L’infermiere, per sua formazione, oltre che a conoscere la malattia, conoscere le terapie e sapere educare alla salute è preparato a creare solide relazioni umane, non solo con i pazienti ma anche con le loro famiglie e con tutte le figure professionali che ruotano intorno. I TUMORI CHE COSA E’ UN TUMORE ? Si dice che un tumore è un insieme di cellule che: • Crescono velocemente • Hanno perso il controllo • Sono indifferenziate tuttavia Le cellule tumorali possono anche: • Crescere più lentamente di quelle normali • Differenziarsi • Rispettare un alterato programma di crescita CHE COSA E’ UN TUMORE ? Una massa di cellule con alterato corredo genetico che permette ad esse di crescere in spazi e tempi diversi rispetto alle cellule normali COLTURE CELLULARI 1. 2. 3. 4. 5. Prelievo di cellule da un campione Dissezione meccanica Trattamento con tripsina Aggiunta di terreno di coltura Piastramento COLTURA PRIMARIA COLTURA SECONDARIA COLTURE CELLULARI Le cellule di mammifero crescono a 37°C, sature di umidità, in un mezzo tamponato a pH~7.3 Il pH viene monitorato aggiungendo un indicatore al mezzo di coltura, quale il rosso fenolo (giallo a pH acido, rosso-viola a pH alti). La composizione dei mezzi di coltura prevede: • Sali inorganici • Glucosio, glutammina • Aminoacidi essenziali • Vitamine • Siero fetale bovino COLTURE CELLULARI Al fine di mantenere la sterilità per la coltura cellulare il laboratorio di biologia cellulare deve essere esclusivo, ed è necessario lavorare sotto cappe a flusso laminare verticale, alle quali vanno sostituiti periodicamente i filtri Gli incubatori a CO2 sono strumenti fondamentali per i laboratori che si occupano di colture di cellule animali. Le piastre di coltura devono rimanere leggermente aperte in modo da consentire la diffusione di CO2 e permettere la formazione di bicarbonato, sistema tampone molto comune per le colture tissutali. CARATTERISTICHE DELLE CELLULE TUMORALI 1. CAMBIO MORFOLOGICO • Pleomorfismo • Anomalie morfologiche nucleari • Perdita della polarità 2. PERDITA DELL’INIBIZIONE DA CONTATTO Raggiunta la confluenza le cellule continuano a crescere su più strati 3. CAPACITA’ DI CRESCERE IN TERRENI SEMISOLIDI Le cellule tumorali sono in grado di crescere in terreni gelatinosi in cui al terreno liquido viene aggiunto agarosio 4. CAMBIO DI PROGRAMMAZIONE GENICA Nelle cellule tumorali il programma genetico è spesso alterato Cellule normali Cellule trasformate 5. ALTERAZIONI CROMOSOMICHE Le cellule trasformate presentano alterazioni cromosomiche CASUALI Non sono la cuusa del tumore ma conseguenti alle alterazioni del processo di mitosi delle cellule tumorali SPECIFICHE Correlate all’insorgenza del tumore 6. PRODUZIONE DI ENZIMI PROTEOLITICI Tali enzimi rendono le cellule trasformate in grado di invadere altri distretti tissutali 7. CAMBIAMENTO DELLA SIERODIPENDENZA Le cellule trasformate non hanno specifiche esigenze nutritive • Bassa percentuale di siero • Indipendenza da fattori di crescita specifici 8. PRODUZIONE DI FATTORI DI CRESCITA Ciò concorre a ridurre la siero-dipendenza 9. ALTERAZIONE DEGLI Ag DI MEMBRANA Ciò rende il tumore capace di sfuggire al sistema immunitario 10. AUMENTO DELLA CAPACITA’ DI CAPTAZIONE DI AA E GLUCIDI Ciò favorisce la crescita delle cellule trasformate • WILLIS: “una neoplasia è una massa anomala di tessuto la cui crescita eccessiva è scoordinata rispetto a quella del tessuto normale e persiste nella sua eccessività anche dopo la cessazione degli stimoli che l’hanno provocata” • MAJNO: Un tumore è una crescita afinalistica (non sono di alcuna finalità per l’ospite) di tessuto che tende ad essere atipica (la architettura tissutale e le singole cellule presentano anomalie strutturali e funzionali), autonoma (tendono a sfuggire ai controlli che regolano la crescita) e aggressiva (invadono l’ospite) • Autonomia relativa (nutrimento, supporto vascolare, supporto ormonale) LA STORIA NATURALE DEL TUMORE STADI DI SVILUPPO DEI TUMORI CLASSIFICAZIONE DEI TUMORI Cellule tumorali metastatiche CLASSIFICAZIONE DEI TUMORI Un tumore può nascere da diversi tipi di cellule: PAPILLOMA (epitelio di rivestimento) BENIGNO ADENOMA (epitelio ghiandolare) CELLULE EPITELIALI MALIGNO CARCINOMA BENIGNO FIBROMA MALIGNO SARCOMA CELLULE MESENCHIMALI CLASSIFICAZIONE IN BASE AL COMPORTAMENTO BIOLOGICO-CRITERIO PROGNOSTICO TUMORI BENIGNI sono identificabili dal suffisso “OMA”: il suffisso oma è preceduto dal riferimento alla cellula o al tessuto di origine (eccezioni: epatoma, melanoma, linfoma, seminoma altamente maligni!!!). TUMORI MALIGNI sono per lo più CARCINOMI (tumori epiteliali) o SARCOMI (tumori mesenchimali): la parola (o il suffisso) carcinoma o sarcoma è preceduto dal riferimento alla cellula o al tessuto di origine. TUMORI EPITELIALI (80%) Tessuto di origine Benigno maligno Epitelio di rivestimento polipo Papilloma Verruca Epiteliomi o carcinomi Epitelio ghiandolare Adenomi adenocarcinomi Figura 19.3 - Disegno schematico illustrante alcune caratteristiche che contraddistinguono l'aspetto microscopico di alcuni tumori epiteliali e l'aspetto macroscopico di quelliamaligni. Polipo: tumore forma di clava che origina –o ciondola- da una superficie attaccato ad uno stelo. Papilloma: escrescenza su una superficie epiteliale che presenta lunghe e sottili digitazioni –papille Papilloma ha superficie maggiore a parità di volume > si replica in modo più attivo > progressione più frequente Dal volume: Pontieri “Patologia Generale” Piccin Nuova Libraria S.p.A. TUMORI MESENCHIMALI Tessuto di origine Benigno maligno Connettivo fibroso adulto Fibroma fibrosarcoma Connettivo fibroso embrionale Mixoma mixosarcoma Connettivo cartilagineo Condroma condrosarcoma Connettivo osseo Osteoma osteosarcoma Connettivo adiposo Lipoma liposarcoma Tessuto muscolare liscio Leiomioma leiomiosarcoma Tessuto muscolare striato rabdomioma rabdomiosarcoma Tessuto vascolare Angioma angiosarcoma EMATOPOIESI TUMORI EMOLINFOPOEITICI Leucemie: prendono origine dalle cellule staminali del midollo osseo. Nelle leucemie si ha: -proliferazione abnorme della progenie della cellula trasformata -blocco differenziativo- mancanza cellule mature Leucemie linfoidi: derivano precursori di linfociti T o B dalla trasformazione neoplastica di Leucemia linfoblastica acuta: (infanzia) il midollo è sopraffatto dalla presenza (dovuta alla rapida proliferazione) di cellule immature della serie linfoide che si riversano nel sangue circolante. La principale conseguenza clinica della malattia è la distruzione del tessuto emopoietico normale con conseguente anemia e distruzione dei neutrofili e delle piastrine che predispongono ad inguaribili infezioni e a gravi alterazioni dell’emostasi. “LIMITI” DI QUESTO TIPO DI CLASSIFICAZIONE 1) Assenza di regola precisa nella nomenclatura: Melanoma (melanocarcinoma) 2) Assenza di informazioni sulla fase del tumore quindi sulla prognosi: Angioma del fegato spesso scoperto a livello di autopsia; angioma nella cute del neonato possono evolvere in tumefazioni orribili e poi regredire o sparire; altri persistono e sono molto difficili da trattare Papilloma tumore benigno (lo sono quelli cutanei). A livello della laringe cresce molto rapidamente (può uccidere per soffocamento). A livello della vescica è spesso maligno (recidivano dopo asportazione, trasformazione maligna). Adenocarcinoma tumore maligno; se avviene a livello della prostata il pz può vivere per anni; nel pancreas, morte del pz entro 3 mesi dalla diagnosi. LA GRADAZIONE (GRADING) Identificazione del grado di malignità di un tumore rilevabile all’esame istologico sulla base di atipie citologiche delle cellule tumorali, che sono indici del grado di differenziazione. La gradazione rappresenta un giudizio diagnostico, e anche prognostico, di gravità che va combinato con altri (TNM, etc) Grado I tumori costituiti da cellule ben differenziate Grado II tumori costituiti da cellule con differenziazione di medio grado Grado III tumori costituiti da cellule indifferenziate Grado IV definibile tumori costituiti da cellule il cui grado di differenziazione non è LA STADIAZIONE (TNM) Prende in considerazione l’entità della diffusione del tumore in termini di invasività nei tessuti vicini, invasione dei linfonodi e di formazione di metastasi. In particolare: 1) dimensioni del tumore primario in cm (T =tumore) T1-T4 2) Stato dei linfonodi regionali (N = linfonodo) N0-N3 3) Assenza o presenza di metastasi (M = metastasi) M0/M1 METODOLOGIE DIAGNOSTICHE DEI TUMORI La diagnosi clinica di un tumore deriva dal risultato di numerose indagini effettuate su materiale bioptico e/o operatorio mediante: Citodiagnostica Istochimica immunoistochimica (marcatori tumorali, p53 mutata) Citofluorimetria (contenuto di DNA-aneuploidia-, marcatori di superficie) Biologia molecolare (presenza di virus-EBV, HBV, HPV) ibridazione in situ PCR EPIDEMIOLOGIA DEI TUMORI TUMORI Costituiscono la seconda causa di morte (26%) dopo la malattie cardiovascolari. Variabilità dei tumori: nell’uomo sono presenti circa 200 tipi cellulari e moltissimi sono i geni (oncogeni o onco-soppressori) che possono essere alterati (600 tipi di tumori diversi). Oggi è noto che in generale i tumori sono dovuti a geni che si esprimono in modo abnorme (oncogeni) e a geni che non si esprimono più (oncosoppressori) “Non si possono fare generalizzazioni sui tumori”. Epidemiologia dei tumori Lo studio della distribuzione delle varie forme di tumore nelle diverse (etnie, età, abitudini) popolazioni è utile per mettere in relazione particolari condizioni ambientali, razziali (ereditarie) e culturali con l’insorgenza di neoplasie maligne. Si possono inoltre avere informazioni sulla eziologia (cause). Il cancro è la seconda causa di morte nei paesi occidentali (22,3 %). Epidemiologia dei tumori Epidemiologia dei tumori Ruolo del sesso: Incidenza e mortalità riferita alla sede e al sesso dei tumori più frequenti Epidemiologia dei tumori Andamento nel tempo:I tassi di mortalità si sono modificati nel corso degli anni. Epidemiologia dei tumori Fattori geografici ed ambientali: carcinoma dello stomaco EPIDEMIOLOGIA DEI TUMORI Abitudini di vita: • Tumori delle vie respiratorie (fumo) • Cancro esofageo (fumo+alcol) EPIDEMIOLOGIA DEI TUMORI Ruolo dell’età: in generale i tumori aumentano con l’aumentare dell’età. Alcuni tumori tuttavia sono caratteristici di una fascia di età. La maggior parte dei carcinomi si manifesta in età avanzata. Leucemia acuta e tumori cerebrali (neuroblastoma) sono “frequenti” nell’infanzia EPIDEMIOLOGIA DEI TUMORI Ruolo dell’attività lavorativa Il 65 % della mortalità per tumori è attribuibile a cause ambientali, in teoria eliminabili (abitudini dietetiche, abitudini sociali, fumo di sigaretta-30%-, esposizione a sostanze tossiche derivate dall’industria) - Infiammazione Recenti ricerche confermano come la nutrizione possa influenzare i fenomeni infiammatori infatti diete ricche di grassi, carboidrati, alcol e povere di fibre ed omega3 aumentano i processi infiammatori dell’organismo I processi infiammatori sono direttamente coinvolti nello sviluppo delle neoplasie. Fortunatamente oltre ad infiammazione, stress ossidativi e radicali liberi nel cibo sono presenti numerosi principi protettivi, le sostanze antiossidanti,che neutralizzano l’azione delle sostanze cancerogene. I principali antiossidanti sono i Polifenoli contenuti in uva e vino olive e olio extravergine da oliva The, cioccolato nero fondente Ravanello, cavolfiore, broccoli, barbabietola, cavolo pomodori aglio Gli oncogeni I geni implicati nello sviluppo di tumori identificati finora sono circa 100 La trasformazione dipende dall’equilibrio fra Oncogéni ed Oncosoppressori ANTI-ONCOGENI ONCOGENI Trasformazione neoplastica Definizione di Oncogene GENI CHE IN MANIERA DOMINANTE PROMUOVONO LA CRESCITA CELLULARE E LA TRASFORMAZIONE Gli oncogeni di regola derivano dai Proto-oncogeni, geni cellulari che promuovono i normali processi di crescita e di differenziamento Proto-oncogèni & Oncogèni I geni cellulari normali sono definiti proto-oncogèni per distinguerli dalle rispettive controparti costitutivamente attive, definiti oncogèni. I proto-oncogèni sono geni cellulari normali che regolano processi quali crescita, apoptosi e differenziamento Gli oncogèni sono geni derivati dai proto-oncogèni per mutazione e che promuovono lo sviluppo di tumori Cellula normale Cellula tumorale Mutazioni Proto-oncogèni Stimoli mitogenici Stimoli antimitogenici Contatto tra cellule Fattori di crescita Adesione alla matrice Assenza di fattori di crescita Assenza di adesione alla matrice extracellulare extracellulare Oncogèni Proliferazione indipendente da stimoli esterni L’ epidemiologia suggerisce che sono necessari 3-7 eventi per lo sviluppo di un tumore Se una singola mutazione potesse causare il cancro, allora l’incidenza del cancro sarebbe indipendente dall’età. Il modello di cancerogenesi multistadio del colon p53 SMAD4 Demetilazione K-ras APC Mucosa normale Iperplasia Displasia Carcinoma in situ Carcinoma invasivo Mutazione dei geni ras nei tumori umani Organo Istotipo Frequenza (%) Tipo Pancreas Carcinoma 90 K- Colon Adenoma Carcinoma 50 50 KK- Polmone Adenocarcinoma 30 K- Tiroide Ad Follicolare Ca follicolare Ca Papillifero 40 Ha-, K-, nHa-, K-, n- MDS AML CML ALL 30 30 10 10 Leucociti Linfociti <5 50 nnnn- Stimolo Mitogenico Recettore di membrana Trasduzione del segnale dalla membrana al citoplasma e dal citoplasma al nucleo Replicazione cellulare Regolazione dell’espressione delle molecole del ciclo di divisione cellulare Innesco del ciclo di divisione cellulare Fattori di crescita Membrana citoplasmatica Recettori di fattori di crescita Proteine trasduttrici del segnale Nucleo Fattori trascrizionali Proteine del ciclo cellulare Ciclo di divisione cellulare I GENI ONCOSOPPRESSORI GENI ONCOSOPPRESSORI • Geni la cui mancata attività all’interno della cellula favorisce la crescita tumorale. • L’alterazione nella struttura o nell'espressione di questi geni (inattivazione) se è a carico di entrambi gli alleli determina perdita di funzione e fenotipo tumorale. L’ EPIDEMIOLOGIA SUGGERISCE CHE SONO NECESSARI 3-7 EVENTI PER LO SVILUPPO DI UN TUMORE Se una singola mutazione potesse causare il cancro, allora l’incidenza del cancro sarebbe indipendente dall’età. IL MODELLO DI CANCEROGENESI MULTISTADIO DEL COLON p53 SMAD4 Demetilazione K-ras APC Mucosa normale Iperplasia Displasia Carcinoma in situ Carcinoma invasivo LE CELLULE TRASFORMATE HANNO ACCUMULATO NUMEROSI VANTAGGI Insensitivity to Anti-growth Signals Self-sufficiency in Growth Signals Cancer Limitless Replicative Potential Evading Apoptosis Sustained Angiogenesis Tissue Invasion and Metastasis