SVILUPPO DI TECNICHE PER IL CONFERIMENTO Di RESISTENZA A PATOGENI IN VITE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEL MATERIALE VIVAISTICO E LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELLA COLTIVAZIONE Università Politecnica delle Marche – Prof. Bruno Mezzetti Università di Verona - Dott.ssa Pandolfini - Dott.ssa Polverari Vitroplant Italia s.r.l. Società Agricola Miglioramento genetico con metodo biotecnologico Le caratteristiche di una varietà possono essere migliorate con tecniche tradizionali di miglioramento genetico integrati con le biotecnologie ora in particolare con l’uso dell’ingegneria genetica PROBLEMI PER L’INGEGNERIA GENETICA: – – – – Possibile effetti su organismi no-target Possibilità di sintesi di nuovi composti tossici o allergeni nelle piante transgeniche Essudati radicali, detriti rilasciati sul suolo e in acqua Possibili rischi di flusso genico Legislazione vigente Direttiva 18/2001/EC (abroga la direttiva 220/90 EC) disciplina l’emissione deliberata nell’ambiente di OGM si basa sul principio di precauzione Regolamento N. 1829/2003 EC disciplina la presenza di OGM sui cibi e sull’alimentazione centralizzato nell’EFSA (European Food Safety Authority) ruolo di esprime pareri scientifici o valutare il rischio stesso Italia Direttiva 18/2001 EC Decreto n. 224 del 08/07/2003 Procedure da affrontare Introduzione di norme sulla tracciabilità per prodotti OGM L’organismo preposto a tali controlli è Commissione Interministeriale, coordinata dal Ministro dell’Ambiente e composta da 22 esperti Decreto 224 Decreto n. 225 del 28/01/2005 (Ministro Agricoltura) regolamentazione della coesistenza tra OGM ed il tradizionale sistema di coltivazione 13 Luglio 2010: Commissione ha ufficializzato la proposta di concedere agli stati membri la libertà di autorizzare, restringere o proibire le colture biotech. sul loro territorio Immediata applicazione: Modifica e sostituisce le raccomandazioni in materia di coesistenza tra colture convenzionali, biologiche ed OGM, lasciando al singolo stato la facoltà di introdurre regole più restrittive per la loro coesistenza. Proposta legislativa: lascia libera scelta ad ogni stato membro UE di autorizzare la coltivazione di OGM. NEGOZIATA con Consiglio Europeo e Parlamento Europeo GM Research Trend in Europe 1991-2002 Total number of permits and notification approved per year 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 Esempio di ingegnerizzazione su portinnesto (Palauqui et al., 1997) tabacco linea transgenica che manifesta una clorosi a causa della soppressione dei geni Nia e Nii dovuta dall’induzione di un processo di silenziamento genico post trascrizionale Es. Palauqui et al., 1997 S: silenced S: silenced NS: Non - silenced • Trasmissione avviene a qualsiasi altezza dell’ innesto (10, 20, 30 cm) Esempio di innesti su portinnesto GM (Crete et al., 2001) (tabacco) linee transgeniche mostravano una sostanziale diminuzione della presenza della chitinasi (enzemi idrolitici che degradano la chitina), dovuta all’inibizione dell’espressione del gene codificante per tale enzima. -Portinnesto GM silenziato - 50 cm - nesto non GM - 5 cm -Portinnesto non GM - 50 cm - nesto GM - 50 cm - innesto a gemma (5 mm) da non GM a GM ad altezza di 50 cm Perché trasferire questa tecnologia in frutticoltura ? L’utilizzo delle biotecnologie trascina con se un insieme di problematiche legate all’impatto sull’ecosistema: - sviluppo di resistenza ai pesticidi e tolleranza egli erbicidi - effetti negativi sugli organismi non target (insetti impollinatori, predatori ed altri); - Possibilità che la pianta GM divenga infestante e/o invasiva; - Inquinamento genetico di cultivars della stessa specie; - Inquinamento genetico di piante selvatiche sessualmente compatibili. Nel caso di modifiazione del portinnesto ci si può attendere una riduzione o eliminazione totale dei possibili rischi che possono derivare dal trasferimento genetico verticale. Infatti la dispersione del polline e/o dei semi può avvenire solo nel caso di ricacci alla base delle piante innestate che possono andare a fiore se non eliminati precocemente. In caso contrario il polline ed i semi non eriditerebbero il transgene. Applicazione: Valutazione agronomica di vite transgenica resistente al virus dell’arriciamento fogliare e possibili danni ambientali - Istituto responsabile della sperimentazione: Institute national de la recherche agronomique Centre de Recherche de Colmar. http://www.colmar.inra.fr - Titolo Progetto: Valutazione dell’impatto ambientale della vite transgenica sulla diversità e la dinamica delle popolazioni virali. - Normativa di Riferimento: Dir. 2001/18/CE. - Numero Notifica: B/FR/04/05/01. - Autorità competente al rilascio: Ministere de l'Agriculture et de la Peche. - Data di autorizzazione: 28-06-2005. - Fine rilascio: 31-10-2009. Informazioni tecniche - Portinnesto: 41 B (Vitis vinifera x Vitis berlandieri). - Metodo di trasformazione: Agrobacterium tumefaciens. - Fenotipo: Resistenza a virus (Grapevine fanleaf virus – GFLV) e tolleranza antibiotici (gene nptII). Prova in campo su 1000 m2 di superficie su 1604 piante non transgeniche delle varietà Cabernet Sauvignon (clone 15) e Chardonnay (clone 96) di cui 70 impiantate su portinnesti transgenici. SCOPO: - confermare gli studi preliminari relativi all’efficacia delle piante transgeniche verso l’infezione del virus GFLV; - valutare gli effetti del portinnesto transgenico sulla dinamica e la variabilità genetica delle popolazioni virali; - valutare la mobilità dei vettori virali; - analizzare l’eventuale flusso genico dei trascritti transgenici dal portinnesto geneticamente modificato all’innesto convenzionale. Il sito di disseminazione comprende 5 zone distinte: - una zona centrale (in rosso) contaminata dai nematodi vettori del virus (terreno infettato di riporto), comprendente 50 piante transgeniche (5 x 10 ripetizioni) e 46 non transgeniche di superficie pari a 40 m2; - una zona di conservazione (in verde) comprendente 20 piante transgeniche (5 x 4 ripetizioni) e 4 piante non transgeniche di superficie pari a 50 m2; - una zona di confinamento impiantata con 336 piante di vite non transgenica su una superficie di 170 m2; - una zona di sicurezza incolta di 225 m2; - una zona di bordo costituita da 1148 piante non trasgeniche su una superficie pari a 560 m2. - Valutazione della stabilità dell’inserto: Sperimentazione (1994/99) in campo inserto stabile - Analisi morfologiche: I risultati provenienti da 5 anni di prove in campo (Notifica B/FR/94.11.04) hanno evidenziato che non vi sono differenze morfologiche tra i portinnesti transgenici e i corrispettivi isogenici, sia ad uno stadio giovanile che dopo 5 anni di studio. - Tossicità ed allergenicità verso l’uomo e gli altri organismi viventi: Non sono finora stati riportati effetti nocivi sull’uomo e sugli organismi non target attribuibili alla presenza del gene CP e nptII. Inoltre, in seguito ad infezione virale, il gene CP può essere naturalmente presente nella pianta. - Disseminazione del transgene: non esistono evidenze che il fenomeno di ricombinazione possa avvenire in piante di vite coltivate in pieno campo (notifiche n. B/FR/94.11.04 e B/FR/96.03.11, sperimentazione condotto in Romania). Non valutato: effetti sulla resistenza delle VGM verso il virus GFLV rispetto alle corrispettive isogeniche, a causa della distruzione del campo sperimentale da attivisti. Resistenza a virus in piante erbacee e arboree La ricerca effettuata (Polverari et al.,2003) è stata finalizzata alla preparazione di un costrutto ad hairpin (ihprolC-PP197 - intron-hairpin rolC PPV 197) in grado di silenziare l’espressione di un frammento genico del Plum Pox Virus (Virus della Sharka delle Pomacee). L’espressione del gene è regolata promotore rol C che esprime il costrutto a livello floematico. promotore sequenza senso introne sequenza antisenso terminatore derivato dal genoma PPV rol A derivato dal genoma PPV rol C nptII rol C regione dsRNA del costrutto hairpin L’infezione del PPV si diffonde in una pianta tramite plasmodesmi da cellula a cellula e per le distanze più lunghe per via floematica. Gli RNA di silenziamento prodotti da questo costrutto conferiscono resistenza sistemica della malattia, senza impedire la locale infezione virale. DefH9-IaaM Gene (Spena – UniVR) LB RB P. savastanoi EcoRI EcoRI BamHI DefH9 Promoter KpnI IaaM coding HindIII EcoRI Terminator Antirrhinum majus It confers expression within the placenta and the ovules and it has been used to confer parthenocarpic fruit development to several plant species and varieties (Rotino et al., 1997) From regeneration and selection to the open field (2001) DefH9–iaaM Table Grape (Genomic DNA digested with HindIII) GM Cont Thompson GM Cont Silcora GM GM Cont Silcora Schematic drawings of the constructs used for transformation of Silcora (right) and Thompson Seedless (left) plants and probes indicated with grey boxes. Only restriction sites relevant for Southern analysis are indicated. DefH9–iaaM expression in Table Grape RT-PCR analysis performed with single strand cDNA synthesized from mRNA extracted from young flower initials of Thompson Seedless and Silcora control and transgenic plants. The amplification product of 266 bp corresponds to the 5' end of the spliced DefH9-iaaM mRNA. C GM C GM GM Thompson Silcora Flower initials transgenic for the DefH9-iaaM gene had an IAA content higher than controls (data not reported). The DefH9-iaaM auxin-synthesizing gene does not however inhibit grape fruit ripening. The experimental trial: ‘Thompson Seedless’ Control and GM line: 32 plants each ‘Silcora’ Control and GM lines (line A and line B): 16 plants each Vines were spaced at 2.5 x 1.5 m, trained with the ‘double guyot’ system DefH9-iaaM - Table grape Effect on yield capacity (0ne plot production) TH – Control TH – GM SI – Control SI – GM Sperimentazione in atto Attualmente si sta tentando di trasformare geneticamente due varietà (Pinot e Corvina) ed un portinnesto (1103 Paulsen) di vite con un costrutto ad hairpin al fine di valutare l’applicabilità di questa strategia per introdurre resistenza a virus direttamente su varietà o indirettamente mediante l’utilizzo del portinnesti GM.