DIAGNOSI ENERGETICA E RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI TERMICI Ordine degli Ingegneri di Cagliari Commissione impianti Dott. Ing. Gian Paolo Soddu Cagliari 06.10.2014 1 Indice degli argomenti 1. STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE 2. RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE 3. IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA 4. DIAGNOSI E VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI dott. ing. gian paolo soddu 2 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Secondo gli scenari degli analisti internazionali, nel medio termine (fino al 2025) il fabbisogno energetico crescerà con un tasso del 5% all’anno e continuerà ad essere soddisfatto in maniera prevalente dai combustibili fossili. Il petrolio continua ad essere la fonte predominante coprendo il 33% della domanda, seguito dal carbone 27% e gas 21%. Le fonti rinnovabili sono arrivate a coprire nel 2010, il 13% dell’offerta primaria mentre il nucleare copre il 6%. dott. ing. gian paolo soddu 3 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Poiché l’uso di combustibili fossili è la causa primaria delle alterazioni climatiche in atto nel nostro pianeta come conseguenza dell’effetto serra generato dalle emissioni di CO2 in atmosfera, il tema dell’energia associato alle alterazioni climatiche è diventato dominante, per cui è imperativo ridurre al più presto la produzione di anidride carbonica da combustione. dott. ing. gian paolo soddu 4 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE LA RIPARTIZIONE DEL BISOGNO DI ENERGIA IN ITALIA. La ripartizione degli impieghi tra i diversi settori è così articolata: • • • usi civili : 34,4 %, trasporti : 31,5 % industria : 24,2%. (fonte ENEA: UTEE - Unità Tecnica Efficienza Energetica ) La dipendenza del sistema energetico italiano dall’estero risulta di carattere strutturale e si è stabilizzata al 85,6 %. La media europea è prossima al 56 % e l’Italia si colloca tra i paesi a più alta dipendenza energetica. dott. ing. gian paolo soddu 5 DIAGNOSI E RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA EDIFICI STRATEGIE PER UNO DEGLI SVILUPPO SOSTENIBILE RIDURRE IL CONSUMO DI ENERGIA PRODOTTA DA FONTI FOSSILI NON È PIÙ UNA SCELTA, MA È UNA NECESSITÀ. dott. ing. gian paolo soddu 6 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Per mantenere fede all’impegno del Protocollo di Kioto, il trattato sottoscritto nel 1997 da più di 180 Paesi per il contrasto al cambiamento climatico, la Comunità Europea ha formulato il “pacchetto clima-energia 20-20-20” (Direttiva 2009/28/UE del 18.12.2008), che ha fissato i seguenti obiettivi ,da raggiungersi entro il 2020 : 1. ridurre del 20% i consumi energetici 2. ridurre del 20% le emissioni di CO2 rispetto al 1990 3. aumentare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili dott. ing. gian paolo soddu 7 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Dato il peso del settore civile (residenziale e terziario), l'azione europea si esprime attraverso tre linee direttrici fondamentali: 1. Riduzione dei consumi energetici degli edifici 2. Aumento dell'efficienza dei componenti tecnologici impiantistici 3. Accrescere l'utilizzo delle fonti di energia rinnovabili (FER) dott. ing. gian paolo soddu 8 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE La prima direttiva europea concernente il rendimento energetico in edilizia è la Energy Performance Building Directive (EPBD) 2002/91/CE è stata recepita in Italia dal DECRETO LEGISLATIVO n. 192 del 19 agosto 2005, legge rendimento fondamentale energetico relativa al nell'edilizia, successivamente integrata e corretto dal Dlgs 311/06, che introduce la Certificazione energetica del sistema edificio-impianto. dott. ing. gian paolo soddu 9 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Il D.Lgs. 28/2011 c.d. “Decreto Rinnovabili”, definisce in maniera compiuta i criteri di dotazione degli edifici di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Dal 31 maggio 2012 è richiesta una copertura del 50%, del fabbisogno di energia termica per la produzione di acqua calda sanitaria. Per il riscaldamento ed il raffrescamento, la copertura con fonti rinnovabili di una quantità di energia calcolata sul fabbisogno complessivo dell'immobile, valgono le seguenti percentuali: • il 20% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013 • il 35% , dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016 • il 50% , dal 1° gennaio 2017 dott. ing. gian paolo soddu 10 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Energia elettrica da fonti rinnovabili: Obbligo di installare impianti alimentati da fonti rinnovabili la cui potenza (P) è proporzionata alla superficie in pianta dell'edificio al livello del terreno (S) mediante la relazione P = S/K. Dove: • K = 80, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013 • K = 65, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016 • K = 50, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è rilasciato dal 1° gennaio 2017 dott. ing. gian paolo soddu 11 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE La direttiva del 2002 è stata integrata dalla nuova Direttiva 2010/31/UE , la quale ha introdotto i seguenti indirizzi per gli Stati membri: 1. L'adozione di una comune metodologia di calcolo della prestazione energetica 2. Il calcolo dei livelli ottimali in funzione dei costi per i requisiti minimi di prestazione energetica. 3. "Edifici a energia quasi zero". Gli Stati membri provvedono affinché entro il 31 dicembre 2020 tutti i nuovi edifici costruzione siano “edifici a energia quasi zero” (NZEB); dott. ing. gian paolo soddu 12 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE 4. La riqualificazione energetica immobili esistenti. Requisiti minimi di efficienza per le ristrutturazioni per almeno il 25% della superficie o del valore. 5. Il ruolo guida del settore pubblico. Gli edifici pubblici aventi una metratura totale di oltre 500 mq e aperti al pubblico dovranno esporre degli attestati di certificazione energetica. Entro cinque anni la metratura sarà ridotta a 250 mq. dott. ing. gian paolo soddu 13 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE La Direttiva 2010/31/UE è stata recepita in Italia con il DLgs 63/2013, convertito nella legge n. 90 del 3 agosto 2013, (GU n.181 del 3-8-2013) Il decreto introduce numerose modifiche al testo di riferimento: il Dlgs 192/2005. dott. ing. gian paolo soddu 14 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Edifici NZEB e confine di sistema. Uno dei punti qualificanti è quello degli Edifici a Energia Quasi Zero, i c.d. NZEB (Near Zero Energy Buildings), ossia strutture in grado di utilizzare pochissima energia per il loro funzionamento. Viene introdotto il concetto di “confine del sistema”, che include tutte le aree di pertinenza dell’edificio, interne ed esterne, dove l’energia è consumata o prodotta: la definizione è importante perché da essa deriva il concetto di “energia consegnata” e di “energia esportata”. dott. ing. gian paolo soddu 15 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Viene introdotto il concetto di “edificio di riferimento o target per un edificio sottoposto a verifica progettuale, diagnosi, o altra valutazione energetica” . Su di esso si basa il nuovo sistema di verifica di conformità degli interventi edilizi: non più valori L'edificio di riferimento fissi riscontrabili su una scala predefinita, ma valori di (reference building) è un volta in volta definiti sulla base delle caratteristiche edificio che ha la stessa tipo-morfologiche e tecnologiche dell’edificio che si sta progettando. geometria, orientamento, destinazione d'uso dell'edificio di nuova costruzione dott. ing. gian paolo soddu 16 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Gli edifici NZEB devono costituire lo standard costruttivo generalizzato a partire dal 2020, con un'anticipazione al 2018 per gli edifici pubblici. La logica è che per incrementare l'uso di energie rinnovabili occorre intervenire su edifici intrinsecamente virtuosi da un punto di vista del fabbisogno di energia primaria, che richiedano cioè un'integrazione esterna molto bassa. dott. ing. gian paolo soddu 17 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE edifici a quasi zero energia (NZEB) dott. ing. gian paolo soddu 18 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Rilevante integrazione al DLgs 192/05: Art.8 , comma 1-bis. : “…. in caso di edifici soggetti a ristrutturazione importante, nell'ambito della relazione di cui al comma 1 (L.10/91) e' prevista una valutazione della fattibilità tecnica, ambientale ed economica per l'inserimento di sistemi alternativi ad alta efficienza, tra i quali sistemi di fornitura di energia rinnovabile, cogenerazione, teleriscaldamento e tele- raffrescamento, pompe di calore e sistemi di monitoraggio e controllo attivo dei consumi. La valutazione della fattibilità tecnica di sistemi alternativi deve essere documentata e disponibile a fini di verifica.” dott. ing. gian paolo soddu 19 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE In sintesi .. Le possibili scelte sulle nuove costruzioni si riassumono così: • Progettazione Efficiente (esposizione, funzionalità, forma) • Rendimento energetico edificio con sistemi ad alta efficienza (impianti a bassa temperatura, pompe di calore, caldaie a condensazione) • Solare Termico per acqua sanitaria • Solare Fotovoltaico per usi elettrici • Elettrodomestici in classe A e superiore • Lampade a risparmio energetico dott. ing. gian paolo soddu 20 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE … ma tutto questo non risolve il problema… la sfida è la RIQUALIFICAZIONE dott. ing. gian paolo soddu 21 RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE IL PATRIMONIO EDILIZIO IN ITALIA Più del 90% delle abitazioni oggi esistenti sono state costruite prima del 1991. Il 55.4% delle abitazioni esistenti ha più di 40 anni e non ha subito nel tempo alcun tipo di intervento di riqualificazione energetica, né per quanto riguarda l’involucro edilizio, né per quanto riguarda l’impianto di generazione e distribuzione del calore. ( rapporto C.R.E.S.M.E. del 2011). dott. ing. gian paolo soddu 22 STRATEGIE PER UNO SVILUPPO DEL SOSTENIBILE RIQUALIFICAZIONE PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE IL PATRIMONIO EDILIZIO IN ITALIA “PER COSA” CONSUMA IL SETTORE CIVILE? La quota dei consumi energetici per usi civili è così ripartita: • il 68 % è dovuto al riscaldamento, • il 16 % agli usi elettrici come l’illuminazione e gli elettrodomestici, • il 11 % alla produzione di acqua calda sanitaria • il rimanente 5 % agli usi cucina. dott. ing. gian paolo soddu 23 RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE EFFICIENZA ENERGETICA E LEGISLAZIONE ITALIANA DECRETO LEGISLATIVO 102/2014 Il 4 luglio 2014 è stato approvato il DLgs n. 102, in "attuazione della direttiva 2012/27/UE”, nel quale si dettano norme finalizzate a rimuovere gli ostacoli sul mercato dell'energia e a superare le carenze che frenano l'efficienza negli usi finali dell'energia. dott. ing. gian paolo soddu 24 RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE EFFICIENZA ENERGETICA E LEGISLAZIONE ITALIANA Termoregolazione e contabilizzatori del calore. Tra le altre misure contenute nel DLgs 102/2014, con l'articolo 9 comma 5 si stabilisce l'obbligo dell'installazione negli immobili condominiali di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione dei consumi e la suddivisione delle spese in base ai consumi effettivi di ciascun centro di consumo individuale, entro il 31 dicembre 2016. Si intende così favorire il contenimento dei consumi energetici riducendo gli sprechi e attraverso la responsabilizzazione degli utilizzatori . dott. ing. gian paolo soddu 25 RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE INDICE DI PRESTAZIONE ENERGETICA dott. ing. gian paolo soddu 26 RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE INDICE DI PRESTAZIONE ENERGETICA La normativa italiana definisce il termine efficienza energetica come: "Rapporto o altra relazione quantitativa tra i risultati in termini di prestazioni, servizi, beni, energia e l’immissione di energia“ (decreto 115 del 30/5/2008 ). Infatti, di tutta l'energia consumata nel riscaldamento, una buona parte viene dispersa attraverso l'involucro edilizio (muri, tetti, finestre), una parte per il ricambio d'aria ed un’altra dall'impianto termico stesso. dott. ing. gian paolo soddu 27 RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE INDICE DI PRESTAZIONE ENERGETICA Ein Conversione e trasferimento Eout Il concetto non è dissimile da quello di rendimento definito in fisica o nell’ingegneria. In un processo di utilizzo o trasformazione energetica l'efficienza è il rapporto tra l’energia utile netta e l’energia assorbita dal processo: Efficienza = (Eout / E in) < 1 dott. ing. gian paolo soddu 28 RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE INDICE DI PRESTAZIONE ENERGETICA L’incremento dell’efficienza del solo sistema di riscaldamento permetterebbe di ridurre i consumi di almeno il 30%. Limitando le dispersioni di calore e utilizzando apparecchi e tecnologie ad alta efficienza ogni famiglia potrebbe risparmiare il 40-50% delle spese per riscaldamento e produzione di ACS. E' dimostrabile che gli investimenti in interventi di efficienza energetica nelle nostre abitazioni assicurano (anche in assenza di incentivi) un ritorno economico positivo sotto forma di risparmio nelle bollette di luce e gas. dott. ing. gian paolo soddu 29 RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE INDICE DI PRESTAZIONE ENERGETICA Un sistema edificio/impianto è caratterizzato dalla sua “prestazione energetica” Ep, cioè fabbisogno di energia primaria all’ingresso del sistema edificio/impianto. PRESTAZIONE ENERGETICA Si misura in kWh/m² di EP energia primaria. dott. ing. gian paolo soddu 30 RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE INDICE DI PRESTAZIONE ENERGETICA Il riferimento del vettore energetico per l’energia primaria è il combustibile fossile (energia non rinnovabile) resa disponibile all’impianto Ep = Qh x f Dove Qh = energia consegnata dal vettore energetico (consumata) f= fattore di conversione in energia primaria non rinnovabile Fattori di conversione vettori energetici in energia : – Energia elettrica: 2,17 (rendimento di produzione alla fonte del 46%) – Combustibile fossili: 1 – Biomasse: 0,3 (il 70% è considerata energia rinnovabile) – Fonti rinnovabili: 0 (Fonte : racc. CTI 14- 2013) dott. ing. gian paolo soddu 31 RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE INDICE DI PRESTAZIONE ENERGETICA L’indice di prestazione energetica globale gli edifici (EPgl è così definito : EPg= EPi + EPacs + EPe + EPill [kWh/(m2·anno)] Dove: - EPi = indice di p.e. per la climatizzazione invernale, - EPacs = indice di p.e. per la produzione di acqua calda sanitaria, - EPe = indice di p.e. per la climatizzazione estiva (non ancora richiesto) - EPill = indice di p.e. per illuminazione artificiale (non ancora richiesto) Attualmente la formula utilizzata è solamente: Epg=EPi + Epacs L'indice di prestazione energetica è l'energia totale consumata dall'edificio climatizzato, per metro quadro di superficie, ogni anno. dott. ing. gian paolo soddu 32 RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE INDICE DI PRESTAZIONE ENERGETICA In base all’Epg sono definite varie classi energetiche, ognuna individuata da una lettera dalla A alla G. In Italia le abitazioni esistenti consumano mediamente oltre i 150 kWh/mq/anno (circa 12,7 kg di gasolio/mq/anno), mentre una casa efficiente, realizzata secondo i criteri attuali, ne consuma meno di 50 kWh/mq/anno (circa 4,2 kg di gasolio/mq/anno). La classificazione energetica varia in base alla zona climatica di appartenenza. dott. ing. gian paolo soddu (PCI = 11,9 kWh/kg) 33 RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA AREA INVOLUCRO Caratteristiche Sup. opache Caratteristiche infissi AREA IMPIANTO Apporti solari passivi Generatore di Calore Rend. Produz. . Rendimento Emissione dott. ing. gian paolo soddu Rendimento di Regolazione . Rendimento di Distribuzione 34 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO MEDIO STAGIONALE Coerentemente con il concetto di efficienza, un impianto termico e’ caratterizzato dal suo RENDIMENTO globale g , inteso come rapporto fra energia utile fornita ed energia consumata g = Eout/Ein < 1 I rendimenti interessanti ai fini del risparmio energetico sono i medi stagionali, dai quali dipende il consumo di energia primaria (combustibile). dott. ing. gian paolo soddu 36 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO MEDIO STAGIONALE L’impianto di riscaldamento L ’ impianto di riscaldamento , destinato a soddisfare il bilancio termico invernale degli ambienti e all’eventuale produzione di acqua calda per usi igienico-sanitari, è costituito da: 1. sistema di produzione (generatore di calore) 2. sistemi di distribuzione (rete di tubazioni) 3. utilizzazione del calore (radiatori, pannelli radianti, etc.) 4. organi di regolazione e controllo (regolazione climatica, di zona e d’ambiente). dott. ing. gian paolo soddu 37 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO MEDIO STAGIONALE Il rendimento globale g di un impianto termico è dato dal prodotto di quattro rendimenti relativi ad altrettanti sotto-sistemi : g = e x d x p x r e Rendimento di emissione d Rendimento di distribuzione p Rendimento di produzione r Rendimento di regolazione dott. ing. gian paolo soddu 38 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO MEDIO STAGIONALE Il miglioramento delle prestazioni termiche degli impianti di riscaldamento non può prescindere da un’attenta analisi dei sotto-sistemi che li compongono e dei relativi livelli di efficienza.. I quattro rendimenti sono ricollegabili alla tecnica impiantistica, come intesa sistema tecnologico, diversificato per tipologia d’impianto e dai relativi componenti che la caratterizzano. dott. ing. gian paolo soddu 39 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO MEDIO STAGIONALE d e r p dott. ing. gian paolo soddu 40 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO MEDIO STAGIONALE Il DLgs. 192/05 stabilisce che il valore limite minimo del rendimento globale medio stagionale di un impianto sotto i 1000,00 kW debba esse non inferiore a : ηg = (75 + 3 log Pn) / 100 dove log Pn è il logaritmo in base 10 della potenza utile nominale del generatore al servizio del singolo impianto termico, espressa in kW. Pertanto se Pn = 100,00 Kw, il valore limite è ηg = 81% dott. ing. gian paolo soddu 41 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO MEDIO STAGIONALE Valori tipici di Rendimento globale 1. Impianto a radiatori, con regolazione di sola zona, con caldaia a basamento di almeno 6 anni, bruciatore ad aria soffiata, ed impianto di distribuzione mediamente isolato ……Rendimento globale = 0,92x0,94x0,96x0,85 = 0,7 2. Impianto a pannelli radianti, con regolazione solo di zona, caldaia a condensazione, medesimo impianto di distribuzione ….. Rendimento globale = 0,97x0,92x0,96x0,98 = 0,84 dott. ing. gian paolo soddu 42 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI EMISSIONE Sottosistema di emissione Il sottosistema di emissione riguarda il trasferimento di calore in ambiente è ed relativo a tutte le tipologie di terminali. • Il rendimento di emissione tipico dei radiatori è il 92% (UNI TS 11300 per edifici a carico termico medio annuo >10 W/mc) • Il rendimento di emissione tipico dei ventilconvettori è il 94% (UNI TS 11300 per edifici a carico termico medio annuo >10 W/mc) • Il rendimento di emissione tipico dei pannelli radianti è il 97% (UNI TS 11300 per edifici a carico termico medio annuo >10 W/mc) dott. ing. gian paolo soddu 43 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI EMISSIONE 94% 92% 97% dott. ing. gian paolo soddu 44 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI EMISSIONE Ripartizione percentuale fra le tipologie di impianto esistenti in Italia : • radiatori : 87% • radiatori con valvole termostatiche 4% • termoconvettori o ventiloonvettori ( ad aria) : 4% • impianti radianti a soffitto e a pavimento : 5% dott. ing. gian paolo soddu 45 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI EMISSIONE COME SI PUÒ MIGLIORARE IL RENDIMENTO DI EMISSIONE ? • bassa temperatura media di progetto del fluido termovettore (fan-coils a bassa temperatura, pannelli radianti); • buon isolamento termico e strato riflettente nella parete retrostante il corpo scaldante; • ed inoltre, negli ambienti industriali o locali di grande altezza, installazione di sistemi di destratificazione di temperatura. dott. ing. gian paolo soddu 46 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI DISTRIBUZIONE Sottosistema di distribuzione Riguarda il trasferimento del calore nell’edificio ed é strettamente legato al grado i isolamento delle tubazioni che trasportano il fluido termovettore ed alla temperatura di quest’ultimo. Per un isolamento medio il rendimento è del 96% (UNI/TS 11300-2). La loro determinazione può essere effettuata analiticamente, oppure mediante il ricorso a dati pre-calcolati indicati dalle Norme UNI, ricavati in base alle principali caratteristiche del sottosistema. L’isolamento minimo delle tubazioni è imposto per Legge (DPR412/93). dott. ing. gian paolo soddu 47 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI DISTRIBUZIONE dott. ing. gian paolo soddu 48 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI PRODUZIONE Sottosistema di generazione Riguarda la produzione di calore. Il rendimento di produzione medio stagionale è dovuto al fatto che non tutta l’energia fornita viene trasferita all’acqua, a causa delle perdite. Tali perdite dipendono sono fortemente influenzate anche dalle modalità di inserimento del generatore nell'impianto. Inoltre, in particolare, dal suo dimensionamento rispetto al fabbisogno dell'edificio, dalle modalità di installazione e dalla temperatura dell'acqua (media e/o di ritorno al generatore) nelle condizioni di esercizio (medie mensili). dott. ing. gian paolo soddu 49 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI PRODUZIONE Il rendimento medio stagionale di caldaia differisce quindi dai rendimenti a pieno carico ed a carico parziale ottenuti con prove di laboratorio secondo le norme di riferimento. • Generatori con bruciatori ad aria soffiata difficilmente superano l‘85%. • Le caldaie a condensazione possono raggiungere valori medi del 98% . • Valori ancora migliori, si ottengono con pompe di calore, in particolare quelle geotermiche (COP >4,0). dott. ing. gian paolo soddu 50 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI PRODUZIONE Le dispersioni principali generate dalla trasformazione dell’energia primaria in caldaia hanno origine da: • calore contenuto nei gas di scarico (dispersioni QA), • dispersioni dal mantello della caldaia durante il funzionamento del bruciatore (QS) e a bruciatore spento (QB). Qu = ( QF – QA – QS) Qu Qf QA QS =potenzautileresaall’acqua = potenza al focolare = dispersioni per gas di scarico = dispersioni per irraggiamento dott. ing. gian paolo soddu 51 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI PRODUZIONE Rendimento e “Fattore di Carico”. Il dimensionamento di una caldaia avviene in modo tale che sia garantito il fabbisogno termico alla temperatura esterna più bassa. Le temperature esterne di progetto vengono però raggiunte solo raramente durante la stagione di riscaldamento, per cui la caldaia solo in questo periodo deve funzionare a temperature elevate. Nel restante periodo sono necessarie soltanto frazioni della potenzialità massima per cui la caldaia è stata dimensionata. Si definisce “fattore di carico”, il rapporto tra le ore di attività del bruciatore ed il tempo di funzionamento dell’impianto: ϕ = Ta / Tf <1 Ta : tempo di funzionamento del bruciatore, necessario all’apporto della quantità di calore utile Tf : intero tempo di funzionamento dell’impianto il fattore di carico medio delle caldaie osservato nell'arco di tutto l'anno è minore del 40% dott. ing. gian paolo soddu 52 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI PRODUZIONE Da una semplice analisi dei rendimenti descritti in precedenza si vede che il rendimento che ha più peso nel calcolo globale é senza dubbio il rendimento di produzione. Aria soffiata Condensazione dott. ing. gian paolo soddu Pompa di calore 53 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI PRODUZIONE Oggi l’impiego si sistemi a bassa temperatura (pannelli radianti e fan-coils) alimentati con caldaie a condensazione e pompe di calore, vanno imponendosi sul mercato per oggettivi vantaggi in termini di efficienza, comfort ed economia di gestione. dott. ing. gian paolo soddu 54 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI PRODUZIONE dott. ing. gian paolo soddu 55 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI REGOLAZIONE Sottosistema di regolazione Decidere quando, dove e quanto calore emettere in ambiente. Il regolatore teorico perfetto è quello in grado di ridurre immediatamente l’emissione del corpo scaldante in presenza di un apporto termico proveniente da fonte diversa dall’impianto di riscaldamento. La sola regolazione centrale, anche climatica, non è sufficiente per garantire un elevato rendimento di regolazione, in quanto non consente un soddisfacente recupero degli apporti gratuiti. dott. ing. gian paolo soddu 56 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI REGOLAZIONE La regolazione centralizzata dell’impiantopuòseguire due principi: • a punto fisso, cioè con temperatura di mandata è fissata una volta per tutte in funzione delle condizioni di temperatura esterna più severe; • climatica, cioè con adeguamento continuo della temperatura di mandata alla temperatura esterna dott. ing. gian paolo soddu 57 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI REGOLAZIONE Regolazione climatica di centrale dott. ing. gian paolo soddu 58 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI REGOLAZIONE Regolazione di zona Regolazione d’ambiente dott. ing. gian paolo soddu 59 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI REGOLAZIONE Secondo la Norma UNI/TS 11300-2, in presenza di solo termostato ambiente, il rendimento di regolazione vale: • Radiatori, convettori, ventilconvettori, strisce radianti ed aria calda : circa il 94% . • Pannelli radianti annegati nelle strutture : 92% E’ inevitabile che a causa dell’alta inerzia termica il rendimento di regolazione dei pannelli radianti sia inferiore a quello dei radiatori. dott. ing. gian paolo soddu 60 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA IL RENDIMENTO DI REGOLAZIONE Termoregolazione e contabilizzazione individuale. Si è visto che il Decreto legislativo 102/2014 stabilisce per gli edifici condominiali l'obbligo dell'installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del consumi individuali, entro il 31 dicembre 2016. La termoregolazione si realizza con “Valvole termostatiche”. Due sono le possibilità di termoregolazione, a seconda degli schemi impiantistici: • Contabilizzazione diretta • Contabilizzazione indiretta dott. ing. gian paolo soddu 61 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA Contabilizzazione e ripartizione del calore Contabilizzazione diretta La contabilizzazione diretta è facilmente utilizzabile negli impianti caratterizzati da un unico circuito di alimentazione per ogni unità immobiliare. Risulta quindi particolarmente adatta per: • • Distribuzione orizzontale (Nuove costruzioni) nuovi edifici con impianti a distribuzione orizzontale; trasformazione di impianti autonomi esistenti in nuovi impianti con produzione centralizzata del calore. dott. ing. gian paolo soddu IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA Contabilizzazione e ripartizione del calore Contabilizzazione diretta meccanici Collettore ultrasuoni Distribuzione orizzontale dott. ing. gian paolo soddu IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA Contabilizzazione e ripartizione del calore Contabilizzazione indiretta La contabilizzazione utilizzata indiretta principalmente è negli impianti a “distribuzione verticale” a colonne montanti, installando un ripartitore su ogni corpo scaldante. In questi impianti la contabilizzazione diretta sarebbe infatti improponibile per l’impossibilità di identificare un Distribuzione verticale (Edifici esistenti) circuito relativo all’unità immobiliare. dott. ing. gian paolo soddu 64 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA Contabilizzazione e ripartizione del calore Contabilizzazione indiretta dott. ing. gian paolo soddu IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA Contabilizzazione e ripartizione del calore Ripartitore a doppio sensore, in radiofrequenza Il ripartitore trasmette informazioni ad un ricevitore sulla quantità di energia erogata dal corpo scaldante. Il principio di funzionamento si basa sulla conoscenza della potenza termica nominale del corpo scaldante e sulla misura delle sue condizioni di funzionamento (differenza fra temperatura media superficiale e temperatura ambiente) dalle quali dipende l’emissione termica, integrandola nel tempo. dott. ing. gian paolo soddu IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA Contabilizzazione e ripartizione del calore L'unità di ripartizione, rappresenta l’elemento di proporzionalità con l’energia erogata ed è rappresentata da: UR k (Tr Ta ) t dove: Ur = unità di ripartizione K = coefficiente che tiene conto di: • potenza nominale del radiatore Kq • tipologia del radiatore • modalità di montaggio Kc Tr = temperatura superficiale radiatore Ta = temperatura ambiente La normativa di riferimento è la UNI EN 834. dott. ing. gian paolo soddu IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA Contabilizzazione e ripartizione del calore Sistema evoluto di termoregolazione con valvole elettroniche programmabili e contabilizzazione da remoto dott. ing. gian paolo soddu IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA Contabilizzazione e ripartizione del calore Vantaggi. Un buon sistema di termo-regolazione dell’impianto di riscaldamento è fondamentale per il risparmio di energia poiché: 1. assicura una temperatura costante nell’abitazione, qualunque siano le condizioni climatiche esterne; 2. consente di sfruttare gli apporti termici gratuiti evitando i fenomeni di surriscaldamento della casa; dott. ing. gian paolo soddu 69 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA Contabilizzazione e ripartizione del calore 3. Consente di gestire il riscaldamento secondo le proprie esigenze, garantendo la flessibilità gestionale caratteristica dell’impianto autonomo, senza rinunziare ai vantaggi del riscaldamento centralizzato 4. In abbinamento con la contabilizzazione premia il Ogni grado in meno comportamento virtuoso del singolo utente che può della temperatura ottenere una riduzione degli sprechi e quindi dei costi. ambiente consente 5. Consente di ottimizzare in termini di equità la correlazione tra spesa attribuita e calore effettivamente un risparmio del combustibile del 7% prelevato dalla c.t. condominiale. dott. ing. gian paolo soddu 70 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA Contabilizzazione e ripartizione del calore E’ bene ricordare che : • La termoregolazione senza contabilizzazione è poco utile perché l’utente non è motivato ad utilizzarla. • La contabilizzazione senza termoregolazione è inutile in quanto l’utente non può decidere i propri consumi. • La Norma UNI 10200 definisce i criteri di ripartizione della spesa per l’energia prelevata, sia per il riscaldamento che per l’ACS • Si può tenere sempre acceso giorno e notte l’impianto centralizzato in presenza di una regolazione climatica che regoli la temperatura interna almeno su due livelli; dott. ing. gian paolo soddu 71 IMPIANTI TERMICI ED EFFICIENZA ENERGETICA Contabilizzazione e ripartizione del calore Importante Tenendo sempre acceso l’impianto di riscaldamento l’edificio mantiene una temperatura costante, senza dannosi sbalzi termici, e permette un ulteriore risparmio energetico. Effetti sull’impianto esistente • Forte riduzione della portata totale dell’impianto • Generazione di sovra-pressione nel circuito di distribuzione • Abbassamento della temperatura dei radiatori • Esaltazione degli squilibri fra diverse colonne dott. ing. gian paolo soddu 72 DIAGNOSI ENERGETICA E VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI dott. ing. gian paolo soddu 73 DIAGNOSI ENERGETICA E VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI DIAGNOSI ENERGETICA Le opportunità di miglioramento vanno valutate con una DIAGNOSI ENERGETICA che evidenzi gli interventi più opportuni e prioritari che interessano sia il sistema tecnologico sia la gestione energetica dell’edificio. Per DIAGNOSI ENERGETICA si intende : « un processo sistematico che evidenzi i bisogni energetici ed i consumi di un organizzazione sia essa in ambito civile o industriale, per individuare le possibili azioni mirate a ridurre gli sprechi ovvero aumentare l’efficienza globale del sistema.» dott. ing. gian paolo soddu 74 DIAGNOSI ENERGETICA E VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI DIAGNOSI ENERGETICA Fasi di sviluppo della diagnosi energetica Prima fase Terza fase Raccolta di informazioni e dati Analisi ed elaborazione dei dati significativi preliminari al fine di raccolti e predisposizione del effettuare un’analisi energetica iniziale; rapporto finale Seconda fase Quarta fase Sopralluogo finalizzato all’analisi Individuare delle aree di probabile energetica sull'attuale utilizzo e la intervento tecnico di riqualificazione. gestione dell’energia dott. ing. gian paolo soddu 75 DIAGNOSI ENERGETICA E VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI DIAGNOSI ENERGETICA Il DL 63/2013 introduce un’importante integrazione al Dlgs 192/05, imponendo un nuovo obbligo al tecnici, stabilendo art.4 che : “… i requisiti minimi (di prestazione energetica) rispettino le valutazioni tecniche ed economiche di convenienza, fondate sull’analisi costi-benefici del ciclo di vita economico degli edifici … “ Il beneficio è misurabile dalla riduzione della spesa per energia primaria impiegata nell’attività. dott. ing. gian paolo soddu 76 DIAGNOSI ENERGETICA E VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI Valutazione degli investimenti I passi necessari per valutare la redditività di un intervento di miglioramento su un edificio esistente sono i seguenti : 1. Individuazione dell’intervento 2. Calcolo dell’energia risparmiata 3. Costo dell’energia risparmiata 4. Calcolo costi-benefici dott. ing. gian paolo soddu 77 DIAGNOSI ENERGETICA E VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI Valutazione degli investimenti Il metodo comunemente utilizzato per la valutazione costi-rendimenti degli investimenti è il ”valore attuale dei flussi di cassa”, valutazione in cui il valore attuale di un progetto è comparato con il valore attuale di un investimento alternativo per un presunto tasso di sconto. Gli indicatori economici più largamente utilizzati sono: – il periodo di recupero dei capitale – il Valore Attuale Netto – il Tasso Interno di Redditività dott. ing. gian paolo soddu 78 DIAGNOSI ENERGETICA E VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI Valutazione degli investimenti Tempo di ritorno semplice (PBS). Nel caso in cui l'investimento comporti un esborso iniziale I0 ed un risparmio (o guadagno) annuo netto R costante negli anni, risulta semplicemente: I0 PBS = [anni] R Questo indice ha essenzialmente il pregio dell'immediatezza, ed è sempre considerato come uno degli indicatori economici più importanti e significativi. In un’analisi di massima o di “pre-fattibilità”, il PBS è in genere sufficiente per fornire indicazioni esaurienti. Va comunque confrontato con la vita media della realizzazione. dott. ing. gian paolo soddu 79 DIAGNOSI ENERGETICA E VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI Valutazione degli investimenti Valore Attuale Netto. Lo strumento matematico più fine che consente di valutare l’accettabilità di un investimento è il calcolo del V.A.N. Ciò significa mettere a raffronto l’onere di un esborso iniziale (che rappresenta una rinuncia ad una disponibilità iniziale) con il flusso di cassa rappresentato dai proventi che si presentano negli anni successivi, come conseguenza dell’investimento. dott. ing. gian paolo soddu 80 DIAGNOSI ENERGETICA E VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI Valutazione degli investimenti Il VAN è definito dalla relazione: VAN = Fc x Fa – I Dove : I= investimento iniziale Fc : proventi attualizzati (risparmio) Fa : fattore di annualità [ Σ1nc1/ (1+ì)k] (con indice del periodo k-esimo da 1 a nc) ì = tasso % d’interesse (costo del capitale, considerato per semplicità costante) nc= vita dell’investimento dott. ing. gian paolo soddu 81 DIAGNOSI ENERGETICA E VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI Valutazione degli investimenti In base al criterio di accettazione del VAN sono accettabili tutti gli investimenti che garantiscono un VAN maggiore di 0; cioè dovrà verificarsi un profitto tale che : Fc x Fa > I Il flusso di cassa Fc equivale al risparmio conseguito a causa dell’investimento iniziale I. dott. ing. gian paolo soddu 82 DIAGNOSI ENERGETICA E RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI Valutazione degli investimenti IN CONCLUSIONE : … nonostante l’emergenza energetica e climatica e la convenienza economica degli interventi di miglioramento, in Italia ci si focalizza poco o niente su come aumentare l’efficienza energetica delle abitazioni ed in particolare degli edifici condominiali, i luoghi dove vive circa la metà della popolazione italiana. Almeno tre sono i potenziali ostacoli : 1. Barriere culturali 2. Barriere tecniche e professionali 3. Barriere finanziarie dott. ing. gian paolo soddu 83