Le Vaccinazioni del gatto
Nella specie felina, come per il cane, alcune delle malattie virali infettive, contagiose e
potenzialmente pericolose per la sopravvivenza dell'animale vengono prevenute ricorrendo alla
vaccinazione. La maggior parte dei vaccini in uso è allestita con batteri o virus (o loro
componenti) modificati, per ciò che riguarda il loro potere patogeno a seguito di inattivazione o
attenuazione. Talvolta possono essere usati stipiti di microrganismi non patogeni. Le
vaccinazioni sono in grado di stimolare un livello di immunità attiva, tramite la produzione di
anticorpi, che conferisce protezione nei confronti dell'infezione.
- 1. Panleucopenia
La panleucopenia o gastroenterite virale felina è una grave malattia che può colpire i gatti di
ogni età se non correttamente vaccinati ma è particolarmente temibile nei gattini in cui si
accompagna ad un alto indice di mortalità. Attacca l'apparato gastrointestinale, causando
vomito, diarrea e di conseguenza, grave disidratazione. Inoltre, depaupera l'animale di quelle
cellule prodotte dal midollo osseo che sono deputate alla produzione di anticorpi rendendo
l'animale indifeso di fronte alle infezioni. La malattia è altamente contagiosa; inoltre il virus
eliminato dagli animali infetti è molto resistente nell'ambiente e può costituire per molti mesi
una fonte di contagio per altri gatti Quando la malattia si è ormai sviluppata, le gravi condizioni
dell'animale impongono un energico trattamento medico puramente sintomatico, cioè volto a
controllare le manifestazioni cliniche e ad impedire le complicazioni batteriche secondarie. La
malattia è altamente contagiosa; inoltre il virus eliminato dagli animali infetti è molto resistente
nell'ambiente e può costituire per molti mesi una fonte di contagio per altri gatti Realizzata con
due somministrazioni in occasione del programma immunizzante di base nel gattino, essa va
ripetuta non solo nei gatti giovani, ma anche in quelli anziani che sono altrettanto molto
sensibili all'infezione.
- 2. Malattia respiratoria virale
Con il termine di corizza o influenza felina, si descrivono due distinte infezioni virali che
colpiscono le prime vie respiratorie del gatto: la rinotracheite e la calicivirosi. Queste infezioni
causano scolo nasale ed oculare, dapprima sieroso e quindi purulento, che si essicca intorno
alle narici e alle palpebre, occludendole; inoltre il gatto così colpito presenta continui starnuti,
tosse, difficoltà respiratorie, ulcere nel cavo orale che, oltre ad una salivazione profusa
possono essere causa di rifiuto del cibo. I vaccini contro queste due malattie sono spesso
combinati con quello della panleucopenia in un unico prodotto. La vaccinazione assume
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un'importanza particolare alla luce del carattere estremamente contagioso della malattia
respiratoria virale che si trasmette con molta facilità nei gatti che vivono in stretto contatto.
Inoltre, è possibile che gli animali guariti dalla malattia diventino dei "portatori sani" del virus,
quindi sempre potenzialmente pericolosi per altri gatti, e che di tanto in tanto sviluppino delle
ricadute della malattia. Tutto questo può essere evitato con la vaccinazione che, richiamata
annualmente, conferisce al gatto una costante protezione immunitaria.
- 3. Clamidiosi
La Clamidiosi del gatto deriva dall'infezione con ceppi felini di Chlamydia psittaci che possono
colpire gatti di tutte le età anche se i più suscettibili risultano essere i cuccioli. La malattia si
manifesta con una congiuntivite caratterizzata da edema, secrezione e difficoltà a tenere
aperte le palpebre. Può, inoltre determinare una polmonite specifica con difficoltà respiratoria
e starnuti frequenti che può essere esacerbata da infezioni virali concomitanti. La guarigione
dell'infezione molte volte non è definitiva e sono frequenti le ricadute e spesso gli animali
colpiti diventano portatori cronici che possono trasmettere l'infezione ad altri gatti. E' disponibile
un vaccino che conferisce una buona immunità contro questa malattia per almeno un anno.
- 4. Leucemia felina
Questa infezione virale, chiamata anche FeLV, è associata allo sviluppo di una grande varietà
di disturbi che non risparmiano quasi nessun organo o apparato in conseguenza degli effetti
immunosoppressivi del virus, che indebolisce le difese dell'animale e lo predispone ad altre
infezioni e malattie (stomatiti, gengiviti, micosi, polmoniti ascessi setticemie, aborti, disturbi
renali etc.). Inoltre, questo virus ha la capacità di indurre tumori (linfosarcoma). In funzione
degli organi o apparati colpiti il gatto manifesterà un'ampia gamma di sintomi clinici che in
genere, si accompagnano sempre ad uno scadimento generale delle condizioni dell'animale
(debolezza, anoressia, dimagrimento, febbre). Non esiste una cura specifica per guarire
l'animale colpito da questa grave malattia. Anche l'utilizzo di nuovi farmaci ha determinato solo
una regressione dei sintomi. La ricerca ha messo ha punto un vaccino che somministrato a
partire dalle nove/dieci settimane di vita e richiamato annualmente, sembra conferire una
buona protezione.
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- 5. Immunodeficienza felina
L'immunodeficienza felina, chiamata anche FIV, è una malattia infettiva causata da un
lentivirus che colpisce il sistema immunitario del gatto in particolare i linfociti. Trasmessa
solitamente con la saliva infetta tramite le morsicature è caratterizzata da quadri clinici diversi.
La sintomatologia, molto simile alla leucemia felina, comprende inoltre l'anemia emolitica e
alterazioni comportamentali seguite da convulsioni. Le terapie, attualmente eseguite, possono
portare solo una regressione temporanea della sintomatologia. Non esiste profilassi vaccinale.
- 6. Rabbia
Anche il gatto, come il cane è potenzialmente suscettibile di contrarre la rabbia al contatto con
la saliva di animali infetti e, quindi di trasmetterla ad altri compreso l'uomo, attraverso ferite da
morso o da graffio. La malattia ad esito fatale, può essere prevenuta con la vaccinazione
eseguita per la prima volta a tre/sei mesi di vita e quindi ripetuta in genere ogni anno. In
funzione delle caratteristiche ambientali e geografiche in cui vive l'animale verrà consigliata o
meno dal veterinario tale vaccinazione che comunque rimane obbligatoria per gli spostamenti
all'estero o in zone endemiche.
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