Dal Giappone una lezione di vita e di fede

annuncio pubblicitario
due
un padre saveriano racconta la reazione del popolo di fronte alla tragedia
Dal Giappone una lezione di vita e di fede
Come spesso avviene, nella logica dei mezzi di comunicazione, un interesse scaccia l’altro, così del terribile terremoto
in Giappone non si parla se non per la centrale nucleare di
Fukushima, questione scottante ma... i morti, i feriti, i senzatetto, la ricostruzione? Il nostro apporto?
Vogliamo così dar voce alla testimonianza di un padre saveriano di Mantova, nostro amico, impegnato in questi giorni
proprio tra le macerie della ricostruzione.
Anche nel Lodigiano, con manifestazioni di vario tipo, si sta
raccogliendo qualcosa. Non dimentichiamo il Giappone.
***
L
a gloria di colui che tutto muove per l’universo
penetra,e risplende in una parte più e meno altrove,
scriveva Dante nel primo canto del Paradiso.
Il primo grande dono di Dio all’uomo, la prima espressione del Suo amore che abbraccia tutto l’universo è un
cosmo ordinato e prezioso, capace di sostenere quella
realtà misteriosa e fragile che è la vita. Le immagini
sconvolgenti del terremoto e dello tsunami che hanno
colpito il Giappone in questi giorni sembrano tuttavia
raccontare un`altra storia, deformata come l’habitat di
questa “aiuola” strappata e umiliata che è la terra del
Sol Levante. Immagini di fronte alle quali non si può che
sostare in un silenzio attonito, pregato, pianto, come il
venerdì Santo.
La zona colpita è la parte settentrionale del Giappone
sulla costa del Pacifico, che si estende per oltre 500
chilometri, da Tokyo all’isola Hokkaido. La prefettura
di Miyagi, quella maggiornmente colpita dallo tsunami,
oltre che epicentro del sisma, si trova nella regione del
Tohoku, nota per i suoi paesaggi, i boschi, le sedi termali
di montagna, i laghi vulcanici, colline e monti di estrema
bellezza, ancora coperti di neve.
Al momento della scossa mi trovavo a Tokyo, dove da un
mese vivo in una zona abitata da tanti fratelli poveri, per
un piccolo servizio pastorale, ospite dei Fratelli di Madre
Teresa. Almeno per tre minuti intensi e interminabili
sembrava di essere strattonati con violenza da destra
a sinistra; poi, dopo continui assestamenti ancora una
scossa molto forte, stavolta sussultoria, altri strattonamenti come se la terra volesse assorbire tutto. Tutta la
gente riversata per le strade, con fili, pali, pareti edifici,
speranze che sembravano diventati leggeri come piume
al vento, come in attesa della scossa definitiva. Sembrava
di camminare su un terreno mobile, mentre sfugge la
terra sotto i piedi e sei in bilico, esposto a tutto, come
rami spogli. E tutto tace, tutto sfugge. Tutto un brusio e
un impeto. Nella Capitale, grazie a Dio non sono giunte
le onde devastanti dello tsunami, le cui conseguenze
nelle zone colpite non sono state ancora quantificate
esattamente, mentre gli scenari mostrano frammenti
sempre più dolorosi e voragini che hanno cambiato
radicalmente il volto e il cuore di questa terra e dei suoi
abitanti: le vittime accertate, sempre più numerose, così
come i dispersi, i 450mila rifugiati, tra freddo, malattie,
debolezza, impotenza e il timore per quello che sarà in
questi prossimi mesi.
Avverto nel cuore un continuo tremore. Sarà perché le
scosse di assestamento si ripetono ancora ad intensità
ed intervalli irregolari che danno l’impressione di vacillare anche quando la terra è ferma. Sollevi lo sguardo,
cercando conferma nell’oscillare di lampade o nel vibrare
del soffitto, ma spesso ti accorgi che si tratta più di un
brivido che ti attraversa il cuore, la vita, la vita nella fede.
Sono quegli invisibili e mai prevedibili scossoni che ci
richiamano all’essenzialità e al limite radicale dell’uomo.
Come se la vita avesse subito un’improvvisa accelerazione
oppure un vertiginoso salto all’indietro che ridisegna un
nuovo atlante nel cuore di ciascuno.
Un anziano giapponese sopravvissuto al fragore delle
scosse e al furore delle onde ha detto: “Ogni giorno
un mondo muore e un mondo nuovo nasce, con lacerazioni e germogli”. È la lezione di questo popolo che
in silenzio ha chinato il capo di fronte a tanto dolore, e
in silenzio si rialza, come ha fatto già molte altre volte,
con il coraggio fresco della prima e l’indomita, provata
perseveranza dell’ultima. Lezione di vita e di fede che
varca i confini della razza, della cultura, della religione,
e di cui sono testimone.
Questo tremore fuori e dentro di me mi insegna che
siamo come sul crinale stretto della storia e della vita,
da una parte con tutto ciò che ci trascina via lontano
e inesorabilmente verso la morte, senza scampo, mani
alzate; ma l’altra è il versante della tenerezza che salva.
Ci salva non dalla morte ma attraverso la morte! E noi
in mezzo, mantenendo chiaro il confine, con Gesù che
ci assicura che neppure un capello del nostro capo
perirà. Proprio adesso che siamo vulnerabili e fragili,
che il mondo è fragile, fragili la natura e l’amore. Mi
insegna poi come credente che il cristiano non evade,
non si toglie, sta in mezzo al mondo e alle sue piaghe, e
se ne prende cura, “riparatori di brecce”, come voleva
il profeta Isaia, anche se bruciano il cuore e Dio solo
sa quanto. Sta vicino alle croci di oggi, ma non per
caso, se capita, fortuitamente, come un’onda anomala,
nè occasionalmente, come un’ondulazione sismica, ma
come progetto, con perseveranza: “nella perseveranza
salverete la vostra vita” ci assicura Gesù.
Certo, non resterà pietra su pietra... è vero, lo sapevamo
già chiaramente, ma dopo quello cui abbiamo assistito
ci sembra di vivere come in punta di piedi, grati per
ogni frammento di vita, di tempo, di incontri, di perdono offerto e ricevuto in dono. Tempo di gratitudine
e riconoscenza, infinite ragioni di ringraziare il Signore
per essere missionario in questa terra e proprio ora,
incapace di dirle tutte. Per sentirmi vicino ai miei fratelli
Saveriani che in modi diversi condividono gli stessi sentimenti in situazioni drammatiche, siano esse in Africa,
in Asia, in America. Per sentirmi profondamente unito a
voi tutti da cui ricevo dono incessante di innumerevoli
testimonianze di solidarietà e affetto. Tempo insomma
di rianimare il linguaggio dove imparare a bene-dire ogni
cosa. Essere come Maria, terra offerta e predisposta
all’opera di Dio. Terra del cielo. Tempo di rinnovare la
passione per il vivente, per la bellezza del mondo come
concepito agli occhi di Dio nel primo giorno della
creazione. Tempo per restare aggrappati alla croce di
Gesù in questa quaresima che è iniziata scuotendoci
nell’intimo, e aprendo in noi una feritoia, come quella
che si è prodotta in questa amata terra, lasciando tante
ceneri. Le ceneri tuttavia fertilizzano l’anima inaridita e
sotto la cenere veglia e palpita la brace ardente di una
fiamma pronta a divampare di nuovo.
In questo tremore che non cessa, sento di stringermi
a tutti voi con le ceneri sul capo e a piedi scalzi e con
voi il mio cuore si unisce al forte abbraccio che nella
preghiera raggiunge tutti i fratelli e le sorelle che non ci
sono più, quelli che piangono le perdite subite e quelli che
gioiscono per le ritrovate unioni. In questo momento in
cui tutto sfugge, indifesi e increduli, spaesati e dubbiosi,
rimaniamo aggrappati alla nostra Roccia, alla vita che
è in noi e per noi, incamminandoci verso la gloria di
Pasqua, per rinascere a un nuovo sguardo, “ogni giorno
con un mondo muore e un mondo nuovo nasce, con
lacerazioni e germogli”, verso un più umile credere, un
più puro amare.
p. Daniele Sarzi Sartori sx
convegno educativo_stampa.pdf
15-01-2010
21:42:08
in coLLaBorazione con:
idee Per iL FUtUro · 2010-2011
CONTRO
I GIOVANI?
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
come eVITARe cHe Il pAese
TRADIscA le NUoVe GeNeRAZIoNI:
lAVoRo e NUoVo welfARe
peR DARe fUTURo All’ITAlIA
LUnedì 11 aPriLe 2011 · ore 21
aULa magna Liceo “verri” · Lodi · via s.Francesco, 11
conversazione e diBattito PUBBLico sUL tema con
TITo
BoERI
ECoNoMISTA · DoCENTE DI ECoNoMIA DEL LAVoRo
DIRETToRE SCIENTIfICo foNDAzIoNE RoDoLfo DEBENEDETTI
si ringrazia:
diretta radio, weB e digitaLe terrestre sU:
tre
la fase estiva della manifestazione È in programma il 3/4 giugno e l’8/9 luglio
Marzo & Musica Giovane: è lo Spring Festival
L
a strada che da S. Rocco al Porto porta al festival
estivo è appena cominciata: all’alba di aprile lo
Spring Festival di Musica Giovane s’è appena
concluso, registrando una serie di serate all’insegna
dell’alta affluenza del pubblico e della buona musica.
A termine di paragone, si potrebbe dire che come la
march madness americana contagia gli sport, così una
sorta di “march music” ha inondato in lungo e in largo i
terrirori lodigiani, con un live a tema per ciascuna serata.
Sabato 5 marzo, nel ridente borgo fluviale di S. Rocco al
Porto, per esempio, è stata la serata del punk in tutte le
salse, arricchito da una spruzzata di death metal. In un
Salone dell’oratorio talmente pieno da sembrare San
Siro all’ultimo concerto dei Muse, l’esordio è toccato
ai Forrest Punk, navigati punk-rockettari codognini che
da ormai 3 anni allietano il basso lodigiano con live
estivi, che hanno presentato i loro brani original, cui
hanno aggiunto nuovi inediti. A loro sono succeduti
gli scialli The Claymore, - il complesso più giovane di
Musica Giovane 2011 con poco più di 16 anni di media
- proveniente da Guardamiglio, Codogno e Terranova
dei Passerini, che hanno proposto cover e medley di
classici punk-rock. Tra un punk e l’altro, pausa death
metal con i Polybius, riunione di post musicisti di Codogno, Castelnuovo Bocca d’Adda e Castiglione d’Adda;
la loro esibizione, fatta di ricerca di unicità e anticonformismo, li ha portati sul palco con un interessante
prospetto fatto di inediti tecnicamente complessi, ma
curati. Per chiudere la serata era necessario un ritorno
al punk, ed ecco allora il gruppo che l’anno scorso ha
trionfato nell’ultima edizione di Musica Giovane versione concorso: gli StarSette, prolissi e loquaci punk di
notevole influenza pop, provenienti da Maleo, Codogno,
S. Stefano Lodigiano e Grumello Cremonese. Scivolata
velocemente la settimana scolastico-lavorativa, si vola
hanno proposto un dark rock metallizzato con influenze
glam.A chiudere il festival primaverile ci hanno pensato
i Red Balls, composti da molti volti noti e aficionados
a Musica Giovane, nascenti dalle ceneri dei Discordia,
che hanno portato in scena cover di hard rock anni
’80 e grandi classici della musica per intenditori. Calato
il sipario, la musica live lascia lo spazio ad aprile e alla
trasmissione radiofonica Musica Giovane On Air, in
onda su Radio Lodi, che traghetterà tutti gli ascoltatori
verso il Summer Festival, in programma a Massalengo e
Castiglione d’Adda la prossima estate. L’appuntamento
con la musica è dunque sintonizzato sulle frequenze di
Radio Lodi, quindi… stay connected!
S.The Game
verso un’altra serata e un altro genere. Il 12 marzo, nel
centro longitudinale del lodigiano (Livraga) è stata la
volta del metallo pesante, con tanto di antipasto pop a
cura dei Take Seven, giunti a Musica Giovane da S.Angelo
Lodigiano, S. Martino Pizzolano, Miradolo e Villanterio.
Il loro pop rock ha spaziato dalla musica internazionale
alla musica italiana anni ’60 e attingeva un repertorio
di brani scelti tra i classici del rock’n’roll (Elton Jhon,
Elvis, Queen) e della musica italiana (Battisti). A loro
sono susseguiti gli Increasing Waves, usciti da S. Rocco
al Porto e Guardamiglio che hanno sfoderato un Hard
Metal Rock che ha scaldato il numeroso pubblico di
grandi e piccini che ha affollato il salone dell’Oratorio
di Livraga. Il palco è stato poi preda dei Trivial Messiah,
gruppo che lo scorso anno ha vinto uno dei servizi
fotografici messi in palio nella scorsa edizione della
rassegna; unico gruppo di quest’anno proveniente da
Lodi, hanno proposto brani inediti e gospel metal dai
testi impegnati. Direttamente da Codogno e Maleo,
passando per la dissoluzione dei Ware Wolves Hunters e
la reclame di una nota marca di prodotti per capelli, gli
Stargazers hanno chiuso la serata esibendosi con un mix
di brani inediti e cover di gruppi heavy e power metal.
E poi fu sera e fu mattina per altri sette giorni, fino alla
serata conclusiva, dedicata al rock e ai brani inediti, il 26
marzo in quella celebre metropoli che tutto il mondo
invidia e che risponde al nome di S. Angelo Lodigiano,
dal lato dell’oratorio S. Luigi. Qui i The Change hanno
aperto le danze: giunti da Codogno e Triulza, la capitale
lodigiana dei musicisti, hanno sfoderato del rock autoprodotto modello Pink Floyd, con brani di prospetto
interessante. Dopo di loro i misteriosi e numerosi Dark
Sea, dai tanti strumentisti e dalle canzoni caratterizzate
da fili melodici comuni e da sonorità piene e corpose,
Calendario
DEL FESTIVAL ESTIVO
3/4 Giugno
Oratorio di Castiglione d’Adda
8/9 Luglio
Oratorio di Massalengo
Le serate iniziano alle ore 21.
Musica Giovane On Air
propone sulle frequenze di Radio Lodi
(89.000-100.500)
l’incontro con le bands partecipanti.
È in onda il venerdì alle 18
e, in replica, il sabato alle ore 16.30.
GLI APPUNTAMENTI VICARIALI
E DIOCESANI in calendario
“BATTIBALENO”:
il Grest 2011 è servito
Appuntamenti vicariali...
Presentazioni Grest agli animatori:
Vicariato di Casalpusterlengo: 2 maggio presso l’oratorio dei Cappuccini di Casalpusterlengo
Vicariati di Spino e Paullo: 6 maggio presso l’oratorio di Zelo Buon Persico
Vicariato di Codogno: 9 maggio presso l’Istituto Tondini a Codogno
Vicariati di Lodi e S. Martino: 12 maggio presso l’oratorio di S. Bernardo a Lodi
Vicariati di Lodi Vecchio e S. Angelo: data ancora da stabilire
...e appuntamenti diocesani
16 aprile Veglia per la Giornata Mondiale della Gioventù
presso la chiesa di Robadello, quartiere S. Fereolo, Lodi
4 maggio Incontro con Herbert Bussini a S.Angelo Lodigiano,
in collaborazione con la diocesi di Pavia
1 giugno Mandato di S.E.Mons. Merisi a tutti gli animatori
22 giugno Festagrest
Scarica