Crisi in Europa, peculiarità e scenari

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Crisi in Europa, peculiarità e scenari
Appunti della lezione tenuta presso l'Università di Trieste - Scienze Internazionali e
Diplomatiche di Gorizia - insegnamento di Geografia Economica
Gorizia, aprile 2012
dr Marco FERFOGLIA
Le opinioni espresse non impegnano le
responsabilità delle società di appartenenza
1. Quadro geopolitico, cause della crisi in Europa
 Crescente concorrenza internazionale da parte dei BRIC
(Brasile, Russia, India e Cina) che dispongono di materie prime
e lavoro meno costosi.
 Facilità di duplicare (copiare) attività ad alto contenuto
tecnologico, ad esempio mediante l'utilizzo dei Personal
Computer.
 La curva demografica in Europa è in forte calo, con molti
anziani e pochi giovani. Oneri previdenziali e pensionistici in
continua crescita.
 Il sistema finanziario ha "incentivato" la crisi, rendendosi
disponibile a finanziare soggetti e progetti non sempre meritori.
 L' "abitudine" ad un benessere diffuso non sollecita la ricerca e
l'innovazione.
 Limitate "spinte culturali" non stimolano la creatività.
2. Conseguenze della crisi europea nel lungo termine
La diminuzione dei consumi e della produzione, determina la
riduzione del PIL (prodotto interno lordo).
La crescente disoccupazione viene compensata dalla "solidarietà"
intergenerazionale, con i genitori/pensionati che aiutano i giovani.
Progressivo incremento dei debiti sovrani
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3. Conseguenze della crisi europea nel breve termine
Gli Stati per finanziarsi devono periodicamente emettere titoli come
BOT, BTP. Ovviamente i debiti assunti dagli Stati vanno rimborsati.
Se gli Stati non rimborsano i titoli emessi rischiano il default, con
impossibilità nel futuro di finanziarsi ulteriormente e mantenere il
funzionamento dello Stato.
Esempi di debiti da rimborsare nei confronti di:
Aziende: fornitori e banche
Banche: c/c dei risparmiatori
Stato: privati e istituzioni acquirenti di Bot dei BTP
La capacità di rimborso degli Stati dipende dalle entrate (tasse/PIL) e
dalle uscite (spese correnti, investimenti, ammortizzatori sociali). In
momenti di crisi "automaticamente" diminuiscono le entrate ed
aumentano le uscite, pertanto gli Stati riducono ulteriormente le loro
capacità di pagamento.
4. Concentrazione geopolitica della crisi nei "paesi
periferici" della UE
Qui di seguito vengono riportati dei dati che rappresentano lo "stato
di salute" di alcuni Stati appartenenti alla UE. Ovviamente tali dati
vanno integrati con altre informazioni socio-politiche.
Debito/Pil





Grecia
Spagna
Italia
Francia
Germania
165,5%
67,4%
121,0%
86,7%
82,6%
Deficit/PIL
-9,5%
-8,0%
-4,0%
-5,8%
-1,0%
I "Paesi Periferici" dell'Europa, che maggiormente stanno subendo la
crisi, sono la: Grecia, Portogallo, Spagna e Italia.
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Crisi Greca
5. Difficoltà strutturali dei "paesi periferici" UE
Connivenza perversa tra Stato e Banche. Le banche
detengono grandi quantitativi di Titoli di Stato
Gli Stati spesso hanno salvato il sistema bancario
nazionale acquistandone il controllo societario, come in
Gran Bretagna, Olanda, Francia.
Le banche non possono facilmente intervenire a favore
delle aziende e dello Stato, in quanto detengono troppi: 1.
Titoli di Stato "deprezzati", 2. Finanziamenti rischiosi in
corso.
Pertanto sia lo Stato che banche non sono in grado di
intervenire per "salvare l'economia".
Anche le aziende sono in difficoltà, in quanto i fatturati
diminuiscono e gli incassi rallentano.
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Le famiglie sono anch'esse indebitate ad esempio con i
mutui ed inoltre subiscono l'avvento della cassa
integrazione e della disoccupazione.
6. Interventi "momentanei",
miliardi di euro 1
per complessivi 403
Irlanda (novembre 2010): prestito di circa 85 miliardi di
euro, di cui 35 miliardi per il salvataggio del sistema
bancario irlandese.
Portogallo (maggio 2011): concessione di un finanziamento
di 78 miliardi di euro, subordinato alla condivisione di una
serie di riforme.
Grecia:
1. Accordo del Maggio 2010 aiuti per 110 miliardi.
2. Accordo del Marzo 2012 con "default pilotato" con il
governo di Lucas Papademos.
Taglio del debito per 110 miliardi. "Vecchi titoli" del tesoro
scambiati con "Nuovi titoli Europei" biennali per 30,9
miliardi e 65 miliardi di "Nuovi titoli Greci" di durata da 11
a 30 anni. Concessione di un finanziamento aggiuntivo per
130 miliardi subordinati ad un insieme riforme.
Accresciuta difficoltà della Spagna in quanto il governo
di Mariano Rajoy ha dichiarato che anche per il 2012 verrà
sfondato il deficit del 3%. Perdura inoltre la crisi del settore
1
Gli interventi, aggiornati al 23 aprile 2012, sono stati erogati indicativamente per 2/3 dal
Fondo Salva Stati e per 1/3 dal Fondo Monetario Internazionale, oltre ad ulteriori accordi
bilaterali tra Stati.
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immobiliare che si riflette anche sul sistema bancario
iberico, esposto verso BCE per 227 miliardi.
7. Interventi "momentanei" della BCE, per complessivi
1.360 miliardi
Bce a supporto degli Stati periferici:
 Già operativo un programma di acquisto di Titoli di
Stato per circa 360 miliardi
(Securities Markets
Programme).
Bce a supporto delle banche ed economia:
 Finanziamenti resi disponibili per circa
1.000
miliardi, mediante operazioni di "rifinanziamento" di
durata triennali al tasso 1%. Circa 530 miliardi resi
disponibili a febbraio 2012, oltre a 489 miliardi nel
dicembre 2011.
Consiglio BCE
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8. Quali interventi "strutturali" ?
Definito l'Accordo Intergovernativo europeo,
"Patto di
stabilità o Fiscal compact" del dicembre 2011, ha
qualificato i parametri di convergenza economica: 1.
Pareggio di bilancio scritto nella costituzione. 2. Deficit/PIL
annuo max 0,5%. 3. Deficit/PIL max 3%. 4. Debito/PIL
max 60%. 5. Regime sanzionatorio per i parametri non
rispettati.
Il
Fondo
Salva
Stati/ESM
(European
Stability
Mechanism) chiamato Fondo Salva Stati, sarà operativo
dal luglio 2012 con una capacità di intervento di 500
miliardi per i paesi UE in difficoltà. Sostituirà il Fondo di
Stabilità Europeo già operativo.
Proposte di riforme, con accordi per la competitività ovvero
concorrenza. Retribuzioni da legare alla produttività,
detassazione del lavoro, liberalizzazione delle professioni,
mobilità e sostenibilità delle pensioni.
Proposta di tassazione sulle
internazionali, "detta Tobin Tax".
transazioni
finanziarie
Proposta di emissione di Eurobond comunitari, progetto
che attualmente non ha un ampia condivisione politica.
9. Carenze di fondo del "Sistema UE"
Mancati interventi preventivi da parte dei: soggetti
economici, banche, regolatori, controllori e del mondo
accademico.
E' stata realizzata l'Europa monetaria, ma solo
quella economica.
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in parte
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Manca una governance unitaria. Chi comanda ha poteri
limitati, come nel caso della politica estera.
Manca un Europa veramente Unita a livello fiscale,
assistenziale, pensionistico e militare.
C'è la necessità di creare un' "Europa Standard", con
medesimi poteri (decentrati) a livello: legislativo, giuridico
ed esecutivo.
10. Come si concretizzerà
Europa?
la crisi geoeconomica in
Tentiamo di azzardare degli scenari futuri per il contesto
europeo. Tenendo in considerazione che "tutte le operazioni
tampone",
attualmente in atto, sono finalizzate a
"guadagnar tempo" nella speranza che l'economia tenda a
riacquisire vigore.
Ipotesi possibili:
1. Alcuni Stati, anche importanti, vanno in default a
seguito del mancato rimborso dei loro titoli di Stato,
Intervento aggiuntivo con il supporto del Fondo Salva
Stati e del FMI.
2. Graduale rallentamento dell'indebitamento degli
Stati, con relativa "messa in sicurezza" del sistema
economico.
3. Diminuzione dei consumi e del benessere, con l'
aggravarsi della disoccupazione concentrata nell'area
mediterranea.
4. Tutti i fenomeni di cui sopra, possono manifestarsi
congiuntamente con pesi diversi.
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