MATHESIS _ ROMA CORSO di AGGIORNAMENTO di FISICA ELETTRROMAGNETISMO E RELATIVITA’ Adriana Lanza I.T:T. “COLOMBO” via Panisperna, 255 16 marzo 2016 Conseguenze del passaggio dalle trasformazioni di Galileo alle trasformazioni di Lorentz Fisica classica Il passaggio (S S’) da un riferimento inerziale ad un altro ,S’ , si rappresenta con le Trasformazioni di Galileo. Il principio di Relatività asserisce l’invarianza delle leggi fisiche rispetto al passaggio (S S’) Le leggi meccaniche sono invarianti in forma rispetto alle T.G. Le leggi dell’elettromagnetismo non sono invarianti in forma rispetto alle T.G PER LA MECCANICA VALE IL PRINCIPIO DI RELATIVITA’ PER L’ELETTROMAGNETISMO NON VALE IL PRINCIPIO DI RELATIVITA Fisica relativistica Il passaggio (S S’) da un riferimento inerziale S ad un altro, S’, si rappresenta con le Trasformazioni di Lorentz Le leggi classiche dell’Elettromagnetismo sono invarianti in forma rispetto alle T.L. PER L’ELETTROMAGNETISMO VALE IL PRINCIPIO DI RELATIVITA Le leggi classiche della Meccanica non sono invarianti in forma rispetto alle T.L. Le leggi della Meccanica vengono modificate : le leggi della meccanica relativistica sono invarianti in forma rispetto alle T.L. ANCHE PER LA MECCANICA VALE IL PRINCIPIO DI RELATIVITA’ A differenza di quanto accade per la Meccanica classica • La sintesi relativistica Le leggi di trasformazione comporta un dei campi arricchimento o una elettromagnetici nel reinterpretazione passaggio (S S’) dell’Elettromagnetismo possono essere dedotte classico ma non una sua in modo formale revisione profonda Trasformazioni di Lorentz del Campo Elettromagnetico permettono di mettere in relazione le componenti dei campi elettrici e magnetici misurati dai due osservatori O e O'. Supponiamo che essi siano in moto relativo rettilineo uniforme lungo l'asse x con velocità v, Ex ' Ex E y ' E y vB z E ' E vB z y z B ' B x x v By ' By 2 E z c v Bz ' Bz 2 E y c Tali espressioni mostrano come il campo magnetico ed il campo elettrico siano due manifestazioni dello stesso ente fisico, il campo elettromagnetico. A seconda del sistema di riferimento , lo stesso campo è osservato in modo diverso. E’ possibile che in un riferimento il campo sia puramente magnetico o puramente elettrico, mentre nell'altro si osservino entrambi. Trasformazioni di Lorentz del campo Elettromagnetico • Le equazioni hanno una • E’ , comunque, forma abbastanza senz’altro più efficace, semplice ma la per la comprensione dei dimostrazione richiede fenomeni fisici, strumenti e concetti soffermarsi soprattutto matematici di livello su alcuni esempi avanzato ( derivate parziali, tensori) ESEMPI IDONEI A : A) Illustrare come gli effetti relativistici influiscono sui risultati di alcuni problemi classici B) Mostrare come alcuni effetti magnetici siano essenzialmente conseguenza delle Trasformazioni di Lorentz associate all’applicazione della legge di Coulomb ( o di Gauss) e all’invarianza della carica totale Invarianza della carica • Può essere considerata un postulato supplementare oppure un’ipotesi di facile evidenza sperimentale: • Per esempio: se la carica dipendesse dalla velocità, e quindi dal riferimento, scaldando un corpo dovrebbe venir meno l’equilibrio elettrostatico. • Infatti protoni e elettroni ,acquistando velocità diverse per la loro differenza di massa, non avrebbero più cariche uguali e opposte Primo esempio Il lavoro del Campo elettrico • Qual è l’energia cinetica acquistata da una particella carica q , che parte dalla quiete in un campo elettrico uniforme, quando si muove attraverso una d.d.p.D V0 ? Secondo la fisica classica • qDV0 = ⅟2 m v2 • Al crescere di DV0 la velocità cresce indefinitamente • Questo è impossibile nella Fisica relativistica per l’esistenza di una velocità limite! • Quale termine va modificato? Il secondo Esperimento della velocità limite • Nel 1963 l’equipe dello scienziato William Bertozzi effettuò, presso il MIT, un esperimento per dimostrare l’esistenza della velocità limite. • Facendo uso dell’apparato sperimentale schematizzato nel seguito, venivano creati degli elettroni liberi che poi erano accelerati mediante opportune differenze di potenziale L’apparato sperimentale L’apparato sperimentale - generatore elettrostatico di Van de Graaff: per produrre cariche elettriche e fornire loro un’energia cinetica fino a 1,5 MeV tramite lavoro elettrostatico. - LINAC (acceleratore lineare): un tubo metallico al cui interno, nella prima parte dell’esperimento, non vi sono campi elettrici, a differenza della seconda parte, durante la quale contribuisce ad accelerare gli elettroni. - disco di alluminio: su cui urtano gli elettroni al loro arrivo e abbastanza spesso da impedire che essi lo attraversino. - oscillografo: uno strumento connesso alle posizioni di partenza e arrivo degli elettroni tramite due cavi identici che introducono lo stesso ritardo. Misure • • • Differenza di potenziale Energia cinetica ( mediante calore ceduto alla piastra di alluminio) Velocità degli elettroni, tramite il tempo di transito I valori sperimentali di v2 sono vicini alle previsioni della Relatività e molto lontani da quelli classici I Grafici Secondo esempio Il ciclotrone • La forza centripeta ,che trattiene le particelle nella traiettoria circolare, è generata dal campo magnetico trasversale B per effetto della forza di Lorentz. • Raggio r = mv/qB • Per una particella di massa costante la frequenza necessaria è indipendente dal raggio dell'orbita. ω = qB/m Quando la particella si avvicina alla velocità della luce la trattazione non relativistica esposta sopra non è più sufficiente, e questo richiede delle correzioni alla frequenza o all'intensità del campo magnetico. Terzo esempio (adattamento da Bergamaschini-Marazzini-Mazzoni- Fisica 3 Carlo Signorelli Editore) • Interpretazione relativistica del Campo Magnetico • Una carica positiva q è posta , in quiete, a distanza r da un filo di lunghezza L, su cui è distribuita uniformemente una carica Q anch’essa positiva (r<<L Densità lineare = Q/L = λ ) • Per un osservatore O, solidale con q e con la distribuzione di cariche , esiste un campo elettrico di intensità uguale a Sulla carica q agisce una forza elettrica Fc = qE Sia O’ un osservatore in moto rispetto a O Osservatore O solidale con le cariche O F +q ooooooooooooooooooo ++++++++++++++++++++ Osservatore O’ in moto rispetto a O con velocità -v O’ +q v ooooooooooooooooooo ++++++++++++++++++++ v = Secondo l’osservatore O’ la fila di cariche si comporta come una corrente elettrica di intensità I = DQ/Dt Poiché quantità di carica che passa nell’unità di tempo non è altro che il rapporto si ha La corrente I genera un campo magnetico il cui valore può essere dedotto dalla legge di Biot-Savart Secondo la Fisica classica O osserva un campo elettrico mentre O’ rileva sia la presenza di un campo elettrico , sia la presenza di un campo magnetico , le cui linee di campo sono circonferenze aventi il centro sul filo e giacenti su piani ad esso perpendicolari Secondo O’ sulla carica q agisce una forza repulsiva coulombiana ma anche la forza di Lorentz, dirette come in figura Interpretazione relativistica • Secondo le leggi della Relatività Speciale i calcoli precedenti devono subire alcune modifiche • La quantità di carica è la stessa nei due riferimenti ma non lo è la densità di carica che , poiché dipende dalla lunghezza, è relativa all’osservatore. • Ad una lunghezza DL misurata da O che è in quiete rispetto alle cariche, corrisponde una lunghezza DL’ contratta, misurata da O’, per il quale la fila di cariche è in moto con velocità v. In corrispondenza si trova un valore maggiore della densità di carica e dell’intensità di corrente Per O’ Il campo elettrico ha intensità La corrente genera un campo magnetico Essendo La distanza r è invariante in quanto perpendicolare alla velocità = Introduciamo un riferimento cartesiano come in figura, con l’asse x coincidente con la retta su cui giacciono le cariche Nel punto A ,per O è presente un campo elettrico diretto lungo l’asse z Per O’ esiste un campo elettrico diretto lungo l’asse z e un campo magnetico diretto lungo l’asse y Dalle equazioni Ex ' Ex E y ' E y vB z E ' E vB z y z B ' B x x v By ' By 2 E z c v Bz ' Bz 2 E y c essendo si ha In accordo coi risultati trovati per via diretta L’intima relazione tra i campi E e B viene resa palese • La presenza del campo magnetico è conseguenza degli effetti relativistici (contrazione delle lunghezze e dilatazione del tempo) • Gli effetti magnetici sono effetti relativistici di un campo elettrico statico L’ unificazione dei concetti di campo elettrico e magnetico segue una serie di unificazioni caratteristiche della Teoria della Relatività (spazio e tempo, energia e momento, campo elettrico e campo magnetico).