UNITA’ N°1 L’EVOLUZIONE DEL PIANETA TERRA Dalla Pangea ai continenti Gli scienziati ritengono che la terra si sia formata circa 5 miliardi di anni fa, in seguito alla condensazione di una grande quantità di polveri e rocce che ruotavano attorno al sole. Il planisfero A mostra l’aspetto che aveva la terra: le terre emerse erano riunite in un’unica massa continentale che i geologi hanno chiamato Pangea1, ed erano circondate da un gigantesco oceano, denominato Panthalassa.2 Il supercontinente di Pangea si sarebbe spezzato a causa del processo della deriva dei continenti, dando luogo alla terra così come è oggi. Guarda il video nella sezione video planisfero A 1 2 Pangea – Tutta terra Panthalassa – Tutto mare - Gli oceani fecero la loro comparsa centinaia di milioni di anni fa, quando il pianeta Terra cominciò a raffreddarsi dopo un’“adolescenza” calda e turbolenta. Si accumularono strati di roccia, e le enormi quantità di vapore eruttate dai vulcani nell’atmosfera si trasformarono in vapore acqueo, condensarono e ricaddero sotto forma di pioggia. Molta pioggia. Per migliaia di anni, le forti precipitazioni riempirono gigantesche depressioni, formando i primi mari del pianeta. Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 1 Struttura della terra Appena formato il nostro pianeta doveva essere estremamente caldo, al punto di risultare completamente liquido. In queste condizioni gli elementi più pesanti, come il ferro e il nichel, si concentrarono nel centro, formando il nucleo. I materiali meno densi si distribuirono attorno al nucleo formando un mantello roccioso, a sua volta ricoperto da un sottile strato di rocce più leggere, la litosfera (crosta terrestre). Il raffreddamento della litosfera richiese milioni di anni, durante i quali si verificarono gigantesche eruzioni vulcaniche. Insieme alla lava, dalle bocche eruttive uscì una grande quantità di gas che andò a formare l’atmosfera, lo strato gassoso che avvolge l’intero pianeta. Lentamente anche l’atmosfera si raffreddò e a poco a poco il vapore acqueo che conteneva incominciò a condensare: di conseguenza si verificarono piogge torrenziali che lasciarono al suolo uno spesso strato d’acqua, quella che forma l’attuale idrosfera. Struttura interna della terra Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 2 GUARDA IL VIDEO NELLA SEZIONE VIDEO http://lezioniscuola.jimdo.com/classe-terza/geografia/video/ La superficie della terra è in continua evoluzione La superficie del nostro pianeta è in continua, anche se lenta trasformazione. Ciò dipende dall’azione combinata dei fenomeni endogeni 3e di quelli esogeni. I primi, vale a dire i vulcani, i terremoti e le orogenesi4, sono prodotti dal calore interno, che si libera dal mantello terrestre e trova sfogo attraverso i vulcani. I fenomeni esogeni5, a loro volta, sono prodotti dall’energia solare, grazie alla quale si muovono le acque e i venti, principali agenti dell’erosione. A lungo i geologi hanno cercato di spiegare l’origine dei fenomeni endogeni e hanno tentato di capire i processi che hanno prodotto le strutture continentali e oceaniche, giungendo infine ad elaborare la teoria della tettonica a zolle. 3 I fenomeni endogeni sono fenomeni interni alla terra e responsabili dei sollevamenti, abbassamenti e traslazioni, e determinano le catastrofi delle eruzioni vulcaniche e le catastrofi sismiche. 4 Processo di corrugamento della crosta terrestre che conduce alla formazione di una catena montuosa. 5 I processi esogeni sono esterni e sono dovuti agli agenti atmosferici, vento, gelo e acqua. L’acqua è responsabile dello smantellamento chimico e fisico delle rocce e del loro trasporto. Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 3 UN AIUTO PER LO STUDIO Rispondi 1. Che cos’è: la pangea la panthalassa il nucleo… il mantello… la crosta terrestre… 2. Da quali elementi è formata la parte più interna della terra? 3. Come si formò l’atmosfera? 4. Come si formò l’idrosfera? 5. Che cos’è la litosfera? 6. A cosa sono dovuti i fenomeni esogeni ed endogeni? 7. Parla dell’orogenesi… 8. Disegna la struttura interna della terra LA TEORIA DELLA TETTONICA A ZOLLE Essa afferma che la parte più superficiale del pianeta, la litosfera, galleggia e si muove lentamente rispetto a uno strato sottostante, composto di rocce parzialmente fuse, il mantello. Per effetto di questi movimenti la litosfera non è compatta, ma risulta frazionata in una serie di zolle, simili a lastre di ghiaccio che galleggiano sull’acqua. Nel loro lento movimento(soltanto pochi centimetri Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 4 l’anno), le zolle possono urtarsi reciprocamente oppure distanziarsi le une dalle altre. LE ZOLLE O PLACCHE DALLA DIVERGENZA DELLE ZOLLE NASCONO GLI OCEANI Quando sotto un continente agiscono forze che spingono in direzioni opposte, la zolla si spezza in due parti, separate da una linea di frattura. Con il passare del tempo questa si allarga dando origine ad una FOSSA TETTONICA. Se la divergenza di due zolle continua per milioni di anni, la fossa tettonica finirà per trasformarsi in un braccio di mare stretto e allungato, com’è successo per il Mar Rosso, nato dal distacco della penisola Arabica dall’Africa. Continuando l’allontanamento delle due zolle, anche il mare si amplierà fino a diventare un nuovo oceano. L’Atlantico per esempio è nato dal progressivo distacco dell’America da Europa e Africa. Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 5 OROGENESI Quando le forze che agiscono sotto la litosfera tendono a convergere, si presentano condizioni differenti a seconda della natura delle zolle che entrano in collisione. Se la convergenza riguarda una zolla oceanica e una continentale, la prima delle due, più sottile, viene spinta sotto l’altra che a sua volta subisce un poderoso inarcamento. Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 6 In altre parole, si verifica un’OROGENESI, il sollevamento di una catena montuosa costiera. L’esempio più significativo è la Cordigliera delle Ande, dove la frequenza di terremoti e di fenomeni vulcanici testimonia che la convergenza tra zolla Pacifica e Americana non si è ancora esaurita. Una seconda possibilità si ha quando entrano in collisione due zolle continentali. In questi casi i due continenti cozzano l’uno contro l’altro, con il risultato di formare una catena montuosa intracontinentale, cioè non affacciata sulla costa. E’ questo il caso dell’Himalaya, la catena più imponente della terra, originata dallo scontro tra la zolla euroasiatica e la penisola indiana. Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 7 GUARDA IL VIDEO- LA NASCITA DI UNA CATENA MONTUOSA: LE ALPI NELLA SEZIONE VIDEO. Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 8 PER CASA SULLA BASE DELLE CONOSCENZE CHE HAI ACQUISITO COMPLETA LA SEGUENTE TABELLA Tipo di movimento fra zolle Fenomeni conseguenti Esempio Divergenza fra due zolle (fase iniziale) Divergenza fra due zolle (fase finale) convergenza fra zolla oceanica e continentale Convergenza fra due zolle continentali SCRIVI IL TERMINE CORRISPONDENTE PER CIASCUNA DELLE SEGUENTI DEFINIZIONI a) Parte della litosfera in grado di spostarsi rispetto alla sottostante astenosfera (mantello)…………………………………………………… b) Valle di sprofondamento derivante da un processo di divergenza…………………………………………….. c) Strato di rocce fluide sotto la litosfera…………………………………………………. d) Processo di sollevamento di una catena montuosa…………………………………………………………………………………………… Libro di geografia classe 3° - Scuola secondaria di 1° grado Pagina 9