DIAFASIA:
registri e sottocodici
Rita Fresu
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architettura
dell’italiano
contemporaneo
G. BERRUTO, Sociolinguistica dell’italiano
contemporaneo, Roma, La Nuova Italia
Scientifica, 1987 (nuova ed. Roma, Carocci,
2012), p. 21.
Linguistica italiana (R. Fresu)
Università di Cagliari
a.a. 2015-2016
G. ANTONELLI, Lingua, in Modernità italiana. Cultura, lingua e letteratura dagli anni Settanta a
oggi, a cura di A. AFRIBO, E. ZINATO, Carocci, Roma, 2011, pp. 15-52, a p. 51.
G. ANTONELLI, L’e-taliano tra storia e leggende, in L’e-taliano. Scriventi e scritture nell’era digitale, a
cura di S. LUBELLO, Firenze, Franco Cesati Editore, 2016, pp. 11-28, a p. 13.
G. BERRUTO, Varietà diamesiche, diastratiche, diafasiche, in A. A. SOBRERO (a cura di), Introduzione
all’italiano contemporaneo. La variazione e gli usi, Roma-Bari, Laterza, 1993 [19962], pp. 37-92, a p. 72 .
Riprendendo la definizione di Michele Cortelazzo,
diremo che il LS rappresenta la varietà di una lingua
naturale dipendente da un settore di conoscenze o da
un àmbito di attività professionali; un LS è utilizzato,
nella sua interezza, da un gruppo di parlanti più
ristretto rispetto a quelli che parlano la lingua base e
risponde allo scopo di soddisfare le necessità
comunicative di un certo settore specialistico.

L. SERIANNI, Italiani scritti, Bologna, il Mulino, 2007, pp. 79-88, a p. 80.
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Caratteristica del LS è la sua referenzialità, il suo
riferimento a significati oggettivi.
Nel LS agisce la
denotazione di una parola, non la connotazione, con la
sua carica di risonanze emotive; ossigeno indica solo
l’elemento della chimica contrassegnato dal simbolo O e
caratterizzato da certe proprietà e non ha mai l’accezione di
‘aiuto, sollievo soprattutto finanziario’ spesso assunta nel
linguaggio comune (con questo prestito avrò un po’ di
ossigeno fino alla fine dell’anno). Di qui discende un tratto
che stacca nettamente i LS dalla lingua comune (e da quella
poetica): la neutralità emotiva.

L. SERIANNI, Italiani scritti, Bologna, il Mulino, 2007, pp. 79-88, a p. 80 (con adattamenti).
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
MONOSEMIA/ MONOREFERENZIALITÀ
corrispondenza biunivoca tra significante e significato (es.
lepidottero) per garantire la precisione denotativa, ossia la
puntualizzazione semantica in base alla quale i referenti devono essere
individuati in modo esatto, non passibile di ambiguità;
tecnicismi (specifici e collaterali) > vd. slide successiva

NEUTRALITÀ EMOTIVA
esclusione dei valori connotativi legati alle singole voci;
(> RIPETIZIONE)
in stretta relazione alla monosemia e alla precisione denotativa, il LS
rifugge la sinonimia che costituisce un potenziale attentato alla
precisione, all’univocità delle designazioni semantiche (es.
lepidottero, pistillo, solfato, stalattite, ecc.).

SCARSA SINONIMIA

I. BONOMI et alii, Elementi di linguistica italiana, Roma, Carocci, nuova ediz. 2010, p. 64.
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
specifici
sono termini usati soltanto nelle loro rispettive accezioni tecniche; hanno un
significato denotativo e sono necessari all’interno di un discorso tecnico
specialistico per veicolare un significato univoco (elettroforesi, indulto,
morfema, stomatite, ecc.).

collaterali
sono termini altrettanto caratteristici di un certo àmbito settoriale, che però
«sono legati non a effettive necessità comunicative bensì all’opportunità
di adoperare un registro elevato, distinto dal linguaggio comune»
[Serianni 2007: 82]; i tecnicismi collaterali hanno dunque prevalentemente
un valore connotativo.
esempio nel linguaggio medico:
La malattia esordisce con un elevato rialzo termico
inizia
febbre alta
esempio nel linguaggio giuridico:
A seguire si procederà all’escussione dei testi (escutere ‘interrogare in un processo)
interrogatorio dei testimoni
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
RICORSO A CODICI STRANIERI E ALLE LINGUE CLASSICHE
soprattutto inglese, (broker, decoder, devolution, fixing, holding, lobby, ecc.) con prelievi non integrati (hard
disk) o come calchi (disco rigido), e latino (angina pectoris, ictus, raptus, pro die, corpus, ecc.);

NEOLOGIA
in particolare mediante procedimenti di affissazione (ipotiroideo, dermatite, dermatosi, ecc.) e di
composizione (estratto conto, mediateca, ecc.); uso di prefissoidi e suffissoidi di origine greca e latina che
formano famiglie di parole (con emo- ‘sangue’: emofilia, emodialisi, emoteca), con frequenti aggiunte di elementi
fino ad arrivare a vere catene: cardiopatia, miocardiopatia; enterocolite, gastroenterocolite, ecc.; creazione di
polirematiche mediante l’accoppiamento di sostantivi (addetto stampa, rice trasmittente, via cavo, ecc.);

RIDETERMINAZIONE SEMANTICA
di un vocabolo della LC che si specializza (per es. ala, base, candela, vaso > vd. slide successiva);

SIGLE E/O ACRONIMI
impiegati come parole piene: AIDS (Acquired Immuno-Deficiency Syndrome), DNA (Deoxyribonucleic Acid), TAC
(Tomografia Assiale Computerizzata); TAR (Tribunale Amministrativo Regionale); DOC (Denominazione di
origine controllata); SMS (Short Message System); RAM (Random Access Memory);

EPONIMI
voci che indicano un prodotto, un fenomeno, una teoria attraverso il nome del relativo studioso: leggi di Keplero,
legge Tobler-Mussafia, morbo di Parkinson, teorema di Pitagora; campo privilegiato le unità di misura: ampère
(André-Marie Ampère), ohm (Georg Simon Ohm), volt (Alessandro Volta, per il tramite francese), watt (James
Watt).
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
I. BONOMI et alii, Elementi di linguistica italiana, Roma, Carocci, nuova ediz. 2010, pp. 65-68.

bà·ṣe
s.f. FO
1. parte inferiore di un oggetto o una struttura, gener. con funzione di sostegno o di appoggio: base di una scultura, di un edificio,
di un vaso
2. fig., fondamento teorico o concettuale: una teoria con solide basi, una ricerca su base empirica; trovare una base comune, un
punto d'intesa | spec. al pl., preparazione culturale o professionale: mancare di basi, avere buone basi
3. estens., elemento fondamentale: i carboidrati sono la base della dieta mediterranea
4. TS geom. la faccia su cui idealmente poggia un solido | il lato su cui idealmente poggia un poligono: l'area del triangolo si
ottiene moltiplicando base per altezza diviso due
5. FO luogo in cui si preparano o da cui partono azioni organizzate, spec. militari: base operativa, rientrare, tornare alla base |
fig., colloq., abitazione o sede abituale: è stato in giro per tutta l'estate, ma ora è tornato alla base
6. FO l'insieme degli iscritti di un partito o di un'organizzazione di massa: il vertice del sindacato ha consultato la base
7a. TS chim. composto in grado di generare un ambiente basico in acqua | accettore di protoni
7b. OB TS chim. idrossido
8. TS sport nel baseball, ciascuno dei quattro angoli del quadrato di gioco occupato da un giocatore: prima, seconda, terza base
9. TS mat. numero a partire dal quale si compiono determinate operazioni: numerazione in base 10, base di una potenza, di un
logaritmo
10. TS elettr. elettrodo di controllo di un transistor
11. TS ling. forma linguistica che ne origina altre, sia sul piano diacronico sia su quello sincronico: base etimologica, base
nominale
12. TS cosm. crema per il viso che si applica prima del trucco; anche in funz. agg.inv.: applicare la crema base | fondotinta |
smalto trasparente per unghie su cui si applica quello colorato
13. TS mus. brano musicale registrato usato come supporto per esecuzioni strumentali o vocali dal vivo
14. TS ott. curvatura di una delle due facce di una lente
15. CO in funz. agg.inv., fondamentale, di base: idea base, ingredienti base | che appartiene alla fascia di livello inferiore
all'interno di una gamma di prodotti, per caratteristiche, dotazioni, prezzo: modello base, versione base
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
GRADIT s.v. base

orizzontale (settori)
in relazione ai settori disciplinari: medicina, economia,
diritto, ecc.

verticale (livelli)
in rapporto alla situazione comunicativa e alle relazioni di
ruolo tra i partecipanti (variabilità sociopragmatica
all’interno di ogni settore).
specializzazione
max (≠ LC)

min (= LC)
si immagini ad esempio come potrebbe variare nel tono, nelle scelte
sintattiche e di registro e nel lessico un discorso sull’utilità della
misurazione della pressione arteriosa come prevenzione delle malattie
cardiache in una comunicazione a un congresso di cardiologi, in un
articolo su una rivista scientifica specializzata, in un articolo divulgativo
su un quotidiano, nella discussione fra utenti non specialisti di un forum
su Internet e, infine, in una conversazione familiare (Palermo 2015: 212).
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
dal tecnicismo alla parola comune
leucociti > globuli bianchi

dal composto colto alla
nefropatie > malattie renali

uso di glosse per spiegare i tecnicismi
antipiretico, cioè che combatte la febbre

scioglimento di sigle
TAC = Tomografia Assiale Computerizzata
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perifrasi
comprensibile

FORTE COESIONE TESTUALE
realizzata mediante la frequente ripetizione di termini (per la monosemia e per la riluttanza alla sinonimia);
inoltre ha dimensione dimostrativo-esplicativa con il ricorso frequente a espressioni introduttive (ammesso
che, dato che, posto che, ecc.) e argomentativo-conclusive (ne consegue, si conclude che, ecc.);

SVILUPPO DEL NOME A SCAPITO DEL VERBO
processo di nominalizzazione per cui un sintagma verbale diviene sintagma nominale attraverso due strategie:
- omissione del verbo: il farmaco non resenta controindicazioni > nessuna controindicazione per il farmaco
- uso delle forme nominali del verbo (infinito, gerundio, participio): assumere il farmaco a stomaco pieno;

ALTA DENSITÀ SEMANTICA DEL NOME/DEPOTENZIAMENTO DEL VERBO
come conseguenza della nominalizzazione, si riduce notevolmente la gamma dei modi/tempi/persone del
sistema verbale (indicativo presente o futuro, congiuntivo, condizionale; 3a o 4a persona) e si prediligono le
forme ausiliarie del verbo (avere, essere, costituire, divenire, rappresentare, significare, ecc.); il verbo non
scompare ma si svuota semanticamente (depotenziamento semantico del verbo) e tende piuttosto a svolgere un
ruolo di collegamento; i termini di massima informatività tendono ad essere i nomi;

USO DELLA DIATESI PASSIVA E/O DELLA FORMA IMPERSONALE
- per tematizzare (ossia mettere in prima posizione) il processo, il fatto, l’azione (progressione tema-rema)
- per deagentivizzare (cancellazione dell’io), ovvero omettere l’agente (o la causa efficiente):
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l’industria usa il cloro come energico disinfettante
il cloro è usato (dall’industria) come energico disinfettante
l’uso del cloro