Test di Lüscher ad una squadra di calcio professionale
sudamericana di L. Traverso Caldana, N. Del Longo ............................... 199
Speciali applicazioni del Test di Lüscher agli allenatori dei settori giovanili
di una squadra di calcio professionistico di N. Del Longo, L. Traverso
Caldana ...................................................................................................... 205
QUARTA PARTE - Nuove ricerche e contributi dell'Istituto
Lüscher Italia - Padova
La sensualità inibita nel test di Lüscher di A. Vegliach, D. Mari, N. Del
Longo ......................................................................................................... 215
Il Test di Lüscher: 1 - Lo svelamento delle tendenze inconscie di D. Mari ........... 229
Il Test di Lüscher: 2 - Il superamento delle tendenze inconsce di D. Mari ............ 237
Correlazione Lüscher – Rorschach: ricerca condotta sugli indicatori di
aggressività di C. Romano ......................................................................... 243
Correlazione Lüscher – Rorschach. Ricerca condotta sugli indicatori della
relazione primaria di S. Salimbeni ............................................................. 255
Il Test di Lüscher in donne nella terza età istituzionalizzate di M. Zillo ... 263
Il Test di Lüscher nella terza età: esperienza di un Centro diurno di L.
Mandricardo ............................................................................................. 275
Test di Lüscher e pedofilia: possibilità di lettura attraverso alcuni
protocolli di A. Ambrosetti ........................................................................ 313
Applicazione del test cromatico di Lüscher in psiconcologia e cure
palliative: il lavoro con il volontario di E. Cason, N. Del Longo .............. 323
Il test dei conflitti e la terapia del trauma (EMDR) di N. Del Longo........ 333
Il test dei conflitti in azienda di N. Del Longo ........................................... 337
Il modello PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologico) nello sport: “dalla
struttura caratteriale alla postura”. Analisi della relazione tra vissuti emotivi
e postura attraverso il Lüscher Test di G. Bonas, D. Marcuglia, S.
Sommacal, N. Del Longo, N. Favata ......................................................... 341
Il Test di Lüscher nello sport: un’esperienza con 45 giovani under 16 di una
squadra di rugby di S. Sommacal, N. Del Longo ....................................... 353
Due esperienze di utilizzo del test di Lüscher nel tennis agonistico ed una
con un gruppo di alpinisti di N. Del Longo, G. Bonas .............................. 369
Analisi degli aspetti psicologi rilevati dal confronto con il Test di Lüscher
fra un campione di rugbisti e arcieri di M. Boccedi, N. Del Longo .......... 383
Bibliografia completa: Max Lüscher ......................................................... 395
Introduzione
Nevio Del Longo
Introduzione alla psicologia categoriale ed alla diagnostica Lüscher
L’idea di questo volume ci è venuta dopo il grande successo della Rivista
“Psyche nuova” numero unico del 1999, dedicata interamente ai lavori del
professor Max Lüscher, numero che ha avuto numerose richieste e che
risulta ormai esaurito da diversi anni. Si è pertanto voluto raccogliere
nuovamente tutti i contributi già pubblicati allora, aggiungendo scritti più
recenti ed inediti dello psicologo svizzero: un lavoro che possa contenere
gli oltre 40 anni di collaborazione fra il CISSPAT ed il prof. Lüscher.
Assieme a questo progetto di ricompilazione, abbiamo voluto dare spazio
alle ultime ricerche condotte da collaboratori ed allievi dell’Istituto Lüscher
di Padova e del CISSPAT. Ne è uscito così un volume completo,
interessante, che conferma la grande duttilità ed oggettività di questo
strumento che, come un termometro, registra fedelmente lo stato
psicovegetativo ed emozionale delle persone, mostrando le aree di tensione
psicosomatica, il comportamento, il modo di funzionamento dell’Io, la
gestione delle energie, la disponibilità o meno ai contatti, ecc. ecc. Tutto
questo mostra anche la struttura psicologica sottostante e soprattutto le
cause inconsce dei disturbi e delle problematiche. Attraverso le diverse
proiezioni sul cubo di Lüscher è possibile capire il funzionamento psichico
ed allo stesso tempo avere delle indicazioni importanti dal punto di vista
terapeutico e psicofarmacologico. Non è un caso che sempre più medici di
formazione psicosomatica, utilizzino la Diagnostica Lüscher proprio per un
intervento mirato verso le cause sintomatologiche.
Come suggerisce Lüscher, tutti gli esseri viventi evoluti hanno “le stesse
strutture emotive di base” ed uno stimolo cromatico provoca risposte sul
sistema limbico che si riflettono attraverso il sistema nervoso autonomo. Già
K.Goldstein aveva misurato le reazioni dell’intero organismo umano alla
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vista dei colori evidenziando come il rosso – arancione avesse un effetto
eccitante sulla frazione simpatica, ed il blu scuro, invece, un effetto sedante
sul parasimpatico. Le ricerche approfondite di Max Lüscher, confermate
successivamente da H. Wohlfarth (Alberta, Canadà, 1956 – 1957), mostrano
come esistano “delle connessioni tra stimoli cromatici e reazioni del sistema
nervoso autonomo”. Su questa base vengono definiti i due assiomi del Test:
a) ogni colore è uno stimolo oggettivo, indipendente dall’età, cultura e dal
sesso; b) ogni persona reagisce al colore in forma soggettiva, dipendendo
dal suo stato psicovegetativo. L’atteggiamento soggettivo nei confronti degli
stimoli oggettivi, sta poi alla base delle possibilità interpretative del test.
Come è già risaputo, il Test nasce ufficialmente nel 1947, quando viene
presentato al I° Congresso Internazionale di Psicologia a Losanna. Il prof.
H.Binder, allora presidente dell’evento, confermava l’importanza
internazionale delle ricerche di Lüscher definendo il Test uno strumento
completo ed affidabile. Da lì, la Diagnostica cromatica di Lüscher si è
diffusa in tutto il mondo rapidamente e con grande successo in ambienti
diversificati come la medicina, la psicofarmacologia, la psicologia, la
psicosomatica, la psichiatria, la psicoterapia, la criminologia, l’antropologia,
l’età evolutiva, l’educazione, lo sport, la selezione del personale, il
marketing , ecc. ecc. indagando, per quasi 70 anni, in ogni ambito umano. Il
Test, grazie alla generosa dedizione del prof. Luscher, si è arricchito di
possibilità nuove imponendosi come uno strumento “vivo” e sempre attuale.
Come Istituto Lüscher, in collaborazione scientifica con il CISSPAT di
Padova, stiamo operando una ricerca su campo nazionale per standardizzare
e meglio definire alcuni aspetti del test come la validità ed affidabilità, ma la
complessità e l’originalità della strutturazione, rende molto difficile il
compito che speriamo di concludere entro quest’anno.
In questo libro pertanto si può cogliere sia l’evoluzione del pensiero
lüscheriano, i suoi “aggiustamenti”, “approfondimenti”, sperimentazioni in
ambiti originali, come per esempio in odontologia, in psicosomatica, nella
prevenzione delle combinazioni a rischio delle forme cancerogene, in
psicofarmacologia, nella cura omeopatica, di approfondimento sul cubo di
Lüscher e sulla teoria di base.
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A volte non si dà la giusta importanza all’apparato teorico che sostiene
l’impianto della Diagnostica Lüscher. Tuttavia già nel 1939 Lüscher,
interessandosi precocemente alla psicologia e alle ricerche sulle contrazioni
dei muscoli facciali, individuò due delle tre dimensioni psichiche che ancora
adesso utilizza nella sua Psico-logica categoriale: ricettivo/direttivo e
costante/variabile, a cui aggiungerà successivamente integrativo/separativo.
Gli studi della grafologia di L.Klages gli permisero di affinare meglio il suo
metodo deduttivo e di rendersi conto che non si possono usare termini fisici
(orale, anale, genitale) o spaziali (introversione, estroversione) per definire
qualcosa che appartiene alla psiche e che quei termini avrebbero, anziché
chiarito, creato confusione se non impedito di capire il funzionamento della
psiche.
In La legge dell’armonia in noi, Lüscher sottolinea come la psiche sia
“qualcosa di simile ad un termostato, (…) che regola il nostro corpo e gli
influssi dell’ambiente esterno”1 e che pertanto va intesa come un sistema di
regolazione le cui funzioni sono “la compensazione e l’equilibrio tra corpo
ed ambiente esterno”. E’ proprio attraverso la scelta dei colori- Lüscher che
possiamo cogliere il tentativo di autoregolazione psichico e leggere i diversi
circuiti viziosi su cui spesso l’Io si fissa patologicamente, mostrando le
prigioni del suo egocentrismo e la perdita dei sentimenti normali di sé:
soddisfazione interiore (blu); l’autostima e rispetto di sé (verde); la fiducia
nelle proprie forze (rosso – arancione) e la libertà interiore (giallo).
Ogni sentimento di sé se non si trova in uno stato di equilibrio, si scinde
generalmente in due poli: da una parte c’è un senso di “onnipotenza” o
“grandezza” (ciò che Lüscher definisce “paradiso”) , dall’altra incontriamo
una svalutazione di se stessi, un’inibizione, il tormento della paura e della
depressione (ci sentiamo, come suggerisce ancora Lüscher, all’”inferno”).
Se i nostri sentimenti normali del sé sono in equilibrio, anche la nostra vita
ha un senso e l’espressione di questa pienezza si esprime attraverso la
motivazione, la gioia, la cordialità, la soddisfazione. I sentimenti di sé
rimangono normalmente inconsci, ma quando si rompe l’equilibrio
possiamo rendere consapevoli le cause e ripristinarlo. Il processo di
autoregolazione e quindi la psiche ed il suo funzionamento, sono sempre
1
M. Lüscher, La legge dell’armonia in noi, Armando Ed., Roma, 1994, p.24.
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attivi e sani in sé. Sono le immagini riferite all’Io che in realtà risultano
essere viziate soggettivamente e quindi fissate egocentricamente.
Quando i sentimenti nei confronti di sé risultano essere normali ed
equilibrati, allora vi è la possibilità di sperimentare la vita attraverso una
comprensione naturalmente etica, pratica, estetica e logica. Questa
condizione permette alla nostra coscienza di tendere alla altrettanto naturale
armonia che è “il vero significato di ogni agire” (Harmonia causa est ).
Compito dello psicoterapeuta è ripristinare la consapevolezza liberando gli
ostacoli egocentrici che si frappongono al buon funzionamento della psiche
verso l’armonia. Questa consapevolezza in terapia è frutto di insight
progressivi, ciò che Lüscher chiama appunto “esperienze “ah” ” che risulta
essere molto coerente con l’indirizzo della Scuola.
Questa digressione teorica per arrivare a mostrare come tutto sia collegato e
come lo strumento ideato dal professor Lüscher non sia fine a se stesso, ma
può veramente aiutarci come terapeuti a trovare le cause inconsce della
sofferenza, dell’insoddisfazione e della vita senza significato.
I contributi degli studiosi e dei nostri allievi che hanno lavorato con la
Diagnostica Lüscher inseriti in questo volume, non solo ci ricordano
l’importanza e la flessibilità applicativa di questo straordinario strumento
testologico, ma ne approfondiscono, la teoria, come i lavori di D.Mari sullo
svelamento ed il riconoscimento delle tendenze inconsce e quella di M.
Lüscher, A.Vegliach, D.Mari, N. Del Longo sulla sensualità inibita e sulle
maschere – 5 + 6 che spesso si trovano in alcuni protocolli.
Grande importanza va data alle correlazioni Lüscher – Rorschach condotte
da C.Romano per quanto riguarda gli indicatori di aggressività e da
S.Salimbeni sugli indicatori collegati alla relazione affettiva primaria.
Piuttosto originali ed in qualche modo complementari appaiono invece le
ricerche condotte da M.Zilio con donne in terza età istituzionalizzate e
quella sviluppata più recentemente da L. Mandricardo su persone della terza
età ospiti di un Centro Diurno. E’ stato interessante notare come
l’esperienza del Centro Diurno possa stimolare e risvegliare negli anziani
una maggior disponibilità alla comunicazione ed al contatto ed in qualche
modo diminuire il senso di chiusura pessimistica.
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Utili spunti di riflessione sulla personalità pedofila derivati dall’analisi di
alcuni protocolli Lüscher vengono offerti dalla ricerca, ancora allo stato
iniziale, di A. Ambrosetti. Si possono già cogliere però alcuni indicatori
particolari come per esempio aspetti regressivi, il bisogno egocentrico di
affascinare, la difficoltà a mediare fra le esigenze interne e quelle della
realtà, ecc.
Il contributo di E. Cason e Del Longo N. sull’applicazione del Test di
Lüscher in psiconcologia per analizzare alcune caratteristiche psicologiche
del volontario. I questionari motivazionali ci orientano sul piano della
consapevolezza e spesso risultano in qualche modo “controllabili” dalla
persona. Questo lavoro mostra come sia importante utilizzare il test
cromatico di Lüscher per misurare gli aspetti inconsci che possono diventare
sia risorse per l’Io ed il ruolo, che occasioni di fragilità e di rischio di bourn
out in lavori particolarmente impegnativi dal punto di vista dell’esposizione
emotiva.
Seguono due brevi schede di Del Longo N. sull’utilizzo del Test dei conflitti
del prof. Lüscher in pazienti traumatizzati in abbinata con l’EMDR e
nell’individuazione di conflitti in azienda. Piuttosto ampia la parentesi
dedicata al Test di Lüscher nello sport, e questo anche per il forte impulso
dato alle ricerche dal Master appena concluso in Psicologia dello sport
presso il CISSPAT di Padova (2013) e che verrà replicato anche nel
presente anno. Qui troviamo le ricerche di G. Bonas, D. Marcuglia, S.
Sommacal, N. Del Longo e N. Favata sul Lüscher ed il modello psiconeuro-endocrino-immunologico – (PNEI); l’esperienza della dott.ssa
Sommacal S. e di Del Longo N. condotta su 45 rugbisti under 16 dove viene
rimarcata la funzione compensatoria ed educativa dello sport nei giovani;
quella di Bocedi M. sul confronto fra alcune rilevanti psicologiche di un
gruppo di rugbisti ed un gruppo di arcieri; ancora sullo sport troviamo i
contributi di Del Longo N. e Bonas G. su giovani tennisti e su un gruppo di
alpinisti.
Desidero chiudere questa introduzione ringraziando il prof. dr. Max Lüscher
per la sua disponibilità e generosità nel fornirci il materiale e nel darci le
indicazioni per orientarci in questo lavoro. Non ultimo, ha accompagnato il
tutto con affetto ed amicizia.
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Ringrazio tutti coloro che si sono prodigati a collaborare con i loro scritti e
le loro ricerche e che hanno consentito sia di far conoscere questo strumento
che di realizzare il presente volume. In particolare ringrazio il dott. A.
Vegliach che mi ha aiutato e spronato nel progetto fin dall’inizio.
A questi ringraziamenti, aggiungo la disponibilità e l’interesse sempre
presente della dott.ssa Marilla Malugani che dirige il CISSPAT di Padova.
Senza il lavoro e l’impegno del Centro Patavino, fondato nel lontano 1972,
per la diffusione della Diagnostica Lüscher attraverso la Rivista “Psyche
nuova” da cui sono tratti gli articoli e senza gli sforzi, le ricerche e le tesi
degli studenti non saremmo mai arrivati fino a qui. Ringrazio, inoltre, la
Segreteria del CISSPAT intera, in particolar modo Antonio Rizzi, per il
fondamentale aiuto nella raccolta e nell’impaginazione del presente volume.
Auguro a questo nuovo lavoro del prof. Lüscher, il successo che merita.
Dott. Nevio Del Longo
Direttore Istituto Italiano “Max Lüscher” – Padova
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