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DOCUMENTI
CAMERA DEI DEPUTATI
N. 4195
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PROPOSTA DI LEGGE
D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI
VELTRONI, BRESSA, COLOMBO, CUPERLO, DONADI, FIANO, LETTA,
MELANDRI, MOGHERINI REBESANI, NIRENSTEIN, LEOLUCA ORLANDO, PEZZOTTA, POLLASTRINI, SORO, TOUADI, LIVIA TURCO
Istituzione del « Giorno della memoria dei bambini di
Bullenhuser Damm » in ricordo dei venti bambini ebrei
della scuola di Bullenhuser Damm, utilizzati in esperimenti medici nel campo di sterminio di Neuengamme
Presentata il 18 marzo 2011
ONOREVOLI COLLEGHI ! — Negli ultimi anni
stiamo assistendo a un preoccupante declino della memoria storica, soprattutto
tra i giovani. Un fenomeno tanto più
preoccupante in quanto si accompagna a
un uso sempre più frequentemente distorto e criminogeno della storia, non di
rado anche nelle aule universitarie.
Di fronte a questo scenario, la politica
ha il dovere di reagire, di affermare che la
memoria collettiva non è soltanto la forma
della storia ma anche la sua sostanza. Di
ribadire che non è sufficiente lasciare agli
storici di professione lo studio dei fatti e
la verifica puntuale e scientifica del passato, se poi presso l’opinione pubblica e
nelle scuole il loro lavoro non è divulgato
e valorizzato. La divaricazione tra la storia
difficilmente ricostruita e il suo consumo
pubblico è prassi quotidiana che tocca
troppo spesso episodi e capitoli da cui è
nato il patto sociale e su cui si è costruita
dolorosamente l’identità della nostra comunità civile.
Per reagire all’amnesia e alle strumentalizzazioni, la presente proposta di legge
si propone di fare del martirio di venti
bambini della scuola di Bullenhuser
Damm sita nei pressi di Amburgo, uccisi
con cinica brutalità dai nazisti per esperimenti criminali di pseudo medicina la
notte del 20 aprile 1945, un monito ben
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inscritto nella memoria collettiva e nella
coscienza della nostra democrazia, nata
proprio dalle tragedie della guerra e del
nazifascismo.
L’orrore del 20 aprile fu condotto con
criminale lucidità da Kurt Heissmeyer,
trentottenne medico desideroso di fare
carriera, il quale, ambendo a una cattedra
universitaria ma non possedendo le pubblicazioni utili, tramite amicizie e raccomandazioni si fece affidare un « laboratorio sperimentale » in immunologia e batteriologia nel campo di concentramento di
Neuengamme. Come testimoniò il perito
del tribunale che lo giudicò nel 1960,
Heissmeyer non possedeva nessuna conoscenza scientifica in questi due settori ma
si basava su conoscenze generiche tratte
da studi già allora ritenuti inattendibili.
Nell’aprile del 1944, Heissmeyer iniziò
la sua sperimentazione, prima su trentadue prigionieri di guerra russi, poi su venti
bambini ebrei da usare come cavie, prelevati dal campo di concentramento di
Birkenau dal criminale Josef Mengele e
selezionati con orribile cinismo alla domanda: « Chi vuole vedere la mamma
faccia un passo avanti ».
Nel gennaio del 1945, mentre la Germania nazista stava arretrando sotto i colpi
degli alleati, il dottor Kurt Heissmeyer condusse il suo ultimo, mostruoso e fallimentare esperimento. Dopo aver loro iniettato
bacilli tubercolari, ai bambini furono
asportati i linfonodi della zona ascellare
che avrebbero dovuto produrre anticorpi
contro la tubercolosi. L’ennesimo e dilettantesco tentativo produsse l’unico risultato
di martoriare il corpo di bambini indifesi.
All’arrivo degli alleati alle porte di
Amburgo divenne quindi impellente far
sparire ogni traccia degli esperimenti criminali, ma per la presenza della Croce
Rossa svedese a Neuengamme, chiamata a
sgomberare il campo di sterminio per
ordine di Himmler prima che fosse troppo
tardi, era rischioso procedere all’eliminazione sul posto dei venti bambini infettati.
Si decise allora di trasferirli con un camion della posta nella scuola di Bullenhuser Damm, nella notte tra il 20 e il 21 aprile
del 1945, qualche giorno prima della fine
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della guerra. Per convincere i bambini ancora assonnati – il più grande aveva dodici
anni – si disse loro che li avrebbero portati
dai genitori. In un seminterrato dell’edificio, dopo aver ucciso altri testimoni per
strangolamento, si procedette all’eliminazione brutale dei venti bambini. Questi, insonnoliti e malati, si sottoposero docilmente a un’iniezione di morfina convinti
che si trattasse di uno dei tanti prelievi
subiti nel laboratorio del campo.
Quando la droga ebbe fatto effetto e i
piccoli si addormentarono, furono legati
per il collo con una corda e impiccati, narcotizzati, ad alcuni ganci appesi al muro
« come quadri alle pareti », secondo le parole dell’ufficiale delle Schutzstaffel (SS)
Johann Frahm processato nel 1946. I cadaveri dei bambini furono riportati nel campo
di sterminio di Neuengamme e cremati.
Come fu raccontato durante il processo,
l’ufficiale delle SS che commise la strage,
dopo aver legato i bambini addormentati, si
era appeso « con tutto il suo peso al loro
corpo affinché il cappio si stringesse ».
Questo trattamento toccò anche un piccolo italiano di sette anni, Sergio de Simone, un bambino napoletano sterminato
e appeso al muro con un gancio « come un
quadro » assieme agli altri.
Istituire nel nostro Paese il « Giorno
della memoria dei bambini di Bullenhuser
Damm », uno degli eccidi più spietati per
mostruosità e per disprezzo verso il volto
più indifeso del genere umano, vuol dire
ricordare a tutti, in primis ai giovani,
insieme ai delitti del razzismo, dello sterminio degli ebrei e della persecuzione
razziale nel tragico ventennio del novecento, il martirio e lo sterminio di tutti i
bambini avvenuti sotto i totalitarismi. Impegnarsi affinché eventi del genere non si
ripetano mai più, infatti, parte dalla commemorazione perché l’oblio indotto dal
tempo non copra la denuncia e il ricordo
di crimini atroci e sempre possibili.
Per questi motivi, e per il significato
emblematico che ha assunto ormai nella
storia europea il ricordo dei venti bambini
ebrei della scuola di Bullenhuser Damm, è
stata presentata la proposta di legge, di cui
si auspica la rapida approvazione.
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PROPOSTA DI LEGGE
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ART. 1.
1. La Repubblica italiana riconosce il
giorno 20 aprile come « Giorno della memoria dei bambini di Bullenhuser
Damm », al fine di ricordare la morte, per
mano nazista, dei venti bambini ebrei,
della scuola di Bullenhuser Damm, utilizzati in esperimenti medici nel campo di
sterminio Neuengamme nel 1945, dopo
essere stati deportati in precedenza nel
campo di sterminio di Auschwitz.
ART. 2.
1. In occasione del « Giorno della
memoria dei bambini di Bullenhuser
Damm » di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e
momenti comuni di narrazione dei fatti
e di riflessione, in modo particolare nelle
scuole di ogni ordine e grado, su quanto
è accaduto ai bambini ebrei deportati nei
campi nazisti e ai bambini vittime di
guerre e di persecuzioni, in modo da
conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico e oscuro periodo
della storia e affinché simili eventi non
debbano mai più accadere.
€ 1,00
*16PDL0049880*
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