Le quattro giornate di Napoli: raccontare la storia della Resistenza. La scena si apre nel 29 settembre 1953, tre sedie e una corda da panni (da cui penzolano pochi strumenti da cambio scena), suggeriscono che la vicenda della Resistenza napoletana sarà raccontata con le tecniche del flashback e del flashforward. Gli occhi dell’interprete, Maddalena Stornaiuolo, brillano nel riflesso di uno scialle rosso, simbolo del sangue e della passione della partigiana Maddalena Cerasuolo detta “Lenuccia”. Quando il destino è già nel nome. Aniello Mallardo amabile e versatile, canticchia la canzone “Fischia il vento urla la bufera, scarpe rotte e pur bisogna andar a conquistare la rossa primavera dove sorge il sol dell’avvenir “ Lo spunto di partenza è semplice ed efficace, dieci anni dopo “le quattro giornante di Napoli”, Lenuccia osserva un bambino intento a giocare alla guerra: “ tu eri nu muccusiello e come tutti e criature -pazziavi – a fare ‘a guerra”. In un’acustica non ottimale, e tra qualche problema tecnico agli effetti audio, lo spettacolo, ben rodato, vede in scena due soli attori, ma tanta vita. Umili, energici e preparati, rappresentano Vodisca Teatro e la sua squadra, nella trepidazione delle tre repliche, del 27-28 e 29settembre 2013, proposte proprio nel quartiere dell’eroina a cui è dedicato la rappresentazione“Lenuccia. Una partigiana del sud” Forse gli spiriti di tanti partigiani, e quello della stessa Lenuccia hanno sostenuto e approvato che fossero proprio loro ad inaugurare l’apertura del Nuovo Teatro Sanità con la rassegna “Nuove Resistenze”. La tenuta dei personaggi dimostra che si può(e si deve)raccontare il senso di disorientamento provato dagli italiani quando, a seguito dello sbarco anglo- americano nell’estate del 1943 nel Sud Italia, il paese precipitò nel caos: “ Comme? Mo nun stamm cchiù coi tedeschi ma con gli Inglesi-americani?!” I nazisti, per reazione, occuparono molte città, punendo duramente i tentativi di resistenza, ma Napoli riuscì a cacciarli:“Napulità nun vi annascunnite, ‘sti muorti ve chiamano!” Come attore e regista, Aniello Mallardo sa dare leggerezza agli eventi senza sminuirli, sa dire “della gente che si affacciava dalle finestre e buttava i mobili in testa ai tedeschi” che volevano rubare gli uomini e la città, sa diventare Gennarino che a dodici anni venne ucciso da una granata, mentre a lei, a Lenuccia, non importava che“a guerra nun è cosa e femmina”. Si può essere ironici e raccontare la disperazione attraverso la determinazione di chi è disposto a costruire bombe Molotov, di chi aguzza l’ingegno. Così Totore, il fratello di Lenuccia, si finge lebbroso per sfuggire al reclutamento tedesco. Ma la claustrofobia dei rifugi sotterranei, e l’angoscia di una pioggia di bombe , tocca lo stesso la platea, a volte indecisa se ridere o tacere. Sembra di vederli tutti, quegli uomini che vanno al rifugio per la prima volta “come fosse ‘na scampagnata”, i due innamorati freschi sposi speranzosi che “tanto prima o poi a guerra addà fernì”, e gli armadi con il solo vestito di chi soffre la fame. Si vedono, perché sono negli occhi dei due attori e nella mente di chi ha lavorato e continua a credere in questo progetto che proseguirà la sua tournée a Belluno (23 e 24 ottobre), a Livorno (17 novembre), a Vercelli (24 novembre), ancora a Napoli (16 gennaio) ed a Caserta(3 e 4 Maggio). Esposta nel centro del palco, così come lo fu durante le sue battaglie sotto il ponte della sanità, che a Napoli si chiama proprio “Ponte Maddalena Cerasuolo”, corpo e cuore delle due Maddalena, di fronte ad un soldato nemico sanno perdonare in nome di un’umanità che ci accomuna: “Tu, da solo, tremi come noi e magari stai pensando a mamma toja”. Non tragga in inganno la considerazione, assistiamo, infatti, ad uno spettacolo senza pietismi, diretto in maniera impeccabile, e interpretato con coscienza storica e carica umana tale che va ben oltre il racconto di un popolo che difende la sua città (come, a dire il vero, raramente ha saputo fare nella sua storia). Le ferite che restano dieci anni dopo, appartengono a tutte le donne che non hanno saputo spiegare ai loro figli cosa sia la guerra; ma quelle che restano oggi, 70 anni dopo,sono una macchia indelebile per chi è cosciente che “a guerra nun guarda in faccia a nisciuno” come ancora accade nei conflitti contemporanei. “ Lenù che è la guerra? Quando si muore? Quando si diventa vecchi? Ed io sono vecchia?”. Anita Laudando STAGIONE 2013-2014 TRIESTE Inizio prevendite al Teatro Bobbio Continua la Campagna Abbonamenti alla Contrada. Sono aperte da oggi al Teatro Bobbio e al Ticket Point le prenotazioni e le prevendite per gli spettacoli “Rossi” in cartellone. La stagione sarà aperta da “Due paia di calze di seta di Vienna”, che sarà in scena dal 18 ottobre. A seguire “Vite Private” di Coward, coprodotto da One More Time Productions e La Contrada. Per il “Prigioniero della Seconda Strada”, la nuova produzione della Contrada, sono previste anche delle repliche straordinarie nei giorni del 24,25 e 26 gennaio. Gli altri spettacoli in prevendita da oggi sono “Elephant man”, “Finchè morte non vi separi”, “L’impresario delle Smirne” e “Boeing Boeing”. Fervono intanto i lavori e le prove per il nuovo allestimento di “Due paia di calze di seta di Vienna” con Ariella Reggio. Ad affiancare la Reggio in questa straordinaria avventura non ci sarà, come precedentemente annunciato, Gianfranco Saletta, ma Fulvio Falzarano che si appresta ad intraprendere questa nuova avventura con entusiasmo insieme a Massimiliano Borghesi, Adriano Giraldi, Maria Grazia Plos, Marzia Postogna, Maurizio Zacchigna e Laura Antonimi diretti da Francesco Macedonio. Lo spettacolo, scritto da Lino Carpinteri e Mariano Faraguna nel 1986 sarà in scena fino a fine mese con delle repliche straordinarie fuori abbonamento il 25,26,27,29,30 e 31 ottobre. QUESTIONE FAME/MALNUTRIZIONE, LO SCANDALO ALIMENTARE DELLO SPRECO Nella giornata in cui esce il rapporto annuale sullo Stato dell’insicurezza nel mondo (“The State of Food insecurity in the world – Sofi 2013”), emerge come la lotta allo spreco alimentare sia l’obiettivo davvero strategico per affrontare in modo organico la questione ormai indifferibile della fame e della malnutrizione. «La fame cronica non colpisce solo i Paesi in via di sviluppo – commenta Andrea Segrè, presidente di Last Minute Market e promotore della campagna “Un anno contro lo spreco” – È vero che, come riporta il rapporto diffuso oggi, il numero di affamati è leggermente diminuito rispetto alla rilevazione precedente: ventisei milioni di persone affamate in meno non sono poche, ma ne restano ben 842 milioni, ovvero una persona su 8 al mondo soffre di fame cronica e non ha abbastanza cibo per condurre una vita sana e attiva. Ma la questione è soprattutto un’altra – sottolinea Segrè – e cioè che la popolazione malnutrita si estende nei paesi cosiddetti sviluppati, complice la crisi economica. La fame è ovunque. Di fronte a questi numeri, e un calo complessivo di qualche milione non è molto consolatorio, è davvero uno scandalo che – come emerge sempre da un rapporto FAO presentato la scorsa settimana, oltre un terzo della produzione agroalimentare mondiale si perda e si sprechi. È dalla riduzione degli sprechi che il sistema agroalimentare mondiale deve (ri)partire. Inutile produrre di più, per una popolazione mondiale peraltro in crescita, se poi il cibo non è disponibile per tutti e una parte così rilevante viene persa … Per questo la campagna Un anno contro lo spreco ha agito sul Parlamento europeo così come su centinaia di sindaci italiani per avviare, con Carta Sprecoi Zero, un sistema operativo di buone pratiche sul territorio. E per questo l’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market ed Swg hanno verificato con un sondaggio che gli italiani chiedono informazione adeguata per scendere in campo nella lotta contro lo spreco alimentare: a partire dalle abitudini personali e da un circolo virtuoso che potrebbe finalmente innescarsi fra il carrello del supermercato e il frigorifero di casa». Già, perché è lo spreco domestico che soprattutto incide sulla quota annuale del cibo sprecato secondo rilevazioni di Waste Watcher, il primo Osservatorio permanente sullo spreco attivato da Last Minute Market e dall’Università di Bologna (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari – Dipartimento di Statistica) in collaborazione con Swg. Secondo l’ultima elaborazione di Waste Watcher, gli italiani sembrano pronti a scendere finalmente in campo contro lo spreco alimentare: il 78% degli intervistati si dichiara preoccupato del fenomeno e il 95% chiede da subito maggiori informazioni e indicazioni utili a ridurre lo spreco domestico. Tra i più desiderosi di informazioni i responsabili degli acquisti e della gestione della spesa e delle scorte di cibo. «I dati – aggiunge Segrè – per il nostro Paese sono choccanti, e lo testimoniano rilevazioni aggiornate del nostro Osservatorio Waste Watcher: lo spreco alimentare rappresenta addirittura l’1,19% del pil (circa 18,5 miliardi riferiti al 2011). Una stima della quale «soltanto» lo 0,23% si colloca nella filiera di produzione (agricoltura), trasformazione (industria alimentare), distribuzione (grande e piccola) e ristorazione (collettiva), mentre il resto è tutto a livello domestico e rappresenta lo 0,96% del Pil. Dobbiamo ridurre l’eccesso, il surplus, il ‘troppo’, e far crescere l’ “eco”, la “casa grande” – ecologia, natura – e quella “piccola” – uomo, economia – per ritrovare una società fatta di uomini che, nella riduzione al minimo assoluto dello spreco, dell’eccedenza, dell’inutile, vive per durare nel tempo, rinnovandosi continuamente». Nella giornata in cui esce il rapporto annuale sullo Stato dell’insicurezza nel mondo (“The State of Food insecurity in the world – Sofi 2013”), emerge come la lotta allo spreco alimentare sia l’obiettivo davvero strategico per affrontare in modo organico la questione ormai indifferibile della fame e della malnutrizione. «La fame cronica non colpisce solo i Paesi in via di sviluppo – commenta Andrea Segrè, presidente di Last Minute Market e promotore della campagna “Un anno contro lo spreco” – È vero che, come riporta il rapporto diffuso oggi, il numero di affamati è leggermente diminuito rispetto alla rilevazione precedente: ventisei milioni di persone affamate in meno non sono poche, ma ne restano ben 842 milioni, ovvero una persona su 8 al mondo soffre di fame cronica e non ha abbastanza cibo per condurre una vita sana e attiva. Ma la questione è soprattutto un’altra – sottolinea Segrè – e cioè che la popolazione malnutrita si estende nei paesi cosiddetti sviluppati, complice la crisi economica. La fame è ovunque. Di fronte a questi numeri, e un calo complessivo di qualche milione non è molto consolatorio, è davvero uno scandalo che – come emerge sempre da un rapporto FAO presentato la scorsa settimana, oltre un terzo della produzione agroalimentare mondiale si perda e si sprechi. È dalla riduzione degli sprechi che il sistema agroalimentare mondiale deve (ri)partire. Inutile produrre di più, per una popolazione mondiale peraltro in crescita, se poi il cibo non è disponibile per tutti e una parte così rilevante viene persa … Per questo la campagna Un anno contro lo spreco ha agito sul Parlamento europeo così come su centinaia di sindaci italiani per avviare, con Carta Sprecoi Zero, un sistema operativo di buone pratiche sul territorio. E per questo l’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market ed Swg hanno verificato con un sondaggio che gli italiani chiedono informazione adeguata per scendere in campo nella lotta contro lo spreco alimentare: a partire dalle abitudini personali e da un circolo virtuoso che potrebbe finalmente innescarsi fra il carrello del supermercato e il frigorifero di casa». Già, perché è lo spreco domestico che soprattutto incide sulla quota annuale del cibo sprecato secondo rilevazioni di Waste Watcher, il primo Osservatorio permanente sullo spreco attivato da Last Minute Market e dall’Università di Bologna (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari – Dipartimento di Statistica) in collaborazione con Swg. Secondo l’ultima elaborazione di Waste Watcher, gli italiani sembrano pronti a scendere finalmente in campo contro lo spreco alimentare: il 78% degli intervistati si dichiara preoccupato del fenomeno e il 95% chiede da subito maggiori informazioni e indicazioni utili a ridurre lo spreco domestico. Tra i più desiderosi di informazioni i responsabili degli acquisti e della gestione della spesa e delle scorte di cibo. «I dati – aggiunge Segrè – per il nostro Paese sono choccanti, e lo testimoniano rilevazioni aggiornate del nostro Osservatorio Waste Watcher: lo spreco alimentare rappresenta addirittura l’1,19% del pil (circa 18,5 miliardi riferiti al 2011). Una stima della quale «soltanto» lo 0,23% si colloca nella filiera di produzione (agricoltura), trasformazione (industria alimentare), distribuzione (grande e piccola) e ristorazione (collettiva), mentre il resto è tutto a livello domestico e rappresenta lo 0,96% del Pil. Dobbiamo ridurre l’eccesso, il surplus, il ‘troppo’, e far crescere l’ “eco”, la “casa grande” – ecologia, natura – e quella “piccola” – uomo, economia – per ritrovare una società fatta di uomini che, nella riduzione al minimo assoluto dello spreco, dell’eccedenza, dell’inutile, vive per durare nel tempo, rinnovandosi continuamente». “Grado media Giallo”: misteri e Festival al via giovedì 3 ottobre con l’ANTEPRIMA. Nell’auditorium Biagio Marin alle 21.00, Fonderia Mercury presenta: “AutoreVole: audiodrammi in teatro”, con “Il giardino di Gaia” di Massimo Carlotto adattamento e regia Sergio Ferrentino. Con: C. Spanò, A. M. Romano, M. Atzeni, D. Monachella, M. Pellegrini, D. Sansalone, E. Molos. Info: www.gradogiallo.it e Facebook: www.facebook.com/gradogiallo GRADO, 1 OTTOBRE – Si apre giovedì 3 ottobre con una succosa anteprima nel segno del radiodramma di qualità la VI edizione di Grado Giallo, il Festival letterario del thriller, poliziesco, noir, spy story, horror etc., in arrivo sull’Isola del Sole dal 4 al 6 ottobre, quest’anno dedicato al tema “Giallo e media. I generi del mistero e i mezzi di comunicazione”. A dare il la all’attesa rassegna sarà la Fonderia Mercury, che giovedì alle 21.00 presenta nell’Auditorium Biagio Marin per la serie “AutoreVole: audiodrammi in teatro”, l’opera “Il giardino di Gaia” di Massimo Carlotto, per l’adattamento e la regia di Sergio Ferrentino. Pochi autori si confrontano con i radiodrammi, storie concepite espressamente per l’oralità, narrate da suoni, parole e musiche che costruiscono un’immagine acustica. Ma alcune firme importanti, tra cui Lucarelli, Dazieri, Bajani, Corrias, Bucciarelli e Carlotto hanno raccolto la sfida di AutoreVole, il progetto crossmediale di Fonderia Mercury in cui la drammaturgia radiofonica passa in teatro ed esce sul web e in libreria: “on air, on stage, on line”. E così, durante l’allestimento de “Il giardino di Gaia”, gli spettatori, dotati di cuffie, vedranno gli attori muoversi in funzione del microfono e della parola, al servizio di un’unica dimensione, quella dell’ascolto. Fonderia Mercury, nata a Milano ad inizio 2011 per iniziativa di Sergio Ferrentino, autore, conduttore e regista radiofonico, voce storica di Radio Popolare e RAI Radio2, nonché docente di tecniche di narrazione radiofonica allo IULM e alla Scuola Golden, sperimenta e produce nuovi linguaggi e imprevedibili contaminazioni: radiofonia, teatro, letteratura, web e arti visive si fondono per comunicare nuove storie in nuovi modi. Primo appuntamento, dunque, per il festival dei generi del mistero che a Grado dal 4 al 6 ottobre vedrà sfilare numerosi ospiti di spicco, tra letteratura, cinema, teatro, televisione e mass media. Tra l’Audiorium Biagio Marin e il cinema Cristallo, si susseguiranno letture, incontri con gli autori, spettacoli, ospiti d’eccezione, mostre e spettacoli, cene con delitto e laboratori, trasformando questa rinomata località dell’Alto Adriatico nella capitale di uno fra i generi letterari più amati. Il Comitato scientifico di Grado Giallo è coordinato da Elvio Guagnini, docente di Letteratura italiana all’Università di Trieste e tra le ‘anime’ della manifestazione, ed è composto da Franco Forte, direttore editoriale delle collane Mondadori diffuse nelle edicole, e Flavia Moimas, responsabile del Servizio Cultura del Comune di Grado. Nel frattempo la giuria ha selezionato la rosa dei cinque finalisti tra i racconti inediti che hanno partecipato alla II edizione del Premio letterario nazionale Grado Giallo lanciato dall’editrice Mondadori e dal festival dell’Isola d’oro: tra questi verrà scelto il vincitore la cui opera verrà pubblicata nella collana italiana più famosa, Gialli Mondadori. Cerimonia di premiazione sabato 5 ottobre, che comprende anche il Premio letterario Tedeschi, assegnato quest’anno ad Andrea Franco per l’opera “L’odore del peccato”. Tra gli ospiti, l’attore Cesare Bocci, il Mimì Augello della gettonatissima fiction televisiva “Il Commissario Montalbano”, Roberto Riccardi, Roberto Costantini, Veit Heinichen, Biagio Proietti, Paolo Zellini, Carlo Cappi. Nella prima giornata (venerdì 4 ottobre), incontro sui Generi del mistero e i mass media con la giornalista Maria Pia Ammirati e il docente Gianni Canova, mentre di giallo e cinema si parlerà con Cecilia Scerbanenco, figlia del maestro di scrittura del crimine Giorgio Scerbanenco. E sempre nel pomeriggio del 4 ottobre, giornata inaugurale, Grado sarà teatro di una “sfilata dark” (foto in allegato) organizzata da venti signore in nero lungo i viali, partendo dalle Ville Bianchi, con sosta al negozio Fari di viale Europa dove si infileranno nelle vetrine per impersonare alcuni manichini viventi, e arrivare poi per l’apertura ufficiale (ore 17.00) all’Auditorium B. Marin. Tante le novità della 6^ edizione del festival, come un Workshop di Crime Writing, laboratorio su come si scrive una “crime story” sia dal punto di vista narrativo, sia da quello criminologico. Realizzata con il sostegno di Turismo Fvg e Fondazione Carigo, e con il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, dell’Università di Trieste e della Provincia di Gorizia, la rassegna conta su una fitta rete di collaborazioni, tra cui quelle con i ristoratori e gli esercenti gradesi, le Librerie Lovat e i diversi sponsor tecnici partners del festival. Tante altre sorprese da seguire sul sito www.gradogiallo.it DIALOGHI IN LUCE SUL CEFALONIA BIBLIOTECA MASSACRO FA DI Dopo la pausa estiva riprendono gli appuntamenti della rassegna “Dialoghi in Biblioteca”, organizzata dalla biblioteca civica e dall’assessorato alla Cultura. Mercoledì 2 ottobre alle 18 la sala Corgnali della biblioteca, in Riva Bartolini, ospiterà la presentazione del libro “Il massacro di Cefalonia e gli altri crimini di guerra della 1° divisione da montagna tedesca” di Hermann Frank Meyer, edito quest’anno a Udine da Paolo Gaspari editore. La presentazione del volume è affidata al giornalista Rai Andrea Romoli. Interviene, con l’editore, Marcella De Negri, figlia di uno dei fucilati di Cefalonia, il capitano d’artiglieria Francesco De Negri, l’unica a costituirsi parte civile nei procedimenti delle procure di Dortmund e Monaco di Baviera. Proprio quest’anno ricorrono 70 anni da una delle più orrende stragi di tutti i tempi, l’eccidio di circa 10 mila soldati italiani, per mano della 1ª Divisione da montagna tedesca, nell’isola di Cefalonia, dopo l’8 settembre 1943. Questo libro è l’unica ricerca, durata ben dodici anni, basata sulle fonti d’archivio tedesche integrate con il racconto dei testimoni greci, tedeschi e italiani. “Questa di Meyer – scrive lo storico Giorgio Rochat nell’introduzione – è la più grande ricostruzione mai condotta di quanto avvenne a Cefalonia, difficilmente superabile per l’ampiezza di documentazione e per la grande onestà. Meyer non fa sconti a entrambe le parti. E tuttavia il calcolo dei caduti italiani a Cefalonia rimane un problema aperto. Le molte testimonianze tedesche raccolte da Meyer documentano una serie di eccidi di centinaia di soldati italiani, ma non bastano a contare i morti, che furono ammucchiati nelle cave, bruciati, dispersi, buttati in mare, poveri resti dimenticati. Soltanto le poche decine di tedeschi caduti a Cefalonia ebbero sepoltura cristiana nel cimitero di Argostoli”. Hermann Frank Meyer (Hannover 1940, Riepholm 2009) è stato autore di diverse pubblicazioni sulla Resistenza greca. Il volume al centro dell’incontro è uscito per la prima volta in Germania nel 2008 e ha avuto in quel Paese due edizioni. Nel 2005 Meyer è stato insignito della Croce al merito federale su iniziativa del presidente della Repubblica Federale di Germania Johannes Rau. C.L. AL MUSEO DEL RISORGIMENTO IL DIORAMA DELLA BATTAGLIA DI MONTEBELLO La battaglia combattuta a Montebello il 20 maggio 1859 è stata la prima di una certa importanza tra gli alleati francopiemontesi e l’imperial-regio esercito nel corso della Guerra d’Italia. Ed è proprio la famosa battaglia del comune lombardo, preludio dell’unificazione d’Italia, ad essere stata raffigurata nel diorama (plastico) in scala ridotta in esposizione al Museo del Risorgimento al castello di Udine. L’ambientazione in scala, realizzata da Fabio Fiorentin ed Enrico Zamparutti in tre anni di lavoro in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, è ora rientrata a Udine dopo una serie di esposizioni in alcune località coinvolte nelle vicende risorgimentali del 1859 e fa bella mostra di sé nelle sale del Risorgimento. Un modo per “entrare” nella dinamica di azioni di strategia bellica nello scenario originario. Il diorama in esposizione L’utilizzo di miniature in piccola scala ha consentito di ricomporre su una superficie di circa 6 mq quasi l’intero campo di battaglia che si estendeva per quasi dieci chilometri, così da offrire una rappresentazione credibile delle dimensioni delle unità coinvolte nello scontro e dei luoghi attraversati dai combattimenti. Nel plastico si possono così ammirare la cittadina di Montebello con la sua chiesa e il cimitero, caposaldi della difesa austriaca; la collina di Genestrello con i suoi vigneti e la chiesa presso cui perse la vita il comandante di “Monferrato” conte Morelli di Popolo, eroe della giornata per i Piemontesi, le cascine che costellavano la pianura. Grazie alla collaborazione del Comune di Montebello, che – assieme al Comune di Biella – ha patrocinato il progetto, è stato possibile utilizzare planimetrie dettagliate della zona interessata dai combattimenti, nonché di documentazione sull’aspetto del territorio, sulle tipologie degli edifici e sulle colture agricole relative al periodo della battaglia. Il diorama sarà prossimamente presentato dagli autori, ma già da ora appassionati e studenti possono ammirare quest’opera di notevole impatto visivo e di coerente ricostruzione storica. Il Museo del Risorgimento è aperto, come tutte le altre sale dei Civici Musei del Castello, da martedì a domenica dalle 10.30 alle 17.00. Per informazioni: 0432 271591 CONTINUA LA ABBONAMENTI DEL TRIESTE CAMPAGNA ROSSETTI Dopo la conferma degli abbonamenti a turno fisso scaduta venerdì 27 settembre; da ieri lunedì 30 settembre i posti non confermati sono stati messi a disposizione per la libera vendita. La campagna abbonamenti partita giovedì 12 settembre continua da oggi per i nuovi abbonati: per prezzi, formule d’abbonamento, dettagli sulle date degli spettacoli rimandiamo al depliant di presentazione della stagione e al sito del teatro www.ilrossetti.it. Ulteriorinotizie si possono ricava anche sulla pagina Facebook del Rossetti e al numero del Teatro 040.3593511. In vendita anche i biglietti del primo spettacolo : dal 22 al 27 ottobre 2013 – Politeama Rossetti – Sala Assicurazioni Generali MAGAZZINO 18 di Simone Cristicchi. Come già annunciato ad inizio campagna di sottoscrizione il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, moltiplica nella Stagione 2013-2014 le formule di abbonamento rivolgendosi al pubblico con un’ampia gamma di proposte, dalla più completa alle più convenienti, nell’intento di rispondere alle inclinazioni e alle possibilità del più vasto numero di spettatori possibile. Anche quest’anno la Stagione 2013-2014 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste, e a tutti Soci, in particolare il Comune di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Trieste. Contribuiscono all’attività la Camera di Commercio di Trieste, e gli altri sponsor che con il loro prezioso apporto aiutano il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia a offrire arte, cultura, pensiero e divertimento di qualità. CIVIDALE DEL FRIULI AL VIA I NUOVI ABBONAMENTI PER IL TEATRO Dopo la chiusura della fase di rinnovo per gli abbonati della scorsa stagione si è aperta oggi 1 ottobre quella di sottoscrizione dei nuovi abbonamenti alla stagione di prosa e musica 2013/14 del teatro Ristori. Nonostante la crisi sempre più stringente la fase dei rinnovi si può considerare un successone ( si è toccata quota 300). Da oggi gli interessati potranno rivolgersi al botteghino, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 (info all’ufficio cultura del Comune, 0432 710350, o al numero 0432 731353), e domani avranno ancora tempo per eventuali ritardatari. I costi: per gli otto spettacoli di prosa in platea si pagherà da un massimo di 145 euro a un minimo di 105 (under 25), in galleria da 130 (interi) a 90 (under 25). Chi fosse interessato anche al concerto lirico d’apertura del cartellone e alla serata di flamenco la tariffa lieviterà a 165, 145 o 125 euro per la platea, a 146, 121 o 106 per la galleria. PROTOCOLLO GENERALE RAPPORTI COMUNE DI TRIESTE-SINDACATI. Anche l’Ugl, con il segretario generale per il Friuli Venezia Giulia Matteo Cernigoi, ha firmato con il sindaco Roberto Cosolini il protocollo generale sui rapporti tra Comune di Trieste e le organizzazioni sindacali degli Enti locali. La sigla del documento, già sottoscritto dalle altre organizzazioni sindacali (Cgil-Cisl-Uil), è stata fatta oggi pomeriggio (lunedì 30 settembre) nel corso di un incontro, svoltosi nel salotto azzurro del palazzo municipale, alla quale sono intervenuti anche Maria Giovanna D’Este e Roberta Vlahov sempre per l’Ugl. Tra i punti caratterizzanti del protocollo, l’impegno a “costruire, anche nell’ottica di uno sviluppo della città, un sistema di relazioni sindacali che tuteli i lavoratori e i pensionati e contemporaneamente consenta di fornire servizi migliori e costanti ai cittadini e alle imprese”. Il documento individua tra l’altro “tavoli permanenti di confronto”, con cadenza almeno semestrale, sugli indirizzi strategici su materie come: politiche dello sviluppo economico del sistema territoriale (con priorità per PRG, Ferriera, portualità); politiche del welfare cittadino (compresi interventi a sostegno delle fasce più deboli e disagiate); politiche delle Aziende di pubblico interesse, controllate o partecipate dal Comune di Trieste. E LA ROMA VOLA 6 partite, 6 vittorie, 18 punti, 17 gol fatti, 1 sola rete subita. Sono questi i numeri impressionanti della Roma di Rudi Garcia che nell’ultima giornata si è mangiata anche il Bologna con un indiscutibile 5 a 0 firmato da Florenzi, Gervinho e Benatia nel primo tempo e ancora da Gervinho e Ljajic nella ripresa. La squadra del tecnico francese arrivato in sordina nel campionato italiano, dopo le ottime stagioni al Lille in Francia, dimostra cattiveria agonistica, ottimo gioco, schemi precisi, organizzazione e una tenuta difesa invidiabile visto che gli avversari, nelle prime giornate, non solo fanno fatica a segnare, ma riescono difficilmente a trovare gli spazi per concludere verso le porta di De Sanctis. Nessun tifoso romanista, nemmeno il sognatore più folle, avrebbe mai immaginato un inizio simile che entra di diritto nella storia del club giallorosso e del campionato italiano. Ora, dopo Livorno e Verona (squadre che hanno iniziato decisamente bene il campionato), Parma, derby con la Lazio, Sampdoria e Bologna ci sono due testi decisamente provanti contro l’Inter ed il Napoli per tranquillizzare o far preoccupare con una certa intensità Juventus, Napoli e company in corsa per la vittoria finale del campionato. Una Roma così, dopo anni di tribolazioni varie, è uno spettacolo per gli occhi e per il calcio. Bentornati giallorossi! Alle spalle dei capitolini resta la coppia Juventus e Napoli. I bianconeri hanno la meglio, in una gara ricca di polemiche, sul Torino per 1 a 0 grazie alla rete di Pogba, mentre i partenopei conquistano i tre punti in casa del Genoa per merito di una doppietta di Pandev. Non tiene il passo delle formazioni di Conte e Benitez, l’Inter di Mazzarri che a Trieste non va oltre al pareggio contro il Cagliari. Vantaggio nerazzurro con Icardi, pareggio sardo con Nainggolan. Non approfitta del pareggio dell’Inter, la Fiorentina che si fa raggiungere dal Parma all’ultimo secondo. Vantaggio parmense con Gargano, la viola recupera con Gonzalo Rodriguez e ribalta il risultato con Vargas, ma Gobbi di testa trova l’insperato pareggio finale. Fa capolino al settimo posto a quota 10 punti l’Hellas Verona che nel match delle soprese di inizio stagione contro il Livorno conquista la terza vittoria consecutiva in casa. I padroni di casa vanno in vantaggio con una punizione di Iturbe a cui risponde a pochi secondi dalla fine del primo tempo, Rinaudo. Il punto del definitivo 2 a 1 è di Jorginho su rigore. A quota 10 si porta anche la Lazio che però non va oltre al pareggio a Reggio Emilia in casa di un Sassuolo che dopo l’imbarcata contro l’Inter ha iniziato la sua rincorsa per rimanere in serie A. La Lazio va in vantaggio con Dias e raddoppia subito dopo con Candreva, ma Schelotto prima e Floro Flores poi portano il secondo punto nel calderone dei neroverdi. Riprende confidenza con la vittoria, dopo un digiuno di tre partite, il Milan che grazie a Birsa batte per 1 a 0 la Sampdoria. Conquistano 3 punti importanti anche Atalanta e Catania che passano la crisi rispettivamente ad Udinese e Chievo. I bergamaschi dopo tre sconfitte consecutive battono meritatamente i bianconeri con una doppietta di Denis. Al Massimino il Catania trova la sua prima vittoria in campionato con le reti di Plasil e Castro. Classifica: Roma 18; 11; Lazio, Hellas Cagliari, Udinese 7; Verona 4; Bologna 3; Napoli, Juventus 16; Inter 14; Fiorentina Verona 10; Livorno, Milan, Torino 8; Atalanta, Parma 6; Genoa, Catania, Chievo Sampdoria, Sassuolo 2 Rudi Buset [email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA