Ma per chi “indossare lo stiletto = tortura da Inquisizione spagnola

J U NE 30, 2016 6 :35 A M
Tutti pensano a Cenerentola, ma, con tutto il bene eh, quella la scarpetta di cristallo non vedeva
l’ora di mettersela. Chi dello stiletto ha fatto una filosofia di vita in realtà è la Barbie.
Tralasciando commenti estetici e anatomici (grassa, magra, alta, bassa ormai ce n’è per tutti
gusti, guardate qui) quello che assai di rado viene considerato è la forma statica dei piedi. La
tapina infatti è sempre sul chi va là, sulle punte insomma, sempre pronta a indossare un paio
di décolleté. Lei sì che ne sa di mal di piedi. Perché va bene che il tacco slancia – guardare Izabel
Goulart per credere: anche lei, come la Barbie sta sempre in punta – ma allo stesso modo… stanca.
Ok, ci sono cose peggiori nella vita. Pulire le fughe delle piastrelle con lo spazzolino per esempio.
Ma per chi “indossare lo stiletto = tortura da Inquisizione spagnola” oggi c’è una soluzione.
Si chiama Filler Foot ed è una nuova tecnica di medicina estetica, indolore e non invasiva.
Funziona così: il medico che la esegue crea un “cuscinetto” nell’avampiede che offre
immediato sollievo al dolore.
Il trattamento consiste nell’iniettare con delle micro-cannule sotto la pianta del piede acido
ialuronico macromolecolare (dalla densità maggiore rispetto a quello utilizzato nei filler per il
viso) creando una sorta di appoggio morbido che allevia la pressione e il sovraccarico causato
dall’indossare tacchi troppo alti.
“Con questa metodica – spiega il dott. Vincenzo Colabianchi, chirurgo plastico ed estetico – si
crea un rinforzo plantare (il cui effetto è simile a quello delle solette di silicone) che protegge il
metatarso evitando l’insorgere di quella che tecnicamente chiamiamo metatarsalgia, ovvero
quello stato doloroso caratterizzato da bruciori, crampi, fitte e perdita di sensibilità provocato dalla
compressione del nervo plantare e dal carico eccessivo sulla porzione anteriore del piede e sulle
dita.
Fermo restando che è sconsigliabile l’uso quotidiano di altezze vertiginose. Alterando la
normale curvatura della colonna vertebrale e modificando la postura causano infatti, problemi
alla schiena”.
L’intervento è ambulatoriale e ha una durata di circa 20 minuti. “Il Filler Foot – precisa ancora
il dott. Colabianchi – è privo di controindicazioni e non richiede particolari accorgimenti se
non evitare l’attività fisica intensa per almeno 6 ore. Inoltre non ha alcun effetto collaterale
negativo, a patto che sia eseguito, come tutti i trattamenti di medicina estetica, da professionisti
qualificati e competenti”.
Ma non è tutto. “Permette di ritornare subito alle attività quotidiane, può essere eseguito in
qualsiasi periodo dell’anno e assicura risultati immediati. Purtroppo però, come per tutti i filler, gli
effetti non sono… per sempre. I “cuscinetti” si riassorbono progressivamente nell’arco di 912 mesi, trascorsi i quali è possibile comunque sottoporsi nuovamente all’intervento”.
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