sport, per vincere - Centro Ottico Maffioletti S. R. L.

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Ottica & scienza >
A cura di SILVIO MAFFIOLETTI
SPORT, PER VINCERE
serve anche vedere bene
lo dell’atleta
nell’agonismo
re ed elaborare
e informazioni
perfette”
L
a pratica sportiva, che ha avuto una vera e propria esplosione di
adepti negli ultimi 20 anni, può essere amatoriale oppure agonistica (vedi figura 1).
La pratica sportiva amatoriale è puro divertimento: ci fa tornare bambini. Chi pratica sport a livello amatoriale fa proprio il motto di Pierre de
Coubertin: ‘L’importante non è vincere, ma partecipare per poter vincere’. Puro divertimento; lo sport così inteso cos’altro deve fare, se non
divertire?
La pratica sportiva agonistica è invece lotta, tensione a migliorarsi: ci spinge a dare il meglio di noi stessi. Chi pratica
sport a livello agonistico fa proprio il motto di Enzo Ferrari: ‘Il secondo è il primo dei perdenti’. Lotta, tensione a migliorarsi,
determinazione
e
dedizione:
a livello agonistico lo sport è
l’espressione del meglio che
la macchina umana può compiere in destrezza, velocità, resistenza, precisione, forza e potenza
(Bellotti, Matteucci, 1999). E le recenti
Olimpiadi di Pechino ci hanno mostrato l’eccellenza di tutte queste caratteristiche.
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visiva e la stabilità della visione binoculare (ovvero le abilità visive tradizionalmente indagate nel corso dell’esame optometrico di base) non sono le
uniche da tenere in considerazione.
Altre abilità (percezione periferica,
motilità oculare, coordinazione occhio-mano-piede, velocita di messa
a fuoco e percezione della profondità)
sono rilevanti e sovente determinanti nell’attività sportiva: in alcuni sport
Figura 1 – L’attività sportiva in Italia. Dati Istat, 2006.
sono essenziali gli aspetti legati alla
Nel mondo dello sport agonistico gli atleti cercano
percezione della profondità (motociclismo, auto-
costantemente (in modo lecito e a volte, purtroppo,
mobilismo), in altri è decisiva la coordinazione oc-
in modo illecito) di migliorare la propria prestazione.
chio-mano (baseball, tiro, basket, volley, golf), in altri
Spesso però, in questa tensione verso l’eccellenza,
ancora (calcio) è cruciale la coordinazione occhio-
trascurano l’aspetto visivo e le sue implicazioni nel-
piede (Roncagli, 1990).
l’attività sportiva. La visione è importante nello sport.
Proprio perché il cervello acquisisce la maggior
Durante l’attività sportiva l’atleta compie velocemen-
quantità di informazioni dal sistema visivo, perfezio-
te e in modo coordinato varie e complesse azioni,
nare le proprie abilità visive raffina e velocizza l’ela-
riadeguando in continuazione i propri comporta-
borazione dei dati in entrata migliorando la rispo-
menti neuro-muscolari. Sono gli occhi a guidare il
sta neuro-motoria e di conseguenza la prestazione
corpo, fornendo al cervello la maggior parte delle
sportiva. La valorizzazione del ruolo della funzione
informazioni che fanno da substrato alle specifiche azioni effettuate
con le braccia, le gambe, il capo
e il busto (Ruggeri, Ciriello, 2005),
azioni che vengono programmate per mezzo delle informazioni
raccolte dalle varie afferenze (visiva, tattile, uditiva, propriocettiva) e
quindi realizzate dalle aree premotoria e motoria (vedi figura 2).
Figura 2 – Suddivisione funzionale delle aree corticali. Tratta da Aa. Vv.,
Pur essendo importanti, l’acuità 2002.
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visiva può essere perseguita mediante un allenamento specifico, finalizzato al miglioramento della
prestazione sportiva complessiva dell’atleta; i programmi mirati alla costruzione di atleti più veloci ed
efficienti dovrebbero tenerne conto, per permettere loro di raggiungere migliori prestazioni sportive
complessive. La verifica visiva di un atleta non può
quindi limitarsi a un esame effettuato in condizioni
statiche ma, dopo aver verificato l’eventuale presenza di ametropie (da compensare con lenti oftalmiche o con lenti a contatto), prenderà in considerazione anche l’efficienza visiva (mediante specifici
test visivi) e prevederà un allenamento finalizzato a
questi inconvenienti vengono minimizzati o eliminati
migliorare le prestazioni visive e sportive dell’atleta
usando le lenti a contatto (Abati, Montani, 1995).
(Colosini et al., 2007).
L’utilizzo di sistemi appropriati di protezione durante
Le tecniche di analisi e trattamento delle abilità visi-
l’attività sportiva è fondamentale per la salvaguardia
ve in ambito sportivo sono state introdotte in Italia da
dell’integrità oculare. Accanto ai numerosi benefici,
Vittorio Roncagli che, nel 1989, ha aperto a Cervia
la pratica sportiva può produrre infatti anche signifi-
l’Accademia Europea di Sports Vision. Negli anni
cativi danni all’occhio, che si suddividono in danni di
successivi altri optometristi italiani hanno seguito la
natura meccanica e danni da radiazione.
strada aperta dall’optometrista romagnolo e si sono
I danni di natura meccanica sono di tre categorie:
dedicati alla valutazione visiva degli atleti per con-
quelli associati a cadute violente (frequenti in sport
durli, mediante tecniche appropriate, all’apice del
come sci e ciclismo), quelli associati a sport come
rendimento.
calcio, basket, rugby e altri sport che inducono con-
La pratica sportiva richiede la protezione degli occhi
tatto fisico tra i giocatori, infine quelli causati dagli
e inoltre, in caso di atleti ametropi, la necessità di
strumenti di gioco (come nel baseball, nel tennis e
portare una compensazione adeguata. Le lenti a
nell’hockey). Ogni anno centinaia di atleti riportano
contatto sono la miglior soluzione per compensare
significativi danni oculari nell’esercizio dell’attività
le ametropie nel corso della pratica sportiva. Alcu-
sportiva. La maggior parte avrebbe potuto essere
ne situazioni divengono infatti problematiche con gli
evitata semplicemente indossando sistemi protettivi
occhiali: c’è il rischio di perderli o di romperli duran-
per l’occhio, in grado di resistere a traumi e a corpi
te le fasi di gioco, tendono a deformarsi nel tempo a
contundenti (Colosini et al., 2007). I sistemi protettivi
causa degli urti e del calore, le lenti si possono ap-
per l’occhio sono di vario tipo: maschere o schermi,
pannare, la montatura restringe il campo visivo. Tutti
occhiali di sicurezza, montature con lenti a curva-
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tura accentuata. Sono dispositivi di protezione indi-
che un paio di occhiali da sole sia di buona qualità.
spensabili, che debbono limitare il meno possibile il
Occorre scegliere una montatura adeguata al pro-
campo visivo periferico e possedere caratteristiche
prio volto e non accontentarsi dell’estetica, ma pun-
adatte allo sport praticato.
tare a modelli appositamente studiati per l’attività
I danni da radiazione derivano dalla prolungata
sportiva in cui siano montati filtri o lenti filtranti di
esposizione alla luce solare e sono associati a di-
qualità.
scipline sportive come sci, vela, alpinismo, ciclismo
L’aspetto visivo, pur importante, è soltanto uno tra
e altri sport che si svolgono in condizioni ambientali
quelli implicati nello sport; al raggiungimento di una
con quantità elevate di radiazioni ultraviolette (UV) e
prestazione sportiva elevata concorrono la predi-
infrarosse (IR), nocive per l’occhio (Rossetti, Ghel-
sposizione anatomo-fisiologica di un soggetto verso
ler, 2003). Gli occhiali da sole con filtri o lenti filtranti
un determinato sport, le sue motivazioni psicologi-
di qualità sono il miglior mezzo per proteggere gli
che, la qualità e la regolarità dell’allenamento fisi-
occhi dai danni indotti dalla luce solare.
co. Proteggere gli occhi dell’atleta, compensarne le
I quattro requisiti che caratterizzano i filtri di qualità
ametropie, allenare le sue abilità visive e migliorar-
sono: la capacità di eliminare i raggi UV, di ridurre
ne la qualità è un’aspetto importante e qualificante,
in modo significativo la trasmissione dei raggi IR, di
ma non trasforma necessariamente un atleta in un
ridurre in maniera opportuna l’intensità della radia-
campione.
zione visibile e infine di
non alterare l’equi-
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