Cosa è la pet-terapy Il termine pet-therapy, che in

Cosa è la pet-terapy
Il termine pet-therapy, che in italiano significa “ Uso Terapeutico degli Animali da
Compagnia”, è un termine generico che indica un supporto ai metodi di cura di
alcune patologie con l’ausilio degli animali. Per definizione, “l’elemento terapeutico”
è la relazione che l’animale è in grado di instaurare con l’essere umano coadiuvato
da un “esperto” e l’ “individuo” è il fruitore dell’intervento.
Nella bozza per gli Interventi Assistiti con gli Animali elaborata da Centro di
Referenza Nazionale, in collaborazione con il Ministero della Salute, essi vengono
definiti, infatti, come le prestazioni a valenza terapeutica, riabilitativa, educativa e
ludico-ricreativa che prevedono il coinvolgimento di animali domestici. Gli
interventi sono rivolti prevalentemente a persone affette da disturbi di natura fisica,
comportamentalie, neuromotoria, psichica e psichiatrica ma, tuttavia, possono essere
indirizzati anche ad individui senza particolari problematiche che potrebbero
comunque trarre giovamento dal relazionarsi con l’animale o dal semplice assistere
come spettatore ad un intervento. Per una corretta applicazione di Interventi Assistiti
con la Mediazione di Animali sarebbe auspicabile il coinvolgimento di una equipe
multidisciplinare con l’obiettivo di trarre il maggior giovamento possibile dal
progetto concordato.
Sintetizzando, la pet therapy offre un valido supporto alle terapie convenzionali, sia
attraverso il miglioramento della qualità della vita, sia motivando il soggetto alla
pratica di esercizi specifici riabilitativi.
Ambiti di intervento:
-Disabilità: affiancando e supportando le altre figure professionali che operano
intorno al soggetto, la pet therapy offre la possibilità di promuovere obiettivi di
integrazione e riabilitazione per disabilità cognitive, fisiche, psichiatriche e
sensoriali: miglioramento dell’umore, riconoscimento delle emozioni, gioco
simbolico, coordinazione occhio mano, equilibrio, rispettare turni i tempi dell’altro
(in questo caso dell’animale), aumento dell’attenzione, miglioramento della postura,
maggiore tono muscolare, maggiore consapevolezza corporea, migliore orientamento
nello spazio, maggiore senso di autoefficacia.
-Anziani: attraverso attività di animazione ed esercizi specifici sarà possibile
ottenere: riduzione della solitudine reale e percepita, aumento del tono dell’umore,
stimolazione della memoria e, nello specifico, del ricordo personale, stimolazione
delle abilità cognitive residue, aumento della disponibilità relazionale,
verbalizzazione del proprio vissuto emotivo.
-Scuola: l’istituzione scolastica può necessitare di un intervento di pet therapy per
varie tipologie di problematica:
--Bullismo: lavorare con l’animale con l’animale offre la possibilità di: promuovere
la collaborazione, raggiungere una realistica immagine di sé, migliorare il senso di
appartenenza all’interno del gruppo classe, aumentare l’autostima, divenire
maggiormente consapevoli della propria prossemica, facilitare la verbalizzazione.
--abbandono scolastico: l’animale, tramite la sua immagine, risulta fortemente
motivante, inoltre si presta facilmente come mezzo di integrazione, come spunto di
conversazione con i pari, come indicatore di senso di autoefficacia.
---problematiche comportamentali: è dimostrato come il cane possa agire da
stabilizzatore dell’umore attraverso la manipolazione del suo manto e con
l’esposizione al suo repertorio comportamentale; Attraverso l’ attività di pet therapy
sarà inoltre possibile per l’individuo esercitare capacità di interpretazione emozionale
altrui e rispetto dei tempi dell’altro.
--DSA: tramite la pratica di interventi assistiti con l’ausilio degli animali risulta
possibile stimolare l’autostima ed il senso di autoefficacia, migliorare la
coordinazione, la memoria di lavoro e capacità di orientamento spaziale, oltre a
motivare e, di conseguenza migliorare, l’apprendimento.
-Ospedale: La ricerca psicologica evidenzia come la persona che si trova a convivere
con una malattia possa sperimentare vissuti emotivi caratterizzati da ansia o
depressione o di solitudine; può inoltre presentarsi una rabbia interiore che potrebbe
influenzare negativamente la verbalizzazione delle emozioni. Riguardo a queste
problematiche i Programmi Assistiti con la Mediazione degli Animali possono
placare i sentimenti di ansia e depressione, provocare una riduzione della solitudine
reale e percepita e favorire la verbalizzazione del vissuto emozionale; numerosi studi
infatti hanno dimostrato come la relazione con l’animale, ed in particolare con il
cane, possa condurre ad una riduzione del battito cardiaco e della pressione
sanguigna, alleviare sentimenti d’ansia e vissuti emotivi di disperazione favorendo
così la verbalizzazione dei propri sentimenti, offrire una possibilità di focalizzare
momentaneamente l’attenzione sul cane “dimenticando” il dolore cronico con cui il
soggetto potrebbe essere costretto a convivere.
Il nostro modo di fare pet
Il nostro modello si basa fortemente sulla relazione, che nasce in primo luogo nella
diade animale-conduttore e che viene traslata alla persona durante l’intervento,
trasformandosi così in un sistema triade. Diviene così di fondamentale importanza la
costruzione di una relazione tangibile che pone le basi per l’ideazione e la
realizzazione di obiettivi individualizzati e realistici. Attraverso un’analisi ed
un’adeguata progettazione sarà possibile ideare e sperimentare in sicurezza esercizi
ed attività che, nonostante la loro fluidità, risultano funzionali alla stimolazione di
numerose abilità, capacità ed emozioni.
Ad oggi non è presente il riconoscimento dell’esperto in pet-therapy come profilo
professionale, Terapet ha quindi un proprio di un codice deontologico ereditato da
Antropozoa. Per ovviare a tale carenza normativa, la suddetta associazione ha
costruito all’interno del proprio modello un codice caratterizzato da norme
comportamentali e situazionali per l’esperto ed un rigoroso protocollo sanitario per
l’animale impiegato nelle attività.
Da chi è composta Terapet
Irene Scamporrino: Psicologa esperta in Neuropsicologia Clinica e da
gennaio 2013 frequenta la Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC). Ha frequentato un
corso post-laurea (triennale) per Operatori di Programmi Assistiti con la
Mediazione di Animali presso Antropozoa Farm.
Silvia Preziosi: Assistente Sociale ha svolto un master in Programmazione e
valutazione dei servizi socio-sanitari presso l’Univerità degli studi di Siena. Ha
frequentato un corso post-laurea (triennale) per Operatori di Programmi Assistiti
con la Mediazione di Animali presso Antropozoa Farm. Dal mese di gennaio 2013
frequenta il Corso per Mediatori Familiari (biennale) – presso l’ITFS di Siena –
Viola: Golden Retriver panna nata il 2-05-2010; si presenta come socievole,
attenta, estremamente paziente ed amante del contatto fisico. Alla vista appare
rassicurante grazie al contrasto cromatico tra il suo manto ed il colore degli occhi.
Assieme a Silvia Preziosi ha frequentato il corso per Operatori di Programmi Assistiti
con la Mediazione degli Animali presso Antropozoa Farm.
Mora: Labrador Retriver nero nata il 22-12-2012; socievole, affettuosa, possente
e paziente, si caratterizza per una spiccata sicurezza che la rende idonea a lavorare
con persone irruente, ama il gioco e si presenta con una notevole prestanza fisica.
Irene Scamporrino si è occupata del percorso di educazione dell’animale sotto il
tutoraggio di Antropozoa Farm.
Amelia: Setter inglese bianco/arancio, nata il 29-08-2010; è un cane estremamente
sensibile, contemporaneamente calmo e giocherellone che adora le persone anziane
con disabilità ed il contatto fisico. Si presenta con un simpatico manto maculato ed
una fisicità minuta che spesso induce un senso di accudimento. Assieme ad Irene
Scamporrino ha frequentato il corso per Operatori di Programmi Assistiti con la
Mediazione di Animali presso Antropozoa Farm ed un corso di Agility presso il club
cinofilo Action dog.