123 Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound A.1 Generatori sincroni brushless autoeccitati con regolazione a condensatore I generatori sincroni senza spazzole con regolazione a condensatore sono realizzati secondo lo schema indicato al Capitolo 2, paragrafo 2.3.3.1, a cui può essere associata la rappresentazione indicata nella Figura A.1. a ia f Avvolgimento principale ic Ea Za C Ec c c Avvolgimento ausiliario Avvolgimento di campo if f a Figura A.1 Rappresentazione circuitale del generatore sincrono autoeccitato In realtà l’avvolgimento principale è composto da due unità aventi la stessa fase, in modo da ottenere in uscita la tensione di 230 V, con avvolgimenti connessi in serie, oppure 115 V, con avvolgimenti connessi in parallelo. Per illustrare il principio di funzionamento di questi generatori si analizzano tre casi, di cui il primo è verificabile solamente sconnettendo il condensatore dall’avvolgimento ausiliario. Il generatore, nelle condizioni reali di utilizzo, passa dalla condizione di funzionamento a vuoto a quella a carico, e viceversa, e solo in caso di guasto all’avvolgimento ausiliario o al condensatore si trova nelle condizioni del primo caso. Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 124 Fase a e circuito ausiliario c aperti Le correnti negli avvolgimenti a e c sono nulle. Il flusso di macchina è quello prodotto dalla magnetizzazione residua del rotore; pertanto, i flussi concatenati con gli avvolgimenti a e c sono: ca,res N aeq res N aeq res f cos f sin 2 eq res cc,res N ceq res f cos N c f cos dove N aeq e N ceq sono il numero di spire equivalenti ad un avvolgimento composto con una singola spira che produce gli stessi effetti, rispettivamente per la fase a e per l’avvolgimento ausiliario c. Derivando l’espressione dei flussi concatenati, tenendo conto della convenzione dei generatori e che il generatore viene fatto ruotare alla velocità angolare ω, si trovano le f.e.m. degli avvolgimenti a e c: fase a: d res d ca d d f eq Na sin N aeq res cos N aeq res cos N aeq res f f f cos dt dt dt dt M ,res eares N aeq res cos t EaM ,res sin t f cos t E a 2 avvolgimento ausiliario c: d res d cc d d f eq Nc cos N ceq res sin N ceq res sin N ceq res f f f sin dt dt dt dt M ,res ecres N ceq res sin t EcM ,res cos t f sin t Ec 2 Quindi, le due tensioni sono fra loro in quadratura, come del resto si poteva intuire dalla loro disposizione geometrica, con un valore massimo minore rispetto a quello nominale, poiché indotte dal solo flusso residuo della ruota polare. Le tensioni possono essere rappresentate con altrettanti vettori rotanti, aventi ambedue velocità angolare ω e in quadratura in ritardo rispetto al vettore flusso di macchina (il flusso di macchina corrisponde a quello generato dalla magnetizzazione residua della ruota polare). Il valore istantaneo della tensione indotta è pari alla proiezione dei due vettori rotanti sui rispettivi assi di avvolgimento (vedi Figura A.2). Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 125 a f E aM ,res Za res f C EcM ,res ec c c M ,res Ec f M ,res Ea ea a Figura A.2 Rappresentazione del funzionamento con fasi a e c aperte Fase a aperta e avvolgimento ausiliario c chiuso su un condensatore Negli istanti successivi alla chiusura del circuito ausiliario c, la f.e.m. dovuta al flusso residuo rimane costante al valore precedente. Nell’avvolgimento c si stabilisce una corrente in quadratura in anticipo rispetto alla f.e.m. che la provoca (si trascurano la resistenza dell’avvolgimento ausiliario e l’induttanza dovuta ai flussi dispersi, poiché molto più piccole rispetto la reattanza capacitiva del condensatore), cioè: ecres EcM ,res sin t EcM ,res cos t 2 ic C dec E M ,res d C EcM ,res sin t CEcM ,res cos t c cos t I cM ,res cos t dt dt Xc Questa corrente genera una forza magnetomotrice alternata di posizione fissa rispetto l’asse d’avvolgimento e pulsante alla stessa frequenza della corrente che la genera. Questa f.m.m. può essere rappresentata secondo la coordinata , tenendo conto che essa può essere scomposta in due f.m.m. controrotanti, rispettivamente di velocità ω e –ω, il cui valore massimo è pari alla metà di quella pulsante (vedi Figura A.3); infatti: 1 Fcreaz , t N ceq I cM ,res cos t cos FcM cos t cos FcM cost cost 2 Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 126 a f E ao Za i co 1 M Fc 2 C E co res f c c Fcreaz 1 M Fc 2 f a Figura A.3 Scomposizione della f.m.m. prodotta dell’avvolgimento ausiliario La f.m.m. di rotazione concorde a quella del rotore rinforza il campo dovuto alla magnetizzazione residua, mentre la f.m.m di rotazione opposta si muove rispetto al rotore con velocità 2 . Quest’ultima induce nel circuito di eccitazione una f.e.m. di frequenza doppia di quella imposta dal regime di rotazione e, quindi, nel rotore circoleranno delle correnti di frequenza 2 f . La corrente, opportunamente raddrizzata dal diodo, incrementa il campo magnetico del rotore, attivando, così, l’autoeccitazione della macchina. Se momentaneamente si trascura la saturazione e si ipotizza che la permeabilità del materiale ferromagnetico è molto più grande rispetto a quella dell’aria, si ha: cf2 ,reaz flusso prodotto dalla f.m.m. -2ω 2 ,reaz cf,2 N eq cos 2 Mf ,2 cos 2 f cf flusso concatenato con il rotore tensione indotta nell’avvolgimento di rotore 1 FcM 2 eq d cf,2 dt M , 2 d f d Mf ,2 cos 2 dt dt cos 2 2 d M ,2 sin 2 dt f , 2 , 2 e 2f 2 Mf ,2 sin 2 E M sin 2 E M sin 2t f f La corrente raddrizzata nel rotore di frequenza 2 f , genera una f.m.m. di pulsazione 2 e rotante alla velocità angolare . Questa f.m.m. può, a sua volta, essere scomposta in due f.m.m. controrotanti: esse hanno velocità angolare 2 e 2 , rispetto allo stesso rotore, mentre rispetto agli avvolgimenti statorici assumono una velocità angolare rispettivamente di 3 e . Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 127 Si innesca così un processo di “autoesaltazione” che, in assenza degli effetti della saturazione, porterebbe la tensione di macchina a divergere. Pertanto, la saturazione dei circuiti magnetici contribuisce alla stabilizzazione del processo di autoeccitazione. L’avvolgimento rotorico è sede di correnti di pulsazione 2k (k 1,2,3,..) , mentre nell’avvolgimento ausiliario circolano correnti di ordine dispari rispetto la frequenza fondamentale. Considerando la resistenza dell’avvolgimento rotorico trascurabile e ritenendo il circuito rotorico equivalente a quello rappresentato in Figura A.4, si ha: d cf,o dt r f i f 0 cf,o costante Avvolgimento di campo Ef Figura A.4 Circuito equivalente del rotore cioè, il flusso di eccitazione è costante. La corrente indotta nell’avvolgimento di eccitazione, pur presentando un elevato contenuto armonico, produce un flusso approssimativamente costante. Infatti, la corrente di eccitazione viene periodicamente interrotta dal diodo, ma la presenza della reattanza del circuito induttore tende a smorzare l’effetto ondulatorio. La tensione che si ottiene ai morsetti è caratterizzata da un contenuto armonico relativamente basso. La f.e.m. indotta nelle fase a è, quindi, pari a: d of d ca,o d d eq Na sin N aeq of cos N aeq of cos N aeq of cos dt dt dt dt eao N aeq of cos t EaM ,o cos t EaM ,o sin t 2 Il punto di lavoro della macchina si può ricavare per metodo grafico dalla caratteristica di magnetizzazione (vedi Figura A.5) e dal circuito equivalente dell’avvolgimento ausiliario (vedi Figura A.6). Da quest’ultimo si ricava l’equazione: o E c jX disp jX reaz jX c I Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 128 o dove la f.e.m. E c è funzione della f.m.m. di reazione dell’avvolgimento ausiliario. Per X c X reaz X disp , l’equazione può essere scritta: I j E oc (I) jX disp jX reaz jX c I I dove E co (I ) esprime la dipendenza della f.e.m. del circuito ausiliario, attraverso la corrente di I eccitazione, con la corrente che circola nello stesso circuito, mentre j indica che il vettore I f.e.m. è in quadratura in ritardo rispetto alla stessa corrente. Pertanto, si può scrivere: I jEco ( I ) jX reaz I jX disp jX c I I Eco ( I ) j X reaz I j X c X disp I I Tenendo conto che la reattanza di saturazione dipende dal comportamento dei circuiti magnetici, come del resto la f.e.m. indotta nel circuito ausiliario, si ha che il punto di lavoro del generatore è quello dato dall’intersezione tra la retta X c jX disp I e la caratteristica di magnetizzazione E o (I ) modificata corrispondente alla relazione c X reaz I (vedi Figura A.5 e Figura A.6). Le I reattanze X c e X disp si ritengono costanti, indipendenti dal valore della corrente nel circuito ausiliario. E [V] Eco ( I ) I X reaz I X c X disp I I [A] Figura A.5 Determinazione punto di lavoro sulla caratteristica di magnetizzazione Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 129 X disp E co X reaz Circuito equivalente circuito ausiliario Xc Figura A.6 Circuito equivalente avvolgimento ausiliario La f.m.m. risultante genera un flusso di macchina sufficiente ad indurre sull’avvolgimento principale la tensione voluta. Essa dipende dal valore della corrente che circola nell’avvolgimento ausiliario, cioè dalla capacità del condensatore. Se questa è grande rispetto al valore stabilito dal costruttore, si genera una tensione maggiore rispetto a quella desiderata, mentre accade l’inverso se il condensatore ha una capacità più piccola. Fase a chiusa su un carico e avvolgimento ausiliario c chiuso su un condensatore Il diagramma vettoriale di Figura A.7, si riferisce al generatore funzionante con un carico debolmente induttivo. Nel diagramma sono state trascurate la resistenza e l’induttanza dell’avvolgimento ausiliario, poiché, come detto precedentemente, sono trascurabili rispetto al valore della reattanza capacitiva. Come si nota, le correnti dei due avvolgimenti sono debolmente sfasate e, pertanto, generano due f.m.m. che, senza grossi errori, possono essere sommate algebricamente. Come visto precedentemente, la f.m.m risultante, di natura pulsante, può essere scomposta in due componenti controrotanti di modulo costante, pari alla metà del valore massimo della f.m.m. da cui traggono origine. Il campo diretto si somma a quello del rotore, mentre il campo inverso ruota a velocità -2ω rispetto al rotore. In questo viene indotta una tensione a frequenza doppia della nominale, che provoca la circolazione di una corrente di frequenza 2f. Il diodo, opportunamente collegato, raddrizza la corrente circolante in verso tale da rinforzare il campo esistente. La corrente di frequenza 2f, essendo di natura pulsante, si può scomporre in due f.m.m. controrotanti aventi velocità angolare 2ω e -2ω rispetto al rotore, cioè 3ω e -ω rispetto allo statore. In poche parole, la macchina si comporta come nel caso del funzionamento a vuoto. La corrente che circola nell’avvolgimento principale contribuisce alla autoeccitazione della macchina, la quale si mantiene regolata entro un certo campo di funzionamento. Il sistema di fornisce buone prestazioni anche in caso di corto circuito (la Icc è circa 3÷4 volte la nominale). Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 130 jX a I a o Ra I a Ea Ea Ia 90 o Ic o Ec Figura A.7 Diagramma vettoriale del generatore funzionante con carico debolmente induttivo A.2 Generatori sincroni con regolazione a compound Lo schema elettrico degli alternatori con regolazione compound è riportato nella Figura A.8 a. e b., rispettivamente per generatori con spazzole e senza spazzole. L’alimentazione al circuito di regolazione è fornito da una terna di avvolgimenti ausiliari collegati a stella, collocati nello statore e in fase con gli avvolgimenti principali di potenza. Gli avvolgimenti ausiliari sono collegati in serie al primario del trasformatore compound e, a sua volta, a un raddrizzatore trifase non controllato. Quest’ultimo provvede al raddrizzamento della corrente per la ruota polare, che genera il flusso per indurre la tensione negli avvolgimenti statorici. A prescindere dalla versione della macchina, l’alternatore può essere raffigurato mediante uno schema equivalente, di cui si riporta la rappresentazione in Figura A.9, con alcune semplificazioni. Come per il caso precedente, si analizzano due casi tipici di funzionamento, quali il funzionamento a vuoto e quello a carico. Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 131 a. b. Figura A.8 Schema elettrico dell’alternatore con regolazione a trasformatore compound: a. eccitazione con spazzole; b. eccitazione senza spazzole Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 132 Figura A.9 Circuito equivalente del generatore con regolazione a trasformatore compound Macchina a vuoto La ruota polare, posta in rotazione dal motore primo ed essendo sede di una magnetizzazione residua, induce negli avvolgimenti ausiliari una f.e.m. sufficiente a causare una circolazione di corrente nel circuito di regolazione (primario del trasformatore compound). Questa corrente viene raddrizzata da un raddrizzatore non controllato e inviata alla ruota polare, determinando così l’aumento del campo. Pertanto l’alternatore si autoeccita. La corrente del sistema di regolazione può essere variata modificando il valore della reattanza di magnetizzazione del trasformatore compound (vedi circuito della Figura A.9). Il trasformatore, infatti, è dotato di un giogo mobile, la cui regolazione permette di variare la sua reattanza. Di conseguenza, tarando il traferro si può regolare la corrente di eccitazione per la ruota polare, cioè la tensione di macchina. Il sistema sembrerebbe divergere in occasione dell’autoeccitazione, ma a limitare la tensione generata dalla macchina subentra la saturazione dei circuiti magnetici (vedi Figura A.10). Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 133 E Diminuisce traferro E0 Aumenta traferro Zaux Z1T X m Iecc Eres Iecc Figura A.10 Punto di lavoro e regolazione della tensione di macchina Macchina a carico Quando ai morsetti della macchina viene collegato un carico, si determina una erogazione di corrente dagli avvolgimenti principali che, attraversando le spire del secondario del trasformatore compound, richiama nel primario una corrente ridotta dell’opportuno rapporto di trasformazione. Questa corrente, proporzionale a quella del carico, si richiude attraverso il circuito di raddrizzamento e di eccitazione, aumentando, così, il campo prodotto dall’induttore. Pertanto, la tensione dell’avvolgimento principale viene sostenuta e regolata in funzione della sua corrente erogata. In poche parole, il trasformatore compound compensa la f.m.m. della reazione di indotto, generando, attraverso la ruota polare, una f.m.m. tale da riportare il valore della tensione ai morsetti all’incirca pari alla nominale. La compensazione è determinata dal rapporto di trasformazione del trasformatore compound, il quale dipende dalle caratteristiche costruttive della macchina. Pertanto, ad ogni tipo di generatore è associato un modello di trasformatore compound. A dimostrazione di quanto sopra asserito, si procede qui di seguito ad una analisi semplificata, che, comunque, consente di capire quali sono i parametri di dimensionamento e gli effetti del trasformatore compound. Condizione a vuoto Il flusso di macchina è prodotto solamente dalla ruota polare, essendo nulle le correnti negli avvolgimenti principali. Quindi: Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 134 eq 0 0 N ecc I ecc eq eq 0 E0 N eq fase 0 N fase N ecc I ecc eq dove N ecc e N eq fase indicano rispettivamente il numero di spire equivalenti dell’avvolgimento di eccitazione e di fase, immaginati come avvolgimenti composti da una singola spira. Condizione con carico a cosφ=0ind Con fattore di potenza nullo, il diagramma vettoriale della macchina può essere rappresentato come in Figura A.11. Per semplificare la trattazione, la macchina è ipotizzata con poli lisci e con resistenza trascurabile. asse d TC 0 '0 V jX d I ' E0 E0 asse q I Figura A.11 Diagramma vettoriale a cosφ=0 Per mantenere costante la tensione tra le condizioni di funzionamento a vuoto e quello a I I n cos 0ind , deve verificarsi la seguente eguaglianza: E0 V E0' X d I Quindi: eq ' N eq fase 0 N fase 0 X d I eq eq 0 N eq fase N ecc I ecc N fase 0 TC X d I Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 135 La corrente di compenso del trasformatore compound è riportata al primario del circuito di 1 regolazione mediante il fattore t , dato dal rapporto tra il numero di spire del secondario, in t serie all’avvolgimento principale, e il numero di spire del primario, in serie all’avvolgimento ausiliario. Pertanto, si può scrivere: eq eq 0 eq 0 eq N eq fase N ecc I ecc N fase N ecc I ecc N ecct I X d I eq eq eq 0 eq 0 eq N eq fase N ecc I ecc N fase N ecc I ecc N fase N ecc t I X d I eq 0 N eq fase N ecc t I X d I eq 0 N eq fase N ecc t X d t t Xd N eq fase E0 E0 eq eq N fase N ecc Xd t eq N ecc 0 N eq I ecc fase eq I cc N ecc 0 N eq fase I ecc eq cc,reaz N ecc I ecc 0 I ecc I cc N eq fase eq N ecc 0 I ecc cc,reaz I ecc 0 I0 I ecc N2 ccecc N N1 2 cc,reaz N1 I ecc,reaz I ecc Condizione con carico nominale a cosφ=0.8ind Con fattore di potenza pari a 0.8, il diagramma vettoriale della macchina può essere rappresentato come in Figura A.11. Si assumono le stesse semplificazioni del caso precedente. Per mantenere costante la tensione tra le condizioni di funzionamento a vuoto e quello a I I n cos 0.8ind , deve verificarsi la seguente eguaglianza: E0 V E0' cos X d I sin Quindi: eq ' N eq fase 0 N fase 0 cos X d I sin Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 136 eq eq 0 N eq fase N ecc I ecc N fase 0 TC cos X d I sin asse d TC '0 asse q ' E0 0 jX d I V E0 I Figura A.12 Diagramma vettoriale a cosφ=0.8ind Tenendo conto delle ipotesi precedenti si ha: eq eq 0 eq 0 eq N eq fase N ecc I ecc N fase N ecc I ecc N ecct I cos X d I sin eq eq eq 0 eq 0 eq N eq fase N ecc I ecc N fase N ecc I ecc cos N fase N ecc t I cos X d I sin eq eq 0 eq N eq fase N ecc I ecc 1 cos X d I sin N fase N ecc t I cos t eq 0 N eq fase N ecc I ecc 1 cos X d I sin eq N eq fase N ecc I cos t 0 I ecc X d sin 1 cos eq eq I cos N fase N ecc cos 0 I ecc E0 sin 1 cos t E0 eq I cos eq N fase N ecc cos Xd t 0 I ecc I cc 1 cos sin I cc I cos cos Emilio Giomo Appendice A – Funzionamento generatori sincroni a condensatore e a compound 137 t N eq fase eq N ecc 0 I ecc I cc N eq fase I 0 I cc 1 cos sin I cc 1 cos sin ccecc cos cos cos cos I ecc,reaz I I eq N ecc dove è pari a: E0 sin X d I sin 2 E0 sin X d I cos E0 sin X d I cos cos sin sin E0 sin X d I sin sin X d I cos cos tg X d I cos E0 X d I sin X d I cos E0 X d I sin arctg Emilio Giomo 138 Emilio Giomo