Thermae Urbis - Terme di Miradolo

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Thermae Urbis
le Terme a due passi da Te
Giugno 2014
Riabilitazione Vascolare e Termalismo
Il trattamento del malato vascolare è tutt’altro che
semplice a dispetto della diffusa concezione che si
tratti di una patologia di facile approccio terapeutico.
Prof. Guido Arpaia
Responsabile UOS di Angiologia
Az. Osp. di Desio e Vimercate
Presidio di Vimercate
Le relazioni tra vene superficiali e profonde e le
ripercussioni della loro insufficienza sulla microcircolazione
e
sul
drenaggio
linfatico
a
monte, cosi come la correzione degli squilibri metabolici nell'arteriopatia richiedono un approccio
complesso che non può prescindere dalla conoscenza approfondita della malattia e dall'analisi del
singolo caso.
Un classico esempio è rappresentato dall’insufficienza venosa cronica che nei suoi vari stadi di
espressione clinica può giovarsi della compressione nelle sue varie forme, dalle fasciature rigide ed
elastiche alla calza terapeutica, fondamentale nelle
specifiche indicazioni, della chirurgia per la correzione emodinamica di particolari manifestazioni
patologiche e della farmacologia nel trattamento
dell’edema e dei sintomi tipici di questa situazione
clinica quali pesantezza e crampi notturni.
In ogni caso però il quadro complessivo di insufficienza venosa resta una costante per il paziente
che non possiamo considerare “guarito” perché
sottoposto ad intervento chirurgico o trattato con
un farmaco flebotropo e con compressione.
Accanto ai provvedimenti che potremmo definire
“tradizionali”, quali la chirurgia e la farmacologia
è doveroso citare due aspetti del bagaglio terapeutico meno frequentemente applicati, la riabilitazione ed il termalismo, rivolti entrambi ad
ottenere le migliori condizioni possibili di funzionalità vascolare sfruttando le capacità del nostro
organismo ad adattarsi reattivamente alle varie
patologie: la riabilitazione vascolare e le cure
termali hanno in comune lo scopo di intervenire globalmente sul sistema “arto inferiore”
al fine di migliorare il ritorno venoso e la dinamica microcircolatoria.
Terme Idroterapiche delle Saline di Miradolo SRL - P.le Terme 7 - 27010 Miradolo Terme -Pavia
Iscritta al Registro Imprese di Pavia - REA PV 10547 - CF e PI 00243560182 - Capitale Sociale Euro 3.000.000,00 i.v.
contatti: tel 0382.77012 fax 0382 754090 [email protected]
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Giugno
Luglio2014
2013
Riabilitazione Vascolare e Termalismo
Una Riabilitazione Vascolare Termale potrebbe
rappresentare il luogo dove la prevenzione ed il
trattamento trovano la naturale unione.
Vi si dovrebbe prevedere di affrontare organicamente
i tre aspetti della malattia coinvolgenti arterie, vene e
linfatici in stretta collaborazione con le altre
unità operative territoriali e ospedaliere che
affrontino tali patologie,per “consentire al malato un
recupero funzionale il più completo possibile e le condizioni di vita al massimo dell’autonomia
ottenibile” (definizione dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità), quando ve ne sia la
necessità e prevenirne l'espressione clinica negli altri
casi.
Se solo si pensi alla diffusione della Patologia Vascolare nella popolazione generale, tuttora prima
causa
di
m o rt e
nel
mondo
oc c id e n tale, pur escludendo i Pazienti con cardiopatie conclamate, che dispongono di centri mirati, ci si può rendere conto di quante siano le persone che potrebbero
accedervi e beneficiarne.
Per quanto riguarda il Paziente flebopatico il trattamento migliorerà la mobilità, pensiamo per esempio ai
poliartrosici od ai portatori esiti ictali e comunque di
patologie o situazioni di ridotta motilità, agendo sulla
motilità e trofismo muscolare agli arti inferiori che rivestono un ruolo fondamentale nel promuovere ed
ottenere il ripristino di un buon ritorno venoso.
La correzione ortopedica di difetti plantari per migliorarne l’effetto pompa e l’esecuzione di esercizi di ginnastica respiratoria potranno consolidare i risultati ottenuti.
Contemporaneamente si potranno trattare i disturbi trofici cutanei ed in particolare le ulcere da stasi
con i metodi tradizionali (medicazioni e trattamenti
chirurgici locali, compressione) sfruttando i favorevoli risultati emodinamici ottenuti dalla riabilitazione.
Al miglioramento della funzionalità microcircolatoria e linfatica, saranno rivolte la pressoterapia sequenziale ed il linfodrenaggio meccanico e manuale, cui seguirà un trattamento compressivo personalizzato, allo scopo di ridurre l’edema da stasi
cronico.
Nell'arteriopatico lo scopo del trattamento, accanto
a quanto già descritto, sarà rivolto a migliorare la
capacità di marcia e ad indurre una maggiore
capacità del muscolo a sfruttare l'ossigenazione disponibile. Anche in questi casi la riduzione
dell'edema, sia post-operatorio che da stasi contribuirà a migliorare l'omeostasi microcircolatoria.
Tra i trattamenti termali l’idroterapia è da tempo
notoriamente attiva sulla stasi venosa e linfatica cronica. Molti Angiologi si sono sentiti raccontare dai propri Pazienti delle docce fredde cui si
sottoponevano in momenti di particolare sofferenza con assoluto beneficio.
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Riabilitazione Vascolare e Termalismo
I trattamenti termali sono indicati nelle fasi post-acute
delle flebopatie (una volta risolto l’evento acuto),
nelle fasi croniche al I/II stadio di Widmer (stadio 0-5
classificazione CEAP) e per il mantenimento di risultati ottenuti da precedenti trattamenti.
L’efficacia delle terapie idroterapiche è determinata da più fattori che agiscono in maniera terapeutica contemporaneamente e si basano sugli
effetti della pressione idrostatica e della temperatura, sulla costituzione chimica delle acque e sugli effetti medicamentosi dei sali che vi sono disciolti.
La pressione esercitata dall’acqua durante l’immersione, in genere sino alla cintola, è tanto più elevata
quanto più si scenda in profondità, quindi massima
all’altezza delle caviglie, e comporta la spremitura
del circolo venoso e linfatico superficiale cui si aggiunge l’effetto vasocostrittore determinato dalla temperatura, generalmente compresa tra i 27° ed i 37°.
La concentrazione di sostanze contenute nell’acqua
termale, a sua volta, per effetto osmotico, essendo
maggiore la quantità di soluti nelle acque termali che
nell’organismo, determina fuoriuscita di acqua e riduzione dell’edema cronico. Alcuni sali infine possiedono attività direttamente terapeutica per contatto diretto coi tegumenti.
Quanto descritto viene messo in pratica sfruttando
contemporaneamente le diverse attività terapeutiche.
L’idromassaggio termale con acque salsobromoiodiche determina riduzione dell’edema e stimola il
ritorno venoso mediante l’effetto massaggiante dei
getti di acqua diretti sugli arti inferiori sia fissi che dotati di movimento ciclico rivolto dalle zone distali alle
prossimali (idropressoterapia). L’aggiunta di ozonoterapia tramite microfori presenti sul fondo delle vasche determina aggiuntivi effetti vasocostrittori e di
attivazione del microcircolo.
In presenza di lesioni cutanee quali dermatiti, eczema, esiti cicatriziali recenti di ulcere (classi 4 e 5 della classificazione CEAP), gli stessi bagni possono
essere effettuati con acque minerali solfuree dagli
spiccati effetti antiinfiammatori.
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Riabilitazione Vascolare e Termalismo
Le applicazioni di bagni caldo/freddi riattivano la microcircolazione cutanea ed il drenaggio linfatico a
scopo antiedemigeno.
Una ulteriore opzione terapeutica termale è rappresentata dal Percorso Vascolare.
Non poche e soprattutto rilevanti.
Tra le forme di insufficienza venosa, a parte i primi
stadi di tipo funzionale, sicuramente i quadri di malattia venosa con espressione cutanea di sofferenza
microcircolatoria (eczema venoso, dermo-ipodermiti,
atrofia bianca), la prevenzione della recidiva di ulcera, le sindromi post-trombotiche. I linfedemi ai primi
stadi. Le arteriopatie obliteranti in fase edemigena e
post-chirurgia vascolare.
Si deve comunque ancora una volta specificare che
nessuno dei provvedimenti citati deve essere considerato esaustivo dei problemi dei nostri pazienti. Per
ognuno di questi si dovrà scegliere di volta in volta
l’opzione più opportuna organizzandola in un iter
complesso.
Si tratta di una piscina generalmente lunga e stretta,
o di due vasche adiacenti, nella quale il paziente si
immerge sino alla cintola. La temperatura dell’acqua
può variare e generalmente è più elevata all’inizio
rispetto alla seconda parte del percorso (da 35 a 2627°). Si ottengono così plurimi effetti: antiedema per
l’azione osmotica, di spremitura vasale superficiale per la pressione idrostatica e profonda per
il massaggio plantare e per l’azione muscolare
determinata dal cammino contro resistenza, di
attivazione microcircolatoria per il passaggio caldo/freddo e per la presenza di bocchette per idro- Le cure termali sono in convenzione col Servizio Sanitario Nazionale ed è sufficiente la richiesta del memassaggio.
dico di base (ricetta rossa) compilata secondo le norI cicli di trattamento termale andrebbero ripetuti al- mative vigenti.
meno due volte l’anno, per un periodo di due settimane associando due o più diversi tipi di applicazio- Patologie vascolari in convenzione con il SSN
Postumi di flebopatia di tipo cr., Insufficienza venosa
ne ad ogni ciclo.
Sebbene molti tipi di acque abbiano dimostrato azio- cr. (varici), Esiti di intervento chirurgico vascolare peni favorevoli sul sistema venoso periferico, le salso- riferico, Varici arti inferiori, Vasculopatia cr. arti infebromoiodiche e le salse per gli effetti antiedemigeni e riori (se venosa), Turbe vascolari periferiche
le sulfuree per quelli antiinfiammatori sono tra le più
applicate. Le bicarbonato-solfate e le carboniche a- Ciclo di cura concesso da SSN:
vrebbero maggiori effetti sul microcircolo e le radioat- Ciclo delle Vasculopatie periferiche- 12 bagni con
tive sulla cute distrofica.
idromassaggio.
Quali quindi le patologie vascolari che potrebbero maggiormente beneficiare di una forma di riabilitazione in ambiente termale?
Per informazioni:
Terme di Miradolo
tel 0382.77012
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