Batteriologia generale. Introduzione allo studio dei microrganismi. Differenze tra organismi procarioti ed eucarioti. Morfologia e struttura della cellula batterica: Accrescimento batterico: conta dei batteri, curva di crescita, terreni di coltura. Genetica Microbica: scambio genetico tra batteri (trasformazione,coniugazione, trasduzione). Fattori di virulenza dei batteri Modalità di trasmissione delle malattie infettive. Virologia generale. Virus: classificazione, struttura, .interazione virus-cellula, ciclo biologico della replicazione virale Micologia generale Miceti: caratteristiche generali, struttura, riproduzione, fattori di virulenza e patogenicità. Immunologia ruolo e funzione del sistema immune, risposta immune aspecifica e specifica. Organi linfoidi primari e secondari Antigeni, Anticorpi , sistema maggiore istocompatibilità, citochine, sistema del complemento, reazioni di ipersensibilità risposta immune alle infezioni. Vaccini e sieri immuni. Strategie di controllo delle infezioni disinfezione, sterilizzazione. Antibiogramma. Principali batteri , funghi e virus responsabili di malattie nell’uomo Storia della microbiologia differenze tra procarioti ed eucarioti Microbiologia È la scienza che studia i microorganismi I microorganismi sono organismi di dimensioni talmente piccole da risultare invisibili ad occhio nudo Per osservare tali microrganismi si utilizza il microscopio MICROSCOPIO Il microscopio (dal greco : μικρόν (micron) piccolo e σκοπεῖν (skopein) guardare) è uno strumento che consente di ingrandire oggetti di piccole dimensioni per permetterne l'osservazione diretta o indiretta tramite fotografia e sistemi elettronici. Può essere ottico, e quindi basato sull'osservazione nell'ambito dello spettro della luce o elettronico basato sull'osservazione tramite fasci di elettroni , o di altro tipo. MICROSCOPIO • Il microscopio ottico (light microscope LM) è il più semplice. Per mezzo di due sistemi di lenti :uno situato vicino all’oggetto da esaminare-OBIETTIVO- uno vicino all’occhio dell’osservatore –OCULARE Il potere di risoluzione di un microscopio è la capacità di vedere punti vicini come distinti e dipende dalla lunghezza d’onda della luce utilizzata per illuminare l’oggetto Oculare Obiettivo Preparato Microscopio ottico composto mono oculare del tipo più semplice rappresentato schematicamente; La messa a fuoco avviene variando la distanza preparato/obiettivo spostando il tubo ottico.. A - Oculare ; B - Obiettivo; C Preparato; D - Condensatore; E Tavolino portaoggetti; F - Specchio Tavolino portaoggetti Specchio Un modello base di microscopio ottico La messa a fuoco avviene variando la distanza preparato/obiettivo muovendo il preparato. Illuminatore incorporato nello strumento. 1 - Tubo verticale per fotografia; 2 - Testa binoculare; 3 - Stativo; 4 - porta obbiettivi; 5 - Tavolino portaoggetti; 6 Condensatore; 7 - Manopole di messa a fuoco; 8 - Sorgente di luce. Microscopi • • • • • • • Tipo Potere risolutivo Ingrandimento Ottico 0,2m 1000 In campo oscuro 0,2m 1000 A contrasto di fase 0,2m 1000 A fluorescenza 0,2m 1000 MET 0,0005m 200.000 MES 0,02m 10.000 • Ottico • In campo oscurosistema di illuminazione che raggiunge il preparato lateralmente • A contrasto di fase si basa sul fatto che differenti popolazioni hanno indice di rifrazione diversa e quindi la luce viene ritardata • A fluorescenza possono essere campioni trattati con sostanze fluorescenti • Elettronico a trasmissione • Elettronico a scansione Microscopi MICROSCOPIO A FLUORESCENZA • Sostanze fluorescenti hanno la capacità di assorbire luce a lunghezze d’onda corta e la restituiscono a lunghezze d’onda più lunga Questo tipo di microscopio serve per osservare preparati naturalmente fluorescenti, o legati con molecole fluorescenti o rese tali da particolari coloranti detti fluorocromi. Questi composti vanno selettivamente a legarsi con strutture cellulari definite. Microscopio Elettronico a Scansione • Il microscopio elettronico a scansione, ricava l'immagine illuminando con un fascio di elettroni il campione Dal campione vengono emesse numerose particelle fra le quali gli elettroni secondari. Questi elettroni vengono rilevati da uno speciale rilevatore Immagine del campione in 3D Pollini Microscopio elettronico a trasmissione • Il microscopio elettronico a trasmissione fa attraversare un campione molto sottile (da 5 a 500 nm) da un fascio di elettroni, ingrandisce l'immagine ottenuta che viene infine proiettata su uno schermo. • Ingrandisce anche un milione di volte • L’immagine che ne risulta è il risultato dell’assorbimento selettivo degli elettroni da parte dei vari componenti del campioni • Dà immagini della struttura interna dell'oggetto esaminato Electron micrograph of a thin section of the Gram-positive showing the thick peptidoglycan cell wall (cw), underlying cytoplasmic (plasma) membrane (cm), mesome (m), and nucleus (n). Dimensioni dei batteri e dei virus batteri 0,5 e 5 μm virus 10 nm, i più grandi possono raggiungere i 450 nm I MICROORGANISMI svolgono un ruolo importante nel nostro ecosistema e la loro presenza puo’ avere Un ruolo positivo o negativo POSITIVO I microorganismi sono necessari per. 1. produzione di alcuni alimenti ( birra, pane, formaggi) 2. produzione di alcuni farmaci (antibiotici, vaccini) 3. i microorganismi sono indispensabili per il nostro ecosistema( rendono possibili i cicli dell’azoto, zolfo,carbonio) NEGATIVO sono responsabili di malattie infettive che hanno avuto anche un notevole impatto sociale : 1. peste detta anche morte nera 2. oggi continua la lotta contro l’AIDS e la malaria Trionfo della morte, già a palazzo sclafani, galleria regionale di Palazzo Abbatellis, palermo (1446) la grande pandemia che uccise tra un terzo e un quarto della popolazione europea durante il XIV secolo Black death • Il numero totale di cellule microbiche presenti in un organismo umano può superare di dieci volte il numero di cellule dell'organismo stesso. • Se si presuppone che i prodotti genici di tali cellule microbiche possano interagire con le cellule umane, si può dire che i geni di origine microbica possono superare di molto il numero di geni presenti nel genoma umano • Il progetto microbioma umano (human microbiome project) è una iniziativa dei • National Institutes of Health statunitensi con il fine di identificare e caratterizzare i microrganismi ed il loro rapporto con lo stato di salute e di malattia dell'uomo. È un progetto di 5 anni con un budget complessivo di 115 milioni di dollari. • Il microbioma può essere definito come la somma dei geni tutti i microorganismi presenti in un determinato organismo superiore • In quest'ottica, un essere umano va concepito come composto da cellule umane e microbiche. • I microrganismi del microbioma umano possono essere,funghi ,protozoi , elminti e virus (tra cui anche batteriofagi che infettano lo stesso microbioma). • Molti di questi geni, provenienti da organismi non ancora allevati in coltura, identificati od altrimenti caratterizzati. • Il progetto microbioma umano, che si propone di caratterizzare tutti questi geni di origine esterna, • Lo studio del genoma umano implica il sequenziamento del DNA , cioè l'identificazione della sequenza dei 3 miliardi di coppie di basi azotate che ne compongono la molecola • La comprensione della funzione dei geni e di quali malattie possono derivare dalle loro alterazioni costituisce l'obiettivo finale del progetto. FeatureThe Human Microbiome Project Peter J. Turnbaugh1, Ruth E. Ley1, Micah Hamady2, Claire M. Fraser-Liggett3, Rob Knight4 & Jeffrey I. Gordon1 Abstract A strategy to understand the microbial components of the human genetic and metabolic landscape and how they contribute to normal physiology and predisposition to disease. Science Daily Relative abundance of common microbes living in the gut may contribute to the obesity (Dec. 21, 2006) — A link between obesity and the microbial communities living in our guts is suggested by new research at Washington University School of Medicine in St. Louis. The findings indicate that our gut microbes are biomarkers, mediators and potential therapeutic targets in the war against the worldwide obesity epidemic. • J Autoimmun. 2013 Sep 24. pii: S0896-8411(13)00091-7. doi: 10.1016/j.jaut.2013.07.001. [Epub ahead of print] • Role of the intestinal microbiome in liver disease. • • • • Henao-Mejia J, Elinav E, Thaiss CA, Licona-Limon P, Flavell RA. Source Department of Immunobiology, Yale University School of Medicine, CT 06520, USA. Abstract • The liver integrates metabolic outcomes with nutrient intake while preventing harmful signals derived from the gut to spread throughout the body. Direct blood influx from the gastrointestinal tract through the portal vein makes the liver a critical firewall equipped with a broad array of immune cells and innate immune receptors that recognize microbialderived products, microorganisms, toxins and food antigens that have breached the intestinal barrier. An overwhelming amount of evidence obtained in the last decade indicates that the intestinal microbiota is a key component of a wide variety of physiological processes, and alterations in the delicate balance that represents the intestinal bacterial communities are now considered important determinants of metabolic syndrome and immunopathologies. Moreover, it is now evident that the interaction between the innate immune system and the intestinal microbiota during obesity or autoimmunity promotes chronic liver disease progression and therefore it might lead to novel and individualized therapeutic approaches. In this review, we discuss a growing body of evidence that highlights the central relationship between the immune system, the microbiome, and chronic liver disease initiation and progression. I ricercatori hanno dimostrato che la comunità microbica degli obesi ha una incrementata capacità di raccogliere calorie dalla dieta The Bacteria Thrive in Inner Elbow; No Harm Done Published: May 23, 2008 by Nicholas Wade goals of the human microbiome project include analyzing the normal makeup of bacterial species in each niche on the human body. “The focus in microbiology has been on pathogenic bacteria, but we are trying to identify the commensal bacteria so that we can begin to understand what proteins they make and how they contribute to our health,” Dr. Segre said. Another goal is to understand how pathogenic bacteria manage to usurp power from the tribes of beneficial commensals in the skin or gut, causing disease • • • • • Structure, Function and Diversity of the Healthy Human Microbiome The Human Microbiome Project Consortium The publisher's final edited version of this article is available at Nature See other articles in PMC that cite the published article. Abstract • Studies of the human microbiome have revealed that even healthy individuals differ remarkably in the microbes that occupy habitats such as the gut, skin, and vagina. Much of this diversity remains unexplained, although diet, environment, host genetics, • and early microbial exposure have all been implicated. Accordingly, to characterize the ecology of human-associated microbial communities, the Human Microbiome Project has analyzed the largest cohort and set of distinct, clinically relevant body habitats to date. We found the diversity and abundance of each habitat’s signature microbes to vary widely even among healthy subjects, with strong niche specialization both within and among individuals. The project encountered an estimated 81–99% of the genera, enzyme families, and community configurations occupied by the healthy Western microbiome. Metagenomic carriage of metabolic pathways was stable among individuals despite variation in community structure, and ethnic/racial background proved to be one of the strongest associations of both pathways and microbes with clinical metadata. These results thus delineate the range of structural and functional configurations normal in the microbial communities of a healthy population, enabling future characterization of the epidemiology, ecology, and translational applications of the human microbiome. Genus- and phylum-level classification of bacteria colonizing a composite subject, showing that human microbiome diversity is dependent on the site sampled. Sites in the oral cavity share greater similarity than other types of sites, such as the skin, Firmicutes • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Di seguito sono riportati i più importanti tra i 274 generi compresi nel phylum Firmicutes: Bacilli, ordine BacillalesBacillus Listeria Cocchi, ordine Coccacea Enterococcus Lactococcus Micrococcus Staphylococcus Streptococcus Sarcina Bacilli, ordine Lactobacillales Lactobacillus Leuconostoc Pediococcus Clostridia Acetobacterium Clostridium Eubacterium Heliobacterium Heliospirillum Megasphaera Pectinatus Selenomonas Zymophilus Sporomusa ErysipelotrichiErysipelothrix Before birth, the human intestinal tract is sterile, but babies immediately begin to acquire the microbial denizens of the gut from their environment -- the birth canal, mothers' breast, and even the touch of a sibling or parent. Microbiologia • Scienza che studia gli esseri viventi microscopici, unicellulari • Presenti nel suolo, aria, acqua, corpo umano, animali, piante • Microbiologi Batteriologia • Virologia • Micologia • Protozoologia • Elmintologia Un campo importante della Microbiologia è rappresentato dalla microbiologia medica che si occupa delle malattie dell’uomo e degli animali Di questo campo si occupa il microbiologo clinico che è in grado di identificare l’agente eziologico di una malattia infettiva e programma le misure per eliminarla 1. STORIA DELLA MICROBIOLOGIA Generazione spontanea o Biogenesi Aristotele (384-322 a.C.) pensava che gli animali potessero originarsi spontaneamente dalle piante e dal terreno. Fino al XVII secolo si pensava che gli organismi viventi potevano generarsi spontaneamente dalla materia in decomposizione. Generazione spontanea o Biogenesi Francesco Redi (1626-1697) confutò la teoria della Biogenesi Il concetto di generazione tuttavia persistette ancora spontanea Il primo da ossrvare queste forme viventi fu un olandese Antony van Leeuwrnhoek(1632-1723). Nel 1673 invio’ alla Royal Society di Londra numerose lettere in cui descriveva dettagliatamente alcuni microorganismi Generazione spontanea o Biogenesi Spallanzani (1729-1799) introduce la pratica della sterilizzazione dei terreni e nel 1799 attacca la teoria della Biogenesi, Generazione spontanea o Biogenesi . John Tyndall (1820-1893) nel 1877 dimostra che la polvere può trasportare i germi. Fernand Cohn nel 1877 scopre le endospore termoresistenti. Robert Koch nel 1876 introduce il concetto di eziologia. 1881- Koch dimostra che il carbonchio è provocato da B. anthracis 1881-Koch coltiva i batteri 1882-Koch scopre il bacillo tubercolare 1884- sono pubblicati i 4 postulati di Koch Postulati di Koch 1. L’agente causale deve essere presente in tutti i casi della malattia di cui è ritenuto responsabile e deve essere invece assente negli individui sani. 2. L’agente causale deve essere isolato dall’individuo affetto e, posto in coltura, deve dare origine ad una popolazione cellulare omogenea (una sola specie). Postulati di Koch 3. L’inoculo di una coltura pura dell’agente causale in individui sani deve dare luogo alla comparsa della malattia di cui si ritiene responsabile. 4. L’agente causale deve essere re-isolato dall’individuo infettato sperimentalmente. Scoperta del ruolo dei microorganismi come agenti di malattia • La prima evidenza diretta che i microorganismi svolgevano un ruolo come agenti di malattia fu fornita • da Robert Koch( 1843-1910) Queste evidenze si riferiscono ai suoi esperimenti fatti su B. antrhracis Koch fu anche in grado di evidenziare le spore di B. antrhracis e di capire la diffusione della malattia Scoperta del ruolo dei microorganismi come agenti di malattia 1. Utilizzando questi postulati Koch ha potuto riconoscere l’eziologia di alcune malattie come il carbonchio, il colera , la tubercolosi 2. Un altro importante contributo per quanto riguarda le tecniche di laboratorio fu dato dall’impiego dell’agar per ottenere colture pure Scoperta del ruolo dei microorganismi come agenti di malattia Robert Koch fu il primo a stabilire una causa effetto tra microorganismo e malattia. Louis Pasteur e Robert Koch 1861-Luis Pasteur dimostra che i microorganismi non si generano spontaneamente e riesce anche a dimostrare come mantenere sterili le soluzioni 1885-Luis Pasteur allestisce il vaccino antirabbico 1903- Wright e coll. scoprono la presenza di anticorpi nel sangue di animali immunizzati 1929 -Fleming scopre la penicillina 1953- Watson e Crick propongono la struttura a doppia elica del DNA 1982- allestimento del vaccino per l’Epatite B 1983-4 Gallo e Montagnier Identificazione dell’HIV Microbiologia • Scienza che studia gli esseri viventi microscopici, unicellulari • Presenti nel suolo, aria, acqua, corpo umano, animali, piante • Microbiologia: • Batteriologia • Virologia • Micologia • Protozoologia • Elmintologia • Un campo importante della Microbiologia è rappresentato dalla microbiologia medica che si occupa delle malattie dell’uomo e degli animali Di questo campo si occupa il microbiologo clinico che è in grado di identificare l’agente eziologico di una malattia infettiva e programma le misure per eliminarla A che serve conoscere i microorganismi? Diagnosi ? Referto batteriologico Paziente: Campione biologico: Rossi Mario Liquor Esame microscopico dopo colorazione di GRAM: presenti numerosi leucociti polimorfonucleati e rari diplococchi Gramnegativi, anche intraleucocitari. POSSIBILE DIAGNOSI EZIOLOGICA DI MENINGITE! Il liquor cerebrospinale è un fluido incolore e trasparente che circonda il cervello, il midollo spinale e le radici dei nervi periferici. L'analisi cellulare, biochimica e microbiologica del liquor è in grado di dimostrare o escludere soprattutto processi infiammatori o infettivi del sistema nervoso L'esame del liquor è inoltre indicato con cefalea improvvisa quando clinicamente si sospetta un'emorragia cerebrale (subaracnoidale) e la TAC non riesce a dimostrarla. In questo caso, l'esame del liquor può dimostrare la presenza di emoglobina e confermare la diagnosi. Puntura lombare: inserzione dell'ago tra i processi spinosi di due vertebre lombari per raccogliere il liquor cerebro-spinale che riempie il canale spinale. Procarioti dal greco nucleo “primitivo” Eucarioti Dal greco nucleo “ben definito” (morfologicamente distinto) I PROCARIOTI rappresentano circa l’80% di tutte le cellule presenti sulla terra . La pelle umana è ricoperta di batteri e inoltre i batteri si trovano nella bocca e nel tratto gastrointestinale La differenza fondamentale che intercorre tra PROCARIOTI ed EUCARIOTI consiste nel fatto che tutte le attività della cellula avvengono in un unico compartimento al contrario nella cellula eucariota le varie attività si svolgono in compartimenti diversi delimitati da membrana L’introduzione e l’estromissione di sostanze puo’avvenire nei procarioti solo sotto forma molecolare , mediante trasporto attraverso la membrana citoplasmatica, mentre negli eucarioti oltre al trasporto molecolare sono presenti processi di ENDOCITOSI ed ESOCITOSI Strutture della cellula batterica Strutture fondamentali: • parete cellulare • acido nucleico • citoplasma • membrana citoplasmatica • mesosomi Strutture facoltative: • capsula • fimbrie o pili • flagelli • spore Principali caratteristiche strutturali e funzionali dei procarioti • • • • • • • • • • • Nucleo: nucleoide privo di membrana nucleare Nucleolo: Assente DNA : Cromosomi singoli Parete cellulare :presente Membrana citoplasmatica : Steroli assenti Granuli citoplasmatici: Assenti Mitosi : Assenti Ribosomi :70S( due subunità 50 30 S) (azione della streptomicina) Motilità: Flagelli, Riproduzione: Asessuata ( scissione binaria) Dimensioni. 1-5 micron Principali caratteristiche strutturali e funzionali degli eucarioti • • • • • • • • • • • Nucleo: presente Nucleolo: Presente DNA: diverse molecole di DNA Parete cellulare: presente nei funghi Membrana citoplasmatica:Contiene steroli Mitosi: Presente Ribosomi : 80S( 60 e 40S) Respirazione: Associata ai mitocondri Mobilità: Flagellare, Ameboide,Ciglia Riproduzione: Asessuata, sessuata Dimensioni: media 20 micron Eucarioti • Paia di cromosomi, all’interno di una membrana nucleare • Istoni • Organelli • Parete (polisaccaridi) • Mitosi Procarioti • Un solo cromosoma circolare, non all’interno di membrana nucleare • Non istoni • Non organelli • Parete (peptidoglicano) • Scissonie binaria Trasporto delle proteine, dei lipidi attraverso la cellula Confeziona le molecole preparandole alla secrezione I BATTERI DIFFERISCONO PER: 1. 2. 3. 4. 5. Morfologia Dimensione Caratteristiche metaboliche Caratteristiche antigeniche Caratteristiche genetiche Grandezze dei microrganismi • • • • • Batteri : Micron (1/1000 di mm) Virus : Nanometri ( 1/1000 di micron) Funghi : Micron Protozoi : Micron Elminti :mm, cm, metri ( Angstrom: 1/10 di nanometri 1 picometro : 1/1000 di nanometri) Classificazione dei batteri • A seconda delle differenze tra ceppi della stessa specie si possono distinguere : • Biotipi (Differenze biochimiche) • Sierotipi (Differenze antigeniche) • Fagotipi (Differenze di sensibilità ai batteriofagi) • Resistotipi (Differenze di resistenza agli antibiotici) TASSONOMIA Come si chiamano i batteri: Genere specie Staphylococcys aureus Staphylococcus epidermidis Streptococcus pneumoniae Sreptococcus pyogenes Escherichia coli CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA FORMA COCCHI BACILLI SPIRILLI CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA DISPOSIZIONE NELLO SPAZIO • Paia: diplococchi, diplobacilli • Catene: streptococchi, streptobacillli • Ammassi: stafilococchi Saprofita cavità orale Treponema Forma e disposizione dei batteri • Cocchi (diplococchi, streptococchi, stafilococchi, tetradi) • Bacilli (coccobacilli, diplobacilli, streptobacilli vibrioni) • Spirilli (spirochete, leptospire,spiraliformi). Grandezze dei microrganismi • Batteri : Micron (1/1000 di mm) • Virus : Nanometri ( 1/1000 di micron) • Funghi : Micron ( lieviti 3-5 micron Ife 15-30 micron). • Protozoi : Micron • Elminti :mm, cm, metri • (Angstrom: 1/10 di nanometri • 1 picometro : 1/1000 di nanometri) Coloranti • Coloranti basici (blu di metilene, fucsina basica, safranina hanno affinità per le molecole caricate negativamente) • Coloranti acidi ( fucsina acida, eosina , possiedono elevata affinità per le strutture cellulari a carica positiva) Le Colorazioni • Si dividono in • SEMPLICI ( un solo colorante) • DIFFERENZIALI ( vengono usati piu’ coloranti) CLASSIFICAZIONE IN BASE AL COMPORTAMENTO ALLA COLORAZIONE DI GRAM GRAM POSITIVI blu GRAM NEGATIVI rossi A Danish doctor working in Berlin, accidentally stumbled on a method which still forms the basis for the identification of bacteria. Colorazione di GRAM GRAM + GRAM - Colorazione di Gram Diplococchi Gram positivi (Streptococcus pneumoniae?) Bacilli Gram positivi ramificati con colorazione frammentaria (Actinomyces ?) (ascessi a livello della bocca) Bacilli Gram positivi ramificati con colorazione Frammentaria (Nocardia ?)( polmoniti negli immunodepressi) Bacilli Gram positivi corti con una estremità Arrotondata (Propionibacterium ?)(patologie della cute –acne) Le differenze tra batteri GRAM positivi e GRAM negativi sono fondamentali in termini di: VIRULENZA PATOGENICITÀ MANIFESTAZIONI CLINICHE TERAPIA 1-Carattestiche della cellula batterica Sruttura – componenti essenziali ( nucleo citoplasma , membrana citoplasmatica parete cellulare ) e facoltativi ( pili ,fagelli capsula ,spora ) Caratteristiche dei Gram+ e Gram- 2-Come crescono i batteri di quali omponenti hanno bisogno per crescere e come li possiamo identificare 3-Come possono scambiarsi materiale genetico (coniugazione, trasformazione , trasduzione) 4-Quali sono i fattori di virulenza Le strutture della cellula procariotica • Strutture fondamentali: • • • • • Parete cellulare Nucleo Citoplasma Membrana citoplasmatica Mesosomi • Strutture facoltative: • • • • Capsula Pili Flagelli Spora La membrana esterna • La membrana esterna è come un rigido sacco intorno alla cellula. Essa mantiene la struttura batterica ed è una barriera impermeabile a grosse molecole e molecole idrofobiche. • Protezione dalle condizioni ambientali avverse Funzioni della parete cellulare • • • • • Protezione meccanica Conferimento della forma Funzione immunitaria Funzione di virulenza Responsabile della reazione di Gram Parete cellulare batterica • Lo spessore della parete cellulare: • Il peptidoglicano nei Gram+ varia dai 200-800 A° • Nei Gram- varia dai 20-30 A° Parete cellulare • Il peptidoglicano nei Gram+ varia dai 200-800 A° • Nei Gram- varia dai 20-30 A° Parete cellulare • Sulla parete agisce il Lisozima e la Penicillina • Protoplasti ( Gram+ senza parete) • Sferoplasti ( Gramsenza parete) Struttura della Parete cellulare Struttura del peptidoglicano (enorme polimero) • a) scheletro portante di natura polisaccaridica • b) corte catene peptidiche • c) legami crociati che si stabiliscono tra le corte catene peptidiche Struttura del peptidoglicano • A) lo scheletro portante contiene 2 carboidrati azotati: • N-acetylglucosamina e l’acido Nacetylmuramico in sequenza alternata uniti da legami beta glicosidici. PEPTIDOGLICANO Componente fondamentale della parete cellulare dei batteri Polimero formato dalla ripetizione di una unità strutturale costituita da 2 carboidrati azotati: N-acetilglucosamina e Acido N-acetilmuramico legati da un legame b, 1-6 b,1-6 NAM NAG L’acido N-acetilmuramico è a sua volta legato alla N-acetilglucosamina della subunità successiva da un legame b, 1-4 b,1-4 b,1-4 Al gruppo carbossilico dell’ac.N-acetilmuramico è inoltre legato un tetrapeptide (L-alanina, ac. D-glutammico, L-lisina o ac. Mesodiaminopimelico, D-alanina) I diversi polimeri lineari sono a loro volta legati trasversalmente in corrispondenza delle catene tetrapeptidiche da legami peptidici Parete cellulare Diversa nei batteri GRAM positivi o GRAM negativi GRAM + GRAM - GRAM POSITIVI Ponte pentaglicinico PARETE DEI BATTERI GRAM + Acidi tecoici e lipoteicoici • Sono presenti nei Gram+. • Sono catene di glicerolo o ribitolo con legami fosfodiesterici legati alla parete (peptidoglicano ). • Hanno funzione antigenica. • Hanno funzione di adesività N-acetylglucosamina (NAG) e acido N-acetylmuramico (NAM). In E. coli, il pentapeptide consiste degli aminoacidi L-alanina, acido Dglutamico, acido meso diaminopimelico, e due D-alanine. • Il Monomero Peptidoglicano dello Staphylococcus aureus • Nello S. aureus, il pentapeptide consiste degli aminoacidi L-alanina, D-glutamina, L-lysina, e due Dalanine. Sintesi del Peptidoglicano, Step 1 I monomeri del peptidoglicano vengono sintetizzati nel citosol del batterio dove si attaccano ad una molecola trasportatrice di membrana chiamata bactoprenolo. I bactoprenoli trasportano i monomeri del peptidoglicano attraverso la membrana citoplasmatica Primo step : N-acetylglucosamina (NAG) si congiunge al uridin difosfato per formare UDP-NAG. Parte del NAG viene enzimaticamente convertito in acido N-acetylmuramico (NAM) formando UDP-NAM. Sintesi del peptidoglicano Bactoprenolo: • molecola lipidica con funzioni di trasporto • È un alcol a 55 atomi di carbonio fortemente idrofobico che porta legato un precursore peptidoglicanico • Ha la funzione di rendere gli intermedi poisaccaridici sufficientemente idrofobici da poter passare attraverso la membrana citoplasmatica Sintesi del Peptidoglicano, Step 2 Cinque aminoacidi vengono sequenzialmente aggiunte al UDP- NAM formando un pentapeptide. Gli ultimi due sono molecole D-alanine enzimaticamente prodotte da L-alanina, la forma consueta dell’aminoacido. Il NAM-pentapeptide è attaccato alla molecola portatrice di bactoprenolo nella membrana citoplasmatica, L’energia è fornita da uno dei gruppi fosfati ad alta energia dell’ UDP. Sintesi del Peptidoglicano, Step 3 A Autolisina Un gruppo di enzimi AUTOLISINE rompono i legami glicosidici tra i monomeri di peptidoglicano a livello del punto di accrescimento della parete e inoltre rompono i legami che intercorrono tra le catene peptidiche . Sintesi del Peptidoglicano, Step 4 Bactoprenoli ed enzimi della transglicosidase (non raffigurati qui) inseriscono i monomeri del peptidoglicano nelle rotture del peptidoglicano nel punto di crescita della parete cellulare. Sintesi del Peptidoglicano, Step 5 Bactoprenoli ed enzimi transglicosidasi (non raffigurati qui) inseriscono i monomeri del peptidoglicano nelle rotture del peptidoglicano nel punto di crescita della parete cellulare. Sintesi del Peptidoglicano, Step 6 Enzimi transglicosidasi catalizzano la formazione di legami glicosidoci tra NAM e NAG dei momomeri del peptidoglicano e NAG e NAM del peptidoglicano esisitente. Sintesi del Peptidoglicano, Step 7 Infine, enzimi della transpeptidasi riformano i cross-links del peptide tra le file e gli strati del peptidoglicano per rendere spessa la parete. The Role of Penicillins in Blocking Transpeptidase Enzymes from Assembling the Peptide Cross-Links in Peptidoglycan Penicillins and cephalosporins bind to the transpeptidase enzyme and block the formation of the peptide cross-links. This results in a weak cell wall and osmotic lysis of the bacterium. Batteri Gram A partire dall’esterno all’interno, i Gram negativi presentano: a) La membrana esterna b) Lo spazio periplasmico c) Il peptidoglicano (sottile). La Lipoproteina di Braun unisce la membrana esterna al peptidoglicano Parete cellulare dei Gram negativi • Lipide A: funzione tossica ( endotossina) • Core polisaccaridico • Antigene O: è costituito da zuccheri che caratterizzano la specificità antigenica • Sulla membrana esterna sono presenti le porine ( trasporto di molecole) e le Omp (proteine della membrana esterna) • Lipide A: disaccaride (glucosamina) con attaccati 3 acidi grassi • Core polisaccaridico: 10 zuccheri ketodeossioctonato, fosforiletanolamina. eptosio, glucosio,galattosio, Nacetylglucosamina. • Antigene O: catene polisaccaridiche(galattosio,ramn osio,mannosio). LPS Lipopolisaccaride formato da Lipide A (si lega al core polisaccaridico) endotossina Polisaccaride core-nelle salmonelle 5 zuccheri(è la stessa per ogni specie . Catena laterale O La catena si attacca al core con sierotipi un legame glicosidico distingue i • Il contenuto proteico nella membrana esterna è costituito dalle porine e dalle proteine della Membrana esterna (OMP). • La membrana esterna e il canale delle porine permettono il passaggio di metaboliti e di piccoli antibiotici idrofili, ma la membrana esterna è una barriera per antibiotici di grandi dimensioni e proteine come il lisozima. Membrana esterna • • • • Peptidoglicano (sottile) Spazio periplasmico Membrana esterna Lo spazio periplasmico è unito alla membrana esterna al peptidoglicano grazie alla Lipoproteina di Braun. • Spazio periplasmico: E’ lo spazio tra l’interno della membrana esterna e l’esterno della membrana citoplasmatica. • Contiene: • Enzimi idrolitici ( proteasi, fosfatasi, lipasi, nucleasi ed enzimi degradanti i carboidrati). • Esoenzimi come collagenasi, ialuronidasi, proteasi e beta lattamasi. • Proteine di trasporto delle sostanze nutritive e proteine costituenti il sistema di chemiotassi. Di Brown Endotossine The presence of endotoxins in the blood is • • • • • • called endotoxemia Pirogenicità Attivazione del complemento Ipotensione Ipoglicemia CID Collasso cardiocircolatorio • • • result in systemic vasodilation (hypotension), diminished myocardial contractility, endothelial injury activation of the coagulation system, culminating in disseminated intravacsular coagulation (DIC) • • This causes multiorgan system failure that affects the liver, kidneys, and central nervous system, among others. Unless the underlying infection (and LPS overload) is rapidly brought under control, the patient usually dies) : Harmful Effects of Lipopolysaccharide (LPS; Endotoxin) Released from the Gram-Negative Cell Wall The LPS binds to a LPS-binding protein circulating in the blood and this complex, in turn, binds to a receptor molecule (CD14) found on the surface of body defense cells called macrophages. This triggers the macrophages to release various defense regulatory chemicals called cytokines, including IL-1, IL-6, IL-8, TNF-alpha, and PAF. The cytokines then bind to cytokine receptors on target cells stimulating the production of inflammatory mediators such as prostaglandins and leukotrienes as well as activating both the complement pathways and the coagulation pathway. Excessive production of clotting factors may lead to ARDS( acute respiratory distress syndrome) and DIC(disseminated intravascular coagulation) while an overproduction of prostaglandins, leukotrienes, and complement proteins can damage the vascular endothelium resulting in shock and MOSF(multiple organ system failure). Coagulación Intravascular Diseminada Disseminated intravascular coagulation, or DIC, is a serious disruption in the body’s clotting mechanism. Normally, the body forms a blood clot in reaction to an injury. With DIC, the body overproduces many small blood clots throughout the body, depleting the body of clotting factors and platelets. These small clots are dangerous and can interfere with the blood supply to organs, causing dysfunction and failure. Massive bleeding can occur due to the body’s lack of clotting factor and platelets. DIC is life-threatening and needs to be treated promptly. Disseminated Intravascular Coagulation Causes There are many causes of DIC. The disorder is usually caused by a release of chemicals into the bloodstream from one of the following conditions: SEPSIS (a system-wide infection), especially with gram-negative bacteria Strutture di una cellula procariotica • • • • • • • • • • • Strutture fondamentali: Parete cellulare Nucleo Citoplasma Membrana citoplasmatica Mesosomi Strutture facoltative: Capsula Pili Flagelli Spore • NUCLEO • Non è delimitato da membrana nucleare • Un solo cromosoma, circolare a doppia elica Si divide per replica semiconservativa • PLASMIDI • Molecole circolari di DNA bicatenario, replica autonoma, liberi o integrati nel cromosoma, 2 tipi coniugativi e metabolici ( metabolici codificano per prodotti utili al batterio) C itoplasma • Acqua per il 70% • presenta corpi inclusi ( granuli di polifosfato, glicogeno) • questi granuli sono serbatoi di carbonio e forniscono materiale energetico e di biosintesi. • Ribosomi batterici ( 70S: 50S e 30S) Membrana citoplasmatica • Funzioni: • • • • Barriera permeabile selettiva Barriera meccanica Trasporto di sostanze selettive Sede di processi metabolici (respirazione, fotosintesi, biosintesi) • Separa l’interno della cellula con l’ambiente cellulare • Presenza di chemiorecettori composizione: Come tutte le membrane biologiche in natura la membrana batterica citoplasmatica è composta di molecole fosfolipidiche e proteiche. In realtà è un bilayer fluido fosfolipidico intessuto di proteine. E’ vero tuttavia che molti batteri contengono molecole simili agli steroli chiamati opanoidi. Come gli steroli trovati nelle membrane delle cellule eucariotiche, gli opanoidi probabilmente stabilizzano la membrana citoplasmatica batterica. Funzione principale: La membrana citoplasmatica è una membrana selettivamente permeabile Mesosomi • I mesosomi sono invaginazioni della membrana plasmatica • Forma vescicolare, tubulare, lamellare. • I mesosomi settali: aiutano al replica del cromosoma batterico. • I mesosomi lamellari sono implicati nel processo di secrezione. Pili • I Gram- hanno strutture proteiche esterne dette pili o fimbrie. • Lunghezza di 9-10nm di diametro • 2 tipi ( sessuali, comuni) • I sessuali partecipano nel processo di trasferimento genetico detto Coniugazione) • I pili comuni aiutano l’adesione batterica • Sono codificati da plasmidi Flagelli • La sintesi dei flagelli è regolata da 2030 geni • Movimento rotazionale • Nei Gram- 4 anelli, nei Gram+ 2 anelli • L’energia è fornita dalla forza motrice dei protoni, negli eucarioti l’energia è fornita dall’ATP. Flagelli • Organi di locomozione • Lunghi 15-20 micron • In base al numero e disposizione dei flagelli i batteri sono monotrichi, lofotrichi, amfitrichi, peritrichi. • Struttura: 3 parti: Filamento, • Corpo basale, • Uncino Flagello :un filamento cavo di lunghezza variabile composto dalla proteina flagellina è collegato ad una struttura di raccordo detta uncino Figura 3.34 Ultrastruttura dei flagelli batterici. Struttura dei corpi basali e dei ganci nei batteri Gram-negativi (a) e Gram-positivi (b). Microbiologia 6/ed L. M. Prescott, J. P. Harley, D. A. Klein Copyright © 2006 - The McGraw-Hill Companies, srl Flagelli • La sintesi dei flagelli è regolata da 20-30 geni • Movimento rotazionale, a capriola. • Nei Gram- 4 anelli, nei Gram+ 2 anelli. Flagelli • I batteri grazie ai flagelli si muovono • Chemiotassi positiva: verso fonti nutritive • Chemiotassi negativa : si allontanano da antibiotici, disinfettanti • Presenza di chemiorecettori sullo spazio periplasmico o sulla membrana citoplasmatica CAPSULA • Glicocalice o capsula. Composta da polisaccaridi, proteine (B.anthracis). • Proteggono il batterio dalla fagocitosi. • I batteri capsulati si colorano con inchiostro di china. • Lo strato di slime ha funzione d’adesività, rigidità e virulenza. Streptococcus pyogenes Acido D glutammico Spora • Quando le condizioni ambientali diventano sfavorevoli avviene la • Sporulazione: formazione della spora • Forma di resistenza alla T°, radiazioni, Essiccamento, Disinfettanti • Generi Bacillus e Clostridium Formazione della spora • Cellula batterica madre in cui si forma la spora si chiama sporangio • Nello sporangio la spora si localizza o a livello centrale o ad una estremità Spora Forma di resistenza alla T°, Rapporto sporangio-spora : Battridio, Plettridio, Clostridio. Plettridio Clostridio Battridio, Composizione della spora • Composizione della spora dall’esterno verso l’interno (al m.e): Esosporio, tunica esterna, tunica interna, corteccia. • La spora è composta da acido dipicolinico complessato agli ioni calcio. • Povera di acqua • Ricca di proteine solforate. Sporulazione La sporulazione avviene in 10 ore circa e comprende 7stadi 1. formazione del filamento assiale 2. formazione del setto sporale 3. formazione di membrana che avvolge parte del DNA 4. formazione della corteccia 5. formazione delle tuniche 6. formazione dell’esosporio 7. maturazione , enzimi litici che distruggono lo sporangio e rilasciano la spora libera. 2 Setto sporale 3 Membrana che avvolge il DNA 7 enzimi litici 4Corteccia 5 Tuniche 6 esosporio La spora batterica: attività metaboliche di interesse durante la sporulazione Stadio 0 Cellula vegetativa Stadio II Stadio III Stadio IV Setto della protoplasto corteccia spora Enzimi e sostanze con attiv antibiotica Antibiotici Proteasi Amilasi Fosfat. alcalina Aconitasi Catalasi Stadio V tuniche Stadio VI maturazione Acido Incorpora Rsistenza al dipicolinico zione di calore cisteina Incorporaz di Calcio •Termoresistente • Priva di attività metabolica • Resistente a molti agenti chimici e fisici, antibiotici, disinfettanti, enzimi idrolitici, solventi, radiazioni ionizzanti e U.V. La spora batterica: esocrescita Assorbimento d’acqua significativo grande aumento di dimensioni Fase principalmente BIOSINTETICA Esempi di termoresistenza nelle spore: Clostridium botulinum 330 minuti a 100°C Clostridium tetani 90minuti a 100°C (Cellule vegetative : 80°C per 5-10min) Spora • Trasformazione di spora dormiente in cellula vegetativa permette la sporogenesi: • Attivazione, germinazione, esocrescita in cellula vegetativa. • Le spore vengono uccise a 121°C, 15’, 1 atm • Le cellule vegetative a 100°C • trasmettono malattie • servono per il controllo di qualità delle autoclavi. CRESCITA BATTERICA La coltivazione dei batteri in laboratorio richiede l'impiego dei cosiddetti "terreni" o "mezzi di coltura", con i quali si cerca di riprodurre artificialmente un ambiente in grado di soddisfare le esigenze metaboliche del microrganismo che si desidera coltivare. Gli scopi principali sono: 1 identificazione del microorganismo responsabile di infezione e malattia( scopo diagnostico). 2 studiare le caratteristiche biologiche (fenotipo , genotipo etc) I terreni possono essere acquistati già pronti oppure la preparazione può avvenire in laboratorio con polveri che si trovano in commercio. Le istruzioni per la preparazione sono riportate sulla confezione o su appositi manuali per terreni particolari e più complessi. • Sciogliere i costituenti in acqua distillata (scaldando leggermente). • Sterilizzare in autoclave a 121° per 15-20 minuti. • Versare in appositi contenitori (piastre petri, provette). • Conservare a 4°C o a temperatura ambiente a seconda del tipo di terreno. Terreni di coltura per batteri Terreni di coltura per i batteri: • Sono substrati inerti dove sono contemplate tutte le necessità metaboliche di cui ha bisogno il microrganismo che si vuole isolare. • Importanti per l’isolamento dei batteri e quindi per la cura, diagnosi e e profilassi di una malattia infettiva. Elementi essenziali per una corretta crescita batterica : • I terreni di coltura devono essere sterili • Nel terreno devono essere presenti sostanze nutritive • Nel terreno ci deve essere una giusta concentrazione di sali minerali • Nel terreno ci deve essere una giusta concentrazione di ioni H+ • La coltura batterica deve essere incubata a una giusta temperatura e a una giusta tensione parziale di ossigeno e di anidride carbonica • Nel terreno possono essere aggiunti fattori di crescita CRESCITA BATTERICA ESTRATTI. Tessuti eucariotici (lievito, fegato, cervello, cuore, muscolo bovino etc.) vengono estratti tramite ebollizione e poi ridotti ad una pasta concentrata o in polvere. Questi estratti vengono frequentemente usati come risorsa di aminoacidi, vitamine e coenzimi, inclusi molti di quelli necessari come fattori di crescita. Sono anche presenti microelementi e altri minerali e solitamente dello zucchero. CRESCITA BATTERICA BUFFER. Questi composti vengono incorporati per mantenere il range ottimale di pH. Sostanze come i fosfati di sodio e di potassio e il carbonato di calcio prevengono cambiamenti marcati nel pH che altrimenti risulterebbero dalla produzione microbica di acidi o basi organici. CRESCITA BATTERICA BODY FLUIDS. Sangue, siero, plasma o altri fluidi biologici sono frequentemente aggiunti alle colture per l’isolamento e la coltivazione di molti patogeni. • I fluidi biologici contribuiscono a fornire fattori di crescita e/o sostanze che detossificano certi inibitori. CRESCITA BATTERICA INDICATORI di pH. Un indicatore acido-base viene spesso aggiunto a terreni differenziali per rilevare i cambiamenti nella concentrazioni di ioni idrogeno durante la crescita di un oragnismo come accade in, Mac Conkey Agar (lactose and Neutral Red that acts as a pH indicator, changing from red to yellow - Lac+ and Lac-) • Medium: soluzione di nutrienti che permettono la crescita dei batteri. • Coltura pura : popolazione di cellule geneticamente omogenea • Colonie: crescita di un clone di cellule sulla superficie dei terreni solidi che porta ad una visibile massa batterica. • Clone: cellule di una colonia che discendono da una singola cellula originale. Nutrizione • Classificazione dei terreni di coltura per i batteri: • Stato fisico: • Liquidi e • Solidi Nutrizione Terreni liquidi: • Brodo di carne • Acqua peptonata • Bile • Siero di latte Terreni solidi: • Brodo di carne+ Agar nutriente (1,5%) • gelatina • patata CRESCITA BATTERICA AGAR. • Agar è usato per solidificare i terreni di coltura. • E’ un polisaccaride ottenuto da certe alghe marine. • Agar fonde intorno a 100°C e solidifica intorno 43°C. • L’agar non è una sostanza nutriente per i microrganismi In base alla composizione i terreni di coltura possono essere divisi in • Minimi • Semplici • Complessi • Di arricchimento • Selettivi • Differenziali Nutrizione • Terreni minimi: sono costituiti da soli composti inorganici • Terreni semplici: Si conosce l’esatta proporzione dei singoli costituenti. • Terreni complessi: Sono terreni dei quali l’esatta composizione non si conosce. Nutrizione Terreni d’arrichimento : Sono terreni preparati aggiungendo al Nutrient agar altri nutrienti biologici complessi Terreni selettivi • Sono terreni che consentono di aumentare la carica della specie batterica che ci interessa isolare, grazie alla presenza di fattori che inibiscono la crescita di specie batteriche contaminanti presenti nel campione in esame. Terreni selettivi: Sono terreni che permettono l’accrescimento preferenziale di certe specie patogene attraverso l’azione d’inibitori capaci di ritardare ed impedire la moltiplicazione di specie batteriche contaminanti (Lowenstein Jensen, Mannitol Salt Agar, Sabouraud) Sodio biselenito Terreni differenziali : terreni che presentano oltre ai fattori inibenti, indicatori che ci consentono d’individuare in maniera orientativa i batteri capaci di moltiplicarsi in base all’aspetto delle colonie ( Mac Conkey che contiene il lattosio e il rosso neutro. Le colonie che fermentano il lattosio si colorano di rosso) Selettivo/differenziale. Agar sale-mannitolo Contiene NaCl, mannitolo, rosso fenolo. Utilizzato per isolare stafilococchi e streptococchi, inibisce la crescita della maggiorparte dei batteri. MAC KONKEY AGAR (medium che include il lattosio come unico zucchero fermentante) esempio Coliformi Salmonella Shigella Citrobacter (tipico) Lattosio fermentante (acido forte) + – Reazione netta pH acido (colonia rossa) alkalino (colonia bianca) . Culture on Lowenstein-Jensen medium revealed typical dry,heaped (cumulo)-up yellow to buff -colored colonies of Mycobacterium tuberculosis. A) Misura della massa cellulare: B) determinazione della concentrazione cellulare: A) Misura della massa cellulare: • • • • • misura del peso secco misura del volume della massa cellulare determinazione dell’azoto totale misura dell’attività metaboliche Colorimetria B) Determinazione della concentrazione cellulare • • • • A1) misura del peso secco: Prelievo della coltura Raccolta mediante centrifugazione o filtrazione Seccate alla stufa a secco a 100°C, o sottovuoto a 40°C. • Il peso secco mg/ml si aggira sul 20-25% del peso umido. • A2) Misura del volume della massa cellulare: • una aliquota della coltura si centrifuga in provette calibrate e si valuta il volume del materiale sedimentato. • Viene espresso come % del volume della coltura. • Questo metodo trova applicazione per i microrganismi a crescita miceliale. • A3) Determinazione dell’azoto totale: • La valutazione dell’azoto totale dà una stima della massa cellulare. Questa tecnica ha il difetto di richiedere una quantità di cellule che sta nell’ordine di milligrammi . • Altre metodiche sono: la determinazione del fosforo, proteine, DNA. • A4) Misura dell’attività metabolica: • Su questo principio si basa la misura del consumo di ossigeno da parte di germi aerobi o della produzione di CO2 da parte degli anaerobi. Mediante l’uso di precursori radioattivi, sulla base della quantità di radioattività incorporata, si può valutare la quantità dei microorganismi • A5) Colorimetria: • E’ il metodo più comune sia per seguire la crescita che per valutare la massa di una coltura di germi che non siano filamentosi. • La valutazione della quantità d luce trasmessa prende il nome di Turbidimetria, mentre la valutazione della quantità della luce riflessa si chiama Nefelometria( per basse concentrazioni). • la Torbidità si misura come densità ottica D.O. che è proporzionale alla massa cellulare. • Lo strumento utilizzato per misurare il numero dei batteri è lo Spettrofotometro che fornisce direttamente il valore della densità ottica della sospensione. • La lunghezza d’onda della luce utilizzata è di 520680nm(riduce l’assorbimento del mezzo di coltura) • B) determinazione della concentrazione cellulare: • Conteggio totale al microscopio(camere contacellule) • Conteggio delle unità vitali (Diluizione e piastramento) . B1) Conteggio totale al microscopio: camera contacellule: • vetrino con reticolo formato da quadranti e rettangoli di area nota. Un Vetrino coprioggetti crea una intercapedine di spessore noto, in cui s’introduce una aliquota della sospensione da contare. SVANTAGGI: 1 - SI CONTANO SIA I BATTERI VIVI CHE QUELLI MORTI 2 - METODO SOGGETTIVO • Si contano le piastre con 20-200/30-300 colonie • Si moltiplica il numero delle colonie contate per l’inverso del fattore di diluizione • Si riporta tutto al ml o g di campione • È preferibile operare la semina in doppio o in • triplo per aumentare la precisione Tempo di generazione : il tempo richiesto per la divisione cellulare. Varia con la specie e con le condizioni di crescita. Curva di crescita di una coltura batterica: a) fase di latenza b) fase di accelerazione positiva c) fase di crescita esponenziale ( trofofase ) d) fase di accelerazione negativa e) fase stazionaria ( idiofase) f) fase di declino A) Fase di latenza : detta anche di ringiovanimento o fase di adattamento metabolico . Non si hanno atti moltiplicativi. La durata della fase di latenza dipende: dal tipo di batterio, dall’età dell’inoculo, dallo stato fisiologico delle cellule e dal terreno di coltura. B) Fase di accelerazione positiva : fase in cui i batteri iniziano a dividersi, ma solo il 20% si divide con un tempo di generazione più lungo rispetto al suo standard. • C) Fase esponenziale: o trofofase o fase logaritmica: fase in cui il 100% dei batteri si divide , in maniera asincrona. • Il batterio in questa fase produce metaboliti primari. • D) fase di accelerazione negativa: Aumentano i cataboliti tossici e le sostanze nutritive si riducono. In questa fase si dividono l’80% dei batteri, mentre il 20% inizia a morire. E) Fase stazionaria o idiofase: Questa è una fase dove il 50% si divide mentre il resto muore. In questa fase i batteri producono i metaboliti secondari ( antibiotici, tossine, pigmenti,). I batteri sporigeni durante la fase stazionaria danno origine alle spore, per cui il titolo vitale può restare costante o diminuire di poco. • F) Fase di declino: La condizione stazionaria è seguita dalla fase di morte. Questa si deve alla forte riduzione di sostanze nutritive ed all’aumento di sostanze tossiche. I batteri sporigeni non raggiungono il declino. • • Crescita asincrona Crescita sincrona: i metodi di sincronizzazione possono essere divisi in 2 categorie: a) metodi che agiscono sul metabolismo cellulare b) metodi fisici che separano le cellule Crescita sincrona e metodi di sincronizzazione a) Metodi che agiscono sul metabolismo cellulare portando tutte le cellule della popolazione allo stesso punto. b) Metodi fisici che permettono di separare dalla popolazione la frazione di cellule che sono nello stesso punto del ciclo cellulare. Metodi a): sincronizzazione per sbalzi termici; sincronizzazione per affamamento; sincronizzazione mediante illuminazione. Metodi b): sincronizzazione per centrifugazione; sincronizzazione per filtrazione. • Quando, come in molti studi, si desidera mantenere le colture in un ambiente costante per lunghi periodi di tempo, possono essere impiegate colture continue. • Un sistema di coltura continua è costituito da una camera di crescita in cui viene continuamente aggiunto terreno fresco e da cui viene contemporaneamente allontanato un uguale volume di terreno esaurito. • Una volta che il sistema ha raggiunto l’equilibrio ,il numero delle cellule e la concentrazione dei nutrienti rimane costante. • Un vantaggio pratico del chemostato è che esso consente di mantenere una popolazione in fase di crescita esponenziale per lunghi periodi, anche per giorni e per settimane. • Poiché le cellule in fase esponenziale sono generalmente le più adatte per lo studio fisiologico dei microorganismi, l’impiego del chemostato consente ai ricercatori di averne sempre a disposizione. • Il chemostato è uno strumento che consente di controllare sia la densità di popolazione che la velocità di crescita di una coltura. Crescita batterica Colture continue si ottengono in un Sistema aperto con il controllo di • Composizione del terreno • pH (acidofili, neutrofili, basofili),. • Ossigenazione (aerobi obligati, anaerobi obbligati, anaerobi facoltativi), • Temperatura (psicrofili, mesofili, termofili) • particolare tipo di chemostato fornito di una fotocellula che controlla la torbidità della coltura, regolando di conseguenza il flusso del terreno fresco e l'allontanamento di cellule e cataboliti • Questi sistemi consentono di effettuare studi sulle popolazioni microbiche • Opportunamente modificati vengono utilizzati per la produzione industriale di prodotti microbici, quali: • -Antibiotici -Enzimi In senso elementare, gli esseri viventi possono essere classificati secondo il loro “rapporto con l’ossigeno” in: • Aerobi stretti (o obbligati) – quelli che richiedono O2; • Anaerobi stretti (o obbligati) – quelli che cresono solo in assenza di ossigeno • Anaerobi facoltativi – quelli che possono crescere in presenza o assenza di O2. coltura in sospensione: a) I batteri aerobi obbligati si raccolgono in testa alla provetta, in modo da assorbire la maggior quantità possibile di ossigeno. b) I batteri anaerobi obbligati si raccolgono sul fondo, per evitare l'ossigeno. c) I batteri anaerobi facoltativi possono crescere sia in presenza che in assenza di ossigeno, per cui si distribuiscono lungo tutta la provetta concentrandosi in maniera maggiore in prossimità della superficie in quanto crescono meglio in presenza di ossigeno. :d)Il metabolismo dei batteri aerotolleranti non è influenzato dalla presenza di ossigeno e, per tale motivo, sono diffusi lungo tutta la provetta. 1- Caratteristiche della cellula batterica Sruttura – componenti essenziali ( nucleo citoplasma , membrana citoplasmatica parete cellulare ) e facoltativi ( pili ,fagelli ,capsula e spora) Caratteristiche dei Gram+ e Gram- 2-Come crescono i batteri di quali componenti hanno bisogno per crescere come si contano e come li possiamo identificare 3-Come possono scambiarsi materiale genetico (coniugazione, trasformazione , trasduzione) 4-Quali sono i fattori di virulenza