Carnera: bidone o campione? L’Università di Parma e il Panathlon Club Parma hanno organizzato un’interessante due giorni sul centenario della nascita del gigante di Sequals con gli aspetti sociali e culturali legati al campione della boxe. Docenti e giornalisti hanno dibattuto sul tema. Carnera posa col Duce ed il suo stato maggiore. Nel riquadro l’arrivo a Roma sommerso dalla folla. D a un’idea, un libro. Da un libro, un Convegno che ha portato a Parma docenti ed esperti per discutere di un campione dello sport, Primo Carnera del quale ricorreva il 25 ottobre il centenario della nascita. Cosa c’entra Parma con il Gigante di Sequals, l’unico italiano ad avere vinto la corona mondiale dei pesi massimi? C’entra per merito o ... a causa di un Ricercatore presso il Dipartimento di storia dell’Università di Parma dove insegna Storia contemporanea, il professor Daniele Marchesini il cui libro, appunto Carnera, edito da Il Mulino, ha già avuto l’onore della menzione e della critica, ampia e positiva, delle tre maggiori testate nazionali, due delle quali gli hanno dedicato addirittura una pagina (“Il fratellone d’Italia” ha titolato La Stampa). Tanto spazio per il ricordo di un pugile che venne definito “un colosso da circo”? Ma era anche il personaggio che diede il cognome a cento modi di dire: “Non fare il Carnera”, “Mangi come un Carnera”, “Chi ti credi, Carnera?”, l’emigrante che conquistò l’America coi suoi pugni e la simpatia e che quando tornò a casa, per il suo ultimo viaggio, “ridotto quasi a pelle e ossa”, come scrive Marchesini, nel tragitto da Roma fino ad Udine ad ogni stazione c’era gente che aspettava il treno e che lo invocava: “Carnera, Carnera! Viva Carnera! ... Da chi hanno saputo che è su quel treno? Chi li ha avvertiti? La notizia viaggia sulle ali del mito!”. Non dimentichiamo che è il personaggio a cui dedicarono tanti libri, una serie di fumetti, molti films per cui il cinema “diventa il medium privilegiato di questa cultura della muscolarità” che prende anche il nome di Maciste. Inevitabile una domanda all’autore del libro. Perchè Carnera? Cosa ha fatto scattare questo personaggio nella sua fantasia di scrittore già noto per L’Italia al Giro d’Italia, Coppi e Bartali, Cuori e Motori nonchè Storia della Mille Miglia che gli hanno permesso per due volte di partecipare alla fase finale del Bancarella di Giorgio Gandolfi Sport e di vincere l’edizione 1999? “Mi interessava la popolarità, la lunga durata della sua popolarità. Tecnicamente non era un super-pugile eppure è rimasto nel cuore della gente non soltanto in Italia o in America ma anche nel Sud America. La sua è stata una strana vicenda di emigrazione, di rapporti col fascismo, un eroe sportivo per una società di massa. Non era uno stupido se si considera che lasciò la sua Sequals, nel Friuli, un paese con poche case dapprima per la Francia e poi per gli Usa quando aveva 14 anni, non parlava neppure italiano, aveva fatto la terza o forse la quarta elementare. Eppure riesce a dimostrare vivacità, capacità di controllo, entrando a fare parte di questo mondo che nessuno gli avrebbe riconosciuto. Perde tutto ma dopo la guerra si ricostruisce un’altra vita con la moglie e la figlia a differenza di molti pugili che finiscono male. Lui invece resta a galla quando le cose sono difficili, a rimettersi in piedi. Eppure, ripeto, non era un granchè come pugile, l’ho visto in diversi filmati, era lento anche se forte, il pugno potente e preciso. Boxava alla vecchia maniera, un incontro assomigliava più a una zuffa, un lontano ricordo della boxe a cui ci siamo abituati con Benvenuti. In quell’epoca era la forza a prevalere sulla tecnica”. Duecentocinquanta pagine di appassionata ricerca. Quanto tempo è stato necessario? “Due anni e mezzo con puntate a Roma e Firenze nonchè, ovviamente nella sua Sequals dove gli hanno dedicato, nella villa che vi aveva fatto costruire, un museo grazie alla passione di un collezionista, Gino Argentin pronto a raccogliere ogni suo cimelio, preoccupato di salvaguardarne la memoria. Ho consultato tanti archivi, in particolare quelli della Gazzetta dello Sport e del Corriere della Sera dove ho scovato una sua biografia realizzata da un giovane medico di origine bulgara che insegnava all’Università di Genova. La cosa strana di quest’opera, una specie di tabloid di 12 pagine, è l’analisi medico-anatomica ed antropologica che non depone certo a favore di Carnera: al punto che a causa delle vene varicose e dei piedi piatti viene scartato alla visita per il servizio 30 Una delle poesie di grandi autori declamata dal docente di letteratura italiana, Paolo Briganti. Il giornalista Tito Stagno, la “Signora Olimpiadi” Evelina Christillin e il presidente Vittorio Ferrarini. Daniele Radaelli, redattore capo della Gazzetta dello Sport. Suonano grida, parole di sangue nella sala accesa di bandiere un pugile vuole la vendetta, copre il suo labbro di miele. Come un masso staccato dal monte rotola sulle eriche di pietra; scatta, per non fuggire, con un viso esangue contro il nemico, palpita fradicio di pioggia. Tra le foglie inquiete dei riflettori, soli enormi, in rauca danza perduti, un grido rompe nera e compatta la selva degli occhi. S’accalca nella rissa di ogni furore, un lampo scuote l’erba del quadrato, l’uomo appeso col cuore a un filo, china la testa intenta, pare, a segreti strani. La paura è confusa ad una malvagia avidità di morte, l’ansia scuote le gole, la gente fischia con delizioso fervore. Si spezza sul marmo ogni timore, è uno zecchino il suono della sorte; un anziano signore corrucciato, fantasma bianco grida il vincitore e gli alza la mano In Francia, a Le Mans, Carnera vive facendo il garzone dove capita a 18 franchi al giorno buona parte dei quali manda alla famiglia. Era perseguitato dalla fame e come scrisse poi nel suo diario “passavo dal solito fornaio a prendere la solita pagnotta e meneandavo al cinena, un posto molto apartato e vedevo la pelicola 3,4,5 volte così intanto fuori veniva buio e dato che ero scalso e coi vestiti scadenti, facevo una corsa all’albergo e mi mettevo a letto sino alla mattina dopo e così negli altri giorni”. Il Carnera di Marchesini si legge come un romanzo, una sorpresa ad ogni pagina. Ed è storia vera. E poi le foto, le immagini, i disegni! E il Convegno? Si è fatto a Parma col contributo dell’Università e del Comune nonchè del Panathlon che ha organizzato una serata nel corso della quale è stato proiettato un filmato dell’Istituto Luce sul Carnera pugile che ha messo a fuoco gli aspetti del mito di Sequals. Era presente anche Evelina Christillin, la “Signora Olimpiadi” cui si deve anche la presentazione dei lavori sul pugile nella giornata conclusiva. Daniele Redaelli, redattore capo della Gazzetta dello Sport, nella quale lavora da più di trent’anni, grande appassionato di boxe, alpinismo e di storia olimpica, vice presidente del Comitato per le celebrazioni del Centenario della nascita di Primo Carnera, ha introdotto i lavori dicendo fra l’altro che “dietro ai grandi campioni c’è sempre una storia che può essere la storia di un paese, di un momento. Il nostro comitato si è impegnato per fare tornare fuori Carnera dai confini territoriali e ridargli quelle dimensioni internazionali che ha sempre avuto. Negli Usa esistono ancora camion chiamati Carnera, la gente non sa perchè. Piccole cose che danno un senso all’internazionalità del personaggio. Anche se può sembrare strano, Carnera è anche cultura. Se di lui hanno parlato scrittori, scultori, registi cinematografici, poeti, significa che dietro al pugile c’è un fenomeno culturale anche se un anno fa quando chiedemmo il patrocinio al ministro per i beni culturali ci risposero negativamente, a quanto pare interessava maggiormente Totti”. Antonio Bonetti, quale professore associato di fisiopatologia medica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma (nel 2004 è stato eletto Fellow dell’International Federation of Sports Medicine) ha dovuto rispondere a molti interrogativi: Carnera era normale o no? Era scemo o no? “Carnera – ha detto – era affetto da “gigantismoacromegalia” una condizione patologica determinata da una eccessiva produzione di ormone della crescita da parte di una neoformazione benigna dell’ipofisi. Se si trattasse di un “fenomeno” è questione che data sin dai tempi dei suoi successi pugilistici. La stessa stampa di regime, tesa a celebrare i fasti di questa gloria della razza italica, prende in considerazione l’evenienza per negarla ostentatamente, citando le visite e le indagini cui il pugile è stato sottoposto e il parere dei medici che lo hanno esaminato”. Il giornalista Ivan Malfatto del Gazzettino, laureato a Venezia con una tesi sullo sport nel periodo fascista, autore di vari libri sul pugile, fra i quali “Io, Primo Carnera” ha affrontato il tema: Bidone o campione? ha risolto il dubbio in maniera positiva. “L’origine del dubbio deriva dalle parole “match arrangè (match combinato) che il suo manager Leon Sée usa nel libro “Le mystère Carnera” e la tabella che lo stesso Sée pubblica, nella quale afferma che ben 30 dei 49 incontri disputati nei primi cinque anni di carriera sono appunto “arrangé”, combinati e dunque non vinti regolarmente da Carnera. I dubbi partono da quattro esempi-simbolo. A) I giornalisti: La Gazzetta dello sport. B) Gli esperti come Giuseppe Signori, Giancarlo Fusco, Alexis Philonenko. C) la Roberto Roversi Incontro di pugilato (Da Dopo Campoformio, 1962) militare in Francia, la sua prima tappa da emigrante, dove da morto di fame viene scoperto e lanciato come pugile. Anche quando arriverà negli Stati Uniti e sottoposto alla visita medica per il solito servizio militare non riuscirà a superarlo sia per l’età ma soprattutto per i piedi piatti...”. 31 Daniele Marchesini, autore del libro Antonio Bonetti, professore di fisiopasu Carnera e docente di storia. tologia presso la facoltà di Medicina. cultura: il dizionario biografico degli italiani della Treccani. D) L’arte: il romanzo-film “Il colosso d’argilla”. Sono peraltro dubbi congeniti dello sport tanto è vero che comprendono anche Muhammad Alì”. “Poi le risposte positive – continua Malfatto – Lo stesso Sée peraltro fuga i dubbi quando spiega che i match arrangé sono serviti appunto per fare di Carnera un vero pugile, non per mascherarne la debolezza. “Ha ottenuto il titolo grazie al proprio valore, ne è assolutamente degno. Al punto che gli esperti di boxe inseriscono Carnera ai vertici delle classifiche italiane dei pugili di tutti i tempi: riporto le opinioni di Rino Tommasi, Nat Fleischer, Bruno Fabris, Giuseppe Signori, Umberto Bianchini. Anche le statistiche fugano i dubbi: almeno il 50 per cento degli avversari incontrati nei 103 match sono pugili di buon livello (con meno di dieci sconfitte). Concludendo: Carnera non è stato un bidone ma un campione del suo tempo, un buon pugile capace di inserirsi nelle pieghe della storia e di conquistare il titolo del mondo dei massimi in un’epoca (1929-37) priva di fuoriclasse e caratterizzata da atleti del suo livello”. Paolo Briganti, che insegna Letteratura italiana contemporanea e coltiva da sempre “precisi interessi per la recitazione”, al punto da fondare a Parma il gruppo letterario-teatrale “Argante Studio”, ha dato un saggio della sua eloquenza leggendo alcuni brani di scrittori sulla boxe accompagnati da gesti classici. Ha esordito con Silvio Pellico, proseguendo con l’immancabile Hemingway, che il pugilato l’aveva praticato in gioventù, Guido Gozzano, Virgilio Lilli, Orio Vergani, George B. Shaw in una maniera o l’altra ammaliati dalle “fiere percosse”, come le definì il Pellico. Un autentico show che meriterebbe di essere proposto in altra sede e con eventuali proiezioni. Jesolo, capitale dei CNU 2007 e del Mondiale di pallamano S ono stati presentati a Palazzo Ca’ Corner, sede della Provincia di Venezia, i Campionati Nazionali Universitari 2007 e i Mondiali di Pallamano 2008. Erano presenti: Davide Zoggia, Presidente della Provincia di Venezia, Francesco Calzavara, Sindaco di Jesolo, Gianluigi Levorato, Presidente CONI Veneto, Renzo De Antonia, Presidente CONI Provinciale, Rita Zanutel, Assessore allo Sport della Provincia di Venezia, Mario Turato, Presidente Figh Veneto, Franco Vianello Moro, Presidente CUS Venezia. I Campionati Nazionali 2007, in programma dal 12 al 20 maggio, rappresentano l’evento più importante dello sport universitario italiano visto il coinvolgimento di circa 2.500 atleti e di oltre 6.000 presenze alberghiere. Gli studenti dei CUS, tra cui vari esponenti dello sport italiano, si affronteranno in queste discipline: judo, taekwondo, scherma, calcio a 5, pallavolo femminile, tennis, calcio, pallavolo maschile, pallacanestro, rugby a 7, tennistavolo, atletica leggera, karate. Opzionali: lotta greco-romana, beach volley maschile e femminile, golf e vela. Per quanto riguarda i Campionati Mondiali di Handball, invece, saranno Russia, in campo maschile e Polonia, in campo femminile, a difendere nel 2008 a Jesolo il titolo di campione mondiale universitario di pallamano appena conquistato a Gdansk (Polonia). Nell’ultima edizione hanno partecipato 13 squadre maschili e 7 femminili – tra cui le rappresentative di Giappone, Cina e Georgia - mentre l’obiettivo della Federazione Internazionale per la rassegna italiana sarà il coinvolgimento di 16 squadre maschili e 12 femminili. “Ci siamo candidati per questi due eventi perché riteniamo di essere arrivati a capacità organizzative elevate per dar vita ad eventi di rilievo – ha detto Franco Vianello Moro, Presidente del CUS Venezia – Abbiamo deciso di interloquire con Jesolo perché riteniamo che abbia impianti sportivi straordinari, sicuramente in grado di ospitare eventi come quelli che stiamo organizzando, che ne fanno una vera e propria capitale dello sport e della pratica sportiva. Inoltre, al di là dell’aspetto tecnico, vogliamo valorizzare l’aspetto culturale della manifestazione portando un convegno internazionale che parli di sport universitario”. “Quando ci sono state presentate queste manifestazioni, abbiamo aderito con entusiasmo ed il fatto che le organizzi il CUS ci rende ancora più convinti - ha affermato Davide Zoggia, Presidente della Provincia di Venezia - In questo modo si raggiunge una duplice finalità: allungare la stagione balneare, ma anche creare turismo nuovo, cosa fondamentale visto che la competizione è sempre più forte”. “Sono poche le manifestazioni che, come queste, sono in grado di valorizzare la nostra immagine, dal punto di vista dell’afflusso turistico e della visibilità mediatica” ha affermato Francesco Calzavara, Sindaco di Jesolo, aggiungendo: “Attraverso gli eventi sportivi riusciamo a raggiungere tale risultato e con piena soddisfazione constatiamo che sempre maggiore è il numero delle Federazioni ed organizzazioni sportive che si rivolgono a noi”. Ha concluso la serie degli interventi Renzo De Antonia, Presidente CONI della Provincia di Venezia, che ha detto: “Lo Masnata e Bozzolo, la “maledizione” del quarto posto ai Mondiali di ciclismo E’ sport è un grande veicolo di promozione anche economica. Pochi, come il Comune di Jesolo, l’hanno capito”. L’organizzazione dei giochi ha già stilato una prima ipotesi di calendario, oltre ad aver scelto i loghi e le mascotte delle competizioni: per i CNU (Campionati Nazionali Universitari) la mascotte sarà “Campus”, il cavalluccio marino già simbolo della città di Jesolo, ma con in testa il tocco accademico. Il logo dei CNU è invece disegnato come un’onda marina, mentre quello dei Campionati Mondiali di Pallamano rappresenta una grande onda, simile ad un braccio, che sovrasta un pallone. “Questi eventi arrivano all’indomani di tornei che hanno portato in alto i colori italiani – ha detto Gianluigi Levorato, Presidente del CONI Veneto – Per il CUS Venezia rappresenta una sfida ammirevole mentre è stato naturale il coinvolgimento di Jesolo, unanimemente considerata l’epicentro degli eventi sportivi”. 32 stato il ciclismo ad aprire la stagione dei Mondiali universitari e l’ha fatto in grande stile, chiamando a raccolta universitari maschi e femmine dopo un’assenza di 16 anni. Dunque uno splendido ritorno a Herentals, presso Anversa in Belgio. Cinque le discipline, ovviamente cronometro, cyclo-cross e corsa su strada. Al via 17 paesi in rappresentanza di tre continenti con 85 uomini e 33 donne più 54 ufficiali di gara. Un grosso impegno per la Fisu e il comitato organizzatore peraltro premiati dal successo della manifestazione, ben superiore a quelle precedenti (Mosca 1986, Palma 1990 più l’Universiade di Edmonton 1983). A 25 km da Anversa la città di Herentals ha ospitato i protagonisti del mondiale in un ambiente ideale. Molti anche i cussini in gara anche se a dominare sono stati gli esponenti dei Paesi bassi, visto che le due maggiori specialità sono state vinte da olandesi. Per il Cusi c’è stata una specie di maledizione considerato che i nostri esponenti hanno sfiorato il podio sia nel settore maschile che in quello femminile, classificandosi quarti con Claudio Masnata e Laura Bozzolo. Vediamo cos’è successo. Gara a cronometro: Masnata ha contro tre 33 avversari davvero potenti, l’olandese Van Ruitenbeek, il tedesco Erler, il belga Van Aelbroeck. Il percorso è di 27 chilometri. Claudio lo percorre in 34 minuti e sette secondi: dal terzo posto è separato da appena 6 secondi visto che il belga corre con 34.01. Di quasi mezzo minuto il distacco dai due primi. Pazienza, c’è la corsa su strada. L’arrivo stavolta è in volata ed ancora un olandese batte tutti, Kusters, seguito da un belga ed un altro olandese. Indovinate chi è quarto? Sì, proprio Claudio Masnata stesso tempo del vincitore. Nono è Bruno Rizzi, 11° Claudio Corra, 19° Pierpaolo De Nigri. Peccato davvero. Sotto con le donne e scalogna bis. Laura Bozzolo è una ciclista davvero brava e lo dimostra nella cronometro correndo ad un’ottima velocità, 19 minuti esatti sui 13.6 km. L’olandese GunnewijK fa meglio di 50 secondi, Van Diij è seconda mentre dalla terza, la tedesca Jooss è battuta di 4 secondi! Rebecca Bertolo è 8° col gruppetto delle inseguitrici. Idem come prima, c’è la corsa su strada. Laura ce la mette tutta, arriva assieme ad altre cinque ragazze in volata ma deve accontentarsi di un altro quarto posto. Vince l’olandese Van Dijk, poi una tedesca ed una belga. Rebecca Bertolo è 13°. Con tredici corridori l’Italia si conferma fra le più agguerrite superata soltanto da Belgio, Olanda e Germania. Nel complesso una manifestazione che merita di essere riproposta, magari in Italia. Mondiali Orientamento Terzo miglior risultato per Michela Guizzardi di Francesco Franceschetti A rrivano a Kosice, in Slovacchia, gli azzurri che difendono il Cusi al mondiale di Orientamento: Laura Carluccio, Michele Caraglio, Emilio Corona, Michela Guizzardi, Christine, Laura Scaravonati, Maria Sbaraglia, Giaime Origgi, Klaus Schgaguler, Giacomo Seidenari, Marco Seppi, Heike Torggler col tecnico Francesco Isella ed il dirigente Cusi. Settimana di sole splendido. Gli atleti vanno con due pulmini, uno della Federazione ed uno del Cus Bologna. Ottimo clima per i ragazzi, coordinati in precedenza dal sempre attivo Andrea Visioli. Siamo sistemati in una "spartana" residenza universitaria, buona l’organizzazione nel complesso, in particolare il sistema dei trasporti e la parte squisitamente tecnica. Meno soddisfacente il cibo: elaborato costantamente alla moda dell’est Europa. Ossessiva la presenza delle patate. Alla faccia della cucina internazionale pretesa in tante altre occasioni nostrane dalla Fisu. Molto buoni nel complesso i risultati, a dimostrazione di una crescita qualitativa del nostro movimento anche nelle discipline meno praticate in Italia. Risultati culminati in un terzo posto nella specialità Sprint da parte di un’atleta dell’Ateneo bolognese, Michela Guizzardi, studentessa di ingegneria. Questo è il miglior risultato di sempre della Federazione italiana sport orientamento in un campionato mondiale che nulla ha da invidiare ai Mondiali della Federazione. Tutti gli atleti e Michela, la felicità sul podio. atlete meritano il nostro plauso. Soltanto i 27 secondi separavano Michela Guizzardi dall’oro. Davanti a lei due atlete, la ceka Dana Brozkova e la svizzera Seline Stalder. Una gara in rimonta quella di Michela, partita prudentemente – si trovava in sesta posizione – poi ha iniziato a volare ed è andata in crescendo fino al penultimo dove ha raggiunto la terza posizione che non ha più ceduto. Brava Michela che conferma le sue doti di sprinter, dopo la finale ai mondiali in Danimarca ora si gratifica ulteriormente con questo bronzo che la inserisce di diritto fra le migliori al mondo sulla distanza breve. Sempre nella categoria femminile Christine Kirchlechner ottiene un buon ventesimo posto e Laura Carluccio il quarantottesimo. La gara maschile è vinta dal norvegese Oystein Kvaal Osterbo e nella stessa prova Marco Seppi è 22° e klaus Schgaguler 35°, Giaime Origgi terzo italiano in gara si classifica al 56° posto. È un sigillo importante questo per l’Alma Mater Studiorum e in particolare per il Cus Bologna che nel 2006 ha festeggiato i primi sessant’anni di vita. “In verità – dice Michela a Sport Universitario – sono sincera quando affermo che non mi aspettavo di poter ottenere un risultato simile e prima della gara non avrei mai creduto che potesse accadere. Ero solo preoccupata di non commettere errori o perdere il contatto con la carta che in una gara come la sprint sono sempre in agguato soprattutto per chi ha un po’ meno esperienza come me. Due settimane prima ai mondiali assoluti in Danimarca avevo commesso un grosso errore nella finale che mi era costato circa un minuto, e a Kosice sapevo che si sarebbero ripresentate le stesse condizioni: una gara veloce con un terreno tecnicamente semplice ma con la necessità di capire e prendere una decisione in poco tempo. Il problema più grande era la paura di sbagliare. Quando ho preso la carta sono riuscita a pensare solo a quello che dovevo fare e non al risultato e non mi sono lasciata mai prendere dalla frenesia o dal dubbio. All’arrivo il tabellone coi risultati era girato verso la piazza e non vedendolo non mi sono chiesta subito com’ero arrivata; ero ancora concentrata sul percorso e ho subito controllato le scelte giuste. Stavo Il Cus Brescia premia il fiorettista dei 6 CNU! F ancora riguardando la mia carta quando sono venuti a dirmi che ero terza. Non ci ho dato subito molto peso perchè la classifica era ancora provvisoria, ma poi mi è venuto in mente che partivo tra le ultime e che le atlete più forti avevano già corso tutte prima di me. Ho dovuto così aspettare qualche minuto per sapere il risultato ed è stato lunghissimo! Inutile dire che è stata una grandissima soddisfazione soprattutto perchè ho visto che posso lottare ad armi pari con le atlete delle nazioni più quotate, uno stimolo in più per migliorare tecnicamente e fare esperienza”. E’ stata questa l’ultima presenza per Laura Scaravonati che ha partecipato alle ultime quattro edizioni sempre con ottimi risultati, esercitando un forte carisma sul gruppo. Grazie, Laura! Gli azzurri con Francesco Franceschetti prima, durante e dopo le gare che hanno visto l’Italia conquistare uno dei risultati più prestigiosi nella storia dell’orientamento, sport in costante ascesa anche in Italia grazie all’impegno del Cusi e delle Università. Marco Seppi. 34 35 esta grande nella facoltà d’Ingegneria dell’Università di Brescia dove si sono svolte le premiazioni dello Sport Universitario del Cus. L’appuntamento, ormai rituale, per riconoscere i meriti sportivi dei partecipanti alle edizioni invernali e primaverili dell’anno sportivo precedente, ma anche per promuovere le successive ha avuto quest’anno un particolare significato. Innanzitutto, è stato una sorta di bilancio dell’edizione primaverile tenutasi proprio a Brescia. Il palco ha visto la presenza di personalità che rappresentano tutte le istituzioni, a dimostrazione del prestigio e della considerazione di cui gode l’Ente Bresciano. Corre l’obbligo iniziare citando l’immancabile presenza del Rettore, che ha confermato per l’ennesima volta il suo grande coinvolgimento allo sport universitario, con la simpatia e la brillantezza che lo contraddistinguono. Il Vice Presidente della Regione Viviana Beccalossi vicina istituzionalmente, ma anche personalmente al Cus., ha testimoniato l’orgoglio della Regione Lombardia per aver ospitato per la prima volta i CNU. Il Sindaco di Brescia, Paolo Corsini ha elogiato il Cus che ha dato visibilità alla città di Brescia, mostrando oltre che il buon livello dell’impiantistica anche le sue bellezze artistiche e culturali. Giustificata l’assenza del Presidente della Provincia, Cavalli occupato altrove per impegni istituzionali. Il Presidente del Comitato provinciale. Ugo Ranzetti ha sottolineato la difficoltà dell’organizzazione di una manifestazione di questo tipo, con ben 18 discipline sportive, complimentandosi con gli organizzatori per l’efficienza e con gli atleti per i risultati. Prestigiosa la presenza del sottosegretario allo sport il bresciano Elidio De Paoli, che ha dichiarato il suo interesse per il movimento sportivo bresciano legato al Cus che si mette in vista a livello nazionale. Oltre settanta gli atleti premiati per un complesso di ben 22 medaglie conquistate. Nel medagliere dei Campionati Primaverili, il Cus Brescia si è piazzato al 9° posto con ben 8 medaglie d’oro e 7 d’argento e 7 di bronzo. Considerando il non alto numero degli iscritti all’Ateneo cittadino rispetto ad altre sedi storiche, il piazzamento assume un grande valore ed in particolare con il prestigioso oro della pallavolo maschile e l’argento del calcio. Ulteriori motivi di vanto sono i risultati conseguiti nello sci e nel canottaggio. Nel corso dell’evento è stato assegnato il Premio Mario Mariani allo studente che è meglio riuscito a conciliare studio e sport, cioè Ugo Balestrieri, fiorettista neo laureato che ha partecipato a ben 6 edizioni dei Cnu aggiudicandosi 6 medaglie che vanno a completare un palmares di tutto rispetto. C’ è stato molto da faticare ma alla fine ha prevalso l’impegno e la buona volontà di tutti a questo Campionato nazionale universitario di vela Match Races che ha visto imporsi il Cus Brescia (Skipper Daniele Barbi) davanti al Cus Parma (Giacomo Del Nero). Dieci gli equipaggi in gara con due gruppi con un Round Robin di qualificazione. Questa la classifica: 1) Brescia 2; 2) Parma, 3) Ancona (Onori), 4) Pisa (Manzi), 5) Brescia 1 (Fiorentino), 6) Bologna (Liverani), 7) Sassari (Scarpa), 8) Milano (Scolari), 9) Cagliari (Manca), 10) Chieti (Giordano). Presso la sede della Fraglia Vela Desenzano le premiazioni da parte del presidente del Cus Brescia, Artemio Carra e del Sindaco. Da sottolineare la competenza e la cortesia di tutta la Fraglia Vela, dal presidente Luigi Cabrini alla titolare del ristorante. Da elogiare lo Chief umpire Nicola Borzani, da solo ad arbitrare le prime gare. Un ringraziamento particolare al Presidente del Comitato Alberto Borzani e all’onnipresente Ivan Inservini. Cus Brescia poi Parma a Desenzano D odici equipaggi in rappresentanza di nove Paesi hanno partecipato al 3° Mondiale universitario di vela Match Racing a Palma di Majorca. L’equipaggio italiano ha riportato due vittorie su undici regate del round robin A. Il team azzurro ha finito per accontentarsi dell’11° posto: forse non immaginava un livello così elevato, oltretutto non aveva mai disputato regate match racing. Matches Racing a Palma di Majorca Cus Salerno, la piscina delle meraviglie 3 NUMERI GRATIS DI mobile AI CUS CHE SOTTOSCRIVONO UN ABBONAMENTO La rivista svizzera specializzata nello sport e nell’istruzione scolastica offre in ogni numero. Dossier di approfondimento su temi d’attualità inerenti l’educazione fisica, motoria e sportiva nell’infanzia e nella giovinezza. Inserti pratici con schede didattiche per l’insegnamento dell’educazione fisica e dello sport nelle scuole e nelle società sportive. Opinioni, progetti ed informazioni d’attualità sull’educazione fisica e lo sport in Italia e in Europa Il campione olimpionico Domenico Fioravanti è rimasto affascinato dalla struttura Offerta esclusiva per i lettori di Sport Universitario Desidero ricevere un saggio gratuito di «mobile» in visione. Parla il Magnifico Rettore professor Raimondo Pasquino. E’ stata inaugurata nel Campus Universitario di Fisciano, la nuova piscina dell’Università degli Studi di Salerno. Un impianto di prestigio che va ad aggiungersi a quelli già consegnati in gestione dall’Università al CUS Salerno presieduto dall’ avvocato. Lorenzo Lentini, quali il palazzetto dello sport, le palestre Pilotis, due campi in erba sintetica di calcio a 5, due campi di tennis all’aperto ed un impianto all’aperto polifunzionale. La cerimonia ha visto la presenza del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, professor Raimondo Pasquino, del presidente del Cus, Lorenzo Lentini, di quello del Cusi, dottor Leonardo Coiana in uno al vice presidente della FederNuoto Paolo Colica e dei presidenti regionale e provinciale del Coni, geometra Gianni Ugatti e dottor Guglielmo Talento. Moltissime le autorità politiche intervenute, tra le quali, gli Euro Parlamentari on.li Alfonso Andria e Giuseppe Gargani, il vice presidente della Regione Campania Antonio Valiante, il presidente della Provincia Angelo Villani, ed il sindaco del comune di Fisciano, Un impianto che fa onore al Cus e all’Universita di Salerno. Tommaso Amabile, cittadina nella quale è stato realizzato l’impianto. Viva commozione si è vissuta durante l’intitolazione della Piscina al compianto sindaco di Fisciano, dottor Gaetano Sessa che ha condiviso per anni, con grande disponibilità, ed in prima persona, buona parte della crescita dell’Università degli Studi di Salerno, contribuendo allo sviluppo dell’Ateneo e del territorio circostante. Dopo il taglio del nastro da parte del Rettore in uno al vice presidente della Regione Campania, Antonio Valiante, l’arcivescovo Metropolita di Salerno, monsignor Gerardo Pierro, ha benedetto la struttura, presente un numeroso pubblico che ha avuto così il privilegio di assistere ad un importante e significativo momento sportivo, con l’elegante esibizione, in vasca, della nazionale italiana di nuoto sincronizzato, medaglia di bronzo agli ultimi Europei di Budapest 2006. Ospite d’onore, a coronamento della splendida manifestazione, mirabilmente organizzata dalla struttura del Cus Salerno, il campione olimpionico dei 100/200 rana a Sidney 2000 I complimenti del presidente del Cusi, Leonardo Coiana. Al suo fianco l’avvocato Lorenzo Lentini, presidente del Cus e monsignor Pierro. Domenico Fioravanti che, affascinato dalla struttura, ha dichiarato: “Sono rimasto colpito dal connubio Sport-Università. Una cosa che mi lascia molto sorpreso perché è la prima volta che vedo un impianto sportivo di tal genere all’interno di un campus universitario. Non credevo che ci fosse una realtà così bella e mi auguro che in futuro altre città prendano come esempio questo Ateneo. Lo sport t’insegna a vivere ed è un grande maestro di vita. Insegna il rispetto a valori importanti quali la lealtà, l’onestà e la correttezza e ti permette di realizzare dei sogni che a volte non vanno oltre perchè allo sport devi dedicare ore di sacrifici e tanta dedizione. Questo è ciò che è accaduto a me: ho dovuto fare una scelta ed ho abbandonato gli studi. Questa università, invece, è una grande opportunità per chi vuole portare avanti la carriera universitaria insieme a quella sportiva”. Entusiasta il Magnifico Rettore professor Raimondo Pasquino che ha fortemente voluto e fatto realizzare nei tempi stabiliti l’impianto natatorio, ampliando ulteriormente la gamma di servizi a disposizione degli studenti portando all’avanguardia l’università anche nell’impiantistica sportiva. In tale ottica è stata decisiva la sintonia tra il Rettore e il presidente del Cus Salerno, il consigliere Cusi Lorenzo Lentini, il quale, per la sua parte di competenza, ha alacremente lavorato con l’Università per l’apertura dell’impianto. La solerte attività ed intuizione del Rettore Pasquino ben si coniuga al pragmatismo e alla progettualità di Lentini. Se non si fossero incontrate queste due realtà e capacità, probabilmente saremmo al puro stadio declaratorio , come purtroppo troppo spesso accade. Al contrario siamo a fotografare una realtà che ha visto l’impegno generale degli organi tecnici ed accademici dell’Università nonchè dell’intera struttura del Cus Salerno. E, se, un giorno, da questo impianto dovesse nascere un campione o se soltanto……. qualche migliaio di studenti imparasse a nuotare, qualcuno, tra i più attenti e coscienziosi, si ricorderà di dare un grazie a chi ha favorito questo prestigioso risultato, a cominciare dal Cusi per finire al locale Cus e all’Università. 38 Desidero sottoscrivere un abbonamento annuale al prezzo di €. 36.- (6 numeri). I primi tre numeri sono offerti dalla redazione. L’abbonamento inizia con il quarto numero e dà diritto a ricevere i sei numeri successivi. Offerte valide fino alla fine di marzo 2007. Cognome, Nome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indirizzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . CAP/Località. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pechino, solo gare di notte Telefono . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . E-mail . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data e firma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Inviare per posta o via fax a: Redazione «mobile», UFSPO, CH-2532 Macolin, fax 0041 32 327 64 78 Pervenuta la sottoscrizione, la redazione avvierà la spedizione della rivista. Coloro che sottoscriveranno un abbonamento annuale riceveranno la relativa fattura con le indicazioni riguardanti le modalità di pagamento tramite bollettino postale, conto bancario o carta di credito. 39 I telespettatori affamati di sport saranno costretti a passare notti insonni per assistere alle gare delle Olimpiadi di Pechino. Anche per gli atleti però non sarà facile gareggiare considerato che per loro sono previsti tour de force insoliti,tipo la sveglia alle quattro del mattino per potere essere pronti alle dieci, ora locale . E’ successo che l’organizzazione ha venduto i diritti Tv alla NBC per 3,5 miliardi di dollari e l’emittente americana ha preteso che il palinsesto cambiasse: le finali di ginnastica e di nuoto si svolgeranno al mattino. E’ l’ultima conferma del strapotere delle TV che in alcuni sport è riuscita a fare cambiare le regole. A cominciare dal volley che ha modificato anche l’ultimo set in un tie-break per velocizzare le partite. Nei giorni scorsi anche la Federazione internazionale del baseball dopo cent’anni ha varato alcune modifiche: la base intenzionale dopo un solo lancio, previa comunicazione all’arbitro, e soltanto quattro lanci per il riscaldamento del pitcher. Mondiali di rugby a Roma tecnica e... bellezze