IL PRIMO PRINCIPIO DELLA DINAMICA Attività scientifiche svolte nell’anno scolastico 2008/09 presso il laboratorio del liceo scientifico tecnologico Relazione Nº 1 Classe: III B Alunni: Alessia Amicone, Sara Amicone, Annamaria Iuzzino e Laura Griguoli. Esercitazione Nº 1 Oggetto: primo principio della dinamica Strumenti ed apparecchi usati: carrello d’inerzia, rotaia a cuscino d’aria, pendolo RELAZIONE Il primo principio della dinamica, enunciato da Isac Newton nel 1687, dice che un corpo tende a mantenere il suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme a meno che non intervenga una forza a modificare tale stato. Il primo principio della dinamica si può anche chiamare principio d’inerzia. In laboratorio abbiamo sperimentato il primo principio della dinamica: messo un carrello sulla rotaia a cuscino d’aria e appeso un pendolo, abbiamo fatto muovere il carrello di moto rettilineo uniforme. Il pendolo è restato immobile finché al primo ostacolo si è sbilanciato in avanti avanti. Questo perché quando ha incontrato l’ostacolo e per inerzia ha cercato di mantenere il suo precedente stato di moto rettilineo uniforme. IMMAGINI del 1° esperimento Il primo principio è stato enunciato nel 1687 da Isaac Newton. ( Isaac Newton, astronomo, fisico e matematico, nacque a Woolsthorpe, nel Lincolnshire in Inghilterra, il 4 gennaio 1643.) RELAZIONE CLASSE: III B ALUNNI: AMICONE SARA, ALESSIA AMICONE OGGETTO: MAGNETISMO MATERIALE UTILIZZATI: LIMATURA DI FERRO, MAGNETI E FOGLIO DI CARTA Al laboratorio scientifico tecnologico abbiamo sperimentato le seguenti affermazioni: • La calamita è attiva solo ai suoi poli (Polo Nord e Polo Sud) e lo spazio intermedio non partecipa al fenomeno ed è detto linea neutra. • Il fenomeno del magnetismo si manifesta attraverso una forza detta forza magnetica, capace di spostare oggetti da una certa distanza. Un punto materiale è attratto dal magnete se giace su un linea di campo dello spettro magnetico. • Poli dello stesso tipo si respingono mentre poli di tipo opposto si attraggono. ESPERIMENTO Su queste affermazioni abbiamo svolto il seguente esperimento: abbiamo sparso della limatura di ferro su un foglio di carta. Abbiamo preso due magneti. Abbiamo mantenuto il foglio poi abbiamo disposto le calamite sotto il foglio, una che attirava la limatura grazie al polo nord e l’altra che la attirava con il polo sud. Abbiamo provato ad avvicinare le due parti e abbiamo osservato che le linee di campo uscenti dai due poli opposti (rese visibili dalla limatura di ferro) convergevano. Ciò dimostra che polo nord e polo sud si attraggono. Successivamente abbiamo girato una delle calamite e abbiamo potuto costatare che le linee di campo uscenti dai due poli nord divergevano (limatura pettinata dal centro verso l’esterno). Relazione su elettrizzazione Classe: III B Alunni: Alessia Amicone e Sara Amicone. Esercitazione Nº 1 Oggetto: proprietà dell’elettrizzazione Strumenti ed apparecchi usati: macchina di Rutford e elettrometro. RELAZIONE: L’elettrizzazione è un fenomeno fisico che avviene in 3 modi: 1) L’elettrizzazione per strofinio avviene o con gli isolanti o con i conduttori che devono essere però isolati. In base al materiale che elettrizziamo possiamo avere cariche elettrice positive o negative. Le cariche elettriche con segno opposto si attraggono, mentre quelle dello stesso segno si respingono. 2) Un altro modo per elettrizzare un corpo è l’elettrizzazione per contatto, che consiste nel mettere a contatto un corpo già elettricamente carico con uno neutro da elettrizzare. Quest’ ultimo si caricherà dello stesso segno e manterrà l’elettrizzazione per contatto che è permanente. 3) Al contrario l’elettrizzazione per induzione è momentanea e consiste in uno spostamento di particelle nell’estremità del corpo. ESPERIMENTO Al laboratorio del Liceo scientifico tecnologico, abbiamo usato l'elettroscopio o elettrometro, uno strumento che permette di riconoscere se un corpo è carico elettricamente, senza però quantificarne la carica elettrica. Si tratta di un rivelatore di carica: ha due foglie nel suo interno che se si caricano dello stesso segno, si respingono. L'apparecchio fu messo a punto da Alessandro Volta verso il 1780. L’abbiamo collegato con la macchina di Wimshurst. Quando abbiamo collegato uno dei due elettrodi della macchina all’elettroscopio, e messa in funzione la macchina elettrostatica, le foglioline si sono caricate dello stesso segno. Per tal motivo si sono allontanate l’una dall’altra più che potevano. La conclusione è che se due corpi si elettrizzano dello stesso segno si respingono. I circuiti elettrici Classe: III B Alunni: Alessia Amicone e Sara Amicone. Esercitazione Nº 2 Oggetto: funzionamento di un circuito elettrico Strumenti ed apparecchi usati: generatore di corrente elettrica, fili conduttori e utilizzatore RELAZIONE Al laboratorio abbiamo osservato il funzionamento di un generatore che , attraverso i fili conduttori , viene sfruttato da un apparecchio utilizzatore , nel nostro caso, un motorino elettrico. Abbiamo costruito e poi chiuso il circuito, permettendo il passaggio della corrente elettrica. Abbiamo constatato che il motorino elettrico è entrato in funzione.