Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum Vitae III ATTIVITA’ SCIENTIFICA LINEE DI RICERCA TRIENNIO A.A. 1993/94, 1994/95, 1995/96 1. Ricerca sulla chirurgia preprotesica Major a carico del mascellare superiore. Ricerca clinico-sperimentale in pazienti con edentulia nei settori posteriori al mascellare superiore. Tali pazienti, le cui condizioni cliniche per una corretta riabilitazione stomatognatica richiedono una protesizzazione impianto-supportata, vengono sottoposti ad intervento di rialzo del seno mascellare mono-bilateralmente con aumento della porzione alveolare mediante innesto di osso autologo demineralizzato, stabilizzato con impianti endossei avvitabili sommersi. 2. Ricerca in chirurgia maxillo-facciale in ambito ortognatodontico. Analisi clinico-statistica del comportamento delle strutture ossee cranio-facciali dopo chirurgia ortognatica mediante: a) controllo della stabilità occlusale, b) controllo delle modificazioni scheletriche post-chirurgia, c) valutazione della funzionalità articolare dell’ATM a distanza. Determinazione delle possibili cause che inducono la recidiva a lungo termine in alcuni pazienti e dallo studio condilare post intervento valutazione sull’efficacia dell’impiego chirurgico delle placche da posizionamento condilare a fissazione intermascellare. 16 Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum Vitae LINEE DI RICERCA TRIENNIO A.A. 1996/97, 1997/98, 1998/99 1. Ricerca sul comportamento di colture di osteoblasti umani adulti ottenuti da espianti, a contatto con differenti materiali ad impiego implantologico. Negli ultimi decenni la ricerca nel campo dei biomateriali si é principalmente rivolta allo sviluppo di modelli in vivo su animali per quantificare il grado di biocompatibilità dei diversi materiali e quindi per verificare la possibilità di un loro utilizzo come sostituti ossei. A fronte dei noti vantaggi, il modello animale richiede molto tempo e risulta essere costoso; di contro il modello in vitro-colture cellulari- richiede meno tempo, é ripetibile e può valutare un grosso numero di materiali contemporaneamente. I primi studi sono stati effettuati su cellule di varia provenienza: in primo luogo fibroblasti di ratto o di uomo prelevati da tessuti gengivali; successivamente, dopo una breve sperimentazione con osteoblasti da calvaria di ratto, è stato sviluppato un modello che utilizza osteoblasti umani adulti ottenuti da biopsie mascellari. Tale modello cellulare -sviluppato nel 1993- é stato utilizzato per valutare, da un punto di vista morfologico e biochimico (metodo quantitativo), il comportamento degli osteoblasti umani adulti messi a contatto con differenti biomateriali utilizzati in implantologia maxillofacciale e dentale. 2. Effetto delle proteine morfogenetiche, desametasone e vitamina A+D sulla proliferazione e differenziazione cellulare degli osteoblasti umani adulti. I1 sistema cellulare più utilizzato come fonte per l’isolamento delle cellule ossee si avvale dell’impiego di calvaria di ratto embrionale o fetale. Mediante la digestione enzimatica con collagenasi della matrice non calcificata si ottengono le cellule osteoblasto-simili (OLC), vale a dire capaci di proliferare e di mostrare una positività per la fosfatasi alcalina (ALP). In alternativa all’isolamento con tecnica enzimatica, é possibile ottenere una coltura di OLC mediante una procedura di migrazione cellulare che sfrutta la proprietà degli osteoblasti di migrare dalla superficie endocranica della suddetta calvaria di ratto su frammenti di vetro. Le cellule ottenute con questo metodo producono significative quantità di collagene di tipo 1, osteocalcina, sono in grado di mineralizzare -previa aggiunta di beta-glicerofosfato e vitamina C al medium di coltura- ed inoltre presentano recettori di membrana per l’ormone parotideo e 17 Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum Vitae la vitamina D. Le OLC ottenute con entrambi i metodi iniziano a proliferare e, una volta giunte a confluenza nelle flasks, si differenziano e sviluppano un fenotipo osteoblastico. In questa fase le cellule possono essere studiate con tecniche istologiche, immunoistochimiche e biochimiche. Tale modello sperimentale é già stato utilizzato nel 1994 per valutare il grado di efficacia e le proprietà di interazione di vari fattori di crescita, vitamine ed ormoni sulla crescita cellulare e differenziazione degli osteoblasti umani del distretto mascellare. LINEE DI RICERCA A.A. 1999/00, 2000/01, 2001/02 1. Sperimentazione e applicazione clinica di nuove metodologie e tecniche in microchirurgia ricostruttiva cranio-facciale. • Realizzazione di un modello sperimentale su cavia di prefabbricazione tissutale e sua applicazione clinica in forma di lembi fascio-mucosi prefabbricati per la ricostruzione dei tessuti molli del cavo orale in pazienti resecati per neoplasie, in esiti di trauma o patologie malformative congenite. Dimostrazione (trial su modello animale) della capacità di attecchimento di innesti autologhi di mucosa sana prelevati dal cavo orale su un tessuto fasciale vascolarizzato, nonchè della possibilità di ottenere un rilevante incremento volumetrico dell’innesto stesso durante il periodo di integrazione. L’applicazione clinica del modello sperimentale in microchirurgia ricostruttiva consentirà di valutarne l’efficacia e l'affidabilità in termini di recupero funzionale e risultato a distanza. • Esperienza clinica nella riabilitazione dei mascellari mediante lembo osseo rivascolarizzato di fibula: sperimentazione di tecniche implanto-protesiche innovative. • Lo sviluppo della microchirurgia ricostruttiva e la sua applicazione in campo oro-maxillo facciale a partire dai primi anni ‘80, ha rivoluzionato l’approccio chirurgico ai mascellari nella patologia neoplastica ed in traumatologia. Il lembo osseo rivascolarizzato di fibula, descritto da Taylor nel 1975, utilizzato per la prima volta nelle ricostruzioni mandibolari da Hidalgo nel 1989 e in quelle del mascellare superiore da Nakayama nel 1994, è oggi considerato uno strumento di indubbia efficacia nelle ricostruzioni dei mascellari. La fibula costituisce un substrato implantare eccellente, grazie alla sua struttura bicorticale, all’altezza e 18 Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum Vitae allo spessore osseo. Obiettivo della ricerca è la valutazione dell’efficacia clinica delle riabilitazioni impianto proteiche eseguite su tale lembo rivascolarizzato mediante impiego di soluzioni impianto proteiche immovative per tecniche di applicazione e materiali di impiego. • Studio prospettico sulla valutazione pre operatoria della morfologia e fine implantologico della fibula in microchirurgia ricostruttiva cervico-facciale mediante TAC spirale (In collaborazione con la Sezione di Radiologia dell’Università di Verona: Direttore Prof. Carlo Procacci). 2. Sperimentazione clinica della metodica chirurgica riabilitativa della distrazione osteogenetica dello scheletro facciale: nuove prospettive di impiego in chirugia cranio-maxillo mandibolare ed in chirurgia preprotesica. La distrazione osteogenetica è una tecnica chirurgica che mira all'allungamento progressivo ed al rimodellamento di un segmento scheletrico mediante neo-apposizione ossea e grazie ad un graduale adattamento dei tessuti molli (cute, mucose, muscoli, nervi e vasi). L'allungamento del segmento osseo è ottenuto mediante osteotomie e progressivo e graduale dislocamento dei due monconi risultanti. La quantità di osso neoformato interposto tra i due segmenti determina l’entità finale dell’allungamento. Tale procedimento chirurgico si avvale di idonea strumentazione (distrattori osteogenetici) per distanziare, secondo i vettori direzionali preposti, i due monconi ossei, e quindi fornire loro una fissazione rigida, fattore indispensabile per l'ossificazione ed integrazione del tessuto osseo neoformato. Nascendo come diretta applicazione delle conoscenze acquisite in campo ortopedico, la distrazione osteogenetica in chirurgia cranio-maxillo-facciale si è sviluppata seguendo i principi utilizzati da Ilizarov per l’allungamento degli arti, opportunamente adattati alla biologia dello scheletro cranio-facciale. La continua evoluzione dei sistemi di distrazione, in termini di miniaturizzazione e versatilità, ha consentito di ridurre l'invasività dell'approccio chirurgico, di ridurre i disagi per il paziente e di estendere il campo di applicazione. Obiettivi della ricerca risultano essere: • Realizzazione tecnica ed acquisizione di esperienza clinica con un proprio sistema di distrazione ossea verticale mandibolare plurisettoriale (in collaborazione con la Ditta Medicon Instrumente). • Analisi istologica del tessuto osseo neoformato mediante distrazione osteogenetica mediante acquisizione di biopsie ossee sottoposte a valutazione del Prof. Robert Schenk 19 Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum Vitae dell'Università di Berna, Svizzera. • Utilizzo dell’ecografia come metodica sperimentale nel follow-up a breve, medio e lungo termine della chirurgia distrattiva nel distretto maxillo-facciale al fine di monitorizzare l’attività osteogenetica all’interno del sito distratto e determinare un’individuale rimozione del sistema di distrazione a consolidamento osseo corticale avvenuto. (In collaborazione con la Sezione di Radiologia dell’Università di Verona: Direttore Prof. Carlo Procacci). LINEE DI RICERCA A.A. 2002/03, 2003/04, 2004/05 1. Valutazione istologica e ultrastrutturale del tessuto adiposo innestato in pazienti sottoposti a lipofilling della regione facciale per la correzione di asimmetrie maxillomandibolari. La ricerca si pone come obiettivo la valutazione istologica e ultrastrutturale del tessuto adiposo autologo prelevato dalla regione mediale del ginocchio ed innestato a livello delle labbra e della regione malaro-zigomatica per correggere difetti estetici a completamento di terapia chirurgica. Nella fattispecie, lo studio propone di valutare le modificazioni che si instaurano nel tessuto adiposo in seguito al prelievo, alla refrigerazione ed all'innesto. A tale scopo vengono eseguiti esami istologici ed ultrastrutturali seriati del grasso innestato in quattro momenti successivi. (In collaborazione con il Prof. Giancarlo Zancanaro della Sezione di Anatomia Umana dell’Università di Verona: Direttore Prof. Francesco Osculati). 2. Analisi dei cambiamenti genetici e fenotipici associabili alle patogenesi del carcinoma squamoso della regione testa-collo ” nell’ambito del Progetto interuniversitario “Ruolo delle proteine inibitrici dell’apoptosi dell’apoptosi nella progressione neoplastica dei carcinomi della regione testa e collo”. Tale progetto, di durata di 24 mesi, rientra fra i Programmi di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale ammessi dal MURST per il 2002, e vede quale Responsabile Scientifico il Prof. Lorenzo Lo Muzio titolare della Cattedra di Patologia Speciale Odontostomatologica 20 Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum Vitae dell’Università degli Studi di Ancona e quale Coordinatore Nazionale il Prof. Gaetano De Rosa del Dipartimento di Scienze Biomorfologiche e Funzionali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. 3. Ricostruzione dei deficit ossei maxillo-facciali tramite l’utilizzo di cellule mesenchimali staminali autologhe espanse in vitro. Progetto di sviluppo di una rete di strutture logistiche di supporto finalizzate alla realizzazione di un laboratorio per le colture cellulari secondo le regole GMP. Tale progetto è il primo studio pilota su terapia cellulare standardizzata con cellule mesenchimali coltivate su matrice di osso naturale deproteinizzato (Bio-Oss®) focalizzato su atrofie ossee estreme del distretto maxillo-facciale. Il risultato atteso è quello di ottenere rigenerazione dell’osso dei mascellari al fine di poter eseguire una riabilitazione implanto-protesica convenzionale. Lo scopo dello studio è quello di migliorare la qualità di vita in pazienti critici, in cui sarebbe altrimenti gravemente compromessa. 4. Studio Comparativo Istologico: rialzi di seno mascellare eseguiti con osso autologo prelevato da cresta iliaca versus rialzi di seno mascellare eseguiti con fattori di crescita autologhi concentrati mediante AGF™ supportati da idrossiapatite (PRO OSTEON™)”. Lo studio prevede la valutazione dell’ efficacia di una nuova metodica (AGF) di isolamento dei fattori di crescita piastrinici utilizzati –supportati da idrossiapatite- in procedure di riabilitazione dei mascellari atrofici. Mediante tale studio si intende valutare se tale metodica possa rappresentare un’ alternativa adeguata all’osso autologo in chirurgia preprotesica dei mascellari (Progetto di Studio approvato dal Comitato Etico dell’Università degli Studi di Verona in data 19 settembre 2001 -n°. 792) 21 Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum Vitae LINEE DI RICERCA A.A. 2005/06, 2006/07, 2007/08, 2008/2009 1. Studio della patogenesi dell’osteomielite cronica dei mascellari sostenuta da Bisfosfonati: Analisi Qualitativa/Quantitativa dell’attività osteoclastica ed osteoblastica mediante metodiche Immunoistochimiche ed Istomorfometria. Si tratta di un progetto che si inserisce in uno studio interdisciplinare-interuniversitario sull’osteomielite dei mascellari associata alla terapia con bisfosfonati per malattia ossea finalizzato a chiarire la patogenesi della malattia e definire adeguati protocolli terapeutici. Gli obiettivi e la metodologia della ricerca consistono in: a) determinazione quantitativa dell’attività antiosteoclastica dei bisfosfonati e del turnover osseo in pazienti con osteomielite dei mascellari; b) determinazione quantitativa dell’attività antiosteoclastica dei bisfosfonati e del turnover osseo su pazienti in trattamento con bisfosfonati ma senza osteomielite dei mascellari; c) determinazione quantitativa dell’attività antiangiogenetica dei bisfosfonati su pazienti in trattamento con bisfosfonati con e senza osteomielite dei mascellari. 2. Studio quali/ quantitativo della composizione ossea dei mascellari di pazienti in trattamento cronico con aminobisfosfonati mediante valutazione istologica e istomorfometrica di campioni ossei prelevati in corso di estrazione di elementi dentali. Tale studio, della durata di 1 anno, si propone di valutare campioni di tessuto osseo in forma di "carote" orientabili del diametro di 3,5 mm, prelevate dai mascellari al momento dell'estrazione chirurgica. Tali campioni vengono quindi sottoposti ad analisi istologica e istomorfometrica al fine di definire le caratteristiche istologiche ed istomorfologiche ed il turnover dell'osso in presenza di aminobisfosfonati. Obiettivo secondario dello studio è la valutazione dell' efficacia del protocollo estrattivo per prevenire lo sviluppo di BRON in pazienti in terapia con aminobisfosfonati. I risultati dell'analisi istomorfometrica forniranno, inoltre, la possibilita' di correlare la durata e la quantita' dell' esposizione al farmaco con il livello di alterazioni, qualora presenti, del turnover osseo dei mascellari. 22 Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum Vitae 3. Valutazione dell’efficacia a distanza di un protocollo chirurgico demolitivo in pazienti con osteonecrosi dei mascellari da bisfosfonati (Progetto PRIN 2007). Tale progetto si propone di valutare attraverso l’analisi istologica dei margini di resezione ossea la possibilità di controllo a lungo termine della osteonecrosi dei mascellari da bisfosfonati. 4. Ricerca di bio-ingegneria tissutale per analisi proprietà biologiche e valutazione applicabilità in chirurgia orale di una speciale membrana ingenierizzata ottenuta da collagene porcino. Tale progetto si prefigge di creare una specifica membrana in collagene porcino per impiego in chirurgia implantologia. La membrana risulta costitutita da un doppio strato, due versanti con caratteristiche biofunzionali diversificate, testate in vitro: un versante esterno atto a favorire, grazie a proprietà conduttive per i cheratinociti gengivali, la riepitelizzazione e la chiusura della ferite; ed un versante interno adatto a stabilizzare il coagulo, promuovere l’angiogenesi e, attraverso interazioni di membrana con i fibroblasti gengivali, la sintesi di nuovo collagene. Per tali caratteristiche che la rendono un microambiente ingenierizzato altamente favorevole alla rigenerazione dei tessuti molli, la membrana è candidata a sostituto della cute o di innesti di gengiva autologa nei deficit di tessuti molli orali in studi più ampi. 5. Progetto di ricerca clinico-sperimentale per l’impiego dell’osso da donatore umano per le riabilitazione dei mascellari edentuli. Nel campo della ricerca sui materiali alternativi all’osso autologo, attuale gold standard nelle ricostruzioni dei mascellari, il progetto, eseguito in stretta collaborazione con la banca dei tessuti di Verona, è teso a validare l’utilizzo dell’osso omologo, prelevato da cadavere, e sottoposto a trattamento fresh frozen, in chirurgia preprotesica nelle tecniche riabilitative di: rialzo di seno ed innesti on-lay ed in-lay . 23 Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum Vitae 6. Valutazione sperimentale sull’applicazione clinica della “Ortodonzia Microchirurgica” mediante “piezo-chirurgia”. La terapia ortodontica convenzionale consente di ottenere movimenti dentari agendo sul riassorbimento osseo crestale. La biomeccanica di tale movimento è efficace sebbene vi siano alcune limitazioni nell’applicazione sul paziente adulto. La prolungata ed intensa compressione del legamento parodontale, come effetto del movimento di forza impartito tramite il dente dal filo ortodontico, può originale anchilosi dentaria e riassorbimento apicale radicolare. Tuttavia, l’applicazione di forze leggere, pur salvaguardando l’anatomia dentaria, può determinare un rimarchevole prolungamento dei tempi di trattamento. Il presente protocollo di ricerca sperimentale, prevede l’applicazione della tecnica di “Ortodonzia Microchirurgica”, già nota in ambito di letteratura internazionale, mediante l’impiego della “Piezosurgery, Mectron Medical Technology”. Tale metodica, grazie all’impiego della “piezochirurgia” consente, per precisione e ridotta invasività, l’esecuzione di corticotomie dento alveolari nel rispetto e salvaguarda dell’anatomia dentaria e del legamento parodontale. La stessa guarigione sia per l’osso che per i tessuti gengivali risulta più rapida che con metodiche chirurgiche convenzionali. 7. Protocollo di valutazione clinica dell’applicazione delle procedure ancillari in chirurgia ortognatodontica. La chirurgia ortognatodontica e la chirurgia cosmetica sono spesso considerate ambiti di lavoro differenti. La chirurgia ortognatica è solitamente finalizzata al miglioramento funzionale dell’apparato stomatognatico, ma -grazie anche all’esposione scheletrica offerta dai suoi accessi chirurgici- si presta ad essere integrata con procedure aggiuntive di ridotta invasività chirurgica che si possono considerare correzioni secondarie del volto con finalizzazione primariamente estetica. Il criterio per definire il successo di un trattamento ortognatodontico viene di conseguenza ridefinito come correzione di una deformità dentoscheletrica dal punto di vista funzionale e, con perlomeno pari importanza, con il miglioramento della rilevanza estetica finale del volto nel suo insieme. Le procedure chirurgiche associabili, in forma consequenziale o differita alla chirurgia ortognatica, che consentono al chirurgo maxillo-facciale di influenzare, in forma complementare allo 24 Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum Vitae spostamento delle basi scheletriche, l’outcome estetico del voto, sono molteplici ed applicabili in forma singola o combinata: la mentoplastica, la maraloplastica, la rinoplastica, il lipofilling, la liposuzione submentale. 8. Protocollo di impiego sperimentale del mezzo di contrasto ecografico in diagnostica oncologica latero-cervicale. L’utilizzo del m.d.c. ecografico nelle tumefazioni latero-cervicali si propone di definire la vascolarizzazione e l’angioarchitettura di tali lesioni con una precisione maggiore di Ecocolor Doppler e Power-Doppler, e di confrontarsi con le tradizionali indagini citologiche in termini di sensibilità e specificità nella diagnostica differenziale. Per testare la validità del mezzo di contrasto ecografico nello studio di tumefazioni laterocervicali vengono reclutati soggetti in fase di valutazione mediante indagini diagnostiche convenzionali (TC, RM, ecografia). A conclusione di ciascun iter di studio si procede ad indagine ecografica delle lesioni mediante m.d.c. con la successiva comparazione dei dati visualizzati con il referto istologico e, nel caso di intervento chirurgico, con il pezzo operatorio. Gli esami di contrastografia ultrasonica (CEUS) vengono eseguiti su ecografo Sequoia 512 (Siemens/Acuson, Germany) con mezzo di contrasto di seconda generazione costituito da esofluoruro di zolfo sotto forma di microbolle (SonoVue, Bracco, Italia). La tecnica impiegata è quella della insonazione continua a basso indice meccanico. Nel protocollo adottato, la contrastografia ultrasonografica viene preceduta da un esame mediante sonda lineare da 8-15 MHz.Per la fase contrastografia si procede all’iniezione endovenosa a bolo di mezzo di contrasto, in quantità di 4 ml. L’insonazione della lesione è continua con osservazione dinamica del passaggio dalla fase precontrastografica a quella contrastografica, fatto che permette di monitorare il comportamento delle lesioni in seguito alla somministrazione delle microbolle, osservando sia le fasi più precoci, quale la fase arteriosa, sia le fasi contrastografiche tardive (portali). 25 Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum Vitae COLLABORAZIONI SCIENTIFICHE Prof. Mikail Samchukov, Scottish Rite Hospital, Pediatric Orthopaedics and Scoliosis Surgery -Dallas, Texas Usa. Collaborazione per la stesura del libro sulla distrazione osteogenetica in chirurgia craniomaxillo-facciale. Prof. Winfried Wagner, Johannes Gutenberg - Universitat Mainz Klinikum, Klinik Und Poliklinik Fur Zahn-Mund-Und Kieferkrankheiten Geschaftsfuhrender Direktor, Mainz,Germany. Collaborazione nell’ambito dello sviluppo della distrazione osteogenetica nella chirurgia cranio-maxillo-facciale. Prof. Konrad Wangerin, Klinik Fur Plastische Chirurgie, Marienhospital, Stuttgart Germany. Collaborazione fattiva nel campo della distrazione osteogenetica. Contributo alla stesura del libro “Lo stato dell’arte in chirurgia preprotesica”. Prof. Reinert Schmelzeisen, Universitatsklinik Fur Zahn-, Mund- Und Kieferheilkunde, Abt. Klinik U. Poliklinik Fur Mund-, Kiefer-, Gesichtschirurgie, Freiburg – Germany. Collaborazione nell’ambito della traumatologia cranio-facciale. Contributo alla stesura del libro “Lo stato dell’arte in chirurgia preprotesica”. Prof. Robert Schenk, Department of Oral Surgery, University of Bern, Switzerland. Collaborazione nella valutazione istologica dell’osso sottoposto a distrazione osteogenetica. Prof. Minoru Ueda, Department of Oral Surgery, Nagoya University School of Medicine, Japan. Contributo alla stesura del libro “Lo stato dell’arte in chirurgia preprotesica”. 26 Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum Vitae Prof. Hans Karcher, Klinische Abteilung fur Mund-, Kiefer- und Gesichtschirurgie, Graz, Austria. Collaborazione nell’ambito della chirurgia ricostruttiva cranio-facciale mediante lembi liberi rivascolarizzati. Prof. Carlo Procacci, Direttore della Sezione di Radiologia, Dipartimento di Scienze Morfologico-Biomediche, Università degli Studi di Verona. Collaborazione sull’utilizzo dell’ecografia nel follow-up della chirurgia distrattiva del distretto maxillo-facciale e sulla valutazione pre operatoria mediante TAC spirale della morfologia e delle dimensioni implantari della fibula in microchirurgia ricostruttiva cervicofacciale. Prof. Giancarlo Zancanaro, Sezione di Anatomia Umana, Dipartimento di Scienze Morfologico-Biomediche, Università degli Studi di Verona – Direttore Prof. Francesco Osculati. Collaborazione mediante uno studio sperimentale di valutazione istologica ed ultrastrutturale del tessuto adiposo autologo utilizzato per la tecnica del li-filling in chirurgia maxillofacciale. Prof. Eugene Tardy, Department of Plastic Surgery, Chicago University School of Medicine, USA. Produzione della versione italiana dell’opera “The state of the art: rhinoplasty” del Prof. Tardy, organizzazione del primo corso internazionale di rinoplastica “Rhinoplasty 2000”, tenutosi a Verona dal 21 al 25 maggio 2000. Prof. Gilbert Nolst Trenite' - Amc (Academic Medical Center) Universita' di Amsterdam – Olanda. Collaborazione scientifica nel miglioramento delle tecniche chirurgiche di rinaplastica e chirurgia estetico-facciale. Organizzazione di corsi e congressi a fini didattico-scientifici. Prof. Friedrich Anderhuber, Universitaetprofessor, Vorstand des anatomischen Institutes, Karlfranzens-Universitaet, Graz, Austria. Progetto di studio anatomico su cadavere per la preparazione di lembi liberi rivascolarizzati. 27 Prof. Pier Francesco Nocini – Curriculum Vitae Dott. Carlo Mazza, 2^ Divisione di Neurochirurgia Ospedale Civile Maggiore di Verona Primario Prof. Sergio Turazzi. Collaborazione clinico-chirurgica nella correzione di gravi patologie malformative maxillofacciali associate a craniostenosi su pazienti pediatrici. Prof. Thereyden e Prof. J. Witfang, successore del Prof F. Harle, Direttore Dipartimento di Chirurgia Orale e Maxillo-facciale dell’Università di Kiel – Germania. Collaborazione scientifica nel campo dell’ingegneria bio-tissutale. Prof. William Bell e Prof. John Zuniga - Southwestern University - Dallas – USA. Collaborazione scientifica nel campo della chirurgia ortognatodontica, ortodonzia e piezochirurgia, chirurgia ortognatica e procedure ancillari. 28