Capitolo 6

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6
Protezione contro i
fulmini interna
6.1 Collegamento equipotenziale per
installazioni metalliche
230/400 V
antenna
impianto di telecomunicazione
collegamento equipotenziale
bagno
elemento metallico
che si estende attraverso
l'intero edificio (per esempio
guida dell'ascensore)
impianto interrato,
isolata funzionalmente
(per esempio vasca protetta
catodicamente)
Collegamento equipotenziale secondo IEC 60364-441 (HD 60364-4-41) e IEC 60364-5-54 (HD 60364-5-54)
Il collegamento equipotenziale viene richiesto per tutti gli impianti elettrici utilizzatori di nuova costruzione. Il collegamento
equipotenziale effettuato secondo le disposizioni della normativa IEC 60364 elimina le differenze di potenziale. In altre
parole, impedisce pericolose tensioni di contatto, ad esempio
tra il conduttore di protezione dell'utenza a bassa tensione e
le tubazioni metalliche degli impianti di distribuzione del gas,
idrici e termosanitari.
Secondo la norma IEC 60364-4-41 (HD 60364-4-41), il collegamento equipotenziale comprende un collegamento di
protezione equipotenziale e una protezione equipotenziale aggiuntiva.
Ogni edificio deve possedere, secondo le norme sopra indicate,
il collegamento equipotenziale principale (Figura 6.1.1).
Il collegamento equipotenziale supplementare è previsto nei
casi in cui le condizioni di sezionamento non possono essere soddisfatte o per particolari zone definite nella norma
IEC 60364 parte 7 (CEI 64-8/7).
Barra equipotenziale
principale
Dispersore
di fondazione
kWh
Connettore
Scaricatore della
corrente di fulmine
Morsetto di
collegamento
Collare per tubo
Capocorda /
conduttore di terra
al conduttore PEN
M
gas
acqua
fognatura
M
SEB
sistemi
rete di
informatici distribuzione
giunto isolante
riscaldamento
Spinterometro
capocorda di collegamento
al sistema antifulmine esterno
dispersore di fondazione o
dispersore per la protezione contro i fulmini
Figura 6.1.1 Principio di equipotenzialità antifulmine comprendente il sistema equipotenziale principale e il sistema equipotenziale per la protezione contro i fulmini
182 GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
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Collegamento equipotenziale di protezione
Le seguenti masse estranee vanno integrate direttamente nel
sistema di protezione equipotenziale:
¨¨ conduttore di protezione in conformità alla norma
IEC 60364-4-41 (HD 60364-4-41) (in seguito: conduttore di
terra) - vedi la norma CEI 64-8¨¨ dispersore di fondazione o dispersore per la protezione
contro i fulmini
¨¨ impianto di riscaldamento centralizzato
¨¨ tubazioni idriche metalliche
¨¨ parti strutturali conduttive dell'edificio (ad esempio guide
dell'ascensore, struttura portante in acciaio, canali di aerazione e di condizionamento)
¨¨ tubo metallico di scarico acqua
¨¨ tubature del gas interne
¨¨ conduttore di messa a terra per antenne
¨¨ conduttore di messa a terra per impianto di telecomunicazioni
¨¨ conduttore di protezione dell'impianto elettrico secondo la
norma IEC 60364 o CEI 64-8 (conduttori PEN per sistemi TN
e conduttori PE per sistemi TT e IT)
¨¨ schermature metalliche di condutture elettriche ed elettroniche
¨¨ schermature metalliche dei cavi di alimentazione fino a
1000 V
¨¨ dispersori degli impianti elettrici con tensione superiore
a 1 kV secondo la normativa CEI EN 61936-1 (CEI 99-2,
CEI EN 50522, (CEI 99-3) ammesso che si producano tensioni di messa a terra eccessivamente elevate.
Definizione di una parte conduttrice estranea secondo la norma IEC 60050-826 (HD 60050-826): una parte conduttrice non
facente parte dell'impianto elettrico e suscettibile di introdurre
un potenziale, generalmente il potenziale di terra.
Nota: tra queste parti conduttrici estranee vi sono anche pavimenti, pareti ed infissi conduttivi, se attraverso questi può
essere introdotto un potenziale elettrico, compreso il potenziale di terra.
I seguenti elementi vanno integrati indirettamente attraverso spinterometri nel collegamento equipotenziale principale:
¨¨ impianti di protezione catodica anti-corrosione e di protezione contro le correnti vaganti secondo CEI EN 50162
CEI 9-89).
¨¨ dispersori degli impianti elettrici con tensione superiore
a 1 kV secondo la normativa CEI EN 61936-1 (CEI 99-2)),
CEI EN 50522 (CEI 99-3), nel caso in cui si producano ten-
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sioni di messa a terra eccessivamente elevate (in casi eccezionali).
¨¨ messa a terra di sistemi di trasporto ferroviari in DC e AC, in
conformità alla norma CEI EN 50122-1 (CEI 9-6).
¨¨ messa a terra di segnale nei laboratori, quando è indipendente dai conduttori di protezione
La Figura 6.1.1 mostra i collegamenti e i relativi componenti
di protezione, nonchè il sistema equipotenziale contro i fulmini.
Dispersori del collegamento equipotenziale
Poiché l'impianto utilizzatore in bassa tensione rende necessarie determinate resistenze di terra (condizioni per il sezionamento automatico dell’alimentazione) e il dispersore di
fondazione offre buoni valori di resistenza di terra se posato correttamente, il dispersore di fondazione rappresenta un
complemento ottimale ed efficace del sistema equipotenziale.
In Germania la progettazione dei dispersori di fondazione è
disciplinato dalla norma DIN 18014, che richiede, ad esempio,
dei capicorda per il collegamento della barra equipotenziale.
Descrizioni più dettagliate sul dispersore di fondazione si trovano nel capitolo 5.5.
Se un dispersore di fondazione viene utilizzato come dispersore del sistema di protezione contro i fulmini, potrebbe essere
necessario considerare dei requisiti supplementari. Questi requisiti si possono trovare anche nel capitolo 5.5.
Conduttori di protezione secondo la norma
IEC 60364-5-54 (HD 60364-5-54)
I conduttori equipotenziali devono essere contrassegnati come
conduttori di protezione, nella misura in cui possiedono una
funzione di protezione, cioè giallo/verde.
I conduttori equipotenziali non portano corrente di servizio e
possono quindi essere nudi o isolati.
La sezione minima dei conduttori di protezione per consentire
il collegamento alla barra di terra principale è:
¨¨ 6 mm2 (rame) o
¨¨ 16 mm2 (alluminio) o
¨¨ 50 mm2 (acciaio)
Per la messa a terra delle antenne (CEI EN 60728-11 o
CEI 100-126) sono richieste le seguenti sezioni minime dei
conduttori: 16 mm2 (rame), 25 mm2 (alluminio), oppure 50
mm2 (acciaio).
GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI 183
Figura 6.1.2 Barra equipotenziale K12
Art. 563 200
Figura 6.1.3 Barra equipotenziale R15
Art. 563 010
Barre equipotenziali
La barra equipotenziale è un elemento centrale del sistema
equipotenziale; deve garantire il contatto sicuro di tutti i conduttori di tutte sezioni che si riscontrano nella pratica, deve
sopportare il passaggio di corrente e deve essere resistente
alla corrosione.
L1 x conduttore piatto 4x30 mm o conduttore tondo Ø 10 mm
¨¨ 1 x 50 mm2
¨¨ da 6 x 6 mm2 a 25 mm2
¨¨ da 1 x 2,5 mm2 a 6 mm2
K12 e R15 soddisfano questi requisiti per una barra di collegamento equipotenziale (Figure 6.1.2 e 6.1.3).
Questa norma comprende anche i requisiti per la verifica della
portata di corrente di fulmine nei punti di serraggio con sezioni maggiore di 16 mm2. La norma si riferisce al collaudo dei
Figura 6.1.4 Collare di messa a terra per tubi
Art. 407 114
Integrazione delle tubazioni nel sistema
equipotenziale
Per integrare le tubazioni nel sistema equipotenziale vengono
utilizzati dei collari di messa a terra adeguati al diametro dei
tubi (Figura 6.1.4).
I morsetti di messa a terra in acciaio inossidabile per tubi, dotati di fascette adattabili a qualsiasi diametro, offrono notevoli
vantaggi di installazione (Figura 6.1.5).
Questi morsetti di messa a terra per tubazioni possono essere
usati per il fissaggio su tubi di materiali diversi (ad esempio,
acciaio, rame e acciaio inossidabile) e consentono anche il
cablaggio passante.
La Figura 6.1.6 mostra il collegamento equipotenziale dei
tubi di un impianto di riscaldamento con cablaggio passante.
Verifica e controllo del sistema equipotenziale
Prima della messa in servizio dell'impianto elettrico di utenza
è necessario controllare la condizione e l'efficacia dei collegamenti.
componenti di protezione contro i fulmini secondo la norma
CEI EN 62561-1 (CEI 81-24).
Se soddisfa le prescrizioni nella norma
sopra indicata, il componente può essere
utilizzato anche per il sistema equipotenziale antifulmini secondo CEI EN 623051-4 o CEI 81-10/1-4.
Barre equipotenziali
I collegamenti equipotenziali devono garantire un contatto costante e di buona
qualità.
Figura 6.1.5 Collare di messa a terra
per tubi Art. 540 910
184 GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
Figura 6.1.6 Barra di collegamento equipotenziale con
cablaggio passante
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Si raccomanda la continuità della bassa impedenza verso le
varie parti dell'impianto e verso il collegamento equipotenziale. Un valore < 1 Ω è considerato sufficiente per il collegamento equipotenziale. Nelle prove di continuità eseguite
secondo la norma IEC 60364-6 (HD 60364-6) bisogna usare
apparecchiature con una corrente di prova di 200 mA secondo
CEI EN 61557-4 (CEI 85-25).
Collegamento equipotenziale supplementare
Se non possono essere rispettate le condizioni di interruzione
automatica previste dallo specifico sistema di alimentazione
per un impianto o una parte dell'impianto, è necessario un collegamento equipotenziale locale supplementare. Questo per
collegare tra loro tutte le parti contemporaneamente accessibili, nonché le apparecchiature fisse e le parti conduttrici estranee, al fine di mantenere più bassa possibile qualsiasi tensione
di contatto che possa verificarsi.
Inoltre, il collegamento equipotenziale supplementare deve
essere installato sull’impianto o parti dell'impianto di sistemi
IT con controllo dell'isolamento.
E' altresì necessario un collegamento equipotenziale supplementare per ridurre i rischi dipendenti dalle condizioni ambientali in impianti o parti di impianti particolari.
La norma IEC 60364 Parte 7 (CEI 64-8/7) sottolinea l'importanza del collegamento equipotenziale supplementare per le aree
di lavoro, le sale di controllo e impianti speciali.
Ad esempio
¨¨ CEI 64-8/701 - Luoghi contenenti vasche da bagno o docce
(non più richiesto in generale)
di trasportare la corrente di fulmine. Pertanto essi devono avere sezioni maggiori.
A prescindere dalla classe di LPS, vanno utilizzate le sezioni
minime secondo la Tabella 6.1.1.1 per il collegamento equipotenziale delle barre equipotenziali tra loro e al sistema dei
dispersori.
Le sezioni minime dei conduttori di collegamento equipotenziale che collegano le installazioni metalliche interne alla barra
equipotenziale possono essere inferiori, in quanto attraverso
questi conduttori passa solo la corrente parziale di fulmine
(Tabella 6.1.1.2).
Nota: se le norme forniscono informazioni diverse sulle sezioni minime dei conduttori, ai fini della protezione contro i
fulmini devono essere utilizzate le sezioni definite nella norma
CEI EN 62305-3 (CEI 81-10/3).
6.2Collegamento equipotenziale per
impianti di alimentazione di rete
Il sistema equipotenziale per impianti utilizzatori a bassa
tensione nell'ambito della protezione contro i fulmini interna
rappresenta un ampliamento del collegamento equipotenziale
di protezione (in precedenza definito "principale") secondo
IEC 60364-4-41 (HD 60364-4-41) (Figura 6.1.1).
Oltre a tutti i sistemi conduttivi, vanno integrati nel sistema
equipotenziale anche i cavi di alimentazione alle utenze a bassa tensione . La particolarità di questo sistema equipotenziale
sta nel fatto che il collegamento al sistema equipotenziale
¨¨ CEI 64-8/702 - Vasche delle piscine e altri tipi di vasche
¨¨ CEI 64-8/705 - Strutture adibite ad uso agricolo o zootecnico
Sono necessarie sezioni minime del conduttore di rame della
protezione supplementare pari a 2,5 mm2 (in caso di installazione con protezione) e 4 mm2 (in caso di installazione non
protetta).
La differenza rispetto al collegamento equipotenziale di protezione consiste nel fatto che le sezioni dei conduttori possono
essere più piccole e che questo collegamento equipotenziale
supplementare può essere circoscritto a un luogo specifico.
Classe di LPS
da I a IV
Le sezioni dei conduttori utilizzati per la protezione contro i
fulmini devono essere dimensionate per elevati livelli di sollecitazione, in quanto questi conduttori devono essere in grado
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Sezione
Rame
16 mm2
Alluminio
25 mm2
Acciaio
50 mm2
Tabella 6.1.1.1 Dimensioni minime dei conduttori che collegano
diverse barre equipotenziali tra loro o i dispersori
(secondo CEI EN 62305-3 - CEI 81-10/3, Tabella 8)
Classe di LPS
6.1.1 Sezioni minime dei conduttori di
collegamento equipotenziale secondo
la norma CEI EN 62305-3 (CEI 81-10/3).
Materiale
da I a IV
Materiale
Sezione
Rame
6 mm2
Alluminio
10 mm2
Acciaio
16 mm2
Tabella 6.1.1.2 Dimensioni minime dei conduttori che collegano gli
impianti metallici interni alle barre equipotenziali
(secondo CEI EN 62305-3 - CEI 81-10/3, Tabella 9)
GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI 185
può avvenire solo tramite adatti dispositivi di protezione dalle
sovratensioni. I requisiti dei dispositivi di protezione sono descritti più dettagliatamente nella sezione 7 e negli allegati C e
D della norma CEI EN 62305-4 (CEI 81-10/4).
Come per il collegamento equipotenziale dei corpi metallici (si
veda il capitolo 6.1), anche il collegamento equipotenziale dei
cavi dell'impianto per le utenze a bassa tensione va eseguito
direttamente nel punto di ingresso. I requisiti per l'installazione dei dispositivi di protezione contro le sovratensioni a
monte del contatore delle utenze a bassa tensione (sistema di
alimentazione principale) sono descritti nelle linee guida del
la norma CEI 0-21 assieme alla guida CEI 81-27 "Guida d’applicazione all’utilizzo di limitatori di sovratenione all’arrivo
della linea di alimentazione degli impianti elettrici utilizzatori
di bassa tensione” (si vedano i capitoli 7.5.2 e 8.1 (Figure
6.2.1 e 6.2.2)).
6.3 Collegamento equipotenziale per
impianti informatici
Figura 6.2.1 DEHNbloc M per installazione conforme al concetto di
zona di protezione contro i fulmini al confine 0A – 1
Il collegamento equipotenziale antifulmine richiede che tutte le
parti metalliche conduttrici, come l'anima e la schermatura dei
cavi, vengano integrate nel sistema equipotenziale all'entrata
αα
impianto di captazione isolato
con conduttore HVI
230 V~
calata
nuda
DATI
230 V~
Figura 6.2.2 Scaricatore combinato DEHNventil per installazione
conforme al concetto di zona di protezione contro i
fulmini al confine 0A – 2
186 GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
Figura 6.3.1 Sistema equipotenziale per la protezione contro i fulmini
con sistema di captazione isolato e conduttore HVI per
impianti d'antenna professionali secondo CEI EN 623053 - CEI 81-10/3
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nell'edificio con la più bassa impedenza possibile. In questa
categoria rientrano ad esempio i cavi delle antenne (Figura
6.3.1), i conduttori metallici delle linee per telecomunicazioni,
ma anche gli impianti in fibra ottica con elementi metallici. I
conduttori vengono collegati con l'aiuto di elementi in grado
di sopportare correnti di fulmine (scaricatori e componenti per
il collegamento della schermatura). Un punto di installazione
adeguato è costituito dal punto di collegamento tra i cavi che
si estendono oltre l'edificio e i cavi che entrano nell'edificio.
Gli scaricatori e i componenti per il collegamento della schermatura devono essere scelti in base ai parametri delle correnti
di fulmine previste.
Per minimizzare le spire induttive all'interno degli edifici si raccomandano i seguenti accorgimenti:
¨¨ far entrare nell'edificio i conduttori e le tubazioni in metallo
nello stesso punto
¨¨ i conduttori di potenza e di dati vanno posati assieme, ma
schermati
¨¨ vanno evitati cavi di lunghezza eccessiva posando linee
diritte
α α
punta di captazione
zona
terminale
collegamento
al sistema
equipotenziale
antenna
punto di ingresso
piastra di collegamento
Impianti di antenna
Gli impianti di antenna sono generalmente posizionati in luoghi esposti per motivi tecnici inerenti le telecomunicazioni
radio. Perciò subiscono un'influenza maggiore da parte delle correnti di fulmine e delle sovratensioni, particolarmente
in caso di fulminazione diretta. Essi devono essere integrati
nel collegamento equipotenziale secondo la norma tedesca
DIN VDE 0855-300 o la norma italiana CEI EN 60728-11 (CEI
100-126) e devono presentare rischi ridotti grazie alla loro
progettazione (posa dei cavi, connettori e armature) oppure
attraverso idonee misure supplementari. Gli elementi di antenna collegati ad un alimentatore, che per ragioni funzionali non
possono essere collegati direttamente al sistema equipotenziale, vanno protetti per mezzo di scaricatori della corrente di
fulminee.
Si può supporre, semplificando, che il 50 % della corrente di
fulmine diretta scorra attraverso gli schermi dei cavi coassiali
delle antenne. Se un impianto di antenna è dimensionato per
correnti di fulmine fino a 100 kA (10/350 µs) (livello di protezione LPL III), si avrà una ripartizione della corrente di fulmine
attraverso il conduttore di messa a terra (50 kA) e attraverso
le schermature di tutti i cavi d'antenna (50 kA). Perciò gli impianti d'antenna che non sono in grado di sopportare la corrente di fulmine devono essere dotati di un impianto di captazione, in grado di contenere le antenne all'interno del loro
volume protetto. Per la scelta del cavo adatto va individuata la
rispettiva corrente parziale di fulmine per ogni cavo di antenna che condivide la stessa calata. La resistenza dielettrica dei
cavi può essere calcolata in base all'impedenza di accoppiamento, alla lunghezza del cavo di antenna e all’intensità della
corrente di fulmine.
elemento di collegamento EB
palo di sostegno
calata isolata
(conduttore HVI I)
Secondo le ultime versioni della norma CEI EN 62305-3 (CEI
81-10/3) sulla protezione contro i fulmini, i sistemi di antenna
per gli edifici possono essere protetti mediante
¨¨ aste di captazione
¨¨ conduttori di captazione sopraelevati
¨¨ funi sospese
^ 0,75 m in aria
s=
^ 1,5 m in muratura
s=
s = distanza di isolamento
collegamento equipotenziale
alla stazione ricetrasmittente
elemento di
collegamento di terra
sistema
dei dispersori
In ogni caso va rispettata la distanza di isolamento s.
Con l'isolamento elettrico dell'impianto di protezione contro
i fulmini rispetto ai corpi conduttori della struttura dell'edificio (parti metalliche strutturali, armatura ecc.) e rispetto ai
conduttori elettrici nell'edificio, si può evitare la penetrazione
delle correnti parziali di fulmine nelle linee di comando e di alimentazione, e quindi prevenire i disturbi o la distruzione degli
impianti elettrici ed elettronici (Figure 6.3.1 e 6.3.2).
Figura 6.3.2 Installazione isolata di un sistema di protezione contro
i fulmini e una antenna del telefono cellulare
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GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI 187
Figura 6.3.3 Morsetti a molla EMC per i lati protetti e non protetti di un dispositivo BLITZDUCTOR XT per contatto schermato permanente a
bassa impedenza con una linea di segnale schermata; con cappuccio isolante per messa a terra indiretta, fascette e strisce isolanti.
Impianti in fibra ottica
Gli impianti in fibra ottica con elementi metallici si possono
normalmente suddividere nei seguenti tipi:
¨¨ cavi con anima non metallica, ma con schermatura metallica (ad esempio: anti umidità) o elementi portanti metallici
¨¨ cavi con elementi metallici nell'anima e con schermatura in
metallo o elementi portanti metallici
¨¨ cavi con elementi metallici nell'anima ma senza schermatura metallica.
Per tutti i tipi di cavo con elementi metallici deve essere calcolata l'ampiezza minima della corrente da fulmine che compromette le proprietà di trasferimento dati della fibra ottica.
Devono essere scelti dei cavi capaci di sopportare la corrente
di fulmine e gli elementi metallici devono essere collegati direttamente o attraverso un SPD alla barra equipotenziale.
¨¨ Schermatura metallica: collegamento con morsetti di schermatura, ad esempio terminali schermati nel punto di ingresso nell'edificio.
¨¨ cavi con schermatura metallica (ad esempio barriera vapore) e/o elementi di supporto metallici
¨¨ cavi con schermatura metallica e armatura antifulmine aggiuntiva.
La ripartizione della corrente di fulmine sulle linee informatiche può essere determinata utilizzando il procedimento descritto nell'allegato E della norma CEI EN 62305-1 (CEI 8110/1) I singoli cavi devono essere integrati nel collegamento
equipotenziale nel modo seguente:
a) I cavi non schermati devono essere collegati tramite limitatori di sovratensione (SPD) in grado di sopportare le
correnti di fulmine. Corrente parziale di fulmine del cavo
diviso il numero delle anime conduttrici = corrente parziale
di fulmine per ogni anima conduttrice
b) Se la schermatura del cavo è in grado di sopportare la corrente di fulmine, quest'ultima scorre attraverso la schermatura. Tuttavia i disturbi capacitivi/induttivi possono
¨¨ Anima metallica: collegamento mediante un morsetto di
messa a terra, ad esempio al terminale del conduttore di
protezione vicino alla scatola di derivazione.
¨¨ Prevenzione delle correnti di compensazione: collegamento indiretto attraverso uno spinterometro, ad esempio
DEHNgap CS, BLITZDUCTOR XT con messa a terra indiretta
della schermatura (Figura 6.3.3).
Linee di telecomunicazione
Le linee di telecomunicazione con cavi metallici sono composte solitamente da cavi con elementi simmetrici o coassiali dei
seguenti tipi:
¨¨ cavi senza ulteriori elementi metallici
188 GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
Figura 6.3.4 Sistema di collegamento di una schermatura che
conduce la corrente di fulmine (SAK)
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linea telefonica
utenza
TCU
1’
sistema
informatico/
telecomunicazione
3’
protected
4’
BXT ML2 BD
180
BLITZDUCTOR
2’
2
4
1
3
BLITZDUCTOR XT
BXT ML2 BD 180
5 kA (10/350 µs)
NT
Figura 6.3.5 Collegamento equipotenziale antifulmine con BLIZDUCTOR XT per l'allacciamento di telecomunicazione
(autorizzazione Deutsche Telekom)
raggiungere l'anima dei cavi e rendere necessario l'uso dei
limitatori di sovratensione. I requisiti sono i seguenti.
�Lo schermo deve essere collegato a entrambe le estremità del cavo col sistema equipotenziale principale in
modo tale che sia in grado di trasportare la corrente di
fulmine (Figura 6.3.4).
�Il concetto di zona di protezione contro i fulmini va usato
in entrambi gli edifici dove sono collegate le estremità
del cavo; inoltre le anime attive del cavo vanno collegate alla stessa zona di protezione (generalmente LPZ 1).
�Se un cavo non schermato viene posato in un tubo di
metallo, esso va trattato come una schermatura che
conduce la corrente di fulmine.
c) Se la schermatura del cavo non è in grado di sopportare la
corrente di fulmine:
�in caso di schermatura collegata ad entrambi i
lati, la procedura è analoga a quella prevista
per le anime conduttrici di segnale di un cavo
non schermato: corrente parziale da fulmine della linea diviso il numero dei singole anime conduttrici + 1
(schermo) = corrente parziale da fulmine per ogni anima
conduttrice.
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Figura 6.3.6 Involucri di collegamento equipotenziale DEHN per
corrente di fulmine (DPG LSA) per tecnologia LSA-2/10
�Se la schermatura non è collegata ad entrambi
i lati, essa viene considerata come se non esistesse; corrente parziale di fulmine del cavo /
numero delle singole anime conduttrici = corrente parziale di fulmine per anima conduttrice.
Se non è possibile determinare esattamente il carico esatto
sull'anima del cavo, si consiglia di utilizzare i parametri di pericolosità indicati nella norma CLS/TS 61643-22 (CEI 37-10). Di
conseguenza, il massimo carico di corrente di fulmine per ogni
anima conduttrice di una linea di telecomunicazione è dato da
un impulso di categoria D1 a 2,5 kA (10/350 μs).
Naturalmente, non solo gli SPD impiegati (Figura 6.3.5) devono resistere alle sollecitazioni dalla corrente di fulmine attesa,
ma deve resistere anche il percorso di scarica dagli scaricatori
al sistema equipotenziale.
Ciò si può illustrare con l'esempio di un cavo a più anime conduttrici per telecomunicazioni:
¨¨ un cavo per telecomunicazioni con 100 coppie che entra
dalla zona LPZ 0A è collegato al distributore LSA nell'edificio e va protetto con degli scaricatori;
¨¨ la sollecitazione della corrente di fulmine sul cavo viene
assunta come 30 kA (10/350 µs);
¨¨ risulta la seguente ripartizione simmetrica della corrente di
fulmine sulle singole anime conduttrici: 30 kA / 200 fili =
150 A / filo.
Questo significa che non sono previsti requisiti particolari sulla
capacità di scarica degli elementi di protezione da utilizzare.
Dopo aver attraversato gli elementi di protezione, le correnti
parziali di tutte le anime raggiungono ancora i 30 kA e sollecitano, ad esempio, i morsetti di messa a terra o i conduttori
equipotenziali antifulmini lungo il percorso di scarica. Si pos-
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190 GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
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