21/11/2011 ASSORBIMENTO DEI FARMACI Si definisce assorbimento il processo di passaggio di un farmaco dal sito di somministrazione al torrente circolatorio ASSORBIMENTO: visione d’insieme Alcuni farmaci funzionano al di fuori del corpo ma la maggior parte devono: Entrare in circolo: per varie vie Attraversare barriere lipidiche: Parete intestinale, parete dei capillari, membrane cellulari, barriera emato-encefalica. 1 21/11/2011 MEMBRANA CELLULARE Modello a mosaico fluido gruppi idrofobici (catene di acidi grassi) FOSFOLIPIDI gruppi idrofilici (teste ioniche e polari) PROTEINE Le proteine, immerse nel "mare" lipidico, svolgono importanti funzioni: - funzione di trasporto; - funzione recettoriale; - funzione enzimatica; - funzione di collegamento, fungendo da intermediari nella interazione funzionale tra due proteine (per es. fra recettore ed enzima); - funzione strutturale e meccanica, costituendo punti di ancoraggio per strutture extra- e/o intra-cellulari. Le tre principali classi di lipidi delle membrane sono: fosfolipidi, colesterolo e glicolipidi - funzione strutturale; - funzione di barriera semipermeabile (molecole liposolubili-idrosolubili); - funzione metabolica (fonte di mediatori lipidici IP3, DAG…). 2 21/11/2011 Modalità di passaggio dei soluti attraverso le membrane biologiche Diffusione filtrazione passiva Diffusione facilitata Trasporto attivo DIFFUSIONE ATTRAVERSO I PORI (glomeruli 68K ; capillare 30K; NB i capillari del cervello hanno giunzioni strette). PINOCITOSI (insulina in CNS; tossina botulinica nell’intestino) Passaggio dei farmaci attraverso trasportatori (carriers) di membrana 1. Diffusione facilitata a. gradiente di concentrazione b. specificità e saturabilità del carrier c. blocco e competizione 2. Trasporto attivo a. contro gradiente b. richiesta di energia c. specificità e saturabilità del carrier 3 21/11/2011 La maggior parte dei farmaci attraversa le membrane per DIFFUSIONE PASSIVA La diffusione dipende da: SUPERFICIE ASSORBENTE GRADIENTE DI CONCENTRAZIONE COEFFICIENTE DI DIFFUSIONE LIPOSOLUBILITA’ 4 21/11/2011 La maggior parte dei farmaci viene assorbita per DIFFUSIONE PASSIVA seguendo la LEGGE DI FICK: Flusso molare: (C1 – C2) x D x A/d flusso molare la velocità del passaggio dal compartimento 1 al compartimento 2 C1 e C2 la concentrazione del farmaco (F) nei due compartimenti (C) D coefficiente di diffusione, che dipende sia da F che da C, cioè può essere identificato come il coefficiente di ripartizione A area delle membrane che F deve attraversare d spessore delle membrane da attraversare 5 21/11/2011 I farmaci sono generalmente acidi o basi deboli I farmaci sono liposolubili quando si trovano nella forma non dissociata Il grado di dissociazione di un farmaco dipende dal pKa del farmaco e dal pH dell’ambiente in cui si trova 3,5 Diffusione di acidi e basi deboli Base debole H+ BH+ Acido debole H+ B HA A- H+ BH+ H+ B HA A- Ionizzazione e pH a. acidi e basi forti - ionizzati a tutti i valori di pH b. acidi e basi deboli - ionizzati solo a certi valori di pH (i farmaci sono acidi e basi deboli) c. i farmaci ionizzati non sono liposolubili d. la forma non ionizzata del farmaco diffonde e. la percentuale di ionizzazione dipende dal pH 6 21/11/2011 PROPRIETA’ CHIMICO-FISICHE E VARIABILI FISIOLOGICHE CHE INFLUENZANO L’ASSORBIMENTO DI UN FARMACO Variabili dipendenti dal farmaco o dalla preparazione farmaceutica natura chimica FARMACO IN SOLUZIONE COMPRESSA O CAPSULA disgregazione peso molecolare Liposolubilità e grado di ionizzazione coefficiente di ripartizione dissoluzione disaggregazione GRANULI SOSPENSIONE FINI PARTICELLE forma farmaceutica Dissolubilità del farmaco (capacità della preparazione farmaceutica di sciogliersi completamente nell’ambiente da cui deve essere assorbita) SOLUZIONE 7 21/11/2011 Concentrazione plasmatica di fenacetina (µg/ml) Influenza della grandezza delle particelle di principio attivo sulla biodisponibilità della fenacetina in 10 soggetti sani dopo somministrazione di una dose di 1500 mg di sospensione. PROPRIETA’ CHIMICO-FISICHE E VARIABILI FISIOLOGICHE CHE INFLUENZANO L’ASSORBIMENTO DI UN FARMACO Variabili fisiologiche area della superficie assorbente permeabilità della superficie assorbente - a livello degli epiteli di rivestimento - barriera capillare flusso ematico e vascolarizzazione Condizioni patologiche mobilità gastrointestinale pH nel sito di assorbimento 8 21/11/2011 VIE DI SOMMINISTRAZIONE DEI FARMACI VIE NATURALI 1. Orale 2. Sublinguale 3. Rettale 4. Inalatoria 5. Nasale 6. Transdermica 7. Topica a. cute b. mucose (congiuntiva, orecchio, vagina...) VIE PARENTERALI 1. 2. 3. 4. 5. 6. Endovenosa (IV) Intramuscolare (IM) Sottocutanea (SC) Intrarteriosa Intratecale (spazio subaracnoideo) Intracavitaria (cuore, articolazione, peritoneo) Fattori che influenzano l’assorbimento orale pH gastrointestinale influenza la velocità di disgregazione e dissoluzione farmaci solidi influenza il grado di ionizzazione dei farmaci (es. stricnina) Concentrazione del farmaco solubilizzato Area della superficie assorbente: intestino tenue Stomaco: Effetto delle secrezioni GI e della flora batterica Interazioni tra farmaci e tra farmaci e cibo (vedi) Motilità e mescolamento nel tratto GI tempo di svuotamento Processi patologici 9 21/11/2011 Destino del farmaco dopo la sua somministrazione orale 10 21/11/2011 circolo enteroepatico Arteria epatica Vena epatica Fegato Dotto biliare Vena porta Farmaco Farmaco-coniugato Intestino 11 21/11/2011 Somministrazione orale “per os o P.O.” PRO CONTRO facile sicura economica non dolorosa non necessita attrezzature non necessita aiuti possibilità di utilizzo di Preparazioni Retard Possibilità di intervenire in caso di errore Utile nelle terapie protratte Ben accettata dal paziente assorbimento non molto veloce necessita cooperazione dei pazienti assorbimento spesso variabile del farmaco Non adatta per farmaci distrutti nel tratto GI Non adatta per farmaci con notevole effetto di primo passaggio Può causare dolore GI Possibili interazioni tra farmaco e cibo Non adatta per le situazioni di emergenza Via rettale Effetto locale effetto sistemico √ Assorbimento variabile ed incompleto √ solo parziale effetto di primo passaggio √ utile quando la via orale e preclusa o in pazienti pediatrici √ possibile irritazione della mucosa rettale √ Materiale fecale può interferire con l’assorbimento √ Non particolarmente gradita dai pazienti Via sublinguale √ assorbimento rapido √ usata in emergenza √ evita l’effetto di primo passaggio √ utile per autosomministrazione al bisogno √ aumentato rischio di effetti collaterali √ Irritazione della mucosa √ Inadatta per uso regolare e frequente √ Necessità di evitare la deglutizione 12 21/11/2011 Via Inalatoria Farmaci somministrati sotto forma di gas o di aerosol uso topico o sistemico assorbimento rapido Minor controllo del dosaggio Necessità di apparecchiature particolare Possibilità di irritazione locale VIA CUTANEA √ Natura del farmaco √ estensione superficie cutanea √ assorbimento variabile a seconda della zona corporea considerata √Modalità di applicazione √ Cute lesionata √ grado di idratazione e vascolarizzazione VIA TRANSCUTANEA √ assorbimento molto lento √ non c’è effetto di primo passaggio √ durata d’azione prolungata 13 21/11/2011 VIA ENDOVENOSA (e.v. o i.v.) PRO √ √ √ √ √ √ Farmaco somministrato direttamente in circolo Usato nelle emergenze Precisione nel dosaggio Possibilità di somministrare volumi notevoli Possibilità di somministrare sostanze irritanti diluite Utilizzabile nei pazienti incoscienti CONTRO √ √ √ √ √ √ √ Aumentato rischio di effetti collaterali In caso di errore non è possibile evitare l’assorbimento Non si possono somministrare sostanze oleose Generalmente l’infusione deve essere lenta Non particolarmente gradita dai pazienti Personale specializzato Rigorose condizioni di asepsi VIA INTRAMUSCOLARE (i.M.) PRO √ Assorbimento rapido per soluzioni acquose, lento per soluzioni oleose √ adatta anche per preparazioni deposito e oleose √ Si possono usare volumi moderati √ Più sicura rispetto alla via e.v. √ Possibilità di utilizzo nei pazienti incoscienti CONTRO √ √ √ √ Talvolta dolore nelle sede d’iniezione Non si possono somministrare farmaci necrotizzanti Poco adatta per l’autosomministrazione Problemi se il paziente è in terapia anticoagulante 14 21/11/2011 VIA SOTTOCUTANEA (s.c.) PRO √ assorbimento rapido per le soluzioni acquose, più lento per quelle oleose √ Adatta per preparati deposito √ Possibilità di autosomministrazione √ utilizzabile per soluzione insolubili e per l’impianto di pellet solidi CONTRO √ Non adatta per sostanze irritanti √ Assorbimento scarso in pazienti con insufficienza circolatoria periferica √ Non adatta per grandi volumi √ Variabilità dell’assorbimento nelle diversi sedi √ Iniezioni ripetute possono provocare lipoatrofia con conseguente scarso assorbimento BIODISPONIBILITA’ Si definisce biodisponibilità la frazione di farmaco non modificato che raggiunge la circolazione sistemica a seguito di somministrazione attraverso una qualsiasi via 15 21/11/2011 Determinazione della BIODISPONIBILITA’: Si riporta in un grafico la concentrazione plasmatica di un farmaco rispetto al tempo e si determina l’AREA SOTTO LA CURVA (AUC) che rappresenta la quantita di farmaco che raggiunge la circolazione. Concentrazione plasmatica 70 Via endovenosa 60 (AUC) orale Biodisponibilità = ————————— x 100 (AUC) endovenosa 50 40 Via orale 30 AUC 20 10 AUC 0 0 2 4 6 8 La biodisponibilità di un farmaco somministrato per os è il rapporto tra l’area calcolata per la via orale e l’area calcolata per la via 10 endovenosa. Tempo (ore) La biodisponibilità di un farmaco (F) può essere : assoluta o relativa Es. diverse preparazioni di un nuovo farmaco da studiate in gruppi di volontari sani EMEA 26 luglio 2001 16 21/11/2011 BIOEQUIVALENZA E BIODISPONIBILITA’ DEI FARMACI Due prodotti si definiscono bioequivalenti se sono equivalenti farmaceutici e le loro biodisponibilità dopo somministrazione nella stessa dose molare sono così simili che è improbabile che producano differenze rilevanti negli effetti di efficacia e sicurezza. Due prodotti sono equivalenti farmaceutici se contengono la stessa quantità di principio attivo, hanno la stessa forma farmaceutica (anche con eccipienti diversi), posseggono standard di qualità identici o comparabili e sono somministrati attraverso la stessa via di somministrazione. BIODISPONIBILITA’ Fattori che influenzano la Biodisponibilità Forma farmaceutica Solubilità del farmaco 17 21/11/2011 18 21/11/2011 DISTRIBUZIONE Passaggio del farmaco dalla circolazione sistemica ai vari organi e tessuti dell’organismo Fattori che influenzano la distribuzione del farmaco: √ Caratteristiche chimico-fisiche dei farmaci √ Il flusso ematico di ciascun compartimento √ il volume di ciascun compartimento √ la permeabilità del letto capillare regionale √ la capacità del farmaco di passare le membrane √ la capacità del farmaco di legarsi alla proteine plasmatiche √ l’affinità del farmaco per i diversi compartimenti Il flusso ematico di ciascun compartimento Grado di vascolarizzazione dei vari organi Modello a due compartimenti Modello ad un compartimento Prima della somministrazione Dopo la somministrazione Immediatamente dopo la somministrazione Prima della somministrazione Distribuzione all’equilibrio Ad equilibrio di distribuzione, la concentrazione del farmaco nei vari organi può essere diversa (tiopental) 19 21/11/2011 Il volume di ciascun compartimento Processo di ripartizione nei diversi compartimenti idrici dell’organismo Acqua totale dell’organismo ≈ 42 litri Volume intracellulare Volume extracellulare 28 litri 14 litri Volume interstiziale 10 litri Volume plasmatico 4-5 litri Volume apparente di distribuzione Il volume teorico in cui la quantità di farmaco presente nell’organismo si dovrebbe distribuire per dare luogo alla concentrazione presente nel plasma In realtà la formula è più complessa Come la dose può essere espressa in mg/kg, anche il volume di distribuzione può essere normalizzato per il peso del paziente ed essere espresso in L/kg 20 21/11/2011 Volume di distribuzione Vd di circa 3-5 litri ⇒ Farmaci che si distribuiscono solo nel plasma e/o sistema vascolare Vd di circa 15 litri ⇒ Farmaci che si distribuiscono nella fase acquosa dei liquidi extracellulari (volume dei liquidi extracellulari) Vd di circa 42 litri ⇒ Farmaci che si distribuiscono nella fase acquosa di tutto l’organismo (acqua corporea totale) Vd >> 42 litri ⇒ Farmaci che si accumulano e si legano a livello tissutale il volume di distribuzione può assumere valori anche molto maggiori del volume di sangue. Questo apparente paradosso, è dovuto alla definizione di Vd, la quale non fa alcuna distinzione fra la concentrazione di farmaco nel plasma e negli organi e tessuti. Nel becher di sinistra, la concentrazione di farmaco è uniforme al suo interno ed il volume apparente di distribuzione è pari alla capacità del becher (rappresentante il paziente). Nel becher di destra è stato aggiunto del carbone attivo: ad equilibrio raggiunto, la distribuzione del farmaco tra la soluzione (rappresentante il plasma) ed il carbone (rappresentante vari tessuti corporei) è differente. La maggior parte del farmaco è trattenuta dal carbone, lasciando una concentrazione, C0 , minore in soluzione: in questo caso, il volume di distribuzione risulta maggiore. 21 21/11/2011 Fattori che possono modificare il Vd Caratteristiche fisico-chimiche del farmaco Tipi di barriere che il farmaco deve superare Legame con proteine plasmatiche e macromolecole tissutali Variabili fisiologiche e patologiche Età (cf benzodiazepine) Obesità Presenza di malattie epatiche o renali 22 21/11/2011 Legame dei Farmaci alle Proteine Plasmatiche Principali proteine: • albumina • alfa1-glicoproteina acida Farmaci molto legati... • Legati alle albumine o alle glicoproteine alfa: – – – – – – – – – FANS warfarin ceftiofur doxiciclina furosemide chinidina diazepam propranololo … 23 21/11/2011 Caratteristiche del legame: • è solitamente reversibile • condiziona la concentrazione di farmaco nei tessuti e nella sua sede d’azione • condiziona, in parte, il metabolismo e l’eliminazione dei farmaci Fattori che modificano il legame farmaco-proteico Ogni condizione patologica che modifica il tasso di proteine plasmatiche: Insufficienza epatica Insufficienza renale Enteropatie Parassitosi Ustioni Un elevato legame con le proteine il sangue può diventare un deposito circolante di farmaco (suramina) Molti farmaci possono competere tra loro e/o con sostanze endogene per i siti di legame Ibuprofene Sulfamidici ac. urico bilirubina Se aumenta la quota libera: Aumento dell’effetto Aumento della velocità di eliminazione 24 21/11/2011 Permeabilità capillare I capillari hanno un’organizzazione morfo-funzionale diversa a seconda della sede in cui si trovano la permeabilità del letto vascolare per un certo farmaco è diversa a seconda del distretto irrorato BARRIERA EMATOENCEFALICA Scoperta sperimentale dell’esistenza di una "barriera ematoencefalica" iniezione di un colorante vitale 25 21/11/2011 BARRIERA EMATOENCEFALICA impedisce l’ingresso nel liquido interstiziale di qualunque sostanza incapace di diffondere liberamente attraverso le membrane • blood brain barrier – endothelial layers of capillaries in brain plus glial sheath 26 21/11/2011 Nel SNC possono quindi penetrare solamente i farmaci con un adeguato coefficiente di ripartizione i farmaci capaci di utilizzare i sistemi di trasporto presenti a livello della barriera ematoencefalica Lo stato di impermeabilità è ridotto a livello dei plessi coroidei, ipofisi, area postrema, eminenza mediana. Il completo sviluppo della BEE avviene solo dopo alcuni anni di vita L’impermeabilità della barriera è ridotta in corso di infiammazione e infezione (meningite). BARRIERA PLACENTARE Placenta: organo discoidale di origine mista (fetale/materna) per scambi e nutrizione dell’embrione e del feto. Protegge il feto da sostanze nocive presenti nel sangue materno, ma deve garantire il passaggio di numerose sostanze; processi di trasporto attivo consentono il passaggio di sostanze nutritive e vitamine dalla madre al feto. Barriera placentare setto placentare strato spugnoso strato limitante vasi materni villo trofoblasto amnios corion seno marginale vasi ombelicali cordone ombelicale 27 21/11/2011 Embrione o feto più vulnerabile per Dotto aranzio Enzimi Certi BEE farmaci possono avere effetti letali, tossici e/o teratogeni a seconda del periodo della gravidanza in cui agiscono: 1. BLASTOGENESI (primi 16 giorni) effetto del tutto o nulla 2. EMBRIOGENESI (∼ ∼1°trimestre) effetto letale effetto teratogeno 3. FETOGENESI (2°-3°trimestre) alterato sviluppo di un organo alterata funzionalità di un organo Tabella 2. I farmaci teratogeni noti nell'uomo. Farmaco (o classe di farmaci) Anomalie associate più frequenti ACE inibitori Danno renale, difetti di ossificazione, oligoidramnios, ritardo di crescita intrauterino (III trimestre) Acido valproico Difetti del tubo neurale (1-2% di incidenza) Aminoglicosidi Difetti della funzione uditiva Aminopterina e derivati Difetti cranio-faciali, degli arti e del sistema nervoso centrale Benzodiazepine Sindrome da astinenza neonatale, apnea, ipotonia ipotermia (in seguito ad esposizioni pre-partum) Busulfan Difetti craniofaciali, cardiaci e degli organi interni, ritardo di crescita intrauterino Carbamazepina Difetti del tubo neurale (incidenza <1%) Ciclofosfamide Abortività, labiopalatoschisi, difetti oculari Cumarinici Ipoplasia nasale, condrodisplasia puntata, difetti delle ossa, faciali e del sistema nervoso centrale (fino al 10% di incidenza per esposizioni nel I trimestre) Dietilstilbestrolo Carcinoma a cellule chiare della vagina, adenocarcinoma della cervice Difenilidantoina Dismorfismi faciali, anomalie scheletriche, microcefalia, labiopalatoschisi (5-10% di incidenza) Ergotamina (alte dosi) Difetti del tubo neurale, atresia intestinale FANS Oligoidramnios, chiusura precoce del dotto di Botallo, emorragia, enterocolite necrotizzante (III trimestre) Ormoni ad attività androgenica Virilizzazione dei genitali esterni dei feti di sesso femminile Iodio e Iodio 131 Gozzo, ipotiroidismo. Per la radioterapia rischio abortività, di malformazioni, di ablazione tiroidea fetale, ritardo mentale e leucemie. Litio Difetti cardiaci (incidenza <1%) Metimazolo Difetti della cute dello scalpo (1-5% di incidenza), sindrome comprendente: craniosinostosi, ipospadia, difetti cardiaci, atresia coanale, spina bifida ed atresia esofagea. Misoprostol Agenesia degli arti, difetti del cranio, sindrome di Moebius, abortività Penicillamina Cutis laxa, lassità delle articolazioni, ernia inguinale (incidenza <1%) Retinoidi (isotretinoina ed etretinato) Difetti craniofaciali, cardiaci, degli arti e del sistema nervoso centrale, abortività. Per l'isotretinoina 18% di rischio di malformazioni e 40% di abortività Talidomide Difetti cardiaci, oculari, renali, gastrointestinali, degli arti, sordità (rischio del 20% per esposizioni tra il 34°ed il 50°giorno di gestazione) 28 21/11/2011 SITI DI DEPOSITO I farmaci possono legarsi con costituenti cellulari tissutali quali proteine, fosfolipidi, nucleoproteine. siti di deposito a livello di alcuni tessuti nei cui confronti un farmaco ha un particolare TROPISMO Esempi di tropismo: • tessuto adiposo: tiopentale, diazepam, DDT • tessuto osseo: tetracicline, piombo, cis-platino • polmone: antidepressivi triciclici • tiroide: iodio, amiodarone… Tessuto adiposo Tessuto muscolare Tessuto osseo METABOLISMO o BIOTRASFORMAZIONE si intende la trasformazione di un farmaco in una o più sostanze, chimicamente differenti, chiamate metaboliti, più idrosolubili e quindi più facilmente eliminabili. Diverse possibilità: Trasformazione di un farmaco attivo in un metabolita inattivo Trasformazione di un farmaco inattivo (profarmaco) in un metabolita attivo. (la biotrasformazione prende il nome di bioattivazione) Es. LEVODOPA dopamina Enalapril enalaprilato 29 21/11/2011 Trasformazione di un farmaco attivo in un metabolita anch’esso attivo Trasformazione di un farmaco attivo in un metabolita tossico La biotrasformazione di un farmaco è in grado di condizionare: 1. intensità, durata e eventualmente latenza dell’azione farmacologica; 2. Qualità dell’azione farmacologica o tossica; 3. Velocità di eliminazione. Dove avvengono le reazioni di biotrasformazione? -Fegato -Reni -Intestino -Polmoni -Plasma 30 21/11/2011 Tipi di reazioni di sintetiche Non sintetiche FARMACO Fase I Il farmaco può risultare attivato, immodificato o nella maggior parte dei casi inattivo Alcuni farmaci subiscono direttamente il metabolismo di Fase II OSSIDAZIONE RIDUZIONE IDROLISI Fase II PRODOTTI DI CONIUGAZIONE Farmaco solitamente inattivo 31 21/11/2011 Fase I Fase II Fase I Gli enzimi della fase I predominano nel reticolo endoplasmatico liscio (microsomi), quelli della fase II nel citosol Le reazioni di fase I o di FUNZIONALIZZAZIONE hanno la finalità di inserire o mettere in evidenza nella molecola gruppi funzionali come –OH, -NH2, -COOH. Possono modificare l’attività del farmaco. In genere lo rendono meno liposolubile e quindi più facilmente eliminabile. 32 21/11/2011 SISTEMA CITOCROMO P450 MONOOSSIGENASI E’ costituito da proteine di membrana, contenenti un gruppo eme, localizzate nel reticolo endoplasmatico liscio Producono una caratteristica banda di assorbimento spettrofotometrico a 450 nm. Quando preparazioni di enzimi epatici per il metabolismo dei farmaci lega il monossido di carbonio (gruppo eme ridotto più monossido di carbonio) il complesso assorbe la luce nello spettro visibile e diventa di colore BLUVIOLETTO. Picco a 0,45 pm = 450 nm = P450 Questa superfamiglia di enzimi catalizza una varietà enorme di reazioni (ossidazione, riduzione) nei confronti di diversi substrati. 33 21/11/2011 Non avvengono tutte nel fegato Il farmaco diventi meno liposolubile e quindi escreto più facilmente. 34 21/11/2011 circolo enteroepatico Arteria epatica Vena epatica Fegato Dotto biliare Vena porta Farmaco Farmaco-coniugato Intestino 35 21/11/2011 Fattori in grado di influenzare il metabolismo 1. età: - feto - neonato - adulto - anziano 36 21/11/2011 Fattori in grado di influenzare il metabolismo 1. età: - feto - neonato - adulto - anziano 2. sesso 3. Alimentazione e stato di nutrizione Fattori in grado di influenzare il metabolismo 1. età: - feto - neonato - adulto - anziano 2. sesso 3. Alimentazione e stato di nutrizione 4. patologie 5. razza (farmacogenetica) 37 21/11/2011 Polimorfismo nelle N-acetiltransferasi Questo polimorfismo su base genetica ha permesso di classificare gli individui in acetilatori “veloci” e acetilatori “lenti” e ha permesso di spiegare la diversa tossicità di alcune sostanze in individui della stessa specie. Distribuzione delle concentrazioni plasmatiche di isoniazide in 267 individui 6 ore dopo una dose orale di isoniazide. Individui con una concentrazione plasmatica> 2.5 mg/ml sono considerati “lenti” Polimorfismo nelle N-acetiltransferasi Effetti collaterali di alcuni farmaci negli acetilatori “lenti” Isoniazide:aumentata incidenza di neuropatie periferiche lupus sistemico aumentato rischio di epatite se combinata alla rifampicina Procainamide:Sindrome del lupus sistemico 38 21/11/2011 Fattori in grado di influenzare il metabolismo 1. età: - feto - neonato - adulto - anziano 2. sesso 3. stato di nutrizione 4. patologie 5. razza (farmacogenetica) 6. esposizione ad agenti inquinanti 7. interazioni fra farmaci 39 21/11/2011 INDUZIONE ENZIMATICA Aumento reversibile del contenuto di enzimi capaci di metabolizzare certi farmaci causato da somministrazione dei farmaci stessi, di altri farmaci, da abitudini alimentari o da tossine ambientali. Autoinduzione enzimatica Conseguenze: √ √ √ √ A volte tolleranza di tipo “farmacocinetico” A volte potenziamento del effetto farmacologico Alterata durata d’azione interazioni tra farmaci Esempi clinici di induzione 40 21/11/2011 INIBIZIONE ENZIMATICA Fenomeno opposto a quello dell’induzione Alcuni farmaci possono inibire gli enzimi che metabolizzano altri farmaci l’inibizione insorge più rapidamente dell’induzione e termina più rapidamente Conseguenze: √ potenziamento del effetto farmacologico √ tossicità 41 21/11/2011 Meccanismi di inibizione del metabolismo dei farmaci 42 21/11/2011 ELIMINAZIONE DEI FARMACI L’eliminazione di un farmaco avviene per escrezione e/o per biotrasformazione biotrasformazione. Per escrezione si intende l’allontanamento definitivo di un farmaco o dei suoi metaboliti dall’organismo. Possono essere escreti: il farmaco immodificato i suoi metaboliti 43 21/11/2011 VIE DI ESCREZIONE DEI FARMACI RENALE BILIARE PRINCIPALI SECONDARIE POLMONARE INTESTINALE CUTANEA SALIVARE LACRIMALE MAMMARIA CLEARANCE volume di sangue virtualmente ripulito del farmaco nell’unità di tempo dai processi di eliminazione. Clearance (ml/min) = U x V/Cplas U= concentrazine farmaco per ml di urina V= volume di urina escreta per minuto Cplas = concentrazione del farmaco per ml di plasma CLEARANCE TOTALE: è la somma della clearance di tutti gli organi deputati al metabolismo ed alla eliminazione dei farmaci. Anche intestino e fegato possono eliminare un farmaco. Esiste anche il circolo enteroepatico. CLtot = CLepatica + CLrenale+ CLaltro 44 21/11/2011 Clearance totale = Clearance epatica + Clearance renale CL Cle Clearance metabolica CLm CLr Clearance biliare CLb FATTORI CHE INTERFERISCONO NEL PROCESSO DI ELIMINAZIONE •Tutti i fattori che influenzano la funzionalità renale ed epatica •Età •Gravidanza •Condizioni patologiche 45 21/11/2011 Il Nefrone Struttura dei segmenti tubulari Tubulo contorto distale Dotto collettore corticale Tubulo contorto prossimale Capsula glomerulare o di Bowman Ansa discendente o di Henle (segmento sottile) Ansa ascendente o di Henle (segmento sottile e spesso) Dotto collettore midollare ELIMINAZIONE RENALE 46 21/11/2011 Filtrazione glomerulare Normalmente la velocità di filtrazione glomerulare è il 20% del flusso plasmatico renale (600 ml/min). Il tasso di filtrazione glomerulare è di circa 130 ml/min . Membrana glomerulare = membrana semipermeabile • Farmaci non legati alle proteine plasmatiche • Peso molecolare: – Albumina (70.000) non è filtrata – Inulina (5.500) è liberamente filtrata; è utilizzata per valutare la capacità di filtrazione glomerulare Secrezione tubulare Tubulo prossimale Trasporto attivo • Acidi organici (inibizione con probenecid): salicilati, penicillina, furosemide, diuretici tiazidici, probenecid, fenilbutazone, *acido urico Basi organiche acidi: basi: composti ammonici quaternari, *istamina, dopamina, serotonina *sostanze dell’organismo meccanismo SATURABILE I sistemi di trasporto di acidi e basi possono operare in modo bi-direzionale e alcuni farmaci possono essere secreti e riassorbiti attivamente 47 21/11/2011 Riassorbimento tubulare • Trasporto attivo: – Acido urico, glucosio, aminoacidi • Trasporto passivo: – pH, concentrazione, liposolubilità, grado di ionizzazione... alterazioni del pH delle urine possono modificare l’escrezione di alcuni farmaci Influenza del pH delle urine sull’escrezione della metamfetamina ESCREZIONE EPATICA Il fegato svolge due funzioni principali sui farmaci: - metabolismo - escrezione L’escrezione dei farmaci nella bile è influenzata da due caratteristiche fisiche: - la polarità e - il peso molecolare 48 21/11/2011 Escrezione biliare 4 sistemi di trasporto attivo Composti polari P.M. < 250 P.M. > 500 Acidi Basi Sostanze neutre Metalli eliminazione renale eliminazione biliare Il circolo entero-epatico Passaggio dei farmaci attraverso il latte Tendono a passare molto nel latte i farmaci con: lunga emivita materna alti livelli plasmatici basso legame alle proteine del plasma materno basso peso molecolare basi deboli (pH del latte ≈ 6.5) elevata liposolubilità Una volta passati nel latte, i farmaci tuttavia non restano intrappolati nel “compartimento latte” Importanza del tempo che intercorre tra assunzione farmaco e allattamento 49 21/11/2011 Una volta presente nel latte non è però automatico che il farmaco venga assorbito dall’intestino del lattante; L’uso dei farmaci rappresenta una controindicazione all’allattamento al seno solo quando esistano evidenze documentate in merito. Consultazione della letteratura. Classificazione secondo Hale. Monografia di Hale rieditata con scadenza biennale 50 21/11/2011 FINESTRA TERAPEUTICA Per ogni farmaco è necessario stabilire la dose terapeutica o meglio finestra terapeutica FINESTRA o RANGE TERAPEUTICO L’intervallo di concentrazioni ematiche di un farmaco entro il quale si manifestano normalmente gli effetti terapeutici senza effetti tossici dose-dipendenti LIVELLI EMATICI (CONCENTRAZIONI EMATICHE) DEI FARMACI LIVELLO EMATICO = quantità di farmaco contenuta nel sangue nel tempo. Esiste una corrispondenza tra i livelli ematici di un farmaco e la quantità di farmaco che raggiunge la sede d’azione. I livelli ematici di un farmaco dipendono da diversi fattori, quali: la via di somministrazione la quantità e velocità dell’assorbimento la velocità di eliminazione la modalità di somministrazione (unica o ripetuta) la quantità di farmaco somministrata (DOSE) 51 21/11/2011 Concentrazione minima tossica ANDAMENTO NEL TEMPO DELLA CONCENTRAZIONE EMATICA DI UN FARMACO orb im en di eli mi na zio ne se di as s se Fa Conc.ematiche Fa Range terapeutico to Picco ematico Inizio eff. terapeutici Fine eff. terapeutici Tempo Tempo di latenza Durata d’azione Non tutti i soggetti rispondono allo stesso modo ad una stessa dose di farmaco “gli individui di una stessa specie sono simili ma non uguali” Curva cumulativa 52 21/11/2011 CURVE DOSEDOSE-RISPOSTA Curve concentrazione-risposta (in vitro) oppure Curve dose-risposta (in vivo) ⇒ Risposte graduali (o continue) aumentano all’aumentare della dose somministrata Risposte non misurabili in continuo, classificabili con “score” o “stage”, non necessariamente proporzionali alla dose ⇒ Risposte “tutto o nulla” (o quantali) si misura la frequenza con cui un determinato effetto (es. tossicità) si verifica in relazione ad una dose Curve dosedose-effetto Ci permettono di calcolare DE 1…… 100% DT 1…… 100% DL 1…… 100% Le curve dose-risposta hanno una forma tipica 3) Aumentando ancora la dose si hanno incrementi negli effetti sempre minori 1)Esiste una quantità minima perché si possa rilevare l’ effetto 2) Poi la relazione tra dose ed effetto è quasi lineare 53 21/11/2011 Come esprimere la relazione doserisposta 1) La risposta è del tipo ‘tutto o nulla’; es., morte, comparsa di tumori, presenza di anticorpi ad antigeni specifici, comparsa effetto farmacologico. • In questi casi, si misura la frequenza di risposta alle diverse dosi, cioè la percentuali di soggetti in cui compare la risposta. Curve dose-risposta graduali • Se la risposta misurata è un parametro continuo (es.: peso di un organo, glicemia, punteggio ad un test ecc.), si può esprimere l’intensità della risposta in funzione della dose. • Le curve dose-risposta graduali possono essere trasformate in curve quantali fissando un limite minimo di intensità della risposta; si considera come rispondente un soggetto la cui risposta è superire al limite fissato. 54 21/11/2011 I parametri caratterizzanti la relazione dose-risposta sono: la risposta massima (Emax); la dose che produce un effetto pari al 50% di Emax (DE50); la minima concentrazione alla quale si ha un effetto (dose soglia); la dose soglia è una misura della potenza; la pendenza della curva (o della retta). Emax DE50 Log dose Dose soglia Relazione dose-mortalità Due sostanze diverse possono avere la stessa LD50 ma diversi profili di tossicità 55 21/11/2011 INDICE TERAPEUTICO rapporto tra la dose letale nel 50% dei soggetti e la dose efficace nel 50% dei soggetti. INDICE TERAPEUTICO: DL50/DE50 DL50 = Indice Terapeutico DE50 Indice terapeutico margine sicurezza DL1 = Margine di sicurezza DE99 Indice terapeutico: DL50/DE50. E’ un indice molto approssimativo della sicurezza di un farmaco; non tiene conto delle pendenze delle curve Margine di sicurezza: DL1/DE99. E’ un indicatore migliore della sicurezza del farmaco. 56 21/11/2011 EMIVITA DEI FARMACI Si definisce EMIVITA o tempo di dimezzamento (t½) il tempo necessario perché la concentrazione del farmaco nel plasma, ad equilibrio di distribuzione raggiunto, si dimezzi. Vd t½ = 0,693 Cl Alcune condizioni che possono modificare il tempo di emivita •Insufficienza renale •Insufficienza cardiaca (riduce il Vd) •Fenomeni di induzione/inibizione enzimatica •Situazioni che portano ad un aumento del Vd emivita (espressa in ore) di alcuni farmaci in presenza di anuria. Funzione renale Farmaco Normale Anuria Penicillina 0.5 23 Eritromicina 1.4 5.5 Cefaloridina 1.7 23 Streptomicina 2.5 70 Gentamicina 2.5 35 Vancomicina Digossina 5.8 230 30-40 87-100 57 21/11/2011 EMIVITA DEI FARMACI Si definisce EMIVITA o tempo di dimezzamento (t½) il tempo necessario perché la concentrazione del farmaco nel plasma, ad equilibrio di distribuzione raggiunto, si dimezzi. Vd t½ = 0,693 Cl Somministrazione singola Somministrazione multipla EMIVITA DEI FARMACI Si definisce EMIVITA o tempo di dimezzamento (t½) il tempo necessario perché la concentrazione del farmaco nel plasma, ad equilibrio di distribuzione raggiunto, si dimezzi. Vd t½ = 0,693 Cl L’Emivita condiziona: • il periodo necessario al raggiungimento dello steady state • il periodo necessario alla completa rimozione del farmaco dall’organismo • durata degli intervalli tra una dose e l’altra Il valore di emivita è indipendente dalla concentrazione del farmaco e dipende unicamente dalla funzionalità dei sistemi di eliminazione. 58 21/11/2011 SOMMINISTRAZIONI CRONICHE Emivita N°di t½ 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Frazione di farmaco rimanente 100% 50% 25% 12.5% 6.25% 3.125% 1.56% 0.78% 0.39% 0.195% 0.0975% 59 21/11/2011 Somministrazione di dosi ripetute per via orale Somministrazione orale 60 21/11/2011 Confronto tra somministrazioni ripetute i.v. e infusione continua Concentrazioni plasmatiche allo steady-state modificando intervalli tra le dosi (stessa dose /24 h) 61 21/11/2011 Concentrazione mg/l Influenza della dose D= 2mg D=1 mg D D D D D D D D D D ore Dose di carico (o loading dose) Si usa quando è necessario un effetto terapeutico immediato Tramite dose singola o dosi ripetute 62 21/11/2011 RAPPORTO RISCHIO/BENEFICIO valutazione clinica di un farmaco --> valutare da una parte i benefici che si ottengono e dall’altra i rischi che si corrono utilizzando il farmaco (rapporto beneficio/rischio). Bisogna tenere presente che il rapporto beneficio/rischio di un farmaco può essere diverso a seconda del paziente e/o della patologia da trattare. Quindi in certe situazioni un farmaco, che ha in generale un rapporto beneficio/rischio favorevole (cioè i benefici superano i rischi), potrebbe avere un rapporto sfavorevole (i rischi superano i benefici). 63